giovedì 19 gennaio 2012

aereoporto san giacomo 3


martedì, 09 ottobre 2007

Aeroporto in giunta. «Sì all’hangar, ma solo se non farà rumore»

  Alto Adige  09 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Il progettato hangar all’aeroporto di Bolzano non dovrà comportare un aumento dell’inquinamento acustico per i residenti nella zona. E’ quanto la giunta provinciale ha voluto precisare a seguito di interventi pubblici «critici e assolutamente prematuri - ha detto il presidente Luis Durnwalder - perché proprio la questione dell’incidenza del rumore sarà attentamente valutata prima di rilasciare qualsiasi concessione edilizia e di costruzione di hangar. Il rumore dovrà essere ridotto in misura tale da non provocare disagi insostenibili alla popolazione residente. Se a Innsbruck l’hangar è rumoroso, questo non significa che sarà rumoroso anche quello di Bolzano».
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mercoledì, 03 ottobre 2007

Centinaia di scie nel cielo di Bolzano Il traffico degli aerei
Ieri si potevano vedere grazie alle particolari condizioni di umidità Il meteorologo: «Non sono pericolose»
  di Davide Pasquali
Alto Adige 03 OTTOBRE 2007

 BOLZANO. Scie su scie, l’intero cielo solcato dalla condensa dei carburanti esausti degli aerei di linea. Le si nota sempre, ma di solito si dissolvono nel breve volgere di qualche minuto. In questi giorni, al contrario, permangono per ore. Molti le hanno notate e hanno telefonato in redazione all’Alto Adige; qualcuno le ha pure fotografate. Niente di strano, precisano Agenzia all’ambiente e Società meteorologica italiana: nessuna anomalia, nessun aumento di frequenza nei voli, nessun nuovo carburante. Semplicemente, in quota è freddo, umido, poco ventoso. Per cui, la condensa non si dissolve subito.
 Scie su scie, dalle prime ore del mattino fino a sera. I pochi escursionisti che ancora si avventurano in alta quota, sulle cime più alte, arrivano a contarne decine e decine. Ma anche nel fondovalle colpisce, in questi giorni, l’inusuale presenza di scie di condensa dei vettori di linea.
 La maggior parte delle strisce corrisponde a due rotte, le cosiddette Ambra 12 e Ambra 22, che solcano la nostra provincia rispettivamente in direzione nord-sud e ovest-est. In media, ogni giorno passano sui nostri cieli fra i 150 e i 200 aviogetti di linea. Ognuno dei quali lascia una scia, detta in gergo tecnico contrail. In questi giorni le contrails permangono visibili anche per diverse ore, e in molti si sono chiesti il perché. Spiega Daniel Cat Berro, della Società meteorologica italiana: «Nonostante negli ultimi tempi siano nate sul web delle teorie demenziali, che parlano di scie chimiche, esperimenti della Nato e via discorrendo, non sono altro che scie di vapore acqueo, o meglio, scie dovute al ghiacciamento del vapor d’acqua. A un altezza fra sette e ottomila metri, con temperature intorno a -40º, con adeguata umidità e vento debole, le scie non si dissolvono che dopo ore e ore». Gli effetti sull’atmosfera? «Ci sono - precisa il meteorologo - ma sono minimi. Se ne accorsero gli statunitensi dopo l’attentato alle Torri gemelle. Per dieci giorni niente voli, e niente contrails, ossia niente nubi di vapore ghiacciato che di norma contribuiscono a schermare il sole, moderando l’escursione termica. Senza voli, vennero registrate escursioni termiche maggiori». Questi gli effetti meteorologici, ma quelli legati all’inquinamento? Notevoli, ma indiretti, perché non colpiscono la zona traversata dagli aerei, ma l’intera atmosfera, globalmente. Precisa Luigi Minach (Appa): «I carburanti esausti dei jet contribuiscono all’effetto serra, per via delle emissioni di anidride carbonica. Ma nelle nostre centraline a terra non lo registriamo, è un fenomeno più ampio. Posso però rassicurare: le scie che si notano in questi giorni non hanno nulla a che vedere con la strampalata teoria secondo la quale sarebbero strisce “chimiche”, dovute all’aggiunta di additivi in grado di emettere particelle di ossido di alluminio. Qualcuno si è messo in testa che lo si faccia per riflettere la luce solare ed evitare il riscaldamento dell’atmosfera». Una «teoria spazzatura» anche secondo la società meteorologica italiana.


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mercoledì, 03 ottobre 2007

Aeroporto, bocciata mozione dei Verdi


Corriere dell'Alto Adige  2007-10-03

La Kury chiedeva il blocco degli investimenti prima del referendum


BOLZANO — La richiesta avanzata dal gruppo Verde di bloccare i nuovi investimenti per l'aeroporto di Bolzano prima dello svolgimento del referendum, è stata bocciata dal consiglio provinciale. Era stata Cristina Kury, unitamente a Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba, a sostenere con una mozione la necessità di bloccare eventuali nuovi investimenti per le strutture aeroportuali di San Giacomo.
«È stato indetto un referendum per indire il quale si sono raccolte con grande fatica 28.000 firme. In attesa della decisione dei cittadini non è giusto mettere a disposizione nuovi fondi per una struttura che hanno voluto i privati, ma che gli stessi privati hanno poi abbandonato, quando hanno viste le perdite. Sono questi privati, se mai, a doversi occupare dell'adeguamento delle infrastrutture, non la Provincia». A sostegno della mozione dei Verdi si è schierata anche Eva Klotz ,Südtiroler Freiheit, che ha sostenuto la necessità di attendere l'esito del referendum « perché chi andrà a votare si informerà, e ci sarà un confronto aperto».
Andreas Pöder, UfS, ha sostenuto l'opportunità della chiusura dell'aeroporto: «Se ci sono meno di 1.500 passeggeri l'anno, non ci sono utili, e pertanto bisogna chiudere, altrimenti ogni anno ci saranno deficit e capitalizzazioni. Non ha senso nemmeno aspettare di vedere cosa ne pensa la popolazione».
La difesa della linea di condotta della giunta provinciale è venuta dell'assessore Thomas Widmann il quale ha ribadito che la «che la pista non verrà allungata, ma che si procederà ad interventi per la sicurezza, come la recinzione: se ci sono norme europee da rispettare, bisogna adeguarsi. Nella struttura è stato investito per anni, ed ora non la possiamo abbandonare. Per quanto riguarda l'hangar, esso non è per la Air Alps, ma per tutti gli aerei che arrivano o partono: con l'hangar avremo due voli in meno al giorno ».
L'assemblea ha respinto per appello nominale la mozione dei Verdi. Contro la richiesta si sono espressi i quindici consiglieri della Svp presenti in aula. A favore gli otto consiglieri delle opposizioni italiane e tedesche. Astenuto Alberto Sigismondi, An, per il quale dovrebbero essere incentivati degli studi imparziali sull'attività dell'aeroporto.
Oggi in consiglio, dopo la votazione sul disegno di legge sulla caccia, inizierà la discussione sul testo di legge della giunta sulla non autosufficienza.
E. B.



Aeroporto di San Giacomo. Aereo in fiamme, ma è una simulazione.
Ipotizzata una collisione con feriti: massiccio intervento di uomini e mezzi
Alto Adige 03 OTTOBRE 2007   GIANCARLO ANSALONI


