mercoledì 18 gennaio 2012

giovani 2


giovedì, 22 aprile 2010

E’ bolzanino lo scienziato del futuro A 19 anni trionfa nel concorso europeo

GIANFRANCO PICCOLI
BOLZANO. E’ targato Bolzano il progetto che si è aggiudicato la selezione italiana del ventiduesimo concorso europeo per giovani scienziati, promosso dall’Unione europea e dalla Fast, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche.
 A strappare il biglietto per la finale europea di Lisbona, in programma dal 24 al 29 settembre, è stato Sebastian Cincelli, 19 anni, a capo del team del liceo scientifico Rainerum che ha realizzato Eurex (acronimo di Eurosocial rovers for exploration), una serie di robot in grado di fare una mappatura ambientale in luoghi ostili per l’uomo, come grotte, cunicoli o aree inquinate e quindi rischiose per la salute.
 Cincelli è arrivato alla finale nazionale di Milano dopo una pre-selezione che ha visto ai nastri di partenza 125 istituti. Nel capoluogo lombardo i trenta finalisti si sono sfidati durante lo scorso week-end, lunedì la premiazione. Del gruppo coordinato dallo studente diciannovenne, fanno parte anche i bolzanini Giorgio Tabarelli, Emmanuel Dobloni, Raphael Cavallari e Carolina Piccin.
 «La vittoria mi ha sorpreso - ha detto Sebastian Cincelli - ho visto gli altri progetti in gara ed alcuni erano di alto livello: sono davvero soddisfatto». Cincelli, nato in val di Fassa ma da cinque anni stabilmente a Bolzano, ha mosso i primi passi con la robotica al Rainerum: «Abbiamo un laboratorio di robotica, dove c’è un gruppo che da anni pensa e realizza progetti: ad esempio un dirigibile per le rilevazioni aeree, oppure, due anni fa, un robot in grado di fare la guida turistica. Per due anni consecutivi - spiega ancora - abbiamo partecipato e vinto al concorso dell’Eurac». Ora è arrivata questa prestigiosa affermazione a livello nazionale.
 In concreto, cosa avete realizzato? «Il problema di partenza era la mappatura di ambienti ostili, come cunicoli, grotte, luoghi pericolosi o inquinati. Zone, dunque, rischiose o difficilmente accessibili all’uomo. Volevamo realizzare un apparecchio - prosegue Cincelli - sprovvisto di Gps, in grado di fornire informazioni ad esempio sulla qualità dell’aria». E come siete arrivati ad una soluzione? «Studiando le api - spiega lo studente - sono animali eusociali, ovvero lavorano in gruppo suddividendosi i compiti e avendo nell’ape regina la guida. Noi abbiamo applicato questo modello: abbiamo realizzato un robot-madre, in grado di coordinare le attività di altri tre piccoli-robot e immagazzinare le informazioni raccolte, che poi possono essere trasmesse». Ma come fanno i robot a muoversi? «Sono in grado di auto-orientarsi, contando il numero di giri delle ruote e tramite la bussola. Abbiamo anche montato una webcam: scansionando le immagini, il robot è in grado di riconoscere lo stipite di una porta da un muro».
 Pacifico che, per realizzare un progetto del genere, servono conoscenze che vanno ben oltre i normali programmi scolastici: «Gli input arrivano sempre durante le ore di lezioni, poi le conoscenze vengono sviluppate nel laboratorio. Tra l’altro - prosegue Cincelli - si tratta di progetti interdisciplinari: fisica, matematica, informatica e, nel caso specifico, anche biologia». Il suo futuro è nell’intelligenza artificiale? «Ancora non lo so: mi iscriverò ad ingegneria, al Politecnico di Milano. Poi - conclude Sebastian - vedremo».
Alto Adige 22-4-10
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categoria:giovani
lunedì, 19 aprile 2010

Paolo Rossi

Il TSB guarda ai giovani Bernardi: l’anno prossimo un cartellone super

DANIELA MIMMI
BOLZANO. Il Teatro Stabile di Bolzano punta e continua a puntare sui giovani. La prossima stagione, infatti, i giovani saranno il fulcro e il centro della rassegna Altri Percorsi, con una deroga alla regola che vuole ogni anno un tema diverso. Perchè se arriva qualcosa di nuovo, a teatro, arriva dai giovani. Il primo a crederci fermamente è il direttore del Teatro Stabile, Marco Bernardi, che ha costruito intorno ai giovani non solo la rassegna «Altri percorsi» che si è conclusa qualche giorno fa con «Zio Vanja» diretto dal giovane Giovanni Scacchetti, ma tutto un percorso formativo intitolato «Giovani in scena», realizzato in collaborazione con l’Ufficio Giovani della Provincia.
 «Il nostro obiettivo non è tanto quello di creare degli attori professionisti, - dice Bernardi - quanto quello di creare il pubblico del futuro. L’esperimento è andato molto bene, c’è stato molto entusiasmo, anche a Bressanone. I ragazzi, il 4 e il 5 giugno mettono in scena un caposaldo del teatro moderno, «L’istruttoria» di Peter Weiss. Dal 14 al 28 giugno, avremo Paolo Rossi, sempre nell’ambito della piattaforma Giovani in Scena per approfondire il linguaggio teatrale e costruire cittadini colti e preparati dal punto di vista artistico». Come dicevamo anche per la prossima stagione il fulcro di Altri Percorsi saranno i giovani. Marco Bernardi sta mettendo a punto il cartellone e non vuole anticipare troppo. «Posso solo dire che avremo delle ottime compagnie che fanno veramente teatro off. Posso anticipare che avremo Babilonia Teatri, una compagnia di Verona che ha vinto il Premio Scenario nel 2007 e il Premio Vertigine quest’anno, e Codice Ivan, una giovane compagnia altoatesina che ha vinto quest’anno il Premio Scenario, è famosissima in tutta Italia, ma non ha mai recitato a Bolzano. Babilonia Teatri, gruppo di tendenza messosi in luce da pochi anni, porta un pezzo molto forte, tostissimo, un vero teatro punk, centrato sui giovani del nord est, che si intitola «Made in Italy». La compagnia di Benno Steinegger, Anna Destefanis e Leonardi Mazzi, porta «Pink, me & the roses», che loro definiscono «un decadimento, un concerto in cui il vecchio rocker suona musica che parla di musica. È uno spettacolo decisamente all’avanguardia e nuovo». Marco Bernardi è contento anche della passata edizione. «Abbiamo presentato cinque spettacoli molto belli, differenti tra loro, con i giovani in scena sia come personaggi che come protagonisti. Alcuni sono decisamente all’avanguardia, come i primi due, “Ave Maria per una gattamorta” di Mimmo Sorrentino, il capitolo tedesco di “X”, due spettacoli che ho assolutamente voluto. Poi abbiamo avuto ”Only you” di Antonio Viganò, che risiede da anni a Bolzano, e abbiamo dato spazio a forze locali come nel caso di “Dietro lo specchio”, il penultimo spettacolo andato in scena, con Barbara Fingerle, Silvia Furlan e Flora Sarrubbo, ovvero due trentine e una bolzanina, insieme sul palco. E infine abbiamo dato spazio non a un testo sui giovani, ma a un regista giovane, ovvero Giovanni Sacchetti che ha diretto la sua particolare versione di “Zio Vanja” di Cechov.
 Il nostro primo punto di orgoglio è stata la qualità degli spettacoli giovani che il Teatro Stabile ha portato in scena, ma siamo contenti anche della risposta del pubblico. La media degli spettatori è stata di 170-180 per spettacolo, con delle punte di più di 200... nonostante la crisi».
Alto Adige 19-4-10
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domenica, 18 aprile 2010

I giovani varano l’Halle 28, l’ex capannone industriale ora trasformato in discoteca

MARTINA CAPOVIN
BOLZANO. Tra le polemiche dei residenti (sul piede di guerra da anni per il degrado della zona e da mesi per il parcheggio selvaggio legato alla presenza del cinema multisala) e la felicità dei più giovani, ha aperto, con la nottata inauturale tra venerdì e ieri in via Macello il club “Halle 28”. Finalmente, per i molti che lo richiedevano a gran voce da tempo, un nuovo luogo d’incontro, con caratteristiche ideali per farlo apprezzare: non troppo lontano dal centro, o perlomeno non nella più lontana zona industriale, facilmente accessibile senza parcheggio selvaggio grazie alla presenza, nelle immediate vicinanze, del parcheggio Bolzano Centro di via Mayr Nusser. Un capannone industriale degli anni ’60, inutilizzato da tempo, ora meta di centinaia di ragazzi di ogni età. Pochi i giovanissimi tra le tante persone in fila già da mezzanotte. Decisamente prolungato il tempo di attesa prima entrare, nonostante la struttura sia gigantesca e sicuramente non possa essere riempita con troppa facilità.
 Tra musica a palla e schermi giganti si trovano le persone più disparate: dalle ragazze sui tacchi ai ragazzi “hip hop”, a quelli più trasgressivi. Nessuno standard di cliente predefinito: tutti sono accorsi all’apertura. E nonostante i tantissimi presenti i disagi per gli abitanti sono stati piuttosto limitati, perlomeno per quanto riguarda il problema più avvertito: il traffico. Nessuna macchina a occupare la strada, nessun disagio per i parcheggi. Anche se per un po’ una pantera della Squadra volante della polizia ha fatto da “tutore preventivo” stazionando davanti all’ingresso.
 Ovviamente il disagio arriva invece all’uscita, intorno alle tre del mattino. Sicuramente nulla di trascendentale, ma è ovvio che dopo qualche drink, magari anche più di qualche, un gruppo di ragazzi non riesca a mantenere un particolare silenzio nel gran via vai di persone lungo il percorso discoteca - parcheggio.
 Ora bisognerà vedere l’evoluzione. Alla vigilia dell’apertura, infatti, i residenti in zona si erano detti preoccupati per i disagi che una discoteca avrebbe potuto comportare, dopo quelli legati al parcheggio selvaggio e al movimento legato alla presenza del cinema. Intanto però, per la discoteca niente disagi: anche in termini di “emissioni sonore”, che qualcuno temeva vista la struttura architettonica del locale che poteva presentare “falle” nell’isolamento, non si sono registrate possibili lamentele. Insomma, il locale ha varato la sua esistenza con una bella serata per i clienti e tranquillità inaspettata per i residenti.
Alto Adige 18-4-10
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sabato, 17 aprile 2010


I giovani vogliono pub e cinema a Laives

BRUNO CANALI
LAIVES. «Prima che futuro, i giovani sono presente». Lo ha detto uno dei candidati alle comunali. Proprio i giovani si attendono sostanziali novità dalla politica. Ne abbiamo sentiti alcuni, in rappresentanza di coloro che a maggio saranno chiamati alle urne per scegliere i loro rappresentanti.
 «Quello che chiediamo prima di tutto ai politici - dice Alessio Paoli - è che mantengano quello che in questo periodo vanno promettendo per la campagna elettorale. Per il resto, direi che qui a Laives non c’è molto per i giovani e anche dell’attività dei centri giovanili non è che se ne sappia granchè. Talvolta sono anche chiusi. Tra i desideri metterei anche la possibilità di poterci recare al Safety Park con le nostre moto per girare sulla pista: attualmente non si può e l’unica cosa, per chi ama i motori, rimane quella di prendere in affitto un gokart di quelli che ci sono lì».
 Di centri giovanili parla anche Francesca Mellarini, giovane mamma: «Non sono gestiti come si potrebbe ed inoltre, essendoci di mezzo finanziamenti pubblici, sarebbe interessante anche sapere come vengono spesi. Il centro “No Logo”, in zona Galizia, durante le feste di Natale era chiuso e mi è sembrato un assurdo, visto che i ragazzi che vanno a scuola erano in vacanza. Mi pare che invece il centro Fly, per i ragazzi di lingua tedesca, sia gestito un po’ meglio. Tornando alla Galizia, ci sono strutture con grandi potenzialità adesso e credo siano interessanti anche per altre attività; però chi decide come usarle?». Francesca invece promuove i parchi pubblici che, dice, «sono belli, ben tenuti e puliti. Però vanno bene per i bambini più piccoli, mentre per gli adolescenti servirebbe altro».
 Per Francesco Ghersini, «a Laives manca un locale tipo il pub, dove magari poter ascoltare musica dal vivo fino a tardi. Invece occorre andare a Bolzano per queste cose. I centri giovanili potrebbero diventare una valida alternativa, a patto che pubblicizzino maggiormente ciò che fanno perché delle iniziative in cantiere si riesce a conoscere poco».
 Ugo “Kuki” Cont è del parere che il centro giovanile in Galizia sia troppo distante dall’abitato, «quasi un ghetto nascosto. A Laives poi manca un cinema, da quando il Don Bosco non fa più proiezioni, e il livello culturale è scarso. Bisognerà lavorarci molto per risolvere i problemi. Una proposta che farei sarebbe anche quella di creare un fondo con parte degli stipendi dei nostri politici, per emergenze sociali, per le famiglie in difficoltà e malati psichici. Vedo situazioni molto difficili».
 Debora Scaperrotta ha la sensazione che, anche per i centri giovanili, «è come se mancasse qualche cosa. Si parla di giovani ma a decidere sulle politiche giovanili poi sono sempre gli adulti e la politica ci si mette di mezzo. Invece i giovani dovrebbero potersi autogestire almeno in parte, come fu anni fa con i locali all’ex Enal».
 «Manca effettivamente un cinema a Laives - sostiene anche Sabrina Gasparini - e ci troviamo in tanti a Bolzano per vedere qualche buon film. Ho due figli, di 11 e 13 anni, che non vanno al centro giovanile ma preferiscono la compagnia degli amici o la play station. Giocano a calcio tre volte la settimana, ma sicuramente una struttura come quella che c’è in zona Galizia potrebbe offrire potenzialmente molto di più. I parchi pubblici sono belli, anche se sono a misura di bambini piccoli e non più di coloro che hanno superato i 10 anni d’età e oramai cercano altro».
Alto Adige 17-4-10
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categoria:giovani, comune di laives
sabato, 10 aprile 2010




I ragazzi pronti a salire sul palco ma prima della sfida la maxi-festa


DANIELA MIMMI

BOLZANO. Pronti? Via! Comincia il conto alla rovescia per la 40° edizione del Festival Studentesco, presentata ieri ai media al Palazzo della Provincia. Quest’anno ci sono diverse novità. La prima è che per la prima volta (e finalmente) la partecipazione degli studenti di lingua tedesca non si limita solo alla sezione Switch, come è avvenuto nelle due passate edizione, ma c’è una scuola, ovvero il Liceo Classico «Vogelweide», che partecipa a tutti gli effetti, con grande soddisfazione dell’Artist Club che da anni tenta di coinvolgere gli studenti sudtirolesi, e di Christian Tommasini, che vorrebbe una scuola senza frontiere.

 La seconda novità è il collegamento con il concorso Upload: il cantante e il gruppo che vincerà il festival con un pezzo originale parteciperà di diritto alla finale del concorso. L’altra novità è la grande festa che avrà luogo il 14 aprile al Teatro Comunale (l’entrata è gratuita, ma bisogna comunque ritirare i biglietti alle casse del Teatro, disponibili già da alcuni giorni e in via di esaurimento) e alla quale partecipano, con relative esibizioni, nomi più o meno noti delle passate edizioni. Tra questi ci sono il gruppo di Jakob Baumgartner che ha vinto il Bilinguino d’oro nel 1967, Julian Dionne che ha vinto lo Switch nella passata edizione, Timoteo Mock che adesso fa il ballerino a Berlino, Marco Pierobon e Manuel Randi che nel frattempo sono diventati musicisti di prima grandezza, e Rosalino Schillaci che è arrivato in finale nell’ultima edizione di «Amici» di Maria De Filippi. E soprattutto ci sarà Ezio Zermiani che il Festival lo ha animato, vissuto, e presentato per ben 12 edizioni e che presenterà, insieme a Max Berloffa, la grande festa di compleanno al Teatro Comunale. Lo stesso giorno, al secondo piano del Teatro Cristallo, prende il via l’esposizione delle arti figurative. Sempre al Teatro Cristallo, venerdì 16 e sabato 17, si svolgeranno le serate classiche, mentre il giorno dopo, il 18 aprile al Campo di via Santa Gertrude gli studenti si sfideranno sull’anello di atletica leggera. Alle esibizioni delle band, cantanti, ballerini e quant’altro, ovvero alle esibizioni moderne, sono riservate come sempre le due ultime le due ultime e superaffollate serate, venerdì 23 e sabato 24, come sempre al Palasport di via Resia. Anche quest’anno si prevede il tutto esaurito. L’Artist Club ha pensato a una sorta di piccolo abbonamento: ovvero 8 euro per una serata e 9 per due serate.

Alto Adige 9-4-10
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categoria:giovani
giovedì, 01 aprile 2010


Allarme disoccupazione giovanile: vola al 28,2%

Il dato preoccupante di febbraio riguarda i ragazzi dai 15 ai 24 anni ed è il peggiore dal 1998
ROMA. Il tasso di disoccupazione in Italia resta stabile a febbraio all’8,5%, confermandosi comunque come il dato peggiore almeno degli ultimi sei anni. Ma tra i giovani, tra i 15 e i 24 anni, sale vorticosamente sino a raggiungere il 28,2%, anche in questo caso il valore più alto almeno da gennaio 2004. E di gran lunga superiore rispetto al tasso di disoccupazione giovanile registrato, sempre a febbraio, nella Ue-27, dove si è attestato al 20,6%: lo stacco è di 7,6 punti percentuali. Differenza che raggiunge gli 8,2 punti nel confronto con il relativo tasso nella zona dell’euro, al 20%.
 Ma l’area dell’Ue-16 non si esime da un altrettanto negativo record: il tasso di disoccupazione totale ha infatti raggiunto il 10%, contro il 9,9% di gennaio. Il picco per i 16 paesi della moneta unica dall’agosto del 1998. I dati, resi noti da Istat ed Eurostat, sono da più parti definiti preoccupanti e sollevano un allarme giovani, oltre a indicare un aumento dei senza lavoro tra gli uomini. Per il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, «la disoccupazione giovanile è certamente figlia della crisi internazionale, ma anche di un atteggiamento tutto italiano»; per questo ritiene «giusto», in questa fase successiva all’emergenza della crisi, «preoccuparsi ancor di più di come garantire accesso all’occupazione e stabilità a coloro che dovranno affrontare il peso di un sistema sociale di cui hanno beneficiato le generazioni precedenti».
 Il tasso di disoccupazione giovanile italiano passa al 28,2% di febbraio dal 27,4% di gennaio, registrando un aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4 punti rispetto a febbraio 2009 (24,2%), con un andamento crescente. Il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari, a febbraio, a 2 milioni e 127 mila unità, in crescita dello 0,2% (+4.000) rispetto al mese precedente e del 16,2% (+297.000) rispetto a febbraio 2009. A crescere è la componente dei senza lavoro maschile, nonostante il tasso di disoccupazione resti comunque più alto tra le donne (9,7%) rispetto agli uomini (7,7%). Rispetto a gennaio, ad aumentare sono soltanto i disoccupati uomini (+1,5%, cioè 16 mila unità in più, contro un -1,3% per le donne).
Alto Adige 1-4-10

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domenica, 28 marzo 2010


Giovani matematici a Salorno

SALORNO. Si è svolta anche quest’anno a Salorno dal 22 al 25 marzo la «Bottega del Matematico», un’iniziativa di laboratorio e di orientamento alla matematica rivolta agli studenti con profitto scolastico eccellente del quinto anno delle superiori per avvicinarli alle discipline scientifiche. La Casa Noldin di Salorno ha ospitato, come di consueto, questa esperienza unica nel suo genere.
 Organizzata dall’Intendenza scolastica italiana e curata l’ispettore Paolo Lorenzi, l’iniziativa si è rivelata negli anni una preziosa fonte di indicazioni didattiche per i docenti, di stimoli per gli studenti e di materiali e metodi per la divulgazione della matematica. Nel corso delle quattro giornate gli studenti hanno svolto degli interessanti lavori di gruppo e hanno dovuto risolvere alcuni quesiti di carattere matematico riguardanti la geometria sulla sfera, i frattali e le macchine di Turing. La presentazione dei lavori degli studenti si è svolta alla presenza del vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, della sovrintendente Nicoletta Minnei e del preside della Facoltà di Scienze di Trento Sandro Stringari.
Alto Adige 28-3-10
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sabato, 27 marzo 2010


Giovani e preparati I manager altoatesini fuggono all’estero

MIRCO MARCHIODI
Cervelli altoatesini in fuga? Sì, ma molti di loro tornerebbero volentieri. Per riportarli qui c’è però bisogno di qualche posto di lavoro più attrattivo e soprattutto di un’apertura mentale che secondo i bolzanini all’estero, l’Alto Adige non ha. Sono questi i dati principali del sondaggio effettuato da Südstern, il network degli altoatesini all’estero. Molti di loro sono già manager affermati, altri stanno studiando, altri ancora sono giovani laureati all’inizio della carriera. In comune hanno un forte legame con la loro terra d’origine: «Più si parla di globalizzazione e più diventano importanti le proprie radici», spiega Thomas Mur, uno dei soci fondatori di Südstern. Da alcuni dati del sondaggio questo legame risulta evidente: circa il 70% degli altoatesini all’estero torna a casa almeno due volte all’anno e il 75% si tiene continuamente informato su ciò che avviene a Bolzano e dintorni.
Resta il fatto che nonostante questo forte legame, hanno deciso di lasciare l’Alto Adige. Perché? «Il motivo principale - afferma Kurt Matzler, docente dell’università di Innsbruck che ha curato l’indagine - è il lavoro. All’estero ci sono possibilità di carriera che in Alto Adige non esistono».
 Interessante è il giudizio che gli altoatesini all’estero danno della loro terra. «È un giudizio obiettivo, perché viene fatto da chi l’Alto Adige lo conosce bene ma lo vede da una certa distanza», sottolinea Matzler. «È un modo per vedere l’Alto Adige da una prospettiva diversa», dice il presidente di Südstern, Florian Drahorad. In generale prevalgono gli aspetti positivi: accanto agli affetti familiari, per la maggior parte degli “emigrati” l’Alto Adige è una terra che offre un paesaggio spettacolare e un’alta qualità della vita. I punti di forza sono la natura, ma anche l’immagine di una terra che è un ponte in mezzo all’Europa e in cui si parlano più lingue. Tra gli altri aspetti positivi ci sono la cultura e le tradizioni, il clima, l’autonomia e il ricco bilancio provinciale.
 L’altra faccia della medaglia è rappresentata da una mentalità troppo chiusa, concentrata quasi esclusivamente su se stessa. «L’Alto Adige è provinciale, ottuso, conservativo», questa una delle risposte date al questionario, che per Matzler è emblematica. Tra i problemi vengono elencati anche la situazione a livello politico, la mancanza di dinamismo e le tensioni tra i gruppi linguistici.
 Ecco perché molti degli altoatesini all’estero hanno deciso di non tornare a casa dopo gli studi. Eppure oltre un terzo di loro, così dice il sondaggio, sarebbe pronto a rientrare anche subito. E il 57% afferma di voler tornare entro i prossimi cinque anni. Chi non torna lo fa soprattutto perché in Alto Adige non vede le stesse possibilità di carriera che ci sono all’estero. «Ma il 64% - spiega Matzler - si trasferirebbe in Alto Adige se potesse mantenere lo stesso posto». Cosa che a Gerhard Brandstätter, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio che ha finanziato lo studio, fa dire: «È importante riuscire a riportare qui questi cervelli, sono una ricchezza per la nostra terra. Lo sono all’estero come ambasciatori, ma lo sarebbero ancor di più in Alto Adige».
 Ma anche a parità di lavoro, non tutti sarebbero disposti a rientrare. Tra le condizioni - a parte ovviamente la disponibilità a trasferirsi in Alto Adige della famiglia che alcuni di loro hanno all’estero - ci sono la richiesta di una maggiore apertura dell’Alto Adige, di un rafforzamento degli scambi interculturali e di una riduzione dei costi delle abitazioni. «Importante - aggiunge Matzler - è anche la mobilità. Per molti altoatesini che vivono all’estero è fondamentale migliorare i collegamenti aerei». Legati a questi fattori anche i cambiamenti che vorrebbero vedere nei prossimi anni: «Una mentalità più aperta, maggiore tolleranza e infrastrutture migliori: è questo - chiude Matzler - quello che gli altoatesini hanno trovato all’estero ma che invece ritengono che manchi in Alto Adige».
Alto Adige 27-3-10
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giovedì, 25 marzo 2010



Arriva il Festival studentesco, ci si prepara all’esibizione andando a lezione di musical

DANIELA MIMMI


BOLZANO. Stare su un palco, sotto la luce dei riflettori, ricevere l’applauso del pubblico è il sogno di tanti, giovani e non. I ragazzi che parteciperanno alla 40ª edizione del Festival studentesco hanno l’occasione di realizzare uno dei loro sogni e la colgono al volo. Ma starci, sotto la luce dei riflettori, non è facile e non ci si improvvisa artisti dall’og16gi al domani. Così l’Artist Club, che da sempre organizza l’evento, ha accettato con entusiasmo la collaborazione di Comune, assessorato alla cultura, del Servizio giovani della Provincia, dell’Istituto musicale, del Conservatorio, del Teatro Stabile, per creare un percorso formativo e culturale parallelo alla scuola. Così sono nati i Lab, pacchetti messi a punto per fornire gli strumenti utili a prepararsi meglio per la competizione finale del Festival studentesco. Nell’ambito teatrale è stato organizzato “Giovani in scena - Festival”, un servizio di tutoraggio teatrale a cura del TsB; in ambito musicale l’Istituto musicale Vivaldi mette a disposizione un percorso per cantanti solisti; il Cesfor ripropone BandCoaching - Destinazione palco, percorso didattico per le band, e per la danza un percorso che permette un primo contatto con i fondamentali della danza moderna.
 Poi c’è un workshop specifico per il musical, che si sta svolgendo al Rainerum e che siamo andati a vedere. Al timone c’è Tiziana Cazzadori, veronese, cantante, attrice, regista, da sempre nel mondo del musical e docente di canto moderno all’Istituto musicale. «I ragazzi sono entusiasti, seri, impegnati, con le idee chiare. E’ una gioia lavorare con loro. Io sono intervenuta quando il loro musical, “Chicago”, era praticamente pronto. Ho fatto un lavoro di pulitura e ho dato loro alcune indicazioni sulla regia, sui movimenti. Peccato che il laboratorio sia solo di 6 ore, mi sarebbe piaciuto avere un mese a disposizione! Stare su un palco è difficile, ballare e cantare in un musical è difficilissimo. Sono cose che non si possono improvvisare».
 Entusiasti i ragazzi. «Abbiamo cominciato a lavorare a questo musical in settembre - ci dice Valentina Galante - ci sembrava già perfetto. Invece Tatiana ci ha corretto un sacco di cose». «Pensavamo che andasse tutto bene perchè lo vedevamo dal palco. Tatiana ce lo ha fatto vedere dal pubblico, ed è tutta un’altra cosa», interviene Valentina Lucich. «Soprattutto, noi non abbiamo mai pensato alla mimica e ai movimenti, che devono essere perfetti. Adesso lo abbiamo imparato», dice Nicoletta De Paoli. «Abbiamo ad esempio imparato che non si danno le spalle al pubblico e mai guardare per terra!», continua Silvia Fasson. Anna Bernard, ormai esperta di musical che interpreta da anni, è un po’ il braccio destro di Tatiana Cazzadori. «Con lei c’è più ordine, più disciplina. In un paio di ore lavoriamo il doppio di quando eravamo abbandonati noi stessi».
 A far visita ai ragazzi che stanno imparando a stare su un palco, ieri l’altro c’era anche l’assessore Christian Tommasini. «Vogliamo dare a questa esperienza del Festival tutti i contenuti culturali e formativi possibili. Perchè questo è importante come la scuola e perchè questi ragazzi amano il teatro e la musica». Lui parla per esperienza diretta: nel 1993 ha partecipato al Festival studentesco, proprio per il Rainerum. «Ho fatto un’esibizione di danza moderna, avevo i capelli lunghi ed ero l’unico ragazzo del gruppo. Abbiamo vinto, ma non certo per merito mio...».
Alto Adige 25-3-10
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mercoledì, 24 marzo 2010



L’analisi di Caracciolo: aumenta la distanza tra i giovani e la politica

MAURO FATTOR




Lucio Caracciolo è il tipo di intellettuale che sfugge, ed è un bene che sia così, alle classificazioni. Laureato in filosofia, storico, politologo. Tutto giusto. Ma forse è sufficiente ricordare che è il direttore di Limes. Basta la parola, come diceva Antonello Falqui in una vecchia pubblicità di quando era Carosello a inchiodare gli italiani davanti alla tivù. Caracciolo sarà oggi alla Lub di Bolzano, alle 18.30, per «LiberaMente», l’iniziativa di formazione civica messa in campo dall’assessorato alla Cultura della Provincia.
Caracciolo parlerà dei rapporti tra giovani e politica e di identità. L’abbiamo intervistato.
Facciamo subito il punto della situazione. Che rapporto hanno oggi i ragazzi con la politica?
 «Siamo ai minimi termini, il rapporto è quasi inesistente. Questo dipende sostanzialmente da due fattori. Il primo è che non esistono più culture politiche di riferimento, il secondo è che i giovani si stanno abituando, o si sono già abituati, a vivere lontano dalla politica. Insomma, hanno visto che si campa bene anche senza».
Ma i partiti esistono ancora.
 «Esistono, ma sono dei simulacri vuoti. Sono espressione di culture politiche residuali oppure sono un fatto proprietario. Il problema di fondo è che è la politica a non esistere più come elemento strutturato. Non c’è nulla di più evanescente della politica italiana di questi anni, dove a vincere sono gli slogan».
In Piazza San Giovanni a Roma, domenica scorsa, si è celebrato un rito collettivo che è la rappresentazione quasi perfetta di quello che lei va dicendo. Non c’è il rischio che i giovani credano che la politica sia davvero quella cosa lì?
 «Sì certo, questo rischio esiste. Ma io sono convinto che una domanda di politica vera tra i giovani sia destinata prima o poi a riemergere, a prendere vigore, perchè la società ha ancora bisogno della politica».
Come si potrà realizzare?
 «In modo molto semplice: riappropriandosi dei temi concreti. Su temi come il lavoro e la scuola, che sono quelli che i ragazzi sentono e vivono sulla propria pelle, prima o poi si tornerà a fare politica vera e i giovani ritroveranno il modo e il gusto di rimettersi in gioco».
Perchè non su temi di grande respiro, come l’ambiente o la pace?
 «Perchè, pur essendo grandi temi, si tratta di problemi buoni un po’ per tutte le stagioni, diciamo. Sono temi trasversali, transgenerazionali, che non bruciano ancora sulla pelle dei ragazzi. Lavoro e scuola invece sì. Eccome».
In Alto Adige tutti questi temi si innescano su radici locali, legati alle questioni identitarie. Questo complica il quadro?
 «Beh, certo. Da voi tutto finisce dentro un brodo di coltura che deve fare i conti con un regime etnico e con tutta una serie di vincoli che complicano il quadro della situazione. Anche perchè mi pare di capire che la tendenza sia ancora quella di riprodurre questo quadro piuttosto che lavorare al suo superamento».
Alto Adige 24-3-10
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martedì, 23 marzo 2010


Alcol, i messaggi sbagliati

GIUSEPPE MAIOLO
Ubriacarsi: segno dei tempi e di una società che tende ad omologare i valori e ad abbassare sempre di più la percezione del pericolo. Così capita che dei ragazzini alla disperata ricerca di un’identità, trovino come soluzione la tentazione dell’eccesso e il piacere di provare forti emozioni. L’alcol dà ebbrezza, porta “fuori”, dalla famiglia. E ancora fuori dal consueto, dalla routine quotidiana, e fa sentire “dentro”, nel gruppo. Parte di esso.
In effetti molti ragazzi si ubriacano in genere solo in compagnia, durante le feste o in discoteca. Spesso si tratta di un rito collettivo. La “balla”, che non di rado serve a sconfiggere la noia facendo qualcosa di diverso o risolvere difficoltà relazionali, rappresenta un modo per essere accettati e non sentirsi diversi dagli altri, per avere riconoscimento e conferma, per socializzare ed evadere. Ma non è estraneo a questo fenomeno nemmeno il desiderio di rivalsa nei confronti di una famiglia oggi iperprottettiva e ansiosa. Ma che spesso, per il quieto vivere, azzera più del dovuto il conflitto. Una famiglia così, sul piano educativo, finisce con l’essere contraddittoria perché afferma un principio e poi si auto-smentisce, vieta e silenziosamente tollera l’uso dell’alcol che in fondo, ancora oggi, si ritiene faccia “buon sangue”. In quanto poi ad ambivalenza non vi è solo la famiglia ad averne, ma anche tutta la comunità. Questa infatti ne condanna l’abuso promuovendo campagne, parzialmente utili, per scoraggiare l’uso dell’alcol, e dall’altra manda un messaggio opposto quando ad ogni evento collettivo mette al centro della festa il brindisi, il buon bicchiere di vino o il giro allegro dei boccali di birra. E’ da questi messaggi incoerenti che nasce la confusione di un giovane adolescente il quale, senza ancora un pensiero critico capace di autolimitare il proprio comportamento, finisce con l’abbassare la guardia e non riconoscere il rischio. Serve, allora, con urgenza uscire dall’ambiguità, se vogliamo veramente non solo salvare i ragazzi dal pericolo di un abuso che porta dritto al coma etilico, ma anche aiutarli a capire per tempo i danni possibili sia di ordine fisico che psichico. Forse dobbiamo partire dal cosiddetto “buon esempio” se ci poniamo l’obiettivo di favorire un consumo moderato dell’alcol. E poi certamente è necessario un progetto educativo che inizi precocemente informando i bambini sui pericoli, ma anche che attrezzi gli adolescenti allo sviluppo di quel pensiero critico tanto invocato ogni qualvolta, e oggi sempre più spesso, suona l’allarme.

Ora, il sindaco vuole premiare chi fa festa senza vendere alcolici

MASSIMILIANO BONA
ORA. Un regolamento comunale per combattere l’eccessivo consumo di alcol fra i più giovani: questa è la ricetta della giunta di Ora dopo il party - con 7 ragazzi in coma etilico - tenutosi lo scorso fine settimana in zona Rio Nero.
 È già stata elaborata una bozza, che sarà discussa con le associazioni, ma che difficilmente sarà possibile approvare entro la fine della legislatura. «Uno dei problemi principali da risolvere - sottolinea il sindaco Roland Pichler - è l’abuso di alcol, soprattutto da parte dei giovanissimi, dai 12/13 anni in poi, nelle aree limitrofe alle feste. Gli adolescenti, con cui ho provato a parlare in più occasioni, spesso non riescono nemmeno a entrare, ma portano con sé bottiglie e si ubriacano all’esterno di tendoni, pub e locali. Questo modo di intendere il divertimento non funziona: dobbiamo iniziare ad andare nelle scuole e far capire cosa significa bere in modo responsabile».
 Molte associazioni, di recente, hanno impedito l’ingresso alle feste ai ragazzi sotto i 16 anni. «Ma è stato inutile, perchè i teenager hanno scelto di far baldoria all’esterno». Nella bozza del regolamento comunale si fa cenno anche alla possibilità di premiare le associazioni virtuose. «Chi promuoverà eventi senza alcol, o ne venderà un quantitativo modesto, potrebbe ottenere maggiori contributi».
 Il party in zona Rio Nero ha attirato 1.500-2000 persone da tutta la Provincia. «Sono arrivati in treno - spiega Pichler - e so per certo che molti giovani sono stati respinti all’ingresso perchè già ubriachi. È una situazione limite, della quale dobbiamo prendere atto, senza addossare la colpa solo sugli organizzatori. In quest’occasione l’Hockey Club aveva adottato una serie di precauzioni, compresi i braccialetti a tutti i ragazzi con più di sedici anni, ma non è bastato». Per il Comune di Ora, tra l’altro, si tratta della terza festa finita male nel giro di tre mesi. A Capodanno un gruppo di giovani del posto ha preso in affitto la Casa delle Associazioni. Complice l’abuso di alcol i muri sono stati imbratttati, i portasapone divelti, termosifoni e frigoriferi danneggiati. Ai primi di marzo, invece, è stata denunciata la barista del Petra’s Pub per la presunta somministrazione di superalcolici a giovanissimi.
Alto Adige 23-3-10
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lunedì, 22 marzo 2010



Ora, sette giovani in coma etilico

MASSIMILIANO BONA




ORA. Sette ragazzi tra i 16 e i 20 in coma etilico (di cui uno ricoverato in rianimazione) e un centinaio di sanzioni per ubriachezza: questo è il bilancio della «Lackelefest» svoltasi venerdì e sabato sera in zona Rio Nero.
 Si è conclusa nel peggiore dei modi la due giorni di festa organizzata come ogni anno nella zona sportiva Rio Nero per la fine della stagione sciistica e che ha attirato dai 1.500 ai 2000 giovani. Nonostante un imponente servizio d’ordine - c’erano i carabinieri del radiomobile, della compagnia di Egna e delle stazioni di Cortaccia, Ora e Termeno - e le istruzioni impartite alla quarantina di volontari dell’associazione organizzatrice (l’Hockey Club Ora) c’è chi ha esagerato. Venerdì sera tutto è filato liscio, mentre sabato parecchi giovani sono giunti sul posto già alticci ed hanno continuato a bere. Visto che la situazione stava degenerando si è deciso di vietare la somministrazione di alcol a mezzanotte e mezza, un’ora e mezza prima del previsto. Le forze dell’ordine sono state costrette a chiamare 5 ambulanze e il medico d’urgenza per soccorrere i ragazzi più gravi. Come hanno confermato ieri i carabinieri di Ora sono 7 i giovani trasportati al San Maurizio in coma etilico, di cui 6 della Bassa Atesina (tra cui una ragazza) e 1 di San Genesio. Il più grave, un ventenne di Ora, è stato ricoverato in rianimazione, ma non è in pericolo di vita. I carabinieri hanno allontanato dalla festa decine di minorenni ubriachi e hanno rintracciato telefonicamente i genitori, che sono venuti a prenderli nel cuore della notte. I militari dell’Arma hanno portato via parecchie bottiglie di alcolici ed elevato un centinaio di sanzioni amministrative (103 euro) per ubriachezza. I carabinieri stanno vagliando in queste ore la posizione di uno dei volontari dell’associazione che avrebbe somministrato alcol a persone già ubriache e potrebbe essere pertanto denunciato. «Abbiamo trovato diversi ragazzi - racconta un carabiniere - sdraiati a terra accanto al tendone. Alcuni di loro erano incoscienti, tanto da rendere necessario l’intervento di ambulanze e medico d’urgenza. Molti dei genitori che abbiamo svegliato chiedendo di venirsi a prendere i figli ubriachi ci hanno ringraziato».

Alto Adige 22-3-10
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sabato, 20 marzo 2010


LIBERAMENTE Giovani, identità e territorio - incontro di apertura 24 marzo 2010 ore 18.30 la Libera Università di Bolzano (AULA D103)
www.liberamente.bz.it


 Mercoledì 24 marzoalle ore 18.30 la Libera Università di Bolzano (AULA D103)
ospiterà il primo incontro di LiberaMente.
Un momento di condivisione e confronto con la cittadinanza rispetto alle tematiche del progetto.
Protagonisti, insieme ai 60 ragazzi che daranno vita a LiberaMente, saranno 
Giampaolo Visetti- giornalista corrispondente dall'Asia per Repubblica,  
Lucio Caracciolo- direttore della rivista di geopolitica Limes,  
Pier Luigi Celli- direttore generale della LUISS di Roma,
Julio Velasco- sportivo ed ex tecnico della Nazionale italiana di pallavolo. 
Si parlerà di identità giovanile, di futuro, di prospettive internazionali e di grandi esperienze professionali e di vita. Siete tutti invitati a partecipare!
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sabato, 20 marzo 2010


Porte aperte alla Lub: tanti i maturandi in arrivo da tutta Italia e dall’estero

ALAN CONTI

L’Università apre le porte e allarga le frontiere. Si è tenuto ieri l’ «Open Day» dell’ateneo bolzanino: una vera e propria carrellata dell’offerta formativa della Lub a disposizione dei curiosi e, soprattutto, degli studenti che frequentano l’ultimo anno delle Superiori e sono chiamati a una scelta.
 Tutte le facoltà, quindi, hanno presentato il proprio stand con materiale informativo, docenti e studenti pronti a raccontare come si vive in un ateneo trilingue. Già, perché le lingue, come sottolinea nel suo discorso d’inaugurazione il rettore Walter Lorenz «rappresentano il vero punto di forza dell Lub e non certo una seccatura. In un momento in cui questa istituzione sta vivendo forti cambiamenti, all’interno di un preciso piano di sviluppo, il trilinguismo è la pietra angolare da cui dobbiamo partire».
 Notevole, comunque, l’afflusso di studenti interessati e sorprende la variopinta geografia delle loro provenienze. Qualche classe, per esempio, è venuta in blocco da Cittadella in provincia di Padova, mentre singole presenze sono arrivate da Brescia, Roma, Torino, Lecco, Pordenone, Trieste e Verona, molti accompagnati dai genitori. Tanta Italia, dunque, ma anche all’estero l’interesse per la Lub è forte: Tirolo e Baviera, per esempio, sono regioni ben rappresentate tra i visitatori. Era presente anche una delegazione della scuola germanica di Roma. Vicino alla postazione allestita per le preiscrizioni, però, abbiamo incontrato Petr Maximilian Hajkr, in arrivo da Praga e convinto della sua scelta: «Già da qualche mese - ci spiega in un ottimo italiano - ho deciso di venire a Bolzano. Avendo studiato le lingue in Repubblica Ceca questo ateneo mi sembra assolutamente il più adatto a me. Ho scelto la facoltà di Economia e già in estate ho visitato la città, davvero splendida».
 L’iniziativa di presentazione è durata tutta la giornata e ha offerto ai maturandi anche un nutrito programma di lezioni nelle aule più grandi, dove docenti e studenti delle diverse facoltà hanno illustrato la vita accademica bolzanina. Presenti, ovviamente, gli stand delle facoltà con sede a Bressanone o Brunico. Tra le più quotate, la sempreverde Scienze della Formazione, ma anche Economia e Design. Un’ala della manifestazione, inoltre, è stata dedicata alle associazioni studentesche dell’ateneo, perché la vita universitaria non si svolge solo nelle aule.
 Da tempo la città chiede maggiore incisività alla sua Università, chissà che non siano le nuove matricole a portarla. Spazio pure alla scuola di documentario «Zelig», mentre la «Claudiana» ha organizzato le porte aperte in contemporanea nella propria sede. Nei corridoi affollati si assiste anche a qualche simpatico siparietto, come i quiz con domande sull’ateneo organizzati da alcuni stand oppure la concitata conversazione di una studentessa che intende convincere una maturanda della superiorità della Lub rispetto alla Bocconi. Non c’è che dire: l’asticella delle ambizioni è bella alta.

Alto Adige 20-3-10
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venerdì, 19 marzo 2010





“Phos-Chor & Band”

Oggi e domani al nuovo teatro di SAN GIACOMO



 Oggi e domani al teatro di San Giacomo canta il coro “Phos-Chor & Band”, una formazione locale diretta da Barbara Oss Emer, composta da 35 coristi provenienti da tutta la provincia. In programma brani del repertorio gospel, jazz, swing e blues. Oggi e domani, inizio alle 20.30.
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sabato, 13 marzo 2010


Ritorna il concorso Italia Wave


BOLZANO. Sono in sei, sono tutti determinati e agguerriti, perchè la posta in gioco è decisamente alta: la partecipazione a Italia Wave, uno dei più importanti e interessanti concorsi per band emergenti italiane e una vetrina di tutto rispetto, che avrà luogo dal 21 al 25 luglio a Livorno.
 Questa sera al Pippo.stage si giocano la partecipazione a Italia Wave, come dicevamo, sei band altoatesine: gli Highlights, i Moscaburro, i Ferbegy?, i New Redemption, i Nora 13 e i The Byron Saga, che si contenderanno l’accesso alla finale regionale delle selezioni di Itala Wave. Gli Highlights, fondati nell’estate del 2006, dopo aver prposto cover di band come Toto e Dream Theater, iniziano a scrivere pezzi originali tendenti al progressive metal. I membri del gruppo provengono tutti da seri studi accademici e tutt’ora sono impegnati nello studio di generi come fusion e jazz, allievi di personalità di spicco nell’ambito italiano come Mario Punzi, Mauro Franceschi, Manuel Randi. La band Ferbegy? nasce nell’estate del 2007 per volontà di Dario Mongelli e Ram Salafia. I due intendono, sin dall’inizio, portare la loro passione per il sound anni’70 in chiave moderna reinterpretando cover classiche del rock e soprattutto di scrivere pezzi inediti.
 A loro si aggiungono Thiago Accarino alla batteria, il bassista David Stefani e la cantante Anna Mongelli. I quattro partecipano a diversi festival, concorsi e sono tra i finalisti di Upload 09. Nora 13, cercano di proporre un genere musicale proprio, con un’ impronta decisa e marcata, un rock che vira nel progressive, con testi e musica inediti. La giuria è composta da Mr. Alex e Woody, dj di Radio Tandem e Paolo Izzo responsabile per l’Alto Adige di Italia Wave.
(d.mi)
Alto Adige 13-3-10
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sabato, 13 marzo 2010



Festival studentesco: al via fra tante novità e «vecchie glorie»




DANIELA MIMMI

BOLZANO. Il Festival Studentesco compie 40 anni ed è un compleanno importante, da festeggiare bene.
 A farlo ci pensa come sempre l’«Artist Club», coadiuvato da una cordata di enti pubblici. Perchè il Festival diventa ogni anno più grande, in tutti i sensi. Basta pensare che vi partecipano decine di scuole della Provincia e quasi un migliaio di studenti sono impegnati in un centinaio di esibizioni che vanno dal canto alla recitazione, dalla grafica alla fotografia, dal balletto al cabaret.
 La festa - si sa - è il Festival stesso, ma ce n’è una, grande e gratis, niente meno che al Teatro Comunale, il 14 aprile. «Vogliamo far rivivere emozioni e gusti artistico-culturali affidando lo spazio del palcoscenico ai protagonisti storici del Festival - ci spiega Max Berloffa - in un percorso che parte dal 1951 per concludersi ai giorni nostri. Si tratta perciò di un percorso fra arte e cultura che si snoda a cavallo di due generazioni studentesche. A riprova di ciò, molti genitori hanno spinto i loro ragazzi ad intraprendere l’avventura dei Festival moderni».
 L’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato. Gli ex artisti del Festival degli anni’50 e’60 (fra questi Ezio Zermiani ed Emilio Insolvibile) hanno fornito la loro disponibilità per riproporre gli elementi culturali di un’epoca ormai trascorsa, ma mai dimenticata. Nel foyer è possibile vedere tutta la gloriosa storia del Festival attraverso le gigantografie di foto di tutte le epoche e gli articoli del nostro giornale che ha sempre seguito passo passo la manifestazione. Lo stesso giorno, 14 aprile, inizia il Festival vero e proprio, con l’esposizione delle arti figurative al Teatro Cristallo che resterà aperta fino al 18 aprile. Le due serate classiche si svolgeranno venerdì 16 e sabato 17, sempre al Cristallo, le gare sportive avranno luogo domenica 18 al Campo Santa Gertrude. Per le serate moderne e sapere chi sarà il vincitore del 40º Festival Studentesco, bisogna aspettare il 23 e 24 aprile. «Le prove sia delle band che dei musical quest’anno le abbiamo spostate ai giorni precedenti, così possiamo partire già alle 20 con la manifestazione - dice Berloffa - Quest’anno abbiamo molto migliorato tutto l’aspetto tecnico, dal service, alle casse supplementari a metà del parterre, agli auricolari per i ragazzi dei musical, che sono i più difficili da gestire, per ovvie ragioni».
 E poi ci sono altre novità e sorprese. Da lunedì, ad esempio, sul sito del nostro giornale www.altoadige.it., cliccando sul logo del Festival, è possibile votare il nome più rappresentativo di questi 40 anni di Festival tra i 25 proposti. «Quest’anno si è anche intensificata anche la nostra collaborazione con l’Avis perchè i ragazzi sono spesso disinformati e l’età dei donatori è sempre più alta».
 Come per gli altri anni si prevede il tutto esaurito sia per le serate classiche al teatro Cristallo che le serate moderne al Palasport, dove nelle passate edizioni sono stati staccati più di 3 mila e 200 biglietti a serata.

Alto Adige 13-3-10
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categoria:giovani
venerdì, 12 marzo 2010




«Girl’s Power», ragazze di domani sempre più sicure



MICHELA PERINI

BOLZANO. Per la quarta volta, tornano le inziative del progetto “Girl’s Power”, promosso dall’Ufficio famiglia donna e gioventù del Comune in collaborazione con dieci centri giovanili cittadini. Ieri mattina nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il calendario degli eventi legati al progetto, con la presenza dell’assessore comunale alle politiche sociali, Patrizia Trincanato, l’assessore a giovani e tempo libero, Margarete Rottensteiner e con Lucia Rizzieri, coordinatrice del progetto, a fare da “cicerone” fra le diverse proposte in rosa chiaro, ovvero per le ragazze.
 E’ infatti un vero carosello di iniziative, offerte e laboratori destinati a tutte le ragazze di età compresa tra i 14 e i 24 anni, quello proposto da “Gisl’s Power”. Tutte iniziative nate, ha detto in sostanza l’assessore Trincanato, dalla volontà di lavorare con giovani donne per costruire un futuro migliore attraverso un’offerta formativa e culturale di alta qualità.
 Corsi e laboratori, in tutto diciassette eventi di vario genere, nascono dall’idea e dalle esigenze delle ragazze che frequentano i centri giovanili e che hanno contribuito in prima persona a creare un’offerta mirata ai loro bisogni.
 A partire da questo mese e poi avanti fino a dicembre, “Girl’s Power” offre dunque ben 17 diverse iniziative suddivise in tre differenti aree tematiche. La prima - «Io e il mio corpo» - propone incontri sul tema della sessualità, della sana alimentazione e della percezione delle proprie forme. La seconda - «Anche le ragazze lo sanno fare» - è incentrata sulla volontà femminile di mettersi in gioco in ruoli considerati maschili, come per esempio il gioco del calcio oppure il dj. La terza - «Ragazze, lavoro e futuro» - affronta tematiche riguardanti il mondo lavorativo e la preparazione scolastica, proponendo anche una mostra fotografica sulle professioni più atipiche.
 Ma dove trovare informazioni e calendario? Tutte le iniziative di “Girl’s Power” sono elencate in un opuscolo colorato disponibile nei centri civici di quartiere, nelle scuole e nei centri giovani della città. Un opuscolo, ha detto Rottensteiner, con il quale si vuole dare a tutte le ragazze la possibilità di avvicinarsi al progetto e fare in modo che ognuna possa trovare qualche iniziativa di suo gradimento.
 Oltre ai corsi nei centri giovanili, lo scorso anno frequentati da oltre 200 ragazze, è attivo anche lo sportello Girl’s Power: tutti i giovedì dalle ore 15 alle 18 in piazza Parrocchia 21, vicino al Cafè Plural, Lucia Rizzieri raccoglierà idee e suggerimenti dalle ragazze interessate.
 Degno di nota, un appuntamento estivo: venerdì 26 giugno sarà organizzata, per la seconda volta, la “Summer Night”, serata tutta al femminile con performance, musica dal vivo, arte e cucina biologica. Novità ancora degna di nota a “Girl’s Power” è infine il percorso formativo rivolto agli operatori che lavorano con i giovani sul tema dell’educazione di genere, che avrà luogo all’Archivio storico, con iscrizioni entro il 24 marzo.

Alto Adige 12-3-10
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giovedì, 11 marzo 2010



Puniti i bulli delle «Schweitzer»




DAVIDE PASQUALI

BOLZANO. «Il problema del bullismo - spiega l’intendente scolastico Peter Höllrigl - ci preoccupa molto e interessa l’intera provincia, ma gli episodi gravi come quello accaduto alle scuole medie Schweitzer sono per fortuna rari. Occorre prevenire, e sfruttare tutte le opportunità di mettere in rete le realtà che si occupano di giovani. Quando però si travalicano i confini, come in viale Europa, dobbiamo chiamare le forze dell’ordine». E alle Schweitzer, intanto, la preside ha preso provvedimenti.
 Paura e tensione, nei giorni scorsi, davanti alle medie di lingua tedesca Albert Schweitzer di viale Europa. Un gruppo di nomadi minorenni, capeggiati però da una ragazzina di lingua italiana di 13 anni, ha organizzato l’ennesima aggressione (a fini di estorsione) davanti alla scuola, in occasione dell’uscita dei ragazzi a fine lezioni. Non era la prima volta che accadeva e proprio per questo la preside, fortemente preoccupata, aveva segnalato qualche giorno prima la situazione alla polizia, chiedendo una serie di controlli in occasione degli orari di fine lezione. Il pattugliamento è stato organizzato, ma l’emergenza pare non sia rientrata: la banda di ragazzini terribili è infatti composta unicamente da ragazzini minori di 14 anni, e dunque non perseguibili penalmente.
 «La dirigente della scuola - spiega ora l’intendente tedesco Höllrigl - ha già preso i provvedimenti del caso nei confronti degli studenti coinvolti, provvedimenti riguardo ai quali il sottoscritto non ha competenza, vista l’autonomia degli istituti». Certo è, prosegue, «che il fenomeno del bullismo, o come lo chiamiamo noi nelle scuole tedesche, del mobbing, è piuttosto frequente, e in tutta la provincia. Le Schweitzer non sono certo le uniche al centro del fenomeno. Per fortuna, però, gli episodi gravi come quello accaduto in viale Europa sono assai rari». C’è da notare, continua, «che la sensibilità al riguardo da parte degli adulti, genitori e insegnanti, è più elevata di 10, 15 o 20 anni fa. Non voglio dire che si sia ipersensibili, solo che si sta più attenti, e giustamente. A tale proposito, presso la nostra intendenza è stato attivato un apposito servizio, che si occupa di coordinare le attività di prevenzione dei vari enti». Purtroppo, «a volte non basta, e a quel punto occorre che se ne occupino le forze dell’ordine. Perché questo genere di violenze non deve essere tollerato. Il problema è sostenere le scuole, perché gestire questo genere di episodi è terribilmente complesso e occorre l’aiuto di tutte le istituzioni».

Alto Adige 11-3-10
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venerdì, 05 marzo 2010



Borse di studio università domande online



Le borse di studio ed i premi per meriti particolari vengono assegnati unicamente in base al merito, indipendentemente dalle condizioni economiche degli studenti. Le domande possono essere presentate esclusivamente online dall’8 marzo sino al 7 aprile 2010. Per quanto riguarda le borse di studio, in considerazione dei diversi sistemi di valutazione, vengono banditi due concorsi distinti per l’Italia e per l’estero Come è già avvenuto l’anno scorso, il contingente complessivo di 322 borse di studio per meriti particolari viene suddiviso in proporzione alla quantità degli studenti altoatesini iscritti presso le università: 83 borse di studio sono riservati per studenti frequentanti università in provincia di Bolzano, 95 per studenti frequentanti università in Italia - fuori provincia, e 144 per studenti frequentanti all’estero. Le borse di studio per meriti particolari ammontano a 1.140 euro cadauna. La media dei voti viene calcolata come media ponderata in base ai voti ed agli ECTS relativi ad ogni singolo esame indicato nella domanda online. Info, ufficio per il diritto allo studio universitario in via Andreas Hofer, 18; 0471 41 29 47, 0471 41 29 26, Fax: 0471 41 29 49.

