mercoledì 18 gennaio 2012

maso della pieve 1


sabato, 19 novembre 2011



Festa a Maso della Pieve oggi e domani si pattina gratis

BOLZANO. Tutti in pista! Partirà questo weekend la stagione invernale alla Sport City di via Maso della Pieve e lo farà con l’apertura della pista di pattinaggio su ghiaccio. E oggi e domani, in occasione dell’inaugurazione, la Sport City apre le sue porte: sarà infatti possibile pattinare gratuitamente, dalle 13 alle 17. «Il nostro impianto resterà aperto come ogni anno sino a fine febbraio - spiega Massimo Moretti, direttore della Sport City - e come tutti gli anni rispetteremo le aperture anche durante le festività».

Alto Adige 19-11-11
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mercoledì, 02 novembre 2011



IL ciclista può attendere

Ed eccoci a parlare di un altro “percorso in salita”. Mi riferisco al tratto di pista ciclabile che dovrà collegare
la rotonda di via S. Geltrude con quella di via Roma.

Quando, a primavera, tutto sembrava pronto e la realizzazione imminente... ecco l’inghippo: all’appello mancano una dozzina di metri che devono essere espropriati e, quindi, i lavori non potranno iniziare finché tutto non sarà burocraticamente in ordine!
Al cittadino comune potrà sembrare poca cosa, risolvibile in tempi brevi. Ma per la burocrazia non è così: ci dicono che l’iter durerà almeno 6 mesi. Strano ma vero: leggi e regolamenti nati per tutelare, giustamente, i diritti di proprietà, a volte finiscono per diventare un ostacolo, un rallentatore per un’opera che tanti aspettano da molto tempo.
In più, in questo caso, dobbiamo fare i conti con le carenze di personale che all’interno dell’amministrazione cominciano a farsi sentire, per cui chi si occupa dell’esproprio deve al contempo farsi carico di altre funzioni. Doversi dividere tra gli uni e le altre non accelererà sicuramente i tempi.
E così per quella “sporca dozzina” di metri (parafrasando il titolo di un famoso film) non ci rimane che aspettare, un po’ sbuffando, un po’ maledicendo questo e quello.
Ancora una volta da tutta la faccenda deriva la necessità che ciascuno di noi, rappresentante eletto o semplice cittadino, partecipi con costante attenzione civica a quanto accade nel suo quartiere ed eserciti fino in fondo il potere di richiamo e di pressione verso chi è stato delegato a servire il bene comune. Per chiudere in positivo diciamo che, invece, procede l’iter per prolungare il percorso del bus verso la parte alta di Aslago: anche qui
vigileremo perché non ci siano ostacoli e la soluzione si realizzi quanto prima possibile.

Vicepresidente di quartiere
Giuliano Gobbetti
Taxi Nr. 10 - 11/2011
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lunedì, 31 ottobre 2011



Nuova piscina:coprire la «Isarco» al Lido o intervenire a Maso della Pieve 

FRANCESCA GONZATO
BOLZANO. Bolzano ha bisogno di una piscina in più. Da 50 metri, aggiungono gli agonisti. Una vasca coperta olimpionica si farà, ha ribadito la promessa Luis Durnwalder, ma il capoluogo rischia di farsi scippare l’operazione dal maxi progetto di Centro sportivo provinciale che riprende quota a Caldaro con la sponsorizzazione del Coni e della Vss, la federazione delle società sportive sudtirolesi. Sull’argomento in Comune sembra regnare la massima incertezza.
 La giunta comunale di recente ha deciso di garantire l’agognata vasca da 50 metri attraverso la realizzazione di una copertura della vasca Isarco del Lido. Oltre agli agonisti ci sono da accontentare centinaia di bolzanini che nuotano per passione.
 Presa la decisione, spunta invece, sempre in Comune, il progetto alternativo di costruire una vasca da 50 metri nel complesso di Maso della Pieve. Nel ping pong si fanno avanti anche Caldaro ed Egna. «Va bene ogni progetto, purché in tempi brevi», è lo sfogo di Ardelio Michielli (presidente Bolzano nuoto), che rincorre da anni una nuova piscina olimpionica: «Campioni come Lisa Fissneider e Laura Letrari devono allenarsi in vasche da 25 metri». Si incrociano le riunioni e il vicesindaco Klaus Ladinser anticipa: «Ho chiesto un incontro con il presidente Luis Durnwalder e le società del nuoto per mettere a fuoco tutto il problema».
 Michielli aiuta a ricostruire: «Quattro anni fa proponemmo di ottenere l’olimpionica coprendo la vasca Isarco: presentammo una ipotesi di struttura in legno con tunnel di collegamento agli spogliatoi del Lido. Un progetto da 4,5 milioni. Durnwalder si impegnò dicendo “se il Comune farà la sua parte, anche noi faremo la nostra”». Sembrava una buona partenza, ma il discorso si arenò quasi subito. Michielli: «Il sindaco Spagnolli non sembrava convinto e anche negli uffici del Comune emersero valutazioni negative per il timore di un eccessivo impatto della struttura». Dal 2007 si arriva al 2011 con un crescendo di sucessi dei nuotatori locali e di malumori dei bolzanini assiepati nella piscina di viale Trieste. La giunta comunale decide dunque di recente di procedere con la copertura della vasca Isarco, impegno ribadito negli ultimi giorni da Spagnolli. Ma non è la stessa cosa che si sta dicendo in Comune. Michielli: «Prende sempre più piede il progetto sponsorizzato dalla Ssv Bozen, la società sportiva sudtirolese, che punta a realizzare l’olimpionica a Maso della Pieve. Lo dico perché un mese fa abbiamo avuto una riunione in Comune con il direttore del servizio Sport David Kössler. Ci ha spiegato che restano forti dubbi tecnici sulla struttura coperta al lido, quindi l’indirizzo è di puntare su Maso della Pieve». Gira anche una stima dei costi di circa 10 milioni, ma secondo Michielli «ne servirebbero 15, senza parlare del fatto che il terreno è assegnato alla Sport City, che pure ha presentato in Comune un maxi progetto di ampliamento». Ultima arrivata, la proposta alla Provincia di aggiungere la piscina olimpionica nel progetto di cittadella dello sport a Caldaro. Ancora Michielli: «Un mese fa il presidente del Coni Gutweniger mi ha informato di questa novità».
 Nel dibattito tra viale Trieste e Maso della Pieve Bolzano rischia di restare a secco ancora una volta? Ladinser chiarisce così: «Da un lato c’è l’obiettivo di dare una olimpionica agli atleti: ci sono le candidature di Bolzano con Maso della Pieve, Caldaro ed Egna. L’altro aspetto è coprire la vasca Isarco per il pubblico normale e anche per l’agonistica». Chi pagherebbe l’Isarco? Ladinser: «Per questo dobbiamo parlare con Durnwalder».
Alto Adige 31-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


«Disservizi alla Cittadella» Maso della Pieve

BOLZANO. L’accusa di Guido Margheri (Sel) è pesante: «L’impianto sportivo di via Maso della Pieve è gestito per la parte italiana dalla coop Sport City che fa pagare prezzi più alti della coop tedesca e non conserva la cosa pubblica come dovrebbe».
 Il consigliere comunale ha in mano una lista che non finisce più. «L’erba sintetica andrebbe spazzolata a regola d’arte e invece non è tenuta come dovrebbe e gli atleti che la utilizzano rischiano di farsi male. Le recinzioni sono rotte in più punti e anche in questo caso c’è chi rischia brutto. Qualcuno ci dovrà spiegare come mai la Sport City applica tariffe maggiori rispetto a quelle della Pfarrhof e, con l’occasione, andrebbero verificati eventuali ricarichi impropri dei costi a carico delle società». Massimo Moretti, direttore di Sprt City, respinge in toto le accuse. «Forse Margheri quando parla di prato si confonde con quello vicino al nostro perché non abbiamo alcun problema. Per il resto posso dire che le recinzioni effettivamente andrebbero cambiate ma non abbiamo i soldi per farlo anche se ci siamo dati da fare per sistemarle al meglio. Respingo nella maniera più assoluta l’accusa secondo la quale noi applichiamo tariffe più alte rispetto alla coop tedesca. Nulla di tutto questo, abbiamo gli stessi prezzi».
 Quindi la chiusa: «Certo, ci piacerebbe avere più soldi dal Comune ma il periodo è quello che è e ci arrangiamo come possiamo».

Alto Adige 20-10-11
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venerdì, 07 ottobre 2011



Piccoli bricconi crescono nel bosco

Realizzata sul sentiero Virgolo-Castel Flavon un’originale area didattica


Il progetto della Forestale

Sapete cos’è un gigacarillon? Scopritelo sul sentiero tra il Virgolo e Castel Flavon, dove la Forestale ha
realizzato l’originale “Bosco dei bricconi”. Pensato per i bambini, ma non solo.

A raccontarci tutto è il forestale Paolo Giacomoni. “Cosa c’è di più naturale che studiare la natura nella natura?
Partendo da questo assunto, noi della Stazione forestale di Bolzano abbiamo creato alle pendici del Colle un sentiero didattico nel bosco. Il nome deriva dal nome popolare della località nella quale si trova, denominata “Schelmtal”. In tedesco Schelm significa burlone, briccone, e da qui anche il logo con il folletto. Essendo il luogo già meta di passeggiate naturalistiche scolastiche, è subito parso adatto alla creazione di un sentiero didattico.
Lo abbiamo fatto col massimo rispetto possibile dell’ambiente boschivo, utilizzando i percorsi esistenti e con la sola fantasia e capacità degli operatori ed ospiti del Laboratorio riabilitativo “Colle” dell’ASSB e dei forestali. Tutte le strutture sono state costruite utilizzando legni e rocce presenti nel bosco, al quale nulla è stato tolto.
Un’ultima cosa: il bosco sembra disabitato ma mille occhi vi guardano, spesso con timore.
Abbiate rispetto di ciò che vi sta intorno o qualche folletto, soprattutto all’imbrunire, vi farà un dispetto...”.
I terreni sono stati messi gratuitamente a disposizione dal proprietario, il conte Toggenburg. Per saperne di
più: http://www.provincia.bz.it/foreste/bosco-legnomalghe/2512.asp
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domenica, 11 settembre 2011



IL TESORETTO

Il Comune può spendere di più
per le famiglie in difficoltà


 Sulla destinazione del tesoretto del Comune sarebbe opportuno spendere in ambito sociale e venire incontro ai bisogni delle famiglie. L’acquisto dell’impianto sportivo del ghiaccio Sill non può essere considerato una priorità con quei soldi si potrebbero per esempio finanziare la sistemazione di scuole materne o servizi per gli anziani la realizzazione di piste ciclabili. Avanzo poi ancora qualche proposta se ci fosse bisogno relativa alla finanziamento dei lavori necessari per la ristrutturazione della scuola Materna Dante.Alla stessa maniera è difficilmente comprensibile in questa difficile fase economica spendere milioni di euro per la costruzione della cittadella dello sport capace di portare alla caduta di una Giunta comunale Laives. Per essere concreto faccio alcuni esempio riferiti a come si potrebbero investire soldi Provinciali nel quartiere Oltrisarco Aslago avviando il cantiere per la costruzione del Distretto socio sanitario o il complesso per Lungodegenti.Ma gli stessi esempi sarebbero ripetibili per altri quartieri di Bolzano o in diversi Paesi della nostra Provincia. Difronte a queste necessità le maggioranze che ci governano in Comune e in Provincia devono rivedere i loro accordi di programma mettendo al primo posto i bisogno di famiglie anziani e giovani.
Giovanni Barborini Consigliere di quartiere Oltrisarco Aslago BOLZANO
Alto Adige 11-9-11
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giovedì, 11 agosto 2011



interventi per Maso della Pieve

 Il consigliere di circoscrizione Giovanni barborini chiede interventi di riqualificazione per Maso della Pieve. «La passeggiata  Castel Flavon e ferma da mesi, idem la pista ciclabile. In Comune sono sempre impegnati a costruire case ma poi sulla realizzazione dei servizi e tempi sono eterni. Chiediamo il collegamento completo della ciclabile da anni, sopratutto dopo aver permesso la costruzione di tante abitazioni in periferia. I collegamenti in sicurezza sulle ciclabili sono necessarie per le famiglie che per vari motivi scelgono di mandare i figli a scuola in bici. Infine per rincarare la dose manca un parco a Maso della Pieve eppure tutti durante la campagna elettorale lo indicavano nelle proposte. Per il momento l’unica cosa sicura è che si costruiranno ancora case popolari a Maso della Pieve nello spirito classico dei dormitori». Barborini indica l’area per il parco all’inteno della zona sportiva “Pfarrhof”. «Ma sembra - conclude - che ci siano delle resistenza a concedere l’area appena rinverdita dal Comune».
Alto Adige 11-8-11
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mercoledì, 10 agosto 2011



A22, Oltrisarco stavolta crede a Mussner

La notizia arrivata direttamente dall’ Assessore Provinciale Mussner crea un certo interesse ad Oltrisarco Aslago. Chi con autostrada e le sue migliaia di attraversamenti giornalieri ha un contatto diretto e ne subisce le ricadute ha sicuramente diritto ad esprimere un parere sull’argomento. Alle dichiarazioni dell’Assessore Mussner sullo spostamento del tratto autostradale la prima reazione è di cautela dato che in passato molti altri politici hanno fatto simili promesse che tali sono rimaste. Il quartiere crede alla buona fede dell’Assessore e spera che non sia uno dei tanti annunci pre elettorali. Con lo spostamento si avvierebbe la trasformazione tracciata dagli architetti nel masterplan. Pertanto chiediamo all’Assessore Mussner di valutare la necessità di far fare un salto di qualità definitivo al quartiere considerando con lo spostamento in galleria del tratto autostradale la rimozione della vecchia tratta. In qualità di Consigliere di quartiere sollecito il Comune a fare tutti passi necessari per consentire un iter celere per lo spostamento dell’Autostrada. Il quartiere nel frattempo attende con urgenza il via dei lavori per la realizzazione del tratto di SS 12 in galleria da Maso della Pieve a Campegno. All’Assessore Mussner il pieno sostegno di Oltrisarco Aslago sullo spostamento in galleria del tratto autostradale bolzanino con una richiesta di considerare la sua totale rimozione. Rimanendo in ambito di dialogo con i rappresntanti Provinciali invito l’Assessore Bizzo a tenere in considerazione anche il quartiere di Oltrisarco nell’ evoluzione del progetto «Polo tecnologico». Troppo spesso la zona produttiva è oggetto di grossi interventi urbanistici con ricadute sulla mobilità e sulla qualità del quartiere. Credo sia necessario per il futuro studiare metodi di confronto con i cittadini.
Consigliere di quartiere Oltrisarco Aslago Giovanni Barborini
Alto Adige 10-8-11
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venerdì, 22 luglio 2011



«Sul Virgolo un parco per la città»

VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. «Bolzano si prepara a scommesse importanti e non può vivere senza un’immagine del suo futuro che si gioca tra Areale, Virgolo e A22». Gli architetti Carlo Azzolini, Margot Wittig e Max Knoll presentano così l’infostand che la Fondazione ha installato in piazzetta Sernesi.
La scommessa dell’Areale resta la più importante. «La riqualificazione della zona della stazione è il più grande cambiamento urbano che la città si trova ad affrontare dagli anni Trenta visto che andranno ridisegnati e ripensati 30 ettari. Non possiamo permetterci errori e dobbiamo avere il coraggio di andare avanti veloci». Progetto firmato dall’architetto Boris Podrecca resta però bloccato perché il Comune non riesce a mettersi d’accordo con la Provincia sulla nomina del consiglio di amministrazione. «Speriamo che si mettano d’accordo in fretta - spiegano alla Fondazione - restiamo ottimisti». Altro punto che gli architetti ritengono essere fondamentale sta nella rivitalizzazione del Virgolo dopo la mancata decisione del Comune (che in sei anni non è riuscito a decidere) che ha provocato il ritiro del progetto di Thun. «Impensabile lasciare la collina che guarda Bolzano così, serve un progetto per renderla fruibile senza farla diventare un luna park o “Tirolywood” (nella foto in alto a destra la provocazione), un progetto che la trasformi in un enorme parco per la città». D’accordo anche l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali: «Il Virgolo va ridisegnato e su questo siamo tutti d’accordo. Dobbiamo solo capire come rilanciarlo e cosa fare per evitare di fare errori dai quali è difficile tornare indietro». Quali errori ha fatto Bolzano? «Uno per tutti? Casanova non andava disegnato così». Altra questione che sta cara agli architetti il riutilizzo dell’A22. «Lo spostamento del tracciato autostradale offrono grandi opportunità per puntare ad un miglioramento qualitativo della città. L’attuale sopraelevata dell’A22 potrebbe essere trasformata, come già è successo a New York per la vecchia linea del tram, in un enorme giardino sospeso». Progetto affascinante, resta da capire se mai i bolzanini vedranno l’A22 spostata in galleria. E poi altre idee per Bolzano che non potrà fare a meno del tram, rinunciare ai grattacieli e non valorizzare ancora le rive dei torrenti e dei fiumi con “chaise longue” sul Lungotalvera o sul Lungoisarco trasformati in insoliti Lungosenna.
Alto Adige 22-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Via libera al piano d’attuazione oltre via Einstein

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Dopo mesi di trattative, Provincia, Comune e Bls si sono accordate sull’ultima variante, la terza, al piano di attuazione della zona produttiva a sud di via Einstein. Nella prossima seduta di giunta il documento verrà formalmente approvato dall’esecutivo provinciale. È il via libera urbanistico definitivo alla nuova area di espansione. Intanto, in questi giorni si è iniziato ad asfaltare i 5 ettari di strade, piste ciclabili, marciapiedi e posteggi, che verranno definitivamente resi agibili alla fine dell’estate. Infine, diverse aziende destinatarie dei lotti stanno progettando le loro nuove sedi, in primis Stuffer e Progress: progetti già presentati in Comune.
 La seconda variante al piano di attuazione elaborata dalla Provincia a inizio anno era stata rigettata dal Comune, non tanto per questioni di merito, quanto piuttosto di metodo. Si contestava la modalità: decide tutto mamma Provincia e al Comune si richiede un parere non vincolante solo a giochi fatti. Per questo il municipio ha preteso e ottenuto l’istituzione di un tavolo di lavoro, che d’ora in poi verrà convocato ogni qualvolta si dovranno elaborare piani di attuazione riguardo a zone produttive di interesse provinciale. In questo caso, si è coinvolto pure il Business location Südtirol, la società emanazione della Provincia il cui compito è curare l’insediamento delle aziende in zona di espansione.
 Al di là di una lunga serie di dettagli tecnici, la nuova variante ha accolto anche altri rilievi comunali, in primis il riposizionamento di una pista ciclabile ritenuta decentrata e pericolosa nonché il mantenimento dell’area verde pubblica a est, al confine di via Francesco Baracca, in origine stralciata dalla Provincia. Purtroppo, per realizzare il suddetto parco pubblico, soprattutto a causa del totale disinteresse mostrato nell’ultimo anno dal Comune, si è deciso di abbattere il bunker della seconda guerra mondiale che insiste sull’area. Si tratta dell’Opera 14, ultimo bunker fuori terra dello Sbarramento Bolzano sud, la linea meridionale del Vallo Alpino.
 La terza e definitiva variante del piano di attuazione che lunedì andrà in giunta prende in considerazione in dettaglio anche gli altri terreni coinvolti nella nuova zona produttiva, anche a oriente di via Francesco Baracca. Si tratta di ulteriori sette lotti, intorno alla testata nord della pista dell’aeroporto, fra via Baracca e linea ferroviaria del Brennero. Attualmente, Bls sta definendo il piano degli insediamenti e le aree da attribuire alle singole imprese che ne abbiano fatto richiesta. Le assegnazioni definitive avverranno alla fine dell’estate. Per quanto riguarda invece la porzione principale della nuova zona di espansione, come detto, in questi giorni si è cominciato ad asfaltare. Un lavoro titanico, perché si tratta di due chilometri di strade, marciapiedi, ciclabili e circa 300 posteggi lato strada. In tutto, cinque ettari di asfalto. Si completerà fra luglio e agosto, perché si devono spalmare tre differenti strati di bitumi. Terminati i collaudi di legge e predisposta la segnaletica orizzontale e verticale, le strade passeranno di proprietà dalla Provincia al Comune, il quale in futuro dovrà curarne la manutenzione. L’ufficio Infrastrutture della Provincia stima la probabile apertura al traffico a ottobre. Intanto, come precisa la responsabile del Location service di Bls, Manuela Defant, dopo l’insediamento delle due prime aziende, Technoalpin e Oberalp Salewa, altre due imprese sono attualmente in avanzato stato di progettazione: si tratta della Stuffer (lotto di 14.500 metri quadri, prodotti alimentari freschi) già presente oggi in zona a nord di via Einstein: ora si espanderà a sud della stessa via. E poi la High Tech Industries Srl del gruppo Progress (10.000 metri quadri di lotto, materiali per l’edilizia ecosostenibile e ad alta efficienza energetica).
Alto Adige 7-7-11
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mercoledì, 29 giugno 2011



Virgolo, aperto il cantiere (di idee)

Dalle fattorie degli animali alla casa per anziani: sul Virgolo ancora non si vede una ruspa e impera il degrado, ma il cantiere, seppur di idee, sta già ribollendo.

Un’esplosione di creatività registrata ai tavoli del maso “Kohlerhof” durante l’incontro organizzato dal consigliere comunale con delega sul futuro del colle cittadino Rudi Benedikter. Quattro tavoli, una ventina di partecipanti e una moltiplicazione di idee, molte delle quali direttamente collegate al quartiere di Oltrisarco-Aslago. Alberghi, sale da ballo, centro wellness, ristoranti, funivie, scalinate, spazi per la musica e vetrina per i prodotti altoatesini: le proposte del post Thun piovono copiose, ma l’incontro è forse servito per individuare il primo e fondamentale nodo da risolvere. Non si va da nessuna parte, infatti, se prima non si supera il bivio che da una parte porta a interventi impattanti e investimenti privati e dall’altra conduce a un puro intervento pubblico, magari meno dispendioso. C’è, comunque, anche chi cerca di uscirne con una via intermedia sotto la bandiera della compartecipazione. Altro punto fermo è senz’altro la condizione di un flusso consistente di persone per prevedere un trasporto a fune.
Posti i paletti, dunque, libero spazio alla fantasia coordinata dalla moderatrice Evi Keifl e supervisionata dallo stesso Benedikter. “La cornice nella quale dobbiamo muoverci è quella del rispetto del Masterplan, rendendo
il Virgolo alla cittadinanza e trovando un accordo con i proprietari. Raccogliere le idee è il primo passo per
l’elaborazione di un documento programmatico che possa essere il più possibile condiviso”. Presente anche
l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali, che punta decisa verso “la realizzazione di una vetrina
dei prodotti tipici dell’Alto Adige, sia nel settore dell’artigianato sia di quello gastronomico”.

Casa per anziani o centro benessere?

Forte la presenza di Circoscrizione e residenti di Oltrisarco che dimostrano di tenere al futuro del Virgolo. “Io opterei - esordisce Wally Rungger - per una soluzione soft, con manutenzione e riqualificazione di quanto già
c’è. Penso ad impianti per il tempo libero con un collegamento a fune, senza stravolgere il volto del Virgolo.
Da analizzare pure il progetto di una casa per anziani, mentre trovo poco convincente un centro benessere”.
Cristina Baldo immagina un “percorso botanico che parta da Aslago e colleghi il monte al quartiere, magari
basandosi su una sinergia con Trauttmannsdorf. Bene anche un centro per anziani e un nuovo ristorante”.
Decisa la ricetta di Dario Caldart: “Nella parte alta bisogna permettere a un privato di investire in un centro
benessere, mentre nella zona bassa vedrei bene appartamenti per studenti e professori universitari”.

Mille gradini e una funicolare

Mille scalini (perché l’ascesa al Virgolo sia anche un regalo al proprio fisico) e una concezione totalmente
pubblica e poco impattante della riqualificazione. Sono questi i presupposti da cui muove il progetto
presentato da Verena Segato  e Maria Teresa Fortini del Comitato “Il Nostro Virgolo”. “Per il collegamento abbiamo previsto una scalinata di 1.088 gradini da 18 centimetri nonché una funicolare di 342 metri e
un dislivello di 196. Pendenza piuttosto impegnativa al 70%”. “A monte - aggiungono Segato e Fortini - cerchiamo una soluzione che permetta a tutti di godersi il Virgolo senza particolari esborsi, speculazioni e stravolgimenti ambientali. Abbiamo ipotizzato anche il restauro dell’Hotel Bellavista del 1898 seguendone la struttura originaria e rendendolo una casa passiva in grado di ospitare, per esempio, centri di socializzazione al costo di circa un milione di euro”.
TAXI Nr. 7 - 07-08/2011
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domenica, 19 giugno 2011



Virgolo, vertice imprenditori-ambientalisti

ALAN CONTI
BOLZANO. Comune, ambientalisti e gli imprenditori proprietari dei terreni: tutti assieme intorno ad un tavolo per discutere del futuro del Virgolo. E’ successo l’altra sera “Kohlerhof”. Un “deponete le armi” convocato dal consigliere comunale con delega per il Virgolo Rudi Benedikter. L’argomento, si sa, dall’abbandono dei Thun è un foglio bianco su cui chiunque può tracciare un proprio progetto: centro benessere, fattoria per animali, sala da ballo, spazio musicale per giovani o vetrina per i prodotti tipici territoriali sono solo alcuni esempi sbocciati durante l’incontro articolato nelle distinte tavolate, ciascuna con una tematica specifica. Tra i partecipanti, come detto, per la prima volta tutti i protagonisti del dibattito: sono emerse, così, alcune linee guida condivise su un intervento che sia per tutta la cittadinanza e non residenziale, con il punto interrogativo attorno alla partecipazione del settore imprenditoriale. Sui collegamenti, invece, la discriminante legata alla presenza o meno della funivia dovrebbe agganciarsi al flusso di pubblico previsto nelle strutture che saranno realizzate. Importante, la presenza dei proprietari (un pool di noti imprenditori bolzanini), rappresentati da Vittorio Repetto.
«Prima di tutto siamo qui per ascoltare - le parole di Repetto - ribadendo la necessità di creare un punto di ritrovo che possa accrescere l’interesse intorno al Virgolo. L’obiettivo è di rendere il colle patrimonio della città e, in caso di progetto convincente, siamo disposti a mettere a disposizione alcuni terreni. E’ evidente, però, che per raggiungere l’obiettivo sarà necessario trovare una formula in grado di apportare dei vantaggi e garantire degli utili ad eventuali investitori privati. Puntare sul tempo libero e sulla valorizzazione dei due masi esistenti può essere un punto di partenza». Precisa anche l’idea dell’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali: «Dobbiamo conciliare le esigenze di residenti, turisti e imprese locali. Meritano attenzione le proposte di realizzare un centro per la musica o una piccola sala congressi. Si potrebbe anche pensare a piccole appendici di ricerca dal polo tecnologico su tematiche ambientali specifiche. Di sicuro non concederemo spazio al residenziale».
Dal fronte ambientalista arrivano progetti concreti. «Da tempo - dice Gertrud Oberrauch del Vke - chiedo si possa realizzare una piccola casetta con gli animali domestici che venga attrezzata per la didattica ai bambini. Si potrebbe così coinvolgere le scuole e avviare progetti di pet therapy». Sportiva, invece, l’elaborazione di Thomas Brachetti di “Ambiente e salute”: «Sarebbe bello predisporre una pista di downhill per la discesa con le mountain bike, tanto gli appassionati già seguono questi percorsi arrivando dal Colle». Christian Sölva, sempre dal Vke, chiede il coinvolgimento di «partner come Eurac, Trauttmannsdorf o Fondazione Vital. I corsi dell’Accademia Europea rappresenterebbero un bel volano per il Virgolo, mentre bisognerà riflettere bene sulla funivia, giustificabile solo con un buon flusso di persone». Non poteva mancare la proposta del comitato “Il nostro Virgolo” rappresentato da Maria Teresa Fortini e Verena Segato: «Abbiamo previsto una scalinata da 1.088 gradini da 18 centimetri, con una funicolare parallela lunga 342 metri con un dislivello di 196. Pendenza piuttosto impegnativa al 70%. A monte, invece, ci impegneremo per il restauro dell’Hotel Bellavista del 1898 seguendone la struttura originaria e rendendolo una casa passiva in grado di ospitare, per esempio, centri di socializzazione al costo di circa un milione di euro».
Fitto il dialogo con Repetto. L’imprenditore però invita a stringere su soluzioni che siano sostenibili anche economicamente. «E vanno sicuramente migliorate le infrastrutture per rendere la collina finalmente raggiungibile tutto l’anno».
Adesso la palla passa a Rudi Benedikter. Tocca a lui tradurre le proposte in realtà e mettere tutti d’accordo: residenti, Comune, ambientalisti, proprietari e quartieri.
Alto Adige 19-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



A Maso della Pieve domani “notte bianca” nel segno dello sport

BOLZANO. Da alcuni anni, se parli di “notte bianca” pensi a una nottata di appuntamenti culturali, con musei aperti, concerti nelle piazze o nei musei stessi, eventi di vario genere per portare la cultura a tutti e in orari non convenzionali. Ecco: a Bolzano domani si farà la stessa cosa, ma nel segno dello sport, per diffondere, in modo divertente, la cultura del movimento fisico, dello sport come benessere. Domani infatti a partire dalle ore 20 e fino all’alba di sabato, la zona sportiva della Sport City, in via Maso della Pieve, ospiterà “La notte bianca dello sport”. La manifestazione è stata presentata in municipio alla presenza del sindaco Luigi Spagnolli e degli organizzatori della Sport City e sarà una serata - nottata dedicata allo sport per tutti, offrendo l’opportunità di cimentarsi in varie discipline sportive con la novità assoluta per la provincia di Bolzano del “paintball”, un gioco a squadre che consiste nel riuscire a colpire con un marcatore, una sorta di carabina che spara proiettili colorati inoffensivi, gli avversari. Ci si potrà poi cimentare nel tiro con l’arco (dalle ore 22 alle 24) nell’arrampicata, nel basket, beach volley/tennis, calcio a 5 a 11, tennis, circuito bici - roller - corsa.
«Nell’ambito della “notte bianca” - spiega il direttore della Sport City, Massimo Moretti - è giusto segnalare anche la festa per i dieci anni dell’Excelsior, la squadra di calcio dell’associazione La Strada, che ha permesso a tanti ragazzi di giocare in un campionato calcistico dilettantistico indipendentemente dalle capicità ma secondo un equa distribizione dei minuti gioco a disposizione a tutti i componenti del team».
Nel programma, alle ore 20.30 c’è anche un triangolare calcistico con l’Excelsior e le squadre dei politici e dei giornalisti di Bolzano e poi da mezzanotte una super partita, a sfide incrociate fra diverse squadre calcistiche, che andrà avanti fino alle 4. La notte bianca dello sport si concluderà poi, evidentemente, con un minimo di soddisfazione per lo stomaco, ovvero con una colazione offerta dagli organizzatori, alle 8 del mattino. Tutti gli impianti rimarranno a disposizione gratuitamente e non poteva mancare un po’ di intrattenimento con musica dal vivo; inoltre nel corso della serata si terrà anche la premiazione del campionato di calcio a cinque per formazioni aziendali over 35 e per la salute dei partecipanti sarà garantito anche un servizio di massaggio sportivo gratuito Etrebelle by Alpi-Med.
Alto Adige 9-6-11
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lunedì, 30 maggio 2011



A Maso della Pieve servono spazi verdi

BOLZANO. Giovanni Barborini, consigliere di quartiere del rione Oltrisarco Aslago, lancia un appello e spiega che a Maso della Pieve i residenti chiedono prima il «verde pubblico» e poi si potrà parlare della costruzione di nuove abitazioni.
«Troppe volte - sottolinea Barborini - sono state progettate e realizzate parti di Bolzano dimenticando di chi ci deve vivere, creando in certi casi dei dormitori. Un esempio concreto lo possiamo trovare a Maso della Pieve dove vivono migliaia di cittadini ma il verde pubblico non è stato previsto». Barborini, dunque, chiede luoghi «di aggregazione quali cortili e parchi», che contribuiscono al benessere dei rapporti tra residenti.
«A Maso della Pieve - prosegue il consigliere di quartiere - zona già decentrata del quartiere Oltrisarco, oggi non è facile per le famiglie e gli anziani trascorrere un pomeriggio al parco senza spostarsi. Lungo la statale 12 in questi anni sono state autorizzate dal Comune di Bolzano un gran numero di costruzioni, le case sono cresciute copiose una dopo l’altra. Proprio con il passare del tempo la situazione è diventata complessa tanto da costringere il precedente consiglio di quartiere a sistemare alcune panchine e giochi occupando spazi in carico agli impianti sportivi». Per questo motivo il consigliere Barborini chiede al Comune di sospendere per il momento la costruzione di nuove case fin quando non verrà inserito anche lo spazio verde, necessario per le numerose famiglie con figli e per gli anziani: «Faccio un appello alla giunta comunale affinché intervenga trovando spazi verdi».
Alto Adige 30-5-11
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giovedì, 26 maggio 2011

   

Nella zona sportiva di via Maso della Pieve si approfondirà la disciplina del nordic walking

BOLZANO. E’ in programma oggi, con inizio alle ore 18.30 nella zona sportiva di via Maso della Pieve, il quarto e ultimo appuntamento della serie chiamata “Sport! Non è mai troppo tardi per... stare bene”, organizzato dalla Fondazione Upad in collaborazione con il reparto di medicina dello sport dell’Asl, le aree sportive Sport City e Pfarrhof di via Maso della Pieve, Sportler, Provincia e Comune. Quello di oggi sarà il secondo incontro pratico del progetto avviato ormai praticamente un mese fa: dopo “Benefici dell’attività motoria, alimentazione, traumi” e “Vestiario e calzature” (teoria) e “Camminare e correre: tecniche e metodi”, questa volta il tema sarà “Praticare il nordic walking”, ovvero si approfondirà quella tecnica di movimento sempre più diffusa e praticata, che in sintesi è una camminata ritmica con l’ausilio di bastoncini. Teatro dell’evento odierno sarà il circuito “Km verde” del centro sportivo della Sport City a Maso della Pieve.
Giusto anche dare uno occhiata indietro, visto che l’appuntamento odierno chiude la serie, e interessante è stato, giovedì scorso, il terzo “atto” con i partecipanti che, in occasione dell’approfondimento su “camminare e correre: tecniche e metodi”, hanno messo in pratica quanto appreso nelle due sedute teoriche che hanno aperto la serie di approfondimenti. E’ stato un momento di incontro all’insegna del divertimento sportivo e alla fine i commenti sono stati più che positivi, anche perchè s’è toccata un’attività sportiva, quella della corsa, che coinvolge senza grandi spese sempre più persone, e quindi saperne di più è stato interessante per molti. (ma.ig.)
Alto Adige 26-5-11
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giovedì, 19 maggio 2011