 BOLZANO. Vista dal di fuori la massa di uomini e mezzi movimentata poteva far pensare al “tonfo” quanto meno di un jet da 120-150 posti: 11 autopompe dei vigili del fuoco con 36 uomini, 12 automezzi con 46 sanitari, una ventina di finti feriti, come nucleo operativo, più un vistoso apparato di supporto della protezione civile di tutto il circondario, più un elicottero del 118 e uno dei carabinieri.
 Questo il panorama offerto ieri dall’aeroporto di San Giacomo, teatro di un disastro aereo simulato.
 Ecco la ricostruzione: poco dopo le 16 un Dornier 328 dell’ Air Alps (31 passeggeri più equipaggio) appena toccata la pista “investe” un aereo da turismo biposto in decollo con due persone a bordo. Il “Dornier” esce di pista e prende fuoco. In realtà le lingue di fuoco escono da un gigantesco siluro metallico, fac-simile di una fusoliera (un prodotto di carpenteria “fai da te” dei vigili del fuoco di Bolzano) riempito di combustibili di varia natura, fieno compreso, per garantire una certa durata alle fiamme. Sono le 16.04 quando il personale dell’Enav lancia l’allarme dalla torre di controllo con la sirena. Secondo le prescrizioni dell’Enac (l’ente aviazione civile) nel giro di un minuto, sul luogo dell’impatto piombano le due autopompe fisse in aeroporto con 6-10 uomini. Parte l’ordine di deviare voli in arrivo e lo scalo viene chiuso. I cannoni sparano acqua e schiuma sulle fiamme che devono sparire entro tre minuti. Parte anche l’allarme via radio per l’apparato della protezione civile e delle forze dell’ordine con chiusura di tutte le vie d’accesso. Si leva un elicottero dei carabinieri che controlla dall’alto, mentre prende terra l’elicottero del 118. Nel giro di una decina di minuti inizia l’interminabile flusso dalla cità di ambulanze, reanimobil di Croce Rossa e Croce Bianca con medico d’emergenza, mezzi di vigili del fuoco, compresi i volontari dell’Agruzzo, di Oltrisarco-Aslago, di Laives; seguono carabinieri, polizia, guardia di finanza, Ale Altair, Agenzia dogane. Un comitato coordina i movimenti: la prima impressione è di una certa lentezza, in realtà tempi e spostamenti sono rigidamente calcolati proprio per evitare ingorghi e caos. Intanto è già in funzione il cosiddetto “triage”,l’area dove si prestano i primi soccorsi ai feriti. Fra questi manca uno degli occupanti l’aereo da turismo, immobilizzato e intubato in cabina prima di essere estratto e adagiato sulla lettiga.
 Nel triage ci sono tre tende, una per le apparecchiature; nella seconda i medici visitano i feriti e fissano le priorità con i tre codici. Per i “codici rossi” si mobilitano gli elicotteri, se necessario anche quelli militari. Gli altri attendono il ricovero sotto il terzo tendone. Dopo una quarantina di minuti l’emergenza è ormai alle spalle; non resta che il servizio informazione a parenti e stampa, lo sgombero della pista e riapertura dello scalo. Tutto secondo programma per il direttore dell’Enac Mussner, che rileva l’utilità dell’operazione per verificarne le lacune. Una curiosità: Bolzano è forse l’unico aeroporto nel quale le comunicazioni via radio avvengono indifferentemente in italiano e soprattutto tedesco: ogni addetto ha comunicato nella propria madrelingua, pare, senza problemi.
E a proposito di aeroporto il consiglio provinciale ha respinto ieri una mozione dei verdi che chiedevano il blocco degli investimenti prima del referendum. L’assessore Widmann ha ribadito la necessità di misure di sicurezza minimali richieste dall’Enac e la costruzione dell’hangar.
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sabato, 29 settembre 2007

Proteste per gli elicotteri Il prefetto: «Si tratta di attività straordinaria»
Commissario del governo a difesa del lavoro svolto dalle forze armate
ORFEO DONATINI


 BOLZANO. Le preoccupazioni e le conseguenti proteste dei cittadini, in particolare di San Giacomo, per i voli degli elicotteri delle forze dell’ordine, hanno trovato nelle ultime ore una puntuale risposta da parte del commissario del governo, prefetto Fulvio Testi, al termine di una serie di incontri con gli amministratori locali e con i comandanti di carabinieri e guardia di finanza. Soddisfatto per i chiarimenti il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli.
 La questione non è nuova ed è stata spesso sollevata strumentalmente soprattutto nei confronti delle attività di esercitazione da parte dei velivoli del reggimento Aves Altair ai quali si sommano le attività di carabinieri e guardia di finanza.
 Sollecitato dal sindaco Polonioli, il prefetto Testi ha così potuto accertare la situazione relativamente all’attività dei servizi aerei delle forze dell’ordine tanto preziosi soprattutto nella fase di prevenzione delle attività criminose sul territorio e in quelle di pronto intervento.
 «E’ tuttavia vero - hanno sottolineato a Palazzo Ducale - che nei primi giorni di settembre si è registrata una maggiore attività in cielo in concomitanza con le procedure straordinarie di manutenzione dei mezzi, non solo di Bolzano, (la cosiddetta standardizzazione degli elicotteri), che tuttavia si verificano soltanto ogni due anni».
 «Va per altro rilevato che nella quotidianeità la presenza dei voli giornalieri è rispettivamente di due voli al giorno per un massimo di due per i carabinieri e di un volo per circa un’ora e mezza per la guardia di finanza; nelle fasce orarie comprese fra le ore 8 e le 13 e le ore 15 e le 17 Soccorsi in montagna, attività di supporto al 118 e per la protezione civile hanno consentito di trarre in salvo 11 persone infortunate e recuperare 22 dispersi».
 Fin qui le valutazioni tecniche e operative. «Non posso non rilevare - sottolinea per parte sua invece il commissario Testi - come la presenza degli elicotteri delle forze dell’ordine, che rientra nel programma di sicurezza integrata del territorio provinciale, assicuri il mantenimento per l’Alto Adige dell’elevato livello di sicurezza tanto invidiato nelle altre province italiane, anche limitrofe. E’ innegabile, non solo dalle risultanze dei dati ufficiali, ma anche dalla tangibile esperienza del vissuto quotidiano, la scarsa incidenza dei reati predatori e delle rapine, dovuta al costante controllo del territorio che le forze dell’ordine attuano anche con i voli operativi degli elicotteri, così indispensabili in un contesto orografico come quello della provincia di Bolzano».
 «Preso atto del contesto collaborativo e propositivo della Provincia di Bolzano, nel cui ambito l’alto livello di qualità della vita e l’esigenza di garantire ai cittadini il mantenimento di tale standard sono all’attenzione delle forze politiche e istituzionali, ritengo - conclude il prefetto Testi - di ribadire che l’immagine delle forze dell’ordine debba essere doverosamente connotata dall’essenziale contributo che forniscono per il raggiungimento dei loro obiettivi istituzionali a favore di tutti i cittadini».

Alto Adige 29-09-07
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mercoledì, 26 settembre 2007

  

Air Alps e Alitalia Intesa congelata


La compagnia attende il nuovo assetto. Trattativa su 4 velivoli

Il volo su Milano garantito fino a marzo

BOLZANO — Alitalia «congela» fino a marzo il rinnovo dell'accordo di code sharing con Air Alps, in attesa di trovare un nuovo partner finanziario e tecnico: fino a quella data gli attuali voli di linea effettuati dalla compagnia tirolese non verranno cancellati, compreso il «traballante» Bolzano-Milano.
La conferma è arrivata nelle ultime ore. Hans Krapf, consigliere delegato della compagnia (è uno dei cinque imprenditori altoatesini che detengono il 65% del capitale), ammette: «Alitalia si è dimostrata un partner affidabile, ma in questo momento l'auspicato accordo di 3 o 4 anni non può essere stipulato. La compagnia di bandiera, infatti, conta di definire entro l'anno l'ingresso di un partner forte: personalmente vorrei che fosse Air France. Fino alla fine di marzo, quando scade l'orario invernale, tutto il nostro network rimarrà invariato». Air Alps, dal 2005, effettua voli in code sharing per conto di Alitalia. Il piano attuale prevede collegamenti tra Bolzano e Roma, Bolzano e Milano; Parma e Rimini con Roma; Ancona con Roma e Milano; Perugia, Genova e Nizza con Milano; Milano con Strasburgo e Zagabria. Ben 11 linee per 24 voli giornalieri di andata e altrettanti di ritorno, tutti effettuati con i Dornier da 31 posti di Air Alps. In cambio la compagnia tirolese riceve 3 milioni di euro al mese, tanto quanto basta per chiudere il bilancio semestrale 2007 con un pareggio a quota 20 milioni di euro (compresi i ricavi dei charter) e 163mila passeggeri trasportati.
«Con la decisione di Alitalia di fare di Fiumicino l'hub di riferimento, il volo Bolzano-Milano è in forte dubbio — avverte Krapf —. Del resto questa linea ha un tasso di occupazione dei posti appena del 50%. A rischio anche il Rimini-Roma e qualche preoccupazione per il Parma-Roma, che però non sono distanti dal punto di pareggio. Possibile l'assegnazione di nuove tratte Alitalia, ad esempio da Roma alla Sicilia o alla Sardegna. Noi non vorremmo perdere le vecchie linee. Contatteremo le società aeroportuali di Bolzano, Parma e Rimini per sapere se sono disposte ad elargire contributi pur di mantenere i voli».
Air Alps è tra i vettori interessati anche all'eventuale vendita di mezzi di Alitalia Express: «Il contatto c'è — ammette Krapf — perché a noi interesserebbe rilevare qualche velivolo più grande rispetto ai nostro otto Dornier da 31 posti. In particolare, ci sono gli Atr da 72 e 42 posti, questi ultimi potrebbero atterrare pure a Bolzano ma sono un po' lenti, e gli Embraer da 82 e 48 posti, molto versatili. Su alcune linee, come il Bolzano-Roma, i Dornier sono insufficienti, anche perché ormai la produzione è cessata. Su quattro Atr, due da 72 e due da 42 posti, stiamo trattando e siamo a buon punto».
Una riflessione sulla giornata nera di lunedì, con tutti i voli tra Bolzano e Roma cancellati: «Se avessimo l'hangar a Bolzano come chiediamo da tempo — assicura Krapf — queste cose non accadrebbero perché almeno un velivolo di scorta starebbe all'Abd. Oggi, invece, siamo costretti a far arrivare l'aereo di scorta da Innsbruck. Capisco che Bolzano non potrà mai avere uno scalo internazionale, ma rendere l'Abd fruibile garantendo i collegamenti con Roma, Milano e forse, in futuro, anche con Monaco tramite aerei piccoli, al massimo da 72 posti, mi sembra doveroso ».
Felice Espro Manutenzione impossibile CAPANNONE DIMEZZATO
L'hangar destinato ad Air Alps nello scalo di Bolzano ripara appena metà dei piccoli aerei Dornier da 31 posti
Corriere dell'Alto Adige  2007-09-26