Alto Adige 5-3-10
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mercoledì, 03 marzo 2010


Centri giovanili in crescita in Alto Adige



ALAN CONTI

BOLZANO. Un ragazzo altoatesino su cinque frequenta i centri giovanili perché si trova bene e cerca occasioni di svago al di fuori della scuola. Un’abitudine ben accetta dai genitori che vedono in questi centri la classica ora d’aria, ma che si aspettano anche opportunità culturali e, in parte, sostegno scolastico.
 Tra gli operatori è forte il coinvolgimento, tanta l’attenzione ai giochi, da sviluppare ulteriormente quella sulle attività culturali, scolastiche e ricreative.
 Buono il dialogo con le istituzioni, latitante quello con le scuole.
 Per sommi capi sono questi i dati più significativi che emergono da uno studio affidato alla Lub dall’assessorato provinciale alla cultura e scuola italiana per sondare in profondità il mondo dei centri giovanili.
 Una pubblicazione di 50 pagine che si basa sui dati Istat, Astat e sulle nuove rilevazioni della Lub. Una pioggia di numeri che aiuta a capire meglio il mondo dei nostri ragazzi.
 Tra il 21 e il 24% dei giovani italiani, dunque, frequenta uno dei 23 centri giovanili in oggetto, di cui 12 a Bolzano. Il 63% sono maschi e il 37% femmine. Una cifra che va misurata al netto della “concorrenza” dell’extrascuola che porta il 29% dei ragazzi a sostenere di non aver tempo per i centri giovanili e solo il 26,7% ad esprimere una netta preferenza per altro.
 L’età media è compresa tra i 13 e i 18 anni e quasi tutti vivono in famiglia frequentando la scuola, rarissimi i lavoratori. Il 36% sceglie i centri perché ci si trova bene, superando a sorpresa la classica motivazione degli amici, ferma al 29%, mentre solo il 9% lo sceglie per le attività.
 La frequenza è settimanale, raramente quotidiana e le attività ricreative libere attirano di più di quelle strutturate rigidamente: al top sala giochi e feste di compleanno, meno entusiasmo per l’extra-scuola.
 La partecipazione propositiva è carente: il 43% dei ragazzi suggerisce attività, corsi, laboratori (34%) oppure gite, feste e concerti (28%), ma il 57% non si espone. Il 79%, inoltre, sceglie un centro e non si sposta in altri: fidelizzazione massima.
 Centrale anche per i genitori l’aspetto ricreativo, atteso dal 33% di loro, ben prima del supporto scolastico, al 21,9%. In una scala da uno a cinque, infatti, mamme e papà mettono al primo posto l’organizzazione dei compleanni (3,19% per gli uomini e 2,93% per le donne), ma tra le madri si desidererebbe anche qualche bel corso di cucina (anch’esso al 2,93%).
 Staccato l’aiuto nei compiti scolastici, fermo a 3,01% nei maschi e al 2,52% nelle femmine.
 Anche tra i soggetti non direttamente coinvolti trionfano al 60% tra gli adulti e al 68% tra i ragazzi lo svago e il supporto alla scuola, mentre precipita a 21% e 29% l’attenzione alla cultura.
 L’84%, comunque, è soddisfatto delle attività dei centri e per l’81% rappresenta argomento di dialogo con i propri figli.
 Interessante l’opinione degli operatori, dove si ripropone l’intento creativo, fondamentale per il 30%, davanti al 29% dell’educativo, al 14% del culturale e al misero 6% del formativo-scolastico: uno scarto rispetto alle aspettative sui compiti registrate tra i genitori.
 La sala giochi (4,3 su scala da 1 a 5) e il gioco (4,15) le attività più proposte mentre, per la tristezza delle madri, fermi a un misero 1,92 i corsi di cucina.
 Ampio il dialogo con l’Ufficio giovani provinciale, buono con l’assessorato comunale, appena sufficiente tra i centri e con le associazioni e davvero scadente il rapporto con le scuole. Il primo intento del 59,7% degli operatori è di ricreare; per il 46%, invece, centrale è la cultura, anche qui seconda. Volantini e passaparola, infine, i metodi principali di promozione.

Tommasini: serve più offerta formativa
 «Questa ricerca commissionata dalla Provincia alla Lub - sono le parole di introduzione dell’assessore Christian Tommasini - ci offre una panoramica esauriente di questo mondo dei centri giovanili, che ora intendiamo sviluppare in modo deciso. L’obiettivo, adesso, è quello di incrementare l’offerta formativa e culturale dei centri giovani che devono affiancarsi sempre più alle tradizionali istituzioni come la scuola. Da questo studio partiranno le prossime linee strategiche dell’assessorato».

Alto Adige 3-3-10
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venerdì, 26 febbraio 2010

Con Alix e gli Zu per dare una scossa in formato rock



ANDREA MONTALI

BOLZANO. Domani al Black box di Laives (zona Galizia), suoneranno gli Zu (ore 22). Quasi in concomitanza (ore 21), gli Alix saliranno sul palco del Piccolo teatro della stazione, ad Ora. Si chiude col botto un mese ricco di proposte per gli amanti altoatesini del rock e suoi derivati, a testimonianza ulteriore del gran lavoro di promoter, gestori di locali e centri di cultura giovanile, in risposta alla fame crescente di musica dal vivo. Gli Zu (Roma) sono fra le poche band italiche conosciute Oltreconfine. Incidono per l’etichetta di Mike Patton (leader dei Fantomas, Mr.Bungle e Faith no more), la Ipecac records, collaborando spesso (sia in studio che dal vivo) con il noto musicista californiano. Consigliando al lettore di ascoltare in streaming la loro musica (myspace, youtube), affianchiamo al nome del trio romano una lunga lista di generi da cui attingono: metal, math, no-wave, free, noise, punk, jazz. Formazione composta da basso-batteria-sax baritono, sono fautori di un sound magmatico ma lontano dal frastuono, ritmicamente complesso ma non ostico. Impossibile? Assistere ad un loro concerto, può bastare a mitigare ogni lecito scetticismo. Una grande opportunità per lanciare uno spazio (pubblico) poco utilizzato, come il Black box, ed evitare che rimanga una cattedrale nella campagna laivesotta. Gli Alix, nell’ultimo album «Good1», si sono avvalsi dell’esperienza di Steve Albini, ingegnere del suono in lavori, fra gli altri, di Nirvana, Pixies, Fugazi, Gogol Bordello e PJ Harvey. Dietro al mixer durante le loro esibizioni dal vivo, il fonico bolzanino Massimiliano Moccia. Band cosmopolita con quartier generale a Bologna, ha alle spalle cinque album in studio e concerti in tutta Europa. Un progetto che è riuscito a rinnovarsi costantemente nel tempo, mantenendo però un’impronta riconoscibile, grazie soprattutto alle doti vocali della frontwoman Alice Albertazzi. Classica line-up rock (batteria-basso-chitarra e voce), il quartetto accompagna l’ascoltatore nei deserti californiani per poi sorprenderlo con un eclettismo che tanto deve ai gruppi Usa anni Sessanta.

Alto Adige 26-2-10
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venerdì, 26 febbraio 2010


Concerti ed eventi Upload riparte dai centri giovanili




ALAN CONTI

BOLZANO. Un festival nato per i giovani trova la sua culla preferita là dove i ragazzi sono di casa: i centri giovanili. Upload torna per la terza edizione e quest’anno più che mai punta sui luoghi di ritrovo tipici del movimento musicale giovanile della provincia. Il cartellone «Waiting 4 Upload», che accompagnerà il concorso nei tre densissimi mesi prima del gran finale sui Prati del Talvera, riflette a pieno quella che è anche una scelta filosofica di fondo: avvicinare i gruppi linguistici in luoghi dove la divisione etnica svapora al cospetto della forza delle sette note.
 Zoccolo duro delle manifestazioni, ovviamente, sarà il capoluogo, ma un ricco calendario di eventi toccherà pure i centri giovanili della provincia. Sabato 20 marzo, per esempio, lo storico torpedone della Sasa porterà tutti all’«Orizzonte» per il concerto alle 18 della storica rock band cittadina Eugenie. Il 10 aprile, invece, capolinea fissato al «Corto Circuito» per l’esibizione, sempre alle 18, dei Peggy Germs. Alla stessa ora, sabato 17 aprile, è fissata la fermata del vecchio pullman Sasa alla «Vispa Teresa», dove andranno in scena i Little White Bunny.
 Riflettori puntati sul «Pippo Stage», autentico avamposto bilingue, per tutti i workshops sulla cultura hip-hop: dal 10 al 24 aprile, in tre puntate, ci si concentrerà sui concetti di break dance, mcing, djing e writing con relatori del calibro di 2dipicche e B-One. Il 14 maggio, invece, l’ex tana dell’orso sulle passeggiate del Talvera ospiterà l’interessante appuntamento alle 21 con Mr. Alex che racconterà la storia del rock anni’50. Coglierà l’occasione per un lifting eccezionale, invece, il centro giovanile di via Vintola che sarà rinominato «Vintola 18» e ospiterà prima i concerti d’inaugurazione con i tedeschi Niobe e gli italiani Appaloosa, il 26 e 27 marzo alle 21, poi il 20 e il 21 maggio, sempre alle 21, farà da palcoscenico alla rassegna dedicata alla musica al femminile con le cantautrici Jude Pixner, Lau Despina, Isles e Claudia is on the sofa.
 Come detto, però, non sarà dimenticato nemmeno il resto della provincia, che diventerà protagonista con «Upload Südtirol Tour». Si toccheranno centri giovanili importanti come l’«Isola» di Fiè (Scrat Till Death e Dayshine Rising in concerto il 27/03), «Loop» di Campo Tures (Dayshine Rising il 10/04), «Unda» di Dobbiaco (Scrat Till Death il 17/04), «Jux» di Lana (Noisyroyal il 23/04), «Juze» di Naturno (Dayshine Rising il 24/04), «Point» di Egna (Mojomatics e Small Jackets l’1/05) e»Nologo» di Laives (Noisyroyal l’8/05). Appuntamento speciale, invece, per lo «Strike Up» di Merano con il seminario e concerto del 30 aprile con Massimo Varini, uno dei produttori e chitarristi più importanti della scena musicale italiana. Tutti gli eventi, comunque, sono riportati e approfonditi sul sito www.upload.bz.it.
 A ogni appuntamento, inoltre, è prevista anche l’esibizione di alcuni iscritti al concorso che anche quest’anno ha una soglia limite d’età di 30 anni, aperto a tutti i generi musicali e a band di ogni provenienza, a patto di presentare un brano inedito di cui si è autori o co-autori. Stuzzicanti i premi con un tour italiano, un buono acquisto per strumenti e le esibizioni al Granittrock Festival di Oslo, Mei di Faenza per i migliori in assoluto e un seminario con David Lenci, finalizzato alla produzione di un ep, per la più valida band locale.
 Saranno i lettori del nostro giornale, infine, a decretare di diritto con i loro voti sul nostro sito www.altoadige.it una band finalista: ascoltarle dal vivo è la via migliore per conoscerle e scegliere meglio.

Alto Adige 26-2-10
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venerdì, 26 febbraio 2010



Parte il liceo ad indirizzo musicale




 BOLZANO. «Abbiamo vinto la battaglia: in autunno partirà il liceo pedagogico ad indirizzo musicale, a Firmian». Canta vittoria Petra Zani, che assieme ad altri genitori di ragazzi delle scuole Archimede e alla preside del liceo pedagogico «Pascoli» Laura Canal, in questi mesi ha marcato stretto il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini per ottenere il via libera per l’inizio del nuovo anno scolastico.
 «Gli interessati erano una trentina - racconta la madre - ma alla fine, visto che i termini delle iscrizioni scadevano il 10 febbraio, nel dubbio hanno optato per altre scuole. Non volevano rischiare, perché non ci si può iscrivere a due scuole contemporaneamente». Oggi gli iscritti al nuovo indirizzo sono 21. «Ci sono ragazzi di Appiano, Ortisei, Livigno - spiega la preside Canal - che in autunno inizieranno da noi il primo anno dell’indirizzo musicale. Ma se ci fossero altri interessati, possono ancora iscriversi: calcoliamo di arrivare fino a 26». Il liceo pedagogico ad indirizzo musicale sperimentale viene a colmare un vuoto nel panorama dell’offerta scolatica. «Mia figlia - racconta Zani e la sua esperienza è comune ad altri genitori - sta facendo pianoforte alle Archimede, una delle poche scuole in lingua italiana, se non l’unica, ad indirizzo musicale. Adesso, passando alle superiori, per continuare a suonare avrebbe dovuto iscriversi al Conservatorio o all’Istituto musicale e sarebbe stata costretta a dividersi tra due scuole con tutte le difficoltà che una scelta di questo tipo comporta. Così invece musica e materie tradizionali convivono nella stessa scuola. È un’opportunità importante che hanno colto al volo 14 ragazzi che usciranno a giugno dalle Archimede». Nel nuovo istituto pedagogico, inaugurato all’inizio dell’anno nel quartiere Firmian, è tutto pronto per accogliere l’indirizzo che va ad aggiungersi al pedagogico tradizionale, al sociale e all’artistico.
 Già in fase di progettazione sono state inserite le aule per le lezioni di musica, visto che per gli studenti dell’artistico sono previste già oggi ore di musica.
 Nel frattempo, la preside Canal ha messo a punto il piano di studio che è lo stesso inserito nella riforma Gelmini per il liceo musicale vero e proprio. «Nell’anno scolastico 2010-2011 - spiega la preside - dovrebbe partire anche da noi e allora i nostri studenti potranno iscriversi direttamente al secondo anno». Per ampliare l’offerta Canal sta pensando a convenzioni ad hoc con il Conservatorio e con l’Istituto musicale Vivaldi: «Se possibile, mi piacerebbe che i ragazzi potessero fare lezione in tedesco: è il modo migliore per imparare la lingua».


Alto Adige 26-2-10
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giovedì, 25 febbraio 2010


Upload è al via Musica e spettacoli dedicati ai giovani




ALAN CONTI

BOLZANO. Un festival a macchia d’olio. Upload si ripresenta per la terza edizione e continua il suo processo di espansione. Una formula più snella per un evento che coinvolgerà il meglio del panorama della musica locale, ma anche personaggi di spicco a livello italiano e internazionale. Il tutto, logicamente, mettendo al centro i giovani.
 Una manifestazione che coagula in sé l’anima spettacolistica con quella formativa. Se il clou del festival, infatti, si concentrerà nelle serate finali all’interno dell’ormai caratteristico tendone montato nella zona Feste del Talvera dal 17 al 19 giugno, fin da marzo si partirà con un fitto calendario di workshop, rassegne e seminari raccolti nel cartellone “Waiting 4 Upload”. “Upload Südirol Tour”, per esempio, porterà concerti in tutta la provincia, da Prato dello Stelvio a Campo Tures. Largo all’universo hip-hop nei tre workshops di “Upload on street”, mentre due concerti terranno a battesimo la ristrutturazione del centro giovanile di via Vintola nella mini-rassegna “Upload on Vintola 18”. Didattica allo stato puro quella proposta nell’incontro meranese con il noto chitarrista italiano Massimo Varini e nella prima parte di “Upload History of music”, dove Mr. Alex farà conoscere il Rock anni ’50 alle nuove generazioni. Menzioni per le note femminili di “Upload musica e rose” e i concerti nelle vetrine dei negozi di “Upload: musica&shopping”. Pittoresca, infine, la rassegna “Upload on the bus”: tre serate in cui l’autobus verde storico della Sasa raccoglierà i giovani nei quartieri per un viaggio musicale in direzione dei centri giovanili dove si esibiranno Eugenie, Peggy Germs e Little White Bunny. Prevista, nei vari appuntamenti, anche la presenza di band iscritte al concorso. Il programma completo è consultabile al sito www.upload.bz.it, dove ci sarà una sezione di news e approfondimenti gestita da una redazione formata in buona parte dalle giovani firme del nostro giornale.
 «Cerchiamo di promuovere - ha dichiarato alla conferenza stampa il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini - passione e talento tra i giovani in un contesto plurilingue. Upload si conferma una manifestazione poliedrica, in continua espansione e capace di attrarre eccellenze in campo artistico. Non ultimo rappresenta un’ottima occasione di promozione e consolidamento di un’autentica cultura giovanile». Soddisfatto il sindaco Luigi Spagnolli che con il Comune patrocina l’iniziativa: «Qui dentro si raggruppa quanto di meglio possa offrire la nostra città in campo musicale e artistico. Un’occasione anche per tutta Bolzano».
 Innovativa la fisionomia del concorso. «Il limite di età rimane quello dei 30 anni - spiega il presidente della giuria Claudio Astronio, organista di livello mondiale - con apertura a tutti i generi musicali. Abolita la sezione cover perché vogliamo puntare ai brani inediti, di cui bisogna essere autori o co-autori. Di tutte le iscrizioni ne saranno selezionate dodici. Una preselezione decreterà i quattro finalisti che calcheranno il palcoscenico della serata conclusiva, quando si uniranno alla giuria anche il frontman dei Marlene Kuntz Cristiano Godano e Paola De Angelis di Radio Rai». Una finalista, inoltre, sarà scelta dai nostri lettori tramite il voto sul web all’indirizzo www.altoadige.it. Davvero prestigiosi, infine, i premi. Al primo classificato in assoluto andrà un buono per l’acquisto di strumenti musicali, la possibilità di esibirsi in un tour per l’Italia, al Granittrock Festival di Oslo e al Mei di Faenza, oltre che fare da spalla alla band prestigiosa che chiuderà la serata finale. Il migliore fra gli altoatesini, invece, seguirà un seminario con David Lenci finalizzato alla produzione di un ep. Iscrizioni gratuite aperte dal 1º marzo fino al 30 aprile: vale la pena di tentare.

Alto Adige 25-2-10
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mercoledì, 24 febbraio 2010

Bus Stop alle Kunter Quando il teatro è davvero interetnico



 BOLZANO.  Sarà presentato al pubblico domani 25 febbraio, alle 19.30, nell’aula magna dell’Istituto tecnico commerciale “Kunter”, in via Guncina 1, il progetto teatrale denominato “Bus Stop” realizzato in collaborazione tra l’istituto stesso, il liceo scientifico “Torricelli” e il liceo Pedagogico “Pascoli” di Bolzano. Sei studenti di lingua tedesca, cinque del “Torricelli” e uno del “Pascoli” recitano insieme e sviluppano un testo teatrale innovativo in tedesco ed italiano. Hanno preso parte al progetto l’insegnante di educazione fisica Monica Ludescher, la regista e attrice Eva Kuen, la coordinatrice Gabriela Zöggeler, insegnante di inglese, e i due insegnanti di tedesco Donatella Gigli e Daniel Gallo.
 “Bus Stop” avvicina e unisce studenti e studentesse di lingue diverse che recitano e improvvisano assieme sul palcoscenico. Nell’ambito del progetto teatrale è stato elaborato anche un dépliant informativo nelle due lingue. I costumi sono stati in gran parte messi a disposizione dal fondo dell’ “Associazione teatrale” di Bolzano.
 Le rappresentazioni si terranno oggi e domani per studenti, insegnati e genitori delle tre scuole coinvolte nel progetto. La rappresentazione di domani, alle ore 19.30, è aperta al pubblico.

Alto Adige 24-2-10




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categoria:giovani
martedì, 23 febbraio 2010




Presentazione concorso festival musicale Upload 2010 il 24 febbraio

 
INVITO - Mercoledì 24 febbraio 2010, alle ore 11.00, presso la Sala Stampa della Giunta presso Palazzo Widmann a Bolzano, il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, presenterà l’edizione 2010 di "Upload", il festival concorso per giovani musicisti da lui promosso. Saranno presenti i rappresentanti dei vari enti coinvolti nell’organizzazione dell’iniziativa.




"Upload" è un progetto ideato per stimolare e valorizzare la creatività dei giovani musicisti dell’Alto Adige, attraverso il confronto con musicisti provenienti da fuori provincia, inedite occasioni di formazione ed esibizione e la promozione dei giovani talenti. L'iniziativa vede coinvolti accanto al Servizio giovani di lingua italiana ed alla rete provinciale dei Centri giovani vari enti e numerose istituzioni. Nel 2009, alla sua seconda edizione, Upload è riuscito a consolidarsi tra i principali appuntamenti culturali in Alto Adige registrando il doppio delle iscrizioni al concorso musicale rispetto all’anno precedente. Il 1. marzo è il termine d'avvio per le iscrizioni all’edizione 2010 che sarà presentata dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, nell'ambito di una conferenza stampa mercoledì 24 febbraio 2010 alle ore 11.00 nella Sala stampa della Giunta presso Palazzo Widmann in via Crispi 3 a Bolzano.


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martedì, 23 febbraio 2010


Ecco la Bolzano del futuro



 BOLZANO. La Bolzano del futuro? Ancora più ricca di verde ma anche vivace dal punto di vista culturale, con tanti locali e punti di aggregazione. Più che dare spazio ai giovani, forse, lo spazio è meglio farglielo organizzare.
 È stato presentato nei giorni scorsi il progetto degli studenti (altoatesini e trentini) del corso di laurea in ingegneria edile e architettura dell’università di Trento, che sotto la guida dell’architetto bolzanino Thomas Demetz e del docente Giuseppe Scaglione, hanno interpretato la Bolzano del futuro. Punto di partenza il recente Masterplan approvato dal Comune: i singoli gruppi di lavoro, infatti, si sono mossi lungo le direttive del rapporto tra la Zona Industriale e il resto della città, previo spostamento dell’autostrada, così come hanno gettato uno sguardo attento al futuro del discusso Virgolo. Ne è scaturita un’interessante fucina d’idee presentate al vecchio Municipio e all’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali in un’apposita tavola rotonda. Il primo progetto degno di nota è quello formulato da Deborah Bosco, Eletta Acler e Stefania Weber. «Siamo partite - raccontano - dall’analisi dall’alto del pattern (disposizione e morfologia) dei terreni agricoli intorno alla città, cercando di riprodurne le geometrie nella distribuzione degli edifici lungo via Galvani. Il presupposto, ovviamente, è lo spostamento dell’A22, lo sfruttamento del nuovo spazio e il mantenimento dell’impalcamento autostradale. Abbiamo, così, progettato una disposizione particolare degli edifici nella zona, con una destinazione d’uso di tipo misto tra uffici, negozi e residenziale».
 A superare le forche caudine della legislazione (perchè lì le case proprio non ci possono stare!) l’effetto visivo è notevole. C’è spazio anche per un complimento alla città: «Lavorare su un contesto per noi scevro di preconcetti è stato stimolante. Certo che Trento ha molto da imparare da Bolzano dal punto di vista della progettazione urbanistica».
 Il tasto più delicato, però, è sicuramente quello toccato da Marco Bazzanella e Alessandro Dall’Armi che si sono addentrati nel territorio fangoso della riqualificazione del Virgolo. «Premettiamo subito che si tratta di un’idea alquanto costosa, ma che potrebbe rendere questa collina parte della città, in un contesto di avanguardia. Anziché costruire sulla cima del Virgolo, infatti, abbiamo pensato di partire attraverso un sistema interno alla collina. Sfruttando la dismissione delle arterie e delle gallerie si possono scavare all’interno nuovi spazi per locali, punti di ritrovo, sale da ballo e un ascensore che permetta la risalita, senza bisogno di funivie. All’esterno, invece proponiamo una disposizione degli edifici in armonia con il flusso dell’Isarco e una serie di affacci panoramici terrazzati per i locali all’interno. In cima, invece, punteremmo sulla riqualificazione del campo sportivo e la creazione di una zona ricreativa per la cittadinanza». Un progetto che potrebbe fondersi con un sistema di edifici aderenti alle pareti della collina pensato dal team Bosco, Acler e Weber.
 Sempre la nuova zona di espansione è al centro dell’analisi ecologica di Silvia Voltolini e Chiara Bertolo.
 «Anche qui il punto di partenza è stato lo studio del pattern agricolo, con la predisposizione di un parco verde in Zona industriale all’insegna dell’ecosostenibilità. Ecco, quindi, percorsi nel verde, circuiti pedonali e ciclabili con lampioni fotovoltaici a forma di albero. Ci potrebbe essere spazio anche per un polo tecnologico e l’utilizzo dei vecchi binari aziendali dismessi potrebbe servire alla creazione di un collegamento tra l’uscita dell’A22 e il centro storico: un modo per facilitare la gestione del traffico, per esempio, durante il Mercatino».
 Idee innovative, moderne e coraggiose che portano ad un’ulteriore discussione lungo la pesante ossatura del Masterplan.
 Mai come stavolta, quindi, vale la pena di affidare un poco di spazio ai giovani che hanno anche voglia di stravolgere la realtà e sognare.

Alto Adige 23-2-10
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categoria:giovani, piano di sviluppo
martedì, 23 febbraio 2010


In Alto Adige record di ragazzini ubriachi



ALAN CONTI


 BOLZANO. In Italia sono i ragazzini altoatesini quelli più attratti dall’alcol. Presentati ieri i dati di uno studio della Siipac (Società italiana patologie compulsive con sede a Bolzano) guidata da Cesare Guerreschi e conosciuta in tutto il Paese.
 Numeri che fotografano una realtà preoccupante nella fascia d’età tra gli 11-13 anni, quando in provincia di Bolzano si manifestano le prime sbronze. Ragazzini, a volte poco più che bambini, che si avvicinano con disinvoltura all’alcol: un fenomeno che non può far correre il pensiero all’iniziativa carnevalesca del bar “Haidi”, dove la birra fu offerta a prezzi stracciati agli studenti delle superiori.
 Il 76,3% dei giovanissimi (tutti i dati sono riferiti all’intervallo d’età 11-13) altoatesini ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno: praticamente solo uno su cinque non ha assaggiato l’alcol. Una quota che sale all’84,2% per i maschi e si attesta al 68,6% tra le femmine. Nessuno, in Italia, presenta cifre simili visto che al Nord Ovest il totale è di 70,7%, 73% al Nord Est e solo 59,6% nelle Isole.
 Un atteggiamento figlio di una forte cultura enologica a tavola? Niente di tutto questo dato che la nostra provincia supera tutti pure negli alcolici consumati fuori pasto. L’11,8% dei ragazzi, infatti, beve lontano da pranzi e cene, addirittura il 19,8% tra i maschi e il 4,1% tra le giovani donne. Solo il dato del Nord-Est, cui peraltro contribuiamo, si avvicina con il 10,8% del totale, mentre siamo di nuovo lontanissimi dal 4,1% registrato al Sud. Il vero tarlo, però, è senz’altro il “binge drinking”, ovvero l’assunzione di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione: in breve, la più classica delle sbornie. Il 19,9% dei nostri ragazzini lo ha provato negli ultimi anni, più del doppio del dato del Nord-Est, fermo a 10,6%, e lontano anni luce dallo 6,1% delle Isole. Nel dettaglio, il “binge drinking” coinvolge il 30,3% dei maschi e il 9,9% delle femmine, anche qui i valori più alti della Penisola. Solo nelle unità alcoliche consumate quotidianamente l’Alto Adige presenta dati più bassi delle altre zone d’Italia: dalle una alle quattro unità di alcol, sia tra i maschi sia tra le femmine, nessun dato è particolarmente allarmante. I ragazzini, quindi, non sono alcolisti, ma amano concedersi sballi pesanti una volta ogni tanto. «A quell’età - spiega Guerreschi - anche solo la sbornia periodica ha effetti devastanti e ogni singolo episodio brucia dai 12 ai 15 milioni di cellule neuronali. Non solo, si possono avere blocchi dello sviluppo del sistema nervoso anche permanenti».
 «I dati - continua il professore - provengono dall’Istituto superiore della sanità e mostrano una realtà che deve far riflettere tutti: dai politici alle famiglie, passando per le scuole e tutte le agenzie educative. A fianco a strutture riabilitative che a Bolzano stanno lavorando bene, c’è la necessità di maggiore prevenzione e ci piacerebbe anche entrare nelle scuole primarie». Un’offerta di bevande alcoliche a prezzi di saldo come quella carnevalesca del bar “Haidi” quanto può incidere sul processo di formazione di una cultura corretta nei confronti dell’alcol? «E’ devastante e deplorevole, ma non penso che i divieti possano servire a molto. Sono passato per quel bar giovedì grasso e devo dire che i controlli degli esercenti, per quanto sbandierati, erano alquanto blandi». Sulla questione interviene il sindaco Spagnolli: «Cercare di puntare sui divieti e le imposizioni, anziché sulla prevenzione, è il più classico degli errori. Questo deve entrare in testa anche a chi ci passa i soldi, come Provincia e Stato. Ricordiamoci, oltretutto, che i bar devono poter fare le offerte che ritengono più opportune perché si tratta di due regolamenti differenti. Non è la sanzione a fare la differenza, bensì la cultura». Evidentemente l’una esclude l’altra. Eloquente l’intervento finale del presidente del Teatro Cristallo Pio Fontana: «Cultura? Certo, ma cercare di portare spettacoli sul tema dell’alcol è davvero molto difficile perché si incontrano delle resistenze».
Alto Adige 23-2-10


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categoria:giovani
giovedì, 18 febbraio 2010


Ventisette band a Terlano per le finali del Live Award



Concorso rock. Da questa sera a domenica


TERLANO. Al via, questa sera alle 20, alla Raiffeisenhaus di Terlano, la lunga kermesse delle selezioni italiane dell’International Live Award 2010. In tutto sono 27 le band che si sfideranno in tre serate, oggi, domani e sabato, per passare queste prime selezioni. Le nove band più votate sia dalla giuria che dal pubblico, suoneranno nuovamente, sullo stesso palco, domenica 21. Quella serata saranno scelti i due gruppi che potranno accedere alle semifinali internazionali a Vienna. Questa sera si danno il cambio sul palco Subminia, Serpent s Cult, The 3 Murphys, John’s Revolution, The lights, Torsyk, Homies 4 life, engage e Inside out. Domani sera, 19 febbraio, si sfidano June Niesein, Highlights, The Living Targets, Reach Us Endorphine, Jellyeifish, PEach, Soul radiation, Blue city window, Lookybutnotouchy. Sabato 20 è invece la volta di IntoXication, Simple choice, The Irish Coffee, Chaos Disorder, Blind alley, Burning the ocean, Scrat till death, Strange view e infine Sisyphos. Le tre band con punteggio più alto vincono tre splendide chitarre Fender Stratocaster (una dorata, una argentata e una di bronzo) e rispettivamente consistenti assegni di 3.000, 2.000 e 1.000 per acquistare strumenti musicali. Le due band che vinceranno queste prime selezioni parteciperanno alle semifinali internazionali a Vienna, all’inizio di aprile. Entrambe hanno quindi la chance di prendere parte del Big Final al Prater, il primo maggio, in cui divideranno il palco con i migliori gruppi emergenti europei e star consolidate. I vincitori dello scorso anno sono stati 4Twenty, Reach us Endorfine, e PEach. (d.mi.)

Alto Adige 18-2-10
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mercoledì, 17 febbraio 2010


Incontri su temi d’attualità, tanti gli iscritti a LiberaMente




MICHELA PERINI


BOLZANO. Partecipazione attiva. Detto così fa quasi impressione. In realtà si tratta di darsi da fare, ed è la base del progetto “LiberaMente”, promosso per stimolare una partecipazione attiva dei ragazzi altoatesini.
 Le iscrizioni si chiudono questo sabato, e in concreto di cosa si tratta? LiberaMente, promosso dall’Ufficio giovani dell’assessorato provinciale alla cultura italiana, è un vero e proprio laboratorio dedicato ai ragazzi fra i 16 e i 23 anni, uno spazio dove immaginare e progettare il proprio futuro.
 «E’ un’iniziativa molto interessante che rende i giovani protagonisti - dice Daniel Benelli, uno dei ragazzi già iscritti - credo nella validità di questo progetto e per questo ho deciso di farne parte».
 Il percorso prevede una serie di workshop nei quali i ragazzi incontreranno importanti studiosi, giornalisti, esponenti dell’economia, della cultura e della società civile, con i quali potranno discutere apertamente su alcune grandi tematiche della contemporaneità come identità plurali, sviluppo sostenibile del territorio e della società, innovazione, mondializzazione e realtà globale. Personaggi del calibro di Lucio Caracciolo (direttore di Limes), Pier Luigi Celli (direttore della Luiss di Roma), Pier Luigi Sacco (economista della cultura), Marco Aime (antropologo) e diversi altri, saranno a disposizione dei partecipanti. I giovani potranno, così, confrontare con loro idee ed esperienze, acquisire informazioni e conoscenze per elaborare un progetto che, a partire da questi temi, propone azioni concrete da realizzare in Alto Adige.
 «Credo sia un’occasione da non perdere - afferma Elisa Weiss, anche lei già tra gli iscritti - è una fortuna poter entrare in contatto con personaggi di spicco e confrontarsi con loro senza problemi. Troppo spesso si sente parlare di progetti che però arrivano poco alla gente. LiberaMente, invece, vuole realizzare qualcosa di concreto».
 Ma non è finita qui. Il progetto, infatti, lascia un margine di carta bianca ai giovani partecipanti: ognuno avrà la possibilità di presentare le proprie idee all’opinione pubblica, alla stampa, all’amministrazione locale e i risultati di questo lavoro arriveranno a Bruxelles, in un viaggio offerto ai partecipanti per parlarne anche con i delegati dell’Unione europea.
 Gli incontri di LiberaMente si svolgeranno tra marzo e maggio (saranno aperti a tutta la popolazione) mentre la fase finale e la presentazione dei risultati sono previste per ottobre. Il progetto conta già oltre 90 iscritti ma le iscrizioni restano aperte fino al 20 febbraio: basta accedere al sito www.liberamente.bz.it dove trovare tutte le informazioni necessarie.

Alto Adige 17-2-10
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categoria:giovani
mercoledì, 17 febbraio 2010


Le scuole Pascoli ancora senza un collegamento




BOLZANO. Almeno a breve non è in previsione un collegamento bus diretto fra Bolzano, Laives e la Bassa Atesina, al di là della corsa di sola andata verso Bolzano delle 7.04. Lo afferma l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann, rispondendo ad un’interrogazione con la il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Pdl) aveva raccolto le istanze venute da alunni, genitori e insegnanti della nuova scuola Pascoli, inaugurata solo poche settimane fa a Firmian ma scopertasi sostanzialmente non collegata con una linea diretta al bacino di Laives e della Bassa Atesina. L’unico collegamento, di sola andata, è quello delle 7.04. Per il ritorno non è stata prevista alcuna deroga ai circuiti degli autobus. «Il sistema di cadenzamento orario prevede l’interscambio e non consente di connettere tutti i punti con collegamenti diretti - spiega Widmann -. Attivare un collegamento diretto e senza cambi tra Laives e frazioni, il quartiere Firmian e l’ospedale San Maurizio non è ipotizzabile in quanto le linee interessate (10A e 10B) subirebbero un prolungamento tale da risultare eccessivo per l’utenza proveniente dall’ospedale e diretta verso il quartiere di Oltrisarco».

Alto Adige 17-2-10
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categoria:giovani, comune di laives, trasporto gommato
lunedì, 15 febbraio 2010



Tedesco, pochi scambi tra le scuole



I presidi: difficile convincere i ragazzi italiani a fare l’anno nell’altra lingua


 BOLZANO. Solo il 30 per cento dei ragazzi italiani di Bolzano sotto i 25 anni ritiene di essere in grado di conversare in tedesco. I risultati dell’indagine del sociologo Luca Fazzi, pubblicata sul giornale di ieri, sconcerta il mondo della scuola. Professori e dirigenti scolastici difendono gli sforzi degli ultimi anni. Ma che ci sia ancora un problema è palese, raccontano. D’altronde i dati sul crollo delle promozioni al patentino vanno nella medesima direzione. Sulle soluzioni non c’è esitazione: mescolare il più possibile, visto che sempre Fazzi ha ricordato quanto Bolzano sia una città con travasi difficili tra i gruppi linguistici e tra i quartieri. E spingere di più sugli scambi tra scuole italiane e tedesche, oltre che ovviamente sull’insegnamento veicolare.
 Brigitte Foppa, co-portavoce dei Verdi, ex presidente della consulta dei genitori della scuola di lingua tedesca, due figli mistilingui, non è sorpresa: «Sono dati credibili, visto che olte la metà dei ragazzi racconta di non avere contatti con l’altro gruppo: perché dovrebbero impegnarsi per studiare il tedesco, se non ne hanno bisogno?». Ma il tedesco gli servirà per costruirsi un futuro lavorativo. Foppa: «Infatti, ci sarà più tardi la corsa a recuperare, con fatica, quanto non hai imparato a scuola. I corsi di tedesco sono i più frequentati dell’educazione permanente. Insomma, non credo che sia solo una questione di didattica: il punto è come viviamo». Per Brigitte Foppa è scontato rilanciare «la solita idea dei Verdi: scuole miste. Invece la politica non ha voluto neppure mettere i ragazzi italiani e tedeschi di istituti diversi sotto lo stesso tetto».
 Laura Canal, dirigente del liceo pedagogico artistico Pascoli, rivendica il lavoro degli ultimi anni: «Abbiamo insegnamento veicolare, soggiorni studio e progetti con le scuole tedesche». Da quattro anni funziona anche lo scambio tra le quarte classi, ma la stessa Laura Canal rivela: «I ragazzi delle scuole tedesche hanno risposto meglio: quattro anni fa erano solo 2, adesso ne abbiamo 10 e otto sono già prenotati per l’anno prossimo. I ragazzi italiani iniziano ora: attualmente solo due frequentano scuole tedesche». Anche Calogero Arcieri, dirigente dell’istituto Galilei, spezza una lancia a favore dei ragazzi: «Con il tedesco si arrangiano, saranno meno perfetti nella grammatica, ma provano a parlare con i coetanei». Ma sugli scambi c’è ancora tanto da fare: «Solo una ragazza frequenta la quarta in un istituto tedesco. Qualcuno di più preferisce la formula dell’anno all’estero, di solito in paesi anglofoni: lì ne abbiamo 3-4 per anno». L’assessore Christian Tommasini, oltre a ricordare che l’assessorato punta a diffondere l’insegnamento veicolare e promette di lavorare meglio sull’extra scuola, ricorda che può produrre ottimi frutti nelle superiori italiane e tedesche la possibilità di effettuare scambi tra ragazzi della quarta. «Le scuole possono fare molto di più e non solo nella quarta superiore», conferma Tommasini, «Come assessorato crediamo in questa formula, variata in base alle esigenze dei ragazzi: non solo un anno di frequenza altrove, ma anche periodi più brevi. Si può fare di tutto». (fr.g.)


Alto Adige 15-2-10
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categoria:cultura, giovani
domenica, 14 febbraio 2010


CONVIVENZA IN ALTO ADIGE



Numeri e storie per capire la nostra realtà

BOLZANO. Quella che pubblichiamo oggi è la seconda di tre puntate che il sociologo bolzanino Luca Fazzi ha realizzato per l’Alto Adige. Un focus, pensato con il rigore dell’occhio scientifico, sulla stato sociale e demografico del capoluogo. Fazzi, docente di politica sociale presso l’università di Trento, è stato autore (insieme all’ex preside di Sociologia, Antonio Scaglia) del piano sociale per il Comune di Bolzano nel 1999 e nel 2004. Proprio nel 2004 i risultati della ricerca scatenarono una feroce polemica: Fazzi fu accusato di aver offerto una visione troppo pessimistica della vita nei quartieri di Bolzano e in particolare gli contestarono le valutazioni sulle politiche urbanistiche, che lui definì «etniche». Uno scontro che portò al «siluramento» del sociologo.
 «Quello che desidero fare - ha detto Luca Fazzi - è offrire un’analisi della città di Bolzano sulla base di numeri e storie, al di là delle retoriche offerte dagli studi de “Il Sole 24 Ore” e “Italia Oggi”. Spesso si parla di qualità della vita nella provincia di Bolzano, nessuno però vuole affrontare i punti dolenti: il disagio degli italiani e degli stranieri nel capoluogo».


Bolzano, i giovani non pensano più ai monumenti

LUCA FAZZI

Novembre 2008: Piazza Walther a Bolzano è assiepata da tremila cappelli piumati che stanno per iniziare la Marcia su Bolzano. Nell’epoca del millantato disgelo etnico i dignitari del partito di raccolta presenziano all’evento. Assessori comunali della Giunta Spagnolli sono schierati a benedire la parata. L’Obmann Pichler Rolle e il falco Ellecosta con Klaus Ladinser e Greti Rottensteiner, da un lato, assessori e consiglieri provinciali inviati direttamente dal presidente Durnwalder dall’altro. La meta finale della marcia è Piazza del Tribunale in cui si trovano i bassorilievi del duce per protestare contro i relitti fascisti che ancora turbano così a fondo le coscienze e gli animi della popolazione sudtirolese. Il suono lugubre dei tamburi accompagna la parata. Alla testa il comandante Bacher che nel millennio della globalizzazione e dell’emergenza ambientale va a lottare per la libertà contro l’oppressione fascista. Dietro, tra gli Schützen, i patrioti Leitner e Stocker dei Freiheitlichen, Klotz e Knoll della Südtiroler Freiheit e Pöder dell’Union.

Alla parata non può mancare nessuno perché in provincia di Bolzano - si sa - amor di patria e politica vanno sempre a braccetto. Primavera 2009: vengono realizzate 260 interviste in profondità. Si tratta di un campione stratificato di cittadini residenti a Bolzano di lingua italiana e tedesca.
 L’obiettivo è quello di indagare il tema dei rapporti tra gruppi etnici. Le interviste durano ciascuna oltre un’ora e mezza e permettono di fotografare il tema dei rapporti tra i gruppi etnici tra gli abitanti del capoluogo come non era mai stato fatto prima. Una delle domande riguarda la conoscenza dei luoghi dove sono situati i relitti fascisti: un tema tornato all’ordine del giorno nell’anno delle commemorazioni hoferiane.
 Viene chiesto agli intervistati se conoscono quali simboli fascisti ritrovano in piazza Tribunale. Tra gli intervistati di madre lingua tedesca il 43% risponde in modo corretto alla domanda. Tra gli italiani la percentuale crolla al 22 per cento.
 I giovani sono in entrambi i gruppi i più ignoranti in materia. I giovani tedeschi quasi quanto i giovani italiani.
 Alla domanda se per gli abitanti del capoluogo la presenza di relitti fascisti costituisce un disturbo per la vita quotidiana, risponde negativamente l’86% dei tedeschi e il 93 per cento degli italiani. La grande maggioranza dei cittadini del capoluogo sembra dunque avere opinioni e preoccupazioni diverse rispetto a quelle dei politici. Forse qualcuno è più avanti degli altri.
 Bolzano è una città di mondi separati. Separate sono le scuole, separate le associazioni che gestiscono i centri sportivi, separati i quartieri, separate le feste, separate le rappresentanze politiche. Separata rimane, dopo ottanta anni di cosiddetta convivenza, anche larga parte della struttura delle relazioni sociali degli abitanti.
 Le persone che dichiarano di avere rapporti famigliari e parentali di primo grado (cugini, zii, nuore, suoceri, eccetera) con l’altro gruppo linguistico sono circa il 34 per cento del campione degli intervistati.
 Il 28 per cento dichiara di intrattenere rapporti amicali significativi (e quindi non occasionali o superficiali) con membri dell’altro gruppo. Quasi la metà del campione vive invece in ambienti sociali linguisticamente più omogenei.
 Il 59 per cento dichiara di frequentare nel tempo libero esclusivamente persone appartenenti al proprio gruppo linguistico. Le persone che frequentano di più l’altro gruppo sono risultati gli intervistati di madre lingua tedesca.


Tante firme per l’appello di Golser


 BOLZANO. E’ passato quasi un anno dal suo insediamento e il vescovo Karl Golser ha invitato ad impegnarsi di più sul tema della convivenza. Lo ha fatto con un’intervista al nostro giornale pubblicata due settimane fa. «Non penso - ha detto - a percorsi di vita separata. Se fosse così, ci priveremmo di una grande ricchezza, di imparare gli uni dagli altri. I due gruppi etnici sono come i due polmoni che danno forza». Un appello alla convivenza fatto proprio dalle forze politiche, dal mondo dell’economia, dai giovani e dalla società nel suo complesso. Sul sito internet dell’Alto Adige si può firmare a favore dell’appello e commentare le parole del presule. Oltre 120 le firme per la convivenza.
 «Io sono del parere che le persone singole non hanno problemi né con la seconda lingua, né con il gruppo linguistico che non è il loro, ma che il vero problema sono purtroppo i nostri politici, specialmente quelli fanatici», afferma una lettrice. «Il problema linguistico è forse la causa principale della mancata integrazione. Bisognerebbe essere più coraggiosi e permettere quella mescolanza che aiuterebbe a conoscersi. Ma c’è una storia passata con cui non ci si è ancora riconciliati», sono le parole di un altro lettore. «La convivenza? Un falso problema, questa contrapposizione è fomentata da chi, su questa, ha fatto le proprie fortune in politica», è un altro commento. «Giuste le parole del vescovo. Peccato che in questa terra però esistano troppi estremisti che vedono nell’odio nei confronti dell’altro la unica ragione di esistere», ancora un lettore. «Sono d’accordo col vescovo sul fatto di auspicare il dialogo tra la popolazione tedesca e quella italiana. A tal fine egli potrebbe iniziare a celebrare, qualche volta, messe per tedeschi e italiani “insieme”. A prescindere dalla lingua che si parla», spiega un internauta.

Solo il 30% dei giovani italiani sa conversare in tedesco

Al contrario il 94 per cento della popolazione di lingua tedesca si esprime in modo soddisfacente nella lingua di Dante


BOLZANO. Gli italiani costituiscono invece nel loro insieme un gruppo sociale più chiuso. Le persone con i minori contatti con l’altro gruppo sono coloro che hanno le più ridotte competenze linguistiche, di età o anziana o giovane, e residenti nei quartieri etnicamente più omogenei di Don Bosco e Europa dove politiche urbanistiche poco lungimiranti hanno confinato la maggioranza degli abitanti italiani di Bolzano.
 Il dato che forse più impressiona è quello dei giovani che in un modello di convivenza post etnica reclamizzato ogni dove da politici sapienti del mischiare le carte dovrebbe indicare un incremento di relazioni tra i membri dei diversi gruppi. In realtà la classe di età che presenta l’indice più basso di frequentazione dell’altro gruppo è quella degli under 25. Dopo questa età le persone si frequentano di più.
 Il motivo principale è la politica scolastica della separazione che ha dominato negli ultimi trenta anni e i cui risultati si raccolgono oggi. Invece di conoscersi di più, le nuove generazioni sembrano trovare la propria collocazione sociale in due spazi paralleli che entrano in contatto solo più tardi quando le persone fanno il loro ingresso in un mondo del lavoro che il potere politico fatica di più a controllare. Pensare di comprendersi meglio rimanendo più separati era l’architrave culturale della politica di separazione etnica degli anni ’70: allora si poteva ancora capire, oggi l’esito rischia di essere un perpetuarsi di incomprensioni e indifferenze reciproche di cui molti farebbero volentieri a meno.
 L’integrazione si realizza attraverso la conoscenza e il rispetto reciproco. Gli intervistati che dichiarano di riuscire a sostenere una conversazione nella seconda lingua costituiscono il 70% del campione. Tra le persone di madre lingua tedesca il 94% sa conversare in italiano; tra gli italiani meno del 40% è in grado di sostenere una conversazione in tedesco. Gli italiani che conoscono meno il tedesco sono in maggioranza gli anziani (tra gli over 65 solo il 16% dichiara di sapere comunicare in tedesco), i giovani (il 30% tra gli under 25) e coloro che vivono nei quartieri linguisticamente più omogenei della città: Europa e Don Bosco (il 27%). I recenti risultati dei test per il superamento degli esami di bilinguismo 2009 confermano come il principale strumento di integrazione - ossia la conoscenza linguistica - costituisca un problema molto rilevante proprio per i giovani. Il desiderio di fare conoscere ai propri figli la seconda lingua è più forte tra i genitori più giovani, i tedeschi, le persone più istruite e che frequentano persone dell’altro gruppo. Tra gli italiani la scelta che si pone è una scuola italiana incapace di motivare l’apprendimento di competenze linguistiche minimali e una scuola tedesca difficilmente accessibile a genitori che conoscono solo l’italiano.
 In una domanda successiva si è cercato di capire quanto i problemi economici, sociali e politici di un gruppo fossero importanti per l’altro.
Tra gli intervistati di lingua tedesca circa il 72% risponde che i problemi degli italiani sono eguali a quelli dei tedeschi. Tra gli italiani solo il 44% arriva alla stessa conclusione. Per la maggioranza degli italiani i problemi del proprio gruppo linguistico risultano diversi da quelli dei membri dell’altro gruppo. La percezione di una diversità di condizioni di vita è dunque molto più presente tra le persone di lingua italiana che tra i tedeschi. Tra gli italiani di istruzione più elevata - che vivono a Centro Piani e Gries San Quirino, dichiarano di non avere o avere pochi problemi economici e sono in grado di sostenere una conversazione nell’altra lingua - i tassi di risposta sono abbastanza simili a quelli dei tedeschi.
 Il quadro che emerge è che a Bolzano il clima favorevole a un disgelo etnico oppure anche alla semplice riduzione dell’indifferenza tra i gruppi non è ancora arrivato, con buona pace di chi continua a sostenere il contrario. Una parte della popolazione vive ancora oggi come un corpo sociale a se stante, chiuso dentro i confini ristretti di una semi enclave che i richiami all’esigenza di considerare Bolzano come parte di un’area vasta non riescono a allargare. Al contempo, i reali problemi delle persone cha fanno parte di questo corpo sociale sono poco conosciuti e considerati. La scarsa integrazione è considerata dunque una responsabilità individuale, di singole persone che non imparano il tedesco, si chiudono nel proprio gruppo, votavano in massa prima Alleanza nazionale e ora il Partito delle libertà o Unitalia. In realtà chi esprime il proprio disagio in un voto etnico italiano, oppure sceglie la strada del crescente astensionismo che ho caratterizzato le ultime tornate elettorali, è probabilmente chi avrebbe meno necessità di vedere le proprie debolezze strumentalizzate a uso e consumo di un ceto politico che si riproduce agitando i fantasmi del conflitto etnico permanente.
 A Bolzano ci sono alcuni che pensano questi problemi possano essere affrontati con la politica delle pacche sulle spalle. Altri pensano invece sarebbe meglio se arrivasse un forte vento a pulire la cappa di aria sporca che sovrasta la città.



Il sociologo che ha firmato il piano sociale


 Luca Fazzi, 43 anni, è nato e cresciuto a Bolzano. Laureato in sociologia, oggi è docente di politica sociale presso l’Università di Trento: è titolare di un corso nella facoltà di Sociologia e in quella di Economia. Sposato (una coppia mistilingue), Luca Fazzi è stato autore dei piani sociali di Bolzano nel 1999 e nel 2004.

Alto Adige 14-2-10



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sabato, 13 febbraio 2010



Contro gli eccessi alcolici solo un quarto dei Comuni si è dato un regolamento




 BOLZANO. Dopo gli eccessi alcolici del giovedì grasso e le polemiche seguite al mancato divieto da parte del sindaco dell’iniziativa del bar Haidi che offriva la birra a un euro, l’assessore provinciale Richard Theiner ricorda che solo un quarto dei Comuni altoatesini ha finora adottato un regolamento che recepisce la legge provinciale sulla somministrazione di bevande alcoliche ai giovani e sulla loro commercializzazione. La normativa consente ai Comuni di intervenire con propri regolamenti a sanzionare le azioni di promozione nella vendita di alcol ai giovani. Tra quelli che non si sono dotati un regolamento c’è anche il Comune di Bolzano: questo spiega perché Spagnolli non ha potuto bloccare l’iniziativa del locale di via Renon. Sul preoccupante aumento del consumo di alcolici tra i giovanissimi prende posizione Enrico Lillo, presidente del quartiere Don Bosco, proponendo una “battaglia senza riserve che coinvolga famiglie, scuola, associazioni e punti alla prevenzione”. Il vicepresidente del consiglio di quartiere Oltrisarco Giovanni Barborini e il consigliere comunale Guido Margheri (Sel) chiedono al Comune di fare di più sul fronte delle politiche giovanili. Per Margheri poi, pur in assenza di un regolamento ad hoc, le norme in materia di pubblica sicurezza e ordine pubblico, avrebbero consentito comunque di intervenire in modo adeguato. «Ben altro zelo - dice - è stato dedicato al problema dei pub fracassoni. È opportuno che le commissioni consiliari affrontino il problema».

Alto Adige 13-2-10
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sabato, 13 febbraio 2010


I giovani tedeschi: «Più convivenza»



Gli studenti: vogliamo nuove occasioni di incontro con i coetanei italiani


ALAN CONTI


BOLZANO. I giovani tedeschi danno un calcio ai pregiudizi etnici. Se il vescovo Golser richiama tutti alla convivenza e qualche parroco individua proprio nei ragazzi la spinta decisiva, si può dire che gli studenti delle scuole superiori in lingua tedesca rispondono positivamente all’appello. L’entusiasmo, però, non basta e sono proprio loro che chiedono aiuto alle istituzioni per slegare l’apprendimento della lingua di Dante dal solo fattore ambientale o familiare, concedendo un’opportunità anche a chi non è attorniato dalla realtà italiana.
 «Amici italiani? Davvero pochi, ma non è questione di volontà», dice Thomas Gallina del liceo classico Walther von der Vogelweide.
 «In alcuni paesi - gli fanno eco Thomas Wiedenhofer e Marc Stampfer - non è facile avere un contatto con la vostra realtà, pur cercandola». Concetto rafforzato da Katia Vettori: «A Terlano, per esempio, le famiglie italiane sono poche. In città è più facile provare a frequentarsi».
 «Sì, ci si vede - replica Chiara Stuflesser - anche se capita di andare negli stessi locali la sera e poi rimanere comunque in gruppi separati. Non essendo amici dalla scuola, le fusioni a freddo sono sempre difficili». Sophia Weifner esprime il desiderio “di trovare il modo di parlare l’italiano anche al di fuori del contesto scolastico, dove ci insegnano a comprenderlo, ma meno a produrlo attivamente”. Lena Obkircher sottolinea un paradosso: «Parlo più la vostra lingua quando vado al mare che in Alto Adige. C’è da riflettere su questo». Anja Mirkovic, invece, ha trovato amicizie italiane ad Appiano: «Parlando ci si accorge come migliorare le proprie conoscenze e le differenze culturali. Gli italiani sono più aperti e in cerca di divertimento: un pregio e un difetto secondo le circostanze». Claudia Schmuck evidenzia come “Bolzano offra molte più opportunità dei paesi, dove abita la maggior parte di noi”, mentre Katharina Sölva pone l’accento su un fenomeno molto diffuso: «Noi tedeschi abbiamo il vantaggio che nelle relazioni mistilingui l’idioma scelto è sempre l’italiano».Claudia Devall vede “nei locali del centro la vera opportunità”, mentre l’amica Linda Schwarz frequenta “il centro giovanile “Pippo”, dove veramente si riesce ad avere un rapporto stretto di convivenza”. Chi il problema di imparare la seconda lingua non ce l’ha è Manuel Tait, incontrato al cancello dell’Itc “Kuntner” in compagnia della fidanzata Lea Thaler. «Tutto dipende dalle circostanze. Io abito a Salorno con genitori mistilingui e di conseguenza passo senza problemi da una lingua all’altra, ma chi abita verso Sarentino, per esempio, non ha questa opportunità». Lea conferma: «Io sono di Sarentino e davvero le possibilità di imparare l’italiano sono minime». Qualcuno, a taccuino chiuso, suggerisce la scuola bilingue. Spunti interessanti, inoltre, arrivano dalle insegnanti dell’istituto di via Guncina. Monica Ludescher, professoressa mistilingue di educazione fisica, ripropone la questione della zona di provenienza. «Non solo alcuni paesi sono svantaggiati, ma anche determinate zone di Bolzano, come la Gries storica, non consentono di fare pratica con l’italiano. Europa-Novacella, invece, rappresenta un bel mix stimolante». Giovanna Berloffa, infine, insegna italiano: «I ragazzi vanno avvicinati dal punto di vista culturale ed ecco perché leggo i quotidiani italiani in classe, consiglio programmi televisivi e supporto “Bus Stop”, uno spettacolo teatrale creato con il liceo scientifico Torricelli. È vero infine che la lingua di Dante è quella più usata nei rapporti misti, ma i problemi di produzione attiva della lingua rimangono sempre tanti».


Alto Adige 13-2-10


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giovedì, 11 febbraio 2010


“Indieroom”, doppio rock al Pippo Stage




BOLZANO. Il Pippo Stage di Via Cadorna è diventato l’epicentro della musica “alternativa”. Con le limitazioni di orari e decibel che hanno pesantemente compromesso la programmazione del Papperlapapp, e i problemi strutturali del tunnel di Sciarada (ora Downtown), solo nella tana che fu dell’orso è ancora possibile organizzare concerti di un certo richiamo, né troppo di nicchia (come al Masetti, al Carambolage, al Laurin, recentemente al Moritzingerhof), né da grandissima affluenza (vedi Palaonda o Palasport).
 Questa settimana, due le serate live in programma. Giovedì è prevista baldoria carnevalesca con i Peggy Germs: fautori di un rock’n’roll variegato e ballabilissimo, annoverano fra le loro file Dj Alex (alla voce), veterano della scena locale. A fine concerto, la festa proseguirà con Dj Woody in consolle (indie, alternative).
 Sabato, continuano gli appuntamenti della rassegna “Indieroom”, kermesse che abbina gruppi altoatesini ad ensemble provenienti dal resto dello stivale. Gli headliner saranno i Juda da Milano (alternative), che presenteranno il nuovo album intitolato Malelieve. La musica del trio è chitarristica ed elettrificata, con antenati e parenti negli States, zii italiani come i Marlene Kuntz degli esordi, cugini di primo grado come i Verdena, dilatazioni post-rock accostabili a quelle degli amici Sense of Akasha. Nel disco compaiono collaborazioni importanti (come quella con Xabier Iriondo Gemmi, ex chitarrista degli Afterhours), la produzione è molto curata negli arrangiamenti e nei suoni, i testi si caratterizzano per un’introspezione sincera e lontana dall’intellettualismo. La serata sarà aperta dai Santo Marcio (ore 21), quartetto bolzanino di rock demenziale.
 Indieroom tornerà venerdì 26 febbraio con i trevigiani Valentina Dorme, che propongono un sofisticato pop/rock cantato in italiano. Anche loro a Bolzano per promuovere un lp, “La carne” (Fosbury records), che ha colpito positivamente anche personaggi di solito poco inclini al complimento, come lo scrittore Massimiliano Parente. Di spalla gli Eugenie (ore 21), gruppo locale di esperienza e conclamato spessore artistico. (a.mon.)