Virgolo: Centro giovani per rilanciare l’area abbandonata

BOLZANO. Possibili scenari futuri sul Virgolo. Ne ha discusso ieri il consiglio di quartiere Centro-Piani-Rencio, presenti anche consiglieri di Oltrisarco, in un incontro al quale ha partecipato Rudy Benedikter, incaricato dal consiglio comunale di seguire la questione Virgolo. Un anno fa l’addio di Thun che avrebbe voluto realizzarvi la sede dell’azienda. Un’occasione che il Comune non ha saputo cogliere.
Sono emerse una serie di proposte. C’è chi pensa ad un centro per i giovani, chi invece ci metterebbe un centro convegni con annessi spazi per la cultura. Altri preferirebbero qualcosa di più turistico: un ristorante, magari un albergo. Comunque, dovrà essere una soluzione poco impattante dal punto di vista ambientale.
Le idee non mancano su quello che potrebbe essere il futuro del Virgolo, zona che ha avuto un periodo d’oro negli anni Sessanta ma ormai da tempo è abbandonata. Il fatto è che l’area di cui si discute non è pubblica. Appartiene ad una società di imprenditori, capofila il costruttore Vittorio Repetto. Thun, che ha abbandonato dopo che per due anni ha atteso invano un sì o un no dal Comune sulla possibilità di attuare il progetto, aveva trovato l’accordo con i privati. Naufragato quel progetto, tutto è di nuovo in alto mare.
«Se non si vuole - spiega il presidente della circoscrizione Centro Rainer Steger - che tutti i discorsi sul Virgolo rimangano bei sogni, bisogna trovare un’intesa a tre: privati, Comune e Provincia. Solo così l’operazione sarà economicamente sostenibile. Benedikter ha spiegato che solo la funivia Bolzano-Virgolo costerebbe intorno ai 12 milioni».
Il fatto è che né prima né dopo Thun nessun altro privato si è fatto avanti per dire di essere interessato ad una qualche operazione.
«In effetti - ammette Steger - personalmente prima di lasciar cadere la soluzione prospettata dall’imprenditore bolzanino, ci avrei lavorato ancora un po’. Ovvero, avrei cercato di contenere al massimo l’impatto ambientale e nel contempo avrei puntato ad ottenere spazi da mettere a disposizione della città. Ma questo ormai appartiene al passato: dobbiamo trovare un’altra soluzione per valorizzare quell’angolo di città». Entro il 20 giugno i consigli di quartiere Centro e Oltrisarco si riuniranno per mettere nero su bianco le proposte. (an.ma)
Alto Adige 19-5-11
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giovedì, 17 marzo 2011



Circoscrizione Oltrisarco, disivi sul nuovo nome

RICCARDO VALLETTI
BOLZANO. La proposta dell’assessore Gallo di includere San Giacomo nel nome del distretto Oltrisarco-Aslago ha doppiamente diviso il consiglio di quartiere. Da un lato non tutti sono d’accordo sull’aggiunta, «non necessaria - secondo Martin Schweigkofler (Svp) - altrimenti si dovrebbe aggiungere anche la zona industriale e farne un nome chilometrico». Ma anche tra chi è favorevole alla modifica, c’è chi sostiene che la denominazione San Giacomo potrebbe causare dei malintesi e preferirebbe rinominare il lato bolzanino della frazione condivisa con il municipio di Laives, in Maso della Pieve.
Le proposte sarebbero quindi tre: lasciare il nome così com’è, trasformarlo in Oltrisarco-Aslago-San Giacomo, oppure rinominarlo in Oltrisarco-Aslago-Maso della Pieve. Per la seconda sarebbe più favorevole la presidente Rungger, «per ragioni storiche». L’obiezione di chi è favorevole alla terza opzione invece, come Giovanni Barborini (Udc), è dovuta al fatto che la popolazione chiama comunemente San Giacomo la metà laivesotta. Per fugare ogni dubbio, il consiglio ha rimandato la decisione alla prossima seduta per sondare sul territorio quale potrebbe essere la soluzione preferita. «In ogni caso - ha specificato Rungger - ci dobbiamo impegnare affinchè San Giacomo non sia solo un’appendice del nome ma impegnarci nei confronti dei residenti». Il nuovo consigliere Pdl, Francesco Bragadin, che sostituisce il dimissionario Vezzali, accompagnato per le presentazioni dal consigliere comunale Maria Teresa Tomada, ha precisato che «includere San Giacomo avrebbe anche la valenza di valorizzare le tradizioni e le radici cattoliche italiane».
Ampio spazio nella seduta è stato dedicato al problema dei collegamenti con la parte alta di Aslago.
 Tra le proposte al vaglio, tra ascensori e scale mobili, quella più ragionevole in termini di prezzo e tempi di realizzazione sarebbe l’allargamento dei circa 500 metri di strada che permetterebbe di estendere il tragitto della linea 7 della Sasa fino alla parte più alta. Il consiglio di Quartiere si è impegnato a fare pressione nella seduta della giunta comunale immediatamente successiva per ottenere il via libera all’operazione o quanto meno un impegno concreto in tal senso. «Non possiamo più rimandare - ha affermato la presidente - il Comune deve considerare questo tema come urgente, aspettiamo da più di dieci anni».
Alto Adige 17-3-11
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giovedì, 17 marzo 2011



I residenti di S.Giacomo (BZ): vogliamo meno traffico e un asilo nido per i bimbi

ALAN CONTI

BOLZANO. La denominazione ufficiale è solo il primo passo. L’aggiunta di San Giacomo alla dizione della circoscrizione Oltrisarco-Aslago è novità gradita oltre Maso della Pieve, ma la speranza, adesso, è che agli atti burocratici seguano delle misure concrete.
 Traffico a velocità sostenuta da controllare, commercio da rilanciare dopo il crollo del 40% del passaggio seguito all’apertura della nuova galleria della Ss12, ma anche la voglia di una pista ciclabile e di un parco più vicino del Mignone: queste le richieste principali di chi a San Giacomo abita o lavora. Essere parte della circoscrizione non è certo una novità, ma ora si chiede un salto di qualità con misure concrete o progetti a lungo termine.
 «La velocità delle auto - cominciano Raffaella Trimarchi e Fernanda Garlato - è il cruccio maggiore per chi abita qui. Da quando gran parte del traffico si è riversato nella galleria, infatti, i pochi che passano di qua lo fanno schiacciando l’acceleratore senza rispettare il limite dei 40 km/h. Sarebbe ora di intervenire con qualche controllo o, molto più semplicemente, con l’installazione di un dosso dissuasore. A livello di strutture, invece, sarebbe auspicabile l’istituzione di un asilo nido pubblico, soprattutto alla luce delle nuove famiglie che arriveranno ad abitare a San Giacomo».
 Concorda sulla questione dell’asilo anche Aurora Canova: «Oggi ne abbiamo solo uno privato, gestito da una cooperativa e nel quale è molto difficile trovare posto. Il nido servirebbe subito e a maggior ragione con i futuri insediamenti. Tasto dolente è pure quello delle zone verdi, con un parco troppo piccolo per soddisfare le esigenze delle famiglie di San Giacomo. Se alle dimensioni aggiungiamo pure la frequentazione di alcune bande di piccoli teppisti cui bisogna chiedere il permesso persino per utilizzare l’altalena ecco che il quadro, sconfortante, è completo. Molto scomodo, infine, l’orario di apertura dell’unico supermercato della zona che chiude tutta la domenica, ma anche il lunedì. La conseguenza è che moltissimi residenti si recano nei grandi ipermercati della zona industriale».
 Franco Brottisella, dal canto suo, analizza nel dettaglio la situazione. «Il problema di San Giacomo è sostanzialmente legato alla sua conformazione: una striscia lunga e stretta utilizzata unicamente come passaggio per le macchine. Evidente come non sia facile creare situazioni di ritrovo quando non puoi nemmeno contare su una piazza principale. Tutto questo si riflette nelle attività e nelle scelte dei commercianti che di sicuro preferiscono strade come via Claudia Augusta. Sarebbe auspicabile, infine, un prolungamento della ciclabile fino a qui perché i bambini sono sempre costretti a convivere con le auto di passaggio». Guarda la strada e scuote la testa Vilpan, titolare della lavanderia “San Giacomo”.
 «L’apertura della galleria verso Laives ha causato un brusco calo del traffico. Un fenomeno che ha due facce: da una parte la tranquillità del transito minore di automobili e dall’altra un ricambio minore delle persone. In queste condizioni tutte le attività della zona devono riuscire a formarsi uno zoccolo duro di clienti residenti nelle vicinanze, altrimenti è dura andare avanti. Non a caso molti esercizi aprono e chiudono in continuazione».
 A scaldare il cuore delle mamme, però, è senza dubbio la questione parco. «Non è possibile - affermano all’unisono Barbara Coviello e Lucia Lasar - che il più vicino a noi sia quello del Mignone. L’unica alternativa vera è il parco delle Tambosi, comunque troppo lontano. Da accogliere, invece, la proposta di una pista ciclabile che possa connetterci con Laives da una parte e con Bolzano dall’altra».
 Chiusura con il bar “lo Hobbit”, esercizio storico di San Giacomo: «Bisogna essere sinceri - la premessa della titolare Barbara Gasparini con Diego Jachemet - e dire che da quando è stata costruita la galleria il lavoro è calato di circa il 40%. Non si tratta di una semplice sensazione nel raffronto con il passato, ma di un’evidenza confermata dal sensibile aumento di passaggio e clientela nei giorni in cui il sottopasso è chiuso per lavori». «Detto questo, comunque, va sottolineato come la fidelizzazione sia l’arma vincente della zona e chi riesce a crearsi uno zoccolo duro di riferimento può continuare tranquillamente a lavorare senza troppi crucci. Noi, per esempio, contiamo molto su residenti e lavoratori, ma abbiamo la fortuna di avere clienti affezionati che provengono pure da altre zone della città. Entrare nella dizione della circoscrizione, comunque, è un elemento d’orgoglio», chiudono Gasparini e Jachemet.
Alto Adige 17-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011



Costi troppo elevati salta il parcheggio destinato ai camper

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. A breve sarebbero dovuti iniziare i lavori del parcheggio interrato per camper di fronte al cimitero. Ora il rischio è che non si parta più. Né ora né mai. Nei prossimi giorni i vertici della cooperativa saranno ricevuti dal sindaco Spagnolli per tentare la difficile ricerca di una soluzione, ma se il Comune non verrà incontro si rinuncerà al nuovo parcheggio di Maso della Pieve. Perché l’area concessa ai camperisti dal municipio, per usare un eufemismo, non è delle più felici, motivo per cui i costi di costruzione previsti sono lievitati a dismisura e i soci non ci stanno più dentro. Non fosse possibile venirsi incontro, la coop chiederà al Comune una nuova area, meno problematica del parcheggio ex Agrifa.
 Il presidente della cooperativa Campercoop, Marco Facchini, nei confronti del municipio mantiene un profilo decisamente basso. Comprensibilmente, si preferisce tentare una mediazione. «Il Comune - spiega Facchini - ci ha assegnato quest’area per realizzare un parcheggio interrato per 48 mezzi, ampliabile in futuro ad altri 48 se si dovessero accodare ulteriori soci».
 Costruire un parcheggio interrato per camper non è un gioco da ragazzi, tanto che in Italia ne esistono pochissimi. Perché le dimensioni del tutto sono notevoli e i box devono essere dotati di attrezzature non previste per un normale parcheggio. Per esempio, appena entrati serve una sala apposita per lo stoccaggio delle bombole del gas, per legge non permesse ai piani sotterranei. «Un box sarebbe dovuto costare fra i 40 e i 45 mila euro. Una spesa comunque piuttosto elevata ma accettabile. Un camper infatti costa in media 55 mila euro e se non lo si vuole abbandonare in strada si deve pur essere disposti a spendere qualcosa. L’area assegnataci, però, ha un sacco di magagne». Facchini non entra in dettaglio, ma fra la linea ad alta tensione, la ferrovia e diversi altri aspetti negativi, non nasconde che «i costi di costruzione previsti sono lievitati e ora superano di un bel po’ i 60 mila euro a box: semplicemente proibitivo per la maggior parte dei soci della cooperativa».
 I costi potrebbero essere in parte abbattuti se il Comune potesse agevolare. Se fosse, diciamo, meno rigido sul rispetto delle normative. Un esempio è l’ascensore destinato ai disabili. A nessuno dei 48 soci o dei loro familiari serve. E comunque, se anche il parcheggio fosse utilizzato da un disabile, potrebbe scendere ai piani inferiori con l’auto, salire sul camper e andarsene. E viceversa al ritorno. Non realizzare l’ascensore interrato porterebbe un indubbio vantaggio economico: le spese diminuirebbero di molto.
 Si tenga inoltre conto che è stato lo stesso Comune a incentivare e promuovere la realizzazione di parcheggi interrati per camper, allo scopo di liberare la strada da una presenza ingombrante e poco tollerata dagli automobilisti, cui vengono sottratti posteggi. «Speriamo bene», conclude Facchini.
Alto Adige 9-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011


Miniarginale: tutto fermo Se ne parlerà in Consiglio

BOLZANO. Sul complemento dell’arginale tutto tace. Al vertice con la Provincia non se n’era parlato, ma nelle ultime settimane, visto lo sprone mediatico, sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici avevano aperto: se ne può parlare. Ora i bolzanini si chiedono: quando? Le risorse sono limitate, ma la Ss12 sarà pronta fra 8-10 anni. E nel frattempo?
 Il tavolo tecnico fra Comune e Provincia non sta affrontando il completamento dell’arginale: niente interramento di viale Trento, niente galleria del Virgolo a senso unico, niente uscita su via Ressel. Si parla solo di Ss12. Con un’unica accortezza: a ponte Campiglio si prevede che l’uscita della variante in galleria da Maso della Pieve andrà in futuro a collegarsi, dopo il ponte, alla galleria sotto Monte Tondo, verso Sarentino. Tutto qui.
 Ma i tempi tecnici per la variante alla Ss12 sono lunghi, specie se si sceglierà come pare la doppia canna. Minimo si parla di 8 anni. Costo 200 milioni di euro. Nel frattempo, però, la viabilità di attraversamento della città rischia il naufragio, soprattutto nell’immediato futuro, quando la zona di espansione oltre via Einstein sarà terminata e si insedieranno le nuove aziende. La miniarginale, ossia il completamento su viale Trento, potrebbe essere una decente soluzione intermedia, dal costo relativamente contenuto (le stime parlano di 15 milioni di euro). In consiglio comunale sarebbe forse ora di iniziare a discuterne. (da.pa)
Alto Adige 9-3-11

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mercoledì, 09 marzo 2011



La Provincia: collegamento diretto Mebo-via Einstein

BOLZANO. Era prevista a spanne dal piano urbano della mobilità, ma adesso è arrivata la direttiva: migliorare il collegamento fra la Mebo, via Einstein e l’imbocco della Ss12 a Maso della Pieve. La soluzione tecnica ancora non esiste, ma il concetto è semplice: evitare il giro dell’oca attraverso la Spaghettata per collegare meglio l’Oltradige alla SS12.
 Purtroppo, dopo le polemiche delle ultime settimane sull’auspicato raddoppio della strada arginale, in Comune i tecnici sono stati richiamati all’ordine e non possono più rilasciare interviste. Pare lo abbia imposto il sindaco Spagnolli, infastidito. Un peccato, perché forse sarebbe il caso che i bolzanini sapessero per filo e per segno a cosa si stia lavorando e in che termini. Fortunatamente, i tecnici provinciali alle dipendenze dell’assessore Mussner sono ben disposti. Così Mazagg: «Un miglioramento del collegamento fra la superstrada MeBo e la zona produttiva è auspicabile. Il piano urbano della mobilità del Comune lo prevedeva a grandi linee. Ovviamente, una volta uscito dalla galleria di Castelfirmiano il traffico proveniente da Merano e dall’Oltradige dovrebbe poter scorrere fluidamente verso l’innesto della nuova Ss12, all’altezza di Maso della Pieve. Oggi non è così, perché l’uscita su via Einstein è tortuosa e lunga». Dentro e fuori dalla Spaghettata, mischiati al resto del traffico. «A questo punto stiamo ragionando su come si possa creare un collegamento più diretto». Ché, è inutile viaggiare a velocità sostenuta sulla Mebo e poi dentro la Ss12 in galleria, se nel mezzo si rimane imbottigliati prima ancora di via Einstein. Strada, questa, destinata nei prossimi anni a veder crescere assai il traffico, dato il previsto insediamento a sud della via della nuova zona produttiva, che attualmente ospita Technoalpin e, da maggio, la Salewa.
 «Non sappiamo ancora - conclude Mazagg - se verrà costruito qualcosa di nuovo tipo un viadotto oppure se si risistemerà l’esistente». Con ogni probabilità, butta là criptico il neo direttore generale del Comune Helmuth Moroder, «sarà una soluzione a metà fra il vecchio e il nuovo». Per saperne di più occorrerà aspettare un mesetto circa, quando i tecnici comunali e provinciali si riuniranno nuovamente per fare il punto sul progetto. (da.pa)

Alto Adige 9-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011



Variante alla SS12: via al progetto

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Innesto a Maso della Pieve nella galleria esistente. Uscita a Campiglio all’altezza del sottopasso per la funivia del Colle. Doppia canna con due corsie per senso di marcia. Nuovo collegamento fra uscita Mebo e via Einstein. Sarà questa la nuova Ss12.
 Emergenza viabilità: dopo il via libera arrivato dalla politica, ora scendono in campo i tecnici provinciali e comunali, cui è stato chiesto di imprimere una accelerazione alle procedure. I funzionari delle due amministrazioni hanno iniziato ad occuparsi del progetto preliminare per la nuova variante in galleria alla Statale 12 da San Giacomo a Campiglio. Dopo i primi abboccamenti, sono così emersi i primi quattro pilastri progettuali: imbocco della nuova variante all’interno dell’attuale galleria San Giacomo-Laives, dove i quattro relativi innesti sottoroccia sono stati realizzati nel 2005; uscita a Campiglio, all’altezza della rotonda per la funivia del Colle e conseguente collegamento con ponte Campiglio; tunnel a doppia canna con due corsie per senso di marcia; infine, nuovo collegamento fra l’uscita della Mebo e via Einstein per evitare i girotondi della Spaghettata.
 Nel vertice sui lavori pubblici tenutosi fra la Provincia e il Comune di Bolzano a fine gennaio si era deciso di puntare sul completamento della variante alla SS12. Oltre al tratto fra Laives e Maso della Pieve, realizzato nel quinquennio 2000-2005, si era scelto di proseguire con l’ulteriore lotto, il cui scopo principale è non far entrare in città il traffico di transito (da sud a nord e viceversa) alleggerendo di fatto la zona industriale e l’arginale, in entrambi i sensi di marcia.
 Siamo ovviamente in una fase preliminare, ma la via da seguire si sta delineando con buona approssimazione. Spiega l’ingegner Maurizio Mazagg, del servizio strade centro sud della Provincia. «Nell’ultimo anno abbiamo lavorato allo studio di fattibilità per il tunnel. Ora, coi tecnici comunali, stiamo cercando di capire come muoverci. Le soluzioni verso cui ci stiamo orientando sono queste: la variante in galleria comincerà a Maso della Pieve. L’attuale tunnel verrà proseguito verso Nord». Il tratto iniziale degli innesti necessari per entrare e uscire dalla variante verso la Zona, in totale quattro, sono visibili già oggi a chi percorre l’attuale galleria. Li si era realizzati durante l’apertura del tunnel per Laives. Si tratterà di proseguire lo scavo. Mazagg continua: «Le direttive vigenti e i flussi i traffico ci imporranno di realizzare un tunnel a doppia canna, a due corsie per senso di marcia. I picchi di traffico al mattino e alla sera sono troppo elevati per un’unica galleria. Dobbiamo ancora perfezionare le valutazioni, ma probabilmente ci toccherà la doppia canna». Con doppi costi e doppio impegno tecnico. «Ma sarà molto molto meglio delle canna unica».
 Il tunnel sottoroccia sbucherà a Campiglio, all’altezza del sottopasso che oggi adduce alla funivia del Colle. «La variante sbucherà dunque alla rotonda di ponte Campiglio. Dopo il ponte, in futuro, da metà via Macello in su è previsto l’innesto per la variante in galleria verso Sarentino». La variante sotto al Colle, fra il resto, collegherà direttamente alla Ss12 il nuovo areale ferroviario ridisegnato da Boris Podrecca.
 Infine, «occorrerà rivedere la viabilità all’uscita dalla galleria di Firmiano, sulla Mebo. L’intenzione è di collegare direttamente la superstrada a via Einstein e alla variante Ss12 evitando la tortuosa Spaghettata».
Alto Adige 9-3-11
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martedì, 08 marzo 2011



Via Maso della Pieve Il Comune va avanti con la variante

BOLZANO. Resta confermata la variante al piano urbanistico che intende trasformare in zona residenziale di espansione l’attuale superficie adibita a parcheggio della zona sportiva di via Maso della Pieve. Ne dà comunicazione l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali che risponde così alla richiesta del comitato civico “Maso della Pieve” che invece aveva proposto di mantenere i parcheggi. «L’iter formale per la modifica del piano urbanistico - precisa Pasquali - ha già concluso la fase dell’esposizione al pubblico per la durata di 30 giorni ma in questo periodo il comitato civico non ha presentato alcuna documentazione. Le richieste del comitato non hanno quindi potuto essere valutate e la variante al Puc resta confermata».
Alto Adige 8-3-11
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giovedì, 24 febbraio 2011



A Oltrisarco pronti centro civico, biblioteca e sala polifunzionale

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Pare un ufo: metallico e convesso all’esterno, concavo all’interno. Incuneato nella struttura principale, mezzo dentro e mezzo fuori, come se avesse calcolato male l’atterraggio e si fosse schiantato sul muro. Lo ha progettato all’ex Mignone l’architetto Roland Baldi. Ospiterà la sala polifunzionale di Oltrisarco-Aslago. Al piano superiore, la nuova sede della circoscrizione; sopra ancora, su due piani, la nuova biblioteca rionale. Il tutto affacciato sulla nuova piazza, a lato di via Claudia Augusta. Il cantiere è agli sgoccioli: si stanno ultimando le ultime rifiniture; fra due settimane iniziano i traslochi; si apre ad aprile.
 Ieri, guidate dal progettista e dai tecnici municipali, hanno visitato la nuova struttura l’assessore comunale alla cultura Patrizia Trincanato e il presidente della circoscrizione Wally Rungger: 5.000 metri cubi; 1.000 metri quadri; inizio lavori nel 2006; fine lavori a marzo quando, dopo un’attesa durata un decennio, il rione ex Mignone otterrà finalmente il suo baricentro amministrativo e culturale. A colpire, come detto, è soprattutto la sala polifunzionale: 200 posti, pareti fortemente concave, rivestite di intonaco fono-assorbente. Qui si terranno riunioni pubbliche, conferenze, proiezioni. È previsto anche un piccolo palco a scomparsa. La sala si trova al pianterreno. Salendo le scale, al primo piano si trova la nuova sede della circoscrizione, che da metà marzo abbandonerà la vecchia sede delle Tambosi, lasciando libere quelle sale per una nuova attesa sezione dell’asilo. Al secondo e al terzo piano, la biblioteca di rione, luminosissima grazie alle ampie vetrate affacciate sulla nuova piazza, con inaspettata, magnifica vista sul Virgolo e la Forcella Sarentina. Al secondo piano gli scaffali a vista, al terzo la sala di lettura, predisposta per ospitare presentazioni di libri.
 Al pian terreno ci sarà anche un bar, che verrà dato in gestione a privati, anche se al momento il bando non è stato predisposto, perché non si è ben capito chi debba redigerlo, se il Comune o la Provincia. L’edificio confina con altre due strutture nuove: l’asilo, già inaugurato e in attività, e la nuova sede delle Professionali, la cui consegna è prevista a luglio.
 Sotto la piazza, che verrà ufficialmente inaugurata a inizio aprile, un posteggio interrato: 233 posti. Al piano -1 un parcheggio pubblico che sarà gestito dalla Seab, al piano -2 posteggi di servizio per Provincia, Comune eccetera.
 Sempre ieri, sono stati consegnati al rione l’ultima porzione del parco Mignone, dotata di giochi per bimbi, e un campetto da calcio in sintetico, sopra al posteggio interrato Park Mignone. Il resto dell’area sopra il garage sarà rinverdito in primavera e finalmente aperto al pubblico.
Alto Adige 24-2-11
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lunedì, 07 febbraio 2011



Il sito di Taxi è pronto: adesso tocca a voi
Die Taxi-Homepage ist da: jetzt geht’s los!



Finalmente è arrivato. Dopo una lunga gestazione, e grazie al grande apporto del webmaster Marco Spitaleri,
da qualche giorno è on line il sito di Taxi.


E' NATO IL SITO DI TAXI – TAXI-WEBSEITE IST DA!
Su www.taxibolzano.it troverete - auf www.taxibolzano.it zu finden:
  • Rassegna stampa su Oltrisarco-Aslago – Pressespiegel betreffend Oberau-Haslach
  • News
  • Video
  • Calendario delle manifestazioni - Veranstaltungskalender
  • Weblink a tutti i media dell'Alto Adige – Die Webseiten der Südtiroler Medien
  • Weblink agli uffici stampa di Comune e Provincia – Die Webseiten der Presseämter von Gemeinde und Land
  • Gli organi politici di quartiere, Comune e Provincia – Die Stadtviertel-, Gemeinde- und Landespolitiker
  • Farmacie e benzinai di turno / Apotheken- und Tankstellen-Turnusse
  • Meteo
  • Forum
Buona lettura / Gute Lektüre!
Paolo Florio
Direttore responsabile / Verantwortlicher Direktor TAXI
320 2195229
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domenica, 23 gennaio 2011



Stofner: raddoppierà il sovrappasso sull’A22

BOLZANO. La Bls non arriva impreparata alla graduale apertura della nuova zona di espansione oltre via Einstein. «Sappiamo - spiega il direttore Ulrich Stofner - che si insedieranno nuove imprese che porteranno a Bolzano Sud un afflusso notevole di nuovi lavoratori e clienti. Via Einstein diventerà una via di collegamento centrale e dovrà essere rafforzata. In particolare, abbiamo pensato di raddoppiare l’attuale sovrappassagio sull’A22 che dall’uscita della strada arginale porta in via Einstein. Oggi è consentito il solo senso di marcia verso via Einstein, con il nuovo ponte sarà garantito anche il passaggio nella direzione opposta».
 L’accesso alla nuova zona produttiva oltre via Einstein sarà regolato attraverso un sistema di rotonde che permetteranno l’ingresso “a pettine” alle varie attività produttive. Non mancheranno le piste ciclabili e le fermate degli autobus, mentre per quanto riguarda i parcheggi sono stati messi a disposizione degli spazi appositi per le imprese che andranno ad insediarsi sui 24 ettari. Finora l’unica già attiva è la TechnoAlpin, mentre nelle prossime settimane sarà inaugurata la sede della Salewa.
Alto Adige 23-1-11
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sabato, 08 gennaio 2011



Priorità la statale in galleria

BOLZANO. “Liberare il capoluogo dal traffico”. L’Unione commercio si schiera per una rapida realizzazione della variante in galleria della Statale 12, che sgravi il centro dal traffico. «Bene - si legge in una nota - che l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner abbia annunciato che nel 2011 la costruzione di una variante in galleria della statale 12 rappresenterà una priorità». «Bolzano - affermano i fiduciari comunali dell’Unione Thomas Rizzolli e Luciano Defant - deve essere liberata dal traffico, la mobilità deve divenire più efficiente e, soprattutto, più fluida: solo in questo modo la città può svilupparsi ulteriormente per il bene sia dell’economia locale che della sua popolazione, meritando in questo modo il proprio ruolo di capoluogo provinciale».
 Da tenere in considerazione, secondo l’Unione, anche l’accordo, per il momento non ancora perfezionato, tra provincia e Autobrennero, che dovrebbe cofinanziare l’opera.
 «Se da un lato è comprensibile che A22 partecipi economicamente al progetto, dall’altro non è ammissibile che la realizzazione di quest’opera debba dipendere esclusivamente dalla disponibilità della società autostradale. Finora, in molte parti dell’Alto Adige - ricordano i rappresentanti dell’Unione -, diverse grandi opere, tra le quali alcune circonvallazioni, sono state realizzate unicamente grazie agli ingenti sforzi finanziari da parte della sola provincia».
 L’Unione commercio cittadina sottolinea inoltre che la variante, «sebbene di grande importanza strategica», debba essere considerato solo un tassello del piano della mobilità e del traffico a livello provinciale. La città infatti soffre una congestione esagerata per le sue dimensioni e il numero degli abitanti. Segno che l’attuale sistema viario non funziona. «Una soluzione ottimale per incrementare la raggiungibilità di Bolzano - chiariscono entrambi i fiduciari - può essere realizzato sul medio termine solo grazie alla messa in opera della circonvallazione nord che, al momento, non è annoverata tra le priorità della provincia, così come l’interramento dell’Autostrada del Brennero. Non è infatti ammissibile che l’elevata percentuale di gas di scarico danneggi la mobilità interna alla città senza tenere conto della reale radice del problema: il fatto che l’autostrada del Brennero transiti in mezzo ad essa».
Alto Adige 8-1-11
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venerdì, 07 gennaio 2011



Campercoop, partono i lavori

BOLZANO. Parcheggio per camper a Maso della Pieve: meteo permettendo, i lavori inizieranno a fine gennaio per concludersi a ottobre. Detto altrimenti, il prossimo inverno 48 camper bolzanini non dovranno più trascorrere i mesi freddi all’aperto, ma verranno custoditi in moderni box costruiti ad hoc. Il park interrato, inserito dal Comune nel piano parcheggi municipale e il cui scopo è di liberare posteggi in superficie, verrà realizzato dalla Campercoop, presieduta da Marco Facchini. Al momento attuale si prevede la realizzazione di 48 posti, ma il piano parcheggi prevede la possibilità, non dovessero bastare, di raddoppiare i box sfruttando l’altra metà del parcheggio ex Agrifa di fronte al cimitero. Verranno realizzati 48 posti camper coperti, lunghi 9 metri, larghi 4 e alti altrettanto, per una superficie di poco inferiore ai 40 metri quadrati. Oltre alla dotazione standard, che comprende presa di corrente, acqua e illuminazione, sarà possibile personalizzare i box con scarichi, impianti di allarme, lavandino. Come comunica la coop, attualmente non ci sono posti liberi, ma si sta predisponendo una lista d’attesa non impegnativa per fronteggiare un eventuale calo di soci (spesso fisiologico in questo tipo di intraprese). I lavori dovrebbero concludersi per l’autunno, in modo da rendere nuovamente fruibile il posteggio auto in superficie, sotto al quale si scaverà per il parcheggio interrato. Per info: 335 6695363. (da.pa)
Alto Adige 7-1-11
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venerdì, 07 gennaio 2011

  

Maso della Pieve, in arrivo nuova area verde

BOLZANO. Il Comune completa il piano di attuazione per la zona di espansione di via Maso della Pieve. Nella sua ultima seduta, la giunta comunale ha deciso la realizzazione di un’area a verde pubblico a ridosso della ferrovia, di fronte al cimitero. Come precisa la stessa giunta nella relativa delibera, «in seguito all’esecuzione del piano di attuazione della zona di espansioone sono già stati realizzati diversi edifici a destinazione residenziale. Si rende pertanto indispensabile la realizzazione dell’area a verde pubblico prevista negli elaborati del piano, considerato che nella zona non ci sono aree a verde pubblico e che comunque nel quartiere Aslago-Oltrisarco tali spazi sono pochi e di modesta estensione».
 L’area, di circa 1500 metri quadri, è ubicata fra le nuove costruzioni e la linea ferroviaria del Brennero e si estende per una lunghezza di circa 240 metri. Il piano dei lavori, elaborato dal servizio progettazione del verde del Comune, prevede la realizzazione di nuovi vialetti per rendere percorribile l’area dall’unico accesso esistente, l’ex Agrifa. Sono previsti: impianto di irrigazione, alberi di media grandezza, arbusti per abbellire il confine con la ferrovia, tappeto erboso fiorito e recinzione per evitare che i bimbi si avvicinino ai binari. La spesa prevista è di 100.221,88 euro. I lavori verranno eseguiti nel corso di quest’anno. (da.pa)
Alto Adige 7-1-11
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giovedì, 06 gennaio 2011



Arriva il parcheggio per camper
A Maso della Pieve la cooperativa Campercoop costruirà 48 box interrati


Da sempre la presenza sulle strade pubbliche dei camper è oggetto di malumori, sia da parte dei proprietari costretti a lasciarli in strada, che da quanti si vedono occupare i parcheggi da questi veicoli ingombranti.

Per soddisfare entrambe le esigenze, a Maso della Pieve, di fronte al cimitero civile, la cooperativa Campercoop
realizzerà entro il 2011 un parcheggio interrato per camper.
“Il Comune - dice il presidente di Campercoop Marco Facchini - ci ha dato via libera alla realizzazione di 48 box interrati, lunghi indicativamente 9 metri, larghi 4 e alti 4, per una superficie di poco inferiore ai 40 mq. Oltre alla dotazione standard (presa di corrente, acqua, illuminazione) sarà possibile personalizzare i di allarme, lavandino ecc.
Attualmente non ci sono posti liberi, ma stiamo costituendo una lista d’attesa non impegnativa per fronteggiare il calo fisiologico dei soci”.
I lavori dovrebbero partire ancora in gennaio e concludersi ad ottobre 2011 per restituire ai camperisti prima di Natale il parcheggio in superficie, molto frequentato dai turisti in quanto si trova accanto alle piazzole di sosta e di scarico dei camper.
Per informazioni: 335 6695363.

Fonte: Taxi n.1 del 1-2011
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mercoledì, 02 novembre 2011



IL ciclista può attendere

Ed eccoci a parlare di un altro “percorso in salita”. Mi riferisco al tratto di pista ciclabile che dovrà collegare
la rotonda di via S. Geltrude con quella di via Roma.