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martedì, 25 settembre 2007

Manca il pilota, voli annullati Air Alps ancora nella bufera

TRASPORTI
AEROPORTO NEL MIRINO

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-25

Capezzone: «Disservizio grave». Durnwalder: «Capita»

BOLZANO — Tutti a terra ieri mattina all'aeroporto di San Giacomo. Questa volta non a causa del maltempo o del mancato funzionamento delle apparecchiature aeroportuali. A provocare la cancellazione dei due voli del mattino per Roma: i problemi tecnici della compagnia aerea Air Alps, cui appartengono i vettori impiegati nei voli con la Capitale. La causa ufficiale — come si mormorava nei corridoi dello scalo, ma non confermata dalla compagnia — la mancata presentazione di una parte dell'equipaggio per malattia. Ieri mattina, infatti, i trentasei passeggeri del volo delle 6,45 per Roma quando si sono presentati allo scalo di San Giacomo hanno avuto la brutta sorpresa di non trovare l'aereo che li avrebbe dovuti trasportare nella Capitale. Per ore hanno atteso impazienti nei saloni dell'aeroporto, privi di notizie e di spiegazioni: solo la promessa che la situazione si sarebbe sbloccata alle 10,30 con il volo successivo. L'amara sorpresa è arrivata poco dopo le dieci quando al gruppo dei passeggeri in attesa si sono aggiunti quelli del volo successivo, tra cui anche Marco Boato, parlamentare dei Verdi atteso alla camera dei deputati per partecipare ad una riunione della maggioranza. «Allucinante e vergognoso — tuona il parlamentare — il modo come siamo trattati. Per ben tre volte hanno spostato il volo e solo quando ho fatto la voce grossa. Visto che nessuno si muoveva, alle 12,40 siamo riusciti ad ottenere un pullman per essere trasferiti a Verona. Nessuno ci ha detto nulla. Quello che mi stupisce è la mancanza di informazioni, solamente scuse. Almeno si abbia il coraggio di dire la verità».
Tra coloro che sono rimasti a terra anche Pasquale Profiti, un magistrato trentino, un medico atteso a Roma per un'operazione ed il giornalista della Rai Maurizio Ferrandi. Tra i passeggeri illustri appiedati anche il campione mondiale di atletica Alex Schwazer, costretto a rinunciare ad una cerimonia al Quirinale alla presenza del Capo dello stato Giorgio Napolitano.
Il disservizio, però, si è esteso anche a Roma, dove sono stati annullati i due voli del mattino per il capoluogo altoatesino. A farne le spese il presidente della commissione attività produttive di Montecitorio Daniele Capezzone.
«Un modo di comportamento vergognoso — rimarca Capezzone al momento del suo arrivo a Bolzano dopo essersi sobbarcato tre ore in pullman da Verona —. È veramente una brutta abitudine quella di annullare i voli che la dice lunga sulla situazione della nostra compagnia di bandiera». Ufficialmente, infatti, a gestire i collegamenti da e per Bolzano sul territorio nazionale è Alitalia.
«Ci hanno lasciato senza informazioni — rincara la dose Capezzone — e buon per noi che ci hanno sistemato su un volo per Verona partito per giunta in ritardo. Abbiamo anche rischiato di restare a Verona. Solo quando abbiamo fatto sentire le nostre ragioni ci hanno a disposizione un pullman. Una vera odissea».
A spezzare una lancia in favore di Air Alps è il presidente della giunta Luis Durnwalder, il quale, però, stigmatizza la mancanza di informazioni da parte della compagnia aerea: «Non stupiamoci se un aereo rimane a terra. Pochi giorni fa mi è successo a Innsbruck, altre volte mi è accaduto a Roma e a Verona. A volte ci sono impedimenti meteo, altre volte manca il personale per una malattia improvvisa. Può capitare. L'importante è che Air Alps dia ai clienti informazioni tempestive e assistenza logistica. Qualcuno dice che in Alto Adige, terra di precisione, anche gli aerei devono essere perfetti e ci addossa responsabilità. La giunta provinciale, sia chiaro, non controlla il meteo, i motori degli aerei o la salute del personale di volo».
In difesa di Air Alps si schiera anche il presidente di Abd Thomas Baumgartner. Il disservizio in larga parte dipende dalla mancanza di volontà nel procedere all'adeguamento dello scalo aeroportuale.
«Quando le cose non funzionano sono tutti compatti a mettere sotto accusa la compagnia aerea e l'aeroporto — tuona Baumgartner —. Ci si dimenticano, però, che le colpe non possono essere addossate solamente a noi. Per avere la presenza della concorrenza è necessario ampliare le strutture aeroportuali. La mancanza di un hangar dove ricoverare gli aerei ci espone a questo tipo di disservizi. D'altronde l'unica compagnia in grado di assicurare i collegamenti da Bolzano è Air Alps che ha in organico i piloti in possesso dello speciale brevetto per decollare ed atterrare da una pista come la nostra. L'unico rimedio è l' allungamento di 400 metri della pista, altrimenti è inutile lamentarsi».
Enrico Barone



Schwazer: «Sono arrabbiato Dovevo andare al Quirinale»


L'azzurro era invitato a «Tutti a scuola» in diretta su Raiuno
BOLZANO — Le medaglie azzurre dell'atletica al Quirinale. Ieri le medaglie italiane dei Campionati del Mondo di Osaka Andrew Howe, Antonietta Di Martino e l'altoatesino Alex Schwazer, erano tra gli invitati di «Tutti a Scuola», manifestazione svoltasi a Roma, al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Ministro alla pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, e dedicata all'apertura dell'anno scolastico. Ad accompagnare gli azzurri, il presidente federale Franco Arese.
Una festa, trasmessa in diretta televisiva su Raiuno e condotta da Fabrizio Frizzi, che ha visto protagonisti personaggi del mondo della cultura, dello sport, della scuola e della musica italiana. E sono stati proprio i due atleti dell'atletica azzurra, Howe e Di Martino, ad inaugurare l'evento romano. Sul palco non è, invece, potuto salire Alex Schwazer. Il marciatore di Vipiteno ieri mattina non ha potuto raggiungere la capitale a causa della cancellazione del suo volo aereo da Bolzano.
«Sono arrabbiato e dispiaciuto — conferma Schwazer — e arrabbiato soprattutto con la compagnia aerea per come siamo stati trattati. Non è pensabile attendere quasi tre ore per poi vedere il proprio volo cancellato definitivamente. Se ce lo avessero detto subito, noi passeggeri avremmo potuto organizzarci in un altro modo. Dispiaciuto perché ero orgoglioso di essere stato invitato addirittura al Quirinale. Era la seconda volta per me, c'ero già stato due anni fa al Colle. Ritengo che sia una cosa importante — aggiunge Schwazer — che noi sportivi possiamo essere presenti a questi eventi legati al mondo della scuola. Spero in futuro di avere un'altra occasione».
Le due medaglie d'argento nel salto in lungo e nel salto in alto hanno, invece, avuto i riflettori tutti per loro in avvio di trasmissione conversando con Frizzi. Alla domanda del conduttore: «Siete voi gli eroi di Osaka?» i due atleti hanno risposto affermativamente e poi la Di Martino ha ricordato anche il compagno di squadra altoatesino non presente con loro sul palco, ma assente giustificato.
Vittorio Savio



I Verdi

Kury: «Soldi buttati La Provincia esca da quella società»