Alto Adige 11-2-10
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mercoledì, 10 febbraio 2010

Ventisette band con un solo sogno suonare a Vienna




BOLZANO. Tre splendide chitarre Fender Stratocaster (una dorata, una argentata e una di bronzo) fanno bella mostra di sé in una sala della Fondazione Cassa di Risparmio. E affascinano i giovani che ieri hanno partecipato alla presentazione di Live Award 2010.
 Difficile dargli torto. I tre sfavillanti oggetti del desiderio di qualsiasi musicista (insieme ad altrettanti consistenti assegni di 3.000, 2.000 e 1.000 per acquistare strumentazione musicale) sono andati ai vincitori della passata edizione. I 4 Twenty si sono aggiudicati il primo premio e la Fender d’oro, i secondi, Reach us Endorfine, la chitarra d’argento, mentre ai terzi classificati, PEach, è andata la chitarra di bronzo. Dal passato al futuro. La nuova edizione della selezione italiana del «più grande concorso di musica rock d’Europa» (parola di Walter Eschgfäller) si svolgerà ancora una volta nella Verreinhaus di Terlano, dal 18 al 21 febbraio. In tutto, le band che saliranno sul palco sono 27. “Purtroppo anche quest’anno niente band trentine o dal resto d’Italia. Un po’ per problemi organizzativi, un po’ perchè abbiamo avuto una richiesta massiccia da parte delle band altoatesine - hanno detto i responsabili di Liederszene che da anni organizza l’evento. - Ma un’altranno ci allargheremo». Le qualificazioni del Live Award, Italian Band Contest avranno luogo il 18, 19 e 20 febbraio, mentre la finale, a cui prenderanno parte le nove band che hanno ottenuto il punteggio più alto nelle serate precedenti, parteciperanno alla serata del 21. Durante la finale italiana saranno scelte le due che parteciperanno alle semifinali internazionali a Vienna, all’inizio di aprile. Entrambe hanno quindi la chance suonare al Prater di Vienna, il primo maggio. La prima sera, il 18 febbraio, si danno il cambio sul palco Subminia, Serpent s Cult, The 3 Murphys, John’s Revolution, The lights, Torsyk, Homies 4 life, engage e Inside out. Il 19 invece affilano chitarre e batterie June Niesein, Highlights, The Living Targets, Reach Us Endorphine, Jellyeifish, PEach, Soul radiation, Blue city window, Lookybutnotouchy. Il 20 è invece la volta di IntoXication Simple choice, The Irish Coffee, Chaos Disorder, Blind alley, Burning the ocean, Scrat till death, Strange view, Sisyphos. (d.mi.)

Alto Adige 10-2-10






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lunedì, 08 febbraio 2010


PENSIAMO AI GIOVANI




CARLO BERTORELLE


Con l’approvazione dei nuovi regolamenti sulla istruzione prende il via un “riordino” che, forse un po’ pomposamente, viene presentato come riforma epocale delle scuole superiori.
In realtà prevalgono anche in questo processo ragioni di riorganizzazione e riduzione della spesa pubblica (tagli), alla base dei quali vi sono logiche di risparmio ispirate al ministro del Tesoro, contrastate dall’opposizione e da gran parte del mondo pedagogico.
 Ma per la Provincia di Bolzano si aprono occasioni nuove di ripensare tutto il sistema formativo tra i 14 e i 19 anni, di cui bisognerebbe cogliere l’opportunità, se si crede nell’autonomia e nei suoi valori. In realtà la Provincia si era ripromessa fin dalla precedente legislatura di disegnare con legge provinciale in modo organico il “sistema educativo provinciale di istruzione e formazione”, in base alle sue autonome competenze legislative.
 Ma il compito previsto si era fermato a metà, limitandosi alla definizione della nuova scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, con la legge provinciale n. 5 del 16 luglio 2008. Ora, se ci sarà un anno di tempo supplementare per introdurre da noi le modifiche, si potrà veramente fare un passo avanti, non solo per ritoccare indirizzi e quadri orari, ma per prospettare ai giovani percorsi adeguati ai bisogni di vita e di sapere all’altezza delle sfide odierne. Le problematiche della gioventù sono oggi una priorità per tutto lo sviluppo sociale e non si possono affrontare solo razionalizzando l’esistente.
In primo luogo si dovrebbe fare appello alle diverse componenti della società civile e delle associazioni rappresentative e della ricerca educativa; non basta una informazione che paternalisticamente raggiunga la base, per far conoscere un disegno di legge già confezionato da parte dei responsabili amministrativi. E non basta neppure, anche se è già molto, che la Provincia confermi di non voler ridurre gli investimenti in questo campo, portando a gravi tagli di risorse e organici come avverà nel resto del paese.
 Un giro d’orizzonte, per esempio, andrebbe fatto sulle esperienze europee o comunque di altri paesi, relativamente alla fascia d’età considerata, se pensiamo che c’è una notevole somiglianza tra le dinamiche sociali e i comportamenti giovanili nei vari paesi. Studiamo quindi le risposte più avanzate che altri magari hanno dato e innestiamole sul ceppo della nostra scuola e della nostra tradizione pedagogica.
 Una nuova prospettiva dovrebbe avere al centro il principio delle pari opportunità, della pari dignità di tutti i canali formativi, un diritto di cittadinanza che superi selezioni sociali e gerarchizzazioni tra gli ordini di scuole o spinga a scelte troppo precoci e magari irreversibili. Tra questi caposaldi si possono menzionare:
 - il biennio di istruzione obbligatoria che completa l’obbligo decennale, introdotto dal decreto 22 agosto 2007, n. 139 con gli assi culturali, le competenze di cittadinanza che possono realizzare l’”equivalenza formativa” in ogni tipo di scuola fino ai 16 anni, arrivando tendenzialmente allo stesso tipo di formazione di base per tutti, come nel le migliori tradizioni europee. Ciò comporta un profondo lavoro sulla elaborazione di nuovi curricoli, centrati su un insegnamento non frontale ma anche laboratoriale e una didattica per competenze molto trasversali;
- una formazione professionale che parta dopo lo svolgimento di questo biennio svolto negli istituti di istruzione; che preveda anche dopo il corso di fp una “maturità” di tipo professionale, con la eventuale prosecuzione in istituti superiori di qualificazione professionale o nella FTS. La formazione nel doppio canale studio-lavoro (sistema duale) per l’artigianato viene spostata dopo il compimento dell’obbligo di istruzione decennale.
Si istituiscono e si fanno funzionare vere passerelle tra la fp e la scuola, per realizzare l’integrazione tra i sistemi formativi.
 L a Provincia di Bolzano si impegna comunque a garantire, all’interno della formazione professionale l’equivalenza dei percorsi formativi previsti dal decreto sull’obbligo di istruzione decennale. Il principio che andrebbe salvaguardato insomma non è tanto dove (in quale “contenitore”: corsi scolastici o corsi di f.p.?) si faccia questa formazione, ma il riconoscimento comune che è oggi necessario un periodo di formazione su assi di competenze culturali per tutti più elevato (fino appunto ai 16 anni); che tale preparazione si possa svolgere anche con modalità didattiche non trasmissive e percorsi integrati per coinvolgere tutti; e che tale periodo rimanga antecedente alla immersione e alla condizione lavorativa.
 - elaborazione di indicazioni provinciali per i curricoli che saranno poi implementati dalle istituzioni scolastiche autonome. Questi curricoli devono puntare alla acquisizione di competenze superando i programmi incentrati sulla trasmissione e sull’accumulo di conoscenze e nozioni; in queste competenze per le scuole dell’Alto Adige devono trovare posto anche que lle utili e necessari alla convivenza nel nostro contesto plurilinguistico rafforzando e ampliando quelle già presenti (materie come storia, diritto, geografia, lingue, scienze del territorio ecc.)
- ruolo più incisivo del servizio di orientamento scolastico e professionale, allo scopo di fornire un costante monitoraggio dei fabbisogni del mercato del lavoro per orientare le scelte formative degli alunni e delle famiglie. Tale compito deve essere supportato dalle agenzie dell’ufficio del lavoro e raccogliere con sistematicità la richiesta e le segnalazioni degli enti economici e dell’impresa, offrendo un panorama realistico delle richieste che provengono dal mondo del lavoro nei diversi settori.
- accompagnamento e formazione dei docenti sia del settore istruzione che di quello della formazione professionale. Appare necessario uno stanziamento di risorse per accompagnare il percorso riformatore: risorse per attivare la formazione in servizio degli insegnanti, necessaria fra l’altro a sostenere la prevista confluenza e ristrutturazione delle cattedre e delle classi di concorso.
 - istituzione di una Agenzia provinciale per l’ integrazione dei sistemi formativi, come cabina di regia (espressione molto usata e mai attuata) con il compito di gestire tutta la problematica degli intrecci tra i diversi sistemi formativi (istruzione, formazione, apprendistato).
 Un anno di rivio può essere un tempo limitato, ma sufficiente per svolgere questa discussione aperta, se lo si volesse. E sarebbe un modo per far crescere l’autonomia condivisa, partecipata, dal basso che da molte parti si invoca.

Alto Adige 8-2-10

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sabato, 06 febbraio 2010


La rassegna KunStart cerca giovani artisti emergenti




 BOLZANO. A Bolzano si comincia già a parlare della prossima edizione di KunStart, la rassegna espositiva in Fiera di arte moderna, appuntamento culturale ma anche sociale e modaiolo che attira sempre molto interesse. In questo senso la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano per sostenere e diffondere il premio per l’arte giovane “The Glocal Rookie of the Year”, legato alla fiera d’arte KunStart, ha avviato due iniziative importanti. Intanto è stata realizzata una pubblicazione che riassume e documenta il premio del 2009, con la pubblicazione delle opere vincitrici, i testi del Presidente della Fondazione, Gerhard Brandstätter, del presidente della Fiera, Gernot Rössler, del direttore di KunStart, Giuseppe Salghetti e del curatore del premio, Valerio Dehò. La pubblicazione è un attestazione del lavoro svolto e dà ampia visibilità alla partecipazione degli artisti e delle Gallerie presenti a KunStart 2009.
 Parallelamente è stato predisposto un sito web www.glocalrookie.it in cui sono disponibili le informazioni sull’edizione passata e su quella di quest’anno del premio per i giovani artisti.
 Con queste due coordinate iniziative e alla vigilia della decima edizione di KunStart, che si terrà dal 5 al 7 marzo, e della seconda del premio “The Glocal Rookie of the Year” (iscirzioni ancora fino al 15 febbraio), la Fondazione Cassa di Risparmio vuole ribadire il suo sostegno all’arte contemporanea e alla giovane arte che non solo viene realizzata da artisti della provincia di Bolzano, ma che comunque entra in relazione con le manifestazioni che hanno luogo nel territorio. Anche in un momento certamente poco favorevole per l’economia, l’impegno della Fondazione a sostegno del “nuovo” e della ricerca creativa viene arricchito di due nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione dei contenuti, fondamentali per il completamento dell’iniziativa. Peraltro che la musica che accompagna il sito Internet www.glocalrookie.it è stata realizzata dal noto compositore e musicista meranese Mikey Frajria.

Alto Adige 6-2-10
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categoria:giovani, transart manifesta
giovedì, 04 febbraio 2010


Zeppelin in onda con il progetto «Libera-mente»




 BOLZANO. In onda dalla Sede Rai di Bolzano sulle frequenze di RadioDue, Zeppelin, il programma condotto da Paolo Mazzucato, proporrà oggi alle ore 15 una trasmissione interamente dedicata ai giovani ed al loro modo di guardare al futuro. L’occasione è data dal progetto di formazione civica “Libera-mente” che sta raccogliendo i questi gironi le iscrizioni dei giovani candidati all’iniziativa. Saranno ospiti in studio l’Assessore alla Cultura Christian Tommasini, il direttore del’Ufficio Giovani Claudio Andolfo, i referenti operativi Luca Bizzarri ed Anna Voltolini. In conclusione Daniela Nicolò, regista della compagnia “Motus”, racconterà lo spettacolo “X (Ics)” in arrivo a Bolzano.


Alto Adige 4-2-10
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categoria:giovani
giovedì, 04 febbraio 2010


Il teatro dei giovani fa tappa nella Ddr



Sabato a Bolzano per Altri Percorsi un lavoro dei Motus


 BOLZANO. Sabato 6 febbraio alle 20.30 i Motus, gruppo di punta del nuovo teatro, saranno protagonisti nella Sala Studio del Teatro Comunale di Bolzano del secondo appuntamento della rassegna “Altri Percorsi/ Giovani” con “X (ics). Racconti crudeli della giovinezz / X.03 Halle-Neustadt”.
 Si tratta del terzo movimento di un progetto ideato e diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che dipinge lo stato di sospensione dei giovani nella solitudine pomeridiana di una città, il loro vagare, l’ansia, l’attesa e il bruciante desiderio che qualcosa di nuovo e meraviglioso giunga a cambiare i loro destini non ancora scritti. Un titolo enigmatico, ma quanto mai eloquente, contrassegna il progetto dell’ormai storica compagnia nata a Rimini: X per i Motus è la lettera negata o ultima lettera dell’alfabeto latino.
 “X per annullare, alludere a un vuoto, oppure svelare, proibire. X come ciò che dai ricordi è stato cancellato, per paura, censura o divieto morale”. Adolescenti e teen-ager sono raccontati grazie all’occhio spalancato delle telecamere puntate incessantemente sulle discoteche, i fast food, i centri sociali o commerciali delle grandi città. Se “X.01”, la prima tappa del progetto, si è avviata fra i centri commerciali, nuove cattedrali delle periferie della provincia italiana, “X.02” è ambientata nelle banlieue di Valence e Grenoble in Francia. Per “X.03”, interpretato da Silvia Calderoni, Sergio Policicchio, Mario Ponce Enrile e Lucia Puricelli, i Motus ci portano a Halle Neustadt nell’ex DDR. Una città particolarissima che ha vissuto, dopo il crollo del muro un fenomeno di spopolamento, di fuga dei lavoratori trovatisi improvvisamente disoccupati a causa della chiusura delle grandi fabbriche: alcuni enormi complessi abitativi popolari sono stati abbandonati, interi quartieri sono implosi, trasformandosi in aree fantasmatiche e inquietanti.
 I biglietti sono in vendita presso la cassa del Teatro Comunale (tel. 0471 053800).


Alto Adige 4-2-10
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martedì, 02 febbraio 2010

ritorna lo spielgruppe, il pre-asilo dell'Elki



Laives - Anche quest'anno torna lo "Spielgruppe" dell'Elki, rivolto ai bambini che l'anno prossimo frequenteranno la scuola materna. Lo Spielgruppe ha lo scopo di aiutare il bambino a staccarsi gradualmente dalla mamma; per abituarsi a iniziare la scuola materna. Un distacco soft, realizzato in modo ludico e solo per un paio d'ore alla settimana, quindi con un "impatto" decisamènte più leggero rispetto ai ritmi della scuola dell'infanzia.
Il progetto, rivolto a bambini di entrambi i gruppi linguistici, viene portato avanti da diversi anni e ha dato risultati molto positivi. Lo Spielgruppe si terra al giovedì dalle 9 alle 11.30.

Per informazioni e iscrizioni: 0471953166 o 347 7849136.

fonte:  Quì Bassa Atesina n.2 -28-1-2010
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martedì, 02 febbraio 2010


 Scuola Gandhi di Laives: un modello per tutta Italia




L'erba del vicino, si sa, è sempre più verde. Forse è per questo che la scuola elementare Gandhi è talvolta poco considerata dai laivesotti, che troppo spesso guardano con malcelata ammirazione verso Bolzano. Ingiustamente. Perché la Gandhi è diventata un modello a livello nazionale per i suoi metodi didattici innovativi. Metodi che sono stati al centro di un convegno e che sono stati raccolti in un libro distribuito in tutta Italia.

Laives - Quando era partita, cinque anni fa, nessuno avrebbe immaginato che la sperimentazione voluta dall'allora dirigente Rita Zambanini sarebbe diventata un riferimento didattico a livello nazionale. Un modello da studiare, imitare ed esportare.
"La nostra, scuola - spiega l'attuale dirigente, Nicoletta Costa - è stata la prima a livello provinciale, e oserei dire anche nazionale, a partire con il tema delle competenze, che poi è stato introdotto sia dal Ministero che dalla Provincia partendo proprio dall'esperienza maturata alla Gandhi"

 Che'cosa significa lavorare sulle competenze?

Finora la scuola ha sempre puntato a trasmettere abilità e conoscenze. La competenza invece è il saper coniugare le due cose, applicandole nella realtà. Alle Gandhi sono cinque anni che lavoriamo proprio su questo.

E come?

Innanzitutto centralizzando la figura dell'alunno, perché ogni bambino è diverso dagli
altri. Quindi è necessario differnziare l'insegnamento in funzione dei talenti di ogni bambino. Il nostro obiettivo è dare degli strumenti per imparare a imparare, piuttosto che una serie di conoscenze enciclopediche. Al giorno d'oggi abbiamo infinite possibilità di accedere alle informazioni, ma è importante sapere come rielaborarle e farle nostre.

E questo obiettivo come si raggiunge?

La chiave sono i cosiddetti curricoli con le cinque competenze base su cui puntiamo: saper formulare ipotesi, saper leggere, saper generalizzare, saper strutturare e saper comunicare ciò che si è appreso.

Un'altra particolarità delle Gandhi è la programmazione di fascia.

Sì, ogni fascia di classi (per esempio le prime o le quinte) compie lo stesso percorso, sia pure con qualche lieve differenza a seconda delle caratteristiche di ogni gruppo classe. Ma questo è una garanzia che alla fine del percorso tutti avranno maturato le stesse competenze. Inoltre tutto il materiale viene messo in comune e condiviso tra gli insegnanti, che così possono sfruttare le esperienze maturate dai propri colleghi.

Finora abbiamo parlato sempre della Gandhi. Ma questo progetto parte fin dalla scuola materna.


È vero. Anche la continuità verticale con la scuola materna è una novità che abbiamo introdotto. Al Sauro (ma pure
al Kennedy, anche se fa parte di un altro circolo didattico) vengono adottati progetti e strategie che poi vengono
ripresi quando i bambini arrivano alle elementari. Mi riferisco per esempio a progetti di Iettoscrittura o dello spazio nel tempo  che poi confluiscono rispettivamente in italiano e storia/geografia.

Altra caratteristica della scuola di Laives è il "patto formativo". In cosa consiste?

Il patto formativo è un'altra idea che rende unica a livello provinciale la scuola di Laives, perché coinvolge insegnanti, genitori e le associazioni che operano sul territorio. L'idea di fondo è di seguire il bambino in tutti gli ambiti in cui vive: a casa, a scuola, ma anche nelle associazioni sportive e culturali che frequenta. Non a caso il nostro motto dice che ci vuole un villaggio per crescere un bambino...



Marco Cortese

fonte: Qui Bassa Atesina  n. 2 - 28-1-2010



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domenica, 31 gennaio 2010


In arrivo sabato prossimo la notte al Museo di scienze per bambini da 7 a 10 anni




BOLZANO. Tra sabato 6 e domenica 7 febbraio ritorna una notte al museo tutta dedicata ai bambini. La proposta è del Museo di scienze naturali di via Bottai 1 dove i bambini tra i 7 e i 10 anni trascorreranno un’intera notte, sulle tracce di animali e minerali, per poi addormentarsi sotto il grande acquario o altri esemplari esposti, ascoltando una favola. Il mattino dopo, colazione per tutti in attesa dei genitori. La notte al museo inizia alle 19.30 di sabato 6 e termina alle 9 di domenica 7 febbraio, l’evento si tiene in lingua italiana e tedesca. Il costo è 20 euro e bisogna prenotare al numero telefonico 0471 - 412975 (da martedì a venerdì, ore 9-15).
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domenica, 31 gennaio 2010


Studio del tedesco, 69 scolari e studenti vincono il premio




BOLZANO. Avanti, con impegno, nello studio della lingua tedesca. Gli scolari e gli studenti che hanno conseguito i migliori risultati nei vari livelli d’esame di certificazione linguistica internazionale in tedesco organizzati dal Goethe Institut sono stati premiati, alla presenza anche della sovrintendente scolastica italiana, Nicoletta Minnei, oltre che del vicepresidente provinciale Christian Tommasini e la direttrice dell’Ufficio bilinguismo, Rosa Rita Pezzei. A meritare il premio, sono stati 69 fra scolari e studenti, 47 dei quali con la votazione massima.
 Sono del resto numerosi ogni anno i ragazzi delle scuole altoatesine che affrontano le prove di certificazione linguistica internazionale di tedesco organizzate dal Goethe Institut, svolte dall’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia. Per incentivare la partecipazione da parte degli istituti scolastici e fare in modo che gli studenti possano cogliere l’opportunità di certificare le proprie conoscenze linguistiche, l’Intendenza scolastica italiana ha peraltro previsto l’erogazione agli Istituti scolastici di un contributo per gli studenti che parteciperanno con successo a queste certificazioni. Non si tratta di “fogli di carta” che danno solo soddisfazione: si tratta infatti di esami e attestati riconosciuti in vari Paesi oltre che in Italia.
 Tornando al conferimento del diploma, che era relativo alla sessione dell’anno scolastico 2008/2009, sono stati complessivamente 127 gli studenti che hanno sostenuto l’esame, di cui 69 sono riusciti a conseguire la votazione massima prevista “sehr gut”; a loro, come piccolo segno di riconoscimento, è andata una chiavetta Usb e una maglietta con il logo della campagna per l’apprendimento linguistico “Conoscere le lingue è + bello”, la faccina che fa la lingua. Dei 69 studenti, come detto 47 ragazzi hanno ottenuto una votazione massima sostenendo le prove dell’esame “Fit in Deutsch 2” con livello A2; 17, invece l’hanno conseguita sostenendo il “Fit in Deutsch 1”; quattro “sehr gut” sono stati dati nelle prove del “Zertifikat Deutsch für Jugendliche” di livello B1 e una votazione massima è stata assegnata nel “Goethe-Zertifikat” di livello B2.
 Info sugli esami all’Ufficio bilinguismo e lingue straniere, in via del Ronco 2, chiedendo di Donatella Ricchetto (telefono 0471 - 411273).

Alto Adige 31-1-10
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giovedì, 21 gennaio 2010


Al Caffè delle lingue chiacchierando in relax s’impara anche l’arabo



MARTINA CAPOVIN


 BOLZANO. Good morning everyone. Benvenuti al “Caffè delle lingue”, un luogo dove poter imparare tedesco, inglese, spagnolo, portoghese semplicemente... chiacchierando. Nessun libro, nessun professore: solo tante persone, comodamente sedute ai tavoli di un bar, che parlano tra di loro degli argomenti più svariati. Il tutto ovviamente, in una lingua straniera. L’iniziativa è organizzata dal centro giovanile Papperlapapp di piazza Parrocchia, e dalla sua nascita nel 2001 ha riscosso sempre più successo, come conferma Sonia Candura, organizzatrice dell’evento. «Nato come incontro per i giovani, il “Caffè” attira un pubblico sempre più vasto e di ogni età. E’ un’occasione unica per imparare o esercitarsi con le lingue straniere. Ogni gruppo è capitanato da un moderatore di madrelingua che ha il compito di rompere il ghiaccio e iniziare la conversazione. Nessuna correzione, a meno che non vengano richieste, così le persone si sentono libere di parlare di ogni cosa, anche se non sono grammaticalmente perfette».
 Entusiasta del successo dell’iniziativa Lauretta Rudat, direttrice pedagogica del Papperlapapp: «Questo sistema permette un apprendimento facile e più divertente. Sono felice inoltre di mettere a disposizione del pubblico dei moderatori veramente eccezionali che rendono l’esperienza ancora più piacevole e produttiva».
 Molte le persone presenti e divertite che si dilettano nella lingua straniera preferita. Alcune si limitano ad ascoltare e imparare, altre si immergono in lunghe conversazioni, come racconta Sabrina Tomasini, promossa a ruolo di moderatrice-sostituta: «Sono interessata alle lingue da sempre e frequento il “Caffè” da quando andavo alle superiori. Allora avevo una gran passione per lo spagnolo, ora mi esercito con l’inglese. Si avvicinano gli esami all’università e questo è un ottimo esercizio di conversazione».
 Compagno di Sabrina al tavolo di inglese anche Dirk Bendinger, alla sua prima presenza al “Caffè” ma con il bagaglio di una decina di lingue, e Angie Canzi, invece frequentatrice assidua. «Adoro quest’iniziativa e la seguo dalla nascita - racconta - la mia è una vera “inglesemania” e qui ho la possibilità di sfogarla. Uno di questi giorni inizierò con lo spagnolo...».
 Non solo un modo di esercitare le lingue, ma anche di conoscere persone e passare del tempo di qualità in compagnia. E non serve essere esperti linguisti, come sottolinea Daniela Marcolini: «Io sono seduta al tavolo di inglese ma non posso dire di parlarlo benissimo. Lo so un pochino e ne approfitto per esercitarmi».
 Gironzolando tra i tavoli, quando ogni singola parola vi risulterà incomprensibile non preoccupatevi: siete al tavolo di arabo. Nato nel 2004 è rivolto a coloro che imparano questa particolare lingua ma non hanno la possibilità di esercitarsi, come Enrico Salvotti: «Ho scelto una lingua complessa e particolare da studiare, e non è facile trovare qualcuno con cui parlare. Per fortuna qui ho a disposizione una moderatrice eccezionale che non si sbilancia davanti agli errori e mette tutti a proprio agio». Lei è Siham Haqhaqi, che elogia il suo interlocutore: «E’ bello vedere persone solitamente non abituate a parlare la mia lingua, dilettarsi in conversazioni di un certo livello. Non è una cosa che si vede tutti i giorni. E devo dire che Enrico è particolarmente bravo».

Alto Adige 21-1-10
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venerdì, 15 gennaio 2010


Il mondo giovanile analizzato da film e dibattiti




 BOLZANO. Il cinema torna a parlare di adolescenza: dopo il successo ottenuto lo scorso anno dal progetto “Ipod generation”, l’Azienda servizi sociali di Bolzano con il Forum Prevenzione, il Teatro Cristallo e il Comune di Bolzano ne propongono la seconda edizione, che prenderà il via la prossima settimana. Si tratta di un percorso che fonde insieme cinema e approfondimento, con 6 appuntamenti, quattro proiezioni di film su temi legati ai giovani e due incontri di approfondimento con esperti. Tutti gli appuntamenti si tengono al Centro Cristallo di via Dalmazia 30, con inizio alle ore 20.30 a ingresso libero. Gli approfondimenti saranno il 3 febbraio con Giuseppe Maiolo, psicoanalista, sul fenomeno del bullismo e il 22 febbraio con Elisa Villa, responsabile dell’Ufficio minori della Questura di Bolzano, e il tenente Nives Fedel, responsabile del Nucleo sicurezza dell’abitato della Polizia municipale, su legalità e solidarietà con un focus particolare sul disagio giovanile e gli atti di vandalismo. I film invece saranno: martedì 19 gennaio “Les Choristes - I ragazzi del coro” di Christophe Barratier; mercoledì 27 gennaio “Un ponte per Terabithia”, di Gabor Csupo; mercoledì 10 febbraio “La mela”, per la regia di Samira Makhmalbaf; mercoledì 3 marzo “Saimir”, di Francesco Munzi.

Alto Adige 15-1-10
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mercoledì, 13 gennaio 2010


Presentazione di Beauty in case


pippo


INVITO - Giovedì 14 gennaio 2010, alle ore 18.30, presso il centro giovani "Pippo" in via Cadorna a Bolzano, sarà presentato il primo magazine di moda "Beauty in case" creato da una redazione formata da adolescenti nell’ambito dell’omonimo progetto.

  

Il progetto "Beauty in case" è stato promosso dal vicepresidente Tommasini per avvicinare e sensibilizzare i giovani sui temi della bellezza e della moda intese come libertà di espressione individuale al fine di guardare al fenomeno moda smascherandone finzioni e illusioni riappropriandosi della propria immagine e di quella altrui in modo sereno e consapevole. Una redazione formata da ragazzi di età compresa fra i 13 ed i 18 anni di tutta la provincia con l'aiuto di grafici, fotografi, redattori professionisti ed esperti di moda, ha realizzato il magazine "Beauty in case" che parla di moda su cui vengono proposte riflessioni critiche. Il lavoro della redazione ha fatto seguito ad una serie di workshop tenuti nei centri giovani "Connection" di Bressanone, "Strike Up" di Merano, "Acras" di Bolzano e "No Logo" di Laives e a vari icontri di interscambio. Il frutto del lavoro svolto dalla giovane redazione, ovvero il numero unico del magazine "Baauty in case" sarà presentato nell'ambito di un aperitivo con intermezzi musicali .
giovedì 14 gennaio 2010 alle ore 18.30 presso il Centro giovani "Pippo" in via Cadorna a Bolzano.

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mercoledì, 13 gennaio 2010
Conoscere meglio l’uomo venuto dal ghiaccio

prendendo spunto dal tesoro di informazioni che i più piccoli associano a questa famosissima mummia. Lo propone “Sulle tracce di Ötzi”, percorso per bambini tra gli 8 e gli 11 anni in programma sabato 16 gennaio al museo archeologico dell’Alto Adige.




Ötzi esercita un fascino particolare sui bambini, che riescono spesso ad instaurare con lui e gli oggetti del suo equipaggiamento un rapporto molto speciale. Sulla base di conoscenze, immagini e suggestioni che l'uomo venuto dal ghiaccio riesce ad evocare nei più piccoli, il team didattico del museo guiderà i partecipanti a nuove, interessanti scoperte. I bambini avranno anche la possibilità di confrontarsi con le loro personali domande. "Sulle tracce di Ötzi" è in programma sabato 16 gennaio, dalle 15 alle 16, presso il museo archeologico dell'Alto Adige, in via Museo 43 a Bolzano. Per partecipare (costo 4 euro a persona) è necessario iscriversi entro il 13 gennaio contattando il numero telefonico 0471 320112.


Sulle tracce di ötzi evento per bambini con iscrizioni oggi



 BOLZANO. Conoscere meglio Ötzi, ovvero la ormai celeberrima mummia del Similaun o uomo dei ghiacci che dir si voglia, prendendo spunto dalle informazioni che i più piccoli associano a questa mummia. Lo propone “Sulle tracce di Ötzi”, percorso per bambini tra 8 e 11 anni in programma sabato 16 gennaio al Museo archeologico (nella foto, con giovani in visita) di via Museo 43, dalle ore 15 alle 16 con il team didattico. Per partecipare (costo 4 euro) bisogna iscriversi entro oggi telefonando al numero 0471 - 320112.
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mercoledì, 06 gennaio 2010






PERCORSO DIDATTICO DEDICATO A PABLO PICASSO
ARRIVA AD ORA / AUER




Organizzazione a cura dell'Associazione Arte-Cultura Casa della Pesa di Bolzano

presso l'Aula Magna di Ora

Percorso didattico progettato dal Coordinamento arte “La Goccia” di Laives.
Allestimento sala Esposizione e Loyout pannelli a cura di
Giulia Archis e Mariagrazia Giampà.



  • Inaugurazione ven 08.01.2010, ore 11.00

    Esposizione da
    sab. 09.01.2010 - fino a mer. 20.01.2010 (lu,ma,me,gi,ve,sa)
    ore 08.00-12.30 e 12.30-16.30


Non c’è dubbio che Picasso sia una leggenda, quasi un mito.
Secondo il giudizio comune, egli è l’incarnazione del genio nell’arte moderna.
Anche i miti tuttavia sono soggetti alle mode ed ai cambiamenti dei gusti collettivi, alcuni rimangono inattaccabili e diventano dei classici, come Picasso
Egli è stato il più famoso artista contemporaneo già durante la sua vita – un fenomeno sociale, perché coloro che diventano dei riferimenti nell’arte (come in qualsiasi altro campo dell’ingegno umano) oltre che a farci dono delle loro opera, influenzano il nostro modo di vivere.





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mercoledì, 06 gennaio 2010


Cinque viaggi nel teatro dei giovani



DANIELA MIMMI


BOLZANO. Cinque lavori scritti e/o diretti e recitati da giovani, temi forti che spesso sconfinano nel sociale, messe in scena tinte d’avanguardia: questo è Altri Percorsi, la rassegna parallela alla Grande Prova del Teatro Stabile di Bolzano, che prende il via, il 27 gennaio e ci accompagnerà per tutta la primavera, fino a metà aprile. L’idea è di Marco Bernardi, direttore dello Stabile di Bolzano.
 L’idea è quella di accostare al teatro più tradizionale quello più giovane e nuovo, ed è venuta a Bernardi cinque anni fa e da cinque stagioni quasi tutti gli spettacoli registrano il tutto esaurito. Da due anni l’attenzione è focalizzata sui giovani. “Accanto ad Altri Percorsi, ci sono diverse iniziative che coinvolgono i giovani - ci dice Bernardi - come i vari corsi che due anni si tengono a Bolzano e quest’anno anche a Bressanone, e il Teatro nelle Scuole”.
 C’è un filo conduttore che lega i 5 spettacoli?
 
“I testi sono scritti da giovani autori, oppure a metterli in cena sono giovani registi e giovani attori. I temi che affrontano riguardano la loro generazione, parlano della loro vita, affrontano i loro problemi, descrivono la loro etica. Sono tutti lavori diversi, curiosi, alternativi, un po’ pazzi”.
  Scorriamo insieme il cartellone?
 
“I primi due lavori che andranno in scena sono entrambi forti e densi. “Avemaria per una gattamorta” di Mimmo Sorrentino è contemporaneamente poetico e un pugno nello stomaco. Racconta sette storie di adolescenti con una tecnica di narrazione teatrale molto moderna, quasi come un videoclip. Di “X”, del gruppo sperimentale romagnolo Motus, esistono due versioni: una ambientata a Bari e una a Halle Neustadt, nella ex Germania dell’Est. Noi abbiamo scelto questa perchè Bolzano è e deve essere un ponte tra due culture. Qui le parole si mescolano alle immagini sul grande schermo per ricreare sul palco la realtà dei giovani nelle periferie del nord. Anche questo lavoro è crudo e poetico contemporaneamente. Poi alla fine di febbraio c’è un omaggio ad Antonio Viganò con il suo “Only you”. “Dietro lo specchio”, che va in scena in marzo, è invece un omaggio al teatro locale e soprattutto alle donne di teatro locali. In questo caso si incontrano Bolzano e Trento. Due delle attrici, Barbara Fingerle e Flora Sarrubbo sono bolzanine, Silvia Furlan e l’autrice e regista del lavoro, Elena Marino, sono invece trentine. Poi finiamo con un interessante esperimento del progetto Work in Progress: Zio Vanja di Cechov rivisitato da un giovane regista romano di appena 35 anni, Giovanni Scacchetti”.
  Altri Percorsi serve anche per avvicinare i giovani al teatro?
 
“Secondo me i giovani frequentano già bene il teatro. Su centomila spettatori della nostra stagione, quarantamila sono giovani. Certo il teatro deve servire anche per la formazione del pubblico. Dobbiamo seminare la passione per l’arte, che sia il teatro, la pittura, la poesia...”.
  In che rapporto si pone Altri Percorsi rispetto alla stagione Grande Prosa?
 “La sperimentazione di nuovi linguaggi teatrali è spesso una sorta di palestra per approdare poi al grande teatro”.
  Secondo lei come sta il teatro giovane italiano?
 
“Adesso proprio bene, contrariamente a quanto succedeva una ventina di anni fa: non c’erano testi, non c’erano idee nuove. Adesso in giro c’è molta creatività, ci sono più idee nuove che pubblico curioso. Il pubblico italiano è ancora molto tradizionalista e poco curioso: piuttosto che andare a vedere una cosa nuova preferisce stare a casa a guardare Il Grande Fratello...”.

Alto Adige 6-1-10
di Anton Cechov
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martedì, 05 gennaio 2010


Garantiti i finanziamenti per il centro giovanile




  EGNA. Via libera della giunta comunale ai fondi per la gestione del centro giovani Point di Egna. Il preventivo di spesa per il 2010 ammonta a 114 milioni di euro. Nel budget sono stati inseriti un contributo provinciale di 57 mila euro e 2.500 euro derivanti da sponsorizzazioni varie. Restavano, così, da coprire 54 mila euro, una somma considerevole ma indispensabile per poter continuare il progetto di crescita e sviluppo della struttura, gradita soprattutto dai teenager. L’esecutivo, dopo aver esaminato il piano di finanziamento, ha ritenuto opportuno coprire integralmente i costi rimanenti. Il coordinatore del centro giovanile è Hubert Fischer, che recentemente - accompagnato dall’assesore comunale ai giovani Franco Giacomozzi - ha avuto un incontro all’Auditorium scolastico con le due seconde e le due terze della scuola media italiana di Egna. «Il centro - spiega l’assessore Franco Giacomozzi - si rivolge principalmente ai teenager dai 12 anni in poi e sta riscuotendo un interesse crescente. Siamo molto fiduciosi anche in prospettiva. Ci sono le basi per proporre altre iniziative di sicuro interesse per i ragazzi».

Alto Adige 5-1-10
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martedì, 05 gennaio 2010

La fucina dell’attor giovine



Un corso per ragazzi dedicato alla commedia dell’arte


BOLZANO. La fucina dell’attor giovine parte dal Tsb, il Teatro Stabile di Bolzano, che con il Servizio giovani dell’assessorato provinciale alla cultura italiana e alla scuola, in collaborazione con il Centro giovani Connection organizza un corso di teatro dedicato alla commedia dell’arte, corso che si terrà a Bressanone, dedicato a una delle forme espressive fondamentali per la storia del teatro italiano. Il percorso formativo è ideato e diretto da Marco Bernardi, guida del Tsb, ed è destinato a 20 giovani tra i 15 e i 25 anni. Il corso, che si svolgerà dal 23 febbraio al 25 marzo, prevede 30 ore di lezione: 13 incontri di due ore ciascuno, tre volte alla settimana, cui si aggiunge un pomeriggio di prove per il saggio finale aperto al pubblico. Luigi Ottoni, attore e regista, condurrà i partecipanti attraverso le tappe principali della storia della commedia dell’arte e li porterà a individuare gli schemi base del movimento del “personaggio maschera”: ne sperimenteranno i fondamenti della funzione recitativa e impareranno a trasferire a tutto il corpo atteggiamenti e movimenti di quest’arte comica. La quota di iscrizione è di 100 euro e le iscrizioni dovranno pervenire entro lunedì 25 gennaio 2010 al Teatro Stabile di Bolzano, piazza Verdi 40, dove ci si potrà anche rivolgere per info telefonando al numero 0471 - 301566 e chiedendo di Irene Vitulo.

Alto Adige 5-1-10
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martedì, 29 dicembre 2009


Altri Percorsi, arriva il teatro per i giovani



“Ave Maria per una gattamorta”


 BOLZANO. Cinque spettacoli intelligenti e provocatori per mettere a fuoco l’universo giovanile dentro e fuori la scena: la rassegna di nicchia “Altri Percorsi” proposta dallo Stabile di Bolzano dal 27 gennaio al 13 aprile 2010 è quest’anno interamente dedicata ai giovani. L’inizio della rassegna mercoledì 27 gennaio, è affidato a “Ave Maria per una gattamorta”, ballata crudele e struggente, scritta e diretta da Mimmo Sorrentino. Lo spettacolo è stato segnalato al Premio Ater Riccione e finalista al Premio UBU 2008.
 Gli spettacoli della rassegna, di cui sono già in vendita gli abbonamenti (45 Euro) avranno luogo nel Teatro Studio alle ore 20.30, ad eccezione dello spettacolo “Zio Vanja” che andrà in scena al Teatro Comunale di Gries. Abbonamenti e biglietti sono in vendita presso le Casse del Teatro Comunale (piazza Verdi 40; tel 0471 053800). I biglietti per i singoli spettacoli sono in vendita anche alla Cassa del Teatro Cristallo (tel 0471 067822) dalle 17.30 alle 19.30; online sul sito www.vipticket.it


Alto Adige 29-12-09
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martedì, 29 dicembre 2009


Sono 25 le idee dei giovani ricercatori

 BOLZANO. Aspiranti ricercatori con una possibilità concreta di realizzare il proprio progetto. Sono 25 nella nostra provincia i piccoli geni che possono ambire a concretizzare un proprio progetto di ricerca, visto che sono 25 appunto i progetti presentati dall’Alto Adige al concorso internazionale “Giovani ricercatori cercansi” che coinvolge le regioni dell’arco alpino locale, qui tramite l’Eurac di Ponte Druso.
 Le iscrizioni alla prossima edizione del concorso internazionale “Giovani ricercatori cercansi” si sono infatti chiuse l’altro giorno, con la candidatura di 25 squadre dall’Alto Adige, 5 dal Trentino, 8 dal Tirolo (Austria) e 10 dai Grigioni (Svizzera).
 I progetti presentati coprono una grande varietà di materie - dalla storia alla fisica, passando per chimica, astrofisica, elettronica, meccanica, informatica e genetica - e impegneranno, stando appunto alle domande presentate a livello della nostra provincia, 68 ragazzi altoatesini tra i 16 e i 19 anni.
 «La diversità dei temi proposti e la interdisciplinarietà dei progetti ci hanno colpito molto positivamente», ha dichiara Karin Amor, collaboratrice dell’Eurac e coordinatrice del concorso, che come tale ha avuto modo di valutare i progetti delle candidature altoatesine.
 Sorprendente anche l’originalità degli approcci e degli interrogativi scelti dai giovani ricercatori locali. Il progetto “Guerra fredda”, ad esempio, si propone di analizzare dal punto di vista sociologico e fisico una battaglia di palle di neve. Altre ricerche si occupano della determinazione della velocità della luce con l’aiuto di una stella mutevole, dell’analisi critica di un monumento storico di Merano e del “tempo” inteso come uno degli enigmi della scienza non ancora risolti.
 Anche l’ambiente gioca un ruolo centrale andando a vedere i progetti presentati nella nostra provincia: per esempio, di stretta attualità anche climatica, gli effetti dell’innevamento artificiale e la realizzazione di un nastro trasportatore ad acqua sono alcuni dei temi che verranno affrontati.
 I futuri ricercatori hanno tempo fino alla fine di gennaio per elaborare concretamente i loro progetti, dopodiché una giuria di esperti avrà il difficile ruolo di selezionare i tre lavori che faranno da ambasciatori dell’Alto Adige nella finale che si terrà nell’aprile 2010 a Samedan, nei Grigioni. Qui i ragazzi altoatesini ammessi alla sfida si confronteranno con i colleghi da Trentino, austriaci del Tirolo e svizzeri dei Grigioni e verranno premiati i migliori otto progetti.
 Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio la squadra vincitrice si aggiudicherà 4.000 euro, mentre per gli altri 7 progetti sono previsti premi tra i 1.500 e i 2.500 euro. Il concorso è sostenuto anche dall’Agenzia provinciale per l’ambiente.


Alto adige 9-12-09
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sabato, 19 dicembre 2009


Messaggi e immagini Il volontariato visto dagli studenti




 BOLZANO. “Messaggi di volontariato” è un’iniziativa promossa dalla Federazione Associazioni Sociali con lo scopo di sensibilizzare i giovani ai valori della responsabilità civile e del volontariato. La partecipazione era rivolta a giovani tra i 14 ed i 18 anni frequentanti una delle scuole ad indirizzo sociale e grafico della provincia di Bolzano. I giovani sono stati chiamati a presentare opere con immagini significative riguardanti momenti e gesti di solidarietà e messaggi di sensibilizzazione sul volontariato sociale rivolti alla comunità. 19 i gruppi di lavoro che hanno partecipato al progetto, in rappresentanza di cinque scuole di Bolzano, Bressanone, Ortisei e Malles. 66 gli studenti e le studentesse che sono stati coinvolti insieme a 10 insegnati, presentando un totale di 37 opere. E’ stata così offerta agli studenti una speciale opportunità di riflessione sui valori del volontariato sociale che ogni comunità dovrebbe mantenere vivi per il benessere di tutti.
 Grazie alle competenze acquisite durante il loro corso di studi e soprattutto grazie alle loro personali esperienze, gli studenti hanno anche fornito un importante punto di vista in merito a queste importanti tematiche sociali.
 Le opere sono state visionate e votate da un’apposita giuria composta da rappresentanti della Federazione e di istituzioni sociali pubbliche e private, che ha scelto i vincitori in base a coerenza con il tema proposto, l’originalità e la qualità dell’elaborato. Sono state così scelte sia le tre migliori opere sia l’opera migliore per ogni scuola. Queste sono state premiate ed esposte ieri mattina all’Università di Bolzano alla presenza di Simonetta Terziariol del Servizio per il volontariato sociale della Federazione Associazioni sociali, che ha spiegato: «Con quest’iniziativa si è voluto promuovere un’idea di volontariato come partecipazione creativa alla comunità. I giovani si sono espressi in immagini che rappresentano la gioia del dono e della relazione, la spontaneità di un gesto che si apre all’altro, la sorpresa nella scoperta della solidarietà. È stata un’esperienza positiva anche per gli “addetti ai lavori” che hanno potuto osservare da vicino il punto di vista degli studenti, scoprendo una sensibilità ed un interesse imprevisti. Inoltre con questa nuova cooperazione con le scuole, la Federazione intende trasmettere una sempre maggiore consapevolezza del ruolo sociale e dell’attualità del volontariato».
 Le opere che si sono distinti in particolar modo tra le numerose pervenute sono un’immagine con la scritta “Ich helfe, du auch?” (Io aiuto, anche tu?) della “Landesberufsschule für Handel und Grafik Gutenberg” di Bolzano, una serie di immagini con le scritte “Andremo insieme fino al traguardo” e “Il volontariato dà gioia” che rappresentano due persone su un binario che vanno nella stessa direzione e che sorridono insieme, della scuola per il sociale de Medici” di Malles, infine e l’immagine “Gemeinsam Hürden überwinden” (superare insieme gli ostacoli) della Scuola per il sociale e la grafica pubblicitaria di Bressanone. (m.c.)

Alto Adige 19-12-09
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giovedì, 17 dicembre 2009


Il progetto «Eco Style» dell’associazione Vispa Teresa punta sulle passioni dei ragazzi




 BOLZANO. Difendere l’ambiente in cinque mosse. E’ questo il programma di “Eco Style”, il nuovo progetto in rampa di lancio all’associazione giovanile Vispa Teresa con varo dopodomani e sabato, con il forte coinvolgimento del quartiere Casanova, icona dell’ecologismo cittadino visti i tanti condomini Casaclima, e ovviamente del mondo giovanile che vuole un mondo pulito.
 «Tutto - dice la curatrice del progetto, Anna Buttignol - si articola in 5 mosse che sono attività artistiche. La prima è “Green Slam”, composizione musicale hip-hop con contenuto ecologico. Poi “Echo deejay”, ricerca e produzione di brani esistenti che tocchino la tematica dell’ecologia. Altra mossa, la realizzazione di una web radio (sul sito Internet della Vispa Teresa che verrà presentato assieme ad Eco Style, ndr) che coinvolgerà ragazzi dei rioni Ortles-Casanova e Don Bosco, dedicando ampi spazi al tema ecologico».
 Poi, fumetti. La 4ª mossa è “Frisky World”: realizzare un fumetto con protagonista un personaggio dallo stile di vita totalmente eco-sostenibile. E anche la realizzazione dovrà seguire precisi standard ecologici come l’uso di colori naturali. Ultima mossa, video: un documentario fatto da giovani, magari intervistando giovani, sul livello di ecologismo della nostra città. In cantiere anche la realizzazione di uno spot a tema per radio, tv e cinema.
 Per essere realizzato, però, “Eco Style” deve trovare giovani protagonisti e allora ecco i due giorni di presentazione. Dopodomani alle 18 nella sala di via Ortles workshop sull’ecologia che coinvolgerà giovani ma anche politici e cittadini; sabato di mattina spazio alla musica balcanica e ai suoni di ogni tipo di materiale; contestualmente inaugurazione di alcune installazioni e di un cubo verde per raccogliere idee ecologiche; alle 18.30 il lancio dei laboratori, la sera finale con un concerto hip-hop. (al.co.)


Alto Adige 17-12-09
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lunedì, 14 dicembre 2009


Cuore e tecnica, la ricetta speciale per aiutare Klaus

Alan Conti


 BOLZANO. Non tutto, a scuola, si impara dai libri e ci sono storie che lo testimoniano. Questa è una delle migliori. Capita, nella primavera di due anni fa, che la famiglia Marsoner entri nella classe 3/A dell’Iti “Galilei” Meccanici e chieda aiuto per Klaus, figlio trentenne invalido da anni. Il capo del giovane, infatti, pende a sinistra, gli provoca un costante fastidio e gli rende difficoltosi gli spostamenti. Klaus ha bisogno infatti di due persone, di cui una deve reggergli il capo. Parole che toccano la sensibilità di sei ragazzi: Mirco Tenan, Eros Franceschini, Giovanni Paraiola, Riccardo Laini, Daniele Da Ponte e Dietmar Barattin. Le corde della solidarietà vibrano, pizzicate con dovizia dagli insegnanti Marialuisa Casarano, Mauro Chiarel e dal tecnico Salvatore D’Agostino. E’ così che nasce la H² (Help the Human Hope), che studia un collare per Klaus. E ieri, due anni dopo, il sestetto dell’ormai 5ºA consegna il prodotto finale a Klaus: un collare avanzato con richiesta di brevetto già inoltrata, guardato con interesse da parecchie aziende.
 La piccola cerimonia ufficiale, organizzata all’interno della fiera “Futurum” sotto gli occhi dell’assessore provinciale all’innovazione Barbara Repetto, è un piccolo capolavoro di umanità, tecnica e didattica.
 «Siamo partiti - racconta Mirco Tanan - dai collari che già esistono come gli “Hans” che usano i piloti di Formula 1. Abbiamo ideato una struttura in acciaio inossidabile, anziché alluminio come pensato inizialmente, l’abbiamo dotata di guarnizioni paragraffi, ricoperta di gommapiuma e rivestita in velluto. Il collare si aggancia alle spalle e permette di mantenere la testa dritta. Il tutto supportato da due piccoli cuscinetti, gonfiabili e sgonfiabili con un telecomando, posti nella parte alta».
 «Abbiamo lavorato a questo progetto tutti i martedì pomeriggio da due anni a questa parte - racconta Giovanni Paiarola -. A volte ci si trovava anche la domenica, certo: per noi è stato pure divertente». Il salto di qualità, però, è arrivato coi cuscinetti. «L’elemento - conferma Eros Franceschini - che ci permette di rendere questo oggetto universale e quindi riproducibile su ampia scala».
 Che il percorso commerciale sia ben avviato lo testimonia anche Mauro Chiarel. «La richiesta di brevetto è già stata inoltrata e credo sarà accettata. A parte questo, però, si tratta di un’esperienza che ha mostrato ai ragazzi la realtà con la sua vera faccia, molto lontana dalla fiction. Non solo, ha anche permesso loro di prendere contatti con le aziende e seguire l’iter reale di un progetto simile, una vera palestra di vita». Chi sfodera un sorriso ampio è la mamma di Klaus, Margit Marsoner. «Questo collare ci semplifica la vita e aiuta nostro figlio a muoversi in maniera migliore. Lui è contentissimo di essere qui perché quando non vuole fare qualcosa si fa venire la febbre e oggi è sano come un pesce. E poi Klaus si è affezionato a questi ragazzi ai quali vuole molto bene: lo dimostra l’espressione che ha quando li vede». Visibilmente soddisfatta anche l’assessore Repetto: «I giovani che viaggiano verso l’innovazione sono un bel segnale. C’è poco da dire, sono stati bravissimi ed un cuore grande così. Spero possano ricevere altre gratificazioni». Da non dimenticare, infine, l’esempio di convivenza compiuta: una famiglia tedesca aiutata senza battere ciglio da studenti italiani. Clou della cerimonia è stato il momento in cui i ragazzi hanno posato il collare sulle spalle del loro amico che si è sciolto in un sorriso emozionante. Sorriso che vale più di dieci capitoli del manuale di meccanica.

Alto Adige 13-12-09
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categoria:giovani
giovedì, 10 dicembre 2009


Giovani arcieri ok




 LAIVES. In preparazione dei Giochi della Gioventù 2010, per il tiro con l’arco si sono svolte le gare per ragazzi tra gli 8 e i 13 anni a Caldaro, Bressanone, Pineta e Laives e la sommatoria dei risultati ha visto primeggiare i giovani dell’Arco club Laives. Nathalie Giovannini tra le femmine e Simone Parolari tra i maschi sono primi nella categoria fino al 1996. Kevin Gramegna e Manuel Rioso, rispettivamente primo e secondo (1997). Michele Parolari primo (1998). Lara Gasparini seconda (1999) così come Michela Piazzolla (2001) e Michele Gasparini (2001). Premio poi per Nathalie Giovannini e Michele Gasparini per il maggior punteggio assoluto. (b.c.)


Alto Adige 10-12-09
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giovedì, 10 dicembre 2009


I critici letterari si formano stando in aula




Successo del progetto “Serendipity” con gli studenti che hanno stilato recensioni di libri


 BOLZANO. Per fare il critico letterario non è sufficiente saper leggere un libro. Banalità? No, perchè saper leggere implica una capacità di emozionarsi nelle lettere senza perdere la lucidità. Ci hanno provato gli studenti di otto scuole della provincia, protagonisti del progetto “Serendipity”. L’iniziativa è tanto semplice quanto efficace: far diventare i ragazzi dei critici letterari con la possibilità di esporre le proprie relazioni in forma multimediale, proposte ieri all’Itc Battisti. Un invito alla lettura che riscuote successo, come sottolinea Elisa Bellò, del liceo classico di Brunico: «Il libro è sempre importante, anche per le nuove generazioni. Non c’è paragone tra quel che vedi sul computer e le sensazioni che ti regala un volume. Io ho analizzato “Heike riprende a respirare” di Schneider, viaggio attraverso gli stravolgimenti, anche psicologici, che comporta la guerra. Non è stato facile dare un commento perché si tratta di un capolavoro e non sempre ci si sente all’altezza. In gruppo, però, ce l’abbiamo fatta».
 Il campionario di libri recensiti è ampio (molte recensioni si trovano sul sito www.serendipity.bz.it): si va dai classici come “Oliver Twist” e “Orgoglio e pregiudizio” fino alle ultime tendenze tipo “Codice da Vinci” e “Twilght”. Victoria Negruta e Francesca Orlando, del “Battisti”, hanno recensito proprio un romanzo della serie di Stephenie Meyer: «E’ una scrittura adrenalinica con un intreccio appassionante e ben costruito. Ci si trova amore, avventura, sentimento, cose che piacciono a noi ragazze».
 Valerio Moser, invece, dallo scientifico di Bressanone si è misurato col fenomeno Dan Brown: «Un autore capace di mettere in simbiosi il mistero, il thriller e le ambientazioni eccezionali. Non stupisce il suo successo, ma lasciano perplessi le versioni cinematografiche».
 Impegnato in un raffronto tra grande schermo e romanzo anche Alex Grassi che ha fatto le pulci a Jurassic Park. «Crichton e Spielberg sono riusciti, a loro modo, a creare pietre miliari nella storia dell’arte. Il film è abbastanza fedele, anche se alcuni adattamenti nella trama sono evidenti. Un raffronto è difficile perché il cinema ti impone una sua visione e l’impatto della scena è univoco, mentre il libro lascia più interpretazione. In questo caso, però, ho preferito la pellicola anche per il prezioso ausilio della colonna sonora, ma non sempre è così».
 Una grossa differenza, però, c’è: a criticare un film possono provare tutti, con un libro il discorso si fa molto più complicato. (a.c.)

Alto Adige 10-12-09
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mercoledì, 09 dicembre 2009


Con la rassegna Aibi i film ci fanno stare dalla parte dei bimbi



Si intitola «Abracadabra - Ciak, si accoglie!» Mira a sensibilizzare sull’adozione e l’accoglienza


BOLZANO. Si può stare dalla parte dei bambini anche guardando dei film. Soprattutto se lo si fa attraverso la rassegna organizzata dall’associazione AiBi, l’associazione Amici dei bambini (la sede bolzanina è in via Isarco 6, telefono 0471 - 301036), rassegna cinematografica internazionale intitolata “Abracadabra - Ciak, si accoglie!”, con la quale coinvolgere, informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’abbandono di bambini nel mondo.
 Abbandono, adozione e affido sono, a questo proposito, tre percorsi che si intrecciano e che spesso rimangono troppo in ombra per essere visti e compresi con chiarezza. Ma il cinema ha spesso posto sotto i riflettori questi temi: storie di piccole vite raccontate attraverso i volti dei bambini che hanno vissuto l’abbandono e i molteplici aspetti dell’accoglienza, fatta anche di difficoltà, ostacoli e di un duro confronto con la realtà. Le storie e i personaggi che scorrono sullo schermo non sono altro che proiezioni della società in cui il cinema cresce e si sviluppa.
 Allora da oggi AiBi propone due film che nella loro dolcezza esprimono ed evidenziano la durezza, oltre che gli aspetti positivi, di tante realtà che figli e genitori vivono nell’intenso percorso dell’accoglienza. I film spingono l’osservatore alla riflessione sul profondo senso della vita, dell’amore incondizionato e delle relazioni familiari. Sarà un’occasione privilegiata per affrontare tematiche trascurate e sottovalutate oltre che una vetrina di pellicole di qualità.
 Gli appuntamenti, a ingresso libero, sono per oggi alle ore 20.30, nella Sala Giuliani del Teatro Cristallo in via Dalmazia 30, con il film “All the invisible children”, regia di Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo (Italia 2005); mercoledì prossimo invece, 16 dicembre, alle ore 20.30 sarà proiettato sempre nella Sala Giuliani del Teatro Cristallo, il film “Lezioni di volo”, di F. Archibugi (Italia 2007).