Quando, a primavera, tutto sembrava pronto e la realizzazione imminente... ecco l’inghippo: all’appello mancano una dozzina di metri che devono essere espropriati e, quindi, i lavori non potranno iniziare finché tutto non sarà burocraticamente in ordine!
Al cittadino comune potrà sembrare poca cosa, risolvibile in tempi brevi. Ma per la burocrazia non è così: ci dicono che l’iter durerà almeno 6 mesi. Strano ma vero: leggi e regolamenti nati per tutelare, giustamente, i diritti di proprietà, a volte finiscono per diventare un ostacolo, un rallentatore per un’opera che tanti aspettano da molto tempo.
In più, in questo caso, dobbiamo fare i conti con le carenze di personale che all’interno dell’amministrazione cominciano a farsi sentire, per cui chi si occupa dell’esproprio deve al contempo farsi carico di altre funzioni. Doversi dividere tra gli uni e le altre non accelererà sicuramente i tempi.
E così per quella “sporca dozzina” di metri (parafrasando il titolo di un famoso film) non ci rimane che aspettare, un po’ sbuffando, un po’ maledicendo questo e quello.
Ancora una volta da tutta la faccenda deriva la necessità che ciascuno di noi, rappresentante eletto o semplice cittadino, partecipi con costante attenzione civica a quanto accade nel suo quartiere ed eserciti fino in fondo il potere di richiamo e di pressione verso chi è stato delegato a servire il bene comune. Per chiudere in positivo diciamo che, invece, procede l’iter per prolungare il percorso del bus verso la parte alta di Aslago: anche qui
vigileremo perché non ci siano ostacoli e la soluzione si realizzi quanto prima possibile.

Vicepresidente di quartiere
Giuliano Gobbetti
Taxi Nr. 10 - 11/2011
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lunedì, 31 ottobre 2011



Nuova piscina:coprire la «Isarco» al Lido o intervenire a Maso della Pieve 

FRANCESCA GONZATO
BOLZANO. Bolzano ha bisogno di una piscina in più. Da 50 metri, aggiungono gli agonisti. Una vasca coperta olimpionica si farà, ha ribadito la promessa Luis Durnwalder, ma il capoluogo rischia di farsi scippare l’operazione dal maxi progetto di Centro sportivo provinciale che riprende quota a Caldaro con la sponsorizzazione del Coni e della Vss, la federazione delle società sportive sudtirolesi. Sull’argomento in Comune sembra regnare la massima incertezza.
 La giunta comunale di recente ha deciso di garantire l’agognata vasca da 50 metri attraverso la realizzazione di una copertura della vasca Isarco del Lido. Oltre agli agonisti ci sono da accontentare centinaia di bolzanini che nuotano per passione.
 Presa la decisione, spunta invece, sempre in Comune, il progetto alternativo di costruire una vasca da 50 metri nel complesso di Maso della Pieve. Nel ping pong si fanno avanti anche Caldaro ed Egna. «Va bene ogni progetto, purché in tempi brevi», è lo sfogo di Ardelio Michielli (presidente Bolzano nuoto), che rincorre da anni una nuova piscina olimpionica: «Campioni come Lisa Fissneider e Laura Letrari devono allenarsi in vasche da 25 metri». Si incrociano le riunioni e il vicesindaco Klaus Ladinser anticipa: «Ho chiesto un incontro con il presidente Luis Durnwalder e le società del nuoto per mettere a fuoco tutto il problema».
 Michielli aiuta a ricostruire: «Quattro anni fa proponemmo di ottenere l’olimpionica coprendo la vasca Isarco: presentammo una ipotesi di struttura in legno con tunnel di collegamento agli spogliatoi del Lido. Un progetto da 4,5 milioni. Durnwalder si impegnò dicendo “se il Comune farà la sua parte, anche noi faremo la nostra”». Sembrava una buona partenza, ma il discorso si arenò quasi subito. Michielli: «Il sindaco Spagnolli non sembrava convinto e anche negli uffici del Comune emersero valutazioni negative per il timore di un eccessivo impatto della struttura». Dal 2007 si arriva al 2011 con un crescendo di sucessi dei nuotatori locali e di malumori dei bolzanini assiepati nella piscina di viale Trieste. La giunta comunale decide dunque di recente di procedere con la copertura della vasca Isarco, impegno ribadito negli ultimi giorni da Spagnolli. Ma non è la stessa cosa che si sta dicendo in Comune. Michielli: «Prende sempre più piede il progetto sponsorizzato dalla Ssv Bozen, la società sportiva sudtirolese, che punta a realizzare l’olimpionica a Maso della Pieve. Lo dico perché un mese fa abbiamo avuto una riunione in Comune con il direttore del servizio Sport David Kössler. Ci ha spiegato che restano forti dubbi tecnici sulla struttura coperta al lido, quindi l’indirizzo è di puntare su Maso della Pieve». Gira anche una stima dei costi di circa 10 milioni, ma secondo Michielli «ne servirebbero 15, senza parlare del fatto che il terreno è assegnato alla Sport City, che pure ha presentato in Comune un maxi progetto di ampliamento». Ultima arrivata, la proposta alla Provincia di aggiungere la piscina olimpionica nel progetto di cittadella dello sport a Caldaro. Ancora Michielli: «Un mese fa il presidente del Coni Gutweniger mi ha informato di questa novità».
 Nel dibattito tra viale Trieste e Maso della Pieve Bolzano rischia di restare a secco ancora una volta? Ladinser chiarisce così: «Da un lato c’è l’obiettivo di dare una olimpionica agli atleti: ci sono le candidature di Bolzano con Maso della Pieve, Caldaro ed Egna. L’altro aspetto è coprire la vasca Isarco per il pubblico normale e anche per l’agonistica». Chi pagherebbe l’Isarco? Ladinser: «Per questo dobbiamo parlare con Durnwalder».
Alto Adige 31-10-11
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giovedì, 20 ottobre 2011


«Disservizi alla Cittadella» Maso della Pieve

BOLZANO. L’accusa di Guido Margheri (Sel) è pesante: «L’impianto sportivo di via Maso della Pieve è gestito per la parte italiana dalla coop Sport City che fa pagare prezzi più alti della coop tedesca e non conserva la cosa pubblica come dovrebbe».
 Il consigliere comunale ha in mano una lista che non finisce più. «L’erba sintetica andrebbe spazzolata a regola d’arte e invece non è tenuta come dovrebbe e gli atleti che la utilizzano rischiano di farsi male. Le recinzioni sono rotte in più punti e anche in questo caso c’è chi rischia brutto. Qualcuno ci dovrà spiegare come mai la Sport City applica tariffe maggiori rispetto a quelle della Pfarrhof e, con l’occasione, andrebbero verificati eventuali ricarichi impropri dei costi a carico delle società». Massimo Moretti, direttore di Sprt City, respinge in toto le accuse. «Forse Margheri quando parla di prato si confonde con quello vicino al nostro perché non abbiamo alcun problema. Per il resto posso dire che le recinzioni effettivamente andrebbero cambiate ma non abbiamo i soldi per farlo anche se ci siamo dati da fare per sistemarle al meglio. Respingo nella maniera più assoluta l’accusa secondo la quale noi applichiamo tariffe più alte rispetto alla coop tedesca. Nulla di tutto questo, abbiamo gli stessi prezzi».
 Quindi la chiusa: «Certo, ci piacerebbe avere più soldi dal Comune ma il periodo è quello che è e ci arrangiamo come possiamo».

Alto Adige 20-10-11
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venerdì, 07 ottobre 2011



Piccoli bricconi crescono nel bosco

Realizzata sul sentiero Virgolo-Castel Flavon un’originale area didattica


Il progetto della Forestale

Sapete cos’è un gigacarillon? Scopritelo sul sentiero tra il Virgolo e Castel Flavon, dove la Forestale ha
realizzato l’originale “Bosco dei bricconi”. Pensato per i bambini, ma non solo.

A raccontarci tutto è il forestale Paolo Giacomoni. “Cosa c’è di più naturale che studiare la natura nella natura?
Partendo da questo assunto, noi della Stazione forestale di Bolzano abbiamo creato alle pendici del Colle un sentiero didattico nel bosco. Il nome deriva dal nome popolare della località nella quale si trova, denominata “Schelmtal”. In tedesco Schelm significa burlone, briccone, e da qui anche il logo con il folletto. Essendo il luogo già meta di passeggiate naturalistiche scolastiche, è subito parso adatto alla creazione di un sentiero didattico.
Lo abbiamo fatto col massimo rispetto possibile dell’ambiente boschivo, utilizzando i percorsi esistenti e con la sola fantasia e capacità degli operatori ed ospiti del Laboratorio riabilitativo “Colle” dell’ASSB e dei forestali. Tutte le strutture sono state costruite utilizzando legni e rocce presenti nel bosco, al quale nulla è stato tolto.
Un’ultima cosa: il bosco sembra disabitato ma mille occhi vi guardano, spesso con timore.
Abbiate rispetto di ciò che vi sta intorno o qualche folletto, soprattutto all’imbrunire, vi farà un dispetto...”.
I terreni sono stati messi gratuitamente a disposizione dal proprietario, il conte Toggenburg. Per saperne di
più: http://www.provincia.bz.it/foreste/bosco-legnomalghe/2512.asp
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domenica, 11 settembre 2011



IL TESORETTO

Il Comune può spendere di più
per le famiglie in difficoltà


 Sulla destinazione del tesoretto del Comune sarebbe opportuno spendere in ambito sociale e venire incontro ai bisogni delle famiglie. L’acquisto dell’impianto sportivo del ghiaccio Sill non può essere considerato una priorità con quei soldi si potrebbero per esempio finanziare la sistemazione di scuole materne o servizi per gli anziani la realizzazione di piste ciclabili. Avanzo poi ancora qualche proposta se ci fosse bisogno relativa alla finanziamento dei lavori necessari per la ristrutturazione della scuola Materna Dante.Alla stessa maniera è difficilmente comprensibile in questa difficile fase economica spendere milioni di euro per la costruzione della cittadella dello sport capace di portare alla caduta di una Giunta comunale Laives. Per essere concreto faccio alcuni esempio riferiti a come si potrebbero investire soldi Provinciali nel quartiere Oltrisarco Aslago avviando il cantiere per la costruzione del Distretto socio sanitario o il complesso per Lungodegenti.Ma gli stessi esempi sarebbero ripetibili per altri quartieri di Bolzano o in diversi Paesi della nostra Provincia. Difronte a queste necessità le maggioranze che ci governano in Comune e in Provincia devono rivedere i loro accordi di programma mettendo al primo posto i bisogno di famiglie anziani e giovani.
Giovanni Barborini Consigliere di quartiere Oltrisarco Aslago BOLZANO
Alto Adige 11-9-11
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giovedì, 11 agosto 2011



interventi per Maso della Pieve

 Il consigliere di circoscrizione Giovanni barborini chiede interventi di riqualificazione per Maso della Pieve. «La passeggiata  Castel Flavon e ferma da mesi, idem la pista ciclabile. In Comune sono sempre impegnati a costruire case ma poi sulla realizzazione dei servizi e tempi sono eterni. Chiediamo il collegamento completo della ciclabile da anni, sopratutto dopo aver permesso la costruzione di tante abitazioni in periferia. I collegamenti in sicurezza sulle ciclabili sono necessarie per le famiglie che per vari motivi scelgono di mandare i figli a scuola in bici. Infine per rincarare la dose manca un parco a Maso della Pieve eppure tutti durante la campagna elettorale lo indicavano nelle proposte. Per il momento l’unica cosa sicura è che si costruiranno ancora case popolari a Maso della Pieve nello spirito classico dei dormitori». Barborini indica l’area per il parco all’inteno della zona sportiva “Pfarrhof”. «Ma sembra - conclude - che ci siano delle resistenza a concedere l’area appena rinverdita dal Comune».
Alto Adige 11-8-11
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mercoledì, 10 agosto 2011



A22, Oltrisarco stavolta crede a Mussner

La notizia arrivata direttamente dall’ Assessore Provinciale Mussner crea un certo interesse ad Oltrisarco Aslago. Chi con autostrada e le sue migliaia di attraversamenti giornalieri ha un contatto diretto e ne subisce le ricadute ha sicuramente diritto ad esprimere un parere sull’argomento. Alle dichiarazioni dell’Assessore Mussner sullo spostamento del tratto autostradale la prima reazione è di cautela dato che in passato molti altri politici hanno fatto simili promesse che tali sono rimaste. Il quartiere crede alla buona fede dell’Assessore e spera che non sia uno dei tanti annunci pre elettorali. Con lo spostamento si avvierebbe la trasformazione tracciata dagli architetti nel masterplan. Pertanto chiediamo all’Assessore Mussner di valutare la necessità di far fare un salto di qualità definitivo al quartiere considerando con lo spostamento in galleria del tratto autostradale la rimozione della vecchia tratta. In qualità di Consigliere di quartiere sollecito il Comune a fare tutti passi necessari per consentire un iter celere per lo spostamento dell’Autostrada. Il quartiere nel frattempo attende con urgenza il via dei lavori per la realizzazione del tratto di SS 12 in galleria da Maso della Pieve a Campegno. All’Assessore Mussner il pieno sostegno di Oltrisarco Aslago sullo spostamento in galleria del tratto autostradale bolzanino con una richiesta di considerare la sua totale rimozione. Rimanendo in ambito di dialogo con i rappresntanti Provinciali invito l’Assessore Bizzo a tenere in considerazione anche il quartiere di Oltrisarco nell’ evoluzione del progetto «Polo tecnologico». Troppo spesso la zona produttiva è oggetto di grossi interventi urbanistici con ricadute sulla mobilità e sulla qualità del quartiere. Credo sia necessario per il futuro studiare metodi di confronto con i cittadini.
Consigliere di quartiere Oltrisarco Aslago Giovanni Barborini
Alto Adige 10-8-11
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venerdì, 22 luglio 2011



«Sul Virgolo un parco per la città»

VALERIA FRANGIPANE
BOLZANO. «Bolzano si prepara a scommesse importanti e non può vivere senza un’immagine del suo futuro che si gioca tra Areale, Virgolo e A22». Gli architetti Carlo Azzolini, Margot Wittig e Max Knoll presentano così l’infostand che la Fondazione ha installato in piazzetta Sernesi.
La scommessa dell’Areale resta la più importante. «La riqualificazione della zona della stazione è il più grande cambiamento urbano che la città si trova ad affrontare dagli anni Trenta visto che andranno ridisegnati e ripensati 30 ettari. Non possiamo permetterci errori e dobbiamo avere il coraggio di andare avanti veloci». Progetto firmato dall’architetto Boris Podrecca resta però bloccato perché il Comune non riesce a mettersi d’accordo con la Provincia sulla nomina del consiglio di amministrazione. «Speriamo che si mettano d’accordo in fretta - spiegano alla Fondazione - restiamo ottimisti». Altro punto che gli architetti ritengono essere fondamentale sta nella rivitalizzazione del Virgolo dopo la mancata decisione del Comune (che in sei anni non è riuscito a decidere) che ha provocato il ritiro del progetto di Thun. «Impensabile lasciare la collina che guarda Bolzano così, serve un progetto per renderla fruibile senza farla diventare un luna park o “Tirolywood” (nella foto in alto a destra la provocazione), un progetto che la trasformi in un enorme parco per la città». D’accordo anche l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali: «Il Virgolo va ridisegnato e su questo siamo tutti d’accordo. Dobbiamo solo capire come rilanciarlo e cosa fare per evitare di fare errori dai quali è difficile tornare indietro». Quali errori ha fatto Bolzano? «Uno per tutti? Casanova non andava disegnato così». Altra questione che sta cara agli architetti il riutilizzo dell’A22. «Lo spostamento del tracciato autostradale offrono grandi opportunità per puntare ad un miglioramento qualitativo della città. L’attuale sopraelevata dell’A22 potrebbe essere trasformata, come già è successo a New York per la vecchia linea del tram, in un enorme giardino sospeso». Progetto affascinante, resta da capire se mai i bolzanini vedranno l’A22 spostata in galleria. E poi altre idee per Bolzano che non potrà fare a meno del tram, rinunciare ai grattacieli e non valorizzare ancora le rive dei torrenti e dei fiumi con “chaise longue” sul Lungotalvera o sul Lungoisarco trasformati in insoliti Lungosenna.
Alto Adige 22-7-11
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giovedì, 07 luglio 2011



Via libera al piano d’attuazione oltre via Einstein

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Dopo mesi di trattative, Provincia, Comune e Bls si sono accordate sull’ultima variante, la terza, al piano di attuazione della zona produttiva a sud di via Einstein. Nella prossima seduta di giunta il documento verrà formalmente approvato dall’esecutivo provinciale. È il via libera urbanistico definitivo alla nuova area di espansione. Intanto, in questi giorni si è iniziato ad asfaltare i 5 ettari di strade, piste ciclabili, marciapiedi e posteggi, che verranno definitivamente resi agibili alla fine dell’estate. Infine, diverse aziende destinatarie dei lotti stanno progettando le loro nuove sedi, in primis Stuffer e Progress: progetti già presentati in Comune.
 La seconda variante al piano di attuazione elaborata dalla Provincia a inizio anno era stata rigettata dal Comune, non tanto per questioni di merito, quanto piuttosto di metodo. Si contestava la modalità: decide tutto mamma Provincia e al Comune si richiede un parere non vincolante solo a giochi fatti. Per questo il municipio ha preteso e ottenuto l’istituzione di un tavolo di lavoro, che d’ora in poi verrà convocato ogni qualvolta si dovranno elaborare piani di attuazione riguardo a zone produttive di interesse provinciale. In questo caso, si è coinvolto pure il Business location Südtirol, la società emanazione della Provincia il cui compito è curare l’insediamento delle aziende in zona di espansione.
 Al di là di una lunga serie di dettagli tecnici, la nuova variante ha accolto anche altri rilievi comunali, in primis il riposizionamento di una pista ciclabile ritenuta decentrata e pericolosa nonché il mantenimento dell’area verde pubblica a est, al confine di via Francesco Baracca, in origine stralciata dalla Provincia. Purtroppo, per realizzare il suddetto parco pubblico, soprattutto a causa del totale disinteresse mostrato nell’ultimo anno dal Comune, si è deciso di abbattere il bunker della seconda guerra mondiale che insiste sull’area. Si tratta dell’Opera 14, ultimo bunker fuori terra dello Sbarramento Bolzano sud, la linea meridionale del Vallo Alpino.
 La terza e definitiva variante del piano di attuazione che lunedì andrà in giunta prende in considerazione in dettaglio anche gli altri terreni coinvolti nella nuova zona produttiva, anche a oriente di via Francesco Baracca. Si tratta di ulteriori sette lotti, intorno alla testata nord della pista dell’aeroporto, fra via Baracca e linea ferroviaria del Brennero. Attualmente, Bls sta definendo il piano degli insediamenti e le aree da attribuire alle singole imprese che ne abbiano fatto richiesta. Le assegnazioni definitive avverranno alla fine dell’estate. Per quanto riguarda invece la porzione principale della nuova zona di espansione, come detto, in questi giorni si è cominciato ad asfaltare. Un lavoro titanico, perché si tratta di due chilometri di strade, marciapiedi, ciclabili e circa 300 posteggi lato strada. In tutto, cinque ettari di asfalto. Si completerà fra luglio e agosto, perché si devono spalmare tre differenti strati di bitumi. Terminati i collaudi di legge e predisposta la segnaletica orizzontale e verticale, le strade passeranno di proprietà dalla Provincia al Comune, il quale in futuro dovrà curarne la manutenzione. L’ufficio Infrastrutture della Provincia stima la probabile apertura al traffico a ottobre. Intanto, come precisa la responsabile del Location service di Bls, Manuela Defant, dopo l’insediamento delle due prime aziende, Technoalpin e Oberalp Salewa, altre due imprese sono attualmente in avanzato stato di progettazione: si tratta della Stuffer (lotto di 14.500 metri quadri, prodotti alimentari freschi) già presente oggi in zona a nord di via Einstein: ora si espanderà a sud della stessa via. E poi la High Tech Industries Srl del gruppo Progress (10.000 metri quadri di lotto, materiali per l’edilizia ecosostenibile e ad alta efficienza energetica).
Alto Adige 7-7-11
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mercoledì, 29 giugno 2011



Virgolo, aperto il cantiere (di idee)

Dalle fattorie degli animali alla casa per anziani: sul Virgolo ancora non si vede una ruspa e impera il degrado, ma il cantiere, seppur di idee, sta già ribollendo.

Un’esplosione di creatività registrata ai tavoli del maso “Kohlerhof” durante l’incontro organizzato dal consigliere comunale con delega sul futuro del colle cittadino Rudi Benedikter. Quattro tavoli, una ventina di partecipanti e una moltiplicazione di idee, molte delle quali direttamente collegate al quartiere di Oltrisarco-Aslago. Alberghi, sale da ballo, centro wellness, ristoranti, funivie, scalinate, spazi per la musica e vetrina per i prodotti altoatesini: le proposte del post Thun piovono copiose, ma l’incontro è forse servito per individuare il primo e fondamentale nodo da risolvere. Non si va da nessuna parte, infatti, se prima non si supera il bivio che da una parte porta a interventi impattanti e investimenti privati e dall’altra conduce a un puro intervento pubblico, magari meno dispendioso. C’è, comunque, anche chi cerca di uscirne con una via intermedia sotto la bandiera della compartecipazione. Altro punto fermo è senz’altro la condizione di un flusso consistente di persone per prevedere un trasporto a fune.
Posti i paletti, dunque, libero spazio alla fantasia coordinata dalla moderatrice Evi Keifl e supervisionata dallo stesso Benedikter. “La cornice nella quale dobbiamo muoverci è quella del rispetto del Masterplan, rendendo
il Virgolo alla cittadinanza e trovando un accordo con i proprietari. Raccogliere le idee è il primo passo per
l’elaborazione di un documento programmatico che possa essere il più possibile condiviso”. Presente anche
l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali, che punta decisa verso “la realizzazione di una vetrina
dei prodotti tipici dell’Alto Adige, sia nel settore dell’artigianato sia di quello gastronomico”.

Casa per anziani o centro benessere?

Forte la presenza di Circoscrizione e residenti di Oltrisarco che dimostrano di tenere al futuro del Virgolo. “Io opterei - esordisce Wally Rungger - per una soluzione soft, con manutenzione e riqualificazione di quanto già
c’è. Penso ad impianti per il tempo libero con un collegamento a fune, senza stravolgere il volto del Virgolo.
Da analizzare pure il progetto di una casa per anziani, mentre trovo poco convincente un centro benessere”.
Cristina Baldo immagina un “percorso botanico che parta da Aslago e colleghi il monte al quartiere, magari
basandosi su una sinergia con Trauttmannsdorf. Bene anche un centro per anziani e un nuovo ristorante”.
Decisa la ricetta di Dario Caldart: “Nella parte alta bisogna permettere a un privato di investire in un centro
benessere, mentre nella zona bassa vedrei bene appartamenti per studenti e professori universitari”.

Mille gradini e una funicolare

Mille scalini (perché l’ascesa al Virgolo sia anche un regalo al proprio fisico) e una concezione totalmente
pubblica e poco impattante della riqualificazione. Sono questi i presupposti da cui muove il progetto
presentato da Verena Segato  e Maria Teresa Fortini del Comitato “Il Nostro Virgolo”. “Per il collegamento abbiamo previsto una scalinata di 1.088 gradini da 18 centimetri nonché una funicolare di 342 metri e
un dislivello di 196. Pendenza piuttosto impegnativa al 70%”. “A monte - aggiungono Segato e Fortini - cerchiamo una soluzione che permetta a tutti di godersi il Virgolo senza particolari esborsi, speculazioni e stravolgimenti ambientali. Abbiamo ipotizzato anche il restauro dell’Hotel Bellavista del 1898 seguendone la struttura originaria e rendendolo una casa passiva in grado di ospitare, per esempio, centri di socializzazione al costo di circa un milione di euro”.
TAXI Nr. 7 - 07-08/2011
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domenica, 19 giugno 2011



Virgolo, vertice imprenditori-ambientalisti

ALAN CONTI
BOLZANO. Comune, ambientalisti e gli imprenditori proprietari dei terreni: tutti assieme intorno ad un tavolo per discutere del futuro del Virgolo. E’ successo l’altra sera “Kohlerhof”. Un “deponete le armi” convocato dal consigliere comunale con delega per il Virgolo Rudi Benedikter. L’argomento, si sa, dall’abbandono dei Thun è un foglio bianco su cui chiunque può tracciare un proprio progetto: centro benessere, fattoria per animali, sala da ballo, spazio musicale per giovani o vetrina per i prodotti tipici territoriali sono solo alcuni esempi sbocciati durante l’incontro articolato nelle distinte tavolate, ciascuna con una tematica specifica. Tra i partecipanti, come detto, per la prima volta tutti i protagonisti del dibattito: sono emerse, così, alcune linee guida condivise su un intervento che sia per tutta la cittadinanza e non residenziale, con il punto interrogativo attorno alla partecipazione del settore imprenditoriale. Sui collegamenti, invece, la discriminante legata alla presenza o meno della funivia dovrebbe agganciarsi al flusso di pubblico previsto nelle strutture che saranno realizzate. Importante, la presenza dei proprietari (un pool di noti imprenditori bolzanini), rappresentati da Vittorio Repetto.
«Prima di tutto siamo qui per ascoltare - le parole di Repetto - ribadendo la necessità di creare un punto di ritrovo che possa accrescere l’interesse intorno al Virgolo. L’obiettivo è di rendere il colle patrimonio della città e, in caso di progetto convincente, siamo disposti a mettere a disposizione alcuni terreni. E’ evidente, però, che per raggiungere l’obiettivo sarà necessario trovare una formula in grado di apportare dei vantaggi e garantire degli utili ad eventuali investitori privati. Puntare sul tempo libero e sulla valorizzazione dei due masi esistenti può essere un punto di partenza». Precisa anche l’idea dell’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali: «Dobbiamo conciliare le esigenze di residenti, turisti e imprese locali. Meritano attenzione le proposte di realizzare un centro per la musica o una piccola sala congressi. Si potrebbe anche pensare a piccole appendici di ricerca dal polo tecnologico su tematiche ambientali specifiche. Di sicuro non concederemo spazio al residenziale».
Dal fronte ambientalista arrivano progetti concreti. «Da tempo - dice Gertrud Oberrauch del Vke - chiedo si possa realizzare una piccola casetta con gli animali domestici che venga attrezzata per la didattica ai bambini. Si potrebbe così coinvolgere le scuole e avviare progetti di pet therapy». Sportiva, invece, l’elaborazione di Thomas Brachetti di “Ambiente e salute”: «Sarebbe bello predisporre una pista di downhill per la discesa con le mountain bike, tanto gli appassionati già seguono questi percorsi arrivando dal Colle». Christian Sölva, sempre dal Vke, chiede il coinvolgimento di «partner come Eurac, Trauttmannsdorf o Fondazione Vital. I corsi dell’Accademia Europea rappresenterebbero un bel volano per il Virgolo, mentre bisognerà riflettere bene sulla funivia, giustificabile solo con un buon flusso di persone». Non poteva mancare la proposta del comitato “Il nostro Virgolo” rappresentato da Maria Teresa Fortini e Verena Segato: «Abbiamo previsto una scalinata da 1.088 gradini da 18 centimetri, con una funicolare parallela lunga 342 metri con un dislivello di 196. Pendenza piuttosto impegnativa al 70%. A monte, invece, ci impegneremo per il restauro dell’Hotel Bellavista del 1898 seguendone la struttura originaria e rendendolo una casa passiva in grado di ospitare, per esempio, centri di socializzazione al costo di circa un milione di euro».
Fitto il dialogo con Repetto. L’imprenditore però invita a stringere su soluzioni che siano sostenibili anche economicamente. «E vanno sicuramente migliorate le infrastrutture per rendere la collina finalmente raggiungibile tutto l’anno».
Adesso la palla passa a Rudi Benedikter. Tocca a lui tradurre le proposte in realtà e mettere tutti d’accordo: residenti, Comune, ambientalisti, proprietari e quartieri.
Alto Adige 19-6-11
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giovedì, 09 giugno 2011



A Maso della Pieve domani “notte bianca” nel segno dello sport

BOLZANO. Da alcuni anni, se parli di “notte bianca” pensi a una nottata di appuntamenti culturali, con musei aperti, concerti nelle piazze o nei musei stessi, eventi di vario genere per portare la cultura a tutti e in orari non convenzionali. Ecco: a Bolzano domani si farà la stessa cosa, ma nel segno dello sport, per diffondere, in modo divertente, la cultura del movimento fisico, dello sport come benessere. Domani infatti a partire dalle ore 20 e fino all’alba di sabato, la zona sportiva della Sport City, in via Maso della Pieve, ospiterà “La notte bianca dello sport”. La manifestazione è stata presentata in municipio alla presenza del sindaco Luigi Spagnolli e degli organizzatori della Sport City e sarà una serata - nottata dedicata allo sport per tutti, offrendo l’opportunità di cimentarsi in varie discipline sportive con la novità assoluta per la provincia di Bolzano del “paintball”, un gioco a squadre che consiste nel riuscire a colpire con un marcatore, una sorta di carabina che spara proiettili colorati inoffensivi, gli avversari. Ci si potrà poi cimentare nel tiro con l’arco (dalle ore 22 alle 24) nell’arrampicata, nel basket, beach volley/tennis, calcio a 5 a 11, tennis, circuito bici - roller - corsa.
«Nell’ambito della “notte bianca” - spiega il direttore della Sport City, Massimo Moretti - è giusto segnalare anche la festa per i dieci anni dell’Excelsior, la squadra di calcio dell’associazione La Strada, che ha permesso a tanti ragazzi di giocare in un campionato calcistico dilettantistico indipendentemente dalle capicità ma secondo un equa distribizione dei minuti gioco a disposizione a tutti i componenti del team».
Nel programma, alle ore 20.30 c’è anche un triangolare calcistico con l’Excelsior e le squadre dei politici e dei giornalisti di Bolzano e poi da mezzanotte una super partita, a sfide incrociate fra diverse squadre calcistiche, che andrà avanti fino alle 4. La notte bianca dello sport si concluderà poi, evidentemente, con un minimo di soddisfazione per lo stomaco, ovvero con una colazione offerta dagli organizzatori, alle 8 del mattino. Tutti gli impianti rimarranno a disposizione gratuitamente e non poteva mancare un po’ di intrattenimento con musica dal vivo; inoltre nel corso della serata si terrà anche la premiazione del campionato di calcio a cinque per formazioni aziendali over 35 e per la salute dei partecipanti sarà garantito anche un servizio di massaggio sportivo gratuito Etrebelle by Alpi-Med.
Alto Adige 9-6-11
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lunedì, 30 maggio 2011



A Maso della Pieve servono spazi verdi

BOLZANO. Giovanni Barborini, consigliere di quartiere del rione Oltrisarco Aslago, lancia un appello e spiega che a Maso della Pieve i residenti chiedono prima il «verde pubblico» e poi si potrà parlare della costruzione di nuove abitazioni.
«Troppe volte - sottolinea Barborini - sono state progettate e realizzate parti di Bolzano dimenticando di chi ci deve vivere, creando in certi casi dei dormitori. Un esempio concreto lo possiamo trovare a Maso della Pieve dove vivono migliaia di cittadini ma il verde pubblico non è stato previsto». Barborini, dunque, chiede luoghi «di aggregazione quali cortili e parchi», che contribuiscono al benessere dei rapporti tra residenti.
«A Maso della Pieve - prosegue il consigliere di quartiere - zona già decentrata del quartiere Oltrisarco, oggi non è facile per le famiglie e gli anziani trascorrere un pomeriggio al parco senza spostarsi. Lungo la statale 12 in questi anni sono state autorizzate dal Comune di Bolzano un gran numero di costruzioni, le case sono cresciute copiose una dopo l’altra. Proprio con il passare del tempo la situazione è diventata complessa tanto da costringere il precedente consiglio di quartiere a sistemare alcune panchine e giochi occupando spazi in carico agli impianti sportivi». Per questo motivo il consigliere Barborini chiede al Comune di sospendere per il momento la costruzione di nuove case fin quando non verrà inserito anche lo spazio verde, necessario per le numerose famiglie con figli e per gli anziani: «Faccio un appello alla giunta comunale affinché intervenga trovando spazi verdi».
Alto Adige 30-5-11
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giovedì, 26 maggio 2011

   

Nella zona sportiva di via Maso della Pieve si approfondirà la disciplina del nordic walking

BOLZANO. E’ in programma oggi, con inizio alle ore 18.30 nella zona sportiva di via Maso della Pieve, il quarto e ultimo appuntamento della serie chiamata “Sport! Non è mai troppo tardi per... stare bene”, organizzato dalla Fondazione Upad in collaborazione con il reparto di medicina dello sport dell’Asl, le aree sportive Sport City e Pfarrhof di via Maso della Pieve, Sportler, Provincia e Comune. Quello di oggi sarà il secondo incontro pratico del progetto avviato ormai praticamente un mese fa: dopo “Benefici dell’attività motoria, alimentazione, traumi” e “Vestiario e calzature” (teoria) e “Camminare e correre: tecniche e metodi”, questa volta il tema sarà “Praticare il nordic walking”, ovvero si approfondirà quella tecnica di movimento sempre più diffusa e praticata, che in sintesi è una camminata ritmica con l’ausilio di bastoncini. Teatro dell’evento odierno sarà il circuito “Km verde” del centro sportivo della Sport City a Maso della Pieve.
Giusto anche dare uno occhiata indietro, visto che l’appuntamento odierno chiude la serie, e interessante è stato, giovedì scorso, il terzo “atto” con i partecipanti che, in occasione dell’approfondimento su “camminare e correre: tecniche e metodi”, hanno messo in pratica quanto appreso nelle due sedute teoriche che hanno aperto la serie di approfondimenti. E’ stato un momento di incontro all’insegna del divertimento sportivo e alla fine i commenti sono stati più che positivi, anche perchè s’è toccata un’attività sportiva, quella della corsa, che coinvolge senza grandi spese sempre più persone, e quindi saperne di più è stato interessante per molti. (ma.ig.)
Alto Adige 26-5-11
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giovedì, 19 maggio 2011