BOLZANO — «Mi viene solamente da ridere»: è il commento polemico della consigliera provinciale dei Verdi Cristina Kury che è apertamente schierata contro l'allungamento della pista aeroportuale.
«Non è giusto che Provincia e Regione — tuona— continuino ad investire soldi pubblici nell'aeroporto e in Air Alps. Abbiamo anche illustri ospiti che devono sopportare i disservizi generati da due strutture che funzionano male non riuscendo ad assicurare neppure continuità ai voli».
Nel mirino dell'esponente dei Verdi anche l'alto costo dei biglietti che «non risponde assolutamente al tipo di servizio offerto».
Per Cristina Kury è assolutamente inutile che la Provincia ogni anno destini una fetta del bilancio al ripianamento dei debiti di Air Alps. «Noi siano assolutamente contrari a questo tipo di socialistizzazione— rimarca Cristina Kury— perché nel corso degli ultimi anni la Provincia si è sostituita agli imprenditori che hanno deciso di abbandonare sia il consiglio di amministrazione dell'aeroporto che la compagnia aerea che gestisce i collegamenti».
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martedì, 25 settembre 2007
Air Alps lascia tutti a terra
Passeggeri inferociti all’aeroporto di Bolzano
Annullati 2 voli a Bolzano (ore 6.50 e 10.30) e 2 a Roma
  Alto Adige 25 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Giornata campale per più i passeggeri di 4 voli Air Alps che avrebbero dovuto partire da Bolzano ed arrivare a Roma (e viceversa) e che sono rimasti a terra. Tra i più inferociti il parlamentare dei Verdi Marco Boato. Appiedati anche il pm trentino Pasquale Profiti, Alexander von Egen, ed il campione di atletica Alex Schwazer. Volo saltato, stavolta a Roma, per l’onorevole Capezzone.
 Due i voli cancellati solo a Bolzano. Quello delle 6.50 ed il successivo delle 10.30. Una sessantina in tutto i passeggeri rimasti a terra e dirottati su bus e taxi che si sono trovati a fare i conti con riunioni e coincidenze saltate. Boato, atteso nella Capitale per una riunione sulla Finanziaria, è indignato: «Ogni mezz’ora ci avvertivano che il volo sarebbe partito con mezz’ora di ritardo! Ci siamo sentiti presi in giro. Uno stillicidio. Non è serio». D’accordo il presidente Durnwalder: «Sì, i passeggeri andavano informati per metterli nelle condizioni di scegliere diversamente in tempi rapidi». Mirko Kopfsguter - direttore dell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto - si scusa e mette le mani avanti: «Anche noi stiamo alle comunicazioni che ci arrivano dall’Air Alps, di più non possiamo fare». Tra i passeggeri inviperiti serpeggiava il sospetto che i voli non fossero partiti perchè non si era visto il pilota. «No, non è successo così, l’equipaggio era al completo. L’aereo non è partito da Bolzano per motivi tecnici che non conosco. Air Alps ha tentato di rimediare con un aeromobile da Innsbruck al quale si è accesa una spia quando era pronto in pista. Si è trattato di una doppia sfortuna ma almeno i voli partono sicuri». Quando partono. Maurizio Ferrandi, giornalista Rai, è rimasto a terra. Alexander Schwazer non ha stretto la mano al presidente Napolitano che avrebbe dovuto premiarlo per il bronzo conquistato ai Mondiali di Osaka.
Marco Polo, cameramen, non è riuscito a riprendere il senatore Andreotti con quale aveva un appuntamento in tarda mattinata. Il presidente della commissione attività produttive della Camera, Daniele Capezzone, non è mai arrivato all’incontro al parco tecnologico Tis perchè il volo Air Alps (stavolta da Roma) non è mai partito. Ha dovuto ripiegare su un volo per Verona ed è arrivato a Bolzano in ritardo. A piedi anche un chirurgo maxillo-facciale romano atteso per un’operazione: «In due mesi è la terza volta che mi capita. E sì che il biglietto costa caretto, trecentosettanta euro». «Soldi che saranno rimborsati - assicura Kopfsguter - perchè il volo è stato annullato». Ma molti già protestano perchè l’Abd non restituirà i 25 euro dell’emissione del biglietto.
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venerdì, 21 settembre 2007
«Aeroporto: promesse non mantenute»
L’inquinamento acustico continua a provocare rilevanti disagi soprattutto a numerosi abitanti di San Giacomo
Il Centro Attenzione Permanente se la prende con Durnwalder
  Alto Adige 21 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Sono state numerose le protesta degli abitanti - soprattutto di San Giacomo - a causa dei rumori causati dagli elicotteri di Esercito e Finanza che fanno base all’aeroporto. In occasione del recente incontro in municipio con il nuovo Commissario del Governo, è stato chiarito che l’intensificazione dei voli è stata limitata ad alcuni giorni per esercitazioni. Il sindaco Polonioli ha sottolineato che con una maggiore informazioni in merito a questi voli addestrativi si potevano evitare le proteste.
 Intanto, a proposito dell’inquinamento acustico proveniente dallo scalo aeroportuale, ha preso posizione anche il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo che chiede, soprattutto al presidente Durnwalder, di mantere gli impegni presi.

 Il Centro ha diffuso una nota ricordando le dichiarazioni del sindaco Polonioli: “Aeroporto, buon compromesso», sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler. «È quella giusta per San Giacomo»; e ancora «ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata». Secondo il Centro «È da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Il presidente Durnwalder ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l’avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell’inquinamento acustico provocato dalle Forze Armate all’aeroporto di San Giacomo. Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l’assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l’operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito. Ha anche promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all’inquinamento. Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell’aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti».
Secondo il Centro Permanente di San Giacomo «non c’è ancora alcun segnale positivo riguardo le ricordate intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate e se continuerà così potremmo garantire anche quest’anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza programmata. Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute». (e.d.)
giovedì, 20 settembre 2007

Gli elicotteri dell'Altair rimangono a Bolzano

FORZE ARMATE



BOLZANO — Il quarto reggimento di aviazione dell'esercito Altair resterà a Bolzano. La conferma è stata data dal generale Bruno Rocco, comandante dell'Aves in occasione della cerimonia del cambio del comandante dell'Altair. L'alto ufficiale ha anche confermato che, in base all'accordo tra ministero della difesa e Provincia la base sarà ampliata

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-20
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giovedì, 20 settembre 2007
AEROPORTO di San Giacomo /2
I Verdi: «Stoppate i fondi»
  GIOVEDÌ, 20 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. La giunta provinciale ha deciso di rinunciare, per ora, all’allargamento della pista dell’aeroporto di San Giacomo.
 I Verdi stanno all’occhio e chiedono in una mozione di non portare avanti la costruzione di nuovi hangar e la ristrutturazione del terminal e di non versare fondi pubblici ad Air Alps o ad altre linee prima dello svolgimento del referendum. «L’ampliamento dell’aeroporto resta una questione discussa e noi pensiamo che, visti i recenti mutamenti climatici, incentivare un ulteriore aumento di traffico sia irresponsabile come non è giusto versare, ad un ristretto gruppo, del denaro pubblico».
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giovedì, 20 settembre 2007
AEROPORTO San Giacomo 1
Forza Italia: «Prestazioni rischiose»
  Alto Adige 20 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Aeroporto di San Giacomo, la discussione continua. Enrico Lillo di Forza Italia spiega che l’assessore «Widmann vuole spostare la pista di 500 metri verso sud e pretende che Roma conceda deroghe per salvare i vari progetti in zona industriale, compreso quello del carcere. Pretende - insomma - di rinunciare alle misure di sicurezza di volo dei passeggeri e degli abitanti pur di gestire un aeroporto, che già di per sé nasce con prestazioni storpiate e rischiose prestazioni. Questi signori - conclude il comunicato azzurro - davvero vogliono avere la botte piena e la moglie ubriaca in barba ai cittadini ed alla loro sicurezza».
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mercoledì, 19 settembre 2007

AEROPORTO DI SAN GIACOMO
Comune a difesa di via Einstein
Giunta sorpresa dall’Enac «Ora decida la Provincia»
di Massimiliano Bona
Alto Adige 19 SETTEMBRE 2007

  BOLZANO. La circolare Enac, che impone alla Provincia di predisporre un piano di sicurezza indicando le zone in cui non si può costruire nei pressi dell’aeroporto, ha allarmato la giunta bolzanina. «L’inasprimento dei vincoli sui terreni circostanti - ha commentato il sindaco Luigi Spagnolli - penalizzerebbe aziende e persone che già operano in zona, per non parlare dei 24 ettari di zona produttiva oltre via Einstein e del carcere. La querelle sull’aeroporto è diventata ormai imbarazzante. Trattandosi di una struttura che interessa tutti gli altoatesini è bene decida la Provincia».
 L’inasprimento dei vincoli sui terreni circostanti, come chiede l’Enac, rischia di creare non pochi grattacapi. «In giunta - prosegue Spagnolli - ci siamo chiesti quale debba essere il ruolo della città in questa querelle. È giusto garantire la sicurezzza nei pressi dell’aeroporto, ma l’Enac non può cambiare le regole del gioco in questo modo. Riteniamo, infatti, che essa vada comunque commisurata ai costi da sostenere per assicurarla».
 Il Comune di Bolzano ha messo le mani avanti ed ha passato, in ogni caso, la patata bollente alla Provincia.
 «Non è logico che qualcuno stabilisca, a partita in corso, nuove regole della cui applicazione si deve fare carico il comune di riferimento con un danno tangibile per cittadini e aziende. L’aeroporto è una struttura che interessa tutta la collettività e quindi ad occuparsi della questione deve essere la Provincia. Il Comune non intende assumersi, in ogni caso, delle responsabilità qualora non si dovesse riuscire ad ottemperare alle nuove norme, più rigide, in materia di sicurezza».
 La giunta, dunque, ha scelto di mettersi sulla difensiva, in attesa di nuovi sviluppi, ma definisce i contorni della vicenda quasi grotteschi. «È mai possibile - prosegue Spagnolli - che nel corso della mediazione, durata parecchi mesi, la questione sicurezza non sia nemmeno mai stata sfiorata? È una querelle davvero imbarazzante».
 Sull’ipotesi, per ora solo accennata dall’assessore Thomas Widmann, di spostare la pista dell’aeroporto verso Sud Spagnolli allarga le braccia, quasi sollevato. «In quel caso la questione riguarderebbe il Comune di Laives».
 Posto che quest’ultima via appare quasi impraticabile Spagnolli ha rivendicato «la libertà civica di prendere decisioni, sul territorio comunale, senza pesanti condizionamenti esterni».
 Il primo cittadino non ha risparmiato una stoccata agli imprenditori. «Registro una certa incapacità, da parte del mondo economico, di prendere una posizione univoca sul tema aeroporto».
 La ritrosia degli imprenditori ad esporsi direttamente, a fronte del rilevante passivo di gestione registrato dall’Abd, non può che aumentare alla luce del contenuto dell’ultima circolare dell’Enac. Per l’aeroporto sembra prospettarsi, ora più che mai, un futuro a tinte fosche.
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mercoledì, 19 settembre 2007
SAn Giacomo. Aeroporto. La giunta deve aspettare il referendum
  Alto Adige 19 SETTEMBRE 2007