Alto Adige 9-12-09
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categoria:giovani, musica danza teatro cinema
martedì, 08 dicembre 2009


«Fantaevoluzione», il laboratorio per bambini




 BOLZANO. E’ dedicato ai bambini tra gli 8 e i 13 anni l’evento “Fantaevoluzione”, laboratorio creativo proposto dal Museo di scienze naturali, in via Bottai 1, nell’ambito dell’attuale mostra temporanea “R-Evolution”. Il laboratorio si terrà dopodomani, giovedì 10 dicembre, dalle ore 15 alle 17. “Fantaevoluzione” utilizzerà un modo del tutto speciale per far muovere ai più piccoli i primi passi nel complesso mondo della scienza: fantasia e creatività saranno al centro della scena e i bambini verranno stimolati a servirsene per avvicinarsi ai rudimenti della teoria dell’evoluzione. I partecipanti lavoreranno sul tema “Cosa succederebbe se...”, con varie ipotesi e le risposte arriverando costruendo tanti esseri immaginari, che verranno poi animati in un libro grazie ad un esperto di tecnica “pop-up”. La partecipazione costa 5 euro ed è necessaria l’iscrizione, entro oggi, telefonando al numero 0471 - 412964.

Alto Adige 8-12-09
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categoria:giovani
venerdì, 04 dicembre 2009


Nota sul registro contro la «vita bassa»


abbigliamento non consono ?


MARTINA CAPOVIN

 BOLZANO. Nota sul registro agli studenti (maschi) che portano i pantaloni larghi, a vita bassa, con le mutande che spuntano fuori in bella evidenza. Lo prevede nero su bianco una circolare emessa dalla preside del Liceo Pascoli Laura Canal. «Voglio mettere fine a questa indecenza», spiega. Le note fioccano. E i ragazzi protestano: «Una persecuzione. Un attacco alla nostra libertà».
 La circolare della preside è entrata in vigore da due settimane e al Pascoli non si parla d’altro: «I signori studenti - si legge - sono cortesemente invitati a tenere su i pantaloni». E’ guerra aperta alla vita dei pantaloni, sempre più bassa, sempre meno consona ad un luogo di istruzione. Basta mutande in bella vista, basta cavalli che arrivano alle ginocchia. «Chiunque verrà sorpreso in abbigliamento non consono - recita ancora la circolare - verrà punito con una nota sul registro». Detto, fatto. Il provvedimento non è rimasto inascoltato dal personale dell’istituto che, anzi, si è schierato in massa a favore della preside. Le note sul registro - infiltte dai docenti - fioccano come la neve a natale.
 La preside Laura Canal è convintissima del provvedimento ed inflessibile: «Erano settimane - racconta - che girando per i corridoi passavo il mio tempo letteralmente a far coprire i sederi. Così ho deciso di prendere provvedimenti. Per fortuna ho l’appoggio di tutti i docenti che come me si sincerano che i regolamenti vengano rispettati: tante piccole vedette che controllano che le mutande siano al loro posto ovvero dentro i pantaloni».
 Gli studenti del Pascoli, notoriamente molto creativi nel seguire la moda e nelle acconciature, non l’hanno presa affatto bene. «Stiamo sfiorando il ridicolo - racconta Lisa Minuzzo, prossima alla maturità - E’ ovvio che esistono limiti della decenza che non vanno oltrepassati. Io però non riesco proprio a comprendere cosa ci sia di volgare in una vita bassa. Soprattutto se poi maglioni e giacche coprono opportunamente ciò che va coperto. L’altro giorno un compagno era vestito con dei pantaloni effettivamente bassi, ma ben nascosti da una felpa molto lunga. Un professore ha preteso che la alzasse per vedere a che livello fosse la vita dei pantaloni. Le mutande erano in vista ed il ragazzo ha preso una nota. Così si esagera...».
 Regolamento dunque applicato alla lettera, ma non si parla solo di guerra al cavallo dei pantaloni. Secondo gli studenti esiste anche un regolamento tacito che contro piercing, capelli strani, tatuaggi. Racconta Valentina Piovani: “Le regole scritte parlano di vita bassa dei pantaloni, ma cosa mi dicono di tutte le volte che per il piercing, i capelli, o una gonna troppo corta sono stata rimproverata?. A prescindere dai regolamenti, gli insegnanti guardano sempre con un occhio diverso chi risulta essere un po’ più “particolare” rispetto agli altri. Faremo come in America: tutti con la divisa da pinguini, così forse saranno contenti».
 La guerra non viene però combattuta solo al Pascoli. La polemica intorno agli abbigliamenti poco consoni degli studenti si è accesa in particolar modo negli ultimi giorni, mettendo d’accordo molti presidi anche “di sinistra”, come Calogero Alcieri, dirigente dell’Ipia e primo sostenitore della lotta a “mutanda selvaggia”. Banditi anche i piercing, ma per questioni di sicurezza: troppo facile farsi del male nelle ore di educazione fisica. “Quella della sicurezza a me sembra piuttosto una scusa - dice Elisa Endrizzi, studentessa del quinto anno del Liceo Pascoli -, chiunque abbia un piercing sa esattamente a che rischi va incontro, e si comporta di conseguenza. Dovremmo essere noi a decidere come e quando toglierli. Inutile accampare la scusa della sicurezza, che lo dicano chiaramente che danno fastidio».
 Se al Pascoli monta la protesta, al Liceo Classico Carducci gli studenti sono invece più ligi all’etichetta. I ragazzi della VI E sono compatti: “Siamo a scuola, non in discoteca. A volte sembra che certe persone non riescano a capire che si sono abbigliamenti adatti per ogni luogo e occasione: non si va a scuola coi tacchi o la mutanda in vista. Il discorso è diverso se invece si parla di capelli, piercing e tatuaggi: quelle sono cose talmente personali da non poter essere oggetto di discussione».

Alto Adige 4-12-09
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giovedì, 03 dicembre 2009


Convegno sulla cooperazione giovanile


cooperazione giovanile


BOLZANO. Anche quest’anno Confcooperative Bolzano organizza un momento di confronto su temi importanti per la cooperazione e lo sviluppo territoriale in generale. Stavolta si focalizza l’attenzione sui giovani e sull’opportunità che la formula cooperativa può rappresentare per stimolarli e facilitarli nei percorsi di imprenditorialità: “Cooperazione - Un modo giovane di fare impresa” è il tema del convegno, a cui prenderà parte anche Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative nazionale, che si svolgerà domani nella sala convegni della Camera di commercio in via Alto Adige dalle ore 9 alle 13. Dopo i saluti istituzionali via ai lavori con, fra i relatori, Paolo Tanesini (presidente Confcooperative Bolzano), Nicoletta Rizzoli (responsabile area grandi progetti di Confcooperative Bolzano), Michl Ebner (presidente Camera di commercio) e altri esperti o guide di coop locali.

Alto Adige 3-12-09
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giovedì, 03 dicembre 2009


Campagna contro l’abbigliamento «scorretto»: «Impera il cattivo gusto»



VALERIA FRANGIPANE


 BOLZANO. Padre Richard ha cacciato tre studenti dal collegio perchè fumavano in strada. E i ragazzi spiegano che tutto il regolamento che il francescano applica all’Antonianum di via Weggenstein è rigido ed arretrato.
 «Ci vieta di fare i punk o di girare con i pantaloni troppo abbassati. Vieta i piercing ed i tatuaggi. Bocciato pure il taglio rasta».
 Dal mondo della scuola non arriva un plauso diretto al Richard-diktat ma resta forte la sensazione che il francescano abbia messo nero su bianco quel che molti pensano.
 Christian Tommasini, assessore alla scuola, commenta con una battuta: «Ho il piercing all’orecchio.. forse non posso mettere piede in collegio?».
 Peter Höllrigl, intendente scolastico tedesco, legge il regolamento tanto criticato e sorride: «In fondo descrive i trend dei nostri figli».
 Poi entra nel merito.
 Ma voi date indicazioni agli istituti sul look che devono tenere gli studenti? «No, anche perchè le scuole ci pensano da sole. Ognuna ha un suo ordinamento interno che disciplina sia l’abbigliamento che il comportamento e lo fa per evitare inutili eccessi».
 Avete mai avuto problemi?
 «Sì. A primavera scorsa. Abbiamo vietato agli studenti delle t-shirt con scritte offensive». E ci sono problemi pure con i piercing. «Posso pensare che sia il caso di vietarli in palestra. Se ti arriva una pallonata sul piercing non deve essere piacevole». E proprio abbigliamento indecente e piercing mettono d’accordo parecchi presidi. Calogero Arcieri che dirige l’Ipia chiede rispetto nell’abito. «Ieri ho fatto rivestire un ragazzo che girava a scuola in canottiera mostrando tutta la sua pelosità, con i ciuffi che gli spuntavano da sotto le ascelle. “Ma dai, gli ho detto, dove vai così conciato? Infilati la camicia». Arcieri trova il regolamento di Padre Richard «bacchettone» ma spiega anche che troppe volte gli studenti esagerano anche per via delle braghe troppo abbassate. E poi da tempo vieta i piercing in palestra. «Non voglio ragazzi che s’impigliano con il naso o le orecchie alla rete della pallavolo. Che portino anelli al naso dove vogliono ma non nell’ora di educazione fisica». Alberto Delcorso, preside del Itc, combatte i pantaloni calati e le scarpe slacciate e ce l’ha con piercing ed orpelli vari se indossati in palestra. «Capisco la moda, ma c’è modo e modo di seguirla. Se il trend impone i pantaloni col cavallo che arriva alle ginocchia non mi sembra il caso di comperarli di due taglie più grandi per mostrare la mutanda!».
 Lei vieta in generale capi osè?
 «Ma no, se incontro qualcuno conciato per le feste gli chiedo semplicemente di tirarsi su le braghe».
 Ma c’è un ma. «Abbiamo vietato ai ragazzi di girare con i lacci delle scarpe slacciate per evitare fratture e distorsioni alle caviglie».
 Da ultimo arriva il contributo di Don Michele Rigoni, responsabile del convitto Rainerun dei salesiani.
 Che ne dice del regolamento dell’Antonianum?
 «Non abbiamo nulla del genere ma quando vedo i ragazzi che girano con le “brache” penzoloni perchè va tanto di moda chiedo, per piacere, di tirarle su».

Alto Adige 3-12-09
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giovedì, 03 dicembre 2009


Patentino A con la laurea nell’«altra» lingua


Esame di maturità in una lingua, studi universitari nell’altra: attestato di bilinguismo automatico


MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. Nuova rincorsa per far approvare la norma di attuazione sui titoli equipollenti al patentino di bilinguismo. La commissione dei Sei ieri ha introdotto una sostanziale novità: patentino «A» automatico per chi ha fatto la maturità in una lingua e l’università nell’altra.
 Stavolta dovrebbe essere la volta buona, si augurano i componenti della commissione dei Sei che ieri hanno nuovamente approvato la norma di attuazione sui titoli equipollenti al patentino di bilinguismo che era stata già licenziata nell’aprile del 2008, ma che il consiglio dei ministri non aveva approvato lo scorso settembre chiedendo ulteriori chiarimenti. «Il ministero degli Esteri - spiega l’avvocato Alberto Zocchi - a cui avevamo chiesto che tipo di chiarimenti voleva avere, ci ha consegnato una norma di attuazione molto simile a quella che era già stata approvata dalla scorsa commissione dei Sei. Rispetto a quell’ultima versione, ora abbiamo deciso di introdurre una modifica che rende più facile l’ottenimento del patentino di bilinguismo». Detto che resta l’equipollenza di titoli di studio europei (per intendersi, il diploma del Goethe Institut vale come accertamento della conoscenza del tedesco, idem quello della società Dante Alighieri per l’italiano), la novità è un’altra, come spiega il deputato dello Svp Siegfried Brugger: «D’ora in avanti, chi ha ottenuto il diploma di maturità in una lingua e il diploma di laurea nell’altra, otterrà automaticamente il patentino di bilinguismo di livello “A”».
 La logica della norma è chiara: chi ha fatto la maturità in tedesco e poi si è laureato in Italia ha già dimostrato di conoscere entrambe le lingue; stesso dicasi per chi ha fatto la maturità in italiano e si è poi laureato in Austria o in Germania. Resta un piccolo interrogativo legato proprio all’università di Bolzano, dove gli insegnamenti sono sia in italiano sia in tedesco. I componenti della commissione dei Sei non hanno una risposta chiara e dovranno approfondire la questione. Escluso invece l’ottenimento del patentino per chi si laurea in università italiane o germaniche, ma dove la lingua d’insegnamento prevalente è straniera (ed anche in questo caso la “Lub” potrebbe essere interessata, visto che la facoltà di informatica ha l’inglese come principale lingua di insegnamento).
 L’approvazione della norma di attuazione spetta ora al governo. Toccherà ai vari ministeri interessati dare un parere in merito: in caso di nullaosta, sarà il consiglio dei ministri a licenziare la norma di attuazione facendola entrare in vigore. Dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2010, ed allora la lunga vicenda iniziata nel 1997 con il famoso “caso Angonese” che aveva portato anche ad una procedura d’infrazione contro l’Italia da parte dell’Ue, dovrebbe finalmente chiudersi definitivamente.

Alto Adige 3-12-09
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categoria:cultura, giovani
mercoledì, 02 dicembre 2009



Bullismo, le banane non educano


bullismo


BRUNA VISINTIN RAUZI *


Non trovo particolarmente felice fare una campagna contro il bullismo attraverso cartelloni raffiguranti banane e fagioli. Il bullismo è un fenomeno che non va combattuto sul piano sessuale perché è espressione di forte disagio interiore e coinvolge più le sfere della mente e dell’emotività che della sessualità. “Bullo” è un termine di origine incerta. Il mio professore di latino del liceo lo faceva derivare da “bulla”, una specie di medaglia che nell’antica Roma i bambini patrizi portavano sul petto. Il suo significato doveva essere stato: “tocca questo bimbo con dito, ed avrai a che fare con gente potente”. Più tardi lo aveva ogni bambino nato libero. Veniva portata fino ai 14 anni e deposta insieme alla toga praetexta che veniva sostituita con la toga virilis. Con il termine italiano “bullismo” si intende un comportamento offensivo e aggressivo di un singolo individuo o di un gruppo di più persone, messo in atto per esercitare un dominio sulla vittima. Il fenomeno si manifesta soprattutto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione dei giovani e si esprime in tipologie diverse, aggressività fisica e verbale, con l’intenzione di escludere il compagno di studio o di giochi. La vittima tende a isolarsi, teme i ricatti, il rifiuto dei compagni, e cade in uno stato di insicurezza e sofferenza.
 Questo fenomeno che esplode nella scuola (attualmente interessa anche i bambini nelle ultime classi delle scuole elementari, senza distinzione di sesso) ha le sue radici nell’ambito della famiglia. Il bullo vuole assumere atteggiamenti rispondenti ad una persona più adulta e che ritiene più significativi, vuole trasgredire, vuole affermare la propria indipendenza ed autonomia, ricercano un’identità, e affermandosi attraverso comportamenti vistosi e esagerati nel tentativo di costruire un legame sociali con i pari.
 Essere vittima di violenza verbali o fisiche ed essere isolati dal gruppo può esercitare ripercussioni professioni profonde ed incancellabili nella delicata età dell’adolescenza e della preadolescenza. Ma scenari negativi sono prevedibili anche per il bullo. Gli studi dimostrano che egli possiede un basso livello di autocontrollo ed è incapace di gestire le proprie emozioni e proietta su tutti la propria aggressività. Sia il bullo che la vittima sono ad alto rischio sociale. Il bullo soffre di carenza affettiva, vive in una famiglia che ha una bassa qualità di interazione fra i suoi membri e che ha come valore il potere, il dominio. La vittima vive in una famiglia iperprotettiva, isolata dal contesto, con scarsa interazione con altre famiglie.
 L’ampia diffusione delle nuove tecnologie ed in particolare internet, di cui sono fruitori soprattutto i bambini ed i giovani ha ampliato questo fenomeno e reso più difficile la risoluzione. Il “bullismo elettronico”,chiamato anche cyber-bullismo, è particolarmente insidioso e si manifesta con la diffusione di fotografie, video e notizie private della vittima. Il bullo può anche sostituire un’altra persona se viola la password, rovinando la reputazione e le stesse amicizie della vittima. Egli agisce nell’anonimato, anziché faccia a faccia. In un ambiente virtuale un episodio viene divulgato a migliaia di persone ed è sempre disponibile. Lo stesso contenuto offensivo, divulgato da un bullo può poi venire divulgato dai riceventi. Il bullismo elettronico può essere esercitato da una sola persona nel chiuso della propria stanza. Il bullo reale ha molte più possibilità di diventare anche bullo elettronico. Il progetto Dafne, una ricerca fatta su questo fenomeno a livello nazionale analizza l’associazione di bullo e vittima nel contesto reale e virtuale. Il 26% del bullismo tradizionale si manifesta anche contesto virtuale. E’ interessante rilevare che esiste una trasposizione di ruolo in funzione del contesto. Secondo i dati, una percentuale significativa delle vittime del bullismo tradizionale, pari al 13,7%,diventa cyber-bullo. Nel bullismo cibernetico entrano molti soggetti che non rivestirebbero il ruolo di bullo nella vita reale.
 Genitori e docenti sono chiamati in prima linea a studiare questo fenomeno, perché riguarda il benessere psico-fisico e sociale dei bambini e dei giovani. La scuola che sta già impegnandosi ad un uso corretto delle nuove tecnologie a scopi didattici, deve interessarsi di questo fenomeno. Vorrei concludere con una proposta operativa: istituire, come sta avvenendo in numerose regioni d’Italia, un apposito osservatorio, composto da più soggetti: genitori, docenti, tribunale dei minorenni e forze dell’ordine, in collaborazione con gli “sportelli” in cui operano gli psicologi nelle singole scuole, già operativi su altri fronti da parecchi anni.
* ex sovrintendente scolastico

Alto Adige 2-12-09

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giovedì, 26 novembre 2009


Il «muro» del patentino «Basta con le divisioni tra i gruppi linguistici»


Alex Langer, leader politico europeo (scomparso nel 1995) che più di tutti ha portato avanti il superamento delle “gabbie etniche” in Sud-Tirolo


BOLZANO. Lo studio dell’Eurac sulla conoscenza del tedesco tra gli studenti italiani è stato impietoso: solo il 31% dei ragazzi di quarta superiore avrebbe superato la prova di bilinguismo. Un dato che è in linea con i risultati «reali», visto che nel 2008 solo il 32,5% degli iscritti all’esame per il patentino B è stato promosso. Soluzioni? «Serve un maggior contatto tra i gruppi linguistici, perché così i ragazzi sono più motivati nell’apprendimento», dice la curatrice dello studio Chiara Vettori. La pensano allo stesso modo anche molti partiti, con i Verdi che tornano a ribadire che «i tempi per la scuola bilingue sono ormai maturi».
 L’Eurac ha simulato un esame che equivale al patentino di livello A e B. Al test hanno partecipato 1.200 studenti di quarta superiore, ma solo il 31% avrebbe superato l’esame (il 61% sarebbe stato bocciato, col restante 8% “al limite”). «Il nostro studio - spiega la ricercatrice Chiara Vettori - ha chiaramente evidenziato che la vera motivazione che smuove coscienze e lingua dei ragazzi non è l’ottenimento del patentino, ma il contatto con “l’altro” di lingua tedesca».
 Più contatti tra i diversi gruppi linguistici, dunque. I Verdi lo chiedono attraverso la scuola bilingue: «La divisione etnica - afferma la portavoce provinciale Brigitte Foppa - è un’ipoteca sull’apprendimento delle lingue. Mondi scolastici e sociali separati non formano cittadini bilingui. Gli altoatesini che hanno le migliori competenze linguistiche sono quelli che nascono dai matrimoni misti. Sono loro la dimostrazione vivente che ci comprendiamo meglio se ci conosciamo da vicino. E che separandoci, invece, come per molti anni affermava il diktat politico e culturale della Svp, non ci capiremo mai».
 Arriva a conclusioni simili anche Max Berloffa, consigliere comunale del Pdl a Bolzano: «I risultati che emergono dallo studio dell’Eurac non sono altro che il risultato di decenni di politica tesa a separare i due gruppi linguistici fin dai primi anni di frequentazione della scuola dell’obbligo. Urge un cambio di mentalità. È fondamentale riuscire a creare nei giovani le giuste motivazioni per l’apprendimento della seconda lingua. L’unico obiettivo non può essere l’ottenimento del patentino, la conoscenza dell’altra lingua dovrebbe invece essere vista come un’opportunità unica di conoscenza, di scambio e di integrazione. Solo creando contatti a più livelli e in diverse occasioni si offre ai giovani l’opportunità di apprendere più facilmente la seconda lingua e di conoscere meglio l’altro gruppo etnico. Credo che tra i giovani ci sia la disponibilità e la volontà di scavalcare queste barricate, ma credo con altrettanta convinzione che sia compito della politica abbattere queste mura».
 Il vicepresidente del consiglio provinciale Mauro Minniti si pone invece il problema dell’inserimento lavorativo: «Le sessioni d’esame del patentino devono essere svolte più spesso. L’attesa attuale di oltre sei mesi per sottoporsi all’esame del patentino “B” è estremamente penalizzante per chi cerca lavoro. Questo dà luogo ad un grave pregiudizio sull’ottenimento di un’occupazione per la quale sia necessario l’attestato di superamento della prova di bilinguismo». Sull’argomento Minniti ha presentato un’interrogazione.
 Interviene anche l’Union: «Bisogna migliorare l’apprendimento della prima lingua, che non può andare a scapito di quello di una lingua straniera».


Alto Adige 26-11-09
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mercoledì, 25 novembre 2009


L’Eurac simula il test con studenti di quarta superiore: risultati drammatici al patentino




BOLZANO. Il patentino è sempre più la bestia nera degli studenti italiani. La conferma arriva da un studio statistico triennale eseguito dall’Eurac con l’università di Trento, che ha coinvolto 1200 studenti delle classi quarte superiori in tutta la provincia di ambedue i gruppi linguistici: il 69% degli studenti italiani non passerebbe l’esame scritto per il bilinguismo di livello A/B.
 Tanti numeri, ottenuti interrogando 1200 studenti delle quarte superiori. Tante anche le indicazioni, ma un dato colpisce subito: il 69% degli studenti italiani non passerebbe l’esame scritto per il bilinguismo provinciale di livello A/B contro il 31% che si metterebbe in tasca l’importante documento. Lo studio riporta la categoria degli “incerti”, quei ragazzi per cui la commissione del fac-simile dell’esame non ha trovato un accordo unanime. Sostanzialmente, quindi, più vicini alla bocciatura che non alla promozione. Addirittura peggio va il gruppo tedesco dove il 26% supera la prova contro il 75% di chi non ce la fa. Rimanendo nelle aule italiane, però, desta scalpore il dato suddiviso per indirizzo scolastico: il 90% dei ragazzi iscritti agli istituti tecnici non riesce a superare il patentino. Nei licei il 58% fallisce l’esame contro il 42% che lo passa.
 Un dato che apre più di qualche crepa, però, è quello che suddivide le competenze dei ragazzi a seconda dei livelli stabiliti dal quadro europeo adottato dai Paesi Ue. I numeri mostrano una netta discrepanza con gli esiti del patentino e, in sostanza, se ne deduce che il grado medio B1 e B2 europeo non è sufficiente per un certificato provinciale dello stesso livello.
 Delle due l’una: o i ragazzi si agitano di più se sottoposti al patentino, oppure il livello di competenza richiesto dall’Ufficio provinciale non è in sintonia con quello di Bruxelles. Il 56% dei ragazzi con il B1 europeo, infatti, non supera il patentino, così come il 69% è tra i sospesi mentre solo il 22% ce la fa. Nel B2 il 13% è incerto e il 38% lo supera. I dati sommati non danno cento perché, logicamente, la divisione del campione nei livelli europei non è uniforme. Per riassumere, comunque, secondo le griglie di Bruxelles gli studenti italiani sarebbero divisi al 28% al livello A2 (elementare), al 47% B1 (medio basso), al 13% B2 (medio alto) e solo il 5% a livello C1 (alto). Meglio, comunque, i licei degli istituti tecnici.
 Lo studio ha poi affrontato la sfera psicosociale dell’apprendimento della seconda lingua, andando a mettere il naso nell’extrascolastico e ricavandone alcuni spunti interessanti. Gli italiani, per esempio, in una scala da uno a dieci amano moltissimo la propria cultura con il 9,30 di gradimento, ma il voto scende al 6,81 per quella tedesca. I ragazzi germanofoni, invece, amano un poco meno il proprio gruppo (9), ma di più quello della lingua di Dante (7,32). Frequenti, invece, i contatti con amici tedeschi che il 53% porta avanti con cadenza regolare, il 34% saltuaria e solo il 12% raramente o mai. Percentuali che si impennano se estese anche a genitori e familiari, dove nel 85% dei casi si hanno contatti con il mondo tedesco e solo il 14% si isola nel tricolore. Dati che, incrociati con alcuni relativi all’aspetto motivazionale, mostrano la crescita dell’interesse verso la seconda lingua in presenza di amicizie o legami affettivi. Chiusura dedicata ad una vera e propria tegola per il gruppo italiano: la lingua usata nei contatti misti. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, si parla italiano (79%), raramente si usano le due lingue (14%) e praticamente mai solo il tedesco (5%). Tutta la ricerca, però, ha una falla abbastanza vistosa: mancano le scuole professionali. Se per gli italiani questo non inficia troppo i risultati, nel mondo tedesco si esclude una realtà davvero imponente. I numeri, comunque, puntano il dito verso il patentino e incoraggiano un rapporto più stretto tra i giovani dei due gruppi linguistici. Resta un dubbio: come sarebbero questi dati se arrivassero al termine di un percorso scolastico totalmente bilingue? (a.c.)

Alto Adige 25-11-09
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giovedì, 19 novembre 2009


«Il futuro è nel bilinguismo precoce»



bilinguismo precoce


BOLZANO. Puntare sul bilinguismo precoce, portare la seconda lingua già all’asilo: questa la direzione, anche se la strada per arrivarci rimane ancora un poco fumosa. Presentate ieri, in un’aula magna della Lub affollatissima, le nuove indicazioni provinciali per le scuole dell’infanzia italiane.
 Il documento, redatto dall’assessorato provinciale alla scuola italiana, è il frutto di una complessa elaborazione affidata ad un gruppo di lavoro formato da esperti guidati dal professore universitario Luigi Guerra e coordinati dall’ispettrice della Sovrintendenza Renza Celli.
«Si tratta del frutto della legge provinciale che ha equiparato questo segmento formativo a tutti gli altri - ha detto l’assessore Tommasini - colonne portanti del programma sono il plurilinguismo precoce e la conoscenza della storia locale». Il bilinguismo in tenera età è stato un cavallo di battaglia della sovrintendente Rauzi: continuerà, dunque, a essere al centro? «Non solo, è fondamentale che venga approfondito ulteriormente». Telegrafica, ma sostanzialmente concorde la nuova Sovrintendente Nicoletta Minnei: «Porteremo avanti il progetto di un plurilinguismo alla scuola dell’infanzia nel modo più assoluto». La nuova sovrintendente si è poi complimentata con gli insegnanti, incorrendo in una piccola gaffe: «Sono sempre strabiliata di come i bambini sappiano fare tantissime cose, anche di pregiata fattura artistica, fino all’asilo e poi alcuni perdano queste capacità nei successivi gradi di istruzione». Con buona pace delle scuole primarie e successive. Raggiante per il nuovo opuscolo è anche il responsabile scientifico Luigi Guerra: «La vostra è una scuola di grande modernità che mette al centro il concetto di diversità come risorsa». (a.c.)

Alto Adige 18-11-09
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mercoledì, 18 novembre 2009


“Anila”, i sogni di una clandestina



Anila

Al Teatro Cristallo la prima del film realizzato dal Liceo Classico


 BOLZANO. Anila viene da lontano, viene dal mare. Porta nell’anima ferite che non si chiudono. Anila è una dolce ragazza albanese che arriva clandestinamente in Italia. I suoi sogni si spezzano presto, a Bolzano, a contatto con chi la sfrutta, la fa piangere, le fa spacciare droga. E’ lei, “Anila”, che dà il titolo al film realizzato dal laboratorio di cinema “Effetto Notte” del Liceo Classico “Carducci” di Bolzano coordinato dal prof. Sandro Tarter, che sarà proiettato per la prima volta questa sera al Teatro Cristallo, e quindi replicato mercoledì 25 novembre l’Auditorium dell’ITI “Galilei” e martedì 1 dicembre alle ore 17 presso il Filmclub al Cinema Capitol. Il nuovo film realizzato dal dinamico professore insieme al suo giovane team, è ancora più elaborato, curato, complesso del precedente “Cecità”, ispirato all’omonimo romanzo di J. Saramago, che già aveva colpito sia gli spettatori che i critici. Per quel film erano state utilizzate poche location (praticamente solo un interrato) mentre questo è stato girato in diverse zone di Bolzano, in Ospedale, agli svincoli autostradali, negli autogrill, in zona industriale, in stazione e il mare da cui Anila è sbarcata. “Anila”, un vero e proprio film della durata di 80 minuti, è costato tre anni di lavoro e si vedono tutti: il montaggio è perfetto, veloce e ritmato quanto basta, le riprese sono curate nei minimi particolari, i ragazzi sono bravissimi. I dialoghi sono scarni ed essenziali, solo veloci frecciate. E poi il fiore all’occhiello di questo film solare e notturno al tempo stesso: la scelta delle inquadrature e dei movimenti di macchina con l’utilizzo frequente (molto utilizzato dai registi dell’ultima generazione) di primissimi piani e dettagli spesso posti in posizione non centrale dell’inquadratura. I tre bravissimi interpreti (che sembrano professionisti se non si sapesse che sono studenti) sono Linda Papavangjeli, Alex Bressanutti e Marco Bertacchi. Ma dietro alla macchina da presa ci sono altri 60 studenti impegnati nel bel progetto di Tarter.


Alto Adige 18-11-09
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mercoledì, 18 novembre 2009


Gli studenti contro il bullismo. Coinvolti anche i ragazzi di Laives e il Distretto


bullismo


 LAIVES. Mentre non si attenua la polemica sulla campagna anti-bullismo ideata da Oliviero Toscani, anche Laives si appresta ad ospitare il progetto di prevenzione al bullismo tra adolescenti denominato «Game» che proporrà il festival teatrale «K.O.? O.K. II» Il progetto è nato, in via sperimentale nel 2005, quando cinque ragazzi della scuola media di Termeno elaborarono un concetto per un cortometraggio realizzato poi con compagni della loro scuola. Visto il successo ottenuto nel 2005 - in termini di coinvolgimento, partecipazione da parte di alunni e docenti - il progetto è stato riproposto anche negli anni seguenti con un accompagnamento professionale da parte dell’associazione teatrale «Theatraki» formata da esperti nel settore teatrale pedagogico. La novità di quest’anno, consiste nel fatto che il progetto, ideato e coordinato dal distretto sociale Bassa Atesina, ha coinvolto anche i distretti dell’Oltradige e Laives con il risultato che parteciperanno in totale 6 Comuni: Egna, Termeno, Appiano, Salorno, Terlano e, appunto, Laives. Sei complessivamente le scuole medie che prenderanno parte ad otto “workshop” teatrali per un coinvolgimento totale di circa 160 alunni. Il risultato di questi gruppi di lavoro si concretizzeranno, dall’inizio di dicembre, in otto rappresentazioni teatrali in merito alle problematiche legate alla violenza ed il bullismo. Lo spettacolo a Laives si terrà, in aula magna, giovedì 10 dicembre con inizio alle ore 20 mentre il debutto del festival teatrale è previsto giovedì 3 dicembre, con inizio alle ore 20, presso la Haus Unterland di Egna dove Paola Guerra ed Anna Moratelli della III/B di Salorno proporranno (in lingua italiana) «La prima cosa è il mio nome».
 È il caso di ricordare, a proposito di bullismo, che hanno destato preoccupazioni diffuse i recenti episodi accaduti soprattutto in via Marconi all’interno del nuovo parco ampliato. L’assessore comunale Giorgio Zanvettor aveva anche presentato ai carabinieri una denuncia contro anonimi per danneggiamenti. È da tempo che chi abita nei paraggi del parco di via Marconi assiste a questa situazione e si preoccupa. Sopratutto dopo le 17, il parco viene occupato da ragazzi più grandi. Proprio questi sarebbero i protagonisti di episodi di bullismo: un residente, che aveva notato queste «esagerazioni», aveva richiamato i ragazzi protagonisti. Ne era scaturito un battibecco con qualche minaccia verso l’uomo e quindi il gruppo se ne sarebbe andato ma per ritornare di lì a poco più numeroso e minaccioso di prima verso chi li aveva sgridati. (e.d.)

Alto Adige 18-11-09
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mercoledì, 18 novembre 2009


Giovani senza punti di riferimento




MONICA VIVIANI


ROMA. Una «generazione provvisoria», che non ha fiducia in se stessa. Giovani senza «punti di riferimento», che se devono indicare un modello ti fanno il nome di Valentino Rossi o Belen Rodriguez.
 Ragazzi che vedono il futuro come un grosso punto di domanda, al massimo aspirano al posto fisso, sognano di diventare famosi ma spesso hanno una tendenza a fare «cattivo uso della propria vita». È un grido d’allarme quello lanciato da Eurispes e Telefono Azzurro nel decimo Rapporto sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza. Un grido che chiama in causa i genitori «iperprotettivi che non fanno crescere i figli» come «la società, la politica, le istituzioni» perché i giovani hanno diritto di «riappropriarsi del futuro e dell’idea che ce ne sia uno possibile, migliore, nel quale proiettarsi».
 L’incognita futuro. «I contorni del futuro - afferma Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes - sono resi ancora più incerti e sfocati dalla crisi dei valori del mondo adulto, in una situazione di mutamenti radicali del mondo del lavoro e nell’incertezza dell’economia globalizzata». Così se i bambini sognano di «andare bene a scuola», il desiderio più grande per gli adolescenti è di trovare un lavoro soddisfacente (96,6%) e stabile (94%). Ma per il 33,6% sarà arduo laurearsi, per il 49,4% trovare un lavoro stabile, per il 42,9% un’occupazione che piace.
 «Vorrei essere...». Circa un terzo degli adolescenti dice di non voler assomigliare a nessuno, ma fra i personaggi proposti preferisce Barack Obama (8,8%), Valentino Rossi (5,3%), Belen Rodriguez (4,99%). Anche fra i bambini, spiccano Rossi (16%) e Belen Rodriguez (8,2%) e c’è chi cita Mike Bongiorno. Nello stesso tempo si assiste a un «progressivo allontanamento dalla politica» che si traduce in un rinunciare a priori a divenire «protagonisti e attori di una parte del loro futuro».
 Bimbi e tv. La tv (vista da una a due ore al giorno in genere) è amatissima dai più piccoli: solo il 4% non ne fruisce mai. Il programma preferito sono I Cesaroni (17,7%). Ciò che li infastidisce sono le scene di sesso e nudo nei film (62,5%) e le immagini di guerra e morte nei tg (60,7%).
 Cellulare a 10 anni. Il 53,7% dei piccoli (fascia 7-11 anni) possiede un telefonino. L’88,2% lo usa soprattutto per chiamare ed essere chiamato da mamma e papà e il 72,6% per fotografare. Solo l’ 1,7% degli adolescenti (fascia 12-19 anni) non possiede un cellulare tutto suo, nel 2008 erano il 3,8%.
 Devianza e sballo. Fra i comportamenti degli adolescenti: il 78,2% non compra il biglietto sui mezzi pubblici; il 59,4% scarica illegalmente musica, giochi e film da Internet. Il 20,8% ammette di aver fumato cannabis o marijuana. Per lo più fra i 12 e 15 anni. Tuttavia, la maggior parte (36%) non è attratto da questo tipo di esperienza. «La ricerca ritualizzata di uno sballo autodistruttivo - si legge nel rapporto - la condotta irresponsabile alla guida, i comportamenti antisociali come il bullismo, il vandalismo e la formazione di baby gang sono indicatori di una tendenza ormai diffusa tra i giovani a fare cattivo uso della propria vita».

«La famiglia non deve crescere bamboccioni»


bamboccione

Per il sociologo Zocconali i giovani sono abituati ad avere tutto subito, poi non riescono a volare da soli


 ROMA. «L’unica cura possibile va cercata nella famiglia» che deve ritrovare il suo ruolo e smetterla di crescere dei «bamboccioni». Ne è convinto il sociologo Pietro Zocconali, presidente dell’Associazione nazionale sociologi, nel commentare i dati del decimo Rapporto sull’infanzia e l’adolescenza presentato ieri da Eurispes e Telefono azzurro.
 Perché i giovani hanno così tanta paura del futuro?
 «Fino a ieri la certezza del posto fisso dava coraggio ai giovani per il futuro, dava loro una spinta a uscire di casa, sistemarsi, sposarsi, mettere su famiglia. Ora invece c’è solo la prospettiva della precarietà e questo alla lunga sta avendo i suoi effetti anche sui sogni delle nuove generazioni».
 Tutta colpa della crisi allora?
 «C’è anche il problema che noi abbiamo insegnato e stiamo insegnando a queste generazioni ad avere tutto subito, come il cellulare a 10 anni, a non fare sacrifici, a crescere “bamboccioni”. Così quando gli si presenta davanti la prospettiva di uscire di casa con uno stipendio di mille euro al mese, non sono disposti a farlo».
 Bamboccioni e bulli.
 «Quello del bullismo è un fenomeno importante, strettamente legato a quello che bambini e ragazzi vedono in televisione. Il fatto di possedere poi un cellulare per fare le riprese e amplificare il loro gesto è spesso una condizione “sine qua non”, insomma, se non lo avessero certe prevaricazioni neppure se le sognerebbero».
 E intanto sognano un futuro da vip in tv.
 «C’è molta confusione anche tra gli adulti su chi dovrebbe essere considerato un “vip”. Se anche chi è tristemente famoso come Mesina è considerato un vip, allora non ci siamo. Il problema è che i nostri figli restano sbalorditi quando vedono che per diventare famosi basta saper dire quattro fesserie eclatanti ed essere telegenici. Si chiedono se vale la pena di studiare, fare sacrifici, essere sempre stanchi alla sera come accade ai loro genitori che si alzano all’alba per andare a lavorare. Sa perché negli ultimi anni si registra un boom di iscrizioni alle facoltà di scienze della comunicazione?».
 Perché?
 «Non è mica per studiare, ma perché la considerano la strada maestra per poter arrivare a partecipare a un programma televisivo».
 Il rapporto chiama in causa la famiglia e le istituzioni. E’ giusto?
 «È giusto chiamare in causa le istituzioni come la scuola, ma è soprattutto la famiglia che deve riacquistare importanza per i giovani. L’amore della famiglia, dei genitori, dei nonni, dei fratelli, dei cugini, è fondamentale. Invece oggi assistiamo a una disgregazione della famiglia, alla perdita del ruolo dei nonni».
 Meglio un ritorno alla famiglia patriarcale?
 «Sarò all’antica ma per me è così. L’interscambio di amore che c’è nella famiglia è la base che serve per il futuro dell’essere umano». (m.v.)


Alto Adige 18-11-09

Per saperne di più
http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=881:10d-rapporto-nazionale-sulla-condizione-dellinfanzia-e-delladolescenza&catid=40:comunicati-stampa&Itemid=135
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venerdì, 13 novembre 2009


CIRCUITO SONORO FESTIVAL 13 - 14 novembre 2009


Torna con la quarta edizione il CIRCUITO SONORO FESTIVAL, manifestazione legata all'omonima webzine e organizzata dall'Associazione Provinciale Musicisti. Saranno sei le band ad alternarsi sul palco del Pippo.Stage per questo weekend all'insegna della buona musica.

Venerdì in ordine di apparizione Mahiy (www.myspace.com/mahiy

) progetto che unisce la passione per l’ hard core a melodie più lievi e rock e a decisioni più grind e metal/metalcore.

A seguire Right To Silence (www.myspace.com/right2silence) dediti a sonorità metal trash e infine i The Little White Bunny (www.myspace.com/thelittlewhitebunny

) carrot metal band che per l'occasione presenterà il primo ep ufficiale "And carrots for all".





La serata di sabato invece sarà aperta dai bolzanini Monroes'Ex (www.myspace.com/monroesex) duo strumentale chitarra/batteria. Dopo di che sarà la volta dei Leroy (www.myspace.com/lleroymusic

) da Jesi, mud core per questa giovane band tagliente con i suoi riff distorti e la batteria pulsante.

Ultima band a salire sul palco per questa nuova edizione del festival saranno i Criminal Jokers (www.myspace.com/thecriminaljokers

) che presenteranno in anteprima al pubblico bolzanino i brani del loro nuovo album "This was supposed to be the future" in uscita a fine novembre per Unhip Records. Con il loro folk rock (in chiave punk però)ci culleranno per poi darci la buonanotte.







Appuntamento quindi per questo weekend al Pippo.stage di Via Cadorna. Inizio per entrambe le serate ore 21.00. Ingresso gratuito.


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giovedì, 05 novembre 2009


Una bella risata in faccia ai prepotenti.




«Uomo bullo» è la campagna di sensibilizzazione


Dal 9 novembre il manifesto verrà affisso in 200 pensiline dell’autobus in tutta la provincia.
 È una iniziativa dell’assessorato alla cultura e scuola italiana, presentata ieri dal vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini con il capodipartimento Katia Tenti e Niccolò Donzelli, amministratore delegato de «La Sterpaia, bottega dell’arte della comunicazione» diretta da Toscani.
 Se i bulli si fanno grandi della paura delle vittime, l’immagine scelta per la campagna punta a smontarli con ironia.
Così sotto le scritte «uomo» e «bullo» campeggiano le fotografie di una banana e di un fagiolino. Il messaggio fallico è trasparente, ammette Donzelli: «I bulli pensano di aver qualcosa più degli altri, di essere più potenti. Gli diciamo che non è così e che magari hanno un pisellino e non un pisellone. Il linguaggio è volutamente diretto e semplice, perché vogliamo che la campagna arrivi proprio a loro, ai protagonisti di queste vicende».
 Si dice «bulli», chiariscono Tommasini e Donzelli, ma non si pensa solo ai ragazzini che vessano i compagni di scuola: bullismo è ogni forma di arroganza, idea di superiorità sugli altri e violenza, dalle scuole alla terza età.
 Tommasini pensa in particolare al radicalismo politico: «Questa campagna di sensibilizzazione si inquadra nell’azione contro l’estremismo di destra».
 Il tema ha conquistato Toscani, raggiunto ieri con una telefonata durante la conferenza stampa: «Abbiamo pensato che il bullismo vada smitizzato. Vogliamo fargli capire che sono abbastanza ridicoli. È stato interessante lavorare su questo tema, che colpisce tutti. Credo che sia la prima campagna di questo tipo».
Toscani, che è stato affiancato da dieci giovani creativi della sua «bottega», ha accettato di partecipare al progetto con un compenso assolutamente anomalo per il suo livello professionale. «La campagna è costata solo 15 mila euro», spiega Katia Tenti, più 55 mila euro per l’acquisto degli spazi.
 Tommasini: «Senza la disponibilità di Toscani per noi sarebbe stato impossibile avvalerci della sua collaborazione».
 L’immagine dei due «piselli» è stata scelta su quattro proposte, almeno una delle quali verrà utilizzata in una seconda fase della campagna e sarà più esplicita sul tema del radicalismo politico.
 L’operazione «Uomo bullo» è abbinata al progetto sulla legalità «Fair play Regole di vita», che questo mese porterà a Bolzano i magistrati Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Raffaele Cantone e Cuno Tarfusser con l’obiettivo di educare alla legalità «diffondendo la cultura dei valori civili nel rispetto delle leggi e dei diritti di cittadinanza». (fr.g.)

Alto Adige 5-11-09
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sabato, 31 ottobre 2009


Zelig, aperte le iscrizioni


scuola Zelig

Il corso della scuola di cinema dura tre anni. Si studia storia e drammaturgia  


 BOLZANO. Sono trenta in tutto i posti disponibili per il nuovo ciclo di studi 2010/2013 di Zelig, scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano. Possono fare domanda all’esame di ammissione i candidati che hanno conseguito il diploma di scuola media superiore o titoli formativi equivalenti. Una commissione trilingue (italiano, tedesco, inglese) selezionerà tra le domande pervenute sessanta candidati che saranno invitati a Bolzano per sostenere la prova di ammissione della durata di cinque giorni.
 Tra i documenti richiesti all’atto della domanda che dovrà essere consegnata entro il primo febbraio 2010, un breve video nel quale il candidato dovrà presentare se stesso.
 Con l’autunno 2010 ripartirà il nuovo ciclo di studi della scuola Zelig della durata di tre anni, dove gli studenti potranno approfondire la storia, la drammaturgia e la produzione del genere film-documentario, così come aggiornarsi sulle nuove metodologie narrative e distributive che ad oggi i nuovi media consentono e mettere in pratica ciò che hanno imparato nella realizzazione di un proprio film a conclusione degli studi.
 Il tutto, seguiti da un corpo docente formato da professionisti attivi nel settore, che garantisce un insegnamento aggiornato sui più recenti sviluppi nel campo dei media. Quest’ultima è una peculiarità che ha contraddistinto sin dagli inizi la scuola Zelig nel panorama europeo della formazione audiovisiva.
 Per avere ulteriori informazioni cliccare su www.zeligfilm.it oppure telefonare allo 0471 977930.

Alto Adige 31-10-09
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sabato, 31 ottobre 2009


Festival Studentesco, nasce il laboratorio per imparare a vincere
(CORSI GRATUITI)




Servizio di «tutoraggio» a disposizione di chi partecipa Grandi esperti insegneranno a recitare, cantare, ballare


 BOLZANO. Più preparati al Festival studentesco con “Festival Lab”. Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, nella mattinata di ieri ha presentato “Festival Lab”, un’iniziativa realizzata con la collaborazione di varie istituzioni culturali locali con l’obiettivo di offrire supporto professionale agli studenti nella preparazione per il festival annuale.
 Il festival studentesco, che organizzato storicamente dall’Artist Club giunge all’edizione numero 40, è uno degli appuntamenti più attesi fra i giovani studenti che ogni anno salgono più che agguerriti sul palco per contendersi l’ambito trofeo.
 Il vicepresidente della Provincia, ritenendo il festival una delle manifestazioni di cultura giovanile più rilevanti a livello locale ha voluto offrire ai ragazzi degli strumenti per prepararsi al meglio in vista della competizione finale. Dalla collaborazione con importanti istituzioni culturali è nato così “Festival Lab”, una sorta di laboratorio con tutor esperti a disposizione di tutti gli studenti che partecipano alla manifestazione. Il Teatro Stabile con “Giovani in scena/Festival” mette a disposizione un servizio di tutoraggio teatrale con un attore, un regista e un insegnante di recitazione per contribuire alla crescita qualitativa delle proposte teatrali e della conoscenza dei linguaggi teatrali dei singoli partecipanti. L’Istituto Musicale Vivaldi propone tre percorsi di accompagnamento, per cantanti solisti, gruppi musicali e musical. Percorsi didattici per la danza moderna e per gli arrangiamenti strumentali sono proposti dal Cesfor, mentre la Doc comunicazione mette a disposizione un breve percorso formativo dedicato ai ragazzi chiamati a disegnare il manifesto del Festival studentesco 2010. L’iniziativa vede coinvolto il Servizio giovani della Ripartizione cultura italiana e i centri giovani che mettono a disposizione di tutti i musicisti le loro sale prova. Le iscrizioni, gratuite, sono da effettuarsi presso l’Artist Club entro il 20 novembre 2009. Ecco le coordinate: info@artistclub, www.artistclub.it. Per informazioni si può consultare anche il Servizio giovani della Provincia (tel. 0471 411280, oppure ufficio.giovani@provincia.bz.it, www.provincia.bz.it/cultura).
 Entusiasta del progetto si è detto ieri Marco Bernardi, direttore dello Stabile: “Questi giovani possono fare grandi cose, hanno un enorme potenziale. Noi ci limiteremo ad aiutarli e dare suggerimenti, per il resto hanno carta bianca in tutto”. Medesime opinioni giungono da Giacomo Fornari, presidente dell’Istituto Vivaldi: “La qualità espressa dai ragazzi è spettacolare. Sicuramente questo progetto ha un altissimo valore formativo e creativo”. Luca Moresco, direttore del Cestor, segue a ruota: “Poiché l’eccellenza degli studenti che partecipano al festival è fuori discussione, noi ci limiteremo a dare loro consigli e trucchi su come stare sul palco da grandi attori”.

Alto Adige 31-10-09
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sabato, 31 ottobre 2009


Un grido nella rete: «Trilingui è bello»



In pochi giorni migliaia di altoatesini hanno aderito al gruppo su Facebook


 BOLZANO. Alle quattro del pomeriggio i «soci» erano 2.700, due ore dopo quasi duecento in più. Il ritmo di crescita delle adesioni è frenetico. «Francamente non mi aspettavo un successo del genere», dice stupito Tommaso Marangoni, 16 anni, studente bolzanino del liceo «Torricelli». La pagina su Facebook l’ha lanciata domenica scorsa e in pochi giorni ha raccolto migliaia di adesioni. Il senso della sua iniziativa sta tutta nell’esaltazione del trilinguismo dell’Alto Adige: «Italiani+tedeschi+ladini=ricchezza, non conflitto!», è il titolo (in tre lingue, ovviamente) del gruppo aperto sul famoso social network.
 La risposta dei giovani altoatesini (di lingua italiana e tedesca) è stata straordinaria. Certo, si sa come vanno a volte queste cose. Un click per aderire non costa nessuna fatica, ma le centinaia di commenti che hanno invaso la pagina non sono un facile regalo. Bisogna avere tempo e soprattutto voglia di pensare, scrivere e condividere.
 Quella su Facebook sembra quasi una sfida alle lentezze della politica di casa nostra, che, forse, ancora non riesce a cogliere cosa bolle ai piani «bassi» e più giovani della società; politica che litiga sulla toponomastica, i «relitti fascisti», e non si accorge che una fascia della popolazione ha già lo sguardo (un po’ ingenuo, un po’ profetico) oltre gli steccati.
 Tommaso, com’è nata questa idea? «Tutto è cominciato in modo molto semplice, durante una discussione in famiglia sui dialetti e sulle culture differenti». Un tema che affrontate spesso a tavola? «Capita ogni tanto. Dentro di me è nata una sorta di scommessa - spiega lo studente sedicenne - volevo capire se la mia idea sulla ricchezza dei tre gruppi linguistici fosse condivisa o no. E così - prosegue - domenica scorsa ho deciso di aprire un gruppo su Facebook e di condividerlo con gli amici».
 Un’idea che ha incendiato la rete: «In pochissimo tempo sono arrivate centinaia di adesioni. Ero convinto che si sarebbero fermate, invece oggi (ieri per chi legge ndr) sono già quasi a tremila. No, non mi aspettavo una risposta del genere». Non di rado sui social network è facile rastrellare adesioni: «Ma già giovedì sera c’erano circa 130 commenti, tutti positivi».
 Il tuo motto è «basta conflitti»: «Io sono nato a Bolzano e tutti i miei familiari sono di madrelingua italiana. Ho amicizie nel mondo tedesco e francamente le ho sempre vissute molto bene. L’unico problema - prosegue - è che molto spesso i giovani di lingua tedesca parlano tra di loro in dialetto, escludendo quindi gli italiani, che a scuola studiano l’Hochdeutsch. Anche su Facebook li ho invitati a non commentare in dialetto...».
 L’iniziativa di Tommaso appare come un richiamo alla rissosità della politica: «Io ho la visione di un quindicenne - dice con grande consapevolezza - forse certi aspetti non li so cogliere e non ho vissute certe epoche. Ma non per questo intende rinunciare al mio ideale».
 E adesso cosa intendi fare con questo «capitale» di adesioni? «Spero - conclude - che tutto questa serva a smuovere qualcosa anche su altri piani della società». (g.f.p.)

Alto Adige 31-10-09
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mercoledì, 28 ottobre 2009


I giovani a teatro con l’abbonamento “a rotazione”



Dieci accessi gratuiti al Tsb per avvicinare i ragazzi alla cultura del palcoscenico

 BOLZANO. Il fascino del teatro, per di più se si parla di un teatro di alto blasone storico e qualitativo come il Tsb, il Teatro Stabile di Bolzano, dev’essere quanto mai trasversale. Ovvero, in soldoni, deve coinvolgere sempre di più i giovani. I quali, in soldoni, han pochi soldini. Ergo, mandiamoceli gratis, a teatro. Ecco allora che nell’ambito della promozione teatrale, l’assessore provinciale alla cultura italiana, Christian Tommasini, ha varato per i giovani una nuova iniziativa, “Gratis a teatro per i giovani!”. Dieci abbonamenti gratuiti per la stagione dello Stabile potranno essere utilizzati a rotazione dai ragazzi.
 «Puntare sul teatro quale veicolo di crescita culturale per i ragazzi, riveste grande importanza per noi», questo il pensiero di Tommasini, che sostiene varie iniziative in questa direzione avvalendosi delle sinergie fra le varie realtà culturali locali. “Gratis a teatro per i giovani!” si aggiunge infatti a proposte quali “Teatro nella scuola”, che avvicina gli studenti al teatro ed alla conoscenza dei suoi linguaggi, e “Giovani in scena”, che prosegue il discorso al fine di formare un pubblico consapevole. Con “Gratis a teatro per i giovani!” viene offerta la possibilità ai ragazzi della città di seguire gratuitamente uno o più spettacoli della stagione teatrale “La grande prosa” organizzata dal Tsb: presso il Servizio giovani della Provincia sono a disposizione 5 abbonamenti per il venerdì e 5 per il sabato da utilizzare a rotazione da ragazze e ragazzi che ne fanno richiesta al medesimo ufficio dove possono essere ritirati. Lo stesso ufficio dove si potranno avere ulteriori informazioni, come ad esempio qual è il limite d’età fissato e inteso dall’ufficio come “giovane”, e che si trova in via del Ronco 2, telefono 0471 - 411280.

Alto Adige 28-10-09
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mercoledì, 28 ottobre 2009


Ragazzi permale, ovvero il recital contro le droghe



Organizza Help - Associazione genitori Evento pensato soprattutto per gli studenti

DOMANI MATTINA

BOLZANO. Pericoli per i giovani, rischi dietro l’angolo con le dipendenze, da droghe e alcol, in prima linea. E’ un appello in forma di spettacolo teatrale, oltre che di messaggio diretto, quello che lancia Help, l’Associazione dei genitori (per la prevenzione e il reinserimento dei tossicodipendenti) di Bolzano, con l’iniziativa in programma domattina a ingresso libero, con inizio alle ore 9 al Teatro Cristallo di via Dalmazia 30. E’ la forma “teatrale” della campagna di prevenzione del disagio chiamata WeFree e realizzata dalla Comunità di San Patrignano, concretizzata nello spettacolo “Ragazzi permale”, un misto di rappresentazione teatrale e talk show, diretto innanzitutto agli studenti delle scuole superiori. In “Ragazzi permale” si affrontano tematiche legate ai comportamenti a rischio, come il consumo di droghe: attraverso le testimonianze dei protagonisti, ragazzi tra i 18 e i 25 anni provenienti dalla comunità di recupero di San Patrignano, che hanno vissuto e superato il problema della tossicodipendenza, si offre un percorso narrativo che si snoda in racconti con linguaggio diretto, proiezioni di filmati e immagini, musica a supporto delle parole. Tutto con la “guida” di Francesco Apolloni, attore, regista e autore romano.
 Ragazzi che parlano ad altri ragazzi, dunque, parole e canzoni, immagini e talk show, una ricetta semplice per parlare assieme di droga da una prospettiva diversa e insolita: quella di chi il problema l’ha conosciuto vivendolo in prima persona.
 Domani, dopo i saluti degli organizzatori di Help - Associazione dei genitori e delle autorità politiche provinciali e comunali, nonchè scolastiche, via alla rappresentazione con, a seguire, un confronto con i testimonial, guidato da Apolloni e moderato dal giornalista Daniele Magagnin.

Alto Adige 28-10-09
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sabato, 24 ottobre 2009


Centri giovanili in mostra


centri giovanili

Oggi la giornata delle porte aperte dalle ore 14 alle 18

 BOLZANO. Le porte, per la verità, non le hanno mai chiuse, ma stavolta i centri giovanili intendono davvero mostrarsi in tutta la loro offerta. Nasce così l’iniziativa delle “porte aperte”, ideata dal Servizio giovani della Provincia, in programma oggi pomeriggio. Dalle 14 alle 18 anche le famiglie e i bambini avranno l’opportunità di avvicinarsi a queste realtà e ad introdurli e rallegrarli penseranno animatori circensi e di strada.
 L’animazione consentirà anche a tutti di provare gli attrezzi del mestiere e quindi misurarsi con i non facili arnesi da giocoleria che sono come i cigni, tanto belli fuori quanto difficili da domare.
 Fitto, comunque, il calendario degli spettacoli: alle 14.30 appuntamento allo Juvenes di via Carducci 7 (dentro il Rainerum), all’Orizzonte di via Claudia Augusta 111, al Sub di Appiano (piazza Magno 1), al Flowers di Bronzolo (via Marconi 2) e al Point di Egna (via Stazione 14). Alle 17, invece, artisti di scena al Vintola di via Vintola 18, al Villa delle Rose di via Resia 90/b, al Don Bosco Beehive di Laives (via Kennedy 94), allo Strike Up di Merano (via Roma 1) e a Salorno in via Asilo 10; ancora, porte aperte al Melograno in via del Ronco 2 e al Bluespace di via Sorrento 12, al La Gemma di viale Principe Eugenio 8, al centro Stella Polare di via Dolomiti 9, al Corto Circuito in via Dalmazia 30 e a Bressanone al Connection di via Ponte Widmann 4. (a.c.)