Virgolo: Centro giovani per rilanciare l’area abbandonata

BOLZANO. Possibili scenari futuri sul Virgolo. Ne ha discusso ieri il consiglio di quartiere Centro-Piani-Rencio, presenti anche consiglieri di Oltrisarco, in un incontro al quale ha partecipato Rudy Benedikter, incaricato dal consiglio comunale di seguire la questione Virgolo. Un anno fa l’addio di Thun che avrebbe voluto realizzarvi la sede dell’azienda. Un’occasione che il Comune non ha saputo cogliere.
Sono emerse una serie di proposte. C’è chi pensa ad un centro per i giovani, chi invece ci metterebbe un centro convegni con annessi spazi per la cultura. Altri preferirebbero qualcosa di più turistico: un ristorante, magari un albergo. Comunque, dovrà essere una soluzione poco impattante dal punto di vista ambientale.
Le idee non mancano su quello che potrebbe essere il futuro del Virgolo, zona che ha avuto un periodo d’oro negli anni Sessanta ma ormai da tempo è abbandonata. Il fatto è che l’area di cui si discute non è pubblica. Appartiene ad una società di imprenditori, capofila il costruttore Vittorio Repetto. Thun, che ha abbandonato dopo che per due anni ha atteso invano un sì o un no dal Comune sulla possibilità di attuare il progetto, aveva trovato l’accordo con i privati. Naufragato quel progetto, tutto è di nuovo in alto mare.
«Se non si vuole - spiega il presidente della circoscrizione Centro Rainer Steger - che tutti i discorsi sul Virgolo rimangano bei sogni, bisogna trovare un’intesa a tre: privati, Comune e Provincia. Solo così l’operazione sarà economicamente sostenibile. Benedikter ha spiegato che solo la funivia Bolzano-Virgolo costerebbe intorno ai 12 milioni».
Il fatto è che né prima né dopo Thun nessun altro privato si è fatto avanti per dire di essere interessato ad una qualche operazione.
«In effetti - ammette Steger - personalmente prima di lasciar cadere la soluzione prospettata dall’imprenditore bolzanino, ci avrei lavorato ancora un po’. Ovvero, avrei cercato di contenere al massimo l’impatto ambientale e nel contempo avrei puntato ad ottenere spazi da mettere a disposizione della città. Ma questo ormai appartiene al passato: dobbiamo trovare un’altra soluzione per valorizzare quell’angolo di città». Entro il 20 giugno i consigli di quartiere Centro e Oltrisarco si riuniranno per mettere nero su bianco le proposte. (an.ma)
Alto Adige 19-5-11
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giovedì, 17 marzo 2011



Circoscrizione Oltrisarco, disivi sul nuovo nome

RICCARDO VALLETTI
BOLZANO. La proposta dell’assessore Gallo di includere San Giacomo nel nome del distretto Oltrisarco-Aslago ha doppiamente diviso il consiglio di quartiere. Da un lato non tutti sono d’accordo sull’aggiunta, «non necessaria - secondo Martin Schweigkofler (Svp) - altrimenti si dovrebbe aggiungere anche la zona industriale e farne un nome chilometrico». Ma anche tra chi è favorevole alla modifica, c’è chi sostiene che la denominazione San Giacomo potrebbe causare dei malintesi e preferirebbe rinominare il lato bolzanino della frazione condivisa con il municipio di Laives, in Maso della Pieve.
Le proposte sarebbero quindi tre: lasciare il nome così com’è, trasformarlo in Oltrisarco-Aslago-San Giacomo, oppure rinominarlo in Oltrisarco-Aslago-Maso della Pieve. Per la seconda sarebbe più favorevole la presidente Rungger, «per ragioni storiche». L’obiezione di chi è favorevole alla terza opzione invece, come Giovanni Barborini (Udc), è dovuta al fatto che la popolazione chiama comunemente San Giacomo la metà laivesotta. Per fugare ogni dubbio, il consiglio ha rimandato la decisione alla prossima seduta per sondare sul territorio quale potrebbe essere la soluzione preferita. «In ogni caso - ha specificato Rungger - ci dobbiamo impegnare affinchè San Giacomo non sia solo un’appendice del nome ma impegnarci nei confronti dei residenti». Il nuovo consigliere Pdl, Francesco Bragadin, che sostituisce il dimissionario Vezzali, accompagnato per le presentazioni dal consigliere comunale Maria Teresa Tomada, ha precisato che «includere San Giacomo avrebbe anche la valenza di valorizzare le tradizioni e le radici cattoliche italiane».
Ampio spazio nella seduta è stato dedicato al problema dei collegamenti con la parte alta di Aslago.
 Tra le proposte al vaglio, tra ascensori e scale mobili, quella più ragionevole in termini di prezzo e tempi di realizzazione sarebbe l’allargamento dei circa 500 metri di strada che permetterebbe di estendere il tragitto della linea 7 della Sasa fino alla parte più alta. Il consiglio di Quartiere si è impegnato a fare pressione nella seduta della giunta comunale immediatamente successiva per ottenere il via libera all’operazione o quanto meno un impegno concreto in tal senso. «Non possiamo più rimandare - ha affermato la presidente - il Comune deve considerare questo tema come urgente, aspettiamo da più di dieci anni».
Alto Adige 17-3-11
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giovedì, 17 marzo 2011



I residenti di S.Giacomo (BZ): vogliamo meno traffico e un asilo nido per i bimbi

ALAN CONTI

BOLZANO. La denominazione ufficiale è solo il primo passo. L’aggiunta di San Giacomo alla dizione della circoscrizione Oltrisarco-Aslago è novità gradita oltre Maso della Pieve, ma la speranza, adesso, è che agli atti burocratici seguano delle misure concrete.
 Traffico a velocità sostenuta da controllare, commercio da rilanciare dopo il crollo del 40% del passaggio seguito all’apertura della nuova galleria della Ss12, ma anche la voglia di una pista ciclabile e di un parco più vicino del Mignone: queste le richieste principali di chi a San Giacomo abita o lavora. Essere parte della circoscrizione non è certo una novità, ma ora si chiede un salto di qualità con misure concrete o progetti a lungo termine.
 «La velocità delle auto - cominciano Raffaella Trimarchi e Fernanda Garlato - è il cruccio maggiore per chi abita qui. Da quando gran parte del traffico si è riversato nella galleria, infatti, i pochi che passano di qua lo fanno schiacciando l’acceleratore senza rispettare il limite dei 40 km/h. Sarebbe ora di intervenire con qualche controllo o, molto più semplicemente, con l’installazione di un dosso dissuasore. A livello di strutture, invece, sarebbe auspicabile l’istituzione di un asilo nido pubblico, soprattutto alla luce delle nuove famiglie che arriveranno ad abitare a San Giacomo».
 Concorda sulla questione dell’asilo anche Aurora Canova: «Oggi ne abbiamo solo uno privato, gestito da una cooperativa e nel quale è molto difficile trovare posto. Il nido servirebbe subito e a maggior ragione con i futuri insediamenti. Tasto dolente è pure quello delle zone verdi, con un parco troppo piccolo per soddisfare le esigenze delle famiglie di San Giacomo. Se alle dimensioni aggiungiamo pure la frequentazione di alcune bande di piccoli teppisti cui bisogna chiedere il permesso persino per utilizzare l’altalena ecco che il quadro, sconfortante, è completo. Molto scomodo, infine, l’orario di apertura dell’unico supermercato della zona che chiude tutta la domenica, ma anche il lunedì. La conseguenza è che moltissimi residenti si recano nei grandi ipermercati della zona industriale».
 Franco Brottisella, dal canto suo, analizza nel dettaglio la situazione. «Il problema di San Giacomo è sostanzialmente legato alla sua conformazione: una striscia lunga e stretta utilizzata unicamente come passaggio per le macchine. Evidente come non sia facile creare situazioni di ritrovo quando non puoi nemmeno contare su una piazza principale. Tutto questo si riflette nelle attività e nelle scelte dei commercianti che di sicuro preferiscono strade come via Claudia Augusta. Sarebbe auspicabile, infine, un prolungamento della ciclabile fino a qui perché i bambini sono sempre costretti a convivere con le auto di passaggio». Guarda la strada e scuote la testa Vilpan, titolare della lavanderia “San Giacomo”.
 «L’apertura della galleria verso Laives ha causato un brusco calo del traffico. Un fenomeno che ha due facce: da una parte la tranquillità del transito minore di automobili e dall’altra un ricambio minore delle persone. In queste condizioni tutte le attività della zona devono riuscire a formarsi uno zoccolo duro di clienti residenti nelle vicinanze, altrimenti è dura andare avanti. Non a caso molti esercizi aprono e chiudono in continuazione».
 A scaldare il cuore delle mamme, però, è senza dubbio la questione parco. «Non è possibile - affermano all’unisono Barbara Coviello e Lucia Lasar - che il più vicino a noi sia quello del Mignone. L’unica alternativa vera è il parco delle Tambosi, comunque troppo lontano. Da accogliere, invece, la proposta di una pista ciclabile che possa connetterci con Laives da una parte e con Bolzano dall’altra».
 Chiusura con il bar “lo Hobbit”, esercizio storico di San Giacomo: «Bisogna essere sinceri - la premessa della titolare Barbara Gasparini con Diego Jachemet - e dire che da quando è stata costruita la galleria il lavoro è calato di circa il 40%. Non si tratta di una semplice sensazione nel raffronto con il passato, ma di un’evidenza confermata dal sensibile aumento di passaggio e clientela nei giorni in cui il sottopasso è chiuso per lavori». «Detto questo, comunque, va sottolineato come la fidelizzazione sia l’arma vincente della zona e chi riesce a crearsi uno zoccolo duro di riferimento può continuare tranquillamente a lavorare senza troppi crucci. Noi, per esempio, contiamo molto su residenti e lavoratori, ma abbiamo la fortuna di avere clienti affezionati che provengono pure da altre zone della città. Entrare nella dizione della circoscrizione, comunque, è un elemento d’orgoglio», chiudono Gasparini e Jachemet.
Alto Adige 17-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011



Costi troppo elevati salta il parcheggio destinato ai camper

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. A breve sarebbero dovuti iniziare i lavori del parcheggio interrato per camper di fronte al cimitero. Ora il rischio è che non si parta più. Né ora né mai. Nei prossimi giorni i vertici della cooperativa saranno ricevuti dal sindaco Spagnolli per tentare la difficile ricerca di una soluzione, ma se il Comune non verrà incontro si rinuncerà al nuovo parcheggio di Maso della Pieve. Perché l’area concessa ai camperisti dal municipio, per usare un eufemismo, non è delle più felici, motivo per cui i costi di costruzione previsti sono lievitati a dismisura e i soci non ci stanno più dentro. Non fosse possibile venirsi incontro, la coop chiederà al Comune una nuova area, meno problematica del parcheggio ex Agrifa.
 Il presidente della cooperativa Campercoop, Marco Facchini, nei confronti del municipio mantiene un profilo decisamente basso. Comprensibilmente, si preferisce tentare una mediazione. «Il Comune - spiega Facchini - ci ha assegnato quest’area per realizzare un parcheggio interrato per 48 mezzi, ampliabile in futuro ad altri 48 se si dovessero accodare ulteriori soci».
 Costruire un parcheggio interrato per camper non è un gioco da ragazzi, tanto che in Italia ne esistono pochissimi. Perché le dimensioni del tutto sono notevoli e i box devono essere dotati di attrezzature non previste per un normale parcheggio. Per esempio, appena entrati serve una sala apposita per lo stoccaggio delle bombole del gas, per legge non permesse ai piani sotterranei. «Un box sarebbe dovuto costare fra i 40 e i 45 mila euro. Una spesa comunque piuttosto elevata ma accettabile. Un camper infatti costa in media 55 mila euro e se non lo si vuole abbandonare in strada si deve pur essere disposti a spendere qualcosa. L’area assegnataci, però, ha un sacco di magagne». Facchini non entra in dettaglio, ma fra la linea ad alta tensione, la ferrovia e diversi altri aspetti negativi, non nasconde che «i costi di costruzione previsti sono lievitati e ora superano di un bel po’ i 60 mila euro a box: semplicemente proibitivo per la maggior parte dei soci della cooperativa».
 I costi potrebbero essere in parte abbattuti se il Comune potesse agevolare. Se fosse, diciamo, meno rigido sul rispetto delle normative. Un esempio è l’ascensore destinato ai disabili. A nessuno dei 48 soci o dei loro familiari serve. E comunque, se anche il parcheggio fosse utilizzato da un disabile, potrebbe scendere ai piani inferiori con l’auto, salire sul camper e andarsene. E viceversa al ritorno. Non realizzare l’ascensore interrato porterebbe un indubbio vantaggio economico: le spese diminuirebbero di molto.
 Si tenga inoltre conto che è stato lo stesso Comune a incentivare e promuovere la realizzazione di parcheggi interrati per camper, allo scopo di liberare la strada da una presenza ingombrante e poco tollerata dagli automobilisti, cui vengono sottratti posteggi. «Speriamo bene», conclude Facchini.
Alto Adige 9-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011


Miniarginale: tutto fermo Se ne parlerà in Consiglio

BOLZANO. Sul complemento dell’arginale tutto tace. Al vertice con la Provincia non se n’era parlato, ma nelle ultime settimane, visto lo sprone mediatico, sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici avevano aperto: se ne può parlare. Ora i bolzanini si chiedono: quando? Le risorse sono limitate, ma la Ss12 sarà pronta fra 8-10 anni. E nel frattempo?
 Il tavolo tecnico fra Comune e Provincia non sta affrontando il completamento dell’arginale: niente interramento di viale Trento, niente galleria del Virgolo a senso unico, niente uscita su via Ressel. Si parla solo di Ss12. Con un’unica accortezza: a ponte Campiglio si prevede che l’uscita della variante in galleria da Maso della Pieve andrà in futuro a collegarsi, dopo il ponte, alla galleria sotto Monte Tondo, verso Sarentino. Tutto qui.
 Ma i tempi tecnici per la variante alla Ss12 sono lunghi, specie se si sceglierà come pare la doppia canna. Minimo si parla di 8 anni. Costo 200 milioni di euro. Nel frattempo, però, la viabilità di attraversamento della città rischia il naufragio, soprattutto nell’immediato futuro, quando la zona di espansione oltre via Einstein sarà terminata e si insedieranno le nuove aziende. La miniarginale, ossia il completamento su viale Trento, potrebbe essere una decente soluzione intermedia, dal costo relativamente contenuto (le stime parlano di 15 milioni di euro). In consiglio comunale sarebbe forse ora di iniziare a discuterne. (da.pa)
Alto Adige 9-3-11

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mercoledì, 09 marzo 2011



La Provincia: collegamento diretto Mebo-via Einstein

BOLZANO. Era prevista a spanne dal piano urbano della mobilità, ma adesso è arrivata la direttiva: migliorare il collegamento fra la Mebo, via Einstein e l’imbocco della Ss12 a Maso della Pieve. La soluzione tecnica ancora non esiste, ma il concetto è semplice: evitare il giro dell’oca attraverso la Spaghettata per collegare meglio l’Oltradige alla SS12.
 Purtroppo, dopo le polemiche delle ultime settimane sull’auspicato raddoppio della strada arginale, in Comune i tecnici sono stati richiamati all’ordine e non possono più rilasciare interviste. Pare lo abbia imposto il sindaco Spagnolli, infastidito. Un peccato, perché forse sarebbe il caso che i bolzanini sapessero per filo e per segno a cosa si stia lavorando e in che termini. Fortunatamente, i tecnici provinciali alle dipendenze dell’assessore Mussner sono ben disposti. Così Mazagg: «Un miglioramento del collegamento fra la superstrada MeBo e la zona produttiva è auspicabile. Il piano urbano della mobilità del Comune lo prevedeva a grandi linee. Ovviamente, una volta uscito dalla galleria di Castelfirmiano il traffico proveniente da Merano e dall’Oltradige dovrebbe poter scorrere fluidamente verso l’innesto della nuova Ss12, all’altezza di Maso della Pieve. Oggi non è così, perché l’uscita su via Einstein è tortuosa e lunga». Dentro e fuori dalla Spaghettata, mischiati al resto del traffico. «A questo punto stiamo ragionando su come si possa creare un collegamento più diretto». Ché, è inutile viaggiare a velocità sostenuta sulla Mebo e poi dentro la Ss12 in galleria, se nel mezzo si rimane imbottigliati prima ancora di via Einstein. Strada, questa, destinata nei prossimi anni a veder crescere assai il traffico, dato il previsto insediamento a sud della via della nuova zona produttiva, che attualmente ospita Technoalpin e, da maggio, la Salewa.
 «Non sappiamo ancora - conclude Mazagg - se verrà costruito qualcosa di nuovo tipo un viadotto oppure se si risistemerà l’esistente». Con ogni probabilità, butta là criptico il neo direttore generale del Comune Helmuth Moroder, «sarà una soluzione a metà fra il vecchio e il nuovo». Per saperne di più occorrerà aspettare un mesetto circa, quando i tecnici comunali e provinciali si riuniranno nuovamente per fare il punto sul progetto. (da.pa)

Alto Adige 9-3-11
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mercoledì, 09 marzo 2011



Variante alla SS12: via al progetto

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Innesto a Maso della Pieve nella galleria esistente. Uscita a Campiglio all’altezza del sottopasso per la funivia del Colle. Doppia canna con due corsie per senso di marcia. Nuovo collegamento fra uscita Mebo e via Einstein. Sarà questa la nuova Ss12.
 Emergenza viabilità: dopo il via libera arrivato dalla politica, ora scendono in campo i tecnici provinciali e comunali, cui è stato chiesto di imprimere una accelerazione alle procedure. I funzionari delle due amministrazioni hanno iniziato ad occuparsi del progetto preliminare per la nuova variante in galleria alla Statale 12 da San Giacomo a Campiglio. Dopo i primi abboccamenti, sono così emersi i primi quattro pilastri progettuali: imbocco della nuova variante all’interno dell’attuale galleria San Giacomo-Laives, dove i quattro relativi innesti sottoroccia sono stati realizzati nel 2005; uscita a Campiglio, all’altezza della rotonda per la funivia del Colle e conseguente collegamento con ponte Campiglio; tunnel a doppia canna con due corsie per senso di marcia; infine, nuovo collegamento fra l’uscita della Mebo e via Einstein per evitare i girotondi della Spaghettata.
 Nel vertice sui lavori pubblici tenutosi fra la Provincia e il Comune di Bolzano a fine gennaio si era deciso di puntare sul completamento della variante alla SS12. Oltre al tratto fra Laives e Maso della Pieve, realizzato nel quinquennio 2000-2005, si era scelto di proseguire con l’ulteriore lotto, il cui scopo principale è non far entrare in città il traffico di transito (da sud a nord e viceversa) alleggerendo di fatto la zona industriale e l’arginale, in entrambi i sensi di marcia.
 Siamo ovviamente in una fase preliminare, ma la via da seguire si sta delineando con buona approssimazione. Spiega l’ingegner Maurizio Mazagg, del servizio strade centro sud della Provincia. «Nell’ultimo anno abbiamo lavorato allo studio di fattibilità per il tunnel. Ora, coi tecnici comunali, stiamo cercando di capire come muoverci. Le soluzioni verso cui ci stiamo orientando sono queste: la variante in galleria comincerà a Maso della Pieve. L’attuale tunnel verrà proseguito verso Nord». Il tratto iniziale degli innesti necessari per entrare e uscire dalla variante verso la Zona, in totale quattro, sono visibili già oggi a chi percorre l’attuale galleria. Li si era realizzati durante l’apertura del tunnel per Laives. Si tratterà di proseguire lo scavo. Mazagg continua: «Le direttive vigenti e i flussi i traffico ci imporranno di realizzare un tunnel a doppia canna, a due corsie per senso di marcia. I picchi di traffico al mattino e alla sera sono troppo elevati per un’unica galleria. Dobbiamo ancora perfezionare le valutazioni, ma probabilmente ci toccherà la doppia canna». Con doppi costi e doppio impegno tecnico. «Ma sarà molto molto meglio delle canna unica».
 Il tunnel sottoroccia sbucherà a Campiglio, all’altezza del sottopasso che oggi adduce alla funivia del Colle. «La variante sbucherà dunque alla rotonda di ponte Campiglio. Dopo il ponte, in futuro, da metà via Macello in su è previsto l’innesto per la variante in galleria verso Sarentino». La variante sotto al Colle, fra il resto, collegherà direttamente alla Ss12 il nuovo areale ferroviario ridisegnato da Boris Podrecca.
 Infine, «occorrerà rivedere la viabilità all’uscita dalla galleria di Firmiano, sulla Mebo. L’intenzione è di collegare direttamente la superstrada a via Einstein e alla variante Ss12 evitando la tortuosa Spaghettata».
Alto Adige 9-3-11
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martedì, 08 marzo 2011



Via Maso della Pieve Il Comune va avanti con la variante

BOLZANO. Resta confermata la variante al piano urbanistico che intende trasformare in zona residenziale di espansione l’attuale superficie adibita a parcheggio della zona sportiva di via Maso della Pieve. Ne dà comunicazione l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali che risponde così alla richiesta del comitato civico “Maso della Pieve” che invece aveva proposto di mantenere i parcheggi. «L’iter formale per la modifica del piano urbanistico - precisa Pasquali - ha già concluso la fase dell’esposizione al pubblico per la durata di 30 giorni ma in questo periodo il comitato civico non ha presentato alcuna documentazione. Le richieste del comitato non hanno quindi potuto essere valutate e la variante al Puc resta confermata».
Alto Adige 8-3-11
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giovedì, 24 febbraio 2011



A Oltrisarco pronti centro civico, biblioteca e sala polifunzionale

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Pare un ufo: metallico e convesso all’esterno, concavo all’interno. Incuneato nella struttura principale, mezzo dentro e mezzo fuori, come se avesse calcolato male l’atterraggio e si fosse schiantato sul muro. Lo ha progettato all’ex Mignone l’architetto Roland Baldi. Ospiterà la sala polifunzionale di Oltrisarco-Aslago. Al piano superiore, la nuova sede della circoscrizione; sopra ancora, su due piani, la nuova biblioteca rionale. Il tutto affacciato sulla nuova piazza, a lato di via Claudia Augusta. Il cantiere è agli sgoccioli: si stanno ultimando le ultime rifiniture; fra due settimane iniziano i traslochi; si apre ad aprile.
 Ieri, guidate dal progettista e dai tecnici municipali, hanno visitato la nuova struttura l’assessore comunale alla cultura Patrizia Trincanato e il presidente della circoscrizione Wally Rungger: 5.000 metri cubi; 1.000 metri quadri; inizio lavori nel 2006; fine lavori a marzo quando, dopo un’attesa durata un decennio, il rione ex Mignone otterrà finalmente il suo baricentro amministrativo e culturale. A colpire, come detto, è soprattutto la sala polifunzionale: 200 posti, pareti fortemente concave, rivestite di intonaco fono-assorbente. Qui si terranno riunioni pubbliche, conferenze, proiezioni. È previsto anche un piccolo palco a scomparsa. La sala si trova al pianterreno. Salendo le scale, al primo piano si trova la nuova sede della circoscrizione, che da metà marzo abbandonerà la vecchia sede delle Tambosi, lasciando libere quelle sale per una nuova attesa sezione dell’asilo. Al secondo e al terzo piano, la biblioteca di rione, luminosissima grazie alle ampie vetrate affacciate sulla nuova piazza, con inaspettata, magnifica vista sul Virgolo e la Forcella Sarentina. Al secondo piano gli scaffali a vista, al terzo la sala di lettura, predisposta per ospitare presentazioni di libri.
 Al pian terreno ci sarà anche un bar, che verrà dato in gestione a privati, anche se al momento il bando non è stato predisposto, perché non si è ben capito chi debba redigerlo, se il Comune o la Provincia. L’edificio confina con altre due strutture nuove: l’asilo, già inaugurato e in attività, e la nuova sede delle Professionali, la cui consegna è prevista a luglio.
 Sotto la piazza, che verrà ufficialmente inaugurata a inizio aprile, un posteggio interrato: 233 posti. Al piano -1 un parcheggio pubblico che sarà gestito dalla Seab, al piano -2 posteggi di servizio per Provincia, Comune eccetera.
 Sempre ieri, sono stati consegnati al rione l’ultima porzione del parco Mignone, dotata di giochi per bimbi, e un campetto da calcio in sintetico, sopra al posteggio interrato Park Mignone. Il resto dell’area sopra il garage sarà rinverdito in primavera e finalmente aperto al pubblico.
Alto Adige 24-2-11
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lunedì, 07 febbraio 2011



Il sito di Taxi è pronto: adesso tocca a voi
Die Taxi-Homepage ist da: jetzt geht’s los!



Finalmente è arrivato. Dopo una lunga gestazione, e grazie al grande apporto del webmaster Marco Spitaleri,
da qualche giorno è on line il sito di Taxi.


E' NATO IL SITO DI TAXI – TAXI-WEBSEITE IST DA!
Su www.taxibolzano.it troverete - auf www.taxibolzano.it zu finden:
  • Rassegna stampa su Oltrisarco-Aslago – Pressespiegel betreffend Oberau-Haslach
  • News
  • Video
  • Calendario delle manifestazioni - Veranstaltungskalender
  • Weblink a tutti i media dell'Alto Adige – Die Webseiten der Südtiroler Medien
  • Weblink agli uffici stampa di Comune e Provincia – Die Webseiten der Presseämter von Gemeinde und Land
  • Gli organi politici di quartiere, Comune e Provincia – Die Stadtviertel-, Gemeinde- und Landespolitiker
  • Farmacie e benzinai di turno / Apotheken- und Tankstellen-Turnusse
  • Meteo
  • Forum
Buona lettura / Gute Lektüre!
Paolo Florio
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320 2195229
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domenica, 23 gennaio 2011



Stofner: raddoppierà il sovrappasso sull’A22

BOLZANO. La Bls non arriva impreparata alla graduale apertura della nuova zona di espansione oltre via Einstein. «Sappiamo - spiega il direttore Ulrich Stofner - che si insedieranno nuove imprese che porteranno a Bolzano Sud un afflusso notevole di nuovi lavoratori e clienti. Via Einstein diventerà una via di collegamento centrale e dovrà essere rafforzata. In particolare, abbiamo pensato di raddoppiare l’attuale sovrappassagio sull’A22 che dall’uscita della strada arginale porta in via Einstein. Oggi è consentito il solo senso di marcia verso via Einstein, con il nuovo ponte sarà garantito anche il passaggio nella direzione opposta».
 L’accesso alla nuova zona produttiva oltre via Einstein sarà regolato attraverso un sistema di rotonde che permetteranno l’ingresso “a pettine” alle varie attività produttive. Non mancheranno le piste ciclabili e le fermate degli autobus, mentre per quanto riguarda i parcheggi sono stati messi a disposizione degli spazi appositi per le imprese che andranno ad insediarsi sui 24 ettari. Finora l’unica già attiva è la TechnoAlpin, mentre nelle prossime settimane sarà inaugurata la sede della Salewa.
Alto Adige 23-1-11
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sabato, 08 gennaio 2011



Priorità la statale in galleria

BOLZANO. “Liberare il capoluogo dal traffico”. L’Unione commercio si schiera per una rapida realizzazione della variante in galleria della Statale 12, che sgravi il centro dal traffico. «Bene - si legge in una nota - che l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner abbia annunciato che nel 2011 la costruzione di una variante in galleria della statale 12 rappresenterà una priorità». «Bolzano - affermano i fiduciari comunali dell’Unione Thomas Rizzolli e Luciano Defant - deve essere liberata dal traffico, la mobilità deve divenire più efficiente e, soprattutto, più fluida: solo in questo modo la città può svilupparsi ulteriormente per il bene sia dell’economia locale che della sua popolazione, meritando in questo modo il proprio ruolo di capoluogo provinciale».
 Da tenere in considerazione, secondo l’Unione, anche l’accordo, per il momento non ancora perfezionato, tra provincia e Autobrennero, che dovrebbe cofinanziare l’opera.
 «Se da un lato è comprensibile che A22 partecipi economicamente al progetto, dall’altro non è ammissibile che la realizzazione di quest’opera debba dipendere esclusivamente dalla disponibilità della società autostradale. Finora, in molte parti dell’Alto Adige - ricordano i rappresentanti dell’Unione -, diverse grandi opere, tra le quali alcune circonvallazioni, sono state realizzate unicamente grazie agli ingenti sforzi finanziari da parte della sola provincia».
 L’Unione commercio cittadina sottolinea inoltre che la variante, «sebbene di grande importanza strategica», debba essere considerato solo un tassello del piano della mobilità e del traffico a livello provinciale. La città infatti soffre una congestione esagerata per le sue dimensioni e il numero degli abitanti. Segno che l’attuale sistema viario non funziona. «Una soluzione ottimale per incrementare la raggiungibilità di Bolzano - chiariscono entrambi i fiduciari - può essere realizzato sul medio termine solo grazie alla messa in opera della circonvallazione nord che, al momento, non è annoverata tra le priorità della provincia, così come l’interramento dell’Autostrada del Brennero. Non è infatti ammissibile che l’elevata percentuale di gas di scarico danneggi la mobilità interna alla città senza tenere conto della reale radice del problema: il fatto che l’autostrada del Brennero transiti in mezzo ad essa».
Alto Adige 8-1-11
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venerdì, 07 gennaio 2011



Campercoop, partono i lavori

BOLZANO. Parcheggio per camper a Maso della Pieve: meteo permettendo, i lavori inizieranno a fine gennaio per concludersi a ottobre. Detto altrimenti, il prossimo inverno 48 camper bolzanini non dovranno più trascorrere i mesi freddi all’aperto, ma verranno custoditi in moderni box costruiti ad hoc. Il park interrato, inserito dal Comune nel piano parcheggi municipale e il cui scopo è di liberare posteggi in superficie, verrà realizzato dalla Campercoop, presieduta da Marco Facchini. Al momento attuale si prevede la realizzazione di 48 posti, ma il piano parcheggi prevede la possibilità, non dovessero bastare, di raddoppiare i box sfruttando l’altra metà del parcheggio ex Agrifa di fronte al cimitero. Verranno realizzati 48 posti camper coperti, lunghi 9 metri, larghi 4 e alti altrettanto, per una superficie di poco inferiore ai 40 metri quadrati. Oltre alla dotazione standard, che comprende presa di corrente, acqua e illuminazione, sarà possibile personalizzare i box con scarichi, impianti di allarme, lavandino. Come comunica la coop, attualmente non ci sono posti liberi, ma si sta predisponendo una lista d’attesa non impegnativa per fronteggiare un eventuale calo di soci (spesso fisiologico in questo tipo di intraprese). I lavori dovrebbero concludersi per l’autunno, in modo da rendere nuovamente fruibile il posteggio auto in superficie, sotto al quale si scaverà per il parcheggio interrato. Per info: 335 6695363. (da.pa)
Alto Adige 7-1-11
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venerdì, 07 gennaio 2011

  

Maso della Pieve, in arrivo nuova area verde

BOLZANO. Il Comune completa il piano di attuazione per la zona di espansione di via Maso della Pieve. Nella sua ultima seduta, la giunta comunale ha deciso la realizzazione di un’area a verde pubblico a ridosso della ferrovia, di fronte al cimitero. Come precisa la stessa giunta nella relativa delibera, «in seguito all’esecuzione del piano di attuazione della zona di espansioone sono già stati realizzati diversi edifici a destinazione residenziale. Si rende pertanto indispensabile la realizzazione dell’area a verde pubblico prevista negli elaborati del piano, considerato che nella zona non ci sono aree a verde pubblico e che comunque nel quartiere Aslago-Oltrisarco tali spazi sono pochi e di modesta estensione».
 L’area, di circa 1500 metri quadri, è ubicata fra le nuove costruzioni e la linea ferroviaria del Brennero e si estende per una lunghezza di circa 240 metri. Il piano dei lavori, elaborato dal servizio progettazione del verde del Comune, prevede la realizzazione di nuovi vialetti per rendere percorribile l’area dall’unico accesso esistente, l’ex Agrifa. Sono previsti: impianto di irrigazione, alberi di media grandezza, arbusti per abbellire il confine con la ferrovia, tappeto erboso fiorito e recinzione per evitare che i bimbi si avvicinino ai binari. La spesa prevista è di 100.221,88 euro. I lavori verranno eseguiti nel corso di quest’anno. (da.pa)
Alto Adige 7-1-11
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giovedì, 06 gennaio 2011



Arriva il parcheggio per camper
A Maso della Pieve la cooperativa Campercoop costruirà 48 box interrati


Da sempre la presenza sulle strade pubbliche dei camper è oggetto di malumori, sia da parte dei proprietari costretti a lasciarli in strada, che da quanti si vedono occupare i parcheggi da questi veicoli ingombranti.

Per soddisfare entrambe le esigenze, a Maso della Pieve, di fronte al cimitero civile, la cooperativa Campercoop
realizzerà entro il 2011 un parcheggio interrato per camper.
“Il Comune - dice il presidente di Campercoop Marco Facchini - ci ha dato via libera alla realizzazione di 48 box interrati, lunghi indicativamente 9 metri, larghi 4 e alti 4, per una superficie di poco inferiore ai 40 mq. Oltre alla dotazione standard (presa di corrente, acqua, illuminazione) sarà possibile personalizzare i di allarme, lavandino ecc.
Attualmente non ci sono posti liberi, ma stiamo costituendo una lista d’attesa non impegnativa per fronteggiare il calo fisiologico dei soci”.
I lavori dovrebbero partire ancora in gennaio e concludersi ad ottobre 2011 per restituire ai camperisti prima di Natale il parcheggio in superficie, molto frequentato dai turisti in quanto si trova accanto alle piazzole di sosta e di scarico dei camper.
Per informazioni: 335 6695363.