Aeroporto, la giunta deve
aspettare il referendum

 E’ stato reso noto in questi giorni che sulla questione aeroporto la Giunta provinciale ha deciso di bloccare l’ampliamento prendendo nel contempo dei provvedimenti che fanno pensare a un futuro ripensamento. E’ bene ricordare un fatto rilevante: nella primavera di quest’anno circa 28.000 cittadini altoatesini hanno chiesto di poter decidere in merito al futuro dello scalo firmando per un referendum propositivo con esito vincolante. Il referendum avrà luogo solo nel 2009 a causa del fatto che le elezioni provinciali sono previste per il prossimo anno, e secondo la legge vigente, la consultazione popolare dovrà avvenire in un secondo tempo. Il referendum tuttavia sarà appunto a esito vincolante, quindi è prematuro decretare provvedimenti dispendiosi per la futura gestione in funzione. Sarebbe bene rispettare la volontà degli elettori che hanno ora diritto di poter decidere sulla questione, e anzi di questa richiesta legittima dovranno tener conto le forze che ora si preparano alla campagna elettorale. Non si può dare per scontato che “intanto” dobbiamo mandare avanti l’aeroporto “un altro pochino”. Conviene riflettere sul fatto che potrebbe trattarsi di uno spreco di denaro pubblico.
Alessandro Cosi S. GIACOMO
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mercoledì, 19 settembre 2007
Cieli dolomitici «affollati»
I PRECEDENTI
Polemiche negli ultimi anni per i sorvoli militari
  MERCOLEDÌ, 19 SETTEMBRE 2007

 BELLUNO. All’indomani della tragedia del Cermis, nel 1998, il ministero della Difesa aveva imposto il divieto di sorvolo a bassa quota su un’ampia fetta di Dolomiti compresa tra il parallelo 46 (all’altezza di Seren del Grappa) e il parallelo 46,30 (che tocca il Falzarego e Bolzano) e tra il meridiano 12 (che passa per Formegan di Santa Giustina) e il meridiano 11 (Trento). Ma le cronache degli ultimi anni sono state comunque costellate da una serie di episodi che hanno provocato proteste e preoccupazione. Il 7 maggio 2002, così, due caccia militari erano passati a volo radente sulla zona di Feltre, provocando un notevole frastuono e facendo sobbalzare mezzo Feltrino. L’Aeronautica, in quell’occasione, si era scusata: i due caccia non avrebbero dovuto passare sul Bellunese. Pochi mesi dopo, il 3 agosto 2002, un nuovo episodio: due jet Mb 339 dell’Aeronautica militare italiana, partiti dalla base trevigiana di Istrana, avevano compiuto evoluzioni a bassissima quota sul Falzarego. A contestare con forza l’episodio - che aveva richiamato alla memoria di molti ampezzani l’incidente di una ventina di anni fa, quando un caccia aveva colpito il cavo della funivia del Lagazuoi - era stato il capo stazione del soccorso alpino di Cortina, Paolo Bellodis. Stava arrampicando sulla Normale delle Cinque Torri, aveva raccontato, e gli aerei volavano tanto bassai che se li era era visti passare sotto di lui, tanto che era riuscito a scorgere dall’alto il tettuccio dell’abitacolo. A bordo di uno di quei due caccia, si sarebbe scoperto poi, c’era anche l’allora sindaco di Milano, Gabriele Albertini, invitato ad una sorta di giro “promozionale”. L’episodio aveva suscitato violente polemiche anche per i rischi corsi dall’eliambulanza del Suem, che era in volo per un’emergenza in zona in quei minuti. (s.d.b.)
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mercoledì, 19 settembre 2007

Il sindaco: «Richieste Enac, non deve essere tutto a carico del Comune»

"Aeroporto, coinvolgere la Provincia"

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-19

BOLZANO — L'Enac scarica la patata bollente tra le mani del Comune, ma il sindaco Luigi Spagnolli la rispedisce al mittente e chiama in causa anche la Provincia.
L'«affaire aeroporto» di Bolzano si fa sempre più «complicato e per certi versi imbarazzante », per citare l'espressione usata dallo stesso sindaco. A imbrogliare la matassa ci si è messo l'Ente nazionale aviazione civile che sta cambiando le regole del gioco con un nuovo pacchetto di norme per la sicurezza che, se approvato dal governo, imporrà ai Comuni di assumersi nuove responsabilità.
«Si chiederà ai Comuni di individuare le aree a rischio — aveva spiegato il direttore altoatesino dell'Enac, Manfred Mussner — un cono in cui non potranno esserci né edifici né attività umane. Se i Comuni non faranno nulla saranno considerati direttamente responsabili in caso di incidente aereo».
La reazione del primo cittadino di Bolzano non si è fatta attendere: «Vorrei avere la libertà di prendere delle decisioni senza nuove regole che saltano fuori all'improvviso— ha dichiarato ieri — e purtroppo capita spesso che a livello europeo, nazionale o anche di enti come l'Enac si stabiliscano delle bellissime norme la cui attuazione concreta però ricade poi sulle spalle dei Comuni. Non è logico legiferare e poi rimbalzare le responsabilità ad altri, anche perchè l'aeroporto è un'infrastruttura di interesse provinciale e non siamo noi a dover decidere». Chiaro il messaggio spedito all'assessore provinciale Thomas Widmann, comunque già incaricato dalla giunta provinciale a trattare con l'Enac.
Spagnolli è naturalmente preoccupato per il futuro di un'area strategica per lo sviluppo della città, dall'ampliamento della zona industriale oltre via Einstein, alla possibilità di ubicarvi il nuovo carcere. Il sindaco risponde cautamente: «Ci sono ottime ragioni per essere sia favorevoli che contrari — dice — certo se l'affare avesse delle prospettive così interessanti da un punto di vista economico non si spiega come mai i capitali investiti siano prevalentemente pubblici. Alcuni ritengono si tratti di un'infrastruttura fondamentale, per altri se la clientela turistica atterrerà a Bolzano o Innsbruck la differenza sarebbe minima; di certo per la nostra città in sé cambia poco».
Marco Armani

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martedì, 18 settembre 2007


Aeroporto, la Provincia congela l'ampliamento e dà l'ok agli hangar

L'Enac: spostare l'Abd Widmann: «Trattiamo»

Baumgartner: «Rischiamo di chiudere»

BOLZANO — Bolzano deve scegliere: o l'aeroporto o la zona industriale. L'Enac (ente nazionale aviazione civile) ha elaborato un nuovo pacchetto di norme per la sicurezza aerea che, una volta approvato dal governo, impone ai comuni di individuare le aree a rischio nei pressi degli scali aeroportuali. In pratica nei pressi dell'aeroporto non ci potranno essere edifici e attività umane, ergo tra qualche settimana lo scalo bolzanino rischia di essere fuorilegge. Intanto la giunta provinciale ha deliberato che la pista dell'Abd non verrà allungata ma che verranno costruiti sia gli hangar per la manutenzione sia la costruzione della nuova hall come previsto dalle norme di Schengen.
Il futuro dell'Abd continua ad essere un dilemma. La giunta provinciale infatti ha deciso di recepire il risultato della mediazione e di bloccare ogni ipotesi di allungamento della pista. «Verranno effettuati solo i lavori indispensabili e — spiega il presidente, Luis Durnwalder — gli hangar per la manutenzione grazie a cui ogni giorno ci saranno quattro voli in meno». L'annuncio dell'imminente approvazione di un nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza però rischia di rimettere tutto in discussione. L'Enac infatti ha sottoposto al governo un piano per la sicurezza aerea che recepisce le norme internazionale. «In poche parole — spiega Manfred Mussner, direttore altoatesino dell'Enac — si chiederà ai Comuni di individuare le aree a rischio, ovvero quelle che si trovano nelle immediate vicinanze dell'aeroporto. Un cono in cui non potranno esserci nè edifici nè attività umane. Se i Comuni non faranno nulla saranno considerati direttamente responsabili in caso di incidente aereo». Insomma la mappa delle aree rischio va fatta a tutti i costi, il problema che circa metà della zona industriale, Fiera compresa, sorge all'interno del territorio tabù. Le alternative sono due: o spostare l'aeroporto di qualche centinaio di metri più a sud oppure, visto che abbattere mezza zona produttiva è impensabile, chiudere definitivamente lo scalo . «Se non verrà spostata la pista — spiega il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner — potranno atterrare solo elicotteri e aerei sportivi. Meglio sarebbe spostare la pista e nel contempo allungarla».
Di allargamento però la giunta, almeno prima delle elezioni, non vuole nemmeno sentir parlare. «Abbiamo deciso che la pista non verrà allungata come proposto dal forum di mediazione. Il punto — avverte l'assessore ai trasporti Thomas Widmann — è che l'Enac poteva avvisarci prima e avremo discusso la questione con il mediatore. Io sono stato delegato dalla giunta per trattare con l'Enac, vorremmo che per Bolzano venisse prevista un'eccezione ». A chi lo accusa di voler allungare la pista alla «chetichella» Widmann risponde così: «L'ampliamento non si farà, la giunta lo ha deciso e adesso indietro non si torna».