Alto Adige 24-10-09
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venerdì, 23 ottobre 2009


Fa tappa da noi il seminario nazionale sulla grafica computerizzata di Adobe




BOLZANO. Nel campo della grafica e delle nuove comunicazioni è quanto di meglio ci possa essere. Il nome, fra chi “vive” di computer e col computer, ma anche comunque fra chi con il picì deve confrontarsi esclusivamente per questioni lavorative, in ufficio, è un nome - marchio ormai noto. Di famiglia, si potrebbe dire... Tant’è, Adobe, questo il nome ovvero il marchio, è ormai una frontiera che è entrata prepotentemente nell’attività quotidiana di molte aziende di settore ed è bene che anche gli studenti, oggi lontani anni luce dall’abecedario di antica memoria, sappiano utilizzare questo strumento informatico con una certa dimestichezza.
 Approda così quest’oggi a Bolzano un seminario approfondito, organizzato dal settore grafico della Scuola di formazione professionale “Einaudi”, che mette la nostra città al fianco di Torino, Roma e Milano. Sarà quindi la scuola di via Santa Gertrude, nell’aula bianca del settore grafico, a confezionare la seconda puntata di quello che è un ciclo di quattro appuntamenti, “spalmati” negli istituti professionali di diverse città italiane dedicati proprio alla tecnologia di Adobe, che non è semplicemente il programma che apre i file pdf della rete.
 I lavori cominceranno questa mattina alle 10 con l’incontro riservato al mondo della scuola che analizzerà i media del futuro: dalla comunicazione on-line ai canali televisivi del web, passando per riviste interattive, animazioni, applicazioni e video Hd. Il tutto condito da esempi pratici per solleticare la curiosità dei più giovani che possono trovare in questo mondo una porta con vista sul mondo del lavoro.
 Nel pomeriggio, con partenza alle 14.30, spazio alle aziende specializzate che si confronteranno sulle nuove frontiere offerte dall’evoluzione tecnologica alla pubblicità, ma anche a riviste, quotidiani e pubblicazioni varie. La stessa interazione di messaggio, suono, immagini sarà analizzata dal punto di vista dell’evoluzione della comunicazione mondiale e multimediale. Tutti gli incontri saranno gratuiti e ci si può registrare al sito www.industria-einaudi.fpbz.it oppure direttamente in loco. La creatività da sola non basta, meglio, specie se si è giovani, andarsi a cercare gli strumenti per valorizzarla e non vaporizzarla. (a.c.)


Alto Adige 23-10-09
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venerdì, 23 ottobre 2009


Giovani talenti musicali fanno da esempio agli studenti bolzanini


giovani talenti musicali


MARTINA CAPOVIN


 BOLZANO. L’Accademia Gustav Mahler, che conclude oggi l’XI edizione dei suoi corsi, ha voluto rivelarsi agli studenti bolzanini. Ieri mattina 400 alunni di cinque istituti della città hanno infatti potuto assistere, nell’auditorium di via Dante, alle prove generali dell’orchestra per il concerto conclusivo odierno. Il motivo dell’invito era semplice: far comprendere ai ragazzi che la musica non è solo Vasco Rossi, Tokio Hotel o Marco Carta... Si voleva invitare i giovani a guardare solo un po’ oltre le proprie abitudini musicali.
 Si voleva mostrare, insomma, che esiste un mondo di note del quale non fanno parte solo “gli adulti”. I 50 ragazzi che hanno frequentato i corsi dell’Accademia, del resto, sono i più giovani talenti della musica europea e, non bastasse, sul podio della direzione c’è Diego Matheuz, venezuelano, classe 1984.
 «Abbiamo invitato gli studenti a queste prove proprio perché speriamo che vedendo dei loro coetanei impegnati in questa attività, possano comprendere che la musica classica non è poi così “ingessata” e lontana come credono, e capiscano come tra i ragazzi della loro età esistono realtà differenti», spiegano alla Fondazione Mahler. Come infatti conferma Chiara Turatti, insegnante dell’istituto Ipsct “de Medici”, «è importantissimo che i ragazzi si confrontino con chi ha la loro stessa età ma fa cose diverse. La maturità e l’entusiasmo di questi giovanissimi professionisti dovrebbero essere uno stimolo».
 L’iniziativa ha sicuramente avuto successo. Tutti sono stati contagiati dalla bellezza della musica classica e dall’allegria ed energia del giovanissimo direttore d’orchestra, che non si è risparmiato tra battute e balletti improvvisati. Racconta Nicole Bergamin, studentessa dell’Ipsct “de Medici”: «I nostri gusti musicali non cambieranno dall’oggi al domani, ma bisogna ammettere che questo concerto è stato bellissimo. Inoltre è bello vedere come ci siano ragazzi della nostra età con una passione talmente grande da fargli dedicare l’intera vita alla musica».
 Entusiasta dell’iniziativa la professoressa Carmen Bacchiega della Scuola Ugo Foscolo: «I bambini non hanno il tempo di essere scolasticamente preparati a discipline come questa, eppure quando gli vengono proposte, si dimostrano entusiasti».

Alto Adige 23-10-09
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venerdì, 23 ottobre 2009


Per i giovani, zero assoluto



giovani zero assoluto


L’assessora Rottensteiner ha dichiarato in Commissione scuola, giovani e tempo libero, che i giovani della nostra città hanno a disposizione strutture e organizzazioni sufficienti per le loro attività; ciò nonostante a più riprese questa maggioranza in campagna elettorale (2005) avesse promesso la realizzazione di una struttura interculturale e interetnica; ciò nonostante questa maggioranza abbia accolto in fase di discussione del bilancio preventivo 2009 un documento del sottoscritto che invitava la giunta alla realizzazione di una struttura dedicata ai giovani e attrezzata per rappresentazioni musicali, teatrali, mostre, ecc.; ciò nonostante nel Piano Giovani che arriverà a breve in Consiglio, fra le richieste dei giovani è indicata chiaramente la necessità di realizzare un centro cittadino di aggregazione giovanile, potenziando gli spazi esistenti al chiuso per la musica, teatro o danza e uno spazio attrezzato per musica, teatro o danza all’aperto.
 Quando poi una collega di maggioranza ha evidenziato all’Assessora che questo progetto era presente nel programma di coalizione di Spagnolli, la Rottensteiner ha candidamente detto che è la prima volta che sente parlare di questo progetto e che comunque ormai siamo alla vigilia delle elezioni e che quindi possono mettere il progetto nuovamente nel loro programma. Continueranno a prendere in giro i giovani promettendo senza fare nulla. In materia di politiche giovanili questa maggioranza non ha fatto nulla e la cosa peggiore è che non hanno idee. Si nascondono dietro al fatto che senza l’aiuto della Provincia non hanno le capacità finanziarie, ma se non si ha un progetto da sottoporre è evidente che la Provincia non può sostenere il nulla.
 Hanno smantellato quel poco che c’era (Kubo) senza proporre alternative. Si sente l’intervento del Comune in campo giovanile solo quando c’è da chiudere iniziative interessanti (come i mini-concerti al Cristallo) o qualche locale. L’Assessora Rottensteiner si è dimostrata assolutamente inadeguata a ricoprire questo ruolo riducendo, negli ultimi 4 anni, l’operato del suo Ufficio all’attività di elargizione di contributi.

Alto Adige 23-10-09
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domenica, 18 ottobre 2009



Video, corso per ragazzi nel Comune di Laives


Iscrizioni fino al 25 ottobre. Le lezioni al «Black Box»

 LAIVES. Entro il 25 ottobre è possibile iscriversi al corso di video «Il mio sguardo», riservato a ragazzi tra i 14 ed i 17 anni, residenti a Laives, Pineta e San Giacomo. Sotto la guida di professionisti i ragazzi saranno messi in grado di sviluppare un racconto filmato su argomenti della loro quotidianità. Il progetto viene portato avanti dal vicepresidente della Provincia Christian Tommasini nell’intento di offrire ai giovani la possibilità di arricchire le proprie esperienze usando mezzi a loro congeniali. Sono coinvolti la Scuola Zelig di Bolzano ed il Servizio giovani della Ripartizione cultura italiana della Provincia. Il corso si articolerà in vari campi di studio: si va dall’uso della videocamera alla scrittura della sceneggiatura, fino alle riprese con telecamere professionali e al montaggio. Al percorso formativo, che si svolgerà al «Black Box» in Galizia, possono iscriversi entro il 25 ottobre al massimo 22 ragazzi. La partecipazione è gratuita. Iscrizioni ed informazioni
Servizio giovani tel. 0471 1280, ufficio.giovani@provincia.bz.it; Zelig - Debora Scaperrotta, tel. 3289007794, mentadeda@yahooh.it.
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mercoledì, 14 ottobre 2009



Gli scolari insegnano altruismo


altruismo


BOLZANO. Non solo un progetto didattico per alunni e studenti, bensì una nuova occasione di sensibilizzazione nonché di valorizzazione dell’espressione creativa. Questo offriva la nuova edizione del premio ideato dalla Consulta dei genitori della provincia di Bolzano chiamato “Tutti diversi - Tutti uguali”. Per il quarto anno la Consulta ha infatti voluto promuovere un concorso che vede impegnati tutti gli istituti scolastici della provincia, dalle scuole dell’infanzia alle superiori, e che prevede per il vincitore un premio di 900 euro da investire in qualsiasi tipo di attività didattica. Le regole per partecipare sono semplici: ogni classe doveva presentare un elaborato (disegno, foto, filmato) con una personale riflessione sul tema proposto.
 La premiazione si è svolta ieri mattina alle Scuole medie Alfieri, ed è stata caratterizzata da grande entusiasmo dei presenti. Orgogliosi per le vittorie e fieri di essere un tassello dell’ampio dibattito sulla diversità, i ragazzi si sono dimostrati aperti e sensibili a questo tipo di iniziativa. Ogni scuola partecipante ha ricevuto un attestato di partecipazione, ma i vincitori scelti dalla giuria sono stati solo tre, uno per ogni ciclo scolastico. Per la “scuola dell’infanzia” hanno guadagnato il primo premio i piccoli della sezione A della scuola materna Dolomiti: con “Insieme in tutto il mondo”, composizione di numerosi disegni, hanno mostrato il loro punto di vista riguardo al tema della multi etnicità e il risultato è semplice e dice che non importa da dove vieni, ciò che conta è giocare tutti insieme. Vincitori tra le scuole primarie gli alunni e gli insegnati della VªD della scuola elementare Manzoni, con un filmato intitolato “Sono come te... sei come me!”. Ritirando il premio i bambini hanno ringraziato per l’opportunità offerta dal concorso, in particolare per aver permesso loro di aprire gli occhi su tematiche come quella della disabilità. Infine i premiati della categoria scuola secondaria di primo grado: i ragazzi della IIIªC della scuola Alfieri. Tra i nove disegni che hanno portato alla vittoria, quello di Sara Fedel si è distinto agli occhi della giuria, spiccando non solo per la qualità artistica ma anche per la sensibilità delle frasi scritte. Karin Bazzana, la mamma della giovane vincitrice, racconta: «Mi sono io stessa stupita di ciò che è riuscita a fare e della profondità dei concetti espressi da una bambina di dieci anni. Come al solito i bambini si dimostrano più maturi di noi adulti».
 Francesca Lombardo, responsabile dell’Ufficio processi educativi, nel commentare l’evento ricorda che «a livello didattico è un’esperienza formativa fondamentale, quindi speriamo che le adesioni aumentino di anno in anno. E poi il premio di 900 euro fa gola un po’ a tutti, per questo siamo perplessi per la mancata partecipazione degli istituti superiori». Unici assenti, infatti, i ragazzi delle superiori, che non hanno fatto pervenire progetti. Ma gli organizzatori sperano di vederli partecipare numerosi nel 2010.
Martina Capovin

«I bambini hanno una sensibilità inaspettata»  

BOLZANO. «Negli ultimi due anni abbiamo lavorato a fondo per allargare il concorso anche ai più piccoli, creando un tema unico accessibile a tutti. Dallo scorso anno scolastico con “Io non mi fumo la vita” abbiamo inaugurato la prima edizione tematica del premio, cercando di avvicinare i giovanissimi a temi attuali»: così il presidente della Consulta dei genitori, Gaetano Perbellini, illustra il progetto del concorso, quest’anno a tema “Tutti uguali - Tutti diversi”. Un concorso che ha rappresentato non solo un modo per avvicinare i giovani a tematiche di una certa sensibilità, ma anche per far sì che utilizzino le più moderne tecnologie. «Abbiamo deciso - continua Perbellini - che tutte le opere avrebbero dovuto essere mutimediali, in modo da avvinare i più giovani e gli insegnati a questi mezzi che fanno sempre più parte della nostra vita quotidiana. Anche se in realtà credo che in questo campo siano gli alunni a poter insegnare qualcosa a noi...».
 Per il concorso di quest’anno le opere sono pervenute numerose alla giuria, che era formata dai componenti della Consulta. «Siamo stati piacevolmente stupiti - conclude Perbellini -, i bambini hanno risposto positivamente e hanno dimostrato una sensibilità inaspettata riguardo al tema della multietnicità. In fondo sono loro la prima generazione a vivere la totale la mescolanza di culture nella nostra attuale società, in primis a scuola. E per loro, abbiamo visto, non è un problema».
(ma.c.)

Alto Adige 14-10-09
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sabato, 10 ottobre 2009


Mille studenti italiani e tedeschi in piazza: «Più risorse alla scuola pubblica»



«La crisi non vogliamo pagarla noi»


di Alan Conti
 BOLZANO. Autunno: cadono le foglie e sbocciano le manifestazioni studentesche. Come l’anno passato, gli studenti tornano per le strade della città perché «nulla è cambiato e la crisi non vogliamo pagarla noi». Una manifestazione indetta a livello nazionale che ha fatto scendere in piazza un migliaio di ragazzi bolzanini, organizzati, per la verità, in modo impeccabile. Spunta, infatti, un furgoncino sormontato da due casse che spandono nell’aria tutto il campionario musicale da manifestazione, dai Doors a Bob Marley, così come una dozzina di tamburi artigianali, creati con fondi di plastica, e un servizio di sicurezza interno coordinato da ricetrasmittenti degne della migliore Digos. Tutto intorno un fiorire di striscioni come “La malaria è meglio di questa finanziaria”, “Non chino la testa continuo la protesta” e il motto-scioglilinua “Senza lilleri non si lallera”. Tutto in ordine dal punto di vista dell’ordine pubblico, eccezion fatta per un paio di petardi e qualche colorito epiteto diretto al Ministro dell’Istruzione Gelmini prontamente stigmatizzato dagli organizzatori, attenti anche a non far circolare alcolici. Ai fianchi del corteo, una decina di studenti schizzano rapidamente per consegnare agli “spettatori” un foglietto informativo con i motivi della protesta stampato dietro un fac-simile di una banconota da 500 euro «simbolo dei soldi che questo governo sottrae alla scuola». Passato il corteo, sull’asfalto rimane una scia di cartacce, limitata in modo apprezzabile da un ragazzo che le raccoglie con un sacco di immondizia. Italiano e tedesco, intanto, marciano mischiati negli slogan e negli studenti del corteo che hanno fatto del bilinguismo un caposaldo della protesta inviando una lezione anche a chi, con qualche annetto in più, dai marciapiedi li invita ad andare a lavorare: sulla convivenza linguistica questa generazione ha fatto passi che gli adulti non sanno nemmeno impostare.
 I motivi della protesta, però, sono al centro della manifestazione ed è dal drappello di promotori dell’iniziativa, che fanno capo agli Studenti consapevoli - che arrivano motivi e spiegazioni. «Siamo contro il progetto di legge Aprea - attacca per tutti Elhilaa Ayyoub - che vuole portare i privati nelle scuole pubbliche, mettendogli in mano l’arma dei finanziamenti e aprendoli le porte dei consigli d’istituto per trasformarli in cda veri e propri. Tagliando i fondi si leva ossigeno alle scuole e rende questo perverso meccanismo necessario per sopravvivere».

«La divisione etnica? Tra di noi non esiste»

 BOLZANO. Preparati. I contentui della manifestazione sono stati studiati per mesi e, al centro, c’è la preoccupazione per il futuro. Preoccupazione per l’istruzione rimasta senza risorse e preoccupazione anche per la riforma dei licei, come spiega Giacomo Gatti: «Si passa dai 36 indirizzi ai soli sei, annientando pure iniziative che funzionano egregiamente come il classico sperimentale». Cecilia Clò sottolinea il carattere apartitico e bilingue della manifestazione: «Ci incontriamo regolarmente con gli studenti tedeschi e ognuno parla la propria lingua nelle riunioni. Qui, poi, non facciamo questione di destra o sinistra: siamo solo studenti che rivendicano i loro diritti e quelli delle generazioni future».
 Attenzione, dunque, anche alle scuole dei più piccoli: «Non ha alcun senso - spiega Martino Minzoni - valutare i bambini con voti decimali e sulla condotta. Come fanno, così piccoli, ad interpretare nel modo corretto queste valutazioni? Alle superiori, invece, dobbiamo avere l’opportunità di esprimere una nostra valutazione sugli insegnanti e sui Pof, così come pretendiamo nuovi metodi didattici che esulino dalla classica lezione cattedratica». Ilaria Casini puntualizza: «La protesta non si fermerà qui, ma contiamo di fare un’informazione sempre migliore e più coinvolgente per continuare a rivendicare almeno il 2% del Pil in investimenti sulla formazione. Qualcosa deve cambiare». Sotto la Lub gli studenti invitano anche gli universitari ad unirsi alla protesta, ma nulla si scuote nella torre d’avorio. «Protestiamo anche per loro e la ricerca e loro ci snobbano in continuazione». Funziona, intanto, l’opera di volantinaggio: «I bolzanini li prendono e discutono con noi», chiude Loredana Bertoli». Fondi e privatizzazione, comunque, rimangono il tarlo degli studenti, ben sintetizzato dallo striscione “Più istruzione senza soldi è come più pane senza farina”. (a.c.)


Alto Adige 10-10-09
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martedì, 06 ottobre 2009




INAUGURAZIONE DELLO SPAZIO FOOD
DEL CENTRO GIOVANILE PIPPO



L’8 ottobre alle ore 13 sarà inaugurato ufficialmente, lo spazio Pippo.food
 Un pranzo inaugurale della struttura, che dal 12 di ottobre alle ore 12.30 sarà aperta al pubblico, offrendo la possibilità oltre che di godere delle numerose proposte culturali, anche di pranzare gustando le favolose ricette della cooperativa Le formiche altro mercato, che forniranno un servizio professionale di catering a prezzi convenienti. Pietanze semplici e sane, possibilmente di origine biologica e da fair trade.  Dal 12 ottobre i giovani potranno trascorrere la loro pausa-pranzo in un ambiente accogliente, usufruendo del servizio ristoro e avendo la possibilità di un confronto diretto con gli educatori.
 PIPPO.food.chill.stage è una nuova struttura che nasce all'interno della realtà giovanile bolzanina e si pone come obiettivo primario l'essere uno spazio aperto, un punto d’incontro, di socializzazione e scambio per i giovani. La struttura è situata nella zona “ex Orso Pippo” vicina al principale polo delle scuole superiori di lingua italiana e tedesca nella città di Bolzano e al più importante parco cittadino, il Talvera.
Per la prima volta nella nostra città questo spazio è gestito congiuntamente da due associazioni, Arciragazzi e Papperlapapp, in rappresentanza del mondo di lingua italiana e tedesca. Le attività sono divise principalmente in tre momenti, legati allo svolgersi della giornata tipica di uno studente. A partire dalla fine delle lezioni mattutine: il servizio di ristoro (Pippo.food), le attività pomeridiane (Pippo.chill) e le attività serali (Pippo.stage).
Pippo.chill: ha già preso il via nell’ aprile 2009 ed è dedicato a tutti quei giovani fra i 15 ed i 19 anni, in prevalenza studenti, che dopo la pausa pranzo vorranno dedicarsi ad attività culturali o ricreative.
Pippo.stage: destinato ai giovani di tutte le fasce d’età interessate alle iniziative proposte, prevede lo sviluppo di programmi culturali di diverso genere, offrendo uno spazio di intrattenimento “intelligente”, senza fini commerciali. L’offerta comprende manifestazioni musicali nell’ambito underground (con una vasta scelta di gruppi locali, nazionali ed internazionali), serate DJ e spettacoli che attraversano differenti forme espressive come la danza, il teatro, il cinema, la letteratura ecc.  
Pipo.food dal lunedì al venerdì dalle 12.15 alle 14.30
Pippo.chill da martedì a giovedì, dalle 14.30 alle 19 free internet WIFI, giornali e riviste nazionali e internazionali, calcetto e chili out.
Pippo.on stage Live shows 
La struttura è finanziata dal Servizio Giovani in lingua italiana e in lingua tedesca della Provincia Autonoma di Bolzano, dal Comune di Bolzano e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.

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martedì, 06 ottobre 2009


Occhio ai limiti alcolici e per ricordarli bene si mettono sulla maglia


 BOLZANO. Le scritte sulle magliette, sulle classiche t-shirt, sono, negli ultimi anni, come i funghi nel bosco: proliferano a ritmo indiavolato e ce ne sono di buone, cattive e insipide. Se tra le “cattive” si possono annoverare le citazioni di fantomatici spacciatori mitologici e tra le “insipide” quelle che, anche in versione felpa, hanno deciso di sostituirsi alle vecchie targhe marchiando gli individui con il nome delle città, è senza dubbio tra le buone che troviamo quelle realizzate dall’associazione bolzanina “Hands”.
 “Hands” è un sodalizio impegnato nella lotta alla schiavitù dall’alcol, e le magliette che ha realizzato riportano un messaggio che vuole richiamare l’attenzione su quanto sia dannoso e pericoloso lo smodato consumo di bevande alcoliche vieppiù per chi si mette alla guida delle quattro ruote. “Zero Zero, Zero 3, Zero 5” è la semplice dicitura che compare, in versione italiana e in versione tedesca, in bianco sullo sfondo nero delle t-shirt che stanno facendo la loro apparizione in svariate manifestazioni cittadine. Un messaggio secco e diretto che riporta quelli che sono i limiti e i livelli di guardia della quantità di alcol in corpo. Zero zero per mille è, logicamente, la condizione di sobrietà priva di rischi; zero 3 per mille il limite dove è meglio drizzare le antenne; zero cinque per mille la linea del non ritorno che innalza i rischi per la salute psicofisica. Lo stesso 0,5, come in molti sapranno, è il margine oltre il quale si incorre in sanzioni alla guida e aumento della possibilità di incidenti.
 «Le magliette - fanno sapere dall’ambulatorio dell’associazione “Hands” - saranno presto distribuite agli studenti di alcune scuole superiori di entrambi i gruppi linguistici a Bolzano, Merano e Bressanone. Lo scopo è quello di far riflettere sul tema dell’adeguato consumo delle sostanze alcoliche. Oltre a quelli, temutissimi, del Codice della strada ci sono infatti dei limiti imposti dal rispetto per la salute e per il proprio corpo, che sono di uguale importanza, ma spesso percepiti con meno enfasi».
 Prima di pensare al rischio e alle sanzioni della carrozzeria sulla strada asfaltata, insomma, vale la pena concedere un pensiero in più ai pericoli e alle complicazioni dell’organismo sulla strada della vita.
Alan Conti
Alto Adige 6-10-09
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domenica, 04 ottobre 2009


Le novità del Cantiere delle Parole



Letteratura e giovani, a Bolzano dal 10 ottobre incontri e reading

 BOLZANO. Il Cantiere delle Parole è un progetto ideato dal Servizio Giovani della Provincia Autonoma di Bolzano, in collaborazione con l’Ufficio Biblioteche della ripartizione cultura italiana e realizzato da Arciragazzi. La rassegna, giunta alla sua seconda edizione presenta quest’anno alcune novità. La prima è l’ideazione di un percorso letterario aperto a venti studenti. Alla guida di questo gruppo Giovanni Accardo che aiuterà i giovani studenti a confrontarsi e discutere con gli scrittori, scelti anche quest’anno da Vincent Raynaud. La seconda novità è “Cantiere on tour”, un minifestival della letteratura curato da Stefano Zangrando, che porterà a Bolzano, nella giornata del 10 ottobre quattro autori italiani. Tra aperitivi e performance, Simona Vinci, Gianni Biondillo, Francesco Forlani e il premio Strega Tiziano Scarpa, incontreranno il pubblico in luoghi informali. Inoltre come lo scorso anno, ma con una nuova formula, dal 23 ottobre al 5 dicembre si entrerà nel vivo de “Il cantiere delle parole”. I quattro autori italiani contemporanei, scelti per incontrare i giovani, saranno i protagonisti di quattro serate in forma di reading al Museion a partire dalle ore 21.

Alto Adige 4-10-09
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mercoledì, 30 settembre 2009


Ecco l’immagine giovane del volontariato



Un concorso per gli scolari vuole sensibilizzare sull’importanza dell’impegno sociale


 BOLZANO. La propensione all’impegno nasce già sui banchi di scuola. Ecco allora l’idea di un concorso per le scuole sul volontariato sociale, pensato dalla Federazione provinciale delle associazioni sociali che vuole invitare le scuole ad indirizzo sociale e grafico a partecipare al concorso “Messaggi di volontariato - Immagini come messaggi di sensibilizzazione sul volontariato sociale”.
 L’obiettivo è sensibilizzare i giovani sui valori della solidarietà, gratuità e responsabilità civile. Le opere selezionate saranno premiate e diffuse sul territorio.
 Solidarietà, gratuità, aiuto, ascolto, reciprocità, dono, attivazione e responsabilità civile sono i principali valori del volontariato sociale che ogni comunità dovrebbe mantenere vivi per il benessere di tutti. Con il concorso di immagini, la Federazione delle associazioni sociali intende offrire ai giovani una opportunità di riflessione su questi gesti spontanei, dal loro punto di vista e in base alle competenze scolastiche acquisite, e premiare questo loro impegno. Il concorso “Messaggi di volontariato - Immagini come messaggi di sensibilizzazione sul volontariato sociale”, promosso in vista del 2011, anno europeo del volontariato, è rivolto a giovani tra i 14 e i 18 anni che frequentano una delle scuole ad indirizzo sociale e grafico della provincia coinvolte nel progetto.
 Obiettivo del concorso è la raccolta di opere con immagini significative e utili come testimonianze di momenti e gesti di solidarietà e messaggi di sensibilizzazione sul volontariato sociale rivolti alla comunità.
 Simonetta Terzariol, del Servizio per il volontariato della Federazione associazioni sociali, spiega: «Con questa iniziativa vorremmo promuovere un’idea di volontariato come partecipazione creativa alla comunità. I giovani potranno esprimersi in immagini che rappresentano la gioia del dono e della relazione, la spontaneità di un gesto che si apre all’altro, la sorpresa nella scoperta della solidarietà».
 Le scuole interessate a partecipare al concorso dovevano comunicare la loro adesione all’iniziativa entro oggi, il termine di inoltro delle opere è poi fissato all’11 novembre. Le immagini, anche corredate da parole o frasi, potranno essere elaborate anche con tecnica mista, ad esempio fotografiche, inserti grafici. Ogni istituto potrà presentare al massimo 10 opere in versione stampata a colori o bianco e nero, formato A3. Le opere dovranno pervenire alla sede della Federazione. Un’apposita Commissione provvederà alla selezione di sei delle opere prevenute entro la fine di novembre. A dicembre le immagini selezionate verranno poi fatte conoscere nell’ambito di diverse iniziative su tutto il territorio e premiate con una cerimonia pubblica.

Alto Adige 30-09-09
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giovedì, 24 settembre 2009


«Il futuro è la scuola dei linguaggi»



 BOLZANO. «I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo». La frase del filosofo Wittgenstein è incisa, quasi a monito dantesco, sul frontespizio della primaria S.G.Bosco di via Udine e sintetizza in modo esemplare l’impronta che il dirigente Bruno Job intende dare all’Istituto comprensivo Bolzano II. «I linguaggi non possono essere solo ridotti a un discorso linguistico».

 «Per carità, è molto importante l’apprendimento delle lingue, ma esistono modi di esprimersi nell’arte, nella musica, nella matematica e nel corpo che una scuola di base deve avere la forza di affinare al meglio». La scoperta dell’Istituto Comprensivo che accorpa la primaria “Don Bosco” e la secondaria “Ada Negri” diventa così un viaggio tra i linguaggi.
 «Ci piace affinare degli strumenti - prosegue Job - che possano poi tornare utili ai ragazzi nella vita professionale e non. In questa direzione va certamente il percorso di preparazione a certificati linguistici come il “Fitdeutsch” che rientra tra le equipollenze previste dall’eventuale normativa».
 Il coinvolgimento dei ragazzi, a volte, non si limita alla partecipazione dietro la porta dell’aula, ma anche alla presenza attiva nell’organizzazione dell’istituto. Le porte delle classi, così come quelle mentali, devono essere aperte e la secondaria “Ada Negri” va in questa direzione. «La rappresentatività studentesca - racconta l’insegnante Andrea Trebo - è prassi assodata alle superiori, da noi invece è un progetto che sta riscuotendo grande consenso. Ogni classe elegge due rappresentanti che confluiscono nel consiglio degli studenti, organo consultivo, deputato a confrontarsi sulle tematiche e controversie della scuola».
 Sul territorio l’Istituto Comprensivo Bolzano II può, a ragion veduta, essere considerato un pioniere nell’ambito delle sette note, dall’alto dei suoi 18 anni di collaborazione con l’Istituto Musicale “Vivaldi”. «Tutto questo - evidenzia il vicario Claudio Quaggetto - sfocia in un’attenzione costante all’educazione musicale fin dalla primaria che trova il suo sbocco naturale nell’indirizzo musicale della secondaria. In questo modo permettiamo ai ragazzi di prendere confidenza con la musica d’insieme e con qualche strumento particolare e suonare insieme rappresenta anche un forte stimolo alla formazione di uno spirito di squadra positivo».
 Fondamentali, poi, i laboratori. «Ne abbiamo di buona qualità artistica - interviene Nadia Frigato, insegnante e referente per la primaria - ma mi piace mettere in evidenza il teatro alle elementari dove i bambini possono portare all’esterno espressività, fantasia e talento che magari rimangono nascosti. Tutti hanno potenzialità differenti e andare a indagarle è stimolante pure per l’insegnante che ogni tanto rinuncia volentieri al classico metodo cattedratico».
 Il legame di questo Istituto Comprensivo, inoltre, è ben radicato con la propria realtà, con l’ambiente e con il territorio. «Approfondiamo la storia locale - riprende il dirigente Job - in alcuni aspetti peculiari come il rispetto ambientale o la cultura dei masi che portiamo anche a visitare. Con la Circoscrizione, oltretutto, abbiamo in programma diverse attività che possano far scoprire a ragazzi e bambini le ricchezze storiche che il quartiere Don Bosco possiede in abbondanza».
 Non tutto può andar bene, però, e allenarsi a sottolineare le note stonate può essere utile. Il consiglio d’Istituto, quindi, qualche richiesta la avanza volentieri. «Siamo consci - dice il presidente Stefano Siniscalchi - del grosso contributo ricevuto dall’amministrazione in questi anni, ma ci sono ancora delle situazioni come la mensa della primaria che vanno risolte. Le dimensioni, infatti, sono davvero ridotte se confrontate con il “bacino d’utenza”. Non solo, la riduzione degli organici non ha frenato il nostro attivismo, però è chiaro che con le risorse ridotte al minimo del necessario diventa dura anche la semplice gestione del quotidiano».
 A giudicare dalla molteplicità dei linguaggi, i limiti del mondo del Bolzano II sono assai estesi. (a.c.)



Le lingue in Europa fulcro del congresso della Società Dante

Da domani l’importante istituzione culturale italiana apre a Bolzano il suo appofondimento internazionale

BOLZANO. Multilinguismo e identità europea: saranno questi i due temi del 79º congresso internazionale della Società Dante Alighieri, intitolato “Storia arte e lingue intorno alle Alpi”, congresso che si terrà da domani a domenica a Bolzano, con una trasferta domenicale a Merano. L’appuntamento di quest’anno riguarderà in particolare la messa a punto di una panoramica internazionale sullo sviluppo della lingua e della cultura italiana nel mondo.
 L’inaugurazione del congresso sarà domattina alle 9.30 nell’aula magna della Lub, l’università di Bolzano

Alto Adige 24-09-09
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giovedì, 24 settembre 2009


Rapporto giovani e mass media: «Noi, troppo spesso travisati»




 BOLZANO. «Giovani e media». Questo il tema del secondo appuntamento di «Comunicare il sociale», laboratorio per giornalisti organizzato dal Dipartimento provinciale per le politiche sociali, Federazione delle associazioni sociali e Forum Prevenzione. Rappresentanti della carta stampata italiana e tedesca e di tv locali sono stati invitati ieri a discutere di giovani e di informazione. Non è sempre facile per i media, riportare notizie sui giovani e sui temi che li riguardano. Per i diretti interessati la maggiorparte delle volte il ritratto dei giovani che se ne ricava è negativo, spesso associato alla droga o all’abuso di alcol. In generale si ha un’immagine di nuove generazioni inaffidabili e allo sbando.  «Only bad news are good news», questo sembra essere il motto di molti, e così lo stereotipo si rafforza. «La conclusione è che se la gioventù di oggi è così, la responsabilità delle decisioni rimane agli adulti», provoca nella sua relazione Peter Koler del Forum Prevenzione «e poi questa fame di sensazionalismi proprio non mi piace».
 La speranza delle associazioni sociali invece è che si instauri un contatto continuo con i media e che da parte loro cresca, un maggiore interesse per tematiche sociali non solo appunto, quando accadono fatti eclatanti.
 Il primo appuntamento di «Comunicare il sociale» si è tenuto a maggio sul tema «Soggetti con disturbi psichici e media», mentre il 2 novembre prossimo ci sarà il terzo e ultimo incontro in cui si discuterà di «Immigrazione e media».
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giovedì, 24 settembre 2009


Motorino, via ai corsi di guida



Teoria e pratica per il certificato di idoneità


 BOLZANO. Anche per l’anno scolastico 2009/2010 saranno attivati nelle scuole secondarie di I e di II grado, in collaborazione con l’assessorato alla mobilità, i corsi di preparazione per il conseguimento del certificato di idoneità per la guida del ciclomotore rivolto agli studenti di terza media e prima superiore. Le 12 ore delle lezioni teoriche saranno tenute presso i singoli istituti scolastici dagli esperti delle autoscuole, mentre le istruzioni di guida del ciclomotore si volgeranno presso il centro di guida sicura di Vadena.
 L’Intendenza scolastica italiana nel corso dell’anno scolastico 2009/2010, in collaborazione con la federazione motociclistica italiana di Bolzano, organizzerà anche un corso di “Educazione civica e stradale” rivolto alle seconde e terze classi della scuola secondaria di II grado della Provincia di Bolzano.
 Il codice della strada impone di svolgere appositi programmi come attività obbligatoria relativamente ai principi della sicurezza stradale e delle norme generali di comportamento degli utenti; l’educazione stradale va vista non solo come conoscenza tecnica ma come attività educativa della persona. Nella prospettiva della formazione generale dello studente, educare alla sicurezza stradale significa - secondo l’intendenza scolastica - educare alla convivenza civile e democratica e, quindi, costruire modelli di comportamento non solo di ciascuno di noi ma di noi tutti insieme, che portino a promuovere una corretta formazione in materia di educazione stradale. La vita scolastica, dal momento che offre molteplici occasioni per riflettere sugli aspetti della vita sociale, rappresenta l’ambiente educativo più idoneo.

Alto Adige 24-09-09
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mercoledì, 23 settembre 2009


Filmclub, largo al cinema d’autore


“Berlin Babylon”


La concorrenza del Cineplexx porta verso i film d’essai e per i bambini


di Alan Conti
 BOLZANO. Il Cineplexx irrompe sulla scena cinematografica bolzanina e spariglia le carte nelle altre sale cittadine lasciandole desolatamente vuote. Cambiare registro, target, prezzi e offerta diventano dunque le più classiche contromosse dettate dall’istinto di sopravvivenza e il Filmclub di via Streiter si allinea immediatamente, come proclama il direttore della programmazione Martin Kaufmann. «Il calo delle presenze dall’apertura della multisala è quantificabile tra il 20 e il 35% della clientela, ma si tratta di un fenomeno prevedibile che bisogna contrastare puntando su un’offerta cinematografica diversa, più raffinata e impegnata». Le forbici, quindi, scendono inesorabili sui film da botteghino. «La logica delle grandi distribuzioni va verso un rialzo dei prezzi e la vendita di film in pacchetti. Noi non possiamo assecondare questa linea, come invece fa l’Eden: è una strada sicura verso la chiusura. Meno “titoloni”, quindi, e più cinema d’essai, rassegne e iniziative mirate ai bambini».
 Quello che Kaufmann si dimentica di dire è che l’opera di affinamento dell’offerta per palati fini trascura il pubblico italiano. Basta scorrere l’offerta stagionale presentata dal Filmclub ieri mattina per rendersene conto. In lingua tedesca è in partenza un autentico universo di iniziative interessanti. La più coraggiosa è il calendario del cinema d’autore con appuntamento fisso ogni giovedì sera. Molte pellicole, oltretutto, si innestano in progetti di più ampio respiro. Domani sera, per esempio, è tempo del musicale “Berlin Babylon”, ma già il primo di ottobre sarà curioso tastare con mano cosa possa significare portare la musica classica sul grande schermo con “La Boheme” di Robert Dornhelm. Giovedì 8 ottobre ecco una delle pellicole più stuzzicanti della stagione: “Ein Augenblick Freiheit”. Il film tocca con delicatezza il tema della migrazione di un gruppo di bambini tra Iran, Turchia e Europa ed è caldamente consigliato dalla Caritas altoatesina. Proiezione in tedesco e flyer di presentazione nelle due lingue: tedesco e inglese (!).
 Spazio, poi, per le rassegne per le scuole e i più piccoli “Kino und Schule” (in collaborazione con l’Istituto pedagogico) e “Kinderkino” (con il Vke), con film e cartoni di divertimento, ma anche riflessione. Di italiano rimane la programmazione regolare del mese di ottobre che vede in cartellone “Bastardi senza gloria” di Tarantino, il sequel di “Uomini che odiano le donne” intitolato “La ragazza che giocava con il fuoco” e “La doppia ora” di Capotondi.
 In soldoni, proprio i “blockbuster” che Filmclub vuole al più presto eliminare. Raffinarsi significa rinunciare a una lingua? «Il 60% delle nostre proiezioni è in italiano (calcolando tutte le repliche anche del medesimo film, ovviamente) - chiude Kaufmann - e a noi non interessa la lingua, ma la bellezza del film».

Alto Adige 23-09-09
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martedì, 22 settembre 2009



Ubuntu unisce italiani e tedeschi
Un progetto per i giovani elaborato da Manfred Schweigkofler


BOLZANO. Si chiama “Ubuntu” il progetto elaborato da Manfred Schweigkofler, direttore artistico del Teatro comunale. Progetto che costerà tra i 500 mila ed il milione di euro che punta ad avvicinare i giovani italiani e tedeschi, ed ovviamente gli immigrati, alla cultura anche per superare le barriere linguistiche. Ma perché si chiama “Ubuntu”? La Provincia spiega che si tratta di un’espressione in lingua bantù che indica “benevolenza verso il prossimo”: insomma Schweigkofler (non ce ne voglia), ma non se l’è sentita di scegliere tra l’italiano ed il tedesco e così, per evitare la solita guerra dei nomi proprio quando si deve puntare di unire i giovani al di là di ogni barriera etnica, ha saltato perfino l’inglese è si è rivolto direttamente al bantù.
 «Si tratta di un progetto assolutamente innovativo che proprio per questo non piacere a tutti - spiega il presidente Durnwalder - che punta a diffondere le diverse forme artistiche e culturali tra i giovani ed i giovanissimi, coinvolgendo piazze e strade e soprattutto tutti i ragazzi che vogliono partecipare. Sentite - continua Durnwalder - trovo giusto che ai giovani che non si riconoscono necessariamente in una banda musicale, in un coro o in altri tipi di associazionismo sia offerta una possibilità più ampia anche perché non fa male offrire ogni tanto qualcosa di nuovo e di coraggioso... e poi non è così facendo che si perde l’identità». Il progetto, nato su impulso della giunta, verrà approfondito nel dettaglio, anche con l’intervento dello stesso Schweigkofler e di un filmato, nella prossima seduta del lunedì. Poi la stessa giunta lo presenterà alle associazioni giovanili, alle scuole e ne valuterà il grado di accettazione: «Solo dopo decideremo sulla sua effettiva concretizzazione».
 Il progetto piace anche all’assessore alla scuola Christian Tommasini che parla di un segnale importantissimo: «È proprio questa la direzione nella quale dobbiamo andare. L’incontro tra i giovani, italiani, tedeschi e stranieri per superare le barriere linguistiche è fondamentale. In questo senso va Upload e lo stesso Festival studentesco che mette in campo tutte le scuole. Diciamo che perché “Ubuntu” decolli deve scattare la collaborazione tra scuole e centri giovanili. E poi l’ho sempre detto per imparare sul serio il tedesco la scuola da sola non può fare miracoli. Occorre frequentarsi e parlarsi».

Alto Adige 22-09-09
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lunedì, 21 settembre 2009



Diritti e colori, bimbi e pennello  


La preselezione del concorso di disegno

BOLZANO. La Fondazione Malagutti onlus e la Cooperativa sociale onlus Inside, in collaborazione con il Comune di Bolzano, la Provincia e la Regione, organizzano a Bolzano la manifestazione di preselezione dei disegni realizzati dai bambini di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto per l’ottava edizione del Concorso internazionale di disegno “Diritti a Colori”.
 Il capoluogo ospiterà - infatti - la festa di preselezione di “Diritti a Colori” il 26 settembre presso l’Auditorium Roen dove verrà allestita una mostra di tutti i disegni pervenuti dalle tre regioni.
 In questa giornata i bambini potranno incontrare il Gabibbo ed assistere allo spettacolo del Centro Teatrale Corniani. Seguiranno le premiazioni dei vincitori regionali. La manifestazione sarà condotta da Elisabetta Del Medico. Nel corso della festa verranno premiati i disegni che concorreranno alla selezione finale del concorso che si terrà a Mantova alla fine di Novembre (dobbiamo ricordare inoltre che i giovani autori di questi elaborati riceveranno un premio).
 L’evento inizierà alle ore 15; l’ingresso è gratuito e i bambini sono invitati a partecipare con genitori e amici.
 Quest’anno viene ricordato il “Diritto all’Istruzione” (articoli 28, 29): un’adeguata istruzione può aprire le porte al progresso rappresentando uno strumento per combattere fame e povertà, piaghe ancora troppo diffuse nel nostro pianeta.
 Il concorso è rivolto a tutti i bambini di età compresa tra i tre ed i quattordici anni, che potranno partecipare esprimendo liberamente la loro creatività scegliendo tema, formato e tecnica di realizzazione del proprio disegno. La scheda per partecipare si può scaricare dal sito
 www.dirittiacolori.it.
 I disegni dovranno pervenire alla Fondazione Malagutti onlus entro oggi.
 L’intento dell’iniziativa è di promuovere i diritti dell’infanzia: la Fondazione, infatti, accoglie nelle sue comunità bambini e ragazzi provenienti da situazioni di disagio, abusi e maltrattamento impegnandosi quotidianamente nella tutela dei minori all’interno delle proprie strutture.
 Il concorso vuole coinvolgere famiglie, istituzioni e bambini nei riguardi dei diritti dei fanciulli.

Alto Adige 21-09-09
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venerdì, 18 settembre 2009



Chernobyl, da oggi festa al Black Box per la solidarietà



 LAIVES. Oggi e domani presso il Black Box in zona Galizia c’è la festa organizzata dai giovani di Pineta insieme alla sezione locale Chernobyl Alto Adige, che anche quest’estate ha ospitato una decina di ragazzi bielorussi per un periodo di ferie. Lo scopo delle due serate è quello di raccogliere fondi di solidarietà. La festa inizierà questa sera alle 19 e sarà dedicata alla musica afro. Domani invece largo ai balli, con liscio, latinoamericani e di gruppo. Il biglietto di ingresso costa 5 euro ed è comprensivo di una consumazione. Come detto, il ricavato di questi due giorni di festa sarà devoluto per iniziative benefiche. I giovani già avevano organizzato nella frazione una festa tempo addietro e sempre con l’associazione Chernobyl Alto Adige.
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venerdì, 18 settembre 2009


La Bottega del Teatro



Formazione professionale per tecnici di palcoscenico

La nuova stagione del Teatro Stabile di Bolzano si apre nel segno della formazione: torna anche quest’anno La Bottega del Teatro, l’iniziativa che lo Stabile dedica alla formazione del personale tecnico, con particolare attenzione ai giovani. Il progetto è realizzato grazie al sostegno del Fondo Sociale Europeo, della Provincia Autonoma di Bolzano (Ripartizione Affari Comunitari), e del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Seguendo la logica della Bottega del Teatro, vale a dire della formazione a fianco dei “maestri”, a diretto contatto con le problematiche del lavoro e della loro esperienza, il corso intende formare la figura professionale del Tecnico di Palcoscenico. Figura che riassume in se le competenze e le capacità pratico-operative sia del macchinista, sia dell’illuminotecnico. Il corso è tenuto da esperti nel settore, professionisti che lavorano in ambito teatrale da anni, che hanno dato la loro disponibilità a condividere con gli allievi le esperienze maturate sul campo e sarà guidato dal regista Paolo Bonaldi, dallo scenografo Roberto Banci e dal light designer Jean Marc Esposito. Destinato a 12 corsisti, diplomati e non, in età compresa tra i 18 e i 40 anni, il percorso formativo si svolgerà dall’1 ottobre al 18 dicembre 2009 e si propone di dare ai partecipanti una formazione aperta e versatile, facilmente adattabile alle richieste del mercato non solo teatrale, ma anche fieristico, sportivo e della moda e più in generale delle manifestazioni culturali e commerciali. Con un totale di 398 ore di lezione, suddivise tra teoria, pratica, norme di sicurezza e viaggi studio, il corso permette ai partecipanti di passare dalla teoria in aula alla pratica di palcoscenico. Seguiti dai docenti, gli allievi parteciperanno ad alcuni allestimenti di prosa e di lirica, a diretto contatto con i professionisti della scena e delle luci e verranno sensibilizzati alla Sicurezza sul lavoro, Legge 626 e alla conoscenza base delle leggi antincendio. Le lezioni si svolgeranno nelle aule, sul palcoscenico e nei laboratori del Teatro Stabile di Bolzano e della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium. I viaggi studio daranno la possibilità ai partecipanti di visitare i palcoscenici di strutture molto diverse tra loro a Bolzano, Merano, Bressanone, Trento, Rovereto e Venezia, analizzandone le possibilità operative.
La Bottega del Teatro. Corso per tecnici di palcoscenico si rivela un’occasione importante per tanti ragazzi che non sanno se proseguire gli studi oppure orientarsi al mondo del lavoro e per riqualificare eventuali destinatari disoccupati.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 25 settembre 2009 al Teatro Stabile di Bolzano, Piazza Verdi 40, 39100 Bolzano.



informazioni
Teatro Stabile di Bolzano
Tel. 0471 301566, Dott.ssa Irene Vitulo
e-mail: ufficioscuole@teatro-bolzano.it
www.teatro-bolzano.it
www.provincia.bz.it/cultura



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venerdì, 18 settembre 2009


Corsi di teatro per giovani

Il Teatro Stabile e il Servizio Giovani della Provincia, in collaborazione con l’Associazione Juvenes, organizzano la seconda edizione del corso di teatro ideato e diretto da Marco Bernardi, destinato a 20 giovani tra i 15 e i 25 anni. Il corso si svolge lungo tutta la stagione teatrale, dal 12 ottobre 2009 al 29 maggio 2010, e prevede 106 ore di lezione (53 incontri di due ore ciascuno, due volte alla settimana, dalle 17.00 alle 19.00) cui si aggiungono 3 pomeriggi di prove per il saggio finale in teatro, aperto al pubblico. Tre i moduli fondamentali che si intrecciano durante gli otto mesi di svolgimento del corso componendo il percorso di studi, un’occasione unica per acquisire una solida base per la conoscenza dei linguaggi del teatro. Il primo modulo consiste in alcuni incontri con professionisti del teatro come registi, attori, drammaturghi, scenografi, etc. : sotto la loro guida i partecipanti assisteranno alle prove aperte di spettacoli in allestimento nei palcoscenici del Teatro Comunale di Bolzano.

Il secondo modulo prevede una puntuale e attenta preparazione alla visione di 10 spettacoli in programma nella stagione dello Stabile, grazie a presentazioni specifiche sui linguaggi dei singoli spettacoli, sulla storia del teatro, sugli autori e sui testi, e attraverso esercitazioni di lettura interpretativa di alcune scene. Alla fase di preparazione seguirà la visione degli spettacoli e in alcuni casi un incontro con gli artisti interpreti degli stessi come Marco Paolini, Eros Pagni, Giuliana Lojodice, Paolo Bonacelli, Fausto Paravidino, con cui gli allievi potranno confrontarsi sugli spettacoli appena visti e sulle tematiche inerenti il linguaggio teatrale. Il terzo modulo è un laboratorio teatrale dove agire individualmente e in armonia con il gruppo, al fine di apprendere e sperimentare le tecniche di base per l’uso espressivo della voce e del corpo. Il percorso laboratoriale è tenuto dall’attrice Flora Sarrubbo, che accompagnerà come tutor i 20 partecipanti lungo tutto il percorso didattico che si concluderà il 28 e 29 maggio con un saggio finale aperto alla cittadinanza nel rinnovato Teatro Rainerum. Le lezioni si svolgeranno negli spazi del Teatro Comunale di Bolzano e nelle aule dell’Istituto Rainerum. La quota di iscrizione è di 280 Euro, va versata interamente prima dell’inizio del corso, non sarà in nessun caso restituita e include i biglietti per i 10 spettacoli teatrali e l’assicurazione per eventuali infortuni. Le iscrizioni dovranno pervenire entro martedì 6 ottobre 2009 al Teatro Stabile di Bolzano, Piazza Verdi 40, 39100 Bolzano.

I colloqui di selezione si terranno giovedì 8 e venerdì 9 ottobre dalle 14.00 alle 19.00 presso la sede del Teatro Stabile.

informazioni
Teatro Stabile di Bolzano
Tel. 0471 301566, Dott.ssa Irene Vitulo
e-mail: ufficioscuole@teatro-bolzano.it
www.teatro-bolzano.it
www.provincia.bz.it/cultura





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mercoledì, 09 settembre 2009



Patentino, via libera alla rivoluzione


Scatta l’equipollenza dei titoli, attestato di bilinguismo anche attraverso studi superiori e universitari

BOLZANO. Via libera oggi da Palazzo Chigi alla norma sull’equipollenza del patentino di bilinguismo. Si tratta del testo licenziato dai Sei nell’aprile 2008. Di recente l’Ue era nuovamente intervenuta sull’Italia per sollecitarne il varo. Brugger e Tommasini: «Finalmente».
 All’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, previsto per oggi alle 12, c’è la norma d’attuazione allo Statuto sull’equipollenza degli attestati di conoscenza delle lingue italiana e tedesca (patentino). È la norma varata nell’aprile 2008 dalla Commissione dei Sei presieduta, allora, da Gianclaudio Bressa.
 Tutto era partito dalla sentenza della Corte di giustizia Ue sul caso di Roman Angonese. Nel luglio 1998 il pretore del lavoro definì «non palesemente infondato» il ricorso presentato da Angonese contro la discriminazione rappresentata dalla richiesta del patentino di bilinguismo per poter partecipare ad un concorso presso la Cassa di Risparmio. Le carte passarono alla Corte di giustizia Ue (con sede in Lussemburgo), perché vi fosse un giudizio di legittimità. Nel giugno 2000 la sentenza: patentino bocciato, discrimina i cittadini. La Corte di giustizia europea sentenziò che il bilinguismo può essere provato anche in modo diverso rispetto al patentino. Passano 8 anni e si arriva alla primavera 2008. La norma di attuazione riconosce che l’esame per il patentino non può essere l’unico modo di accertare la conoscenza delle due lingue valido per accedere ai concorsi pubblici in Alto Adige. Ciò significa che d’ora in poi chi vuole potrà scegliere tra la formula tradizionale e la certificazione europea. Il patentino A corrisponde al livello C1 nell’Ue, B al B2, C al B1 e D all’A2. Chi rilascia i certificati? C’è un elenco fissato a livello europeo degli enti certificatori. Tra questi il Goethe Institut per il tedesco e l’università di Perugia per l’italiano. Le nuove disposizioni introducono subito un importante automatismo: chi ha conseguito il diploma di scuola media superiore in italiano e la laurea in tedesco, o viceversa, otterrà il patentino B. Inoltre il diploma di laurea, la laurea, la laurea specialistica, la laurea magistrale e i titoli di studio superiori, conseguiti in università statale o non statale legalmente riconosciuta di lingua italiana e tedesca, o viceversa, costituiscono congiuntamente - così nella norma - attestato di conoscenza delle due lingue pari al livello C1.
 Proprio di recente la Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, per il suo immobilismo sull’argomento, a seguito di una denuncia di Luisanna Fiorini, insegnante altoatesina con certificato C1 del Goethe Institut, ma senza il patentino A. «Meglio tardi che mai, la novità è una piccola rivoluzione che aumenta le opportunità per tutti, anche se si è perso un anno e mezzo», sottolinea Christian Tommasini (Pd), che a suo tempo faceva parte della Paritetica che licenziò la norma. «D’accordo sul testo, ma perché solo adesso?» si chiede Siegfried Brugger (Svp). «Un passo avanti», chiosa Riccardo Dello Sbarba dei Verdi.(m.dal)

Alto Adige 09-09-09
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martedì, 08 settembre 2009



Ascolto giovani in provincia di Bolzano



Uno sportello speciale

 Ascolto giovani, da sempre impegnata nel fornire servizi utili, in collaborazione con gli uffici giovani della Provincia e di Bolzano organizza lo sportello di informazioni e consulenza per il mondo giovanile, un centro d’ascolto dove ci si può confrontare e parlare di rapporti con amici e genitori, di prevenzione droga ed alcol, sportello legale, consulenza psicologica, scuola. Lo sportello è gestito da varie figure professionali, garantisce la massima riservatezza, con consulenze solo su prenotazione. È attivo, inoltre, lo sportello di sicurezza stradale in collaborazione con l’ufficio patenti della Provincia, rivolto a chi ha intenzione di conseguire la patente per ciclomotore o auto, ma anche a quanti ne siano già titolari e desiderino avere delle delucidazioni in merito. Particolare attenzione è data alla sicurezza stradale. Grazie all’offerta di depliant e brochure, una in particolare scritta dal dottor Edoardo Mori dedicata al tema degli incidenti stradali, è possibile istruirsi sui comportamenti da tenere e da evitare quando si circola sulle strade. Per usufruire di questi servizi si può recarsi alla sede Ascolto giovani di Bolzano in via Firenze 51: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 15.30 alle 18 e mercoledì dalle 10 alle 12 agli sportelli 3, 4 e 5 oppure chiamare 0471-505326.

Alto Adige 08-09-09
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lunedì, 07 settembre 2009



IL CANTIERE DELLE PAROLE si ricomincia!