Fonte: Taxi n.1 del 1-2011
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giovedì, 06 gennaio 2011



Ora le raccomandate si ritirano a S. Giacomo

RICCARDO VALLETTI
BOLZANO. Da qualche mese il servizio postale di via Rovereto, ad Oltrisarco, è passato sotto la gestione del distretto di Laives. A pagarne le spese sono stati i residenti della strada, che - a causa di questo cambiamento - sono costretti ad arrivare all’ufficio postale di San Giacomo, nel comune di Laives (invece che in quello molto più comodo e vicino di piazzetta Bersagio), ogni volta che gli viene recapitata una raccomandata ad un orario in cui non si trova nessuno in casa.
 Racconta Maria Boldrin Gabrieli: «Siamo costretti a ritirare le giacenze presso l’ufficio postale di San Giacomo di Laives, mentre l’agenzia alla quale faccio riferimento da molti anni è quella di Piazza Bersaglio, a poche centinaia di metri da casa mia, dove vado a piedi. Quando ho chiesto spiegazioni all’ufficio postale del quartiere mi hanno risposto che nemmeno loro ne sapevano niente e che probabilmente si trattava di un errore. Allora ho provato a sollecitare che almeno la lettera mi venisse inoltrata in Piazza Bersaglio, ma è stato peggio: dopo molti giorni e due viaggi a vuoto, ho scoperto che la mia lettera era finita addirittura a Verona e così ho lasciato perdere».
 Che non sia un errore, o dimostra il fatto che tutti gli abitanti della strada ora fanno riferimento a San Giacomo. «All’inizio pensavamo si trattasse di uno sbaglio - dice Marco Pilo -, poi abbiamo scoperto che era stata una decisione calata dall’alto». Secondo le procedure delle Poste Italiane, infatti, è il dirigente di zona che decide la competenza geografica dei distretti postali. «Io lavoro con pacchi postali e mi tocca girare come un trottola - proseguePilo -: qualche volta mi hanno fatto ritirare la posta perfino nell’agenzia di via Resia; andando in auto non ci vuole molto ad arrivare a San Giacomo, ma capisco che per una persona di una certa età sia un bel problema».
 «Una signora anziana che vive sola ha dovuto prendere il taxi», riferisce Oscar Ferrari Zanlucchi. Sua moglie Ivana racconta ironica che al loro vicino è successa la stessa cosa, “dopo che era già successo a me, e ho dovuto spiegargli come arrivare all’ufficio postale di San Giacomo, poi ho fatto qualche domanda tra gli amici del quartiere e ho scoperto che in viale Trento hanno un problema simile: anche loro, invece di fare riferimento all’ufficio postale del Centro, vengono dirottati su Oltrisarco». Del problema verranno presto informati la presidente del rione Wally Rungger e il vicepresidente Gobbetti.
Alto Adige 6-1-11
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martedì, 04 gennaio 2011



Multe spartite tra Laives e Bolzano

BRUNO CANALI
LAIVES. Controlli e multe borderline per i vigili urbani di Laives e di Bolzano. In uno scambio logistico quotidiano, quelli di Laives controllano la parte di via Rosegger al confine con Bolzano; quelli di Bolzano, la viabilità all’aeroporto di San Giacomo, territorio di Laives.
 La convenzione tra le due amministrazioni comunali risale a 5 anni fa ed è stata rinnovata qualche giorno fa. In base ad essa, la polizia municipale di Laives ha potere di controllo e di sanzione anche sulla metà di via Rosegger che, a San Giacomo, segna il confine con il territorio di Bolzano, un confine che, singolarmente, taglia in due proprio la via. A loro volta, i vigili urbani di Bolzano controllano l’area dell’aeroporto di San Giacomo a ridosso della ferrovia, dove si trovano i parcheggi e il terminal. Lì siamo ancora in territorio di Laives e senza una convenzione, la polizia municipale di Bolzano nulla potrebbe.
 «L’idea di stipulare questa convenzione tra le due amministrazioni comunali - spiega il comandante di Laives, Sergio Codato - nacque proprio dalla considerazione che, pur essendo territorio comunale di Bolzano, metà di via Rosegger non veniva controllata regolarmente e proprio su quel lato invece si assisteva spesso a parcheggi selvaggi. Per contro, noi avevamo difficoltà a tenere sotto controllo i parcheggi e la viabilità nell’area del terminal aeroportuale di San Giacomo, pur essendo uno spazio che rientra nel territorio comunale di Laives, così ci siamo scambiati i ruoli: Bolzano segue anche l’aeroporto, mentre noi ci occupiamo dei controlli in via Rosseger».
 Conferma, per Bolzano, l’ispettore Franco Barcatta.
 «In effetti - spiega - per la polizia municipale di Laives era un problema controllare regolarmente la zona del terminal aeroportuale di San Giacomo: per farlo debbono sconfinare sul territorio di Bolzano, superare la ferrovia e raggiungere il posto. A nostra volta, con un’intera città da tenere controllata, diventava oneroso raggiungere regolarmente anche il confine con Laives, in via Rosegger. Con la convenzione è tutto più facile, a vantaggio della cittadinanza».
 Diversamente dalle altre forze dell’ordine, per i vigili urbani il confine del territorio comunale di appartenenza è anche la massima estensione possibile di influenza diretta. Si assiste così a situazioni talvolta curiose, come appunto quella di via Rosegger, dove la mezzeria rappresenta il confine tra Laives e Bolzano oppure, come spiega l’ispettore Barcatta, la zona sotto castel Roncolo a Bolzano, territorio comunale di Renon, mentre di fronte è ancora Bolzano e quindi solo lì eventualmente la polizia municipale del capoluogo può intervenire e multare chi non rispetta il codice della strada. A proposito di convenzioni e collaborazioni tra amministrazioni comunali, sembra che tra quelle di dimensioni più piccole, la strada da percorrere, anche per il servizio di polizia municipale, sia sempre più quella dei consorzi. Lo ha fatto Vadena con Laives e la collaborazione funziona, perché Laives garantisce un certo numero di ore di presenza dei suoi vigili urbani sul territorio di Vadena. Su questa strada sembrerebbe orientato anche Bronzolo, che si starebbe già guardando attorno (ad Ora come a Laives) per arrivare ad avere un potenziamento dei controlli sul territorio senza dovere assumere per forza nuovi vigili urbani. Non è peregrina insomma, l’ipotesi che in futuro ci sarà un solo corpo di polizia municipale tra Laives, Bronzolo e Vadena.
Alto Adige 4-1-11
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giovedì, 30 dicembre 2010
    
          

La zona franca di S. Giacomo controllata da doppi vigili  

BOLZANO. A cavallo tra Bolzano e Laives c’era una sorta di zona franca per le multe. Ora avrà un doppio controllo, dei vigili di entrambi i Comuni. La giunta comunale ha approvato ieri una convenzione con l’amministrazione di Laives sulle competenze della polizia municipale nell’area vicino all’aeroporto tra Bolzano e S. Giacomo. La convenzione riguarda i controlli stradali.
 Scherza il sindaco Luigi Spagnolli: «Era un problema che ci trascinavamo da un po’, adesso è chiarito che multe e controlli potranno arrivare da un doppio fronte».
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giovedì, 30 dicembre 2010



Oltrisarco: le priorità sono ciclabile, bus e servizio pediatrico

BOLZANO. Lo sguardo volge all’anno nuovo anche nei quartieri. Dopo la notte di San Silvestro, infatti, si aprirà per le Circoscrizioni il primo anno intero di legislatura ed è normale che il 2011 porti con sé progetti, aspirazioni e percorsi da completare. Sul tavolo del veglione di Oltrisarco, per esempio, finiscono tutte le questioni scottanti della zona: traffico di via Claudia Augusta, disagi di raggiungibilità e mobilità ad Aslago, nuovo centro civico nel rione Mignone, linee del bus da rivedere e pediatra ancora latitante. A stilare la prima lista è la presidente di quartiere Wally Rungger: «Si farà il primo tratto di ciclabile lungo via Claudia Augusta, così come la corsia preferenziale per i bus lungo via Roma fino al ponte. Per quanto riguarda Aslago, invece, abbiamo in calendario degli incontri con la Sasa per ragionare sulle possibili soluzioni per facilitare la mobilità dei residenti nella parte alta. Molto importante sarà pure il nuovo centro civico e culturale nella piazza del Mignone, dove troverà spazio la biblioteca delle Rodari e si tenterà di dare nuovo spazio ed ossigeno alle associazioni. Nei vecchi locali della Circoscrizione alla Tambosi, invece, troverà spazio una sezione dell’asilo Dante durante i lavori di ristrutturazione. In via Maso della Pieve, infine, verrà realizzata l’area cani e cercheremo di portare un poco di verde pubblico in più sfruttando la copertura del garage sotterraneo per camper ancora da realizzare e una striscia di terreno che corre lungo la ferrovia». Più sconsolato Gianni Cuda. «Abbiamo bisogno di marciapiedi, di sicurezza nei parchi e di un pediatra che sia vicino». «Il completamento dell’area dell’ex Mignone - riprende Giovanni Barborini - rappresenta l’opera di maggior impatto del 2011 e servirà per collegare ed unire la parte italiana e quella tedesca del rione. Mi piacerebbe, comunque, vedere realizzato un parco pubblico a Maso della Pieve, mentre in via Claudia Augusta si è parlato troppo di ciclabile e poco di riqualificazione generale della strada. Sarebbe opportuno sviluppare un progetto da sottoporre alla cittadinanza che possa trasformare la statale di oggi in una via residenziale cercando, però, di non deprimere ulteriormente i commercianti». Aiutare Aslago è la priorità anche per Cristina Baldo del Pd: «Sopprimerei la linea Sasa del 7A, doppione del 10A, per dare vita a un piccolo bus interno al quartiere che colleghi pure Maso della Pieve. Sarebbe una facilitazione per gli anziani. Va risolta, inoltre, la questione del pediatra mettendo a disposizione uno dei tanti locali vuoti a qualche giovane medico». Quindi le proposte del vicepresidente Giuliano Gobbetti. «La grande sfida del 2011 sarà proprio il nuovo centro culturale che mette sul piatto opportunità, spazi e occasioni che il quartiere deve cogliere a tutti i costi. Le ristrettezze economiche si possono raggirare utilizzando fantasia e creatività. Dal Mignone passa il futuro di questa parte della città dato che avremo la biblioteca e, finalmente, una piazza vera e propria. Importante sarà anche ridare umanità a Maso della Pieve attraverso il verde che potrebbe arrivare sopra i garage sotterranei o attraverso la collaborazione con la zona sportiva». (a.c)
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giovedì, 30 dicembre 2010



Lo svago per famiglie è sulla pista ghiacciata a Maso della Pieve

BOLZANO. Certo, i nostalgici, diciamo quelli dai quarant’anni in su, sono ancora lì che rimpiangono il mitico palaghiaccio di via Roma. Al di là del discorso legato all’hockey, per generazioni di bolzanini il ghiaccio dell’ex Fiera in via Roma è stato il primo incontro con il pattinaggio, come svago piuttosto che come passione. Son cambiati i tempi, e oggi se è vero che il palaghiaccio di via Roma non c’è più, è anche vero che sono diverse, in città, le possibilità per divertirsi pattinando. Nel nostro “giro degli impianti”, ovvero un piccolo tour degli spazi dedicati all’attività fisica “ludica”, e segnatamente al pattinaggio su ghiaccio, stavolta siamo andati in via Maso della Pieve, dove alla zona sportiva Sport City è operativa da diversi giorni la pista ghiacciata. E come si vede nelle foto, non appena il clima è diventato accettabile, nel senso che si è finalmente rivisto, e perbene, il sole, subito i giovani e le mamme con i pargoletti, sono andati alla Sport City a tentare qualche passo sui pattini. La pista di via Maso della Pieve 11, peraltro, è aperta tutti i giorni dalle ore 13 alle 17, ovvero nell’arco della giornata dove il sole, se c’è, è più caldo, e quindi le ore ideali per divertirsi pattinando.
 L’impianto della Sport City è rimasto aperto anche il 25 e 26 dicembre e sarà aperto anche il 31 dicembre e il 1º gennaio 2011, con prezzi decisamente concorrenziali: i bambini fino a 14 anni pagano 2 euro, gli adulti 3 euro, il noleggio pattini costa 2 euro; immancabile poi, e apprezzato, il servizio bar ristoro. «Chi vorrà festeggiare il nuovo anno sul ghiaccio potrà farlo nel pomeriggio di sabato 1º gennaio - ci dice Massimo Moretti, direttore della Sport City - così si potranno anche smaltire, divertendosi, un po’ di calorie accumulate durante le feste...».
Alto Adige 29-12-10
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mercoledì, 15 dicembre 2010



Lʼocchio sul quartiere Maso della Pieve di dario caldart

A Maso della Pieve ho abitato per un quarto di secolo, per la precisione dal 1942 al 1967, vedendo passare quella zona da campagna a zona produttiva e quindi soprattutto negli ultimi decenni, sempre più residenziale. I residenti reclamano infrastrutture di vario tipo e si sentono spesso abbandonati al loro destino: periferia della periferia.
La Circoscrizione sembra aver preso a cuore la zona più a sud del nostro quartiere, inserendo spesso  all’ordine del giorno le problematiche di Maso della Pieve. Resta da vedere se la volontà di quartiere è poi assistita dalla volontà comunale e soprattutto dalle disponibilità finanziarie.
Da parte nostra attraverso queste colonne cerchiamo di dare degli spunti. Uno dei problemi più sentiti è la mancanza di spazi verdi con panchine per anziani, di parchi gioco “veri” (e non il fazzoletto davanti alla zona sportiva) e di un’area cani più grande.
C’è un terreno, accanto agli impianti della Sport City, abbandonato da anni: gli ex campi da tennis dell’Hotel Werth. Si sa che il Comune intende realizzarvi un’attrezzatura di interesse pubblico (probabilmente alloggi sociali o protetti) prevista dal “Piano sociale per la qualità della vita”; intenzione ribadita con la variante al Puc di fine 2008, richiesta dai proprietari del terreno, che ha trasformato i 3.000 metri quadri dei campi da tennis (classificati “zona agricola”) in “Zona per opere ed impianti pubblici di iniziativa privata”.
A parte le perplessità sulla posizione a stretto ridosso della montagna, i residenti vorrebbero sapere se e quando questo progetto sarà realizzato.
In caso contrario, il posto sarebbe ideale come area cani, ampia e lontana da abitazioni, o area verde.
Poco distante c’è poi il bunker,



che potrebbe essere riqualificato e messo a disposizione della collettività, magari aprendo un sentiero-passeggiata che porti a Castel Flavon.

TAXI Nr. 8 - 12/2010
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mercoledì, 15 dicembre 2010



Maso della Pieve. In arrivo area cani e parco giochi.



Reperiti alcuni spazi per soddisfare le richieste della frazione.


Da parte di svariati cittadini è arrivata la richiesta di creare un’area cani nella zona di via Maso della Pieve, in quanto attualmente esiste solo una piccolissima area che è più che altro un gabinetto per cani piuttosto che un’area dove i nostri amici a 4 zampe possano muoversi e correre.
Dopo un sopralluogo effettuato con alcuni consiglieri di quartiere e con proprietari di cani, è stato individuato
un piccolo prato - di fronte alla zona sportiva, dietro un’area attualmente attrezzata con un paio di panchine
ma poco utilizzata - ideale a questo scopo ed invece assolutamente non idoneo per un parco pubblico o un parco giochi. La circoscrizione adesso chiederà al Comune di attrezzarlo al più presto.
Nello stesso tempo si è pensato anche di offrire ai bambini un’area di svago più ricca, in quanto l’attuale parco
giochi, attiguo alla zona sportiva, è decisamente minuscolo con appena uno scivolo. I gestori della Sport
Il Consiglio di quartiere informa Der Stadtviertelrat informiert Oltrisarco-Aslago Oberau-Haslach In arrivo area cani e parco giochi Maso della Pieve, reperiti alcuni spazi per soddisfare le richieste della frazione City si sono dichiarati disponibili all’installazione di altre attrezzature ed alla gestione e pulizia della zona.
Sempre all’interno dell’area sportiva c’è la volontà di reperire spazi dove mettere panche e tavoli per chi vuole
passeggiare, riposare o anche, perché no, organizzare festicciole. La circoscrizione fornirà i giochi e quant’altro
sarà necessario, e ringrazia il direttore della Sport City Massimo Moretti per la sua disponibilità.
Presidente Wally Rungger

TAXI Nr. 8 - 12/2010
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mercoledì, 15 dicembre 2010



“Giù le mani dal parcheggio” zona sportiva Maso della Pieve

Asfaltato e illuminato nel 2009 (spesa: 240.000 euro), lascerà il posto a due palazzi
Ma il neonato Comitato non ci sta: “Spariranno i posti e peggiorerà la viabilità”


Tutto comincia con la delibera di Consiglio comunale n. 18 del 3 marzo 2010, approvata con 26 voti favorevoli e 12 contrari ed avente per oggetto “Variante anticipatoria al Puc n. 2: previsione di una zona residenziale di espansione C2 in via Maso della Pieveˮ.
La zona interessata coincide con il parcheggio utilizzato dai frequentatori della zona sportiva e del ristorante Pfarrhof. Lo scopo, come noto, è di creare due palazzine Ipes con una trentina di alloggi.
Proposito lodevole, anche perché con la fame di aree che c’è non si può stare a sottilizzare sul balcone con vista cimitero.
Forse sul rischio di frane, anche se il parere del servizio geologico della Provincia è stato ovviamente preso in considerazione. Ma non si può dimenticare che il parcheggio, dopo anni di abbandono in condizioni disastrose
soprattutto d’inverno, era stato asfaltato e illuminato neanche 9 mesi prima della delibera.
Con una spesa di 240.000 euro destinata ad andare letteralmente in polvere.
Per questo, e per altri motivi, un gruppo di residenti ha costituito il Comitato di Maso della Pieve, composto già
da 20 persone che a loro volta “rappresentano” altri abitanti.
“Siamo preoccupati - hanno detto alcuni di loro durante un incontro con la presidentessa di Circoscrizione
Wally Rungger - per il rischio idrogeologico e soprattutto per l’aumento dei rischi legati all’arrivo di tante persone in una zona precaria dal punto di vista della viabilità, con una ciclabile pericolosa e attraversamenti pedonali a rischio. A questo si aggiunge il danno alla struttura sportiva, privata di un parcheggio indispensabile per ogni impianto del genere, ed a qualche residente privo di garage. Un ulteriore aspetto - conclude il Comitato - riguarda lo spreco di denaro pubblico.
Di questi tempi, buttare all’aria oltre 200.000 euro per dei lavori che a questo punto diventerebbero inutili, è
veramente un’offesa al buon senso”.
Sullo spreco punta l’indice anche Peter Mair, gestore della “Sportzone Pfarrhof”, la parte “tedesca” della struttura. “Soldi buttati mentre noi facciamo i salti mortali per gestire gli impianti. E c’è dell’altro: il Comune
ha acquistato una sbarra all’ingresso per vietare l’accesso a camper e tir, però è sempre aperta altrimenti non
entrano gli operai che vengono a mangiare qui. Quindi un’altra spesa inutile”.

“Dove parcheggiamo?” La protesta dei gestori

Massimo Moretti, direttore della Cooperativa Sport City che gestisce gli impianti della zona sud, è sconcertato: “Mi rammarica il fatto che siano stati investiti dei fondi per sistemare il parcheggio appena l’anno scorso, dopo le lunghe richieste nostre e della Sportzone.
Se ora effettivamente ci faranno delle case, doveremo rimetterci a cercare parcheggi, indispensabili per una struttura sportiva grande come quella di Maso della Pieve”.
Peter Mair, presidente della cooperativa Sportzone, ricorda che “anni fa doveva nascere un parcheggio a tre piani interrato, e ora addirittura ci tolgono quello che dopo anni avevano finalmente sistemato. Attualmente abbiamo 157 posti, che sono persino pochi in caso di grandi manifestazioni come il meeting di nuoto. Dove
andremo, noi e tutti gli sportivi, a parcheggiare?”

Wally Rungger, consigliera comunale fino a maggio scorso, non si tira indietro dalle responsabilità.

“Quella delibera - dice l’attuale presidentessa della circoscrizione Oltrisarco-Aslago - l’ho votata anch’io, ma si sa che i politici si affidano ai tecnici e quando la proposta arriva in aula è stata già valutata dalle commissioni, e peraltro anche il consiglio di quartiere di allora aveva dato parere positivo.
Adesso però si tratta di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze abitative e quelle dei residenti e sportivi. La prima cosa che farò sarà di prendere visione del progetto, se esiste già, e valutare possibili interventi che consentano la realizzazione, oltre ai posti macchina di pertinenza, di posteggi per i frequentatori
della zona sportiva”.

I residenti: “Serve più sicurezza”
Il Comitato Maso della Pieve: “Passaggi pedonali rialzati per limitare la velocità”


Wally Rungger ha ascoltato con attenzione i portavoce del neocostituito Comitato di Maso della Pieve.
Qualcuno di loro a dire il vero storce il naso alla parola “Comitato” associandole un carattere negativo, ma
d’altronde le alternative sono poche.
La presenza della presidentessa di quartiere è stata molto apprezzata dai residenti, che le hanno esposto
alcune delle varie problematiche che preoccupano la frazione.
Tra i punti toccati, oltre al parcheggio della zona sportiva, c’è la sicurezza stradale. “Via Maso della Pieve - afferma il Comitato - è ancora abbastanza trafficata nonostante il tunnel di San Giacomo, e alcuni mezzi sfrecciano a velocità sostenuta mettendo in pericolo i pedoni. In alcuni punti - scuola materna, accesso
zona sportiva - non è sufficiente la segnaletica stradale verticale installata agli attraversamenti pedonali,
per cui risulta indispensabile potenziare la pubblica illuminazione e soprattutto realizzare dei deterrenti di velocità come i passaggi pedonali rialzati. Queste opere stradali favoriscono l’attraversamento dei pedoni e
inducono i veicoli a rallentare. Non necessitano di speciali autorizzazioni e non provocano disagi ai mezzi di
soccorso, a patto che siano realizzate con pendenze e dimensioni adatte”.
I residenti hanno poi chiesto la riqualificazione della zona sportiva con l’installazione di aree verdi e panchine per famiglie e anziani, la messa in sicurezza ed il prolungamento delle ciclabili nonché una risposta al fabbisogno di parcheggi, spesso occupati dai pendolari. Wally Rungger ha preso nota di tutto ed ha garantito il massimo sostegno della Circoscrizione.

TAXI Nr. 8 - 12/2010
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categoria:maso della pieve
domenica, 12 dicembre 2010



Via Claudia Augusta: «Subito la ciclabile e nuovi marciapiedi»

BOLZANO. Via Claudia Augusta avrà, col tempo, la sua ciclabile ma i residenti, pur salutando con entusiasmo il passaggio dell’opera dal campo dei propositi a quello dei progetti, chiedono di non ripetere gli errori fatti in Corso Libertà. Attenzione, quindi, agli spazi perché la carreggiata non è certo delle più ampie e le soluzioni promiscue innescano perplessità. Non solo, i posteggi di Oltrisarco sono sempre merce piuttosto rara, quindi l’idea di sottrarne qualcuno per il passaggio della ciclabile non piace ai commercianti. Nel mezzo, tornano a fare capolino richieste “storiche” che toccano il tema dei negozi in crisi, la chiusura del transito da sud e la scarsa cura dei marciapiedi.
 La corsia per le biciclette, comunque, sarà realizzata in tre tronconi con scadenza annuale: prima il tratto da via Santa Geltrude alla rotonda di via Roma il prossimo anno, nel 2012 si arriverà fino al cimitero, per poi completare l’opera nel 2013 con il proseguimento fino a Maso della Pieve. Lungo via Claudia Augusta un gruppo di Alpini di Oltrisarco discute del nuovo progetto di ciclabile. «La carreggiata è davvero stretta - comincia Gualtiero Seppi - e siamo preoccupati dalla soluzione che si intenderà adottare. Difficile, infatti, trovare il modo di garantire la massima sicurezza senza penalizzare il traffico. Sarebbe preferibile, a questo punto, sacrificare qualche posteggio. Chiaramente il segmento più complesso è quello dalla rotonda di via Roma fino al cimitero, mentre gli altri due tratti dovrebbero essere di più semplice realizzazione. Eviterei, infine, qualsiasi scelta promiscua perché abbiamo già visto in Corso Libertà quanto sia pericolosa». Silvano Muzzana è preoccupato dalla condizione dei marciapiedi: «Spero davvero che non si vada a toccarli per realizzare la pista ciclabile. Sono già troppi, infatti, gli spazi che vengono concessi ai bar per sistemare i tavolini all’esterno con la conseguenza che noi cittadini, veri finanziatori della manutenzione, siamo costretti a scendere in strada per camminare senza ostacoli. Una situazione paradossale. Nemmeno sacrificare i parcheggi mi sembra una soluzione, perché tutti sappiamo quanto sia difficile trovare un posto a Oltrisarco». Manolo Galante, invece, è convinto della nuova opera. «Sarebbe finalmente un bel salto di qualità per tutto il rione che ci permetterebbe di utilizzare la bicicletta senza i rischi che oggi affrontiamo nel percorrere via Claudia Augusta». Angelo Cinà aspetta «che dal piano delle idee si passi alla loro realizzazione perché si tratta di un intervento delicato che va ponderato al meglio in modo da garantire la sicurezza di tutti e non paralizzare ulteriormente una strada che conosce code infinite durante le ore di punta». Franco Vason vede un’opportunità per cominciare a valorizzare Oltrisarco: «Troppo spesso questo quartiere viene considerato un gradino sotto gli altri e i politici si fanno vedere solamente in campagna elettorale. Stavolta, forse, verranno a controllare lo stato dei lavori». Per Carmelo Fragale, invece, sono altre le priorità. «Il traffico da e per la zona industriale di certo non sarà ridotto dalla ciclabile. E’ quella l’emergenza vera di Oltrisarco». Molto scettico anche Carlo Lunz, titolare de “Le porte Barausse”: «Non serve a nulla e non porterà nuovi clienti. Sarebbe preferibile risolvere prima l’annoso dilemma dei parcheggi». Chiude Silvano Verza di “Alpina Cicli”. «E’ vero che non si tratta di un’opera determinante, ma se si riesce a realizzarla senza arrecare danno a nessuno è giusto farla. Per i negozianti che soffrono è però più importante togliere il divieto di transito da sud». (a.c.)
Alto Adige 12-12-10
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venerdì, 03 dicembre 2010
Personale di due giovani artisti



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lunedì, 22 novembre 2010



 «Migliorare la viabilità anche con interventi modesti»

BOLZANO. Il peso del traffico pendolare incide in modo decisivo sulla vita di Bolzano. Lo afferma in una nota il consigliere di quartiere dell’Udc Giovanni Barborini che sottolinea alcuni dati eloquenti. Ogni giorno a Bolzano sono in movimento circa 150 mila veicoli di cui 90 mila entrano ed escono dalla cinta urbana. Proprio per questo Barborini ritiene appropriata la decisione della giunta comunale di porre tra i primi punti del programma la progettazione di un tram di collegamento di 16 chilometri tra Caldaro e Bolzano. Per Barborini è una prima risposta concreta al problema del pendolarismo anche se la direttrice scelta dalla giunta comunale va ad assorbire solo 25 mila dei veicoli che quotidianamente vengono utilizzati dai pendolari. Secondo Barborini è però da auspicare che «parallelamente ai grandi progetti vadano avanti anche interventi modesti ma utili al quotidiano». Ad esempio va completata la rete ciclabile tra San Giacomo e Bolzano con interventi di messa in sicurezza del troncone nei pressi del cimitero. Non solo. Secondo Barborini serve anche maggiore informazione sugli interventi di riqualificazione degli spazi urbani e delle infrastrutture.
Alto Adige 22-11-10
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domenica, 21 novembre 2010



Tram per l’Oltradige e statale tutta in galleria

BOLZANO. Il sindaco Spagnolli ha consegnato a tutta la maggioranza il programma di coalizione che mette nero su bianco quel che la giunta intenderà fare nei prossimi quattro anni. Tra gli obiettivi principali la realizzazione di un collegamento col tram tra Bolzano e l’Oltradige e la progettazione della variante alla statale 12 in galleria.
 Variante che oggi arriva da sud sbuca in galleria per fermarsi e spaccare in due la cittadella dello sport di Maso della Pieve e che un domani dovrebbe continuare nel tunnel fino all’altezza del Virgolo. Spagnolli punta ad una città che non sia più ostaggio dei pendolari, con le auto che arrivano da fuori Bolzano spinte su un sistema di circonvallazioni che entrano in galleria ed il traffico interno che punta sul trasporto pubblico, con tanto di tram cittadino e collegamento con l’Oltradige, ed una rete ciclabile ancora più forte e capillare. Il punto fondamentale resta sempre quello dei finanziamenti: le grandi infrastrutture - tramvia e varianti stradali - si potranno realizzare, infatti, solo se la Provincia darà il via libera ed ovviamente i soldi. Il tram resta per Spagnolli lo snodo fondamentale. Il sindaco ha sempre detto e ripetuto a chiare lettere «voglio che i bolzanini salgano sul tram entro pochi anni». Il Pum (Piano urbano traffico) prevede il tram per l’Oltradige (capolinea presso la funivia del Renon, bacino d’utenza di 30 mila persone). Giunto a ponte Adige il tram penetrerà in città lungo Via Castel Firmiano, Viale Druso, Via Marconi, Via Garibaldi e raggiungerà la stazione ferroviaria per poi attestarsi al capolinea presso la stazione della funivia del Renon.
 Insomma la giunta si avvia a passare dalla fase delle idee a quella della concretezza. Così gli assessori: «Siamo stati accusati da più parti di progettare e non concretizzare nulla e invece adesso passiamo alla fase pratica».
 Il programma che verrà discusso martedì prossimo con i consiglieri di maggioranza punta anche alla concretizzazione del masterplan che disegna la città del futuro: si parte subito con i 5,3 ettari della variante stralcio che porterà alla costruzione di 1.100 alloggi (di cui 618 agevolati e 482 di edilizia privata) per aprire mano a mano a nuove aree edificabili che potrebbero servire come valvola di sfogo: per esempio l’area di Ponte Adige e l’area Cactus (tra Bolzano e Settequerce).
 Tra gli altri punti del documento di maggioranza la volontà di mantenere la gestione dei servizi pubblici attraverso Seab e quello - fondamentale - di conservare in mano pubblica la gestione del ciclo idrico.
 Sempre dal programma esce rafforzata la vocazione ambientale della maggioranza di rispetto per l’abbattimento dell’inquinamento che punta al risanamento energetico degli edifici pubblici, a partire da quelli comunali.
 Sul sociale, l’assessore Mauro Randi chiede di trasferire la gestione dei distretti sociali dall’Azienda servizi sociali (Assb) al Comune.
 Un’operazione a cui lo stesso Randi tiene in modo particolare perché considera gli sportelli dei distretti autentiche antenne sul territorio a cui i si rivolgono i cittadini in difficoltà.
Alto Adige 20-11-10
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martedì, 16 novembre 2010


Wally Rungger

Maso della Pieve, ciclabile e parco

BOLZANO. Il parco in via Maso della Pieve non solo si farà, ma lo accompagneranno anche un’area cani e la ciclabile che conduce agli impianti sportivi. A rilanciare e rispondere alle parole dei residenti e del consigliere di Circoscrizione Giovanni Barborini è direttamente la presidente del Quartiere Wally Rungger. Secondo Barborini la zona attualmente denominata “area destinata ad impianti sportivi” è inutilizzata. «Il Comune - aveva auspicato - trasformi l’area e la metta a disposizioni di bambini ed anziani. La zona è distante dalla strada e avvolta dal verde, quindi sicura per i bambini e vivibile per gli anziani. Con un piccolo intervento si darebbe una vera risposta agli abitanti di questa zona di periferia».
 Secca la replica della presidente del quartiere Wally Runnger: «E’ necessario raccontare bene le cose come stanno - premette - perché nella zona di fronte ai campi sportivi si era parlato inizialmente solo di un’area cani. Effettivamente a Maso della Pieve le strutture per gli amici a quattro zampe sono ridotte al lumicino, mentre il parco giochi occupa un capitolo a parte. In quel punto, infatti, sarebbe stretto tra strada e ferrovia: posto non certamente ideale».
 Entrambi, però, si faranno sicuramente. «Sì, perché abbiamo avuto dei colloqui proficui con i gestori degli impianti sportivi che si sono detti ben contenti di poter avere l’opportunità di offrire dei punti verdi utili per le famiglie».
 Buone notizie arrivano anche dalla ciclabile invocata dagli abitanti, in particolar modo nel tratto che unisce via Einstein alla Sportcity. Qui, però, il piano si allarga a tutto il quartiere di Oltrisarco. «La pista ciclabile - continua - si farà nel 2013. Il motivo è molto semplice: l’anno prossimo copriremo il tratto di via Claudia Augusta tra via Santa Gertrude e la rotonda di via Roma, nel 2012 sarà la volta del segmento fino al cimitero e nel 2013, come proseguimento naturale, arriveremo in via Maso della Pieve. La tipologia d’intervento, comunque, sarà quella indicata dai residenti, ovvero il restringimento della carreggiata che faccia spazio alla corsia dedicata alle due ruote».
 Il comune di Laives, nel frattempo, comincerà le sue opere in parallelo: «Riqualificheranno la zona - spiega la Rungger - davanti alle scuole e speriamo che nel futuro tutto possa scindersi in un’unica opera che serva tutto il rione e colleghi i due comuni». Il rischio di sentirsi sempre divisi a metà tra Laives e Bolzano, in conclusione, viene definitivamente sgonfiato dalla presidente Rungger. «Cerchiamo di avere un contatto continuo con il sindaco di Laives Liliana Di Fede in modo da coordinare nel migliore dei modi gli interventi che riguardano le zone limitrofe e trattare Maso della Pieve nella sua unità. Ne è un esempio la gestione comune del centro culturale: anche noi intendiamo mantenere compatto il rione senza spaccarlo in due tra i due comuni». (a.c.)
Alto Adige 16-11-10
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lunedì, 15 novembre 2010



Via Maso della Pieve chiede un parco

BOLZANO. Il consigliere di quartiere Giovanni Barborini della circoscrizione Oltrisarco ha presentato una proposta chiedendo che venga fatto un nuovo parco a Maso della Pieve: «E’ da tempo che le numerose famiglie della zona chiedono un parco - precisa il consigliere - Lo spazio ci sarebbe attorno alla zona sportiva. A Maso della Pieve vivono numerose giovani famiglie e il Comune oltre ad autorizzare le nuove costruzioni deve mettere in atto i servizi necessari a costruire quartieri. Centinaia di famiglia di Maso della Pieve si devono accontentare di uno scivolo voluto dal precedente consiglio di quartiere ma adesso non basta più».
 Gli abitanti della zona, dunque, che negli ultimi anni sono aumentati grazie alle nuove abitazioni ora hanno bisogno di un luogo dove portare i propri figli. Non solo: molti anche gli anziani che chiedono un posto per trascorrere alcune ore all’aperto. «Nel Masterplan - prosegue Barborini preoccupato - è prevista la realizzazione di nuove case agevolate, l’aumento di cubatura, ma di verde nessuna traccia». Secondo il consigliere di quartiere la zona attualmente denominata area destinata ad impianti sportivi è inutilizzata. «Chiedo - precisa Barborini - che il Comune trasformi l’area e la metta a disposizioni di bambini ed anziani. La zona è distante dalla strada e avvolta dal verde, quindi sicura per i bambini e vivibile per gli anziani. Con un piccolo intervento si darebbe una vera risposta agli abitanti di questa zona di periferia».
Alto Adige 15-11-10
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lunedì, 15 novembre 2010



Maso della Pieve soffre: «Manca la ciclabile Viabilità pericolosa»