Corriere dell'Alto Adige  2007-09-18

Marco Angelucci
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categoria:ambiente, conca atesina, aereoporto san giacomo, antiinquinamento
martedì, 18 settembre 2007

  Intanto una circolare dell’Enac mette a rischio il nuovo carcere e la futura zona produttiva oltre via Einstein  
Aeroporto, pista corta ma con l’hangar
 
Ufficiale la decisione della Provincia: sarà rinnovato anche il terminal
  SAN GIACOMO Preoccupati Abd e aziende   Alto Adige 18 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Ora è ufficiale: la pista dell’aeroporto di Bolzano non sarà allungata. La decisione è stata presa ieri dalla giunta provinciale, che ha nella delibera ha fissato altri due paletti: viene dato il via libera alla costruzione dell’hangar e anche quello all’ammodernamento del terminal, che sarà adeguato alle disposizioni di Schengen (saranno quindi realizzate due uscite separate e due sale di attesa). Soddisfatto del compromesso il presidente della Provincia Luis Durnwalder: «La costruzione degli hangar permetterà di svolgere la manutenzione degli apparecchi direttamente a Bolzano. Questo eviterà quattro movimenti aerei al giorno, due da e due per Innsbruck». La giunta ha approvato anche una serie di interventi di sicurezza: dalla recinzione dell’aeroporto alla riasfaltatura della pista.
 Sul tema sono subito intervenuti Rosa Thaler e Rudy Benedikter, due dei più decisi contestatori dell’ampliamento dell’aeroporto: «La decisione della giunta va incontro alle richieste della Bassa Atesina. Finalmente l’allungamento della pista è stato definitivamente evitato», esulta la presidente del consiglio provinciale. Il consigliere comunale di Projekt Bozen invece chiede che «l’aeroporto venga chiuso definitivamente, vista la circolare dell’Enac». Proprio di questa circolare si è parlato ieri in giunta: l’Enac ha infatti chiesto di predisporre un piano di sicurezza indicando zone in cui non si può costruire. «Se dovessimo applicare questo regolamento alla lettera - ha detto Durnwalder - sarebbero a rischio le nuove realizzazioni della zona produttiva a Bolzano Sud e quella del nuovo carcere». Secondo l’assessore Thomas Widmann è a rischio anche parte dell’attuale zona industriale, «ad esempio la Fiera». Widmann volerà ora a Roma per trovare assieme all’Enac una soluzione che salvi aeroporto e zona di espansione oltre via Einstein. Preoccupato il presidente dell’Abd Walter Baumgartner («c’è il rischio che solo elicotteri e voli sportivi potranno volare») e anche gli imprenditori che dovrebbero trasferirsi oltre via Einstein: «Sono più di dieci anni che aspetto, ora i tempi rischiano di allungarsi ancora», sbotta Franz Staffler a cui sono stati assegnati i terreni più vicini allo scalo bolzanino. Secondo gli oppositori, si tratterebbe invece di una manovra per realizzare la pista più lunga spostandola a sud di qualche centinaio di metri. (mi.m.)

Volo per Roma cancellato
LA PROTESTA
  Alto Adige 18 SETTEMBRE 2007

 BOLZANO. Cancellato il primo volo di ieri mattina per Roma: tra i passeggeri rimasti a terra, il senatore Oskar Peterlini e il sindaco di Laives Giovanni Polonioli. Peterlini attacca l’Air Alps: «Non ci hanno fatto partire, perché eravamo in dodici. Per la compagnia, evidentemente, non era conveniente».

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categoria:aereoporto san giacomo
domenica, 16 settembre 2007
Notizia assai interessante:

 Attivata e ufficializzata una nuova pista aeroportuale in Alto Adige.
Rispettosa della natura, dell'ambiente sia dal punto di vista delle emissioni che del rumore.


INCREDIBILE
Ci auguriamo che tutti i voli sportivi di San Giacomo scompaiano. Forse è la volta buona.

  La passione del volo decolla da Dobbiaco.  Al campo d’aviazione si è svolta una «giornata delle porte aperte»

Alla festa presenti dei veri gioielli di ingegneria. Gemellaggi con altri club in Italia e all’estero. Raccolta benefica di fondi   Il presidente Fuchs: «Questa attività è anche un forte richiamo turistico»   Alto Adige 16 SETTEMBRE 2007

ALDO DE PELLEGRIN

 DOBBIACO. Una splendida giornata di sole settembrino ha fatto da cornice, ieri al campo d’aviazione di Dobbiaco, alla giornata delle porte aperte organizzata dal club degli amici del volo dell’Alta Pusteria, per far conoscere l’attività del volo sportivo e da diporto dell’associazione e, in pratica, per «inaugurare» ufficialmente l’attività della nuova pista d’atterraggio e decollo civile per i soci.
 Iniziata quasi in sordina e con una lunga fase preparatoria già nella primavera dell’anno scorso, l’attività del campo di aviazione civile di Dobbiaco affidata alla gestione del club degli Amici del volo dell’Alta Pusteria ha ottenuto quest’anno tutti i crismi dell’ufficialità. Anche per questo ieri a Dobbiaco è stata celebrata una specie di «giornata delle porte aperte» alla quale hanno partecipato diversi club gemellati del Triveneto e della vicina Austria e che ha presentato al pubblico l’attività della nuova pista di decollo e di atterraggio per il volo sportivo e da diporto che si è potuta realizzare grazie ad un accordo sottoscritto con l’Aeronautica militare, che ha in gestione le aree dell’aeroporto di Dobbiaco di proprietà del Demanio e in accordo con l’Anac di Bolzano.
 L’appuntamento è stato vissuto come una vera festa del volo sportivo e da diporto e ha visto intervenire tutti gli amanti di questo sport e, naturalmente, anche tutti coloro che in Val Pusteria hanno la passione per il volo hanno partecipato alla festa, talvolta con dei modelli che rappresentano gioielli di ingegneria aeronautica. Dal punto di vista dello spettacolo, accanto ai voli che sono stati proposti al pubblico non sono mancate anche le spettacolari esibizioni di un pilota d’aliante mentre, a terra, il club delle Frecce Tricolori della Val Pusteria si è occupato dell’aspetto benefico della manifestazione con una raccolta di fondi a favore del centro di ricerca oncologica di Aviano. Soddisfatto Robert Fuchs, il presidente e anche un po’ il factotum del club degli Amici del volo che conta già ben otto piloti e che è gemellato con analoghe associazioni in Italia e all’estero: «La regolarizzazione definitiva dell’accordo con l’Aeronautica militare e con gli altri enti ci dà la possibiltà di esercitare una nostra grande passione e anche di proporre un’attività che è un arricchimento e un richiamo turistico per Dobbiaco e per l’Alta Pusteria. Decolli e atterraggi sono limitati al periodo da aprile ad ottobre e sono assolutamente rispettosi della natura e dell’ambiente, sia dal punto di vista di emissioni che di rumore».


Un pò di storia da Wikipedia:

L'aeroporto di Dobbiaco

Un elicottero Agusta-Bell AB 212 in decollo dall'eliporto di Dobbiaco
Un elicottero Agusta-Bell AB 212 in decollo dall'eliporto di Dobbiaco
Dobbiaco ha un piccolo aeroporto, nato come aeroporto militare, utilizzato durante la prima guerra mondiale dalle truppe austro-ungariche. Dopo la guerra, e fino ai giorni nostri presso Dobbiaco è dislocato un distaccamento aeroportuale dell'Aeronautica Militare. Fino al '53 l'aeroporto fu gestito dalla società Meteor, per il volo turistico. Presso l'aeroporto era possibile ottenere l'abilitazione al traino d'alianti; in uno di questi esami, morì Dante Vecchi.
Al giorno d'oggi l'aeroporto è utilizzato anche per voli turistici, e nelle stagioni estive è possibile atterrare con piccoli aerei da turismo, solamente se si è soci del Aeroclub Pusteria [7]. Nelle stagioni invernali invece, l'aeroporto viene utilizzato come punto di partenza per le numerose competizioni di sci da fondo.
La pista d'atterraggio è lunga 700 metri e larga 50 metri. Accanto all'aeroporto c'è un eliporto e una postazione di rifornimento, dove vengono a rifornirsi anche gli elicotteri dell'Aviazione dell'Esercito italiano.