IL CANTIERE DELLE PAROLE è un progetto ideato dal Servizio Giovani della Provincia Autonoma di Bolzano, in collaborazione con l'Ufficio Biblioteche della ripartizione cultura italiana e realizzato da Arciragazzi. La rassegna giunta alla sua seconda edizione è curata da Vincent Raynaud, editor per la narrativa italiana della casa editrice Gallimard.
 Il percorso letterario sarà inaugurato domani, 3 settembre alle ore 16 presso il Centro di cultura giovanile Pippo, dall’Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Bolzano, Christian Tommasini che in questa occasione consegnerà al gruppo di lavoro composto da venti studenti, i quattro romanzi scelti tra quelli scritti dai quattro autori ospitati quest’anno nella rassegna, con i quali “lavoreranno” ad un percorso letterario comune.   
 Infatti, la nuova formula de IL CANTIERE DELLE PAROLE, in linea con la nuova visione culturale  dell'Assessore, nata in sinergia tra i centri giovani e le Istituzioni culturali della Provincia, vedrà la partecipazione diretta  e attiva dei giovani, che in questo caso formeranno un vero gruppo di lavoro coordinato da Giovanni Accardo. Il gruppo sarà impegnato in un intenso percorso che prevede la lettura dei romanzi selezionati, incontri di approfondimento tra gli studenti e infine la possibilità, inedita, di discuterne direttamente con gli autori invitati prima dei consueti incontri pubblici. 
Il gruppo è composto da venti studenti  di varie  scuole superiori  e di diversi gruppi linguistici, questi i loro nomi: Amanda Bortolotto, Anna Buccella, Verena Cannavò, Arianna Caselli, Cesare Castelli, Maddalena Fingerle, Chiara Gambalonga, Giulia Socin, Valentina Luccarini, Michele Masiero, Margherita Nardon, Josef Piras, Greta Plattner, Caterina Romitelli, Felicia Rosca, Soyal Schmid, Tatiana Tiballi, Ina Zoto, Valentina Zottele seguiranno un percorso specifico fatto di letture, discussioni sui romanzi, incontri, riservati unicamente a loro, che avranno luogo presso il Centro giovanile Pippo. I ragazzi avranno modo così di confrontarsi con gli autori, scambiandosi opinioni e trucchi del mestiere, un’occasione unica e irripetibile, un dialogo consapevole, critico e appassionato con gli autori.
Il progetto tende a favorire la collaborazione fra gli studenti, migliorare le qualità espressive dei giovani, qualificare le relazioni interpersonali fra pari e con gli esperti.
Con questa iniziativa il Servizio Giovani offre ai giovanissimi e non solo l’opportunità di incontrare personalmente i migliori scrittori emergenti del panorama letterario nazionale. Autori giovani, che racconteranno ai loro coetanei o quasi il proprio percorso letterario, il loro rapporto con la fama, ma anche la fatica e le insicurezze nelle quali il giovane pubblico non faticherà a riconoscersi. Inoltre il progetto, rafforza la percezione di sé promuove la lettura negli studenti e il piacere di leggere, favorisce la scrittura e incentiva la frequentazione delle biblioteche. Quale miglior modo per avvicinarsi all’affascinante mondo delle letterature.
 IL CANTIERE DELLE PAROLE, vedrà la partecipazione di quattro scrittori italiani emergenti: Gian Mario Villalta, Giorgio Vasta, Alberto Garlini e Vitalino Travisa ospitati a Bolzano dal 24 ottobre al 5 dicembre. Come lo scorso anno, gli ospiti letterari parteciperanno a quattro incontri pubblici con la cittadina, presso la Biblioteca Civica e presso la Biblioteca Sandro Amadori, di Bolzano. In questa occasione gli autori leggeranno alcuni brani inediti, alcuni stralci dai loro ultimi romanzi e saranno gli attori principali di un reading letterario, che vedrà l’accompagnamento musicale proposto da alcuni dj della nuova scena berlinese.
 Un altro inedito appuntamento rispetto allo scorso anno sarà un’intera giornata letteraria, il 10 ottobre, curata da Stefano Zangrando, che vedrà la partecipazione di scrittori del calibro di Simona Vinci, Gianni Biondillo, Francesco Forlani e il Premio Strega Tiziano Scarpa.
 L’incontro di domani sarà organizzato dall’Arciragazzi,   che cura le proposte culturali del Pippo, centro di cultura giovanile che  si sta affermando nella scena culturale della città per la qualità dei progetti rivolti ai giovani e agli adulti. 
 

Info: tel. 0471 323648/55 arci@arci-uisp.it
 

Sara Sciortino
sara.sciortino@gmail.com 340 4672773
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sabato, 29 agosto 2009



Asili trilingui estivi, certificazione Iso all’Azb





 BOLZANO. Pluringuismo garantito a livello internazionale. E’ arrivata in questi giorni, negli uffici dell’Azb la certificazione di qualità Iso che premia l’organizzazione della scuola linguistica che nei mesi estivi ha registrato un grande successo con l’iniziativa di asilo trilingue.
 «Non riduciamo tutto - premette la direttrice dell’Azb Luisa Cama - alle sole due lingue della nostra provincia. Nella nostra società, e lo ha ribadito anche Ebner, l’inglese riveste un’importanza fondamentale e la strada che stiamo proponendo è proprio questa. Il mercato del lavoro richiede ragazzi trilingui e spesso l’inglese può anche funzionare da ammortizzatore tra italiano e tedesco».
 L’asilo trilingue ha fatto parlare molti, ma in pochi hanno provato a mettersi nei panni dei bambini. «Per loro si tratta di una bella esperienza. Diciamo che a quell’età sono molto disposti ad adattarsi e seguire l’insegnamento senza troppe resistenze». Sulla possibilità di traslare l’esperienza in toto durante l’anno scolastico Cama usa cautela: «L’estate può essere una via di mezzo. Credo che le tradizioni e la cultura originaria vadano salvaguardate, così come siamo altrettanto convinti che i bambini abbiano il dovere di imparare altre lingue e i genitori di implementare la predisposizione a una forma mentis elastica, aperta e dinamica. Gli estremismi, anche politici, in questa situazione non portano buoni frutti: è bene valutare la situazione con grande equilibrio». Lo stesso equilibrio che devono avere i bimbi nei passaggi e confini tra i vari idiomi: capitano mai situazioni di confusione? «Se parliamo di interferenze può capitare che si utilizzino vocaboli presi da un’altra lingua, ma questo non accade mai nella lingua madre, quanto piuttosto nella seconda e terza lingua. I nostri monitoraggi, oltretutto, ci confermano che le interferenze non avvengono mai a livello grammaticale».
 La scuola trilingue o bilingue, dunque, può anche non essere un attentato all’identità culturale? «La famiglia gioca un ruolo più importante in questo, ma la scuola non può far finta di nulla. A tutto questo si aggiunge il fenomeno delle famiglie mistilingui che è abbastanza nuovo. Di sicuro, però, si può affermare che il bambino non fa alcuna confusione».
 Inizia l’anno scolastico, dunque, e Azb è pronta a continuare il proprio lavoro seguendo da vicino l’insegnamento di inglese nella scuola primaria e incoraggiando la strada verso le certificazioni linguistiche internazionali. «Quasi l’85% - riprende Donatella Cama - dei bambini dell’ultimo anno di primaria riesce a ottenere una certificazione inglese “City and Guilds”. E’ un’opportunità importante che seguiremo pure quest’anno». Certificazioni che rappresentano un altro tasto delicato del panorama politico, specificatamente alla voce equipollenza con il patentino. «E’ ora - si augura Luisa Cama - che l’equiparazione venga sancita. E’ giusto che una persona possa scegliere come e dove essere valutato, purchè entro parametri internazionali definiti, senza essere legato al patentino altoatesino che, per inciso, sotto Salorno non ha alcun valore». (a.c.)

Alto Adige 29-08-09
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sabato, 29 agosto 2009



A settembre i nuovi «Abo+»



 BOLZANO. Per l’anno scolastico 2009/10, come rende noto il dipartimento mobilità della Provincia, sono in fase di consegna alle scuole altoatesine oltre 71.000 nuovi abbonamenti gratuiti ai mezzi di trasporto pubblici Abo+. Saranno distribuiti agli alunni di elementari, medie e superiori da metà settembre. Come ricorda l’assessore Thomas Widmann, i ragazzi che abbisognano del nuovo abbonamento già nei primi giorni di settembre possono fare richiesta di rilascio anticipato. Tra le novità di quest’anno, agli alunni di età inferiore ai 14 anni non sarà più chiesto di accompagnare l’abbonamento ad un documento di riconoscimento in caso di controllo.

Alto Adige 28-08-09
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lunedì, 24 agosto 2009



Laives, concerto per i terremotati con gli americanissimi «The Effort»


LAIVES. Il centro giovanile NoLogo di Laives, in collaborazione con l’agenzia Poison for souls, proporrà stasera un concerto di beneficenza a favore dei terremotati abruzzesi. Dalle 19 sarà attivo il servizio ristorativo che servirà un menù rigorosamente vegano, ovvero senza ingredienti di derivazione animale. Sul palco i «The Effort» dal Massachusetts (Usa) con il loro hardcore di buon livello impreziosito da testi socialmente impegnati: i ragazzi seguono lo stile di vita «Straight edge», corrente nata negli anni ottanta in ambienti punk che rifiuta i prodotti nocivi della società capitalista quali ad esempio l’alcol, il tabacco e le droghe. In apertura i trentini «The consequence» che hanno nel sound e nelle scelte esistenziali parecchi punti in comune con gli headliner.


Alto Adige 24-08-09
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venerdì, 21 agosto 2009



Mestieri, ecco i Mondiali



Venti altoatesini in gara a Calgary dal 1º settembre

BOLZANO. Sei ragazze e 14 ragazzi, per le categorie artigianato, gastronomia, giardinaggio e professioni sociali sono in partenza: destinazione Calgary. In Canada, a partire dal 1º settembre, si svolgerà “Worldskills 2009”, gara dei mestieri più importante del mondo, a cui parteciperanno ben 51 nazioni. Dal 1995, l’Alto Adige rappresenta l’Italia in 45 categorie, ed ha sempre ottenuto buonissimi risultati. E’ il caso ad esempio, di Sylvia Hohenegger presente ieri alla conferenza stampa di presentazione per la partecipazione dell’Italia ai mondiali dei mestieri 2009. Sylvia ha vinto la medaglia d’oro nella categoria “Grafica” a Shizuoka 2007. Questi «atleti» un po’ particolari si sfidano a colpi di professionalità e qualità. Ma l’aspetto più importante della competizione, al di là del piazzamento, è sicuramente la possibilità di confronto che questa manifestazione offre. In ogni paese del mondo vengono infatti usati metodi di lavoro e sistemi formativi differenti che in sede di gara vengono appunto a confronto arricchendo così il bagaglio professionale di ogni concorrente. Un’esperienza unica per la carriera dei partecipanti che possono prendere parte a questi mondiali solo una volta nella vita.
 In conferenza stampa, ieri mattina, il delegato ufficiale Wordskills Herbert Fritz ha sottolineato che i successi dei ragazzi altoatesini «saranno di stimolo per i giovani a scegliere una carriera da artigiano» e che saranno infine le aziende locali a beneficiare di questa immagine positiva. Una bella pubblicità anche per la nostra provincia ed il suo sistema formativo, «una vetrina sul mondo» come l’ha definita Franco Russo, direttore della formazione professionale italiana. Una partecipazione, quella dell’Alto Adige ai mondiali dei mestieri, che giova anche all’economia locale, come afferma l’assessore provinciale Thomas Widmann. «Il guadagno in termini di “immagine” è notevole anche e soprattutto per le piccole imprese. Inoltre - continua l’assessore - la motivazione che trovano i giovani con questo tipo di competizione internazionale è veramente grande e molto importante per lo sviluppo e l’innovazione del mondo dell’artigianato». La squadra italiana ha avuto il supporto della Provincia e delle varie associazioni di categoria come l’Apa (Associazione provinciale dell’artigianato), il cui presidente Walter Pichler considera i soldi spesi per finanziare l’iniziativa un fruttuoso investimento.
Katia De Carli

Alto Adige 21-08-09
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lunedì, 10 agosto 2009



Da domani Bolzano torna ad ospitare la meglio gioventù



di Andrea Bambace
Era l’agosto del 1982, quando la città di Bolzano ospitò per la prima volta l’Orchestra Giovanile della Comunità Europea in un memorabile concerto, al Duomo, sotto la direzione del suo fondatore, Claudio Abbado.
 Da allora la presenza dell’organismo sinfonico giovanile più ambìto dalle sale di tutto il mondo, insieme alla Gustav Mahler Jugendorchester, è per il capoluogo altoatesino un evento annuale praticamente stabile e sicuramente ricorrente, ma soprattutto fortemente caratterizzante dell’attenzione che la cultura locale destina ormai da quasi tre decenni al binomio “Musica e Gioventù”.
 Un motto, quest’ultimo, non certo gratuito o retorico, dal momento che l’estate della grande musica a Bolzano è vincolata, oltre che alla presenza dei migliori giovani strumentisti d’orchestra provenienti da tutta l’Europa, a manifestazioni emblematiche quali il Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” e l’Accademia “Gustav Mahler”.
 Sull’improvvisato palco del Duomo, su quello mai abbastanza rimpianto del Palazzo dello Sport di Via Resia, e su quello, infine, del Nuovo Teatro Comunale di piazza Verdi, è passata in questi ventisette anni la “meglio gioventù” della musica mondiale, frutto di periodiche, severissime selezioni operate dagli staff che fanno capo a Vladimir Ashkenazy per la Euyo e a Claudio Abbado per la Gmjo.
 La presenza sul podio di direttori fra i più acclamati della scena concertistica mondiale e l’abnegazione totale dei giovani apprendisti hanno sempre fatto sì che il risultato artistico dei concerti, spesso preparati proprio a Bolzano e qui dati in prima battuta, come inizio di trionfali tournèe nelle più prestigiose sale mondiali, sia sempre di elevatissima caratura, permettendo al pubblico locale, arricchito dai molti ascoltatori appositamente convenuti da ogni dove, di godere quasi sempre non di ordinari buoni concerti, ma di veri e propri eventi musicali.
 Sarà sicuramente così anche domani sera, quando il cinquantenne direttore d’orchestra texano Andrew Litton leverà la bacchetta sull’attuale formazione dell’Euyo per interpretare due dei più importanti capolavori del repertorio sinfonico romantico e moderno, il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di P. I. Cajkovskij (solista Renaud Capuçon) e la monumentale Sinfonia n. 7 in do magg. di Dmitrij Sostakovic, detta “Sinfonia di Leningrado”, un affresco terribile della Seconda Guerra Mondiale, capace di incarnare lo spirito di resistenza al nazismo.
 Il 9 agosto 1942 la Sinfonia venne presentata anche a Leningrado, nella Sala della Filarmonica, mentre la città sotto assedio era ridotta in condizioni terribili. La partitura dovette superare l’assedio nazista in microfilm e, con un viaggio avventuroso compiuto in aereo e per nave, superando le linee nemiche, attraverso la Persia e l’Egitto, la “Settima” giunse finalmente oltreoceano e fu eseguita il 19 luglio a New York, dall’orchestra della Nbc diretta da Arturo Toscanini. Destinata a tener alto l’amor patrio e a infondere coraggio ai popoli oppressi o minacciati dal nazismo, già nel suo primo anno di vita godette di ben 62 esecuzioni.
 A Bolzano con il concerto dell’Euyo, lo stesso che verrà ripetuto dall’orchestra europea venerdì prossimo 14 agosto al Concertgebouw di Amsterdam, entra così nel vivo il grande contenitore del BolzanoFestivalBozen, inaugurato lo scorso luglio con il fortunato concerto offerto dall’Orchestra “Haydn” al Parco delle Semirurali e con il brillante cartellone della rassegna “Antiqua”.

Alto Adige 10-08-09
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sabato, 01 agosto 2009



Capsula del tempo al Museion: i messaggi dei 17 ragazzini saranno svelati fra 32 anni



I bimbi scrutano il futuro

BOLZANO. Una capsula del tempo, con al suo interno vari oggetti per ricordare la Bolzano odierna, accuratamente sigillata, per poi essere riaperta nel futuro, più precisamente fra 32 anni, nel 2041. Non è un film di fantascienza, ma il progetto estivo appena terminato “Museion Summer Lab”, a cui hanno partecipato 17 bambini tra gli 8 e i 10 anni per una settimana, guidati del duo artistico “Brave New Alps” Fabio Franz e Bianca Elzenbaumer. Lo scopo: far riflettere i ragazzi di oggi sui più importanti problemi della nostra città, tramite disegni, lettere o semplicemente piccoli pensieri. L’obiettivo è stato raggiunto anche con l’aiuto di alcuni cittadini adulti, a cui i bambini hanno posto alcune domande. Le considerazioni che sono emerse potrebbero tranquillamente essere trovate in un qualsiasi giornale per l’attualità degli argomenti: la situazione ambientale (quindi anche la mancanza di zone verdi nelle città), il traffico fin troppo presente e infine la Bolzano multietnica. Per rendere il progetto ancora più reale, sono state realizzate delle vere e proprie testimonianze audio attraverso l’utilizzo di un lettore MP3, ma per fronteggiare il problema di un’energia che probabilmente non sarà più presente, è stato fatto installare un piccolo pannello solare. Ieri la cerimonia ufficiale, con la sigillazione della capsula, rinchiusa negli archivi del Museion. Ora bisogna “solamente” aspettare il 2041.
Daniel Palese
Alto Adige 01-08-09
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giovedì, 30 luglio 2009




Giovani e cultura, sarà un autunno caldo


E’ ricco il programma delle iniziative proposte dall’assessorato

BOLZANO. L’Ufficio Servizio giovani della Ripartizione cultura italiana della Provincia tracciando un bilancio soddisfacente sull’attività svolta nei primi sei mesi sotto la guida dell’assessore competente Christian Tommasini, annuncia alcune delle iniziative in serbo per il prossimo autunno.
 Gli ambiti di azione degli interventi si riferiscono in particolare alla valorizzazione dei giovani talenti altoatesini, all’agevolazione dell’accesso dei giovani alle eccellenze artistiche e culturali ed al sostegno dell’educazione alla cittadinanza. A settembre si svolgerà la seconda parte del progetto “Il mio sguardo” pensato per fornire ai giovani strumenti per esprimersi.
 Avviato tramite il Teatro Stabile di Bolzano in concomitanza con la passata stagione teatrale il progetto “Giovani in scena” per avvicinare i giovani al teatro, sarà riproposto anche in autunno e da ottobre. Da quest’anno, inoltre, vi saranno attività di tutoring per i ragazzi che intendano preparare un pezzo di prosa in vista del festival studentesco di fine anno scolastico.
 Il festival per giovani musicisti Upload 09, che si è rivelato una delle manifestazioni di maggior successo nel palinsesto culturale dell’Alto Adige, con adesioni da tutta Italia ed una partecipazione giovanile senza precedenti, proseguirà con la promozione del gruppo vincitore locale  gli Scrat Till Death.

Alto Adige 30-07-09
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lunedì, 27 luglio 2009




I misteri delle mummie spiegati ai bambini
Workshop del Museo archeologico, iscrizioni entro il 30


 BOLZANO. Mummie, piramidi e antichi misteri: in un workshop dal titolo “Il sarcofago, una casa per l’eternità”, in programma la prossima domenica, 2 agosto, al Museo archeologico dell’Alto Adige, i bambini potranno imparare a leggere i sarcofagi egizi. Un’iniziativa educativa ma anche divertente. Il workshop sarà in lingua italiana, ma attenzione perchè la prenotazione è obbligatoria, e va fatta entro il 30 luglio. Nell’antico Egitto i sarcofagi che contenevano le mummie, spesso riccamente decorati, erano quasi una carta d’identità per i defunti. Disegni e geroglifici, infatti, spiegavano chi era e cosa faceva la persona mentre era ancora in vita, ed elencavano inoltre le speranze dei parenti per il suo viaggio nell’aldilà. Domenica 2 agosto alle ore 15 al Museo archeologico dell’Alto Adige un workshop insegnerà ai più piccoli non solo a decifrare un sarcofago egizio, ma anche il motivo per cui questo popolo imbalsamava i propri morti. Leggendo il suo splendido sarcofago, esposto nella mostra “Mummie. Sogno di vita eterna”, i bambini scopriranno chi era il sacerdote Nes-pa-kai-shuti e cosa significava il suo nome. Travestiti da egiziani, potranno poi riprodurre alcuni antichi riti funebri. Il workshop “Il sarcofago, una casa per l’eternità” è organizzato dal team pedagogico del museo, ed è destinato a bambini dagli 8 agli 11 anni di età. Il costo per la partecipazione è di 4 euro a persona, ed il workshop si svolgerà in lingua italiana con obbligo di prenotazione entro il 30 luglio al numero telefonico 0471 320112. Il medesimo workshop si è svolto in lingua tedesca ieri.

Alto Adige 27-08-09
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venerdì, 24 luglio 2009


Severn Suzuki la ragazzina che zitti il mondo


http://www.youtube.com/watch?v=IC8zH5dkslY

6' Con sottotitoli

Un atto d’accusa per tutti noi: La bambina che zittì il Mondo per 6 minuti

Severn Suzuki era, nel 1992, una bambina. Piccola come i nostri figli, una bimba che non ti stupiresti di vedere mentre gioca a palla in cortile di una nostra città.
No la immagineresti nelle favelas, non la immagineresti con un fucile in mano, non la immagineresti a morire vittima dell’acqua inquinata.
No! No la Immagineresti mai in queste situazioni. Lei è una “nostra figlia”. La figlia del nostro benessere, con il suo vestito carino e sistemato. Ti scandalizzeresti anzi se la vedessi girare nuda per le strade, non pensando che molti bambini girano nudi ogni giorno nel terzo mondo, perchè non hanno vestiti.
La penseresti a discutere con la mamma perchè lei vuole andare in discoteca e non a “fare la morale” ai potenti del mondo. Eppure …
Eppure lei lo ha fatto. Gli ha fatto la morale. E non aveva il timore referenziale che prende noi “adulti” di fronte al “potente”. Non aveva il timore delle conseguenze, non era un’arrogante e non si avvertiva nelle sue parole la prosopopea tipica di chi si può permettere di “cantargliene quattro” a qualcuno.
No! La sua voce, le sue parole semplici, di bambina, erano pallottole che colpivano al cuore i potenti. Lei faceva solo una domanda: Se voi “grandi” insegnate a noi bambini a non litigare, perché fate la guerra? Se voi “grandi” insegnate a noi bambini ad essere generosi, perchè non usate i soldi delle guerre per sfamare i bambini che muoiono di fame?
Ingenuità? Banalità? forse … Ma è quell’essere ingenui come solo i bambini sanno esserlo. Quelle domande banali ed imbarazzanti che solo i bambini sanno fare. Perchè?
Perchè le parole di un bambino arrabbiato non sono mediate dalla cultura e dalle convenzioni sociali. E’ rabbia che nasce dal cuore ed esce così comè: pura come solo un bambino sa esserlo.
E Severn era arrabbiata perchè i “grandi” stavano rovinando il mondo. I “vecchi”, e per un bambino un trentenne e “vecchio” stavano consumando le risorse, inquinando l’acqua, bucando l’ozono, facendo estinguere specie animali …
Era arrabbiata Serven perché i potenti non impedivano che gli uomini rovinassero il nostro mondo: Lei in quel mondo doveva viverci.
Due domande mi sono sorte spontanee sentendo le sue parole:
Siamo sicuri che quel “cantargliene quattro” fosse limitato ai potenti? Non riguardava ognuno di noi? Non era rivolto a noi adulti e alle nostre auto sempre più grandi e al nostro fare beneficienza “al conto corrente numero …” per avere la sensazione di fare qualcosa senza impegnarsi troppo?
E poi? Era il 1992. Un bambino nato il giorno del suo discorso avrebbe oggi 17 anni. Cosa è cambiato? Non potrebbe forse questo ipotetico bambino rilanciarci oggi le accuse che Severn ci lanciò allora?
Potrei scrivere un intero libro, ma non riuscirei ad avere l’effetto delle parole di quella bambina, e quindi cedo a Lei la parola, alla bambina di ieri, di oggi e, mi auguro, non di domani.
Ecco il testo integrale ed il video del discorso di Severn Suzuki del 1992 ai Delegati delle Nazioni Unite:
“Buonasera, sono Severn Suzuki e parlo a nome di ECO (Environmental Children Organization).
Siamo un gruppo di ragazzini di 12 e 13 anni e cerchiamo di fare la nostra parte, Vanessa Suttie, Morgan Geisler, Michelle Quaigg e me.
Abbiamo raccolto da noi tutti i soldi per venire in questo posto lontano 5000 miglia, per dire alle Nazioni Unite che devono cambiare il loro modo di agire.
Venendo a parlare qui non ho un’agenda nascosta, sto lottando per il mio futuro.
Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario.
Sono a qui a parlare a nome delle generazioni future.
Sono qui a parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta e le cui grida rimangono inascoltate.
Sono qui a parlare per conto del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta, perchè non hanno più alcun
posto dove andare.
Ho paura di andare fuori al sole perché ci sono de buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perchè non so quali sostanze chimiche contiene.
Ero solita andare a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori.
E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre.
Nella mia vita mia ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno mai vedere tutto questo.
Quando avevate la mia età, vi preoccupavate forse di queste cose? Tutto ciò sta accadendo sotto i nostri occhi e ciò

nonostante continuiamo ad agire come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni. Io sono solo una bambina e non ho tutte le soluzioni, ma mi chiedo se siete coscienti del fatto che non le avete neppure voi.
Non sapete come si fa a riparare i buchi nello strato di ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni in un fiume inquinato, non sapete come si fa a far ritornare in vita una specie animale estinta, non potete far tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è un deserto.
Se non sapete come fare a riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo.
Qui potete esser presenti in veste di delegati del vostro governo, uomini d’affari, amministratori di organizzazioni, giornalisti o politici, ma in verità siete madri e padri, fratelli e sorelle, zie e zii e tutti voi siete anche figli.
Sono solo una bambina, ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone, per la verità, una famiglia di 30 milioni di specie.
E nessun governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà.
Sono solo una bambina ma so e dovremmo tenerci per mano e agire insieme come un solo mondo che ha un solo scopo.
La mia rabbia non mi acceca e la mia paura non mi impedisce di dire al mondo ciò che sento.
Nel mio paese produciamo così tanti rifiuti, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, compriamo e buttiamo via, e tuttavia i paesi del nord non condividono con i bisognosi.
Anche se abbiamo più del necessario, abbiamo paura di condividere, abbiamo paura di dare via un po’ della nostra ricchezza. In
Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi d’acqua, cibo, case abbiamo orologi, biciclette, computer e televisioni.
La lista potrebbe andare avanti per due giorni.
Due giorni fa, qui in Brasile siamo rimasti scioccati, mentre trascorrevamo un po di tempo con i bambini di strada.
Questo è ciò che ci ha detto un bambino di strada: "Vorrei essere ricco, e se lo fossi vorrei dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore ed affetto".
Se un bimbo di strada che non ha nulla è disponibile a condividere, perchè noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi?
Non posso smettere di pensare che quelli sono bambini che hanno la mia stessa età e che nascere in un paese o in un altro
fa ancora una così grande differenza; che potrei essere un bambino in una favela di Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, una vittima di guerra in medio-oriente o un mendicante in India.
Sono solo una bambina ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare risposte ambientali, terminare la povertà e per siglare degli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra!
A scuola, persino all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo.
Ci insegnate a non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature, a condividere le cose, a non essere avari.
Allora perché voi fate proprio quelle cose che ci dite di non fare?
Non dimenticate il motivo di queste conferenze, perché le state facendo?
Noi siamo i vostri figli, voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere.
I genitori dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: "Tutto andrà a posto. Non è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio".
Ma non credo che voi possiate dirci più queste cose. Siamo davvero nella lista delle vostre priorità? Mio padre dice sempre siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo.
Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte. Voi continuate a dire che ci amate, ma io vi lancio una sfida: per favore, fate che le vostre azioni riflettano le vostre parole.”
Potete inoltrare l'importante  messaggio agli amici anche attraverso il blog Apritisangia segnalando il suo indirizzo che è:


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categoria:ambiente, giovani
venerdì, 24 luglio 2009



Piccoli alpinisti crescono

Nove giorni da rifugio a rifugio col gruppo giovanile Cai


 BOLZANO. Sono riusciti a schivare la pioggia fino all’ultimo, i ragazzi del gruppo giovanile del Cai di Bolzano che per nove giorni consecutivi hanno effettuato una splendida traversata a piedi, da rifugio a rifugio, nel Parco naturale Fanes Sennes Braies, con salita alle cime Picco di Vallando, Croda del Becco e Col Bechei. I ragazzi hanno potuto ammirare paesaggi incantevoli, panorami suggestivi, cime spettacolari nel corso di un’escursione che si è svolta in una dimensione dilatata, in cui i tempi si misuravano con i passi e con i giochi allegri dei ragazzi, lontani dalla frenesia della città e del mondo elettronico. Non è mancata l’occasione per vedere gli animali nel loro ambiente naturale, come camosci, marmotte e pesci di lago; e non sono mancati i momenti istruttivi (lezioni di nodi, flora, fauna, topografia, orientamento con studio dell’ambiente e realizzazione finale da parte dei ragazzi di una grossa caccia al tesoro). Si sono trattati anche argomenti storico-culturali, potendo vedere in loco le tracce del passaggio dei soldati durante la prima guerra mondiale, ricordi tristi bilanciati dalla gioia di vivere dei ragazzi. L’attività estiva del gruppo giovanile è così arrivata al culmine: dopo la pausa di agosto riprenderà con un’splendida escursione in ghiacciaio. Per info consultare il sito www.caibolzano.it o telefonare allo 0471 - 978172.
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giovedì, 23 luglio 2009



E lo studio a Innsbruck conta sull’InnCampus


BOLZANO. Studiare all’estero, in una città linguisticamente e culturalmente diversa, può sembrare una difficoltà insormontabile. Solo intraprendendo questa esperienza però ci si rende conto dei grandi vantaggi che si possono cogliere. InnCampus si pone in tal senso come punto di riferimento e di inserimento per tutti coloro che decidono di iniziare questa esperienza di studi: è un progetto realizzato in collaborazione con l’assessorato provinciale alla cultura italiana (finanziato dall’Ufficio bilinguismo) e gestito dal Centro studi e ricerche “A. Palladio” di via Firenze 51 a Bolzano. InnCampus, che come s’intuisce è a Innsbruck, in Austria, nasce per incentivare e sostenere la frequenza degli studenti di lingua italiana ai corsi di laurea dell’università ennepontina ed è un centro residenziale che ospita fino ad un massimo di 14 studenti. Situato a pochi passi dall’università e dal centro storico di Innsbruck, è posizionato ottimamente anche per i vari collegamenti dei trasporti pubblici. Con più di 300 metri quadri a disposizione, suddivisi in 7 stanze doppie ampie, luminose, arieggiate, adeguatamente arredate rispettando le esigenze degli studenti, InnCampus è sicuramente un punto di riferimento ormai affermato per gli universitari altoatesini.
 Particolarità del centro, che lo valorizza ulteriormente, è la presenza di un tutor a disposizione degli studenti, per assisterli sia nel percorso accademico, sia sul piano personale. Il tutor tra l’altro è perfettamente bilingue e in grado di quindi di fungere anche da supporto linguistico per i ragazzi che ne avranno necessità. InnCampus è un’opportunità unica per tutti coloro che decidono di studiare a Innsbruck, con la possibilità di laurearsi presso un’università prestigiosa e di imparare perfettamente una lingua.
 E’ poi un’opportunità anche dal punto di vista economico, considerando il costo inferiore della vita a Innsbruck, la minore incidenza delle tasse universitarie e il costo calmierato del soggiorno a InnCampus comprensivo dei servizi. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla sede del Centro Palladio in via Firenze 51, telefono 0471 - 933108.

Alto Adige 23-07-09
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categoria:giovani
mercoledì, 22 luglio 2009



La creatività chiama: c’è Diplorama!


 BOLZANO. Nuovo appuntamento, domani e dopodomani, con Diplorama, mostra dei progetti di laurea della facoltà di design e arti della Lub, l’ateneo cittadino, nella sede di piazza Università 1 (nuovo nome di piazza Sernesi), dalle ore 11 alle 20.
 I progetti esposti, quelli dei 18 studenti che in questi giorni hanno affrontato l’esame di laurea, evidenziano come sempre un’attenta sensibilità a problematiche legate al nostro vivere e al nostro tempo: gli studenti si sono confrontati con tematiche socio-culturali, legate alla tradizione, alla moda e al costume, offrendo anche spunti di riflessione su argomenti estremamente attuali, come la tutela della privacy o la cremazione. Vediamo allora qualche accenno ad alcuni dei lavori che saranno esposti domani e dopodomani.
 In “Siròne adòra?” Dino Gillarduzzi, ampezzano, ha progettato una mostra itinerante che, attraverso il linguaggio visuale infografico, contribuisce a ridestare l’identità delle popolazioni delle valli ladine, soprattutto nelle giovani generazioni, sottolineando l’importanza fondamentale del legame con la propria comunità, le proprie tradizioni, la propria cultura. “Gaia”, di Veronika Gantioler, è un’urna cineraria in materiale naturale e biodegradabile, contenente delle sementi, che interpreta in modo originale e simbolico il fenomeno del desiderio di immortalità. Oltre alla funzione dell’urna che contiene le ceneri, Gaia è anche vaso, che viene interrato e dal quale, con il passare del tempo, (ri)nasce la vita sotto forma di una pianta. Il progetto, legislativamente ancora non applicabile in Alto Adige ma possibile in altri paesi, vuole essere anche uno spunto di riflessione su una tematica sempre più sentita. “Affascinu” è un nuovo modo di vedere l’abito da sposa progettato da Alejandra Deaza: sopra un abito classico, riutilizzabile per innumerevoli altre occasioni, Alejandra veste la sposa con un particolare soprabito con più di cento piccole taschine realizzate con la tecnica della plissettatura. Gli ospiti vengono, quindi, invitati ad ornare il vestito con piccoli portafortuna. “Eines wie keines” di Dorit Birkner combina la produzione seriale e il fatto a mano conferendo a dei mobili un’impronta personale: una struttura perforata permette che questi possano essere ricamati a piacere. Ognuno di noi può così personalizzare secondo i propri gusti ed esigenze il proprio arredamento, rendendolo unico e speciale.
 La panoramica è limitata perchè in mostra ci saranno altri progetti. Diplorama sarà, lo ripetiamo, aperta al pubblico domani e dopodomani dalle ore 11 alle 20 nella sede dell’università, con ingresso da piazza Università 1 (ripetiamo, ex piazza Sernesi...), sviluppandosi poi su diversi piani degli spazi della facoltà di design e arti.

Alto Adige 22-07-09
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categoria:giovani
mercoledì, 22 luglio 2009


Idee per promuovere le sale-prova musicali

 BOLZANO. Le sale-prova musicali sono uno spazio molto richiesto dai giovani e dagli amanti della musica anche a Bolzano. Per comprendere il funzionamento del Centro musica di Trento e le sue modalità di gestione, il direttore dell’Ufficio famiglia donna e gioventù del Comune di Bolzano, Stefano Santoro, Katia Rossetto (politiche giovanili), e Franco Bertoldi (associazione MusicaBlu), si sono recentemente incontrati con i responsabili della struttura trentina e con i referenti delle politiche giovanili del capoluogo trentino. Va anche detto che il numero delle sale prove per i giovani a Bolzano è di circa una quindicina, ma purtroppo queste realtà sono poco conosciute; perciò s’intende realizzare un opuscolo informativo sulle sale prove musicali esistenti nei centri giovani e non solo.

Alto Adige 22-07-09
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categoria:giovani, musica danza teatro cinema
martedì, 21 luglio 2009



E ora il servizio civile può essere svolto nelle aule scolastiche
BOLZANO. Se parli di servizio civile pensi a giovani impegnati in assistenza sociale. In realtà il servizio civile ultimamente sta trovando altri terreni fertili. E così adesso per la prima volta anche due realtà scolastiche della città, l’Istituto comprensivo Bz 3 (Scuola elementare “Don Milani” e Scuola media “L. da Vinci”) e l’Itc “C. Battisti”, hanno presentato progetti che prevedono l’impiego di volontari del servizio civile, due per ciascun Istituto.
 Il settore d’intervento è quello dell’educazione e promozione culturale con attività di studio e di sorveglianza: i volontari dovranno supportare gli alunni nello svolgimento dei compiti assegnati dalla scuola, agevolare il recupero di lacune nell’apprendimento, favorire la socializzazione e l’integrazione. In particolare per l’elementare e la media il progetto prevede attività di supporto ad alunni stranieri o con difficoltà di apprendimento nonché servizio di sorveglianza alla mensa, mentre per l’Itc si propone come opportunità di aiuto indirizzata agli studenti delle prime, per far acquisire un efficace metodo di studio in un contesto nel quale possono iniziare ad approfondire interessi extrascolastici in compagnia di coetanei.
 I giovani interessati hanno tempo fino alle ore 14 del 27 luglio per presentare le domande alle segreterie delle scuole (via Napoli 1 per l’I.C. Bz 3, via Cadorna 16 per l’Itc) dove possono rivolgersi per ulteriori informazioni sulle attività a cui saranno destinati durante il periodo di volontariato. Giusto ricordare che ai volontari in servizio civile va un assegno mensile di 433,80 euro; la durata è 12 mesi con orario medio di 30 ore settimanali.

Alto Adige 21-07-09
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categoria:giovani, sociale
martedì, 21 luglio 2009



Progetto Enterprise Itc Brunico in finale: energia dai pavimenti
 BOLZANO. Cinque studenti dell’Itc in lingua tedesca di Brunico hanno partecipato la scorsa settimana alla finale internazionale del progetto Enterprise-European Business Game.
 In maggio il team di Brunico «Energy surface» composto da Silvia Gasteiger, Markus Schmiedhofer, Denis Declara, Daniel Agreiter e Alex Kirchler si è aggiudicato la vittoria della finale provinciale progettando un sistema di pavimentazione che produce energia con la pressione del passaggio. Il prodotto, pensato per discoteche, stazioni e luoghi pubblici molto frequentati, costituisce una fonte di energia pulita ed innovativa.
 Il team altoatesino ha colpito la giuria mostrando anche un prototipo, ma i vincitori della finale internazionale sono stati i ragazzi della slovacchia con un sistema di navigazione satellitare per non vedenti.

Alto Adige 21-07-09

Per saperne di più: http://www.enterprise-ebg.it/
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categoria:giovani, innovazione
martedì, 21 luglio 2009



Repubblica@Scuola vince il premio World Young Reader della WAN-IFRA

WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori, ha assegnato il premio per la migliore iniziativa a favore dei giovani a Repubblica@Scuola, il progetto didattico di Repubblica che si rivolge a tutte le scuole medie italiane.
 La giuria internazionale ha scelto Repubblica@Scuola per “l’opportunità che offre agli studenti di essere reporters e commentatori a stretto contatto con i giornalisti professionisti con forte interazione tra stampa e online”. Il premio viene assegnato ogni anno ai giornali che hanno realizzato il miglior progetto degli ultimi 24 mesi. Repubblica@Scuola celebra quest’anno dieci anni di vita. Nell’ultima edizione, con la sua completa conversione all’online, si è messo non solo a disposizione delle scuole un sistema editoriale aggiornato per la realizzazione dei propri giornali on line di istituto ma soprattutto si è creato uno spazio informativo e di aggregazione all’interno del sito Repubblica.it dove gli studenti hanno scritto, insieme ai giornalisti, proprie storie e commenti sugli avvenimenti che hanno caratterizzato l’anno. Ogni quindici giorni i migliori articoli, oltre ad essere pubblicati sul portale Repubblica@Scuola, sono stati pubblicati sulla home page di Repubblica.it.

20/07/2009
http://www.pubblicitaitalia.it/news/Fatti-e-Persone/Premi/repubblicascuola-vince-il-premio-world-young-reader-della-wan-ifra-_20070329.aspx
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categoria:giovani

martedì, 21 luglio 2009


Corsi per «entrare» a Medicina



BOLZANO. L’Informazione universitaria Alto Adige e l’Ufficio orientamento scolastico e professionale della Ripartizione provinciale Diritto allo studio, università e ricerca scientifica organizzano per fine agosto 2009, in collaborazione con il Mua (Movimento universitario altoatesino), corsi di preparazione all’esame di ammissione ai corsi di laurea in medicina e odontoiatria e per le professioni sanitarie. Le iscrizioni vanno fatte entro il 5 agosto.
 Sono previsti due incontri di sei giorni (4 giorni per il ripasso e 2 giorni per lo svolgimento del test simulato e la correzione). I corsi sono tenuti da docenti delle Università di Padova e Verona e della Scuola Superiore di Sanità “Claudiana” e prevedono: ripasso di matematica, fisica, chimica, biologia e logica, informazioni sullo svolgimento e le caratteristiche dell’esame di ammissione e la simulazione del test con correzione dello stesso.
 Vi saranno due corsi di preparazione per l’ammissione ai corsi di laurea, uno per le facoltà di medicina ed odontoiatria e l’altro per quelli riferiti alle professioni sanitarie (anche in lingua tedesca). I corsi si svolgeranno dal 17 al 20 agosto 2009 mentre il 27 e 28 agosto 2009 vi sarà il ripasso ed il test simulato per la facoltà di medicina e odontoiatria e il 26 e 27 agosto 2009 per quelle delle professioni sanitarie.
 La partecipazione al corso è subordinata al pagamento di una quota d’iscrizione di 55 euro, che viene versata tramite bonifico bancario al Movimento universitario altoatesino.
 L’iscrizione va effettuata presso il Mua (Bolzano, via Firenze 51, telefono 0471/933197, fax 0471/921380) entro il 5 agosto 2009, facendo pervenire l’apposito modulo d’iscrizione e copia del bonifico. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio orientamento scolastico e professionale (Tel. 0471/413350 - 413351), all’Informazione universitaria Alto Adige (Tel. 0471/413301 - 413306 - 413307) e naturalmente al Mua stesso (tel. 0471/933197). Gli scorsi anni questa preparazione ai test d’ammissione alle facoltà di Medicina e di Odontoiatria si è dimostrata un valido aiuto per quanti intendono avviarsi alla professione di medico o di dentista. E passare il test sta diventando sempre più difficile.

Alto Adige 20-07-09
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categoria:comunicati, giovani
domenica, 19 luglio 2009



Museo archeologico, i segreti del sarcofago


Un workshop dedicato ai più piccoli: prenotazione obbligatoria entro il 30 luglio

BOLZANO. In un workshop dal titolo «Il sarcofago, una casa per l’eternità», in programma domenica 2 agosto al Museo archeologico i bambini potranno imparare a leggere i sarcofagi egizi. La prenotazione è obbligatoria entro il 30 luglio.
 Nell’antico Egitto i sarcofagi che contenevano le mummie, spesso riccamente decorati, erano quasi una carta d’identità per i defunti. Disegni e geroglifici, infatti, spiegavano chi era e cosa faceva la persona mentre era ancora in vita, ed elencavano inoltre le speranze dei parenti per il suo viaggio nell’aldilà. Il workshop è organizzato dal team pedagogico del museo, ed è destinato a bambini dagli 8 agli 11 anni di età.
 Il costo per la partecipazione è di 4 euro a persona, ed il workshop si svolgerà in lingua italiana con obbligo di prenotazione al numero telefonico 0471/320112.

Il sarcofago: una casa per l’eternità

Workshop per bambini e bambine Perché gli egizi imbalsamavano i loro morti? Cosa avveniva nel tribunale di Osiride? Le affascinanti raffi gurazioni e le iscrizioni presenti sul sarcofago di Nes-pa-kai-schuti, un sacerdote vissuto nell’Antico Egitto, ci aiuteranno a scoprire le credenze sull’aldilà e la complessità dei riti funebri degli egizi. Con il team didattico del Museo Archeologico dell’Alto Adige. Per bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni. Numero di partecipanti: massimo 20. Prenotazione obbligatoria entro il 30.07.09 Quota d’iscrizione: Euro 4,00 pro Person.

Vedi anche: http://archaeologiemuseum.it/it/node/672


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categoria:comunicati, giovani
sabato, 18 luglio 2009




«Gioventù senza confini», competizione tra 6 nazioni


  TERMENO. Da domani a domenica il Comune di Termeno sarà pacificamente invaso da centinaia di ragazzi italiani e stranieri che prenderanno parte all’edizione 2009 dei giochi «Gioventù senza confini». Le varie delegazioni arriveranno già oggi pomeriggio ed in serata ci sarà la prima cena - per fare conoscenza - alla Bürgerhaus. Alla competizione prenderanno parte le formazioni tedesche di Rödermark e Mindelheim, la formazione austriaca di Schwaz, la compagine britannica di East Grinstead, il team francese di Bourg-de-Pèage, quello italiano di Verbania e quello spagnolo di Sant Feliu de Guixols.
 A fare gli onori di casa, per conto del comitato organizzatore locale, saranno il sindaco Werner Dissertori e il vicesindaco Wolfgang Oberhofer, che ha seguito tutta la fase preparatoria. «La premiazione - spiega Dissertori - è prevista sabato alle 20 alla Bürgerhaus. Per la serata conclusiva abbiamo organizzato un evento particolarmente originale con canti, balli a cura dei giovani locali L’intenzione è anche quella di far conoscere usi e costumi locali».
 Le prime competizioni inizieranno venerdì alle 9, giornata nella quale i partecipanti avranno modo di conoscere anche il Parco Avventura nel bosco di Castelvecchio. Si è pensato peraltro anche al divertimento dei ragazzi, tanto che per sabato sera è stato organizzato un beach party con musica a cura dello Jugendtreff. La partenza delle varie delegazioni è prevista per lunedì.

Alto Adige 16-07-09
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mercoledì, 15 luglio 2009



Luca, studente da «cento e lode»



BOLZANO. Stanco e provato dopo l’ultimo sforzo per sostenere l’esame orale, Luca Bonometti, studente di Laives al classico Carducci, si riposa all’ombra del suo eccezionale «100 e lode». Meritatamente ottenuto. In un clima disteso e rilassato, racconta la sua esperienza scolastica e il recente successo.
 Come è nata in te la passione per il greco ed il latino. Materie in cui prendevi sempre i massimi voti?
 
«Ho iniziato fin da piccolo ad appassionarmi alla lettura e alla grammatica. Mi ricordo quando il prima elementare ero forse l’unico che sapeva già leggere e scrivere. Poi con gli anni ho iniziato ad appassionarmi anche alle materie umanistiche perché erano per me fonte inesauribile di conoscenza».
 Che rapporti hai avuto con classe e professori?
 
«All’inizio ero un po’ troppo introverso per far amicizia con i miei compagni di classe, poi ho preso coraggio e sono diventato uno di loro. Ho fatto presto, in realtà, a sentirmi come loro e tra noi non ci sono differenze. Per quanto riguarda i prof, posso dire che li ho sempre reputati un modello da seguire, un valido mezzo per accrescere il mio interesse allo studio. Sono stati importanti per la mia crescita interiore».
 Stressante il periodo pre-esami?
 
«L’ho vissuto come tutti gli altri ragazzi. Avere il massimo dei voti non rende esenti da paure e dubbi circa il tuo stato di conoscenze globali. Ho dato veramente il massimo. Anche nelle materie che reputavo più ostiche per me».
 Lo svolgimento dell’esame scritto e orale è andato secondo le tue previsioni?
 
«Sono andati più semplicemente di quello che pensavo. Il tema di latino, per noi seconda prova, l’ho trovato sicuramente non semplice ma fattibile. C’erano soltanto alcuni punti un po’ ostici ma, alla fine, dopo cinque anni che studiamo questa materia, devo dire che ero preparato a sufficienza».
 Quali sono stati i tuoi maggiori successi?
 
«Sono felice di aver vinto il “Certamen propertianum” di Assisi. Devo anche dire che l’intera mia carriera scolastica è stata una sequela di successi visto che la mia media è sempre oscillata tra 9 e 10».
 Come ti sei sentito quando hai visto sul tabellone dei risultati un bel 100 e lode accanto al tuo nome?
 
«Se devo essere sincero non credevo ai miei occhi, anzi, non credevo neppure che esistesse un punteggio simile. Nonostante tutto il risultato ottenuto mi ha fatto pensare, perché mi chiedo, in cuor mio, se tale voto rispecchi effettivamente le mie capacità e la mia conoscenza. Se è così posso sperare che il mio prosieguo universitario sarà sicuramente felice. Altrimenti avrò unicamente da rimboccarmi le maniche e da studiare sodo».
 Hai provato un po’ di imbarazzo davanti ai tuoi compagni di classe o di scuola per il voto che hai raggiunto?
 
«Sicuramente no. Mi considero, dopo cinque anni che li conosco, parte di loro. Siamo tutti uguali indipendentemente dai voti che uno può raggiungere. Non fa parte, poi, della mia vita, considerarmi speciale solo perché, magari, sono più bravo di loro a scuola».
 «Di tutte le materie dove hai sempre ottenuto eccellenti risconti, qual è stata la tua preferita?
 
«Nonostante sia un appassionato latinista, la mia materia preferita è biologia. C’è qualcosa in quella materia che mi affascina. Forse perché la biologia ti insegna cose che uno reputa scontate e che poi così scontate non sono».
 Parlando della tua vita, che rapporto hai con i tuoi amici? Esci con loro in motorino? Fai qualche attività sportiva? Hai una passione particolare oltre allo studio del greco e del latino?
 
«Penso di avere una vita normale come tanti altri. Mi trovo con gli amici anche se non ho il motorino visto che non ne ho mai sentito l’esigenza. Preferisco scegliermi accuratamente gli amici e condividere con loro le mie passioni. Per quando riguarda lo sport o la musica ammetto di aver provato molte cose, ad esempio il calcio o la chitarra o il pianoforte, ma di non aver mai approfondito in maniera particolare queste attività».
 Che progetti hai nell’immediato?
 
«Per quanto riguarda il mio futuro immediato penso che mi riposerò, poi mi dedicherò, verso la fine di agosto, allo studio perché voglio iscrivermi a Medicina, forse a Innsbruck o Padova».
 Cosa consiglieresti ad un ragazzo che ha delle mire simili alle tue e che vuole uscire dalla scuola con 100 e lode.
 
«Penso che ci voglia un talento naturale per lo studio. Bisogna sentire proprio dentro di sé quella passione e quella motivazione che ti spinge a cercare il meglio».

Alto Adige 14-07-09
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mercoledì, 15 luglio 2009



L’«Abo+» da settembre è solo regionale



BOLZANO. Previsioni incerte sul futuro dei treni Intercity e Eurocity tolgono attualmente la base e l’interlocutore alla trattativa cercata dalla Provincia per confermare anche da settembre la validità di Abo+, la carta per gli studenti, sui treni a lunga percorrenza: è quanto precisa l’assessore provinciale alla Mobilità Thomas Widmann.
 Da parte degli studenti si sono levate diverse proteste per il fatto che da settembre il loro Abo+ sarà valido solo sui treni regionali. Questa la replica di Widmann: «Anche se l’offerta non si estende più a treni Ic e Ec, resta valida per tutti i treni regionali ed è comunque una iniziativa unica in Italia per offrire ai giovani una opportunità gratuita o molto conveniente di utilizzo dei mezzi del trasporto pubblico». L’assessore comprende la delusione di alcuni studenti, ma osserva che «l’autorizzazione concessa in via temporanea l’anno scorso da Trenitalia per la validità anche su treni Ic e Ec non è stata più rinnovata e, anche alla luce delle incerte previsioni sul futuro dei treni Ic e Ec, attualmente mancano una base di trattativa e anche un interlocutore. Diverse richieste di contatto sono rimaste senza risposta».
 Ipotizzabile che da dicembre le Ferrovie tedesche (Db) o quelle austriache (Öbb), specifica Widmann, possano subentrare nei treni a lunga percorrenza, «e quindi si dovrà trattare sulla base di uno scenario completamente mutato». La Provincia conferma in ogni caso l’impegno per mantenere il servizio di trasporto pubblico all’avanguardia in Europa: cadenzamento di 30 minuti o orario, una rete capillare, tariffe convenienti rispetto alle Regioni confinanti sono solo alcuni esempi di questa politica. «E in collaborazione con i colleghi del Tirolo stiamo lavorando per potenziare con i nostri treni anche il traffico ferroviario transfrontaliero», conclude Widmann.

Alto Adige 14-07-09
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lunedì, 13 luglio 2009


GIFFONI FILM FESTIVAL


Oggi l’anteprima del nuovo Harry Potter

SALERNO. Parte oggi all’insegna della magia la 39a edizione del Festival di Giffoni, la rassegna cinematografica che porterà, nell’ormai storica location in provincia di Salerno, da oggi al 25 luglio, il meglio della produzione mondiale cinematografica per ragazzi. L’anteprima esclusiva di «Harry Potter e il principe Mezzosangue», il film che sarà distribuito il 15 luglio dalla Warner Bros nelle sale di tutto il mondo, darà il via a un’edizione che si annuncia come una delle più ricche di appuntamenti, eventi e ospiti italiani e internazionali degli ultimi anni. «Un’atmosfera magica sembra avvolgere Giffoni - dichiara Claudio Gubitosi, direttore del Festival - forse per via delle note dell’orchestra del Conservatorio di Salerno che, con i suoi 60 giovanissimi interpreti, suonerà la colonna sonora del film».

Alto Adige 12-07-09
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giovedì, 09 luglio 2009




Il Vke lancia l’appello per quindici volontari “Il Gioco è un diritto”


I ragazzi hanno tempo fino a lunedì 27 luglio per consegnare le domande

 BOLZANO. Il titolo del terzo progetto di servizio civile volontario del Vke (Associazione giochi) è “Il Gioco è un diritto” e prevede l’impiego di quindici volontari. Il settore d’intervento è quello dell’educazione e promozione culturale e le aree d’intervento sono centri di aggregazione e interventi di animazione sul territorio. Sono previsti 6 posti con vitto e alloggio e 9 posti con solo vitto.
 Il Vke ricorda a questo punto che i ragazzi hanno tempo solo fino a lunedì 27 luglio (alle ore 14) per consegnare le domande, dopodiché perdono la possibilità di partecipare a qualsiasi progetto.
 Le attività cui saranno destinati i volontari in servizio civile sono i ludobus Spielbus Vke, i centri CasaGioco Vke, l’Estate Ragazzi Vke, la Città dei Ragazzi MiniBZ, la manifestazione Arte & Ragazzi, il progetto Kir-Kinder e Info Ragazzi.
 Il Vke ricorda agli interessati che possono rivolgersi per informazioni e per consegnare le domande all’ufficio del Vke a Bolzano, in via Leonardo da Vinci, 20/A, telefono 0471 977413, e-mail info vke.it oppure serviziovolontario vke.it oppure consultare la pagina www.vke.it.
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giovedì, 09 luglio 2009



Danza sportiva, doppio successo


 BOlZANO. Ancora un oro ed un argento per l’Accademyc Dance di Bolzano (danza sportiva) che ne approfitta per lanciare un appello: «Siamo bravi ma pochi, cerchiamo ballerini». A Rimini si sono svolti - infatti - i campionati italiani di danza sportiva Fids-Coni. Alla manifestazione denominata Sport Dance, il più grande festival di danza sportiva al mondo, hanno partecipato in undici giorni oltre 30.000 atleti nelle diverse categorie, classi e discipline. Dalle gare è uscita una doppia vittoria per gli atleti bolzanini dell’Accademyc Dance. Protagonisti di questa fantastica performances gli atleti Natascia Romanin e Jan Tomasi e ancora Stefany Barbin e Christian Wiedemann, Martina Cestarollo e Nicholas Faltner, Sara Bonometti e Maurizio Capuzzo. Nella categoria over 16 tutti gli atleti della squadra bolzanina sono entrati in finale. Enorme soddisfazione, come detto, e un premio meritatissimo per gli atleti Natascia Romanin e Jan Tomasi, che hanno affascinato la giuria ed il pubblico centrando per ben sette volte il punteggio 1 e che così facendo si sono aggiudicati a pieno merito il titolo italiano.
 Per la categoria rock’ n’roll formazione, squadre sincrono, il team dell’Accademyc Dance si è classificato al secondo posto. Insomma una medaglia d’oro e una di argento, che hanno dato grande soddisfazione sia agli atleti che agli allenatori Edith e Giancarlo. «Siamo abituati a vederli in pista tra prese e volteggi, impegnati nelle esibizioni e ormai sappiamo scorgere la tensione e la gioia sui loro volti - raccontano - ma i ragazzi della danza sportiva sono prima di tutto atleti». Servono, infatti, allenamenti giornalieri ed una ginnastica mirata per preparare il fisico ed il fiato a questa fantastica disciplina sportiva di “rock’ n roll” tecnico ed acrobatico. Le formazioni sono composte da un minimo di quattro coppie ed un massimo di otto.
 L’Accademyc Dance di Bolzano quest’anno ha partecipato con le 4 coppie “complete” a disposizione, quindi con il numero di atleti minimo indispensabile per la partecipazione a questa entusiasmante gara. Dalla scuola un appello per arrivare alle prossime gare con una formazione completa: «Ragazzi, vi aspettiamo». Per ulteriori informazioni telefonare allo 0471 204422 o al cellulare 347 5088363.

Alto Adige 09-07-09
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categoria:giovani
mercoledì, 08 luglio 2009



Consigli utili e informazioni a misura di ragazzi
Sono attivi per tutta l’estate i servizi di sportello dell’associazione Ascolto Giovani

 BOLZANO. L’associazione Ascolto Giovani prosegue la sua attività per tutta l’estate, in collaborazione con L’Ufficio servizio giovani della Provincia e l’Ufficio giovani del Comune. In particolare in estate è attivo lo sportello di informazioni e consulenza per il mondo giovanile, un centro d’ascolto dove ci si può confrontare e parlare di: rapporti con i genitori; sportello legale; consulenza psicologica; consulenza pedagogica; scuola; sicurezza stradale. Lo sportello è gestito da varie figure professionali che possono dare un aiuto concreto ai giovani nei vari settori, ovvero psicologi, educatori, assistenti sociali, medici, avvocati, professori, tutto in riservatezza anche perchè le consulenze vengono fornite sempre su prenotazione. Inoltre è attivo lo sportello di sicurezza stradale in collaborazione con l’Ufficio patenti della Provincia, dove si possono avere informazioni burocratiche ma soprattutto informazioni sui comportamenti da tenere quando si circola sulle strade, sul preciso significato di tutti i segnali stradali, su come comportarsi in caso di pericolo, di incidente, di emergenza e altro ancora. Per usufruire di tutti i vari servizi basta andare nella sede di Ascolto Giovani, in via Firenze 51, nei seguenti orari: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 15.30 alle 18, mercoledì dalle 10 alle 12; per informazioni via telefono il numero di Ascolto Giovani è 0471-505326.