ALAN CONTI
BOLZANO.  Figli di nessuno, spaccati in due, né carne né pesce. Scegliete voi la definizione che più vi piace tra le tante espresse dai residenti e dai lavoratori della zona attorno a via Maso della Pieve perché, dalle parole di chi vive questa lunga strada periferica, emerge fortissimo un senso di abbandono, istituzionale e concreto.
 L’essere contemporaneamente molto vicini al sobborgo di San Giacomo, nel comune di Laives, e allo stesso tempo il proseguimento naturale di Oltrisarco, nel comune di Bolzano, determina delle difficoltà di riferimento amministrativo in un rione che, al contrario, ha voglia di sentirsi compatto.
 Come gruppo unito, quindi, porta avanti diverse richieste alla politica cittadina: dalla necessità di una pista ciclabile in direzione sud, verso i campi da calcio, alla messa in sicurezza dell’incrocio con la trafficatissima via Einstein, passando per la mancanza di negozi, punti di ritrovo e qualche manifestazione che possa ovviare al senso di periferia trascurata.
 Il primo a lanciare il sasso nello stagno è Lorenzo Merlini, residente attento e curatore del frequentato blog cittadino denominato “apritisangia”. «L’incrocio con via Einstein è troppo pericoloso, considerando che la strada verrà pure ampliata in futuro. Ci aspettavamo, come promesso dall’allora assessore alla mobilità Klaus Ladinser, già qualche anno fa, un intervento che permettesse la realizzazione di una pista ciclabile da quel punto fino ai campi sportivi: opera molto importante per i bambini, ma anche per le famiglie. Sarebbe sufficiente restringere la carreggiata e ampliare il marciapiede, ma finora nulla è stato fatto. Il tutto, inoltre, permetterebbe anche di scoraggiare il traffico improprio di chi dribbla la galleria della Strada statale 12 per transitare da questa parte. Altro progetto interessante, inoltre, è quello che riguarda la congiunzione di questa ciclabile al percorso di Laives e San Giacomo: progetto che riceverebbe anche il finanziamento provinciale. Perché, infine, non prevedere delle ore per i residenti nella piscina di Maso della Pieve, oberata soltanto da corsi di qualsiasi tipo? Il sospetto è che il rione paghi il trovarsi sostanzialmente a metà strada tra i comuni di Laives e Bolzano, per cui lavarsene le mani diventa più semplice».
 Daniela Ferrari, dal canto suo, denuncia «una sostanziale mancanza di attività commerciali, ma la tranquillità ci guadagna». All’”Isola dei tesori” troviamo Daniela Boscolo: «Il bacino commerciale è sicuramente meno ampio del Centro. Ci concentriamo, perciò, sui residenti».
 Olga Fadini ha aperto una attività lungo la strada. «Ci sono servizi molto funzionali come quello dell’autobus, ma a scarseggiare, a volte, è l’educazione di chi frequenta questa zona. Ci vorrebbe qualche controllo in più».
 Nel vicino negozio di abbigliamento troviamo Francesca Cembalo: «C’è poco da fare, siamo proprio una periferia. Pochi negozi, scarsa attrattività e zero manifestazioni. E’ vero, invece, che alcuni tratti della via sono assai pericolosi e gli incidenti frequenti». Angelo Saporito torna sulla richiesta di una ciclabile «che sarebbe alquanto utile per tutti e diminuirebbe anche gli spostamenti in auto interni al rione».
 Stessa opinione per Farchi Zaroual: «Siamo costretti sempre a muoverci in automobile. Necessario intervenire». Curiosa, invece, la richiesta di Ida e Andreina Cavallaro: «In questo quartiere si vive bene, non lamentiamoci della carne grassa. L’unico desiderio, semmai, sarebbe legato alla realizzazione di una bella pasticceria dove trovarsi per fare quattro chiacchiere in compagnia. Ecco, manca qualche punto d’aggregazione».
 Dario Gattolin propone invece una radiografia dettagliata della zona: «A volte ci sentiamo dimenticati. Non mi spiego, per esempio, come mai in tutti i quartieri si può parcheggiare sugli stalli bianchi con il bollino residenziale, mentre qui abbiamo le soste con disco orario di dodici ore e multe che fioccano. Infastidisce, inoltre, l’impossibilità di sfruttare la piscina: accettano qualsiasi tipo di associazione, ma non si trova lo spazio per gli abitanti del rione che la ospita. Siamo condannati, infine, a non essere né carne né pesce, spaccati come siamo tra Laives e Bolzano».
 Chiude il giro di opinioni lo studente bellunese Luca Meneghel: «Frequento l’università e per la vita di tutti i giorni Maso della Pieve è senz’altro una zona tranquilla. Devo ammettere, però, che per ritrovarmi con gli amici vado sempre in centro storico perché qui c’è poco, anzi, nulla».
Alto Adige 14-1-10
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categoria:maso della pieve
giovedì, 11 novembre 2010



Le segnalazioni dai rioni cittadini

Un indirizzo e-mail: quartieri@altoadige.it, basta un clic per segnalare alla redazione dell’Alto Adige un problema, piccolo o grande che sia, legato al prorio quartiere. Il quotidiano Alto Adige ha avuto sempre una particolare attenzione per i problemi legati alla vivibilità dei quartieri del capoluogo altoatesino.
 Un impegno che, negli ultimi mesi, si è intensificato, grazie alle numerose segnalazioni pervenute alla redazione da parte dei cittadini. Per migliorare questo servizio a favore della comunità, il giornale ha un indirizzo e-mail specifico. Chiunque abbia voglia di segnalare le cose che non funzionano nel proprio quartiere è invitato a scriverci.
Alto Adige 11-11-10
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categoria:maso della pieve
giovedì, 04 novembre 2010



Sono pronta a fare servizio di pediatria a Oltrisarco

BOLZANO. «I genitori di Oltrisarco chiedono di avere un servizio pediatrico nel quartiere? Io sono disponibile». Lucia Pappalardo, difronte all’ennesima protesta delle famiglie del quartiere, dà la sua disponibilità a risolvere un problema che riguarda centinaia di famiglie.
 «Io - spiega la specialista - ho aperto circa un anno fa lo studio all’interno di un poliambulatorio che si trova al Garden Village di San Giacomo. Del mio servizio, in base alla legge, possono usufruire i bambini del distretto, ovvero residenti tra Laives, San Giacomo e Maso della Pieve». Nel distretto non rientra Oltrisarco. Per superare lo scoglio, previsto dalla legge, bisognerebbe fare una deroga. «Ma visto che nel quartiere di Oltrisarco manca il servizio, almeno temporaneamente si potrebbe consentire alle famiglie che lo desiderano di portare i bambini nel mio studio. In fondo, il tragitto tra Oltrisarco e San Giacomo è breve: io sono raggiungibile facilmente sia in auto che in bus».
 Pappalardo però, prevedendo già che l’Asl non conceda deroghe, suggerisce anche un’altra soluzione: «Potrebbero mettermi a disposizione uno studio dove potrei andare settimanalmente a prestare qualche ora di servizio».
 La soluzione potrebbe andare bene alla pediatra che, avendo aperto da poco lo studio di San Giacomo, ha pochi pazienti, come ovviamente alle famiglie costrette altrimenti a fare il giro della città per trovare uno specialista. Per i genitori si apre uno spiraglio di veder risolto un problema che si trascina ormai da anni.
 L’ultima parola a questo punto passa all’Asl. Tocca a Paolo Conci, primario dei distretti, decidere se le soluzioni prospettate da Lucia Pappalardo sono giuridicamente percorribili.
Alto Adige 4-11-10
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martedì, 02 novembre 2010


I furbetti senza il bollino viola

Nella recente seduta del Consiglio di quartiere, alla presenza dell̓assessora Judith Kofler Peintner e dei massimi tecnici comunali, si è parlato di viabilità e traffico a Oltrisarco: un’annosa questione, sempre piena di problematicità e di difficile soluzione.

Tasto caldo – e dolente – è quello del traffico in ingresso da sud, che dovrebbe essere limitato dai provvedimenti
presi in passato ma che vede crescere sempre di più i “furbi” che passano senza il necessario bollino viola. Dai controlli eseguiti dai vigili urbani dall’11 al 16 ottobre per complessive 8 ore a campione (vedasi grafica in alto), su un totale di 1.183 passaggi sono state riscontrate 160 infrazioni: il che equivale ad un 14 % circa di transito “vietato”, che contribuisce all’inquinamento atmosferico e acustico del quartiere.
Pare che alcuni commercianti non abbiano ancora digerito la limitazione e la osteggiano attribuendole la
causa della crisi del commercio nel rione, ma non sanno spiegarci come mai la crisi pare riguardare tutta la
città – e non solo – e come mai i negozianti del centro storico, dove il traffico è nullo, siano lì da sempre.
Intanto leggiamo che nel 2009 i valori di ossido d’azoto (generato soprattutto dal traffico stradale) rilevati dalla
centralina di via Claudia Augusta si sono attestati sui 46 microgrammi/ metro cubo contro la soglia di 40 fissata
dagli organismi internazionali a tutela della salute pubblica. E per questo se il Comune non fornisce entro dicembre un piano di rientro, andrà incontro ad una procedura d’infrazione da parte della Comunità
europea. Altro ci sarebbe da dire ma lo spazio è limitato: non mancheranno in futuro occasioni per riprendere
e aggiornare l’argomento.
Vicepresidente Giuliano Gobbetti
giuliano.gobbetti@comune.bolzano.it

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categoria:maso della pieve
lunedì, 01 novembre 2010



«Pediatra, la soluzione c’è»

Ambulatorio pediatrico ad Oltrisarco? Una soluzione possibile. Da almeno 5 anni la richiesta dei cittadini e stata più volte portata ai politici comunali e provinciali.
 La soluzione ci sarebbe e diciamo ci sarebbe già stata se gli uffici responsabili avessero inserito nella convenzione rivolta ai Pediatri l’indicazione sul luogo di apertura dell’ambulatorio. Nello scorso mandato in quartiere avevo ricevuto alcune richieste di pediatri disposti ad aprire ad Oltrisarco.
 Mi risulta che negli ultimi tempi un nuovo pediatra è stato convenzionato e che a aperto l’ambulatorio a Bolzano. La quantità di pediatri è regolamentata da parametri definiti sulla distribuzione nel territorio cittadino c’è libera scelta dei medici che hanno ricevuto la convenzione.
 Basterebbe modificare le nuove convenzioni oppure aumentare di una unità Pediatra legando la convenzione ad Oltrisarco. Propongo in alternativa di autorizzare uno dei pediatri attuali per alcune ore di esercitare in più sedi e la Provincia metta a disposizione dei locali ad affitto controllato per dare una risposta d’emergenza ai 12,000 abitanti. Giovanni Barborini BOLZANO
Alto Adige 1-11-10
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giovedì, 28 ottobre 2010



Maso della Pieve: area camper malsana

Mi domando come mai nessuno da parte del Comune si sia preoccupato di pensare alla manutenzione dell’area camper in via Maso della Pieve, dal momento che l’impianto, molto bello in se stesso non è autopulente, e non può essere lasciato alla mercè di maleducati, locali e di passaggio. Io non penso che per spruzzare un po d’acqua e lavare le griglie, ci voglia una persona fissa sul posto, credo che al passaggio, l’operatore ecologico, lanci uno sguardo ed eventualmente provveda alla “spruzzata tecnica”, non più di cinque minuti, e nel caso di intasamento avverta l’Ufficio preposto alla bisogna. Ma dopo più approfondite indagini, sembra che la SEAB, più volte sollecitata dal Comune di Bolzano, non abbia ancora predisposto un preventivo da inviare all’apposito ufficio comunale, e non si conoscono i motivi di questo ritardo e di questo palleggiamento di responsabilità tra le due AMministrazioni. Ora credo che il Comune di Bolzano conosca effettivamente l’utilità dei camperisti, locali e ospiti, per l’incremento commerciale e turistico della nostra città, e specialmente ora con l’avvicinarsi del “Mercatino di Natale”, si può presumere che la quantità di utilizzatori dell’impianto crescerà in modo esponenziale, ed alla stessa maniera aumenteranno le difficoltà igieniche qualora l’impianto venga lasciato a se stesso come attualmente si trova. Proprio all’ingresso della nostra città! In alcuni uffici sembra ci siano degli specialisti, iscritti all’Ucas, (Ufficio Complicazioni Affari Semplici), specialisti che si trovano in tutte le amministrazioni che per principio godano nel “non fare”. Spero che in queste amministrazioni, per una cosa così semplice non abbiano bisogno di “consulenze esterne”, e possano provvedere in tempo.
Alto Adige 28-10-10
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categoria:maso della pieve
lunedì, 04 ottobre 2010





dove trovare taxi - wo taxi erhÄltlich ist
Rivendita 77 Via S. Geltrude/St. Gertraudstr. 20
Rivendita Giovanazzi Via S. Vigilio/St. Vigilstr. 104
Ricevitoria Centroservizi Via Claudia Augusta-Str. 43
Al mio tabacchino Via Claudia Augusta-Str. 91


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venerdì, 24 settembre 2010



Via Claudia Augusta: arrivano la ciclabile e la corsia per i bus

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Traffico e inquinamento a Oltrisarco. Dopo le richieste avanzate dalla circoscrizione all’assessorato alla Mobilità, ora il Comune annuncia i prossimi interventi per risolvere i problemi viabilistici del quartiere. Mentre sul fronte inquinamento si sono avviati studi ad hoc, e mentre sull’eccessivo afflusso di auto da sud in via Claudia Augusta nel giro di due settimane si inizieranno i rilievi per misurare entità e gravità del fenomeno, ora il Comune annuncia le novità in arrivo per quanto riguarda corsie per i bus, parcheggi e, soprattutto, la tanto attesa ciclabile lungo via Claudia Augusta. Che, se tutto dovesse procedere senza intoppi, potrebbe essere completata entro il 2012.
 Illustrano cosa verrà attuato prossimamente il mobility manager del Comune Sergio Berantelli e il direttore dell’ufficio pianificazione mobilità, Ivan Moroder. Intanto, spiegano, «nel giro di poche settimane il progetto di ciclabile fra le rotonde di via Roma e via Santa Geltrude, il secondo dei tre lotti previsti, verrà portato in giunta, finanziato e approvato. Poi si indirà il bando di gara. L’inizio lavori è previsto per marzo o aprile. I lavori dureranno 45-50 giorni». Insomma, terminato il tratto da Maso della Pieve al cimitero, per la prossima estate il secondo tratto della ciclabile dovrebbe essere operativo. «Il progetto definitivo è pronto», prosegue Berantelli. «Per attuarlo abbiamo dovuto attendere che il Parkauto Mignone entrasse a pieno regime, cosa avvenuta da pochi giorni. Solo così potremo eliminare alcuni posti auto sul lato dove affaccia il comando della guardia di finanza, spostando i restanti stalli sul lato opposto. Eliminati i posti auto, dal sottopasso con viale Trento e fino alla rotonda con via Roma sarà realizzata una pista ciclabile bidirezionale larga due metri e mezzo, separata dalla sede stradale tramite una aiuola verde larga un metro e trenta». Dall’altra parte della via, «ci saranno dei posti di carico/scarico destinati alla nuova struttura pubblica comprendente biblioteca, nuovo centro civico eccetera, oltre ad alcuni posti auto liberi». La ciclabile subirà dei rimaneggiamenti anche alla rotonda con via Roma, dove verrà portata maggiormente all’interno della piazzetta e separata dal pericoloso transito stradale. Pure sul tratto iniziale di via Roma, tra la rotonda e il ponte, sono previste delle migliorie. Intanto, «sul lato destro salendo sarà realizzata una corsia preferenziale per gli autobus 2 e 7, che, si è misurato, alle 18 impiegano fino a 8 minuti per percorrere quei 200 metri, rallentando così eccessivamente il servizio. La ciclabile in salita verrà così spostata sul lato sinistro salendo, diventando così bidirezionale fino all’attraversamento pedo-ciclabile attuale, da dove si proseguirà come oggi.
 Per quanto riguarda il tratto basso della ciclabile, da Maso della Pieve a San Giacomo, «i lavori proseguiranno in accordo con il comune di Laives; sono già previsti, progettati e finanziati».
 Nel tratto dal cimitero all’imbocco di via Claudia Augusta, oggi ritenuto da molti troppo pericoloso perché i ciclisti si immettono direttamente sulla via, il Comune ha previsto di realizzare una sorta di corsia di immissione, protetta da dissuasori.
 Infine, il tratto più atteso, dall’imbocco sud di via Claudia Augusta fino alla rotonda con via Roma. Dopo anni di promesse e disillusioni, Berantelli e Moroder rassicurano: «Tecnicamente abbiamo stabilito che realizzare la pista è possibile. Ci sono naturalmente di mezzo i finanziamenti, motivo per cui probabilmente i lavori verranno suddivisi in più lotti per risultare meno pesanti, ma la volontà del Comune c’è. Ovviamente, si dovranno eliminare dei posti auto per creare lo spazio necessario, e questo si potrà fare quando davanti alla parrocchia Ss. Rosario verrà realizzato il parcheggio interrato per residenti. Ma i due lavori potranno procedere di pari passo».
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martedì, 31 agosto 2010



Oltrisarco: telecamere per le auto da sud

ALAN CONTI
BOLZANO. Oltrisarco si spacca sul traffico in arrivo da sud. Via Claudia Augusta percorsa da veicoli che tutto hanno tranne il necessario bollino segna un solco tra residenti e commercianti. Da una parte si chiedono più controlli con le telecamere, dall’altra prevale la linea della riapertura della strada che conceda ossigeno al commercio del quartiere.
 Lungo la via centrale di Oltrisarco, comunque, si profila anche un compromesso che potrebbe accontentare tutti: dal lunedì al venerdì transito sbarrato con controllo elettronico mentre nel weekend, in particolare al sabato, libera circolazione dei veicoli e di chi vuole fare shopping arrivando, per esempio, dal bacino di San Giacomo e Maso della Pieve. «Bisogna assolutamente - l’opinione di Daniele Pizzo - installare una telecamera e prevedere più controlli. Così la situazione è ridicola». «In molte città italiane - aggiunge Patrizia Ruvidotti - esistono addirittura dei sistemi di videosorveglianza per le Ztl, non si capisce perchè Bolzano non sia in grado. Appurato che i vigili non possono essere dappertutto, facciamoci aiutare dalla tecnologia. Capisco le esigenze dei commercianti, ma se la logica è quella di ridurre lo smog allora qualcosa va fatto perchè così siamo semplicemente in mezzo al guado che scontenta tutti». Stringata la ricetta di Romeo Varatella: «Multe e telecamera. Stop. I commercianti si lamentano, ma poi gli incassi li fanno comunque». Alessia Greco, gestore del bar “Irony”, è la prima a portare avanti le richieste dei mondo commerciale. «È evidente che quando si chiude la strada principale il rione muore: il passaggio è fondamentale per le attività. Il traffico, a quanto pare, continua ad esserci, quindi tanto vale riaprire del tutto e vedere come vanno le cose». Alberta Spaziano e Lorena Cattol lavorano al tabacchino “Centro servizi” e si schierano piuttosto nettamente per il via libera del transito da sud. «Le attività commerciali della zona - spiegano - hanno risentito moltissimo della chiusura. C’è tutto un bacino di clientela, riferibile alle zone di San Giacomo e Laives, che una volta si spingeva periodicamente fino a qui, mentre adesso si guarda bene dal fare il giro dell’oca. Non esiste alternativa alla riapertura, anche parziale, per conquistare nuovamente queste persone». All’interno del tabacchino, però, si innesca ben presto una discussione con Emilio Mega che ribatte: «Il commercio deve puntare sulla qualità. Se un negozio sa di offrire un servizio competitivo con il resto della città, se non migliore, può tranquillamente continuare a contare sullo zoccolo duro della clientela. Nella disamina, comunque, andrebbe inserita anche l’apertura progressiva dei centri commerciali che quando via Claudia Augusta era totalmente libera ancora non esistevano e non avevano questo peso. A questo punto, quindi, punterei personalmente a un rafforzamento dell’efficacia dei controlli. Chi abita qui comprende perfettamente che non si può pretendere un vigile fisso all’imbocco della strada che faccia la conta, ma una telecamera mi sembra una richiesta legittima». Silvia Malvagia e Mara Segantin, dall’interno di “Acqua&Sapone” cercano di trovare una via d’uscita. «Da commercianti chiaramente ci piacerebbe avere più movimento, ma capisco i residenti indispettiti. Si potrebbe, però, cercare un compromesso: chiudere durante la settimana e permettere il transito al sabato. È anche vero, comunque, che se ci si basa su un commercio rivolto principalmente alla gente del nostro quartiere si può sopravvivere». Donika Gosa del panificio “Lemayr” si allinea ai colleghi: «Assolutamente vero, comunque, che il passaggio è calato drasticamente negli ultimi anni e a noi non resta che differenziare l’offerta».
Alto Adige 31-8-10
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domenica, 29 agosto 2010



Barborini: ciclabili da allungare nella Circoscrizione di Oltrisarco

BOLZANO. Il consigliere della Circoscrizione di Oltrisarco Giovanni Barborini (Udc) critica le novità sulla viabilità proposte dall’assessore comunale Judith Kofler Peintner. «Sul fronte ciclabili il nostro quartiere è in credito e chiediamo venga fatto di più. Da tre anni, per esempio, aspettiamo il prolungamento della pista per le bici nel tratto dal cimitero all’incrocio di via Claudia Augusta con via Volta. Si tratta, infatti, di una strada utilizzata da molti ragazzi per raggiungere la zona sportiva di via Maso della Pieve. Va realizzato, inoltre, pure il tratto tra via Santa Geltrude e il polo scolastico di Aslago». Barborini affronta anche il tema dei limiti di velocità. «Sarebbe opportuno ridurli in prossimità delle scuole “Tambosi” e dell’asilo “Dante Alighieri”. L’introduzione dei 40 chilometri l’ora è rimasta in gran parte della città pura teoria: si dovrebbe intervenire come hanno fatto a Laives e San Giacomo, dove hanno lavorato sul fondo stradale». Pronta, infine, una rischiesta per il consiglio di Quartiere: «Proporrò di redarre un documento da inviare all’assessore». (a.c.)
Alto Adige 28-8-10
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domenica, 15 agosto 2010



Barborini: «Ripartire dai quartieri per dare risposte al disagio dei giovani»

BOLZANO. «Verifichiamo nei quartieri la possibilità di avviare un progetto che coinvolga i cittadini proponendo una «città solidale» dove i bisogni dei giovani siano un tema comune». Lo propone Giovanni Barborini, consigliere della circoscrizione Oltrisarco.
 «Il tema della qualità della vita dei nostri giovani - sostiene Barborini - si scontra con la povertà di ideali di prospettiva per il futuro. Spero che si possa aprire una discussione anche tra i cittadini partendo dai quartieri, ovvero dai luoghi dove i ragazzi vivono e fanno le prime esperienze. Per troppo tempo ci siamo lasciati convincere che il benessere materiale sia in grado di soddisfare tutto. La nostra città si deve chiedere, con maggiore attenzione, quale finalità hanno i cortili e le strade. Deve interrogarsi se i quartieri sono luogo di relazione e di crescita. Gli ultimi tre nuovi quartieri sono stati realizzati con locali pubblici, centri sociali da far gestire ai cittadini, luoghi alternativi ai bar in cui si possano trovare spunti e proposte di crescita coinvolgendo responsabilmente anche i genitori. Tutto questo per evitare che i giovani trovino solo negli eccessi il modo per divertirsi. Gli episodi degli ultimi giorni devono far riflettere su quello che sta succedendo».
Alto Adige 13-8-10
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lunedì, 10 maggio 2010


Oltrisarco: sì al metrò di superficie

Verrebbe utilizzato un terzo binario sul sedime della linea del Brennero In Bassa Atesina in meno di 20 minuti

BOLZANO. C’è un progetto di metropolitana di superficie, già messo a punto alcuni anni fa, che potrebbe tornare di piena attualità nelle prossime settimane. La proposta è stata ricordata proprio in questi giorni da Giovanni Barborini, vicepresidente del consiglio di quartiere di Oltrisarco. Si tratta di un progetto in grado di garantire un collegamento veloce su rotaia tra la Bassa Atesina ed il centro storico di Bolzano utilizzando, per gran parte del tragitto, l’attuale sedime ferroviario della linea del Brennero. «Al di là di tutto quanto è stato detto e scritto in questi giorni - ricorda Giovanni Barborini - questo progetto potrebbe essere realizzato in tempi ristretti e con costi decisamente limitati».
 Eppure dopo un primo studio effettuato ai tempi dell’assessore provinciale ai trasporti Michele Di Puppo, nessuno ha più voluto parlarne e gli incartamenti sono rimasti sepolti in qualche cassetto.
 Cosa prevede l’ipotesi di collegamento su rotaia? «In primo luogo - ricorda Dario Caldart, abitante a Oltrisarco - di predisporre un nuovo binario accanto a quelli attuali per il tratto tra Bolzano e la zona di Ora. Il tragitto dovrebbe poi prevedere di far giungere il tram in pieno centro storico di Bolzano con fermate nella zona di Santa Geltrude, Oltrisarco, Bolzano sonza Industriale, San Giacomo via Einstein,, San Giacomo Aereoporto, Laives, Bronzolo e Ora. Tempo di percorrenza di 18 minuti per trasferirsi dal centro di Bolzano a Ora. Il progetto era stato definito nel piano piano provinciale dei trasporti del 2003 ma non è mai stato appoggiato con entusiasmo dalle forze politiche. Non si capisce bene perchè. Grazie all’ipotesi del terzo binario, il collegamento potrebbe essere proposto proprio con la logica della metropolitana di superficie con un treno ogni venti minuti. I costi sarebbero abbastanza contenuti. Sette anni fa erano stati quantificati in circa 26 milioni di euro. «Rispetto a progetti faraonici difficilmente realizzabili come lo spostamento del tracciato dell’autostrada - puntualizza ancora Giovanni Barborini - questo della metropolitana di superficie lungo il tracciato della linea del Brennero potrebbe diventare realtà in tempi realtivamente stretti».
 Il problema è trovare appoggi a livello politico. I benefici, comunque, sono facilmente intuibili perchè verrebbero poste le basi per eliminare gran parte del traffico veicolare dei pendolari tra Bolzano e la Bassa Atesina. Probabilmente il progetto non convince i piani alti del palazzo provinciale perchè non costituisce una soluzione alla necessità di un collegamento veloce anche con l’Oltradige.

Galleria del Virgolo solo verso nord

BOLZANO. Il progetto della metropolitana di superficie lungo la linea ferroviaria del Brennero avrebbe dovuto essere completato da un’altra opera abbozzata e mai portata a termine; lo spostamento in galleria del sottopasso di via Trento a Piè di Virgolo della ferrovia. Questo ulteriore progetto porterebbe a liberare i due attuali binari della linea scoperta che corre sotto la parete rocciosa del Virgolo. A questo punto il sedime ferroviario potrebbe essere utilizzato per realizzare un tratto di arginale sud a senso unico che consentirebbe di utilizzare l’attuale arginale, nel tratto sotto la galleria del Virgolo, a senso unico in direzione nord. Si tratterrebbe, in pratica, di attuare il progetto originario dell’arginale che prevedeva per l’appunto l’utilizzo della galleria del Virgolo per il transito del solo traffico diretto a nord. Viale Trento, infine, verrebbe completamente liberata dal traffico veicolare.


Alto Adige 10-5-10
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venerdì, 07 maggio 2010

A Oltrisarco si sposta la ciclabile per far posto a una corsia per i bus

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. Preoccupazione, a Oltrisarco, per la temuta sparizione della ciclabile fra le rotonde di ponte Roma e via Claudia Augusta, probabile preludio alla non realizzazione della pista verso il campo Coni di via Santa Geltrude. La voce si è diffusa, ma il Comune tranquilizza: timori infondati. Verranno eseguiti dei lavori, ma la ciclabile attuale non sparirà. Verrà solo spostata tutta su un lato, mentre sull’altro si realizzerà la corsia preferenziale dei bus. E arriverà pure la pista verso il campo Coni.
 Nel rione più di qualcuno si è accorto dei rilievi effettuati nei giorni scorsi dai tecnici comunali, che si aggiravano fra la rotonde di ponte Roma e via Claudia Augusta. Oggi, per passare sotto al viadotto ferroviario, ci sono due corsie per le auto, una a destra e una a sinista della pila centrale del ponte, più le due ciclabili ai lati. A destra scendendo, si va verso Oltrisarco; a sinistra salendo, si va verso il ponte. Il tratto però è molto trafficato e gli autobus 2 e 10 spesso si trovano incolonnati, rallentando vistosamente la frequenza delle corse. Per ovviare, ai Lavori pubblici si è pensato di eliminare la ciclabile di destra salendo. Verrà sostituita da una corsia preferenziale per i mezzi pubblici. La pista per le biciclette, invece, sarà spostata sul lato opposto, ampliando e rendendo a doppio senso di circolazione la ciclabile attuale. Dunque, i timori diffusisi nel rione sarebbero infondati. Lo chiarisce l’assessore uscente ai Lavori pubblici, Stefano Pagani. «Non avrebbe avuto alcun senso eliminare la pista già esistente, tanto più che le intenzioni del Comune vanno in direzione totalmente opposta, verso il potenziamento della rete. In particolar modo a Oltrisarco, dove il bisogno di mobilità sostenibile è molto sentito». Per questo, nelle intenzioni dell’assessorato, la ciclabile attuale non verrà eliminata, ma addirittura allungata. «Sia i lavori per la corsia preferenziale, sia quelli per la pista verso Santa Geltrude, riusciremo a iniziarli entro l’anno. Lo stanziamento relativo è già a bilancio, la progettazione sta avanzando. Dovremo pubblicare il bando, indire la gara e assegnare l’appalto, ma nel giro di qualche mese si partirà».
 Sempre riguardo ai cantieri in zona, Pagani precisa: «A Ponte Roma, questa settimana si sarebbe dovuto procedere con l’impermeabilizzazione della corsia a valle, praticamente terminata, ma piove troppo. Speriamo di iniziare e terminare la prossima settimana. Poi, per la circolazione ci sarà il cambio di corsia. Sul lato a valle del ponte, entro l’anno sarà pronta la ciclabile che si collegherà a Claudia Augusta».
Alto Adige 7-4-10
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categoria:maso della pieve, ciclabile pedonabile
giovedì, 06 maggio 2010

Oltrisarco notizie del rione per e-mail

BOLZANO. Ieri è uscito l’ultimo numero esclusivamente cartaceo di Taxi, il mensile free press di Oltrisarco, Aslago e Maso della Pieve. Come spiega il direttore responsabile, Paolo Florio, dal prossimo numero - il terzo dopo la rinascita arrivata ad aprile 2010 dopo un anno e mezzo di stop - la rivista uscirà soprattutto on line. Qualche copia cartacea si potrà trovare in quattro rivenditorie del rione, ma lo zoccolo duro saranno gli oltre mille abbonati via posta elettronica. Ci sarà anche un sito web ad hoc. Per info e richieste: taxi@insidebz.net.
Alto Adige 6-5-10
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categoria:maso della pieve
mercoledì, 21 aprile 2010

Urbanistica, gli studenti studiano Oltrisarco

BOLZANO. Una città i cui limiti naturali si integrino armonicamente con le esigenze urbanistiche. Alcuni studenti della prestigiosa Architectural Association di Londra, in collaborazione con le Università di Trento e Innsbruck, hanno presentato ieri la loro visione per la riqualificazione di alcune aree di Bolzano. Sulla base dei temi proposti dal Masterplan, gli studenti, nel corso di un workshop di una settimana coordinato dall’architetto Thomas Demetz, hanno elaborato alcune soluzioni per lo sviluppo delle aree più critiche, in particolare per Oltrisarco. Presente l’assessore all’Urbanistica Chiara Pasquali, entusiasta: «La nostra città vuole porsi come centro di studi per progetti all’avanguardia». Obiettivo del seminario è stato lo studio di sistemi volti all’abbattimento delle barriere (arginale, autostrada) che impediscono la connessione tra le diverse aree della città, cercando di mantenere saldo il rapporto con la natura. Una delle soluzioni proposte è lo spostamento dell’arginale verso un’area più interna, in modo da permettere un ampliamento della frangia fluviale, e un maggior sfruttamento delle sue aree limitrofe. Attraverso una sapiente riqualificazione delle pendici del Virgolo, è inoltre possibile creare un’unica rete idrica in grado di collegare la collina con il lungo fiume, arricchendo le aree circostanti con numerosi parchi verdi e ciclabili. Per la creazione di una nuova identità moderna dell’area, è emerso, è necessaria la creazione di infrastrutture in grado di accrescere la multifunzionalità dell’area, evitando di relegarla ai soli usi industriali. (cl.pa.)
Alto Adige 21-4-10



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sabato, 20 febbraio 2010


Aslago chiede negozi e bus

 

ALAN CONTI



 BOLZANO. Più mezzi pubblici e negozi, un supermercato vicino, una ritoccata all’asfalto pericoloso e la voglia di non sentirsi come la periferia sconosciuta della città: Aslago e i suoi residenti buttano sul tavolo della discussione dei quartieri alcune criticità che troppo spesso vengono tralasciate, in ossequio all’omologazione con Oltrisarco. Un rione, Aslago, che si arrampica sulle pendici che soffre dell’ombra del fondovalle e che si sente di serie B anche nel proprio quartiere. Popolazione prevelentemente anziana, costretta tutti i giorni al sali-e-scendi dei ripidi gradini che portano al centro di Oltrisarco. Tutto diventa più faticoso: dalla spesa, alla farmacia, bisogna scender “a valle”.
 «Tutto sommato non si sta male, Aslago è un rione con una sua storia ed una sua “anima” - chiarisce Silvio Brunello -, però è importante capire che le nostre esigenze non sono sempre uguali a quelle di Oltrisarco. Qualche negozio anche nella parte alta, per esempio, non guasterebbe. I pochi che c’erano non esistono più. Uno alla volta se ne sono andati tutti».
 Fabio Cescato riporta all’attenzione un problema diffuso e una certa insofferenza nei confronti degli abitanti di Oltrisarco: «Vengono quassù con i cani e lasciano tutto sporco di escrementi. Qualcuno si è pure preso la briga di fare delle fotografie e inviarle agli uffici competenti, ma nulla è cambiato. Gli stranieri? Ne abbiamo molti in questa zona, ma finchè riescono ad avere un lavoro e rispettano le regole, per noi non c’è nessun problema».
 Marco Sbironi sposta l’attenzione su commercio e sicurezza stradale: «Non c’è nemmeno un tabacchino da via Castel Flavon in su. Non solo, l’asfalto sarebbe da mettere a posto perché basta un poco di pioggia o neve per renderlo scivoloso, quindi pericoloso per scooter e biciclette. Se ci aggiungiamo che molte auto passano a velocità ragguardevoli il quadro diventa preoccupante».
 Mauro Ianeselli è una memoria storica del quartiere: «Siamo sempre stati considerati di serie B - racconta -. Prima eravamo il Bronx bolzanino, oggi il ricettacolo degli stranieri: in parte può essere vero, ma non tutto è da buttare via. E’ vero, i negozi sono pochi, ma credo che commercialmente sarebbe impossibile sopravvivere contando solo su un bacino d’utenza formato dagli anziani. I giovani, infatti, scendono a Oltrisarco o in città per comprare le cose. Certamente si tratta di un dormitorio perché, a parte le abitazioni, non c’è nient’altro, ma i mezzi pubblici dovrebbero essere più frequenti. Allargando il discorso, comunque, sarebbe bene considerare lo scadente livello delle scuole di questa zona».
 Maria Berton è lapidaria: «Aslago - dice dura -, dal punto di vista commerciale, sta morendo e nessuno fa nulla per salvarla».
 Davide Serafini è un giovane della zona: «Se siamo dimenticati? Assolutamente sì. D’inverno, quando nevica, sembra che nessuno si ricordi che a Bolzano esistiamo pure noi. I luoghi d’incontro per i giovani, invece, sono un autentico miraggio da queste parti».
 Mariano Grizzanti è il gestore del bar “Lyon’s”: affacciato su piazzetta San Vigilio gode di un punto d’osservazione privilegiato sulla zona. «Da quando hanno trasformato questa piazza, eliminando i parcheggi e il prato hanno dato il definitivo colpo di grazia al rione. Oggi non c’è davvero più nessuno che arrivi fino a qui».
 «I dossi per far rallentare le auto - chiude Gianni Cuda - se li è portati via lo spalatore e non son più tornati, i turisti da queste parti sono mosche bianche, gli anziani son costretti a farsi migliaia di scalini al giorno perché mancano gli autobus, le macchine sfrecciano lungo le strade deserte di un dormitorio. E’ sufficiente tutto questo per dire che se Oltrisarco è di serie B Aslago, come minimo, naviga in C1?».