.All'areoporto di Dobbiaco furono girate alcune scene del film Amanti per volere del regista Vittorio de Sica, utilizzando un aliante monoposto di tipo SG 38, trainato da un monomotore da traino L5 dell' Aero Club di Bolzano. I due velivoli erano pilotati rispettivamente da Werner von Fischer e da Siegfried Freisinger.

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domenica, 16 settembre 2007
Aeroporto San Giacomo e Il bus chimera

Se passate dalle parti dell’aeroporto ABD, potete godere della vista di migrazioni di turisti, che trascinando rumorose valigie,vagano alla ricerca del centro di Bolzano. “Ci hanno detto che sta a dieci minuti da qui...” Sul sito dell’aeroporto c’è scritto: In autobus: Non è attivo al momento un collegamento diretto dal centro città all’aeroporto. Ma c’è una fermata per le linee 10A e 10B (ospedale-stazione, stazione-ospedale) dista 200m dall’aeroporto. Ma qualcuno può essere così gentile da informare i turisti che l’autobus esiste, che serve un biglietto, che non posso farlo sul mezzo, che devono andare alla fermata a piedi e magari in quale direzione andare? Si chiama ABD, ma se potessimo iniziare dall’ABC...

La Zanzara Alto Adige 16-9-07
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venerdì, 14 settembre 2007
Il prefetto Testi in visita al municipio di Laives

COMUNICATI del 12.09.2007


NOTIZIE DEL COMUNE DI LAIVES


Nell'incontro con sindaco e assessori si è parlato del traffico e dei voli degli elicotteri militari



Il nuovo commissario del Governo per la Provincia di Bolzano, Fulvio Testi, è stato ricevuto in visita nel municipio di Laives dalla giunta comunale al completo. A fare gli onori di casa, il sindaco Giovanni Polonioli, che ha mostrato al prefetto la nuova sede municipale ed anche la nuova chiesa parrocchiale.

Il commissario del Governo, il sindaco e gli assessori si sono poi soffermati in sala giunta (posta in cima alla torre municipale) per un breve e cordiale colloquio. Il sindaco Polonioli ha illustrato all'alto funzionario statale i principali problemi di Laives, primo fra tutti il traffico. A questo proposito si è parlato ovviamente della variante alla strada statale, ma anche del traffico in città e della necessità di collaborare con i Comuni limitrofi per arrivare ad un'ordinanza che limiti il transito dei mezzi pesanti.

Un altro argomento di stretta attualità affrontato con il commissario del Governo è stato quello relativo ai voli degli elicotteri militari: è stato auspicato un maggiore flusso di comunicazione tra le varie istituzioni, in modo da poter informare la cittadinanza in occasione di giornate in cui è prevista l'intensificazione dei voli militari.

Quella del prefetto Testi è la seconda visita in pochi mesi di un commissario del Governo a Laives. Lo scorso 9 maggio, infatti, era stato l'allora prefetto Carla Scoz ad incontrare la giunta comunale.
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domenica, 09 settembre 2007

Aeroporto, nuova stagione di rumori.

“Aeroporto, buon compromesso” sosteneva Polonioli a proposito della proposta Thaler “E' quella giusta per San Giacomo” e ancora “ha ragione Durnwalder che la nostra città deve essere indennizzata”.
E' da queste esternazioni che cerchiamo di evidenziare quanto difficile e precario risulti quel compromesso che avrebbe dovuto dare uno stop alla problematica contenuta nelle attività aeroportuali con il suo inquinamento acustico.
Compromesso voluto da Durnwalder che presenziando alla mediazione sosteneva, in più occasioni, di voler affrontare il problema rumore in maniera complessiva se non addirittura definitiva.
Ha promesso di contattare il ministro Parisi (e certamente l'avrà fatto) per dare una svolta e portare almeno ad una riduzione dell'inquinamento acustico provocate dalle Forze Armate all'aeroporto di San Giacomo.
Ha promesso di voler far spostare i voli sportivi in altro aeroporto, perchè sarebbe stato possibile, e l'assessore Widmann che avrebbe dovuto seguire “l'operazione” (e certamente se ne sarà occupato) ancora non ha dato nessuna risposta in proposito.
Ha promesso di far ridurre i voli dei privati che, con la loro non esigua attività, contribuiscono notevolmente all'inquinamento.
Ha promesso di rendere trasparenti le entità di rumore in prossimità dell'aeroporto e della frazione di San Giacomo con misurazioni idonee e convincenti.
Passate le vacanze estive nessun segnale positivo riguardo le suddette intenzioni, tutto è tornato come prima, forse peggio di prima: le attività degli elicotteri si sono intensificate in questi giorni e se continuerà così potremmo garantire anche quest'anno le lezioni scolastiche con il solito rumore di sottofondo provocato da “pale rotanti”, ma certamente non di cartoni animati, mentre gli aerei decollano, volano e atterrano con la loro solita frequenza ormai programmata nel tempo.
Se la gente protesta non lo fa non per accanimento particolare contro il comune di Laives o contro la Provincia, è stanca, e vuol semplicemente ricordare che le promesse fatte vanno mantenute. Nel caso specifico il Presidente Durnwalder ha preso degli impegni, molto seri, che purtroppo non sta mantenendo; riteniamo pertanto che se gli indennizzi da lui promessi agli amministratori di Laives si manifestano con questi risultati, le lagnanze continueranno ad esserci.
Il cosiddetto “buon compromesso” non prevedeva e non prevede tali “indennizzi” e tantomeno il silenzio assenso dei cittadini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
domenica, 09 settembre 2007

«Tanti gli elicotteri, troppo rumore»
Il vice sindaco: andrò presto da Durnwalder per chiedere rapidi interventi
 Protestano con insistenza gli abitanti per i velivoli di Esercito e Finanza che usano l’aeroporto di San Giacomo
Alto Adige 09 SETTEMBRE 2007

 LAIVES. Da una decina di giorni, il vice sindaco Georg Forti è tempestato di telefonate da parte di cittadini infuriati per il disturbo arrecato dal continuo via vai di elicotteri militari. «Mi arrivano continuamente telefonate di persone che abitano a San Giacomo e in zona Cervo - conferma Forti - arrabbiate perché, da un paio di settimane, i voli degli elicotteri sarebbero aumentati parecchio. Prenderemo provvedimenti, prima di tutto contattando le autorità provinciali».
 Forti afferma di voler affrontare la questione al più presto con Durnwalder e poi, approfittando della visita di cortesia che il nuovo Commissario del Governo farà in municipio a Laives martedì, parlarne anche a lui. «Non possiamo rimanere inerti di fronte alle lamentele - continua Forti - viste le continue telefonate, tutte dello stesso tenore, sugli elicotteri di Esercito e Finanza che continuano l’andirivieni passando sopra i centri abitati. A tale proposito voglio anche prendere contatti con il Comune di Bolzano per vedere se insieme si potrà ottenere qualche cosa di più e magari riuscire a contattare i responsabili dell’aeroporto militare per illustrare loro le proteste che ci stanno arrivando».
 Ancora l’aeroporto di San Giacomo insomma, che per un motivo o per l’altro, viene avversato dalla maggioranza della popolazione che vive attorno. Quello degli elicotteri in particolare è un problema reale, perché sono fra i mezzi che producono più rumore in assoluto. Secondo la gente che abita in zona, da qualche tempo questi mezzi dell’Esercito e della Finanza avrebbero intensificato i voli sulla zona, con un aumento anche del disagio prodotto a causa del rumore. In mancanza di un riferimento certo verso il quale rivolgere le proteste, inevitabilmente la gente chiama in municipio per le proprie esternazioni.
 Sul tema aeroporto e strutture per il volo militare, c’è anche da registrare una interrogazione dei Verdi provinciali Cristina Kury, Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba. In particolare si chiede alla giunta provinciale quali siano le strutture militari dell’aeroporto di San Giacomo che potrebbero essere coinvolte in un programma di intervento provinciale.
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sabato, 08 settembre 2007

Alitalia, dubbi sul Bolzano-Milano

Aerei pieni solo a metà, in forse anche le linee da Rimini e Parma verso Roma

Corriere dell'Alto Adige2007-09-08
Taglio in vista, Air Alps tratta. Krapf: «Decisione entro il mese»