Alto Adige 08-07-09
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categoria:giovani
martedì, 07 luglio 2009



Il teatro è formativo: il servizio civile si può fare al Teatro Cristallo


 BOLZANO. Vuoi renderti utile al prossimo? Ma vai a teatro... Non è mica una frase da fuori di testa, anzi, è la realtà. Sono infatti aperte fino al 26 luglio le iscrizioni per i giovani, dai 18 ai 28 anni, interessati a svolgere un anno di servizio civile e fra gli enti accreditati in provincia di Bolzano quest’anno, per la prima volta, c’è anche il Teatro Cristallo di via Dalmazia 30.
 Il Cristallo rientra fra gli enti culturali “aperti” a ospitare chi svolge il servizio civile, e lo fa con un interessante progetto a cavallo fra cultura e sociale: il posto ideale per chi ama il teatro, la cultura e il contatto con la gente. Il Cristallo offre infatti la possibilità, a due giovani interessati a svolgere un anno di servizio civile, di rientrare nel progetto “Sul palcoscenico: alla scoperta del teatro nel suo arcobaleno d’età”, con incontri ad hoc con gli artisti presenti in cartellone, momenti formativi che daranno la possibilità di acquisire competenze professionali nel campo della comunicazione e della promozione di eventi culturali.
 E’ un modo nuovo di affrontare il servizio civile sfruttando le potenzialità del teatro e mettendo a disposizione il proprio tempo e la propria creatività per un progetto utile sul piano personale, culturale e della comunità locale. Il Teatro Cristallo infatti ospita non solo spettacoli e iniziative culturali spiccatamente teatrali ma dà grande rilevanza alle tematiche sociali come il dialogo intergenerazionale e interculturale, azioni su emarginazione, povertà e razzismo.
 Il compito assegnato ai volontari del servizio civile interessati al Teatro Cristallo sarà quello di sviluppare un progetto di ricerca sul pubblico della cultura, seguendo la “vita culturale” di un campione selezionato e offrendo, al termine, uno spaccato reale delle aspettative e dei bisogni di chi a teatro va e di chi invece, a teatro sceglie di non andare. Il progetto si inserisce quindi in un più ampio filone di ricerca che coinvolge da sempre la struttura di via Dalmazia: quello della ricerca di nuovo pubblico per la cultura e di indagine rispetto ai bisogni latenti della popolazione di un’ampia area della città.
 Le iscrizioni devono pervenire alla segreteria del Teatro Cristallo entro il 26 luglio; per più informazioni telefonare al numero 0471 - 202016 o inviare una mail a: info@teatrocristallo.it.

Alto Adige 07-07-09
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categoria:giovani, sociale
lunedì, 06 luglio 2009


Il Quotidiano in Classe


Il progetto "Il Quotidiano in Classe" porta nelle scuole superiori italiane alcuni tra i più grandi giornali italiani a confronto, affinchè possano diventare strumenti per una moderna forma di educazione civica day by day.
Lanciato dall'Osservatorio nel Settembre 2000, il progetto, che si svolge con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha raggiunto una posizione di leadership tra le iniziative che promuovono la lettura del giornale tra i giovani e nel mondo della scuola.  Il progetto "Il Quotidiano in Classe"
Si tratta di un primato sia quantitativo, in virtù dell'oltre 1.500.000 studenti che vi partecipano, un giovane italiano su tre, sia qualitativo, grazie ad un'offerta completa rivolta al mondo scolastico, ed articolata in tre punti:

LEZIONI IN CLASSE: I docenti che hanno aderito all'iniziativa, assumono l'impegno di dedicare un'ora di lezione la settimana alla lettura dei giornali: il primo quotidiano d'opinione italiano, Il Corriere della Sera, un grande quotidiano regionale come Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, l'Adige, L'Unione Sarda, Il Tempo, La Stampa, Gazzetta del Sud, Il Giornale di Vicenza, L'Arena, Brescia Oggi, Gazzetta di Parma, Il Gazzettino, il più autorevole quotidiano sportivo nazionale, La Gazzetta dello Sport e, nelle classi quarte e quinte, il principale giornale economico europeo, Il Sole 24 Ore.

FORMAZIONE: Ai docenti responsabili del progetto classi è rivolta una specifica attività formativa promossa dall'Osservatorio, basata su autorevoli contributi scientifici e pensata per permettere loro di presentare correttamente il giornale ai ragazzi. In particolare ciascun insegnante riceve una pubblicazione edita da " La Nuova Italia Editrice". I quotidiani soci del progetto "Il Quotidiano in Classe"
L'Osservatorio promuove anche Giornate di Formazione per i docenti coinvolti nel progetto, un'occasione nel corso della quale gli insegnanti possono confrontare le loro esperienze didattiche ed incontrare relatori qualificati.

Sempre per venire incontro alle esigenze dei docenti partecipanti e' stato inoltre attivato un nuovo servizio di assistenza didattica on line, a completa disposizione degli insegnanti per tutto il corso dell'anno scolastico.

RICERCA: Per far sì che anche i giornali, tutti i giornali italiani, possano fare i propri passi per andare incontro ai giovani, ad ogni studente l'Osservatorio chiede come valuta i quotidiani di oggi e come vorrebbe trasformare quelli di domani. I risultati di questa indagine, che consente così anche un costante monitoraggio dell'iniziativa, vengono presentati ogni anno al convegno "Crescere tra le righe".


Clicca qui per sfogliare il Quaderno di Lavoro realizzato dall’Osservatorio Permanente


fonte:  http://www.osservatorionline.it/it/il_quotidiano_in_classe/index.php?menu=il_quotidiano_in_classe
 http://www.osservatorionline.it/it/il_quotidiano_in_classe/index.php?menu=il_quotidiano_in_classehttp://www.osservatorionline.it/it/il_quotidiano_in_classe/index.php?menu=il_quotidiano_in_classe file2 file3
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categoria:cultura, giovani
domenica, 05 luglio 2009



Con cinema e musica nei centri giovanili si trascorrono 2 mesi



 BOLZANO. Lo svago culturale estivo fa tappa nei centri giovanili. E’ la ricetta di “E... state al Centro”, da dopodomani al 25 agosto, che vedrà i centri culturali e giovanili di Bolzano aperti anche d’estate per offrire a chi resta in città musica, cinema e arte, su iniziativa della Ripartizione provinciale cultura italiana in collaborazione con l’Arci. Le basi saranno il Centro Premstaller, Pippo Stage, il Circolo culturale e centro giovanile P.Valer a Don Bosco.
 Ogni martedì verranno proposti in alternanza concerti di musica dal vivo e proiezioni cinematografiche.
 Si inizia dunque dopodomani con il concerto dei Moscaburro (acoustic chill out) gruppo locale finalista del festival “Upload”. Il 14 luglio si prosegue con “Mogli e buoi dei paesi tuoi”, documentario sul tema dell’interculturalità, e “Signori professori”, un viaggio nel mondo della scuola dalla parte dei professori, documentari firmati da Maura Del Pero. Il 21 luglio concerto di chitarra classica con Galia Mastromatteo, giovane musicista bolognese. Il 28 luglio “Uno di noi”, film su Alexander Langer, di Dietmar Höss. Si prosegue con la musica dal vivo del Rody Street Quartet (jazz) il 4 agosto. L’11 agosto è la volta del documentario di Andreas Perugini, “Luis Trenker: il figliol prodigo”. Il 18 agosto concerto free pop di Monika Callegaro e Marco Stagni. Martedì 25 agosto conclusione con “Indro Montanelli, un grande italiano controcorrente”, realizzato dal giornalista Georg Schedereit. Poi al Centro Don Bosco ogni giovedì il 16, 23 e 30 luglio serate di proiezioni video sulla realtà locale, presentati dal cineamatore bolzanino Carlo Grenzi; il 6 agosto si parlerà di ambiente (flora e fauna) con l’esperto Gianni Breda.
 Per avere tutte le informazioni precise sulle location dei diversi appuntamenti, contattare l’Arci in via Dolomiti 14, in ogni caso i concerti si tengono dalle ore 21 alle 23, le proiezioni dalle 20.30 alle 23.

Alto Adige 05-07-09
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categoria:giovani, comune di bolzano
domenica, 05 luglio 2009


Studente alle Olimpiadi di informatica


BOLZANO. Maximilian Alber, studente di quarta superiore dell’Istituto tecnico commerciale in lingua tedesca “Max Valier”, si è qualificato alle Olimpiadi internazionali di informatica. Alber sarà il primo altoatesino a partecipare alle Olimpiadi del computer.
 Dopo aver superato la selezione interna, effettuata a livello di istituto e successivamente quella regionale, Maximilian Alber ha staccato il biglietto per la Bulgaria giungendo terzo nella prova nazionale disputata a Pesaro e Fano. Alle Olimpiadi italiane, che hanno visto i ragazzi sfidarsi in una prova che richiedeva elevate abilità informatiche, hanno partecipato circa 13 mila studenti provenienti da cinquecento scuole di tutto il paese. Alber farà parte della delegazione italiana che, ad agosto, parteciperà alle Olimpiadi internazionali. Lo studente delle “Max Valier” affronterà altri 250 ragazzi provenienti da 80 Paesi diversi. Da sottolineare come la prestazione di Maximilian Alber confermi i successi già riscontrati in passato dall’Istituto tecnico commerciale in lingua tedesca.
 Ricordiamo infatti che nel 2003 e nel 2004, infatti, Samuel Kerschbaumer, Dieter Steiern e Matthias Silbernagl si aggiudicarono la medaglia d’oro nella competizione di informatica riservata alle scuole di tutta Italia.

Alto Adige 05-07-09
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categoria:giovani
venerdì, 03 luglio 2009




Studio, impegno prezioso

Torna il concorso con premi in denaro ai migliori «maturi»

 BOLZANO. Nel periodo degli esami di maturità, casca a pennello un’iniziativa di premio ai maturandi-maturati che hanno ottenuto un ottimo risultato. E’ il concorso provinciale “Evidenziare e premiare l’impegno scolastico”, promosso congiuntamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Assoimprenditori Alto Adige e le intendenze scolastiche tedesca, italiana e ladina.
Per partecipare al concorso i giovani candidati dovranno compilare un modulo di richiesta nonché un’informativa sulla privacy, moduli che dovranno essere inviati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano in via Talvera 18. Il regolamento, con tutte le informazioni dettagliate, e il modulo del concorso si trovano su Internet, collegandosi al sito www.proexcellentia.it.


Alto Adige 03-07-09
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categoria:giovani
venerdì, 03 luglio 2009



Maturità, ok il progetto Olympia


 BOLZANO. Il Progetto Olympia, il percorso di studi per giovani agonisti dopo la terza media, arriva ad uno storico traguardo. Tutti i sette ragazzi ammessi agli esami di maturità hanno superato brillantemente le prove sostenute alla prestigiosa Scuola Professionale per sportivi d’élite Spse di Tenero (Svizzera). L’assessore alla formazione professionale Barbara Repetto ha incontrato e festeggiato i sette ragazzi del “Progetto Olympia” che hanno sostenuto per la prima volta, al termine del percorso formativo iniziato nel 2004 al Centro “Luigi Einaudi” di Bolzano, gli esami per conseguire il diploma di maturità professionale commerciale sostenuti alla scuola professionale per lo sport Spse, in Svizzera. E’ un titolo di studio valido anche in Italia e che consente l’accesso all’università.
 Gli studenti ammessi dalla commissione interna al Progetto Olympia hanno riscosso menzioni di merito da parte della commissione esaminatrice elvetica per l’ottimo livello della loro preparazione. «Olympia chiude così il primo ciclo completo di studi portando i ragazzi che hanno scelto il biennio di specializzazione, dopo il triennio con cui hanno ottenuto il conseguimento dell’attestato di operatore turistico-sportivo, all’esame di maturità. E’ un risultato che premia gli sforzi di una grande squadra affiatata, che sta operando con impegno per consentire ai ragazzi che praticano sport di integrare scuola e attività agonistica nel modo migliore e funzionale, con preziose sinergie operative lodate dalla Scuola dello Sport elvetica», ha detto l’assessore Repetto.
 Il biennio di specializzazione è stato fortemente voluto dalle famiglie dei ragazzi che desideravano portare i loro figli al completamento di un percorso quinquennale. «La nostra Provincia si sta battendo per ottenere la maturità professionale, con percorsi didattici e formativi di alta qualità così come avviene in altri Paesi europei. E’ il modo migliore - ha spiegato ancora l’assessore Barbara Repetto - per superare con i fatti non solo pregiudizi ideologici verso la scuola professionale, ma anche un elemento di giustizia sociale, un fattore di crescita personale per i giovani coinvolti, una soddisfazione legittima per le loro famiglie». Di fronte all’incertezza legata all’approvazione della legge provinciale sulla maturità professionale, la Formazione professionale ha così preso contatti ed iniziato una stretta collaborazione con la Spse, che abbraccia la stessa filosofia operativa di “Olympia”.

Alto Adige 03-07-09
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mercoledì, 01 luglio 2009


La guida alla scelta fra le università da lunedì sarà all’Info point del Mua

BOLZANO. Il periodo estivo per gli studenti dell’ultimo (ma anche penultimo, lungimiranti) anno delle scuole superiori è il periodo in cui si pone il problema di decidere se entrare nel mondo del lavoro o se andare all’università. Anche quest’anno il Mua, Movimento universitario altoatesino, apre nella sua sede di via Firenze 51 uno spazio (nella foto a lato) con materiale informativo sui vari corsi di laurea attivati nelle sedi universitarie italiane. Lo spazio Info Point sarà attivo da lunedì 6 luglio e attivo fino al 12 settembre, in modo che gli studenti possano trovare l’occorrente in modo semplice e veloce: materiale suddiviso per sedi universitarie e zone geografiche (regioni italiane) ed esposto in appositi stand per una facile consultazione. Inoltre gli operatori del Mua saranno a disposizione per fornire chiarimenti e informazioni sul mondo universitario: sulle modalità di preiscrizione alle facoltà, su test d’ammissione, modalità di iscrizione, trasferimenti, passaggi interni, piani di studio, valutazione preventiva dei crediti, interventi per il diritto allo studio, posti alloggio e studentati e altro. Gli sportelli Mua saranno aperti da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle 12 e venerdì anche dalle 15.30 alle 18; per informazioni telefoniche c’è il numero 0471 - 933197.

Alto Adige 01-07-09
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categoria:comunicati, giovani
domenica, 28 giugno 2009


L’ecologia? E’ promossa



Bilancio positivo per il progetto «Ambiente fa scuola»

 BOLZANO. Andato in archivio l’anno scolastico 2008-2009, per elementari e medie va in archivio, con un ottimo risultato, anche l’impegno del Comune di Bolzano per sensibilizzare le classi sulla sostenibilità ambientale con “Ambiente fa scuola”, serie di progetti di educazione ambientale che mirano a creare una cultura ecologica a partire, appunto, dalle scuole elementari e medie.
 In cinque aree tematiche si sono affrontate varie problematiche ambientali, consentendo agli scolari di applicare le loro conoscenze in modo pratico e responsabilizzandoli. Le aree tematiche e i relativi temi sono state le seguenti. Ridurre i rifiuti (il compostaggio; raccolta differenziata e riciclaggio a Bolzano; cibo regionale o fragole in inverno?; quale merenda durante la pausa; produrre la carta; mostra dei rifiuti “+/- rifiuti). Mobilità (mele e limoni; polveri più o meno sottili; bimbi in bici; azione timbri per un’aria pulita - passi per il clima; a scuola ci andiamo insieme). Energia e clima (mostra itinerante - insieme per il clima; laboratorio dell’energia; scommettiamo che...; risparmio energetico nelle scuole). Escursioni a impianti ambientali (inceneritore; impianto di compostaggio; depuratore). Uscite didattiche nella natura (visite guidate al Colle; animali in natura: tracce; uccelli in primavera; sensi e giochi nella natura; le stagioni nella natura; educazione alimentare; orientamento all’aperto; l’acqua; attività nella fattoria didattica).
 Tra i progetti di maggior successo, oltre alle uscite didattiche che hanno coinvolto 175 classi, c’è “Scommettiamo che...”, una sfida alle classi partecipanti a limitare i consumi energetici - e quindi i costi ambientali ed economici derivati - tramite misurazioni delle temperature nei locali scolastici, dell’intensità della luce emessa dagli impianti di illuminazione e del consumo degli elettrodomestici. In questo modo, i ragazzi possono valutare e segnalare eventuali sprechi.
 «Anche questo anno scolastico si è concluso con una buona partecipazione ai progetti proposti da “Ambiente fa scuola” - ha commentato l’assessore comunale a mobilità e ambiente, Klaus Ladinser - ma al di là dei numeri è l’entusiasmo e l’interesse che si crea tra i ragazzi il senso del nostro lavoro. E un grazie va anche alle associazioni Ökoinstitut ed Eco che hanno realizzato i progetti».

Alto Adige 28-06-09
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categoria:ambiente, giovani
mercoledì, 24 giugno 2009



Corso per operatore dell'Arte e dello Spettacolo



Futuro on stage

Tutti on stage. Per chi sogna una vita sul palcoscenico o dietro le quinte l'occasione è imperdibile. Parte a Bolzano, infatti, il corso "On Stage - Operatore dell'Arte e dello Spettacolo", un percorso formativo della durata triennale finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Rientrante nel secondo ciclo nel sistema di istruzione e formazione professionale, questo corso - la cui sede è il Centro di Formazione Professionale Commercio – Turismo – Servizi “L. Einaudi” di Bolzano - è dedicato ai giovani talenti che intendono intraprendere un percorso formativo nell'ambito dell'arte e dello spettacolo. La qualifica prevede una diversificazione tra competenze che saranno curate nell'area culturale, nell'area artistico-creativa e nell'area tecnica, dando quindi la possibilità di indirizzarsi verso un percorso idoneo alle proprie capacità. AI termine del triennio i corsisti riceveranno una qualifica di "Operatore dell'Arte e dello Spettacolo", spendibile in strutture come teatri, associazioni culturali, enti socio-assistenziali, villaggi turistici. Per coloro che intendono proseguire il percorso formativo è previsto un quarto anno di specializzazione, per il proseguimento degli studi.
Ma cosa ne pensano i ragazzi, che già frequentano questa scuola? "Mi piacerebbe fare la cantante-raccontala 17enne Vanessa - ma da quando sono entrata in questa scuola sono rimasta affascinata anche dalla danza e dal teatro. Niente a che vedere con scuole come Amici di Maria De Filippi. Questo è il mondo reale e lavoriamo davvero sodo". Anche Silvia, 18 anni di Baselga di Pinè, ama la musica fin da piccola e ha deciso di trasferirsi e di lasciare il liceo linguistico per entrare nella scuola: "Dopo tre anni di duro lavoro non solo ti senti di aver raggiunto dei traguardi, ma è una grande scuola di vita anche perchè impari a rapportarti con gli altri". Shauni,15 anni dì Bronzolo ama invece la danza:"Qui si lavora davvero;
spero un giorno di diventare una professionista". "Tutta la mia vita è stata scandita dalla musica - gli fa eco Jenny, sedicenne bolzanina - e in questa scuola tutto è in movimento". "Cantare è il sogno della mia vita - racconta invece Federica di Bolzano - so che è un sogno difficile, ma se così non sarà spero di insegnare canto. Questa scuola ti assorbe e ti rnnova. E poi non posso scordare momenti emozionanti, come la visita al Teatro Stabile di Bolzano, quando abbiamo avuto la possibilità di parlare e confrontarci con registi e veri professionisti". "Sono stati i miei genitori a spingermi ad iscrivermi a questa scuola - racconta Dionis - così da poter seguire le mie aspirazioni artistiche". "Oltre alle materie tradizionali - spiega Lea, 18 anni - studiamo diverse altre materie in aula, sul palco, dalla regia alle luci, all'audio, al mixer". II corso, infatti, oltre alle materie di base come italiano, storia, matematica, educazione morale, inglese, tedesco, informatica, prevede materie artistiche specifiche quali: storia del teatro, storia dell'arte, storia della musica, acustica, solfeggio, tecnologia dello spettacolo, multimedia e laboratori di recitazione, canto leggero, danza. I ragazzi sono impegnati a scuola per 37 ore settimanali, distribuite dal lunedì al venerdì. Sono inoltre previsti seminari di approfondimento delle materie artistiche e stage formativi nel campo dello spettacolo in Italia e all'estero. Si accede al corso tramite selezione.
Info:
Scuola Professionale CTS "Luigi Einaudi" Via S. Geltrude, 3 ~ Bolzano ~ Tel. 0471 414471, fax 0471 414474 e-mail: ricca rdo.cicoliniGscuola.alto-adige.it

Fonte: Il quindicinale – Qui Bassa Atesina
N. 12 - 18-06-09
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categoria:giovani
mercoledì, 24 giugno 2009


Così, e seriamente, la crescita dei bambini è una roba da circo




L’associazione Arteviva prosegue i laboratori formativi di arte circense e giocoleria per piccoli fino a 14 anni

BOLZANO. Movimento e creatività insieme, per una crescita fisica e catatteriale nel segno però sempre, sia chiaro, del divertimento. E’ quanto si ottiene con i laboratori di circo-motricità, arte circense e giochi del passato, per bambini e ragazzini dai 6 ai 14 anni, organizzati dall’associazione bolzanina Arteviva. Infatti dopo le conferme ottenute nelle precedenti edizioni (dal 2006 in poi), Arteviva anche per quest’estate sta proponendo la nuova edizione dei laboratori di circo-motricità, arte circense e giochi del passato.
 L’arte circense permette di migliorare in molti ambiti la propria personalità. Con l’ausilio di una pluralità di stimoli motorii, come il ritmo, la coordinazione, l’equilibrio, l’espressione corporea, si possono raggiungere traguardi impensabili sotto l’aspetto della concentrazione mentale, presupposto per un buon rendimento scolastico. Il motivo di fondo di questa antica arte è la promozione della persona con una disciplina improntata all’esercizio, con tenacia e volontà, in una sfida con se stessi e non contro gli altri, in quanto la giocoleria non è mai competitiva, anzi spinge alla collaborazione nelle diverse capacità e tecniche apprese. E le sue conquiste durano nel tempo donando creatività, socializzazione, collaborazione, pazienza e costanza, fiducia reciproca, tutti valori indispensabili per sentirsi meritevoli per se e per gli altri.
 E oltre alla gocoleria, nei laboratori sono tanti i “giochi del passato” dei nostri genitori e nonni che si riscoprono insieme, una tradizione preziosa e un patrimonio culturale importante da non perdere, per riscoprire semplicità e divertimento.
 Vediamo il calendario dei prossimi laboratori. Dal 29 giugno al 3 luglio alla scuola media “Schweitzer” in viale Europa; dal 17 al 21 agosto alla scuola media “Ugo Foscolo” in via Rovigo; dal 24 al 28 agosto alla scuola media “Ugo Foscolo”; dal 31 agosto al 4 settembre alla scuola media “Ugo Foscolo”; dal 7 all’11 settembre alla scuola media “Ugo Foscolo”.
 Gli orari sono dalle ore 8.30 alle 12 e dalle 14 alle 17.30; c’è la possibilità di lasciare i bambini anche durante la pausa pranzo, assieme agli animatori, con pranzo al sacco fornito dalla famiglia. Per info e iscrizioni rivolgersi all’associazione Arteviva telefonando ai numeri 0471 - 914978 o 333 - 8596111.

Alto Adige 24-06-09
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categoria:giovani
domenica, 14 giugno 2009


Torna «La casa dalle mille stanze»



I ragazzi di Street Play in trasferta per «Asfaltart»

BOLZANO. Tornano in strada, il loro habitat naturale, i ragazzi di Street Play, giovani attori in erba che hanno trasformato la loro passione per il teatro in un momento di creatività collettiva, ideando uno spettacolo di teatro di strada intitolato «La casa dalle mille stanze». Dopo l’ottimo successo di pubblico ottenuto con le date della tournée itinerante bolzanina, si esibiranno questo pomeriggio alle 15.30 in piazza Terme a Merano, nell’ambito del Festival d’arte di strada “Asfaltart”.
Street play, il laboratorio di teatro di strada promosso dall’Ufficio Servizio Giovani della Provincia e dal Teatro Cristallo di Bolzano è giunto alla sua terza edizione e quest’anno ha visto la partecipazione entusiasta di oltre 50 ragazzi delle scuole medie e superiori dell’Alto Adige. Un bel risultato ottenuto anche grazie alla collaborazione con i diversi centri giovani sparsi sul territorio, che si rivelano punti di aggregazione culturale sempre più importanti nella scena territoriale. La partecipazione a questa terza edizione di Street play, coordinata, come gli altri anni, da Chiara Visca e Paola Coppi dell’Associazione Sagapò, è stata superiore ad ogni aspettativa con un grandissimo numero di giovani coinvolti nell’operazione artistica. Più centri giovani dell’Alto Adige, (per Bolzano «La Vispa Teresa», «Villa delle Rose», «Charlie Brown» e «Corto Circuito», per Laives il Centro Giovani «Speed» e per Merano lo «Strike Up») hanno attivato laboratori di danza, drammaturgia, costumi e scenografia legati al tema portante del progetto: la convivenza. Il titolo del laboratorio e dello spettacolo, «la casa dalle 1000 stanze», è stata l’idea di partenza per immaginare la convivenza possibile, reale o ideale, di ogni abitante di questo strano luogo, ideato e realizzato interamente dai ragazzi. In ognuna di queste infinite stanze c’è una verità diversa, un sogno personale, un pensiero che porta verso l’incontro di culture diverse, il rispetto e la cooperazione. I giovani, in questo percorso di crescita artistica e intellettuale durato oltre cinque mesi e realizzato attraverso diverse tecniche teatrali, hanno scoperto anche “fisicamente” la difficoltà, ma allo stesso tempo, la ricchezza della convivenza, dall’occupazione dello stesso spazio alla condivisione da incontri e scontri di idee, opinioni, fisicità.

Alto Adige 14-06-09

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sabato, 13 giugno 2009


Gli scolari più sicuri in bici



 LAIVES. Dopo la teoria in classe assieme ai vigili urbani c’è stata la messa in pratica delle nozioni sulle norme del codice stradale. I ragazzi delle quinte classi hanno partecipato all’esame finale, nel piazzale della caserma dei vigili del fuoco. Lì Georg Angerer ha allestito, assieme ai vigili urbani, un piccolo circuito attraverso il quale è stato riprodotto tutto ciò che un ragazzo in bici può trovare per le strade: incroci, semafori, svolte pericolose. Sotto l’occhio attento di alcuni vigili urbani e dello stesso Angerer, i ragazzi hanno fatto tutto il percorso in bicicletta e alla fine, superati correttamente gli ostacoli, hanno ricevuto l’ambito patentino di ciclista. L’iniziativa, che ha cadenza biennale e riguarda le quarte e le quinte classi delle scuole di Laives e del circondario, è sostenuta dall’Ufficio patenti della Provincia. Vi hanno preso parte 200 alunni circa, tutti motivati ed entusiasti di avere appreso come bisogna comportarsi sulla strada per non correre rischi. «Con il nuovo anno scolastico - anticipa il comandante della polizia municipale Sergio Codato - ripeteremo questa importante esperienza anche con altre quinte classi, in maniera che tra quarte e quinte, tutti vi abbiamo partecipato». (b.c.)

Alto Adige 13-06-09

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categoria:giovani, comune di laives
martedì, 09 giugno 2009


Osservatorio e biciclette




SETTIMANA VERDE PER RAGAZZI  Il centro giovani Corto circuito di via Dalmazia 30/a organizza una settimana verde per ragazzi dagli 11 ai 14 anni, con visite all’osservatorio astronomico di San Valentino, gite in bicicletta e nel bosco accompagnati dall’associazione micologica. Da lunedì 27 a venerdì 31 luglio, dalle 8.30 alle 17. Costo 60 euro, compreso pranzo al sacco. Iscrizioni entro il 23 giugno allo 0471 502 452.
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categoria:comunicati, giovani
lunedì, 08 giugno 2009




«II mio sguardo», un corso di video della scuola ZeliG riservato ai teenager 






 BOLZANO. Dopo la positiva esperienza dell’estate 2008, anche quest’anno l’Ufficio servizio giovani della Provincia di Bolzano in collaborazione con Zelig, scuola di documentario e nuovi media, organizza un corso estivo di video partecipato rivolto a ragazzi dai 15 ai 17 anni.

 Il corso si articolerà in due momenti diversi dell’estate e sarà rivolto sia ai ragazzi che frequentano i centri giovanili, negli stessi centri, sia a ragazzi che hanno voglia di sperimentarsi con la telecamera o hanno delle idee o delle storie da raccontare in un breve film, oppure desiderano conoscere nuovi coetanei.

 Un corso si svolgerà dal 29 giugno al 10 luglio, (esclusi i fine settimana) e sarà rivolto a tutti i ragazzi di Bolzano e provincia che hanno dai 15 ai 17 anni e si svolgerà alla Zelig, via Brennero 20/d. Il secondo corso invece si svolgerà al Centro Giovanile “Speed” di Pineta di Laives dall’ 1 al 10 settembre e coinvolgerà i ragazzi di Pineta e di Laives che frequentano il Centro abitualmente ma si troveranno a lavorare in un “team”.

 Il corso “Il mio sguardo” si pone come obiettivo principale quello di permettere ai ragazzi di raccontare ed esprimere le storie e i luoghi che fanno parte della loro quotidianità che li affascinano e che vogliono conoscere in modo approfondito. Il corso prevede una parte teorico-ludica, visioni e impressioni dei film visti, giochi con la telecamera, breve scrittura di un’idea filmica, di una storia, visita e osservazione dei luoghi e delle persone protagoniste, documentazione fotografica, “guardare, pensare, filmare”.


 Termine ultimo per presentare la domanda: 23 giugno. La quota d’iscrizione è di 120 Euro. Comprende l’assicurazione dei partecipanti, il materiale didattico e il pranzo durante la prima settimana. Info: Servizio giovani della Provincia e scuola ZeliG.

Alto Adige 8-06-09

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categoria:giovani
lunedì, 08 giugno 2009


Accademia del Clown, il via ai corsi





 BOLZANO. La Casa della Cultura di Fié ospiterà il 14 giungo il secondo corso introduttivo per l’Accademia del Clown

 - L’arte del dimenticare, in vista dell’Accademia vera e propria che partirà in settembre e durerà alcuni mesi. Questa formazione è indirizzata a tutti coloro che desiderano migliorare la propria qualitá di vita e di lavoro mediante lo sviluppo del proprio personaggio-clown. Nel seminario introduttivo gli interessati incontreranno le fondamenta e l’essenza della formazione clown teatro. L’Accademia del Clown è sviluppata da Ahmet Avkiran e Sigrid Seberich.

 Per quanto riguarda l’Accademia che decollerà in settembre, lo scopo del corso è favorire nell’individuo l’umorismo e la capacità critica di rapportarsi con l’ambiente che lo circonda. In questo modo vengono formati la propria personalità, l’autostima e la capacità di imporsi, la creatività e la spontaneità. Possono partecipare adulti che vogliono lavorare come Clown in ospedale oppure in case di riposo per anziani, chi desideri animare feste come Clown, quanti vogliano integrare questa attività nel proprio lavoro.

 I referenti sono Ahmet Avkiran, 1996 attivo come clown, attore e regista, ideatore e conduttore della trasmissione per bambini Karamela su RAI Sender Bozen, e Sigrid Seberich, studi di educazione ritmica musicale alla Scuola Superiore di Musica di Vienna, dal 1987 attiva come clown. Fra i docenti del corso, Monika Callegaro (voce), Sigrid Seberich (ritmica), Alessandro Svettini (psicologia), Mica Claus (terapia del respiro), Sigrid Federspiel (arti circensi e danza), burattini (Gernot Naglschmied).
 Informazioni ed iscrizioni presso l’associazione Tiatro, Tel: 0471/726023 o 335/5725792, e-mail: info@tiatro.it.

Alto Adige 8-06-09

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sabato, 06 giugno 2009



Gran finale, questa sera, per Upload


Al tendone sui Prati del Talvera i “Casi Ciclici” fra canzone d’autore e video

DANIELA MIMMI

BOLZANO. Gran finale, questa sera, per Upload, con musica live ad alto livello dalle 18,30 fino alle 23, quando si spegneranno le luci sul concerto di Max Gazzè, ma non sul Festival. Il quale, infatti, continuerà fino alle 6 di mattina al Museion con la finale di Upload Producer: sei giovani dj alla consolle e poi fino all’alba dj Bertallot. Ma il clou della giornata è ovviamente il concerto di Max Gazzè, attesissimo anche perchè si tratta di uno spettacolo-performance molto particolare. Con questo concerto elettro-acustico intitolato non a caso “Casi Ciclici”, Gazzè, uno dei musicisti più fantasiosi, innovativi ed eclettici sulla scena della musica italiana, cerca di amalgamare diverse forme artistiche: belle melodie, i testi che sono poesie, la musica classica, i video e altro ancora. In scaletta ci sono i brani storici di Gazzè e quelli più recenti del nuovo album “Tra la radio e l’aratro” (per la cui registrazione ha utilizzato due musiciste d’eccezione: Carmen Consoli e Marina Rei), ma anche ad esempio “Il solito sesso”, che ha presentato al Festival di Sanremo lo scorso anno, tutti riarrangiati con strumenti molto particolari, come i sintetizzatori primordiali degli anni’60, il vocoder, il teremin. Strumenti a forma d’onda che lavorano sulla sintesi delle frequenze elettromagnetiche. E poi c’è la musica sinfonica, perchè sul palco insieme a lui c’è il Quartetto d’Archi EdoDea. I loro archi, muniti anche di distorsori, sostituiscono le chitarre elettriche. E’ un connubio anomalo, ma intrigante. Anche la batteria di Sergio Carnevale è un mix tra elettronica e acustica. Con Gazzè sul palco ci sono inoltre Megahertz (teremin e sintetizzatori) e Silvia Catasta (flauto traverso e ottavino). E poi c’è il video creato con situazioni di interazione all’interno del concerto. Il video è parte dell’arrangiamento, quello che si vede in video si sente anche in audio. C’è un “clone” di Gazzè che canta insieme a lui e fa i controcanti. Il video, in pratica, è un musicista in più sul palco. Quanto al titolo scelto per questo particolare spettacolo che Gazzè e compagni porteranno in tour per tutta l’estate, ce lo ha spiegato lui in una recente intervista: “Il passato viene filtrato attraverso il presente per diventare futuro. Il tempo è un ciclo. Non cambia il tempo, ma le cose cambiano nel tempo. Il cambiamento è la coscienza che cambia nel tempo. E’ un concetto difficile da individuare finché siamo legati all’analisi e ai condizionamenti culturali con cui calcoliamo il tempo. Il cambiamento si svolge nel continuo presente, quindi nell’eternità. La libertà di vivere tutto questo senza contrasti sta nell’accettare il tempo per vivere in maniera serena”.
 Ma, come dicevamo, c’è musica anche prima del concerto di Gazzè. Una cantante e quattro band bolzanine si contendono un premio speciale creato apposta per loro. I cinque selezionati sono Ferbegy, Bea, Scrat Till Death, Moscaburro e The Drama, già visti sul palco in azione ieri sera.

Alto Adige 6-06-09


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venerdì, 05 giugno 2009



Ecco ‘Uno due tre stella’ spettacolo musicale al Cristallo



 BOLZANO. È il giorno della “prima” per lo spettacolo musicale che corona gli sforzi del primo anno di attività del Laboratorio Sperimentale di Teatromusical creato presso l’Istituto musicale “Vivaldi”: “Un, due, tre, stella” debutta infatti questa mattina alle 10 al Teatro Cristallo con una prima messinscena riservata agli allievi delle scuole elementari, per replicare poi due volte domani (ore 10 e ore 20.30) e una domenica (ore 18), sempre ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. I biglietti si potranno ritirare presso la biglietteria del Teatro Cristallo un’ora prima di ciascuna rappresentazione.
 I corsisti ammessi hanno seguito lezioni di tecnica vocale (con gli insegnanti Luca Merlini e Tatiana Cazzadori), di recitazione, tecnica teatrale e dizione (con l’ attrice-regista Flora Sarrubbo), di danza (con la coreografa Barbara Ante), di laboratorio corale (con la docente Livia Bertagnolli), di storia del teatro musicale (con il professor Salvatore de Salvo Fattor), di storia del musical (con il docente Francesco Antimiani), di guida all’ ascolto (con un altro docente, Patrick Trentini), di trucco teatrale (con Lucia Santorsola).
 Lo spettacolo conta su un repertorio inedito. Testo e musica, interamente originali, sono stati scritti dai già citati Luca Merlini e da Patrick Trentini, docenti del “Vivaldi”; nello specifico, a Luca Merlini è stata affidata la direzione artistica del Laboratorio, a Patrick Trentini quella musicale e a Giuliana Beberi quella organizzativa. Quanto alla trama, lo spettacolo si ispira liberamente al “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupéry. Il “principe” qui è Niccolò, un adulto diventato bambino in virtù di una formula magica (“Un, due, tre stella”, appunto). La storia vuole che insieme alla sua inseparabile amica Ombra, Niccolò visiti pianeti e incontri personaggi che incarnano pregi e difetti del genere umano. La musica sarà eseguita dal vivo da un ensemble composto da allievi dell’IMV che include arpa, violoncello, fisarmonica, chitarre, flauto traverso, pianoforte, basso elettrico, batteria.

Alto Adige 5-06-09
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mercoledì, 03 giugno 2009

Proposte per bambini




Con il Vke e l’AssoArtisti in mostra l’arte dei bimbi

 BOLZANO. L’Associazione Artisti con il Vke propone la mostra “Infanzia e gioco”, che s’inaugura oggi alle ore 18 nella galleria dell’Associazione in piazza Domenicani 23. In mostra opere realizzate dai bimbi per il concorso “Infanzia e gioco” del Vke e dagli artisti Chiro, Daniele Dal Doss, Tanja Iarussi, Davide Ottoni, Agostino Farina, Verena Lucchesini. La mostra sarà aperta da domani a sabato (10-12 e 15-19).



I «segreti» delle paludi svelati in un laboratorio


 BOLZANO. Le paludi ci possono raccontare molte storie dal passato. Per quale motivo? A questa e altre domande risponderà il team didattico del Museo archeologico di via Museo 43 nel laboratorio scientifico per bambini da 8 a 11 anni che si svolgerà sabato 6 giugno dalle ore 15 alle 17. Quota d’iscrizione 4 euro a persona, prenotazione obbligatoria entro oggi al numero telefonico 0471 - 320112.

Alto Adige 3-06-09
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martedì, 02 giugno 2009

Corso di teatro del Tsb, un successo


La responsabile Flora Sarrubbo: «Tutti gli allievi pieni di entusiasmo»

 BOLZANO. Lo spettacolo «La cucina» di Arnold Wesker, andato in scena venerdì e sabato scorsi al Teatro Comunale, ha concluso la prima edizione di «Giovani in scena», il corso di teatro progettato e realizzato dal Teatro Stabile di Bolzano su commissione del Servizio Giovani della Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano e con la collaborazione dell’Associazione Juvenes.
 In un teatro studio tutto esaurito, i giovani in età compresa tra i 15 e i 25 anni hanno trasformato l’agitazione del dietro le quinte in grinta ed energia, interpretando una commedia graffiante in cui la frenetica cucina di un grande ristorante è metafora di una società rigidamente divisa in classi sociali.
 Flora Sarrubbo ha guidato gli studenti lungo il percorso di formazione durato sei mesi, fino a questa ultima tappa.
Lei è stata la «tutor» di questo gruppo di ragazzi. Quali erano le tue aspettative all’inizio del corso?
 «Il corso si proponeva di dare una cultura teatrale di base ai giovani in età compresa tra i 15 e i 25 anni e di formare degli spettatori attenti e consapevoli, in modo che potessero sviluppare un adeguato spirito critico nei confronti dei diversi linguaggi teatrali. Abbiamo cercato di farli entrare in contatto con il mondo del teatro che è composto dalla letteratura teatrale, dagli attori e dai registi e dai tecnici.
 Senza dimenticare i meccanismi del dietro le quinte, che ai più sono sconosciuti».
Come si è articolato il corso?
 «Marco Bernardi e Massimo Bertoldi hanno curato la parte più propriamente storica; io li ho seguiti nella lettura dei testi degli spettacoli cui hanno assistito nell’ambito della stagione dello Stabile. Le discussioni e i dibattiti che sono seguiti alla visione degli spettacoli o agli incontri con gli attori, come quello con Leo Gullotta o con Franco Branciaroli, si sono rivelati accesi, coinvolgenti e stimolanti.
 Ho curato inoltre il laboratorio teatrale, terza sezione del corso, dedicata alla vera e propria pratica teatrale».
Che difficoltà ha dovuto affrontare in questa sua attività?
 «Le uniche difficoltà sono state legate alla creazione di una dinamica di gruppo che consentisse ai partecipanti di esprimersi liberamente vincendo i blocchi emotivi - che sono molti anche tra i più giovani - e di lavorare in armonia con gli altri».
Lei che li ha accompagnati lungo tutto il percorso, ha potuto apprezzare i risultati di questa formazione?
 «Non c’è dubbio che i ragazzi siano cresciuti moltissimo da tutti i punti di vista: hanno acquisito degli strumenti critici e interpretativi, oltre a una grande sensibilità, nei confronti degli spettacoli. Penso inoltre siano riusciti a sperimentare delle tecniche espressive individuali e di gruppo che saranno loro utili anche nella vita di tutti i giorni, come il controllo della voce e del corpo. Hanno trovato soprattutto una nuova familiarità con il teatro e anche con gli spazi e le strutture teatrali.
 Quando sono entrati in Teatro Studio per le prove del saggio, sono riusciti subito a trovare una loro dimensione sia in scena, sia dietro le quinte».
In vista della seconda edizione, che è prevista per il prossimo ottobre qual è, secondo lei, il modulo che si potrebbe rafforzare e che pensi potrebbe essere utile ai futuri partecipanti?
 «Mi piacerebbe poter dedicare più ore al laboratorio teatrale, per lavorare ulteriormente in questa direzione oltre che alle prove del saggio, ma mi rendo conto che gli allievi del corso non sono attori professionisti, studiano, lavorano o vanno a scuola e che quindi il loro tempo è limitato».

Alto Adige 01-06-09
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martedì, 02 giugno 2009

Un Piccolo Principe firmato ‘Vivaldi’


Dal 5 al 7 giugno al Cristallo quattro repliche di “Un due tre...stella”

BOLZANO. Conto alla rovescia per lo spettacolo musicale che coronerà gli sforzi del primo anno di attività del Laboratorio Sperimentale di Teatromusical creato presso l’ Istituto musicale “Vivaldi”. Lo spettacolo, che si intitola “Un, due, tre, stella” debutterà sul palcoscenico del Teatro Cristallo di Bolzano, dove andrà in scena il 5, 6 e 7 giugno. Di fatto le repliche saranno quattro in tre giorni; “Un, due, tre..stella” sarà infatti proposto ai bambini delle scuole elementari di Bolzano venerdì 5 giugno alle 10 del mattino; sabato 6 ancora alle 10 si avrà un’altra matinée aperta a tutti, e altre due repliche, ancora sabato 6 alle ore 20.30 e domenica 7 alle ore 18. Ricordiamo che l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti; i biglietti si potranno ritirare presso la biglietteria del Teatro Cristallo un’ ora prima di ciascuna rappresentazione.
 I corsisti ammessi hanno seguito dall’ottobre 2008 in poi lezioni di tecnica vocale (con Luca Merlini e Tatiana Cazzadori), di recitazione (con Flora Sarrubbo), di danza (con la coreografa Barbara Ante), di laboratorio corale (con Livia Bertagnolli), di storia del teatro musicale (con Salvatore de Salvo Fattor), di storia del musical (con Francesco Antimiani), di guida all’ ascolto (con Patrick Trentini), di trucco (con Lucia Santorsola).
 Lo spettacolo conta su un repertorio inedito. Testo e musica, interamente originali, sono stati scritti da Luca Merlini e da Patrick Trentini, docenti del “Vivaldi”. Quanto alla trama, lo spettacolo si ispira liberamente al “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupéry.

Alto Adige 31-05-09
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sabato, 30 maggio 2009


Danza, vittoria altoatesina




Von Aufschnaiter ed Egger Lienz prime d’Italia


 BOLZANO. Olimpiadi della danza, gli studenti delle scuole medie Von Aufschnaiter ed Egger Lienz, dopo anni di successi, si sono nuovamente rivelati i migliori anche a livello nazionale. Dopo aver vinto la selezione provinciale che si era tenuta ancora il 19 aprile scorso al Palaonda, hanno sbaragliato il campo imponendosi il 24 maggio a Verona su 15 scuole medie di varie città italiane. Sempre grande Enkel Zhuti organizzatore da anni di questa apprezzata manifestazione, che nel complesso ha impegnato 35.000 studenti. Attuale, interessante e complesso il tema proposto dai vincitori, scelto dalla curatrice del progetto e coreografa Renata Colombo in collaborazione con Christian Irenberger: la realtà tibetana, la ricerca della libertà, della pace e tolleranza. A completare il successo altoatesino la scuola media Oberkofler di S.Genesio arrivata seconda.


Alto Adige 39-05-09

OLIMPIADI DELLA DANZA

Il fondatore dell’associazione danza di Rovereto e l’organizzatore delle olimpiadi della danza in tutto il nord d’Italia è Enkel Zhuti.
Zhuti studiò nell’accademia di Danza di Tirana (la sua città natale). In giovane età giunse in Italia con Kledi e Leon (entrambi professionisti del programma Tv “Amici di Maria de Filippi”); attualmente insegna danza classica e fa degli stage di modern jazz nelle scuole più prestigiose del nord d’Italia. Tuttora lavora in tutto il mondo presso la “Compagnia Danza Viva“ come primo ballerino e collabora con l‘associazione ”Fare Danza” di Rovereto. Nicola Lavarini, alunno di 3Aod e membro della redazione del giornalino della scuola, ha avuto l’occasione di partecipare per 2 anni accademici a molti stage organizzati da Zhuti ed alle sue lezioni di danza classica.
La base classica è fondamentale e imprescindibile per poter affrontare qualsiasi corso di danza, dai latini standard al contemporaneo.
 L’associazione “Fare Danza” organizzata da Enkel e nata nel 2001, ha dato vita ad un progetto che prevede la danza nelle scuole con la collaborazione di professori, alunni, ballerini, insegnanti di danza e coreografi. Lo scopo è quello di accrescere l’importanza del movimento e dell’espressività corporea, per dare la possibilità anche a coloro che non hanno nessuna esperienza, o ne hanno poca, di avvicinarsi a questo meraviglioso mondo artistico.
Per partecipare alla manifestazione, gli insegnanti di educazione fisica delle scuole aderenti all’iniziativa, dopo aver individuato una squadra di allievi, dovranno ideare un percorso educativo che abbia come obiettivo la realizzazione di una piccola coreografia a scelta tra i seguenti stili: hip hop, jazz, modern jazz, liricol jazz o musical, su base musicale, da esibire durante la manifestazione. Su richiesta, l’associazione “Fare Danza” mette a disposizione delle scuole insegnanti di danza, ballerini o coreografi per collaborare nella scelta della musica e nella realizzazione della coreografia.
 Le diverse squadre  presenteranno il proprio lavoro e la giuria, costituita da esperti, voterà in base all’originalità, alla semplicità e alla capacità dei ragazzi di coinvolgere il pubblico.
Il progetto ha sicuramente lo scopo di unire tutte le scuole partecipanti in questa esperienza e di riempire il palazzetto con coreografie coloratissime e momenti di divertimento, ma si pone anche un obiettivo più ambizioso: il superamento delle barriere sociali che limitano la comunicazione fra le persone, attraverso un linguaggio forte e diretto che è appunto quello del corpo e che si esprime attraverso l’arte della danza.

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venerdì, 29 maggio 2009

scuola elementare italiana di san Giacomo si tirano le somme


Seconda lingua: ok all’esperimento fatto in prima classe




LAIVES. L’anno scolastico è oramai in dirittura di arrivo e all’elementare italiana di san Giacomo si tirano le somme del progetto didattico per l’apprendimento della seconda lingua avviato per la prima volta quest’anno in una prima classe. Se ne è occupato il comitato scientifico che ha seguito dall’inizio il progetto sostenuto con entusiasmo dall’assessora comunale Liliana Di Fede.

 Il progetto è stato voluto con decisione anche dalle famiglie dei piccoli alunni. E proprio le famiglie manifestano soddisfazione per come sono andate le cose e già si guarda al prossimo autunno, alla maniera per continuare su questa strada. A loro volta, le insegnanti hanno sottolineato, nella relazione conclusiva, che «La lingua deve essere vissuta, sentita, utilizzata e fatta propria, con una acquisizione il più possibile spontanea da parte dei bambini. In altre parole, debbono apprendere la lingua senza notare però che tale apprendimento sta avvenendo, proprio come succede ad ognuno con la propria madrelingua. Così l’approccio è stato attivo e gioioso, strettamente legato alla quotidianità, che non si sofferma sugli inevitabili errori ma li utilizza per far crescere e tutto questo, senza volere impartire lezioni dall’alto».
 Altrettanto impegnativo comunque è stato anche il lavoro dei genitori, chiamati dalla scuola a seguire concretamente questa iniziativa cercando di proseguirla a casa. L’apprendimento del tedesco in questo caso, è stato interdisciplinare, con lezioni e attività svolte indifferentemente nelle due lingue. I timori delle famiglie all’inizio si sono a mano a mano stemperati e, come detto, alla fine prevale la soddisfazione dei risultati.
 Il progetto è seguito da un comitato scientifico nel quale siedono anche esperti della libera Università di Bolzano, insieme al preside, agli ispettori scolastici, all’assessora Di Fede, a responsabili della Sovrintendeza scolastica e di genitori e scuole materne. Al professor Ellerani infine, il compito di coordinare il progetto della qualità formativa sul territorio di Laives.

 L’INIZIATIVA. Ieri, sempre all’elementare italiana di San Giacomo, per la seconda A c’è stato l’appuntamento con la veterinaria Ingrid Misfatto, arrivata in classe con un bellissimo cane di peluche. Ha dato vita ad una lezione (promossa dall’associazione Amici degli animali e dal Comune di Laives) sull’approccio e sui comportamenti da tenere nei confronti del “migliore amico dell’uomo”. Ingrid Misfatto ha spiegato i doveri e anche i piaceri che derivano dall’avere un cane o altri animali domestici, perché occorre rispettare alcune semplici regole se si vuole stare assieme ad un cane ad esempio, senza rischi per sé stessi e per gli altri. (b.c.)

Alto Adige 29-05-09
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venerdì, 29 maggio 2009



 Lo spettacolo “La cucina” del drammaturgo inglese Arnold Wesker, conclude ...


 BOLZANO. Lo spettacolo “La cucina” del drammaturgo inglese Arnold Wesker, conclude la prima edizione di “Giovani in scena”, il corso di teatro progettato e realizzato dal Teatro Stabile di Bolzano su commissione del Servizio Giovani della Ripartizione Cultura italiana della Provincia e con la collaborazione dell’Associazione Juvenes. Ambientata nella cucina di un grande ristorante, a simboleggiare la società e le sue classi sociali, la pièce verrà messa in scena il 29 e il 30 maggio alle 20.30 nel Teatro Studio del Teatro Comunale di Bolzano (ingresso libero).
 Interpreti della commedia sono gli allievi del corso, guidati da Flora Sarrubbo: grazie a questo saggio, le ragazze e i ragazzi in età compresa tra i 15 e i 25 anni, mettono in pratica le nozioni acquisite durante le 120 ore di cui si è composto il loro percorso di studi.
 I tre moduli in cui si è articolato “Giovani in scena” (visione preparata e ragionata di dieci spettacoli teatrali; incontri con grandi artisti come Gullotta, Mauri, Bosetti, Branciaroli e la partecipazione a prove aperte; laboratorio di recitazione con saggio finale) si sono intrecciati con armonia lungo i sette mesi dell’iniziativa. Ora, giunti alla fine del terzo modulo che culmina con il saggio finale aperto alla cittadinanza, si può constatare come il corso “Giovani in scena” si sia rivelato un’esperienza positiva non solo per i venti partecipanti, ma anche per lo staff del teatro, che ha lavorato con passione alla sua realizzazione. Per assistere al saggio è necessario ritirare l’invito presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bolzano, (T 0471 053800) aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13.
 La collaborazione tra Servizio Giovani e Teatro Stabile verrà quindi rinnovata: una seconda edizione di “Giovani in scena” prenderà il via già la prossima stagione. Iscrizioni presso il Teatro Stabile entro il 6 ottobre (all’attenzione della Dottoressa Irene Vitulo; ufficio scuole@teatro-bolzano.it). Info: 0471 301566, www.teatro-bolzano.it

Alto Adige 29-05-09
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venerdì, 29 maggio 2009


Un magazine per progettare il vostro futuro


Un volo panoramico su quanto offre la provincia in termini di studio e lavoro

BOLZANO. A volte per scrutare il proprio futuro la sfera di cristallo non serve a nulla: molto meglio e più efficace affidarsi ad una lettura non troppo impegnativa. E’ in arrivo domani, in allegato con il nostro giornale(Alto Adige), un magazine dedicato alla progettazione del vostro futuro: un volo panoramico su quanto di meglio offre la nostra provincia in termini di studio e lavoro, ma con uno sguardo anche oltre i confini altoatesini. Una rivista di 68 pagine pensata per chi si trova di fronte a un bivio essenziale, chiamato a scegliere tra mondo professionale e università, ma anche per chi ha già deciso quale strada imboccare, ma ha la necessità di definire meglio i dettagli. Pagine che strizzano l’occhio ai ragazzi che stanno terminando il ciclo scolastico e che, in alcune pagine, darà direttamente spazio alle parole degli stessi studenti. Dalla loro penna, infatti, cinque studenti delle superiori cittadine comunicheranno a tutti ansie, nostalgie e paure del mondo che li aspetta una volta stretto nel pugno il diploma di maturità. Non si tratta di un catalogo, quindi, ma di una pubblicazione quasi interattiva con indicazioni utili, ma anche curiosità, interviste e inchieste. Sapete, per esempio, quali sono i lavori più brutti del mondo? Ve lo fareste dare un consiglio da chi a poco più di quarant’anni occupa una posizione di prestigio nel panorama scolastico provinciale? Vi piacerebbe scoprire i segreti di alcune facoltà di punta della Lub? Domande che troveranno delle risposte. Limitarsi alla città, però, non è possibile ed ecco che ascoltare le voci di sei ragazzi provenienti da tutte le università più vicine a Bolzano può aiutarvi a scegliere dove far recapitare i vostri bagagli: non parleranno, infatti, solo di scuola, ma anche e soprattutto di vita studentesca. Non solo giovani, comunque, perché a chiunque può saltare in testa di aprire un bar o avere la necessità di specializzarsi professionalmente per essere più competitivi nel mondo del lavoro, soprattutto negli ultimi tempi. Ecco, allora, una vera e propria guida alla burocrazia per l’apertura di un locale e un viaggio attraverso i corsi permanenti dei vari istituti culturali. Un inserto che cerca di riempire più domande possibili. Qual è il lavoro dalla busta paga più pesante? Ve lo dirà un’inchiesta con il primo stipendio di numerose professioni. La crisi quanto ci deve preoccupare? Scopritelo analizzando i dati provinciali. Come scrivere il curriculum e affrontare una candidatura? Seguite i consigli per una perfetta candidatura. Come si vive Bolzano con gli occhi di chi viene qua solo per studiare? Leggete l’intervista a una ragazza friulana iscritta a Design. State per decidere se accettare un impiego estivo? Fate attenzione alla nostra guida ai contratti stagionali per ragazzi e studenti. Il patentino è un ostacolo impossibile? Sfogliate tutte le informazioni utili per provare a saltarlo più facilmente. Voglia di rinnovarsi e di lanciarsi in nuove avventure? Lo scrittore Antonio Incorvaia ci accompagna tra tutte le professioni del nuovo millennio. La sfera di cristallo di una veggente onesta vi suggerirebbe sicuramente di affidarvi alla lettura. (a.c.)

Alto Adige 29-05-09
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mercoledì, 27 maggio 2009



Corto circuito, estate ricca di proposte

INIZIATIVE PER RAGAZZI

 BOLZANO. Inizia l’estate e il circolo Corto Circuito propone una serie di iniziative. Grest: Settimana di giochi, musica, laboratori manuali, gite per bambini dai 7 ai 12 anni. Il tema “Il giro del mondo in 80 giorni”. Dal 24 al 29 agosto - dalle 8.30 alle 17, iscrizioni fino al 12/06. Arte in strada. Laboratori all’aperto dedicati a diverse discipline artistiche (musica, ballo, ecc...). Per ragazzi dai 10 ai 14 anni. Dal 01/07 al 10/07 (esclusi sabato e domenica) - dalle 9.00 alle 12.30. Iscrizioni aperte fino al 05/06. Settimana Verde per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Settimana dedicata alle attività all’aria aperta. Da lunedì a venerdì, 8.30 -17. Costo 60, compreso pranzo al sacco. Dal 27 al 31 luglio, iscrizioni entro il 23/06. Info 0471 502452
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categoria:giovani
mercoledì, 27 maggio 2009


Adolescenti schiavi degli sms


 NEW YORK. Gli adolescenti statunitensi sono sempre più schiavi degli sms. Se ne sono accorti i loro medici, alle prese con giovani sofferenti per crampi alle articolazioni, disturbi muscolari e problemi ai tendini. Da quando le compagnie telefoniche americane hanno lanciato offerte che permettono di inviare un numero illimitato di messaggi pagando una cifra mensile fissa, i ragazzi hanno raddoppiato in pochi mesi il numero degli sms inviati. Se la media nel 2008 è stata di 80 al giorno (contro i 40 del 2007), alcuni studenti sono arrivati a scriverne 800 in 24 ore.
 Il fenomeno preoccupa psicologi e insegnanti: alcuni giovani hanno difficoltà a concentrarsi e si svegliano di continuo di notte.