Alto Adige 20-2-10
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giovedì, 04 giugno 2009

Oltrisarco, gli studenti pressano il sindaco


Ciclabile, sicurezza nomadi, verde, aree per lo sport: incontro incandescente alle medie «Enrico Fermi»

di Alan Conti

BOLZANO. Lo hanno pressato per più di un’ora. Domande a raffica sul quartiere, i suoi problemi, le prospettive. E’ stata una mattinata dura quella di ieri per il sindaco Spagnolli invitato ad un faccia a faccia con gli studenti delle scuole medie Fermi. La Oltrisarco dei “vorrei, ma non posso” è quella uscita dall’incontro. Tanti i temi messi sul tavolo da ragazzi e ragazze del piccolo parlamentino dell’istituto e, al centro di tutto, lo sviluppo di uno dei quartieri più delicati della città dal punto di vista dei giovanissimi, che poi spesso coincide con quello dei più grandi. Il primo cittadino, però, si è trovato a condividere molte delle richieste, ma per inghippi burocratici, giuridici e economici, altrettanto spesso ha aperto le braccia in segno di sostanziale impotenza. Più giustificazioni che prospettive, dunque, per un pubblico che di prospettive si nutre e non nasconde un pizzico di disappunto.

 Il sindaco entra nella saletta accolto con una sinfonia di flauti sulle note di “Guantanamera”. L’esordio di Spagnolli è di quelli da navigato show-man. ‹‹Canteremo tutti insieme questa canzone quando finalmente Guantanamo sarà smantellata...››.

 Il problema è che i ragazzi, invece dei flauti, inziano a «suonare» proprio il sindaco. Con una serie di domande puntuali e concrete, sotto l’occhio vigile - e soddisfatto - del preside (ed ex asessore comunale alla cultura) Giuliano Gobbetti. Si entra subito nel vivo. Silvia non si fa pregare nel pungere l’illustre ospite: «Vogliamo un passaggio pedonabile tra via del Parco e via San Vigilio. Niente più chilometri con le cartelle pesanti».

 Pronta la replica istituzionale: ‹‹Sarebbe comodo, ma i proprietari interessati dai due progetti non vogliono vendere e non esistono condizioni di pubblica utilità per l’esproprio. Se riuscite voi a convincerli...››.

Bella bollente anche la patata recapitata da Franco: ‹‹Perché distruggere il campo Coni per farne case?››. ‹‹Per voi ragazzi - la risposta - è meglio pensare di avere due condomini in mezzo ad un ampio spazio verde più facilmente accessibile. Per l’atletica costruiremo un altro campo più attrezzato, ma tranquilli, prima che tutto questo accada sarete già mamma e papà››.

Via Maso della Pieve è poi di estrema attualità, con Sportcity e ciclabile al centro della discussione: per Rebecca la famiglia sinti Ferrari è un problema, mentre Umberto lamenta la pericolosità di raggiungere gli impianti in bicicletta.

 «I nomadi in quel punto sono un nodo da risolvere - risponde Spagnolli -: loro stessi non vedono l’ora di andarsene e so che stanno trattando un terreno in Abruzzo. Noi, però, vorremmo predisporre delle microaree, ma finchè la Provincia non mette mano alla legge rischiamo di farci bloccare come successo per i Gabrielli. Questa generazione non è ancora pronta a vivere in appartamento. La ciclabile, invece, è davvero da modificare: sono in attesa del progetto dagli uffici».

 Andrea è scontento di un quartiere che “vive di soli bar e pochissimi negozi”.

Spagnolli non dà speranze: «Da quando lo Stato e l’Europa hanno liberalizzato le licenze non abbiamo più nessun controllo, a parte quello sugli orari di chiusura. L’unico bar che ho fatto chiudere è stato il “Boe’s”, ma ci sono voluti centinaia di controlli, una burocrazia interminabile e adesso è di nuovo aperto: in Italia il diritto privato batte sempre quello pubblico e sul mancato numero contingentato delle licenze è meglio lasciar perdere».

Altri temi che stanno a cuore agli studenti sono quelli legati allo sport: pochi campi da calcio e piscine. «Di campetti ne abbiamo uno ogni 10.000 abitanti, francamente pochi - riconosce Spagnolli -, ma mancano gli spazi. La superficie sintetica è la preferita e non appena la Federcalcio ci darà l’ok la metteremo anche al “Druso”. La piscina coperta nuova è anche un mio desiderio, ma i costi sono troppo alti e l’unica soluzione pensabile è di coprire una di quelle del Lido». La proposta leva un coro di mugugni che si dipana solo quando il discorso cade sul problema sicurezza. ‹‹A Bolzano abbiamo delle statistiche ottime, ma si può sempre migliorare. Non con le ronde, però. Mi opporrò, invece, a chi vuole diminuire il numero di poliziotti a nostra disposizione››.

 In chiusura tutti i temi che il sindaco rimpalla per mancanza di competenza. ‹‹Per i problemi del parco Mignone la domanda va girata alla Circoscrizione, la gestione dei bus è della Sasa e per i lavori estivi per i giovani il Comune è interessato solo marginalmente. La costruzione di un centro giovanile, invece, deve essere proposta da qualche associazione››. Prima di salutare, però, Spagnolli, ci tiene a fare un’esortazione. ‹‹Sapete quanti consiglieri under 30 abbiamo? Zero, a fronte di 30.000 giovani che abitano la città. Abbiamo bisogno della candidatura dei ragazzi, delle loro idee e della loro fantasia››. Ne serve tanta anche per superare l’empasse del “vorrei, ma non posso”.

Alto Adige 4-06-09
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sabato, 09 maggio 2009


Un incrocio ad alto rischio tra San Giacomo e la Zona



Si chiede almeno il collegamento con la pista ciclabile

 BOLZANO. «Più sicurezza all’incrocio di San Giacomo con la zona industriale». Lorenzo Merlini, portavoce di un gruppo di famiglie, sintetizza così la richiesta di chi abita a “cavallo” tra Bolzano e San Giacomo appunto.
 «Abitiamo - precisa - in quella parte di San Giacomo appartenente al Comune di Bolzano. Ma non ci sentiamo né di Maso della Pieve né tantomeno di San Giacomo. La comunità non piccola, per la verità, è sempre più attenta alle necessità del quartiere, ma purtroppo non trova un riferimento preciso in quanto manca anche di una semplice struttura che favorisca la socializzazione della popolazione».
 La vecchia statale 12 con un traffico notevole, nonostante la variante tunnel verso e da Laives, i cimiteri con il pericoloso incrocio: sono ancora le caratteristiche principali e peggiori della frazione. La parte migliore, rappresentata dalla zona sportiva che si trova a nord dei caseggiati, seppur importante, presenta una serie di carenze che il gruppo di abitanti vuole denunciare con l’intenzione di sensibilizzare maggiormente la circoscrizione, ma soprattutto il Comune di Bolzano che sembra aver dimenticato le numerose promesse fatte.
 «Le famiglie - spiega Merlini - sono particolarmente preoccupate per i bambini, ma anche per gli adulti che pur volendo frequentare la zona sportiva si trovano in grossa difficoltà a percorrere in bicicletta quel tratto pericoloso, in prossimità dell’incrocio, che porta alla sempre più frequentata zona industriale (la cronaca menziona numerosi incidenti e un recente decesso). Da anni è previsto un collegamento ciclabile con la pista di Maso della Pieve. I pedoni stessi si trovano in grossa difficoltà nel raggiungere la zona sportiva, in quanto spesso e volentieri le biciclette invadono il piccolo marciapiede».
 C’è stata un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato per la “Riqualificazione urbana” di San Giacomo, dove sono state sollevate anche le questioni legate alla sicurezza: il sindaco di Laives ha preso l’impegno di cercare con Bolzano alcune soluzioni, ma ad oggi tutto tace.
 Merlini ricorda quanto sostenuto più volte dall’assessore Klaus Ladinser: «Bisogna consentire ai cittadini di tutte le età di potersi muovere in completa sicurezza: su questo non si transige».
 «Questo però - contestano le famiglie - vale per Bolzano città, ma non ancora per la nostra sfortunata “periferia». Di qui l’invito all’assessore Ladinser ad attuare quanto promesso con sollecitudine, considerato il notevole ritardo nella costruzione di quel tratto pedociclabile, ma soprattutto per la necessità di maggior sicurezza.


Alto Adige 09-05-09
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venerdì, 24 aprile 2009


Zona industriale quale futuro per Bolzano



 L’articolo sull’Alto Adige a cura di due architetti è molto interessante soprattutto per i Consigli di quartiere. La discussione sul futuro della zona produttiva deve coinvolgere i cittadini, la zona ex industriale negli ultimi 10 anni si è sviluppata senza una preciso obiettivo e piano di sviluppo complessivo. Il Consiglio di quartiere non è mai stato coinvolto. Condivido l’esigenza di confezionare un progetto globale che accompagni l’evoluzione della zona assieme ad una visione di città di renderlo parte del Puc. Per troppo tempo questa parte di Bolzano è stata considerata una terra di nessuno slegata dal resto. Per Oltrisarco e non solo un’evoluzione della zona produttiva è una prospettiva irrinunciabile che determina lo sviluppo e la qualità del nostro futuro. Se non progettiamo e pensiamo un collegamento con il resto della città Oltrisarco Aslago resterà marginale e periferica.
 Penso ad un superamento delle barriere quali la ferrovia. Un discorso particolare l’autostrada che oggi divide e inquina gravemente. Mi piacerebbe pensare alla possibilità di utilizzare le sponde dell’Isarco oggi abbandonate per allargare lo spazio verde per il quartiere comprendendo dei ponti pedonali di collegamento con l’area verde di Via Genova.
 Oggi la zona produttiva è vissuta da decine di migliaia di persone, la cosa ci costringe a pensare alla qualità di vita che offre, ai servizi che si potrebbero esserci rivolti ai bisogni dei cittadini lavoratori.
 Personalmente non sono contrario a progettare anche edilizia definendo delle regole e dei parametri di qualità elevati. Ma anche di nuova viabilità si deve parlare con urgenza definendo la priorità per la costruzione di un Tram di superficie che colleghi la Bassa Atesina inserendo delle fermate nei vari comuni attraversati per esempio Laives, S. Giacomo, Maso della Pieve, Oltrisarco. I flussi di traffico che oggi entrano da sud sono pesanti e molti di questi si fermano in zona produttiva commerciale, progettando un sistema di trasporto integrativo al mezzo privato si potrebbero organizzare dei parcheggi ai limiti della città dotati di collegamenti comodi e veloci.
 Manca forse in questi ultimi anni il coraggio da parte della politica di avviare un percorso decisionale. Il capoluogo non va considerato sede di servizi scomodi per il resto della provincia. Bolzano deve trovare una vocazione più ambiziosa con punti di eccellenza ambientale per attrarre il turismo, commercio, sviluppare la ricerca e favorire l’artigianato.
 Concludendo vi invito a fare un giretto al Castel Flavon e dalle mura vecchio maniero lanciare lo sguardo sullo nostra città capirete poi che è un peccato sprecare un terreno così prezioso senza un progetto di crescita rivolto alle generazioni future.
Giovanni Barborini  Vice Presidente  Consiglio di quartiere  Oltrisarco Aslago

Alto Adige 24-04-09

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categoria:maso della pieve, piano di sviluppo
mercoledì, 08 aprile 2009


Uscita sud  Oltrisarco - Cimitero

Come mettere in sicurezza quella piccola tratta per le biciclette


Sarebbe opportuno dipingere l'asfalto con uno dei soliti striscioni rossi dal ciclista in fotografia verso sinistra dove c'è l'Edison il cui marciapiede risulta piuttosto ampio per diventare facilmente una pedociclabile



ovviamente la pedociclabile può proseguire fino alla ciclabile esistente nei pressi del Cimitero



Si può stimare meglio la possibilità  vedendolo all'incontrario: lo spazio già esistente sulla careggiata, di fatto come si vede, è già parzialmente utilizzato


Un eventuale ampliamento del marciapiede (pedociclabile) va a vantaggio anche per Oltrisarco impedendo maggiormente i flussi delle auto per lo più abusive  da sud a nord verso Bolzano

CAP San Giacomo
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categoria:foto san giacomo, maso della pieve
sabato, 07 febbraio 2009


Via Maso della Pieve                  
occorre una soluzione


 Sono una cittadina bolzanina residente in Via Maso della Pieve. Essendo questa una zona prettamente popolare e carente di spazi verdi, quotidianamente mi trovo a passeggiare nella zona sportiva (meta tra l’altro sia di anziani che di bambini accompagnati da genitori) che devo dire: ben curata sotto il profilo “tecnico”, ma assolutamente carente sotto il profilo igienico. Mi spiego meglio. La mia protesta riguarda solo ed assolutamente i padroni / conduttori di cani che abitano nelle zone limitrofe. Purtroppo l’inciviltà di questi li vede completamente inermi nel voler / dover raccogliere gli escrementi dei loro amici a 4 zampe. Invito le Autorità a fare un sopralluogo atto a prendere visione delle realtà (lato strada è sicuramente il punto di riferimento migliore): un escremento ogni metro. Fermo restando che è obbligo di legge e dovere del proprietario / conduttore di un cane raccogliere gli escrementi così da rispettare anche zona pubblica, propongo: a) una sorveglianza costante tale da individuare il/i reticente/i; b) una pulizia del marciapiede; c) un’installazione di appositi bidoni raccogli escrementi; d) ricavare una zona recintata adibita a tale scopo.
Stefania Rompietti BOLZANO
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categoria:maso della pieve
giovedì, 18 settembre 2008


Via Maso della Pieve, serve un progetto per la viabilità

 Dopo l’incidente dell’altro giorno di via Maso della Pieve, che ha coinvolto gravemente un motociclista, non si può più aspettare che si ripetano altri casi, magari che vedano coinvolti residenti. Come Consiglio da tempo segnaliamo la pericolosità legata alla velocità.
 A conclusione dei lavori di costruzione del tunnel di San Giacomo di qualche anno fa, il Comune aveva assicurato che la strada sarebbe diventata residenziale. Attraverso il progetto Oha venivano previsti lavori di sistemazione e riqualificazione definiti necessari dai tecnici.
 Via Maso della Pieve e via Claudia Augusta hanno bisogno di mitigare la velocità e migliorare la qualità della vita.
 Da tempo solo promesse, nessun progetto di riqualificazione urbana, necessario per un rilancio del quartiere e del commercio di vicinanza. Chiedo al Comune un progetto e un finanziamento per l’intera viabilità di Oltrisarco-Maso della Pieve con interventi urgenti non più rimandabili nel tempo.
Giovanni Barberini vicepresidente Consiglio di Quartiere Oltrisarco Aslago

Alto Adige 18-0908
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martedì, 06 maggio 2008


«Bene il parking, ora il verde»
Chiesta la riqualificazione di Oltrisarco attraverso «Oha»
Alto Adige, 04 MAGGIO 2008

  BOLZANO. Presa di posizione del vicepresidente del consiglio di quartiere di Oltrisarco Giovanni Barborini sul parcheggio della Sport City, a Maso della Pieve, ma anche sulla necessità di rilanciare il verde pubblico previsto nei progetti Oha, iniziativa di riqualificazione urbana della zona di Oltrisarco e Aslago. «Il Comune ha fatto bene a ripristinare l’area destinata allo sport e al quartiere inopportunamente usata. La decisione di dividere la zona sportiva dal transito delle macchine e mettere in sicurezza l’anello dedicato alle società ciclistiche e ai podisti è positiva. Noi proponiamo da tempo di trasformare quell’area, per soddisfare la carenza di verde pubblico (nei progetti di Oha ci sono precise indicazioni per creare aree verdi al posto del parcheggio provvisorio), per rispondere alla richiesta degli abitanti e delle famiglie che accompagnano i figli agli impianti sportivi. Il parcheggio attuale è sufficiente e ad esso bisogna aggiungere i posti auto dei due parcheggi vicino alla zona sportiva. Non corrisponde al vero che il parcheggio sia stato dimezzato e difenderemo la scelta del Comune che ha riportato le cose alla normalità. Ora però chiediamo di avviare i lavori di sistemazione della pavimentazione del parcheggio, promessi da tempo. Inoltre con la costruzione della ciclabile ci si attende che gli sportivi, almeno nei mesi primaverili ed estivi, si rechino allo Sport-City in bici. Sono rimasto, invece, sorpreso dalle dichiarazioni di parte del direttore del centro sportivo Maier».
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categoria:maso della pieve
sabato, 26 aprile 2008
Maso della Pieve è la periferia della periferia


A Maso della Pieve la primavera è in ritardo

 Da oltre un mese quando attraverso la città mi guardo intorno e vedo che nei vari quartieri è arrivata la primavera. I giardini della stazione, le passeggiate del Talvera, la ciclabile da piazza Verdi, da ponte Talvera, in via Roma (nei pressi del Togiva), le rotonde di viale Europa di via Claudia Augusta, in fondo a via Druso, in via Volta; ecco, in tutti questi luoghi ci sono i colori della primavera, una folta aiuola di viole o dei bellissimi tulipani sparsi qua e Là che portano un raggio di sole.
 Io abito a Maso della Pieve, qualche anno fa ho fatto parte di quel nutrito gruppo di persone che hanno aderito al progetto “Oha!”, una bella esperienza, noi comuni cittadini ci sentivamo coinvolti, abbiamo dato suggerimenti agli assessori competenti e ai tecnici del Comune per i bisogni del nostro quartiere, ma oggi mi sento di dire che è stato un bel sogno...
 Devo essere onesta, a Maso della Pieve con “Oha!” è arrivata la tanto agognata ciclabile. Abbiamo chiesto a gran voce il verde, e un piccolo, ma proprio piccolo angolo verde c’è, con uno scivolo per i bambini, ma i fiori finiscono alle “Tambosi” di via Claudia Augusta! Le aiuole che partono dal cimitero e finiscono alla cittadella dello sport contengono solo terra, sassi ed escrementi dei cani. Com’ebbi modo di dire qualche anno fa al sindaco Salghetti, Maso della Pieve è la periferia della periferia, mi fu risposto che sarebbe diventato il biglietto da visita di chi arrivava in città, mio malgrado la penso allo stesso modo.
 Signor Sindaco, la città non finisce al cimitero, faccia arrivare la primavera anche da noi!
Elida Della Lucia

Alto Adige 26-04-08
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categoria:maso della pieve
domenica, 23 dicembre 2007



Anche Oltrisarco chiede le telecamere
Appello al Comune della circoscrizione «Il divieto viene costantemente ignorato»
di Massimiliano Bona
Alto Adige, 23 DICEMBRE 2007

  BOLZANO. Una “porta elettronica“ per regolare i flussi del traffico di transito proveniente da sud, munita di un sistema di monitoraggio in grado di riconoscere le auto che entrano nel quartiere senza averne titolo. È questa la proposta del presidente della Circoscrizione Oltrisarco Giovanni Barborini, che rivendica parità di trattamento con il Centro, dove saranno montate “microspie“ per evitare il costante andirivieni di mezzi non autorizzati nella zona a traffico limitato. «L’attuale sistema - sottolinea Barbolini - è superato per l’impossibilità di garantire controlli costanti».
 Un quartiere in cui vivono 12.000 abitanti e nel quale si registra la più alta concentrazione di pm10 di Bolzano ha pieno diritto di chiedere nuove modalità di controllo del traffico di transito.
 «Dell’attuale divieto di accesso ai residenti - sottolinea Barbolini - si curano davvero in pochi, quindi mi sembra giusto pensare a nuove soluzioni. Oltrisarco è un quartiere popoloso e ritengo debba essere trattato alla stessa stregua del centro, dove si sta portando avanti una battaglia altrettanto giustificata».
 Barborini mette sul piatto una proposta concreta, tutto sommato di facile attuazione e che non comporterebbe una spesa elevata.
 «Penso ad un dispositivo che in altre città, come Bologna, chiamano semplicemente porta elettronica. Grazie ad esso si potrebbero facilmente regolare i flussi del traffico di transito proveniente da sud».
 Si spieghi meglio: in che modo si potrebbero bloccare le auto in ingresso?
 «Solitamente queste telecamere sono dotate di una database, all’interno del quale vengono inserite le targhe degli aventi diritto, ovvero i residenti. Tutte quelle “estranee“ vengono trasmesse automaticamente al comando dei vigili urbani, che poi valutano caso per caso. Se si tratta, ad esempio, di artigiani con un permesso per lavori o di fornitori impegnati nel carico/scarico merci non vengono elevate contravvenzioni».
 La richiesta di Barborini sarà formalizzata dal consiglio di quartiere nel corso della seduta prevista per il 16 gennaio prossimo, alla quale è stato invitato l’assessore alla mobilità Klaus Ladinser.
 «Spero - aggiunge Barborini - che l’assessore si sbilanci, in quella sede, assicurandoci parità di trattamento con il Centro. Vorremmo un impegno per l’adozione di un sistema di controllo con telecamere in via Claudia Augusta, che consentirebbe una regolazione degli ingressi in base alle necessità. In tal modo di prospetterebbero soluzioni nuove con la chiusura, ad esempio, nelle ore di punta e la riapertura la sera».
 I dati relativi ai passaggi sulle strade principali di Bolzano contenuti negli allegati del Puc evidenziano con chiarezza i punti critici della viabilità cittadina. «Tra essi c’è anche via Claudia Augusta con circa dodicimila vetture al giorno. È indubbio anche il fatto, che si debbano studiare nuove politiche di trasporto».
 La seconda richiesta di Barborini è rappresentata dalla realizzazione di una pista ciclabile, in grado di aumentare la sicurezza tanto dei biker quanto degli automobilisti. «A far suonare il campanello d’allarme - sottolinea Barborini - è stato l’incidente verificatosi nel tardo pomeriggio di giovedì alla rotonda di via Santa Gertrude tra un’auto ed una ciclista. Serve una ciclabile al più presto». A questo riguardo il Comune ha già manifestato l’intenzione di realizzare un percorso protetto per ciclisti. «È vero - conferma Barborini - e la cosa non può che farci piacere. Ne ha discusso la commissione viabilità. La ciclabile sarà realizzata tra le rotonde di via Roma e via Santa Gertrude. Vorremmo che i lavori iniziassero già in primavera».
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categoria:comune di bolzano, maso della pieve, antiinquinamento
domenica, 18 novembre 2007

«Fermata Sasa in via Maso della Pieve»
Alto Adige 17 NOVEMBRE 2007

 BOLZANO. Tra i disservizi segnalati a Oltrisarco ce n’è uno che potrebbe essere risolto in fretta e di cui gli abitanti sentono una forte necessità: il ripristino della fermata dell’autobus in via Maso della Pieve, di fronte all’ex sede della motorizzazione. «È stata cancellata la fermata in direzione sud - afferma Luciano Defant, fiduciario dell’Unione commercio e componente del comitato che a breve inizierà con una raccolta firme proprio per chiedere il ripristino della fermata - e nonostante le numerose richieste fatte al Comune finora nulla si è ancora mosso. La fermata sarebbe utile per le molte persone che in questi anni sono venuti ad abitare in questa zona». La raccolta delle firme partirà presto; nel frattempo la richiesta è stata girata a Comune e Sasa.
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categoria:maso della pieve, trasporto gommato
giovedì, 16 agosto 2007
Alto Adige 15 AGOSTO 2007
di Antonella Mattioli
Maso della Pieve aspetta il verde promesso. Il presidente di circoscrizione: il progetto Oha è rimasto sulla carta
 BOLZANO. Tre anni fa il Comune ha speso 400 mila euro per il progetto «Oha». Un’idea dell’assessore Bassetti che puntava a migliorare la vita di Oltrisarco, coinvolgendo la gente: sono stati organizzati una serie di incontri. Ma non incontri normali, visto il costo dell’operazione sono stati chiamati esperti di vari settori. La gente era entusiasta: un progetto fan-ta-sti-co. «Se non fosse che - dice il presidente di circoscrizione Barborini - è rimasto sulla carta».
 «Nel documento - spiega Barborini che all’epoca era nel novero degli entusiasti - era previsto di collegare direttamente via Claudia Augusta al quartiere Cep e di aprire nella parte alta di Oltrisarco un negozietto, per evitare che soprattutto gli anziani che vivono lassù debbano mettersi in marcia, per andare a comprare anche solo pane e latte “in città”. Non si è fatto nulla. Come si è fatto poco per quanto riguarda la zona sportiva di Maso della Pieve: solo la pista ciclabile e la copertura del campo da calcio con erba sintetica. Ma il verde richiesto degli abitanti è rimasto nel libro dei sogni».
 In realtà il verde, tra le tante cose meravigliose inserite nel progetto Oha, sarebbe quello più semplice da realizzare in attesa di trovare i costi per le grandi opere - tipo il mega-centro di wellness e fitness sognato dall’assessore Pagani - che probabilmente non arriveranno mai: visto che finora non si sono trovati neppure i fondi per il progetto di fattibilità.
 Per renderci conto della situazione abbiamo fatto in giro nella zona sportiva Maso della Pieve assieme a Barborini e all’assessore ai lavori pubblici Stefano Pagani.
 Bisogna ammettere che la cittadella dello sport che per anni, nella parte italiana, era modello Beirut, è stata sistemata: sono stati creati campi da beach volley, un mini-poligono per il tiro, due campi da calcetto, una pista da mountain bike, un’area con stand per eventuali feste. Ciò che lascia desiderare è l’accesso alla zona: sulla stradina si può trovare di tutto. Ieri c’erano due valigie sfondate e un vecchio televisore. Tra il maso di proprietà del Comune dove vive accampata una famiglia di nomadi e i campi da tennis, ci sono due aree su cui gli abitanti hanno messo gli occhi da tempo.
 «Non chiediamo nuovi impianti - spiega Barborini - ma un po’ di verde con qualche panchina». Lo spazio non è grande, ma per un quartiere che soprattutto nella parte di Maso della Pieve di verde non ne ha, sarebbe preziosissimo se venisse recuperato.
 Pagani promette che si farà. Quando? «È inserito nel bilancio 2008 - assicura -: proprio l’altro giorno ho fatto un sopralluogo con l’assessore Ladinser e abbiamo concordato di sistemare l’accesso alla zona sportiva, creare un vero parcheggio e recuperare l’area antistante oggi di fatto inutilizzata. Al massimo ci si trova parcheggiata qualche macchina. Nel nuovo assetto le auto resteranno fuori anche perché adesso che c’è la pista ciclabile rappresentano un pericolo, perché interferiscono con le bici».
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categoria:maso della pieve
lunedì, 30 luglio 2007

Per l'album fotografico di San Giacomo   (Vedi anche nelle categorie foto San Giacomo)






Campo sportivo Maso della Pieve 1






Ingresso galleria Pineta - Maso della Pieve 1





Ingresso galleria Maso della Pieve  - Pineta 1




Ingresso galleria Maso della Pieve - Pineta 2



Tagesmutter San Giacomo 1



Tagesmutter San Giacomo 2



Tagesmutter San Giacomo 3



San Giacomo dalla collina



Autostrada A22  foto 1



Autostrada A22 foto 2

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categoria:sociale, foto san giacomo, san giacomo oggi, maso della pieve
lunedì, 30 luglio 2007

 Maso della Pieve più vicina a San Giacomo di Laives
 Alto Adige 30 LUGLIO 2007
Il presidente di Oltrisarco propone una nuova formula
 
«Venerdì lunghi: non c’è più la motivazione dell’inizio»
 BOLZANO. A giugno e luglio i Venerdì lunghi di Oltrisarco sono saltati per disguidi di tipo tecnico-organizzativo. «Ora dopo numerose difficoltà - assicura il presidente della circoscrizione Giovanni Barborini - ci sono le condizioni per far partire il venerdì di agosto, ma sorge un problema nuovo: chi sosterrà in futuro l’organizzazione dei 4 appuntamenti estivi? I cittadini che hanno lanciato critiche, si faranno carico di ricercare le motivazioni che questa festa trova nel quartiere?».
 Secondo Barborini, la formula dei “Venerdì lunghi” attuale “ha raggiunto un livello minimo con uno scadimento del messaggio iniziale per cui erano nati”. «Una festa di quartiere - ricorda il presidente della circoscrizione Oltrisarco - non è solo un evento economico, funziona se le varie componenti si sentono coinvolte e si assumono delle responsabilità».
 Per il futuro c’è bisogno di trovare nuovi obiettivi.
 «La proposta di prevedere a settembre il Venerdì lungo a Maso della Pieve, sperimentando una formula nuova che risponda ad una parte di quartiere densamente abitato, è una sfida che ci impegna a riconoscere a questa parte di Bolzano un ruolo di cerniera tra due Comuni periferie delle periferie. Questo è solo un esempio, potrebbero essercene altri per via S.Geltrude e via S.Vigilio».


n.d.r. CAT San Giacomo
Ci attendiamo che la comunità di San Giacomo partecipi attivamente alla festa.
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categoria:sociale, san giacomo oggi, maso della pieve
sabato, 28 luglio 2007
Incentivare il trasporto pubblico verso l'ospedale con una stazione di scambio a Maso della Pieve

Negli ultimi mesi, appare sempre più frequentemente la volontà di aumentare notevolmente il il costo del parcheggio all'ospedale.
Premesso che le persone che hanno bisogno di visite sanitarie non vanno a divertirsi, risaputo che da sempre stiamo pagando i tiket su molti servizi sanitari, noto che i lavoratori con turni notturni non possono utilizzare i mezzi pubblici e non ultimo molte famiglie si trovano in difficoltà finanziarie, invitiamo le diverse parti coinvolte (imprenditori, Provincia, sindacati etc.) ad affrontare tale ipotesi in maniera tale che il rincaro possa essere contenuto, correttamente sostenibile e che vi sia un adeguamento del servizio di trasporto pubblico.
Un miglioramento di questo servizio, ma anche di quello privato (Taxi) utilizzato dagli utenti (con contributi o rimborsi similmente a quelli del Taxi rosa) nelle ore tarde possono contribuire ad un buon servizio di trasporto limitando il traffico e l'inquinamento provocato dalle automobili.
Facendoci interpreti degli abitanti che vivono sulla dorsale Bolzano – Laives, ma di molti anche della Bassa Atesina che utilizzano il mezzo pubblico e che desiderano un miglioramento del trasporto pubblico per raggiongere l'ospedale di San Maurizio riteniamo l'utilità di una stazione di scambio BUS a Maso della Pieve.
Maso della Pieve potrebbe diventare una piccola, ma buona, stazione di scambio fra le linee di autobus 2, 4, 10a, 10b  e SAD che regolate nelle coincidenze e negli orari diminuirebbe i tempi di raggiungimento delle desinazioni per e dall'ospedale.
La stazione di scambio, costruita con pensiline adeguate anche per la brutta stagione e con segnalatore elettronico dei tempi di attesa, potrebbe diventare un incentivo a lasciare la mcchina a casa contribuendo positivamente all'ambiente sopratutto nei momenti più inquinati dell'anno.
Si invita la SASA, SAD, i Comuni interessati e la Provincia a studiarne la possibilità di tale realizzazione.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo

Lorenzo Merlini
lunedì, 16 luglio 2007


Alto Adige 10 LUGLIO 2007

Sabbia di mare alla Cittadella dello sport


Una nuova spiaggia per il beach tennis, il beach soccer ed il beach volley



Il direttore Moretti: «L’area è grande più di 800 metri»



 BOLZANO. E’ la novità di questi giorni. «Una spiaggia così grande a Bolzano non si era mai vista», racconta Massimo Moretti direttore della Sport City, la Cittadella dello sport di Maso della Pieve. «La sabbia finissima di mare si estende su una superficie di oltre 800 metri quadrati. Ma niente lettini e creme solari, la spiaggia va a tutto sport. Una prima area - precisa Moretti - è già in funzione da anni per il gioco del beach-volley. Questa seconda area, molto più grande, è dedicata agli sport estivi sempre sulla sabbia. Penso al beach-tennis, al beach-soccer ed ancora al beach-volley. Sport tipicamente estivi che potranno essere praticati durante tutta l’estate. Il volley non ha bisogno di presentazioni, il tennis è molto accattivante e semplice da giocare e per chi volesse provare sono a disposizione anche dei racchettoni in fibra di carbonio e palline ed infine c’è il calcio». Alla Sport City il valore aggiunto è dato dal fatto che si può giocare, oltre che durante tutto il giorno, anche di sera con la luce artificiale, magari con il fresco. E’ risaputo che correre sulla sabbia tonifica la muscolatura, rinforza le fasce muscolari e le articolazioni senza tralasciare la sensibilità percettiva che si acquisisce nel correre scalzi sulla sabbia. Moretti conclude così: «Vi aspettiamo alla “Bolzano Beach”. Il divertimento è assicurato». Info: tel. 0471 250598.
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categoria:sport, maso della pieve
venerdì, 06 luglio 2007