Alto Adige 27-05-09


Crampi alle articolazioni, disturbi muscolari e problemi ai tendini. Sono questi i rischi che comporta un eccessivo sfruttamento degli sms.


I giovani più legati alla piccola tastiera hanno difficoltà a concentrarsi a scuola e si svegliano di continuo durante la notte non appena il loro telefonino comincia a vibrare.
Sherry Turkle, uno psicologo che lavora al Massachusetts Institute of Technology di Boston, si è detto preoccupato delle conseguenze che questa mania potrebbe avere sulla loro crescita.
L’adolescenza è il tempo durante il quale ci si comincia a separare dai genitori e si cerca di capire che tipo di persona diventare da adulti. Ma se la tecnologia ti permette di restare in contatto di continuo, è difficile riuscirci. Come ci si può rendere indipendenti quando si mandano 15 sms al giorno alla mamma per chiedere quali scarpe abbinare alla camicia?”.
Inoltre, notano gli esperti, i ragazzi hanno difficoltà a completare un lavoro senza interrompersi. Se vengono raggiunti da un sms ogni cinque minuti è impossibile che riescano a portare a termine una sola riflessione. La tentazione di rispondere immediatamente è troppo forte.
Medici e insegnanti ammettono che per ora i genitori non hanno mostrato segni di allarme. Non dovendo più pagare per ogni sms inviato, le madri non si preoccupano nel vedere i loro figli costantemente chini sullo schermo luminoso del telefonino. E se decidono di vietare un uso eccessivo del cellulare, vanno incontro alle loro recriminazioni.
Spesso infatti i genitori sono dipendenti dai loro Blackberry non meno dei loro ragazzi. “Gli adolescenti non accettano di essere puniti per un comportamento simile a quello dei loro padri”, conclude Turkle.
Fonte: http://quomedia.diesis.it/news/18028/adolescenti-usa-schiavi-degli-sms
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categoria:giovani, salute
domenica, 24 maggio 2009

I giovani in scena finiscono in cucina



Si chiude con una commedia «culinaria» il corso del Tsb

 BOLZANO. Lo spettacolo «La cucina» del drammaturgo inglese Arnold Wesker, concluderà la prima edizione di «Giovani in scena», il corso di teatro progettato e realizzato dal Teatro Stabile di Bolzano su commissione del Servizio Giovani della Ripartizione Cultura italiana della Provincia e con la collaborazione dell’Associazione Juvenes.
 Ambientata nella cucina di un grande ristorante, a simboleggiare la società e le sue classi sociali, la pièce verrà messa in scena il 29 e il 30 maggio alle 20.30 nel Teatro Studio del Teatro Comunale di Bolzano (Ingresso libero). Interpreti della commedia sono gli allievi del corso, guidati da Flora Sarrubbo: grazie a questo saggio, le ragazze e i ragazzi in età compresa tra i 15 e i 25 anni, potranno mettere in pratica le nozioni acquisite durante le 120 ore di cui si è composto il loro percorso di studi. Vincente ed efficace si è dimostrata l’idea alla base del progetto creato dallo Stabile per i giovani partecipanti: lavorare alla formazione di un pubblico giovane più preparato nei confronti dei linguaggi teatrali, sia in termini di esperienza personale attiva, che in senso teorico, storico e culturale. I tre moduli in cui si è articolato “Giovani in scena” (visione preparata e ragionata di dieci spettacoli teatrali; incontri con grandi artisti come Gullotta, Mauri, Bosetti, Branciaroli e la partecipazione a prove aperte; laboratorio di recitazione con saggio finale) si sono intrecciati con armonia lungo i sette mesi dell’iniziativa.
 Ora, giunti alla fine del terzo modulo che culmina con il saggio finale aperto alla cittadinanza, si può constatare come il corso «Giovani in scena» si sia rivelato un’esperienza positiva non solo per i venti partecipanti, ma anche per lo staff del teatro, che ha lavorato con passione alla sua realizzazione. Per assistere al saggio è necessario ritirare l’invito da martedì 26 maggio presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bolzano, in Piazza Verdi 40 (T 0471 053800) aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13.
La collaborazione tra Servizio Giovani e Teatro Stabile di Bolzano verrà quindi rinnovata: una seconda edizione di «Giovani in scena» prenderà il via già la prossima stagione. Iscrizioni presso il Teatro Stabile entro il 6 ottobre (C.a. Irene Vitulo; ufficio scuole teatro-bolzano.it).

Alto Adige 24-05-09
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domenica, 24 maggio 2009



Musica e poesia, ne parla Godano


La voce dei Marlene Kuntz, insegnante della factory di Upload

 BOLZANO. Oggi, all’interno della sezione factory di UPLOAD 09 un insegnate d’eccezione: Cristiano Godano, voce del mitico gruppo Marlene Kuntz, incontrerà 15 giovani (sono parte le iscrizioni) per parlare del confronto fra poesia e testo di canzone, come nasce una canzone dei Marlene Kuntz, come si scrive un buon testo di canzone.. «Il processo creativo nelle sue gioie e nei suoi dolori è paragonabile a un piacevole travaglio che, nel momento in cui si schiude l’ispirazione, giunge a toccare le punte del piacere fisico». Questa l’immagine poetica e sensuale insieme con la quale Godano, ha scelto di dipingere la genesi dei suoi lavori. Godano, da molti anni affianca la sua attività di cantante a molti seminari e incontri che lo hanno portato ad insegnare anche all’ Università Cattolica di Milano in un Master per aspiranti addetti ai lavori della discografia e affini.
Come il cantante ha più volte sottolineato: «la poesia è fatta per essere letta, mentre la canzone nasce per essere cantata», quindi si rendono evidenti fin da subito le difficoltà per l’artista che intende comunicare, cercando di colpire direttamente e con forza il proprio pubblico, tutto quell’insieme di suggestioni e idee che hanno dato forma al territorio della propria interiorità. Ed è proprio così che poco per volta, con estrema fatica il testo di canzone si fa, e si fa soggiacendo a queste necessità di natura estetica, formale e di significato.
Per un artista che sceglie di comporre nella lingua italiana le cose si complicano ulteriormente: non solo infatti è necessario saper cogliere l’osmosi indispensabile tra componente musicale ed enunciativa, ma anche calare quest’ultima in un idioma, che non è la lingua del rock!
Ed è qui che inizia l’instancabile opera dell’artista, il quale dopo aver colto e fermato la suggestione musicale di partenza donatagli dall’ispirazione, inizia ad articolare mentalmente la melodia attraverso il processo del crazy-word-play, una sorta di «lingua senza senso» simile per assonanza all’inglese, con la quale egli cercherà di trovare una prima unione tra musica e parola.
Appuntamento questa mattina 10.30 - 12.30 e il pomeriggio 15-17, Centro Giovanile Ex-Orso Pippo, Via Cadorna Parco Petrarca Bolzano Ingresso gratuito.

Alto Adige 24-05-09
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venerdì, 22 maggio 2009



Kinderfestival 6



Angolo della magia, tendina delle storielle, angolo della pittura, angolo creativo con lavori a mano, angolo dei trucchi, musica in strada, trampolieri, cavalcate con i pony, giochi divertenti ed equilibrismo, trenino, premiazione con Karamela & Schokola.
18.05.2009 - 22.05.2009, ore 14.00-18.30
(lu,ma,me,gi,ve)
23.05.2009 - 24.05.2009, ore 11.00-18.30
(sa,do)
Organizzatore: Fondazione Cassa di Risparmio

Per nove giorni la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano allestirà nel suo cortile e lungo le passeggiate del Talvera la più grande stanza da giochi immaginabile.
Il 6° Festival per i bambini della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano promette un'atmosfera all'insegna della gioia e dell'allegria. Dal 16 al 24 maggio nel cortile della Fondazione e lungo le passeggiate del Talvera saranno offerte moltissime attrazioni.

Saltimbanchi, musicisti, teatrini, burattinai e giocolieri faranno sicuramente la gioia di tutti i bambini. Seguendo il tema "Circo e magia" grandi e piccini non solo si potranno godere un programma molto attraente, ma avranno la possibilità di partecipare attivamente alle varie iniziative proposte dai diversi stand. Nel corso dei diversi spettacoli, lungo le passeggiate, i bambini impareranno quanto possa essere divertente recitare, provare trucchi magici o numeri circensi o semplicemente cantare, disegnare e fare dei bricolage.

L'attrazione principale di quest'anno sarà sicuramente la tenda del "Microcirco", che sarà eretta sui prati del Talvera nei pressi del Cafè Anton. Per la prima volta una famiglia circense sarà presente per tutta la durata del Festival con una tenda appositamente realizzata per l'occasione ed allieterà grandi e piccini con uno spettacolo al giorno e diversi giochi acrobatici. I bambini avranno quindi la possibilità di cimentarsi sul trapezio o improvvisarsi funamboli.

Contribuiranno a far vivere le emozioni del circo e della magia anche artisti come Sertan, il clown-mago Rufus di Chez nous le Cirque ed il famoso mago Puppendeckel Ci saranno inoltre il teatro dei burattini della Fondazione, l'angolo di trucco e pittura, il pony, la carrozza con il pony, il trenino, i gruppi musicali, il burattinaio Gernot Nagelschmied, una giostra nostalgica per i più piccoli, l'osservatorio dell' EURAC-Junior, numerosi atelier creativi dove i bambini potranno sbizzarrirsi e, ovviamente, non mancheranno i due simpaticissimi clown Karamela e Schokola.
Anche quest'anno un programma vario e colorato con artisti da Roma, Padova, Pisa, Firenze, dal Tirolo del Nord e ovviamente dall'Alto Adige, farà di questa manifestazione una vera festa con bambini - ed ovviamente genitori - quali protagonisti attivi.

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mercoledì, 20 maggio 2009



Nome per il parco: tocca ai bambini



LAIVES. Nuovo appuntamento al parco di via Andreas Hofer domani pomeriggio dalle 15 in poi per tutti i bambini. Questa volta l’invito è rivolto a quelli da 6 a 10 anni d’età, chiamati, come i loro amici più piccoli un paio di settimane fa, a giocare nel parco e con la scusa, decidere anche qualche nome assegnare a quello spazio pubblico. A tale proposito l’idea che va per la maggiore è quella di «Parco dei Puffi» e quindi questo sarà con tutta probabilità il nome scelto definitivamente. Le giornate al parco (questa è intitolata «Chi trova un amico trova un tesoro») sono ideate da Distretto sociale, Elki e Vke. Alle 16.30 caccia al tesoro e infine fonduta di cioccolata per tutti.

Alto Adige 20-05-09
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mercoledì, 20 maggio 2009



Filzi in scena tra mostre e spettacoli



Da domani in Aula magna

LAIVES. Inizia domani una serie di proposte targate scuola media italiana Fabio Filzi. Si tratta di appuntamenti (in Aula magna) con i quali, in sostanza, viene riassunto il lavoro svolto durante l’anno scolastico in diversi settori e per incominciare, ad esempio, domani alle 17.30, andrà in scena lo spettacolo-concerto dei laboratori di musica d’insieme delle seconde classi guidate dal professor Esposito. Con il motto «la musica si impara facendola», 120 studenti della Filzi proporranno musica, appunto, ma non solo: ci sarà anche una mostra dedicata all’attività musicale nell’atrio dell’Aula magna. Le proposte della scuola continueranno anche venerdì e sabato.


Alto Adige 20-05-09
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lunedì, 18 maggio 2009


Domani scocca l’ora della verità per i ragazzi della Musical School



BOLZANO. Gli scolari della Musical School sotto la direzione dei maestri Antonia Tinkhauser, Reda Roshdy, Matteo Facchin e Doris Warasin presentano domani, martedì 19 maggio, nella casa della cultura «Walther von der Vogelweide» a Bolzano i musicals «Die Gespenster von Canterville» e «Hairspray».
 La Musical School è un progetto nato da un’intuzione del centro giovani «Papperlapapp» e che ha festeggiato la quattordicesima edizione. Bambini e giovani dai 6 ai 19 anni vengono introdotti ed istruiti nei tre campi del musical - danza, recitazione e canto. I partecipanti possono sviluppare le proprie capacità divertendosi.
 Il musical «Die Gespenster von Canterville» del gruppo dei sharks&jets (13-16 anni) contiene non solo una musica indimenticabile, ma è anche una brillante miscela tra romantico e horror.
«Hairspray», presentato dal gruppo guys&dolls (16-19 anni), contiene invece tutto ciò che produce un buon divertimento: una storia divertente ma profonda e una musica entusiasmante. Stridulo, colorato ed allegro è il motto di questo musical.


 La prevendita dei biglietti è dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 18 nel Jugendzentrum-centro giovanile Papperlapapp, in Piazza Parrocchia 24. Ulteriori informazioni da Irene Egger e Verena Kapauer 0471 053853.

Alto Adige 18-05-09
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domenica, 17 maggio 2009




Alunni delle «Filzi» premiati da Napolitano


Medaglia «di rappresentanza» per una performance teatrale

 LAIVES. È giunto nel fine settimana il verdetto del concorso «PulciNellaMente», svoltosi a Sant’Arpino di Caserta dal 2 al 10 maggio e a cui ha partecipato un gruppo di alunni della scuola media «Filzi». I ragazzi avevano presentato una performance teatrale, con l’apporto di vari linguaggi (testi poetici, musiche, immagini video), da cui usciva uno spaccato efficace delle guerre e delle violenze che hanno caratterizzato il ‘900 e un forte messaggio di pace e di speranza per il futuro. È stato proprio questo aspetto contenutistico che ha spinto la giuria a premiare lo spettacolo con un riconoscimento prestigioso, che ha ricompensato ampiamente i ragazzi dell’impegno e ha dato lustro alla scuola: la Medaglia di Rappresentanza che il Presidente della Repubblica riserva a «iniziative di particolare valore etico e civile».
 La rassegna nazionale di teatro-scuola «PulciNellaMente» rappresenta infatti un evento che, attraverso varie forme di spettacolo, mira a sensibilizzare sulle problematiche del disagio sociale, della discriminazione nonché sulle tematiche della tutela ambientale, della legalità, della pace; per questo motivo, per il terzo anno il Capo dello Stato ha concesso l’Alto Patronato alla rassegna. Il premio è stato ritirato - a nome dei ragazzi- dal dirigente scolastico Luigino Endrighi e dalla professoressa Tania Marchetto, che hanno raccolto gli apprezzamenti della giuria e dell’organizzazione. Numerose le scuole che hanno partecipato alla rassegna di Sant’Arpino nei vari settori: teatro, cortometraggio, video e numerosi i premi assegnati per particolari aspetti (miglior spettacolo, miglior attore, scenografia, video,ecc.), ma ciò che la giuria ha voluto mettere in evidenza con il premio a «Enola Gay» è stata l’unitarietà e l’efficacia del messaggio trasmesso. Complimenti ai ragazzi, che - pur provenendo da 6 terze diverse - hanno saputo trovare un collante nella preparazione del pezzo e mettere in atto un valido gioco di squadra, hanno fatto proprio il messaggio insito nei testi e rappresentato con efficacia, dimostrando autonomia e responsabilità.

Alto Adige 17-05-09
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domenica, 17 maggio 2009


Sul palco le giovani promesse del Conservatorio  Monteverdi.




 BOLZANO. A concludere la stagione della Società dei Concerti è il consueto appuntamento con le giovani promesse del Conservatorio Monteverdi. Appuntamento il 22 maggio alle ore 20 con compositori del nostro tempo e della nostra terra.
I biglietti sono acquistabili presso la cassa del Teatro Comunale di Bolzano (T 0471 053800) o alla cassa serale del concerto a partire dalle ore 19
 Come ormai da tradizione consolidata, la Società dei Concerti dedica una serata della propria stagione - quest’anno quella conclusiva - ad un progetto realizzato dai giovani talenti e dai docenti del Conservatorio di Bolzano.
 Ad aprire la serata saranno le musiche di Alessio Ferrante, classe 1989, promessa nel mondo degli autori iscritto al corso di composizione del professor Unterhofer presso il Conservatorio. Hände è una composizione per voce ed ensemble, nata dal genio di Alessio ispirato dalla poesia dedicata alle mani, specchio dell’essere umano, di un anonimo autore.
 Segue il pezzo per tuba e live electron ics Post-prae ludium per Donau, che il compositore contemporaneo veneziano Luigi Nono scrisse nel 1987 per il Festival di Donaueschingen. Nono, conosciuto per la continua ricerca musicale, ma anche per il suo impegno politico-artistico, si interessa di musica elettronica già a partire dai primi anni ’50, dedicandosivi poi a tutto tondo dal 1980.
 A concludere il primo tempo sarà l’Ottetto per strumenti a fiato che Stravinskij scrisse tra il 1922 ed il 1923, ufficiosamente dedicato a Vera de Bosset sua futura moglie, per dirigerne la prima esecuzione all’Opera di Parigi il 18 ottobre 1923.
 Docenti del Conservatorio si esibiranno infine nel Quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello dell’altoatesino Johann Rufinatscha, musicista che di recente ha destato nuovo interesse sia per le sue opere sinfoniche che cameristiche. Un programma quindi decisamente interessante e piuttosto inusuale, in grado di soddisfare anche i palati musicali più raffinati.

Alto Adige 17-05-09
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sabato, 16 maggio 2009



Scudetto della matematica




BOLZANO. La matematica è di casa a Bolzano. La classe III A del liceo scientifico «Evangelista Torricelli» del capoluogo altoatesino ha vinto la classifica nazionale per eccellenza di «Matematica Senza Frontiere», edizione italiana di Mathématiques Sans Frontières nata per la scuola superiore nel 1990 nell’Alsazia del Nord.
 Gli studenti dell’istituto del capoluogo altoatesino, dopo essersi aggiudicati con i loro elaborati la graduatoria del Nord Est precedendo oltre 300 classi, in occasione della recente premiazione svoltasi a Mestre hanno avuto la gradita sorpresa di essere i più bravi d’Italia. Infatti, i loro elaborati sono stati inviati a Monza dove correttori supervisori li hanno rivalutati. Anche in occasione della gara conclusiva contro dieci classi, gli studenti bolzanini, seguiti dalla professoressa di matematica Cristina Debiasi, hanno ottenuto il primo posto ex aequo. Bisogna considerare che la III A qualche giorno prima di recarsi a Mestre, aveva partecipato al progetto «Latino lingua viva».
 Gli studenti, che hanno avuto la posibilità di conoscere da vicino la realtà dell’Accademia «Vivarium Novum» di Montella (Avellino) fondata dal professor Luigi Miraglia, hanno avuto l’opportunità di visitare Pompei e le zone archeologiche di Pozzuoli e Paestum.
 L’assessore alla scuola e cultura italiana, nonchè vicepresidente della Provincia autonoma, Christian Tommasini ha voluto incontrare personalmente la III A del liceo «Torricelli». All’incontro erano presenti, il preside Carlo Runcio, la professoressa Debiasi e l’ispettore scolastico Paolo Lorenzi.
 L’assessore Tommasini, nel complimentarsi con i giovani studenti ha sottolineato che il suo assessorato attribuisce una notevole importanza alle eccellenze e che uno sforzo particolare è rivolto al rafforzamento del plurilinguismo e delle materie scientifiche in tutti i livelli delle scuole provinciali. Christian Tommasini ha quindi ribadito alla classe ed ai dirigenti del liceo bolzanino «che il riconoscimento ottenuto in occasione dell’edizione italiana di Matematica Senza Frontiere dimostra che la nostra provincia vanta giovani talenti in grado di distinguersi anche a livello nazionale, ma - ha concluso il vice presidente della Giunta - rappresenta soprattutto un importante esempio di impegno ed uno stimolo per tutti i giovani che hanno un progetto e credono nelle proprie capacità».
Questi gli studenti premiati: Andriolli Federico, Bernard Matthias, Bertiè Ivan, Boniolo Ivan, Boniolo Luca, Bringhenti Thomas, Bucalo Davide, Cantisani Giorgia, Casa Luigi, Cavallari Christian, Coghi Francesco, Daino Riccardo,Dello Sbarba Margherita, Di Cello Ilaria, Galletti Michele, Giacomozzi Luca, Kuntner Kevin, Magagna Gunnar Carlo, Ponzi Nicola, Rosamilia Matteo, Tonini Stefano.
(mar)
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sabato, 16 maggio 2009



Kinderfestival, da oggi fino al 24 sul Talvera



BOLZANO. Per nove giorni la Fondazione Cassa di Risparmio allestisce nel suo cortile e lungo le passeggiate del Talvera la più grande stanza da giochi immaginabile. Per il 6º Festival per i bambini da oggi al 24 maggio nel cortile della Fondazione e lungo le passeggiate del Talvera saranno offerte moltissime attrazioni. Saltimbanchi, musicisti, teatrini, burattinai e giocolieri per la gioia di tutti i bambini.
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venerdì, 15 maggio 2009

LA SCUOLA MEDIA  DI LAIVES



Molte manifestazioni offerte dalla Filzi

 LAIVES. Manca un mese al termine della scuola e alla media Fabio Filzi si sta mettendo a punto il ricco programma di manifestazioni che verranno offerte anche al pubblico dal 21 maggio prossimo. Fulcro delle iniziative sarà la sala del teatro Aula Magna, dove ci saranno arte, musica e cultura, con vari saggi di ciò che i ragazzi hanno saputo realizzare durante i mesi scolastici insieme ai rispettivi insegnanti.
 Il via, come detto, giovedì 21 maggio alle 17.30 in aula magna con un concerto-spettacolo di coloro che hanno partecipato ai laboratori di musica guidati dal professor Esposito, 120 ragazzi circa, all’insegna del motto: «La musica si impara facendola».

Alto Adige 15-05-09
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venerdì, 15 maggio 2009


Oggi torna la giornata della famiglia con vari giochi ed eventi nei parchi



BOLZANO. Oggi, 15 maggio, come ogni anno si celebra la giornata internazionale della famiglia, nella data fissata ormai diversi anni fa dall’Onu, l’Organizzazione delle nazioni unite. Anche quest’anno l’Ufficio famiglia, donna e gioventù del Comune ha promosso per questa giornata, ma anche già ieri, delle manifestazioni dedicate alle famiglie, in collaborazione con diverse associazioni cittadine e in particolare Vke, Elki, La Vispa Teresa, Centro giovanile Pierino Valer, Aibi - Amici dei bambini, Consultorio familiare Arca, Associazione Slega la Città, Ipes, Azienda servizi sociali e Circoscrizione Don Bosco. L’evento principale organizzato per oggi è la manifestazione “Giocafamiglie”, che si svolge in contemporanea al Parco Mignone e al Parco delle Semirurali, ma ci sono eventi anche al Centro Premstaller. Vediamo il programma dettagliato degli appuntamenti odierni. Dalle ore 15.30 alle 18 “Giocafamiglie” al Parco Mignone ad Oltrisarco, alla Casa Gioco del Vke: laboratori creativi nel parco; saranno prodotti con le famiglie degli elaborati narrativi; le scuole “Pascoli” presenteranno uno spettacolo teatrale; fine pomeriggio a sorpresa. Al Parco delle Semirurali (fra via Alessandria e via Genova): stand con musica e tre racconti animati di vita familiare degli animali; stand con lavori di perline e colori per disegnare il viso; laboratorio di collage e foto di famiglia. All’Elki, Centro Famiglie al Premstaller in via Dolomiti, ai Piani: dalle 9 alle 12 accoglienza bambini gratis; pomeriggio teatro dei burattini e merenda.

Alto Adige 15-05-09
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giovedì, 14 maggio 2009


Ecco quelli che ce le suonano

Selezionati i giovani di tutta Italia in lizza per i premi di Upload




BOLZANO. Sarà una finale variopinta e variegata, senza confini. Sarà un festival articolato. Saranno serate dove si ballerà e si tiferà. Saranno loro, infine, i protagonisti: i ventidue finalisti di “Upload”, il concorso dedicato alla musica giovane, ventidue suddivisi fra 15 originali, 6 cover, più la band che ha vinto il festival studentesco, pronti a sfidarsi nelle serate dal 4 al 6 giugno ai Prati del Talvera per vincere un contest che sta diventando di livello nazionale. E, giusto ricordalo, a chiudere la serata decisiva, il 6, ci sarà il concerto di Max Gazzè, il grande cantautore romano, principe dell’ironia sottile nonchè bassista di altissimo livello.
 Martedì sera i giurati, guidati da Claudio Astronio, hanno ultimato la preselezione e ieri è stata ufficializzata la lista dei giovani musicisti che avranno la possibilità di salire sul palco, oltre ai cinque candidati che incroceranno microfoni e voce per il premio “Local”.
 Doveroso partire dagli artisti altoatesini: saranno otto e ognuno ha buone credenziali. A partire dal melodico pop di “Guardo la luna” dei meranesi 16Bis, richiama lo stile del primo Nek. Due le bandiere che sarà chiamato a tenere alte Tachi con la sua “Il tempo”: quella di Laives e il vessillo dell’hip-hop, la nicchia alternativa al confronto con la musica tradizionale. Ritmi energici e testo tagliente per il metal di Elena Pinna, in arrivo da Parcines con la sua “Un’overdose di lei”. E’ un “Sogno libero”, invece, quello di Andrea Perotto, bolzanino votato al pop di qualità. Voglia di blues? Non potrete perdervi la performance di Annetta, anche lei del capoluogo, che con la voce colora intensamente “Money Blues”. Notevoli le cover dei brani “Chasing pavements”, “Falsa Baiana” e “Ain’t no sunshine” proposte rispettivamente dalle bolzanine Anna, Francesca e Arianna.
 Ma il surplus del festival è dato dalla partecipazione di artisti provenienti da tutta Italia. A concedersi un’innocua divagazione campanilistica, si può notare come i cugini trentini spediscano una cinquina d’assalto al palco. Guida la truppa quel Luca Vianini che già nella passata edizione seppe incantare la giuria; quest’anno si presenta con un brano strumentale intitolato “Darkness, light, darkness”. Ha conquistato tutti la cover di “Frozen” realizzata dagli Absinth Effect di Cles. Pronti a saltare sul palco e a scuotere la testa gli Otherworld con “No man’s land”. Chiude la delegazione la doppietta roveretana formata da Outopsya e Romero: i primi si presentano con l’originale “Don’t mind”, i secondi saranno i rappresentanti del genere indie con la loro “Ombra”.
 Discendendo lo stivale incontriamo una realtà della provincia trevigiana: è di grande impatto il punk coinvolgente di “You drive me crazy” dei Why not loser da Breda di Piave. Rimanda a melodie fanciullesche, invece, l’immaginaria “Nubicuculia” presentata dai veronesi Klein Blue, mentre da Felonica, nel mantovano, arriverà il piano vivace del Salieri-Negrelli Duo, impegnato in una cover di “O sole mio” in stile Carosone. Rock modenese quello dei Brats con “Cose che non vedremo mai”. Tutta da ridere e ascoltare, invece, la cover riveduta e corretta dei milanesi Steel Friends di “Via le mani” dei Negramaro. Una proposta in arrivo pure dalla Toscana: è la pisana Una pura formalità con il brano rock “L’uomo ad una dimensione”. Il viaggio più lungo, però, spetta a Gabriele Hintermann che con il suo pezzo world music “Soli a primavera” arriverà sul Talvera direttamente da Roma e a Violavenere che si sposterà da Fabriano nell’anconetano per suonare “Universo orizzontale”.
 Chiudono il quadro i cinque candidati al premio Local. A incrociarsi nella lotta tutta interna saranno i Ferbegy? con “Made in Eval”, Bea con “Orizzonti”, i Moscaburro con “Scattered Traces”, gli Scrat Till Death con la blasfema “Church” e The Drama, vincitori del Festival studentesco per il Liceo classico Carducci, candidati con “Faithfully yours”.
 Rock, ma anche hip-hop, canzoni, ma anche brani strumentali, originali, ma anche cover, gruppi, ma anche solisti: Upload è di tutto di più. Sembra la tv, ma è molto meglio.
Alan Conti

Alto Adige 14-05-09
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martedì, 12 maggio 2009


Studenti Chef per un giorno


Scuola media Filzi: protagonisti (e interessati) gli studenti della classe seconda D

Hanno partecipato al «Laboratorio del saper fare»

LAIVES. Chef per un giorno, approfittando della cucina e della sala da pranzo messa a disposizione dalla scuola alberghiera “Ritz” di Merano. È la bella esperienza toccata ai ragazzi della classe seconda D della scuola media italiana Fabio Filzi, protagonisti di un «Laboratorio del saper fare» che li ha coinvolti, assieme alle insegnanti, per alcuni appuntamenti. Ieri i ragazzi, chi in cucina nelle vesti di cuoco e chi in sala come cameriere, hanno offerto un saggio di quanto appreso insieme al professor Fontana, docente di cucina.
 Tutti hanno lavorato in mattinata per preparare un pranzo che spaziava tra varie ricette di cucina regionale ed estera, in onore dell’anno europeo del dialogo interculturale. Il risultato è stato impeccabile e gli studenti della Filzi hanno imparato perfettamente come si apparecchia un tavolo e come si servono le pietanze. Hanno ricevuto infine l’applauso del preside Luigino Endrighi, presente con il sindaco Giovanni Polonioli e l’assessora Liliana Di Fede. «Mi auguro che sappiate fare tesoro dell’esperienza - ha detto Endrighi - e che vi rimanga questo bell’interesse per la cucina». Il progetto è stato allestito dalla scuola in collaborazione con il Servizio di orientamento alla formazione e al lavoro, insieme alla scuola alberghiera Ritz di Merano con l’obbiettivo di rafforzare anche il rispetto e la coesistenza di identità culturali diverse, fcome diversi sono i molteplici sapori della cucina. (b.c.)


Alto Adige 12-05-09
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domenica, 10 maggio 2009


Giochi (e giocoleria) per i bambini oggi pomeriggio al Talvera

 Giornata di gioco, con un pizzico di giocoleria, oggi. Il consiglio di quartiere Centro - Piani - Rencio, infatti, in collaborazione con l’associazione Arteviva ha organizzato per questo pomeriggio la manifestazione “Giochi in piazza”, che in realtà si svolge al parco, ed è rivolta ai bambini e ai loro nonni e genitori. L’iniziativa avrà luogo dalle ore 15 alle ore 18 sui prati del Talvera, nell’area vicino alla zona del tappeto elastico. In caso di pioggia la manifestazione verrà spostata a domenica 31 maggio.

Alto Adige 10-05-09
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sabato, 09 maggio 2009


I ragazzi della «Filzi di Laives» alla rassegna teatrale fra istituti scolastici


Hanno proposto «Enola Gay» sull’eterno conflitto guerra-pace

 LAIVES. Viaggio d’eccezione per un gruppo di alunni della scuola media «Fabio Filzi» a Sant’Arpino di Caserta per partecipare ad un importante concorso teatrale riservato alle scuole. Il folto gruppo di Laives ha avuto l’onore di aprire la rassegna in un grande teatro, dove più di 50 Istituti scolastici, provenienti da tutt’Italia, stanno presentando in questi giorni pieces teatrali, rappresentazioni, cortometraggi, video, percorsi didattici preparati da classi o da gruppi.
 Gli alunni di Laives, che hanno frequentato un laboratorio di drammatizzazione nel primo quadrimestre, hanno presentato uno spettacolo, dal titolo «Enola Gay», sull’eterno dilemma guerra-pace. La scelta indovinata dei testi poetici, l’accompagnamento musicale e l’utilizzo intelligente di immagini suggestive hanno dato vita ad un mix vincente e di piacevole visione, che ha avuto una particolare presa emotiva sul numeroso pubblico e sulla giuria. I ragazzi hanno dato il meglio di se stessi, recitando con disinvoltura e convinzione e hanno trasmesso un messaggio forte contro tutte le guerre, le violenze, le sopraffazioni e le violazioni dei diritti umani. «La decisione di partecipare al concorso, nonostante la lontananza, - ha detto il preside Luigino Endrighi nel presentare lo spettacolo - è nata dal desiderio di portare un messaggio di solidarietà ai coetanei, che vivono in un territorio martoriato dalla malavita organizzata e ferito spesso dalla violenza delle armi».
 La trasferta ha reso possibile una sia pur breve visita a luoghi di grande suggestione quali la reggia di Caserta e il golfo di Napoli. I ragazzi erano accompagnati dalle insegnanti Giovanna Mancuso e Tania Marchetto, oltre che dal dirigente scolastico.
 Il viaggio è stato reso possibile da un generoso contributo del Comune di Laives, che ha colto il significato profondo di tale partecipazione, ha gratificato gli alunni che si sono impegnati a fondo e ha dato così visibilità ad un percorso di ordinaria didattica laboratoriale, uno dei tanti che la scuola media «Filzi» mette in atto per gli alunni nel pomeriggio. «Un’esperienza colma di emozioni e un’avventura straordinaria, che ha fatto capire a tutti noi che impegnandoci possiamo ottenere ottimi risultati»: così si sono espressi i ragazzi, che ora attendono con ansia la fine della lunga rassegna per vedere se il loro impegno sarà gratificato anche da un premio della giuria.

Alto Adige 09-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009


Tre virgulti altoatesini all’Onu


Protagonisti della simulazione “da ambasciatori” al Palazzo di Vetro

BOLZANO. Se è vero, come si usa dire, che la pratica vale più della grammatica, il progetto “Nmun - Studenti ambasciatori alle Nazioni unite” ha preso in parola questo detto popolare, dando la possibilità a tre ragazzi altoatesini - Cesare Vinella, Laura Ventrella e Lavinia Brunelli - di volare a New York, con mèta il celebre Palazzo di Vetro, nei giorni scorsi per poco meno di una settimana. La loro “missione”? Partecipare ad una simulazione all’Onu, l’Organizzazione delle nazioni unite.
 «E’ stata un’esperienza fantastica - commenta Cesare Vinella, ancora entusiasta qualche giorno dopo il ritorno a Bolzano - un’esperienza che consiglierei a chiunque. Normalmente siamo abituati ad uno studio teorico ma questa esperienza, invece, ci ha permesso di andare ben oltre le pagine dei libri e ci ha guidati nel mondo della pratica, che è tutt’altra cosa».
 Di cosa s’è trattato, di preciso, è presto detto: i ragazzi sono stati protagonisti della più grande simulazione di processi diplomatici multilaterali al mondo, gestita dal Dipartimento di cultura generale delle Nazioni Unite attraverso Ncca, National Collegiate Conference Association.
 L’interesse comune per le relazioni internazionali e la voglia di confrontarsi con altri studenti del mondo ha spinto Cesare, Lavinia e Laura - laureati in scienze internazionali e diplomatiche a Forlì - a prendere parte al progetto “Nmun 2009”.
 «E’ stato davvero emozionante partecipare alla simulazione al Palazzo di Vetro dell’Onu - spiega Lavinia Brunelli - e ancora più entusiasmante è stato toccare con mano il mondo della diplomazia. Solo quando si entra nelle sale del palazzo ci si rende davvero conto della “grandezza” di quel luogo».
 Un’esperienza di tale portata necessita di una preparazione adeguata che i tre studenti altoatesini hanno raggiunto in cinque mesi, con un corso specifico a Verona.
 «Durante questo periodo di formazione abbiamo studiato la politica interna ed estera del Marocco - racconta Vinella - nazione che ci è stata assegnata, ed abbiamo anche incontrato l’ambasciatore del Marocco in persona».
 L’iniziativa prevedeva, infatti, la costituzione di un “corpo diplomatico” di un Paese che non fosse il proprio, con il fine di stimolare la conoscenza verso altre realtà e di rendere il lavoro il più obiettivo possibile. Al progetto hanno partecipato in tutto 3500 ragazzi provenienti da tutto il mondo, circa 200 dei quali dall’Italia e fra questi 35 dal Triveneto.
 Sulla base di quest’esperienza Cesare, Lavinia e Laura, assieme all’Ufficio di cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Bolzano, hanno ideato un progetto per le scuole superiori chiamato “Studenti altoatesini alle Nazioni Unite”. «In questo mese di maggio torneremo negli istituti bolzanini per raccontare la nostra esperienza - afferma Laura Ventrella - nella speranza che sempre più studenti possano partecipare al progetto Nmun».
Michela Perini
Alto Adige 06-05-09
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mercoledì, 06 maggio 2009



Campi estivi per gli studenti più bravi


 ROMA. Solo i più bravi a scuola o all’università potranno aspirare a rientrare nei 1.340 posti che il governo mette a disposizione nella prima edizione dei Campi estivi: una settimana o poco più fianco a fianco di vigili del fuoco, marinai, guardie costiere, calati completamente nelle loro attività. Un’insolita ma interessante offerta per l’estate per i più giovani.
 Sarà finalizzata a conoscere meglio l’ambiente, fare amicizie, scoprire e soddisfare la voglia di impegno civile. Il progetto, per ora sperimentale ma che si intende ampliare, è del ministro della gioventù Giorgia Meloni (l’ha presentato a Palazzo Chigi) che ha voluto sottolineare il valore educativo («è un’educazione civica sul campo») e premiale dell’iniziativa. Nel progetto collaborano i vigili del fuoco, la marina militare (con corsi all’accademia di Livorno e alla scuola sottufficiali della Maddalena, 200 posti) e le capitanerie di porto (con corsi in 15 sedi per 600 studenti). I campi, gratuiti (si terranno da giugno a settembre), sono di tre tipi e sono, rispettivamente, promossi dalle tre istituzioni. Durante i campi, i giovani faranno lezioni teoriche ma anche esercitazioni pratiche. Si occuperanno, per esempio, di prevenzione antincendio e sul lavoro, di soccorso in caso di emergenze, di rispetto del mare e dell’ambiente. E ci saranno anche corsi di vela. I corsi sono destinati a ragazzi e ragazze residenti in Italia, di età compresa fra i 16 e 22 anni, che frequentano la scuola superiore o siano iscritti ai primi anni dell’università. Per presentare la domanda c’è tempo fino al 21 maggio. Per i giovani dell’Abruzzo è stata inserita una riserva.

Alto Adige 06-05-09
 Le graduatorie saranno predisposte, ha spiegato Meloni, sulla base dei meriti scolastici. «Abbiamo deciso di premiare» i più bravi, ha spiegato, ma «non è escluso che nel futuro si scelgano altri criteri».
 Per informazioni: www.gioventu.it; www.vigilfuoco.it; www.marina.difesa.it; www.guardiacostiera.it.
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martedì, 05 maggio 2009

Pure Marco “Ariel” Marzocca a vedere i trenini alla fiera


 BOLZANO. Divenuto popolarissimo soprattutto come cabarettista della squadra di Zelig nei panni di Ariel, il domestico filippino di Claudio Bisio, l’attore e cabarettista Marco Marzocca è anche appassionato di trenini elettrici. L’obiettivo lo ha colto l’altroieri allo stand degli “Amici del trenino” alla fiera del tempo libero, dove si è soffermato ad ammirare i due plastici realizzati dagli alunni delle elementari di San Giacomo, ascoltando con interesse le spiegazioni di Roberta, la presidentessa del club (eccoli nella foto). Dopo aver acquistato tre biglietti della lotteria, davanti a un convoglio arrestatosi improvvisamente ha commentato scherzosamente: «Questo trenino è un po’ svampato», citando il “suo” Ariel e si è poi congedato complimentandosi con i piccoli modellisti incoraggiandoli a coltivare il loro hobby. Giusto ricordare che Marzocca è grande “spalla” televisiva, cabarettistica e cinematografica di Corrado Guzzanti e interprete di varie serie tv, da “Distretto di polizia” a “Raccontami”. (gi.an.)

Alto Adige 05-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



Mostra con lezione d’arte agli studenti


ORA. L’altra mattina, nel foyer dell’aula magna, c’è stata la presentazione del restauro della pala d’altare «La conversione di San Paolo», eseguita dal Garofalo nel 1545 allievo e amico di Raffaello Sanzio facente parte di un progetto itinerante voluto dall’Assessorato alla cultura Italiana della Provincia e gestito dall’associazione Arte Cultura Casa della Pesa di Bolzano in collaborazione con il Circolo Officina Resia di Bolzano. Il tutto nel contesto di una mostra che ha riscosso grande interesse ed anche un’elevata partecipazione.
 L’esposizione curata da Casa della Pesa è composta da due riproduzioni del dipinto a grandezza naturale di prima e dopo il restauro oltre a otto pannelli che raccontano le fasi del restauro sono facenti parte di un’iniziativa innovativa promossa dall’Ufficio Cultura Italiana in stretta sinergia con la Soprintendenza per il polo museale romano e la Galleria Borghese.
 La relazione sulla metodologia del restauro è stata tenuta da Pietro Archis che ha dovuto sostituire Andrea Felis assente per improvvisi impegni. Erano presenti alla relazione oltre alle classi quinte italiane e tedesche anche l’assessore comunale alla cultura di Ora Hubert Bertoluzza e il vicesindaco Claudio Mutinelli che hanno portato anche il saluto dell’amministrazione comunale.
 La relazione ha destato discreto interesse, sopratutto da parte degli insegnanti i quali assieme al presidente di Casa della Pesa Pietro Archis hanno concordato per il prossimo anno di promuovere ulteriori approfondimenti con la progettazione di un laboratorio di restauro presso le nuove sale espositive della vecchia stazione di Ora (già sede espositiva di casa della Pesa a Ora), sotto la guida di esperti del restauro.
 La mostra è rimasta allestita presso l’Aula Magna di Ora dal 23 aprile ed è terminata nella giornata di ieri con un crescendo di interesse che ha premiato l’impegno degli organizzatori. La prossima tappa avrà luogo probabilmente verso la fine di questo mese di maggio presso la sala civica di Salorno.

Alto Adige 03-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



«Amici del trenino»: oggi i ricchi premi


Estrazione a sorte alla Fiera del Tempo Libero di Bolzano. Il gruppo è di San Giacomo

 LAIVES. Giornata clou quella di oggi alla Fiera del Tempo di Libero di Bolzano per il Gruppo “Amici del trenino” di San Giacomo nel suo stand lungo il corridoio 21. Alle 15 ci sarà infatti l’estrazione a sorte della ricca lotteria organizzata dal sodalizio guidato da Marco Scaramella. Fra i premi un soggiorno in Toscana in una torre medievale per un’intera famiglia, una bici elettrica, confezioni di trenini e altre decine e decine di prodotti. L’iniziativa servirà all’autofinanziamento del gruppo in vista dell’allestimento della futura nuova sede a Laives. Nei quattro giorni della rassegna, lo stand è sempre stato circondato da una piccola folla di bimbi e adulti che hanno ammirato i plastici realizzata dai bimbi della scuola elementare sotto la guida dei loro insegnanti al di fuori naturalmente dell’orario di scuola. Sempre ammirato in particolare il plastico con un coloratissimo campo di fiori circondato dai binari e dai monti con tanto di funivia e treni in entrata e uscita dai tunnel, il tutto comandato con l’ausilio del computer. Oltre a treni in corsa soprattutto in scala H0, il pubblico ha potuto ammirare una variegata esposizione di locomotive e vagoni in diverse scale. In più due “flipper” box” d’epoca, pezzi di modernariato anni ‘80, e varie nonché sorprendenti versioni di bici elettriche tra cui una “cingolata” per salire pendii innevati collaudata sul Cermis. (gi.an.)

Alto Adige 3-05-09
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domenica, 03 maggio 2009



Tempo libero agli sgoccioli


Ultimo giorno della fiera sempre più apprezzata dai bolzanini

 BOLZANO. Ultima giornata di apertura, quella odierna, per la fiera del tempo libero, quella che è diventata la rassegna espositiva, nel quartiere fieristico cittadino di via Buozzi, sicuramente più amata dal pubblico di città e dell’intera provincia, superando ormai la “storica” campionaria, della quale a onor del vero riprende qualcosa. La fiera del tempo libero sarà archiviata stasera con la chiusura di cancelli e stand alle 19, come sempre dopo aver centrato in pieno le attese dei visitatori grandi e piccoli, anche per talune piccole, ma sorprendenti curiosità. Tra queste l’offerta di una rustica quanto gustosa “polentata” con la quale erano stati accolti i primi visitatori nella giornata di inaugurazione. Protagonista, la cosiddetta “polenta carbonera”, di antica tradizione trentina, cucinata con il caratteristico granturco della Valle del Chiese (dal quale si ricava la celebre farina gialla di Storo) condita con burro, formaggio stagionato e tenero (spressa), grana, salamino fresco.
 Polenta “rinforzata” d’altri tempi da una parte, videogame d’avanguardia invece per i giovani: anche oggi sono in calendario i World Cyber Games, nell’ampio stand dei giochi elettronici preso subito d’assalto come del resto gli spazi con auto, moto, stand turistici e gastronomici; in programma inoltre anche le altre competizioni come lo slalom dei “monopattini elettrici” Segway e la corsa con carrelli del supermercato “Carry me home”, novità scaturite dalla fantasia del project manager della fiera, Luca Bazzotto. In calendario inoltre, gli show di danza e di mountain bike, la mostra a tema di grande successo “Fiori e giardini” curata da Toni Psenner, wellness e palestre; infine i trenini elettrici con relativi plastici in due diversi stand: il primo di ben 5 metri per 3 con cinque circuiti di binario, deposito locomotive e piattaforma girevole, collocato sotto la scala mobile d’ingresso; altri tre realizzati dagli alunni della scuola elementare di San Giacomo, riunita nel sodalizio degli “Amici del trenino”, dislocati in uno stand lungo il corridoio numero 21.
 Oggi i cancelli aperti alle 9 chiuderanno definitivamente alle ore 19. (gi.an.)

Alto Adige 3-05-09
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venerdì, 01 maggio 2009


Sigarette vietate a chi ha meno di 16 anni 


Il Senato prepara il giro di vite: multa fino a 150 euro a chi trasgredisce

ROMA. Divieto generalizzato di fumo per chi ha meno di 16 anni e obbligo per i tabaccai di vendere sigarette solo ai maggiorenni: sono alcune delle novità del disegno di legge contro il tabagismo che la commissione Sanità del Senato esaminerà da mercoledì in sede deliberante. Il ddl è stato presentato da Ignazio Marino del Pd, ma è stato firmato anche dal presidente della commissione Antonio Tomassini, del Pdl.
 Il testo aveva iniziato il suo cammino in commissione a gennaio in sede referente, ma è stata chiesta e ottenuta la sede deliberante che ne accelererà il varo. Quattro anni dopo l’entrata in vigore della legge Sirchia che ha vietato il fumo nei locali pubblici, per Marino è arrivato il momento «di fare di più». In Italia, ha ricordato il senatore, i fumatori sono circa 12 milioni, il 24,3 per cento della popolazione adulta.
 Secondo un’indagine condotta dalla stessa commissione Sanità nel 2005, fumano il 32,6 per cento dei ragazzi e il 20,7 per cento delle ragazze tra i 15 e i 24 anni. Mediamente i giovani iniziano a fumare a 13 anni e le più precoci sono le ragazze a 12 anni.
 Queste in sintesi le principali novità che si intendonoil ddl intende introdurre.
 Stop a fumo sotto i 16 anni. La legge attualmente vieta il fumo per i minori di 16 anni solo nei luoghi pubblici. Si prevede invece un divieto generalizzato di fumo. Per chi é scoperto a fumare, multe tra i 50 e i 150 euro.
 Sigarette solo ai maggiorenni. I tabaccai potranno vendere sigarette solo ai maggiorenni e avranno l’obbligo, in caso di dubbio sull’età dell’acquirente, di chiedere la carta d’identità. I rivenditori rischiano una multa tra 250 e 1.000 euro e la sospensione della licenza per 1 mese. In caso di recidiva, la sanzione sale da 500 a 2.000 euro con sospensione della licenza per 6 mesi.
 Distributori automatici. Dovranno essere dotati di un lettore di carte a banda magnetica con l’identità dell’acquirente.
 Fumo nelle scuole. Divieto tassativo di fumare nelle scuole di ogni ordine e grado.
 Controllo di qualità. Le modalità di misurazioni delle sostante contenute nelle sigarette saranno applicate a tutti i prodotti del tabacco. Il ministero della Salute farà controlli quinquennali.
 Foglietti illustrativi. Arriva il ’bugiardino’ anche per le sigarette. Nei pacchetti e nelle confezioni degli altri prodotti del tabacco dovranno esservi foglietti con le sostanze contenute e i possibili effetti che ne derivano.
 Tasse. Le aliquote di base saranno uguali per tutti i prodotti del tabacco e pari a quelle per le sigarette. (A.G.)

Alto Adige 01-04-09
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lunedì, 27 aprile 2009

Alle Foscolo lezioni interculturali




Si entra in contatto con l’«altro»: Albania, Cina e Amazzonia

BOLZANO. Anche quest’anno, come ormai da otto anni, per una mattinata la scuola secondaria di I grado Ugo Foscolo in via Rovigo ha cambiato volto.
 Per tutte le sei ore scolastiche, infatti, gli studenti hanno affrontato le stesse materie di tutti i giorni, ma per forma e per sostanza diverse dal solito.
 L’iniziativa si chiama “Mattinata interculturale” e si inserisce nel Progetto Intercultura dell’Istituto comprensivo Bolzano VI (scuola secondaria di I grado Ugo Foscolo e scuola primaria Manzoni). Tutte le classi della scuola hanno ruotato, secondo orario, nelle diverse “stazioni” ed hanno affrontato l’italiano, la storia, le lingue straniere, l’educazione fisica con didattica laboratoriale e sguardo interculturale.
 Hanno incontrato la cultura araba, albanese, cinese e dell’Amazzonia, negli aspetti culturali tipici, come la cucina, le fiabe, i giochi, hanno affrontato la scrittura cinese e spagnola; hanno affrontato alcuni grandi problemi del nostro mondo quali il lavoro minorile, le diversità, le guerre; hanno avuto occasione di conoscere il commercio equo e solidale, e la filosofia dell’aikido, e tanto altro ancora...
 Le stazioni sono state condotte da insegnanti della scuola, da mediatori, da associazioni culturali, con cui da tempo la scuola collabora, e dagli stessi ragazzi stranieri presenti a scuola, un’occasione per presentarsi, conoscersi e rispettarsi, ed un’occasione anche per la scuola stessa, che si apre alla realtà sociale, apre le sue porte ad associazioni quali Emergency, la Biblioteca Culture del mondo, le Formiche - Bottega del mondo, l’associazione Latinoamerica y su gente, l’asssociazione Take Care Kids.
 Hanno collaborato con la scuola inoltre: l’Istituto pedagogico tedesco, nella figura dell’insegnante del Centro linguistico, il maestro Silvano D’Antonio, la Caritas, nella figura della mediatrice Silvia Golino e l’Associazione Culturale meranese Effe.
 «Si tratta di un piccolo passo, un seme gettato per uscire dalla visione monoculturale della realtà, che la scuola tradizionale propone; si tratta di scoprire ricchezza e varietà del mondo - spiegano soddisfatte la dirigente scolastica Mirca Passarella e la referente per l’intercultura, la professoressa Nelli Favaro - ricchezza e varietà con cui la globalizzazione ci ha messo in contatto, ma che spesso vengono rifiutate con atteggiamenti di chiusura e pregiudizio».
 «Compito della scuola - proseguono - è preparare il “futuro cittadino” aperto e tollerante, abbattendo le barriere del pregiudizio, e questa attività vuole essere una decisa spallata in questa direzione».
 Il Progetto Intercultura si concluderà poi, come ogni anno da quando è stato varato, con una grande festa che coinvolgerà le due scuole dell’Istituto e che si terrà nel cortile della scuola Manzoni, il pomeriggio del giorno 27 maggio.
 Una festa che coinvolgerà tutti i ragazzi, insegnanti e genitori.

Alto Adige 16-04-09
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sabato, 25 aprile 2009





24° Sessione Nazionale del Parlamento Europeo Giovani


22 aprile 2009, Village SIAF



Dal 22 al 26 aprile si svolgerà a Volterra la 24° Sessione Nazionale del Parlamento Europeo Giovani (www.eypitaly.org), un'associazione attiva in Italia dal 1994 e parte di una rete europea di 32 associazioni nazionali aventi come finalità principale quella di favorire la partecipazione dei giovani alla vita europea. A Volterra arriveranno circa 100 ragazzi, provenienti dalla scuole superiori di tutta Italia. I partecipanti, selezionati attraverso un concorso, hanno presentato una proposta di "risoluzione parlamentare" su un tema assegnato. A Volterra i ragazzi saranno impegnati nella simulazione di una seduta parlamentare in lingua francese e inglese. I ragazzi, divisi in squadre, lavoreranno sul modello delle commissioni del parlamento europeo (politiche per l'immigrazione, politiche agricole, ambiente, ecc...). Le proposte di risoluzione finali, che saranno discusse nel corso dell'Assemblea generale, saranno poi simbolicamente consegnate al Parlamento Europeo.

In parallelo sarà organizzata una sessione di seniores alla quale parteciperanno persone che, in ambiti professionali diversi, hanno contribuito alla formazione dell'Europa unita e di giovani dotato di una mentalità europea.

Il 25 aprile è in programma una seduta congiunta di studenti e seniores.


A VOLTERRA PER DIALOGARE SULL’EUROPA
15 aprile 2009, Village SIAF
Nella città toscana 100 studenti del PEG si confrontano con un gruppo di eminenti personalità europee Volterra capitale del dibattito sull’Europa. Dal 23 al 25 aprile 2009, la città ospiterà infatti la 24° Sessione Nazionale del Parlamento Europeo Giovani (www.eypitaly.org). Oltre 100 ragazzi, selezionati attraverso un concorso tra le scuole superiori di tutta Italia, discuteranno di politiche per l’immigrazione, ambiente, ricerca, energia, sicurezza, cultura, lavoro ed economia. Per supportarne il lavoro SIAF – Scuola Internazionale di Alta Formazione di Volterra (www.siafvolterra.eu) - riunirà un gruppo internazionale di seniores, scelti tra personalità che - per le loro esperienze professionali in molteplici settori dalle Università alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dalla cultura alle istituzioni - hanno contribuito e continuano dare il loro supporto alla formazione dell'Europa unita e dell'identità europea.
Studenti e esperti si confronteranno sui temi delle identità, delle “appartenenze plurali” e del rapporto tra Europa della politica e Europa della cultura sabato 25 aprile al Teatro Persio Flacco, durante una seduta pubblica che sarà aperta da Giuliano Amato, già vice presidente della Convenzione europea, l’organo incaricato della stesura della Costituzione Europea.
L’iniziativa - patrocinata dalla Regione Toscana e sostenuta dalla Provincia di Pisa, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e dal Comune di Volterra - mira a favorire la conoscenza e il dibattito, permettendo ai ragazzi una full immersion in Europa. Gli studenti saranno infatti impegnati in discussioni organizzate sul modello delle sedute del Parlamento Europeo e i lavori si svolgeranno esclusivamente in lingua inglese e francese. Al termine sarà decretata la squadra vincitrice, che rappresenterà l’Italia alla sessione internazionale del PEG (Tromsø – Norvegia, primavera 2010).
Due le principali novità di questa edizione: la scelta di riunirsi in una piccola città e il confronto con il gruppo dei seniores.
“Finora il PEG si è sempre riunito in grandi città. Scegliendo Volterra, un centro ricco di storia e con una comunità culturale molto vivace, abbiamo voluto proporre un nuovo modello per le future sessioni italiane” – spiega Tommaso Sonno, responsabile Fund Raising e Relazioni Istituzionali del Parlamento Europeo Giovani e Head Organizer della sessione volterrana. “Abbiamo infatti maturato la consapevolezza che è necessario sensibilizzare di più i piccoli centri sulle tematiche europeiste, creando una rete di soggetti che sul territorio si fanno portavoce di principi e iniziative europee”.
Quanto ai seniores, “SIAF contribuirà all’esperienza degli studenti riunendo un gruppo di esperti, docenti universitari, professionisti che vivono e lavorano quotidianamente in una dimensione internazionale, e hanno dato il loro contributo alla creazione dell’Europa e dell’identità europea, anche lavorando attivamente per l’educazione dei giovani”, sottolinea Ferruccio Fiordispini, direttore generale di SIAF. “Tra i partecipanti avremo Carlo Ossola del College de France, lo storico dell’arte Victor Stoichita, il giudice della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo Andras Sajo, oltre a Giuliano Amato, solo per citarne alcuni. Ci auguriamo che i giovani traggano da questo scambio uno stimolo ulteriore per proseguire sul cammino intrapreso e continuare ad approfondire le tematiche di cui si sono occupati”.
I lavori del PEG si svolgeranno il 24 e 25 aprile al Teatro Persio Flacco di Volterra e vedranno la partecipazione anche di studenti delle scuole superiori della città e del Parlamento Toscano degli Studenti. Tutti gli incontri sono aperti al pubblico.


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