Corriere dell'Alto Adige  2007-07-06

BEACH VOLLEY

La spiaggia degli sportivi aperta a Maso della Pieve


BOLZANO — La «Sport City», a sud di Via Maso della Pieve, si anima con una struttura in linea con l'inizio della lunga stagione estiva. Ottocento metri quadri di sabbia marina finissima, dedicati agli sport «da spiaggia»: qui gli appassionati si potranno cimentare in discipline tipicamente stagionali, come ad esempio il beach soccer (disciplina regina su molti lidi della penisola), il beach volley o il tennis beach. Tre diversi modi per sentirsi in vacanza, praticando a pochi passi da casa tre discipline, su un area attrezzata alle esigenze del popolo sportivo del capoluogo e della provincia.
«La prima area — commenta entusiasta Massimo Moretti, direttore della struttura — è già in funzione da anni per il volley. Anche questa seconda area, più grande, sarà dedicata agli sport da spiaggia, che potranno essere praticati per tutta l'estate: il volley non ha bisogno di presentazioni, il tennis è molto accattivante e semplice da giocare e per chi volesse provare, sono a disposizione i racchettoni in fibra di carbonio. Il calcio infine, è divertimento assicurato ». Per la città si tratta di una prima assoluta all'interno della rinnovata cittadella sportiva, che comprende già da qualche tempo due campi da tennis in terra battuta, due campi da calcetto e un terreno per il calcio a 11 in erba sintetica, con l'ulteriore novità di una pista per gli amanti delle due ruote. «È un tracciato con diversi gradi di difficoltà — spiega Moretti —, indicato per coloro che amano la mountain bike. Willy Pallhuber l'ha sperimentata di recente e n'è rimasto entusiasta».
Provare per credere.
T. L.
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categoria:maso della pieve
giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
Soddisfatto il presidente della circoscrizione Oltrisarco
«Ok alla statale in galleria da San Giacomo al Virgolo»

 BOLZANO. Il presidente della Circoscrizione Oltrisarco-Aslago Giovanni Barborini plaude alla proposta avanzata nei giorni sorsi dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Florian Mussner di proseguire la galleria di San Giacomo, sulla Statale 12. Mussner ne ha parlato con i dieci saggi - architetti, ingegneri, urbanisti - che per conto dell’assessore comunale Silvano Bassetti stanno elaborando il Piano urbanistico. «La Provincia si sta dimostrando collaborativa e pragmatica - commenta Barborini - e aggiungo che prevedere un tunnel anche per l’autostrada A22 è un’altra delle priorità che stanno a cuore alla nostra circoscrizione. Se proprio si dovesse rinunciare ad un intervento l’arginale bis potrebbe essere riposto nel cassetto al fine di procedere alla realizzazione del tunnel della Statale 12. Chiediamo pertanto al Comune di Bolzano di trovare un accordo con la Provincia e di procedere in tempi ragionevolmente brevi alla realizzazione del prolungamento della statale in tunnel da San Giacomo a Piè di Virgolo. In tal modo il nostro quartiere sarebbe alleggerito dalla morsa del traffico di transito». Giovanni Barborini auspica anche la costruzione di una metropolitana di superficie «per dare una vera alternativa ai pendolari che ogni giorno entrano in città. Le proposte dei saggi sono in linea con gli obiettivi del quartiere. Ora è giunto, però, il momento di agire».
 Nel frattempo al Parco Tambosi si è concluso con un notevole riscontro in termini di partecipazione il secondo mercatino dell’usato, organizzato con la fattiva collaborazione della Circoscrizione. Per gli abitanti di Oltraisarco è stato un importante momento di aggregazione.
mercoledì, 09 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-09

Viabilità in via Einstein

Cavalcavia sull'A22 allargato a 4 corsie C'è l'ok del consiglio

BOLZANO — Novità in vista per la viabilità a Bolzano Sud. Il consiglio comunale ha approvato a largamaggioranza ( 35 sì, 3 no e 3 astenuti) il parere positivo alla variante d'ufficio presentata dalla Provincia che prevede l'allargamento del ponte sopra l'autostrada all'altezza di via Einstein.
Il progetto, già accolto dalla commissione urbanistica, prevede di potenziare il calvalcavia esistente ( oggi percorribile in un solo senso) portandolo da una a quattro corsie. In questo modo dovrebbe essere garantito un buon collegamento alla nuova zona produttiva racchiusa tra l'autostrada e l'argine sinstro dell'Isarco ( comprendente anche la collina Pasquali). Ma l'intervento, più in generale, costituisce secondo gli uffici del Comune « un elemento portante del sistema di viabilità elaborato per la nuova zona produttiva oltre via Einstein, e serve anche a collegare alla rete stradale il futuro inceneritore » . La variante, oltre all'allargamento del viadotto, comprende la creazione di una rotatoria e lo spostamento verso nord del previsto ponte pedo ciclabile sull'Isarco. Nella seduta di ieri sono state approvate altre due delibere presentate dall'assessore Silvano Bassetti: il piano d'attuazione della zona Hunglinger in viaMacello e la sostituzione di due membridella commissione edilizia ( Giuseppe Felis e Franco Barducci al posto di Guido Ferrari e Giorgio Fedele).
Laseduta era stata aperta daun dibattiro « ex articolo 31 » chiesto da Max Berloffa ( An) sul caso degli agnelli macellati abusivamente al campo Rom di Castel Firmiano per la festa di San Giorgio. Duri gli interventi della destra ( Maria Teresa Tomada ha parlato di « attrazione per la sanguinarietà » ) , che ha chiamato in causa il sindaco sulle mancate sanzioni. « Non capisco l'esasperazione dei toni — ha risposto il sindaco — . Le autorità preposte si sono attivate: se in base al referto dovremo dare sanzioni, lo faremo senz'altro » . Agnelli macellati illegalmente al campo Rom, si accende la discussione in aula

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categoria:conca atesina, comune di bolzano, maso della pieve
sabato, 21 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-21

L'INIZIATIVA

Come nascono i libri? Giornata delle porte aperte alla Folio

Casa editrice Folio  via Maso della Pieve 2 Bolzano

Come nasce un libro? Chi corregge i testi degli autori? Come finiscono le fotografie in un libro? Cosa fa esattamente una casa editrice? Oggi dalle ore 10 alle ore 12.30 Folio Editore apre i battenti al pubblico e permette a tutti gli interessati di sbirciare « dietro le quinte » . L'editore e le sue collaboratrici mostreranno come si lavora in una casa editrice e saranno a disposizione per rispondere a eventuali domande.
Naturalmente si potranno prendere in visione e sfogliare tutti i libri esposti nell'ufficio.
Sarà presente anche l'autrice del libro « Vom Büchermachen » Gudrun Sulzenbacher che alle ore 10.30 terrà un breve intervento in lingua tedesca su come nasce un libro. Con l'ausilio di diapositive l'autrice illustrerà l'affascinante processo in tutte le sue fasi dall'ideazione fino alla vendita in libreria e parlerà delle varie professioni ( editore, autore, fotografo, grafico, tipografo, rappresentante, libraio ecc). Il volume per ragazzi « Vom Büchermachen » pubblicato di recente dalla casa editrice Folio solo in lingua tedesca, è stato inserito nella « Kollektion des Österreichischen Kinder und Jugendbuchpreises » .
La mattinata delle porte aperte si inserisce nell'ambito della manifestazione « Primavera di lettura » ed è rivolta soprattutto a ragazzi dal 10 anni in su come pure a bibliotecari e insegnanti e tutti gli interessati. La sede della casa editrice Folio si trova in via Maso della Pieve 2.
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categoria:comune di bolzano, maso della pieve
venerdì, 20 aprile 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-04-20

IL VOLUME

ViaMaso della Pieve, Andrea Montali presenta « Anime sole »

 
Staserta alle 20.30 presso il New bar Campo in via Maso della Pieve Andrea Montali, giovane scrittore bolzanino, presenta il suo ultimo lavoro « Anime sole in autobus sovraffollati » , libro di racconti rock'n roll edito da « Travenbooks » . L'opera prima di Andrea Montali, ha già superato le 300 copie vendute ad un mese dalla presentazione, inducendo la casa editrice Travenbooks a prepararne la ristampa. Il libro racconta la storia di due ragazzi — poco più che ventenni — e dei loro amici fra amore, lavoro, la prima casa, i viaggi senza ritorno; ambientato a San Giacomo — paese sulla Statale 12, alle porte del capoluogo — dove i due protagonisti condividono un bilocale « disoccupato » , il testo approfondisce tematiche e situazioni esistenziali in cui la gioventù bolzanina — e non solo — ha dimostrato di ritrovarsi, portando il libro ad un inaspettato e repentino successo nelle librerie cittadine e in Rete, con il sito dell'autore ( www. myspace. com/ andreamontali) che conta ormai duemila contatti ad un solo mese dall'apertura.
Andrea Montali, operatore sociale e collaboratore del quotidiano « Alto Adige » , sta portando il suo immaginario fatto di musica, letteratura, fumetti e cinema in giro per la Regione fra librerie, sedi di associazioni culturali e luoghi inusuali per questo tipo di iniziative quali bar e pub. La serata partirà con un tributo a Stefano Benni e al suo « Bar Sport » , di cui proprio quest'anno si festeggia il trentennale.
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giovedì, 12 aprile 2007

http://www.comune.bolzano.it/bolzano_notizie/200702/pag16i.jpg
http://www.comune.bolzano.it/bolzano_notizie/200702/pag17i.jpg
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categoria:maso della pieve
giovedì, 29 marzo 2007
Alto Adige 28-3-07

Lavori e proteste per la ciclabile di via Maso della Pieve: tolti troppi parcheggi

BOLZANO. Con la primavera tornano i cantieri. Si scava in via Museo, in via Alto Adige e si lavora alla ciclabile - che fa già discutere - tra il cimitero e via Maso della Pieve.
... In via Maso della Pieve - intanto - fioccano le proteste.
Il Comune sta realizzando infatti - la ciclabile che dalla zona sportiva porta a Oltrisarco.
In vista cambiamenti anche davanti al cimitero. Nel piazzale all'ingresso, dove è in corso la ricubettatura, non si potrà più parcheggiare e nemmeno nel viale alberato che corre lungo il muro di cinta ciel cimitero. Via il guard-rail dall'altra parte della strada, le auto potranno sostare lì o nei parcheggi all'ingresso sud. E il disagio dei residenti cresce.
«Quando ci sono i funerali qui non si parcheggia da nessuna parte, non era il caso di togliere i posti auto a fianco del cimitero».
Proteste anche per il restringimento della carreggiata: «I bus bloccheranno tutto il traffico».
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categoria:maso della pieve
giovedì, 07 dicembre 2006
Alto Adige 06-12-06

Il recupero di Maso della Pieve
di Giovanni Barborini (*)
Confermo la volontà e non solo di risolvere alcuni dei problemi di Maso della Pieve. Quel tratto del nostro quartiere di fatto interrotto dal cimitero ha bisogno di miglioramenti, dobbiamo recuperare lo sfilacciamento con il resto della città.
Con la nuova Giunta Comunale dopo un periodo d'immobilismo Maso della Pieve si avvia ad un concreto recupero, esempio l'avvio dei lavori per la costruzione della pista ciclabile, la sistemazione dei campi di calcio e l'abbattimento del muro della zona sportiva. Con il Comune la Circoscrizione ha già avviato una serie di incontri, abbiamo chiarito che non siamo per niente d'accordo su un progetto di sistemazione della zona sportiva di Maso della Pieve che non preveda delle strutture per il quartiere. Il nostro obbiettivo e' di ottenere la costruzione di un centro sociale che ospiti i cittadini, con locali polifunzioriali, per piccole feste per le famiglie egli anziani. Una dell'ipotesi il recupero della vecchia Pfarhof, storico edificio che attraverso un recupero si presterebbe alle necessità degli abitanti. Il nostro impegno si concretizzerà in un'assemblea pubblica da tenere a Maso della Pieve nei primi giorni del prossimo anno, la riunione sarà allargata ai rappresentanti del Comune di Laives. Tornando alla pista ciclabile si deve progettare il collegamento tra i due Comuni. Il Consiglio di Quartiere non è rimasto fermo, quest'anno sono stati stanziati 5000 euro per l'acquisto di un gioco (scivolo) per realizzare un piccolo parco verde attrezzato con alcune panchine. Una risposta concreta alle difficoltà della zona, che si potrà toccare con mano nella prossima primavera. In conclusione sulla viabilità siamo in contatto con i tecnici dell'ufficio strade per spostare le strisce pedonali attualmente davanti all'ex Tre Gobbi per trasferirle a nord davanti al Supermercato garantendo più sicurezza. Un'ulteriore richiesta è stata avanzata alla Sasa per prevedere una la fermata verso sud all'altezza della piscina. Il traffico purtroppo dopo l'apertura del tunnel non è migliorato sensibilmente: sarà tema di discussione con i tecnici della viabilità per verificare interventi di riduzione. Una precisazione la piscina coperta Pircher non è mai stata aperta al pubblico, attraverso le associazioni sono organizzati dei corsi per i cittadini, per il futuro chiediamo che il Comune garantisca che la piscina abbia delle ore rivolte ai cittadini di Bolzano e del quartiere con la stessa determinazione chiederemo al Comune di mantenere in funzione l'impianto per il pattinaggio su ghiaccio punto di riferimento per Scuole Associazioni e quartiere.
(*)Presidente Circoscrizione Oltrisarco Aslago
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categoria:comunicati, sociale, maso della pieve
martedì, 21 novembre 2006
Centro Attenzione Permanente S. Giacomo
Quale futuro San Giacomo, Agruzzo e Maso della Pieve?

E' una realtà divisa amministrativamente da sempre, ma che nei fatti rappresenta una realtà unica e ultimamente e necessariamente sempre più unita nel territorio confinante dei due comuni: quello di Bolzano e quello di Laives.
Quali sono le forti presenze che che ricadono sulla collettività del quartiere?
Strutture di forte impatto ambientale quali: ferrovia, statale 12, autostrada A22, aeroporto, discarica, inceneritore, centro guida sicura con ipotizzato percorso per go-kart, zona industriale con prevista una prossima espansione verso l'aeroporto. Sembrerebbe proprio che non manchi nulla, ma se chiediamo alla popolazione, che nel frattempo è aumentata e aumenterà in maniera considerevole nella futura realtà, le risposte risultano piuttosto inquietanti. Il tunnel di San Giacomo seppur funzionante ha fatto diminuire il traffico nella frazione di San Giacomo, ma nel quartiere rimangono forti passaggi di automezzi inquinanti nelle ore di punta. La ferrovia da sempre esistita continua a procurare forte rumore e le barriere parzialmente installate comunque non sono sufficienti a ridurre il rumore sopratutto nei piani alti delle costruzioni vicine. Forte preoccupazione anche perchè in futuro, con il tunnel del Brennero, i passaggi ferroviari aumentereanno spaventosamente. L'autostrada con il suo aumento di traffico puo' solamente aumentare i disagi per l'inquinamento atmosferico e acustico. L'aeroporto ingrandito sulla pelle degli abitanti che vivono a ridosso dell'area aeroportuale può favorire solo nuovi forti disagi che certamente non si possono abbattere con chiacchere fatte esclusivamente da business man. La discarica, inceneritore, l'ipotizzato termovalorizzatore e il centro guida sicura di certo con la loro attività non potranno far altro che peggiorare la situazione.
Sarebbe sufficiente tenere conto di queste presenze con le loro implicazioni per far si che la popolazione sia non solo insoddisfatta , ma anche arrabbiata; arrabbiata sì perchè le amministrazioni comunali e la stessa Provincia hanno delle forti responsabilità.
Responsabilità evidenti nell'essere impotenti e assenti nei confronti dei cittadini che vi abitano (perchè bambini, giovani e anziani, ma sarebbe meglio dire le famiglie che vivono nel quartiere), non permettendo loro di incontrarsi e socializzare per mancanza di strutture. Non esiste nessuna sala, ne a Maso della Pieve ne a San Giacomo, che possa essere utilizzata per aggregare la popolazione abitante nei due quartieri.
A Maso della Pieve anche la nuova progettazione del centro sportivo prevede solo un insieme di strutture per attività sportive gestite solo da società sportive. In un paese civile quando mai gli abitanti di un quartiere non possono frequentare strutture pubbliche sotto casa?.E' forse meglio ed efficiente costringere gli abitanti a frequentare strutture più lontane inquinando maggiormrnte?
Cosa si può fare allora?
E' necessario che la sensibilità che hanno i politici per scopi magari più produttivi sia utilizzata almeno anche nei confronti delle persone che che amministrano. I bisogni dei cittadini vanno ascoltati.
Individuata una zona di criticità che comprende l'asse di Oltrisarco, Maso della Pieve, la parte della zona industriale a ridosso della ferrovia, il tunnel, incrocio stradale SS12 zona industriale e via San Giacomo è necessario che le due amministrazioni si confrontino con maggior impegno per risolvere problemi di viabilità ancora fortementi presenti. Disagi e inquinamenti acustici e atmosferici si ridurrebbero notevolmente.
Il collegamento delle due ciclabili Bolzano Laives debbono finalmente congiungersi in sicurezza.
In prossimità dei nuovi insediamenti e ferrovia in San Giacomo era previsto un piccolo tunnel pedo-ciclabile, va approntato quanto prima aprendo una finestra verso l'aeroporto.
Strutture pubbliche esistenti e future, situate in zona Maso della Pieve e quelle di San Giacomo, vanno aperte alla popolzione abitante.
Le due amministrazioni debbono creare strutture di tipo “consortile” , “sovracomunali” o “con comunali”che permetta ai cittadini di usufruire dei servizi basilari, ma fondamentali; che ricoprano attività di tipo ricreativo culturale e sociale. Bisogna tener conto che negli ultimi anni il potere di acquisto si è abbassato notevolmente e che la soglia di povertà è spesso presente nelle periferie. Che le giovani coppie che hanno trovato residenza in quel territorio hanno investito la loro vita, hanno e stanno facendo forti sacrifici.
La vivibilità del quartiere la si può migliorare programmando interventi per il futuro. I cittadini che ci abitano vogliono sapere, vogliono conoscere cio' che aspetta loro. Tutto questo può essere possibile partendo da un monitoraggio dell'intero quartiere. Le amministrazioni comunali si debbono impegnare immediatamente a verificare (con gli enti competenti: Appa etc.) lo stato di inquinamento ambientale: acustico e atmosferico nei nuclei abitati prossimi alle fonti inquinanti (ferrovia, strade-autostrade, aeroporto) nonché la viabilità e sopratutto la segnaletica. La Provincia ovviamente può intervenire a favore delle famiglie che abitano in appartamenti che non risultano protette dalle barriere acustiche con impegni di tpo economico per infissi più efficenti (Lo si fa in molti altri paesi europei).
L'autostrada solo fonte di inquinamento per il quartiere, se vista con un'ottica più mirata, può rappresentare anche fonte di sicurezza e miglioramento del traffico in caso di problematiche tipo quelle avvenute nel tunnel di San Giacomo e forse quelle possibili, per incidenti, che possono avvenire in futuro. La sicurezza la può dare un casello autostradale a Laives, ma visto che si parla di congiuntura e di tecnologia puo' essere di tipo a pagamento automatico senza personale.
Le strade che dovranno essere rese più vivibili per presenza di piste ciclabili in sicurezza, porterebbero il caos se dovessero sopportare nuovamente l'emergenza come si è vista con la chiusura del tunnel di San Giacomo.
Che dire del traffico e dell'inquinamento dei pendolari?
Subito una metropolitana di superfice da Bolzano verso la Bassa Atesina.
Molte sono le cose che i cittadini amano nel quartiere, la prima: vivere bene con semplicità.
Vivere e sapere di essere ascoltati. Vivere sapendo di progettare insieme.
Cosa si aspettano?
Per lo meno quelle attenzioni sin qui formulate. Bello sarebbe una assemblea pubblica dove tutte le parti in causa si possono confrontare.
Anche questa è democrazia.
Centro Attenzione Permanente
Lorenzo Merlini
martedì, 07 novembre 2006
Alto Adige 7-11-06
   

LA CITTADELLA DELLO SPORT
Pagani scuote gli imprenditori
Facciamo insieme gli impianti”

BOLZANO. Ruspe al lavoro per abbattere la bruttissima muraglia di calcestruzzo che recinta gli impianti sportivi di via Maso della Pieve.Intervento necessario -spiegano l'assessore Stefano Pagani e l' ingegner Daloli - per realizzare la pista ciclabile tanto attesa che collegherà, nei due sensi, San Giacomo ad Oltrisarco ed alla Zona industriale e che sarà dotata anche di un' ampia aiuola spartitraffico.La Cittadella si prepara così a respirare e punta, stavolta in tempi brevi, al rilancio.La parte italiana della struttura, bloccata prima da tangentopoli poi dalla realizzazione della variante alla statale 12 che l'ha sventrata e trasformata in un gigantesco cantiere, è pronta a cambiare volto. qualcosa si è già mosso. Sono in fase di ultimazione un campo da calcio e da rugby in erba sintetica, due campi da calcetto ed anche i lavori che hanno portato alla risistemazione delle tribune.Il tutto costato al Comune cinquecentomila euro. E stiamo lavorando -continua Pagani - anche allo studio di fattibilità per la riqualificazione di tutta l'area che dovrà essere pronto entro la fine dell'anno e che dovrà definire anche i costi dell'intervento.-Andremo a realizzare, dietro il campo da calcio ed al posto dei campi da tennis da tempo sottoutilizzati o addirittura inutilizzati, una nuova piscina per i tuffi (accanto alla piscina coperta che già esiste), un centro wellness e fitness con tanto di palestra interrata, un albergo che potrà contare su un'ottantina di posti letto ed una palazzina di servizi dotata, tra il resto, di alcune aule per i corsi triennali del progetto "Olimpia" organizzati dalla Formazione professionale». Da sistemare anche la pista da ciclismo già esistente ma mal funzionante, due campi da beach volley e se si troverà lo spazio, una pista per il pattinaggio. L'obiettivo da centrare è quello di creare oltre al centro wellness sul quale l'assessore punta moltissimo, anche una nuova vasca per i tuffatori e liberare tosi la piscina di viale Trieste costantemente sovraffollata che di pomeriggio apre al pubblico solo a metà proprio per consentire ai tuffatori di allenarsi.«Ci rendiamo conto che se da un lato non è più possibile lasciare ai nuotatori sola mezza piscina, dall'altra abbiamo gli atleti che premono per potersi allenare meglio e di più e che, per questo, dobbiamo trovare una soluzione in tempi stretti». Il maxiprogetto ha bisogno dell'intervento dei privati per autofinanziarsi ed abbattere i costi. “ Ne approfitto - continua l'assessore - per lanciare un appello all'imprenditoria privata che invitiamo a farsi avanti. L'idea sarebbe quella - conclude Pagani - di appoggiarsi ad esterni per costruire l'intero impianto e di trovare un accordo poi per la gestione della struttura. A prezzi e tariffe, ovviamente, concordate».
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categoria:maso della pieve
mercoledì, 01 novembre 2006
Alto Adige 31-10-06


Maso della Pieve: una dura presa di posizione del Centro Attenzione Permanente di San Giacomo.
Gli abitanti esclusi dalla piscina”
Contestato il Comune di Bolzano: struttura solo per agonisti

LAIVES. C'è grande rammarico fra gli abitanti di SanGiacomo e di via Maso della Pieve in considerazione del fatto che «la piscina coperta Pircher in via Maso della Pieve non sarà disponibile per i normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca. La piscina è stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen». Ne prende atto - con una nota di protesta - il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo: Che aggiunge: «Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla- esclusivamente agli allenamenti di chi pratica attività agonistica».
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo si chiede: Il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no? L'intervento del Centro, che fa seguito aduna recente presa di posizione in merito ad altre strutture, evidenzia quali sono le alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: « 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata; 2) iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'epulsione. Alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società digestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunitài”.
Poi il Centro Attenzione Permanente evidenzia anche come sarebbe possibile rimediare: «Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandane l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute».
Si diceva di altre richieste che proprio di recente lo stesso Centro di San Giacomo ha messo in primo piano e che riguardano in particolare il progetto di fattibilità (dovrebbe essere pronto entro il prossimo dicembre) della zona sportiva di Maso della Pieve. «Fino ad oggi là frequentazione diretta alle strutture sportive ci è stata negata. E necessario che l'amministrazione pensi alla possibilità di farle utilizzare anche a noi. Gli abitanti infatti attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) e sportiva. La divisione amministrativa e territoriale dei due comuni non impedisce che famiglie di Maso della Pieve utilizzino servizi a San Giacomo (Laives) come quelli di San Giacomo a Maso della Pieve (Bolzano). Ora non si capisce come in una struttura piuttosto imponente non siano previsti spazi socializzanti, per lo più discussi sempre come necessari ed importanti, ma il più delle volte negati nei fatti.”. (e.d.)
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categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
sabato, 28 ottobre 2006
La piscina sempre più lontana dai cittadini

Grande rammarico della popolazione di Maso della Pieve e San Giacomo che vede ancora una volta lo scarso interessamento dell'Amministrazione di Bolzano. La piscina coperta “ A. Pircher” in via Maso della Pive non sarà disponibile per i normali nuotatori che intendono passare qualche ritaglio di tempo in vasca.
La piscina è stata affidata infatti alla Bolzano Nuoto e Svv Bozen.
Il sindaco, nonostante le indicazioni offerte dai cittadini, ha preferito dedicarla esclusivamente agli allenamenti di chi pratica attività agonistica. Ci si domanda allora se il nuoto libero nuoce davvero alla salute mentre quello agonistico no.
Alternative per gli abitanti di Maso della Pieve e San Giacomo: 1) Prendere la macchina ed andare ad inquinare Bolzano per una piccola nuotata. 2) Iscrivere tutti gli interessati (nonni compresi) alle società agonistiche sperando di vincere qualche medaglia, pena l'espulsione.
Egregio sindaco Spagnolli, alla gente non interessa molto se le strutture sportive sono gestite da una o due società. Alla gente interessa l'utilizzo delle strutture sportive e per quanto riguarda la o le società di gestione tutti concordano per una gestione sana perchè quel servizio è pagato anche con le tasse di quella comunità.
Cosa fare per rimediare?
Dare indicazioni alle società di ricavare alcune ore per i liberi cittadini e propagandare l'opportunità con altrettanta efficacia. Le stesse società si mostrerebbero un poco più aperte e magari un pochino più benvolute.
Non sembra poi così difficile.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini

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categoria:centro attenzione permanente, maso della pieve
mercoledì, 25 ottobre 2006
Alto Adige 25-10-06


La. piscina alla Bolzano Nuoto
La gestione della piscina coperta «A. Pircher», in via Maso della Pieve, sarà affidata alle società Bolzano Nuoto e Svv Bozen. Della questione si è discusso ieri in consiglia comunale. La piscina, ha ricordato il sindacò, è usata solo per gli allenamenti di chi pratica attività agonistica. Finora era stata gestita dalla cooperativa Gin, ma ciò provocava al Comune «costi fissi sempre più gravosi». Con la delibera, invece, la gestione, dietro pagamento di canone annuo, è affidata direttamente alle due società sportive che comunque facevano parte della cooperativa e che hanno le competenze necessarie per l'incarico. Spagnolli ha aggiunto che della gestione dell'intera area sportiva si parlerà quando tutte le strutture saranno completate: possibile anche la gestione da parte di un'unica organizzazione.
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categoria:maso della pieve
martedì, 17 ottobre 2006


Alto Adige 17-10-06
Un accorato appello dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo in previsione del progetto per rilanciare la vasta zona.
“ESCLUSI DALLA CITTADELLA DELLO SPORT”
Gli abitanti: il comune di Bolzano deve considerare le nostre esigenze.
Di Bruno Canal

LAIVES. È recente l'annuncio che è in fase di preparazione, a Bolzano, un progetto di fattibilità (pronto entro dicembre) della zona sportiva di Maso della Pieve. L'obiettivo è il rilancio della zona e questo studio dovrebbe fornire un quadro completo di ciò che si può fare nella cittadella. Gli abitanti di Maso della Pieve e di San Giacomo - che vivono proprio a ridosso della zona sportiva - sollevano dei problemi riassunti in una nota che è stata difusa dal Centro Attenzione Permanente di San Giacomo.
Scrive infatti Lorenzo Merlini a nome del Centro: «Fino ad oggi la frequentazione diretta alle strutture sportive ci è stata negata. È necessario che l'amministrazione pensi alla possibilità di farla utilizzare anche a noi. Andando nell'attuale piscina ci si deve rivolgere solo alle società sportive non vi è un referente comunale. Telefonando in Comune a Bolzano ci viene risposto che per fare un po' di nuoto - non corsi che costano ovviamente di più - è necessario rivolgersi esclusivamente a società sportive o ad associazioni. Tale situazione ci allontana da un utilizzo più sociale delle strutture e certamente nel piano descritto nell'articolo non si fa cenno minimamente ad una revisione del centro sportivo come possibilità rivolta anche alla popolazione di Maso della Pieve e di San Giacomo. Gli abitanti infatti attendono da tempo pochi e semplici spazi che possano essere di utilità, di aggregazione sociale (alcune sale per i giovani e gli anziani) oltre che sportiva. La divisione amministrativa e territoriale dei due comuni non impedisce che famiglie di Maso della Pieve utilizzino servizi a San Giacomo (Laives) come quelli di San Giacomo a Maso della Pieve (Bolzano), ma di più, nelle giornate di festeggiamento a San Giacomo con statale chiusa - c'è sempre una forte partecipazione e voglia di incontrarsi e conoscersi per vivere insieme realtà comuni possibilmente non più ghetizzate. Ora non si capisce come in una struttura piuttosto imponente non siano previsti spazi socializzanti, per lo più discussi sempre come necessari ed importanti, ma il più delle volte negati nei fatti». Pare, a detta sempre di molti abitanti della zona in questione, che questo studio di fattibilità sia una buona e grande occasione per porre fine alle solite promesse fatte in campagna elettorale. «Dunque - conclude la nota - una grande opportunità per una forte crescita sociale di quartieri che con grande sofferenza vogliono essere dignitosamente pari agli altri e nulla di più. E' naturalmente questo l'appello che viene rivolto al sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, ma certamente anche all'assessore Stefano Pagani e l'architetto Marco Spada». E' evidente che l'amministrazione comunale di Bolzano dovrebbe, anche in questo contesto, collaborare più intensamente con quella di Laives.

LO STUDIO
Lo studio di fattibilità annunciato nei giorni scorsi dovrebbe dare un quadro completo di ciò che si può fare nella cittadella di Maso della Pieve. Si parla di una vasca per tuffi, una palestra polifunzionale, un centro fitness e welness, una revisione della pista per il ciclismo, una foresteria con cinquanta posti letto, due campi da beach volley e, se si troverà lo spazio, anche di una pista per il pattinaggio. Si dice ancora che all'interno del nuovo centro potrebbero inserirsi anche 5-6 aule per corsi triennali rivolti ai giovani che intendano studiare per conseguire un diploma "sportivo". Tutto bene: chi non approverebbe la realizzazione di tali intervento? dicono gli abitanti attorno alla zona.

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categoria:maso della pieve
lunedì, 09 ottobre 2006
Alto Adige 08-10-06

        
Tuffi, fitness e wellness a Maso della Pieve.
Via al progetto di massima. Studio di fattibilità entro dicembre
di Antonella Mattioli
BOLZANO. Il dado è tratto. Entro fine anno il progetto di fattibilità. Nel 2007 l'esecutivo: Questa la scaletta che il sindaco Luigi Spagnolli, l'assessore ai lavori pubblici Stefano Pagani e l'architetto Marco Spada, responsabile della ripartizione, hanno concordato l'altro giorno nel corso di un incontro sul futuro della zona sportiva di via Maso della Pieve. I soldi sia per lo studio di fattibilità (60 mila euro) che per l'esecutivo (300 mila), sono già stati messi a bilancio.
Questo fa sperare che non ci si fermerà alla fase dei buoni propositi. Piscine; palestre, fitness: il progetto che l'assessore Pagani ha in testa - se si riuscirà a realizzarlo - è destinato a rilanciare la zona sportiva che, per quanto riguarda la parte italiana, non è mai decollata.
Lo studio di fattibilità, commissionato dal Comune darà un quadro completo di ciò che si può fare nella cittadella di Maso della Pieve e in particolare dei costi.
Primo obiettivo: creare, accanto alla piscina coperta usata attualmente da società sportive e associazioni, una vasca ad hoc per i tuffi. Ciò consentirebbe di ampliare gli spazi striminziti riservati oggi al pubblico nell'impianto di viale Trieste, dove sono costretti a convivere tutti: dagli atleti del nuoto alla squadra di tuffi e poi ancora una miriade di associazioni. Decisamente troppi per un'unica vasca. Quindi, nelle aree ancora libere di Maso della Pieve, si vorrebbe realizzare una palestra polifunzionale, un centro fitness e wellness. Inoltre, verrà sistemata la pista per il ciclismo che c'è, però è messa male. E poi ancora: si pensa aduna foresteria con una cinquantina di Posti letto, due campi da beach volley e, se si troverà lo spazio, una pista per il pattinaggio. All'interno del nuovo centro potrebbero inserirsi anche 5-6 aule per il progetto Olimpia. Di cosa si tratta esattamente? Di corsi triennali, organizzati dalla Formazione professionale, per tutti quei giovani che vogliano studiare e conseguire un diploma, praticando sport a livello agonistico. A Bolzano, attualmente, c'è solo il liceo " Toniolo», ma dal punto di vista scolastico è molto più impegnativo. Tutto bello, ovviamente, ma bisognerà fare i conti con i costi. «La speranza - ammette Pagani - è quella di riuscire a coinvolgere i privati nell'operazione. Proprio per questo abbiamo già previsto un incontro pubblico con le società sportive».
In attesa comunque di veder realizzato il megaprogetto, qualcosa si sta già muovendo. Sono infatti in fase di ultimazione un campo da calcio in erba sintetica e due campi da calcetto.
Da Maso della Pieve a via Druso, dove all'interno della scuola di polizia c'è una piscina coperta. «Avremmo i soldi - spiega l'assessore Pagani per sistemare la vasca, (la struttura potrebbe poi essere usata per dei corsi), ma ciò che ci frena sono le voci ricorrenti su possibile chiusura e successiva vendita del complesso che a quel punto non giustificherebbero più il nostro investimento».


Impianto bloccato prima da tangentopoli poi dalla variante.
La parte tedesca della cittadella dello sport funziona bene da sempre; quella italiana è nata male a causa di tangentopoli. È proseguita peggio, perché i lavori per la variante alla Ss 12 1'hanno trasformata in un gigantesco cantiere. Del rilancio dell'area si parla da anni. C'è chi voleva il velodromo; chi si sarebbe accontentato di una sistemazione a verde. Finora però non si è andati al di là delle idee.
postato da: apritisangia alle ore 12:41 | Permalink | commenti
categoria:maso della pieve

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