BOLZANO — Il volo Air Alps Bolzano-Milano potrebbe rientrare nei tagli previsti dal ridimensionamento delle linee che sta studiando Alitalia. La conferma arriva da Hans Krapf, consigliere delegato della compagnia aerea tirolese, controllata da cinque imprenditori (insieme hanno il 65%) ed enti altoatesini.
In queste ore la compagnia italiana di bandiera sta rivedendo l'intero piano dei voli, con la probabile cancellazione delle linee in rosso. Air Alps, dal 2005, effettua voli in code sharing per conto di Alitalia. Il network attuale prevede collegamenti tra Bolzano e Roma, Bolzano e Milano; Parma e Rimini con Roma; Ancona con Roma e Milano; Perugia, Genova e Nizza con Milano; Milano con Strasburgo e Zagabria. Ben 11 linee per 24 voli giornalieri di andata e altrettanti di ritorno, tutti effettuati con i Dornier da 31 posti di Air Alps. In cambio la compagnia tirolese riceve 3 milioni di euro al mese, tanto quanto basta per chiudere il bilancio semestrale 2007 con un pareggio a quota 20 milioni di euro (compresi i ricavi dei charter) e 163mila passeggeri trasportati.
Il piano dei voli, però, potrebbe essere ridimensionato, anche perché Alitalia ha prorogato fino a marzo l'accordo di code sharing in scadenza questo mese, ma ha anche annunciato l'intenzione di comunicare a breve eventuali tagli di linee ritenute improduttive. «Quelle più a rischio — conferma Krapf — sono il Bolzano-Milano e il Rimini-Roma, la cui percentuale di occupazione dei posti raggiunge a stento il 50%. Qualche preoccupazione anche per il Parma-Roma, che però non è distante dal punto di pareggio. Noi non vorremmo perdere queste linee. Contatteremo le società aeroportuali di Bolzano, Parma e Rimini per sapere se sono disposte ad elargire contributi ed incentivi pur di mantenere i voli. È possibile che Alitalia decida comunque di lasciare in piedi l'attuale network per tutto l'orario invernale, per poi sospendere alcune linee da aprile in poi. Ma non possiamo escludere decisioni immediate, ad esempio sul Bolzano-Milano».
Krapf comprende la linea di Alitalia: «La compagnia italiana sta cercando acquirenti ed ha necessità di tagliare i rami secchi. Noi abbiamo sempre ricevuto i soldi pattuiti con estrema puntualità. Ma non possiamo chiedere al nostro partner, di fronte all'enorme passivo, di lasciare in vita linee con scarso seguito di clientela. Devono essere gli aeroporti, se ne hanno possibilità e voglia, a dare segnali per mantenere i collegamenti».
Air Alps è tra i vettori interessati anche all'eventuale vendita di Alitalia Express: «Il contatto c'è — ammette Krapf — perché a noi interesserebbe rilevare qualche velivolo più grande rispetto ai nostro otto Dornier da 31 posti. In particolare, ci sono gli Atr da 67 posti, che potrebbero atterrare pure a Bolzano ma che sono un po' lenti, e gli Embraer da 82 e 48 posti, molto versatili. Su alcune linee, come il Bolzano-Roma, i Dornier sono ormai insufficienti. Entro fine mese dovremmo avere risposte sulle linee da tagliare e sui nuovi velivoli».
F. E.


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venerdì, 07 settembre 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-09-07

TRASPORTI AEREI

Per ora Air Alps rimane in Tirolo

BOLZANO — Air Alps non lascia Innsbruck. Lo ha assicurato Armin Partl, amministratore delegato della compagnia aerea tirolese, controllata da imprenditori ed enti altoatesini, al quotidiano Tiroler Tageszeitung.
Partl assicura che l'intenzione è di spostare a Bolzano la manutenzione quando sarà pronto un hangar adeguato e che con Alitalia presto si farà un accordo triennale, mentre l'ipotesi di acquistare Alitalia Express è solo una voce. La compagnia, nel primo semestre dell'anno, ha raggiunto i 20 milioni di ricavi e 163mila passeggeri, in linea con il 2006. Il bilancio risulta in pareggio.
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mercoledì, 05 settembre 2007

Dibattito sull'aeroporto in Consiglio Comunale di Laives

Durante il dibattito sull’aeroporto in consiglio comunale è stato discusso un nostro ordine del giorno concepito in modo che anche le forze di maggioranza potessero votarlo. Avevamo per questo motivo rinunciato ad esplicitare la nostra contrarietà all’ampliamento dello scalo concentrandoci invece sulle ragioni che ci portano a comprendere e condividere le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste e di larga parte della popolazione.
Tecnicamente il documento riprendeva ampi stralci di un testo presentato dalla maggioranza ed in seguito ritirato, ed il punto tre del contratto di mediazione controfirmato dai rappresentanti del nostro comune, laddove si prevedevano gli accertamenti sullo stato di inquinamento del territorio e gli interventi necessari per contrastarlo. Infine, in sintonia con il punto programmatico della partecipazione tanto caro a questa giunta, avevamo inserito la richiesta di attendere l’esito del referendum prima di procedere ad una decisione definitiva.
Si trattava, come si vede e come inizialmente ci ha riconosciuto anche lo stesso primo cittadino, di un documento in larga misura condivisibile da tutte le forze presenti in consiglio che avrebbe dato voce alle preoccupazioni ed alle richieste di garanzie avanzate nei mesi scorsi dai cittadini. Per questo motivo ci è risultata incomprensibile la decisione di non votarlo soprattutto dopo l’intervenuto del consigliere Mumelter che ha spiegato con argomentata precisione la contrarietà del suo gruppo a qualsivoglia ampliamento della struttura di via Baracca. Peccato che non una parola uscita dalla sua bocca fosse poi rintracciabile nel documento della maggioranza da lui votato.
Insomma il dibattito ha messo in luce le divisioni della maggioranza su questo tema e ha rimarcato ancora una volta la non volontà o l’impossibilità di opporsi allo strapotere provinciale. L’adesione acritica alla proposta Thaler-Durnwalder, spacciata come il mantenimento dello status quo, ne è stata la logica conseguenza.
La cosa peggiore è stata però l’incapacità delle forze contrarie all’ampliamento, presenti in maggioranza, ma troppo spesso silenti, di incidere su tutta la coalizione, con l’aggravante di aver rinunciato a trovare in consiglio i voti necessari per far passare una posizione non in contrasto con i propri convincimenti e con le richieste dei cittadini.
È questa mancanza di coraggio che li ha esposti alle critiche più severe da parte delle opposizioni.

Rifondazione Comunista - Laives

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martedì, 04 settembre 2007
Alto Adige 04 SETTEMBRE 2007
Secca replica del sindaco alla richiesta di dimissioni presentata da An. «Sono frustrati perché sempre all’opposizione»  
Polonioli a muso duro: su aeroporto e casello dicono il falso
  BRUNO CANALI  

 LAIVES. Dopo una lunga serie di attacchi coi quali i gruppi consiliari di opposizione hanno chiesto le dimissioni del primo cittadino, quest’ultimo ha ritenuto colma la misura e a stretto giro di posta risponde a Bruno Borin (capogruppo di An): «Capisco la frustrazione di chi da decenni sta all’opposizione - afferma Polonioli -, ma questo non giustifica il ricorso ad argomenti falsi».
 Borin è stato l’ultimo, in ordine cronologico, a tornare alla carica chiedendo le dimissioni del sindaco. Che ora risponde a muso duro: «Adesso ne ho abbastanza di queste richieste - esordisce -, anche se posso ben comprendere la frustrazione di chi, come il consigliere Bruno Borin, da decenni si trova relegato all’opposizione in consiglio comunale. Però questo non giustifica il fatto che si continuino a spacciare cose non vere, ad esempio per quanto riguarda casello autostradale e aeroporto».
 Su questi due temi caldi del confronto politico comunale, quindi, il sindaco torna per precisare la posizione sua e della maggioranza. «Per quanto riguarda il casello autostradale, il centrodestra continua a dire che noi saremmo andati dal presidente dell’A22 per chiedere che non sia aperto. È vero invece il contrario, tant’è che abbiamo ottenuto anche garanzie sul finanziamento da parte dell’autostrada e la collaborazione per uno studio complessivo che riguarda la viabilità».
 Questo per ciò che concerne il casello autostradale, mentre l’altra sera in consiglio comunale, il sindaco è stato tacciato di «superficialità» dalle opposizioni in merito a un ordine del giorno sull’aeroporto di San Giacomo. Bruno Borin, ad esempio, ha elogiato addirittura il documento proposto dal consigliere di Rifondazione Comunista, Rosario Grasso, ritenuto più incisivo di quello della maggioranza. «E invece per conto mio è il contrario - taglia corto Polonioli - perché semmai a rimanere nel vago era il documento presentato da Grasso, che è stato bocciato, mentre quello della maggioranza dà indicazioni precise alla Provincia su ciò che andrà fatto con l’aeroporto se si vorrà salvaguardare salute e vivibilità delle popolazione che abitano in Bassa Atesina. Noi nel nostro ordine del giorno non “auspichiamo” soltanto soluzioni, ma le indichiamo puntualmente a chi poi dovrà semmai assumersi la responsabilità di potenziare quella struttura».
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domenica, 02 settembre 2007

Alto Adige 02 SETTEMBRE 2007
 CONSIGLIO COMUNALE DI  LAIVES
DURA NOTA DI BORIN (AN)
 LAIVES. Il capogruppo di An in consiglio comunale, riferendosi alla recente seduta consiliare, ha diffuso una nota in cui sottolinea che «Polonioli non può più governare Laives. I problemi di questa maggioranza non sono soltanto numerici, si può anche governare in sedici infatti, ma sono fondamentalmente politici. Prendiamo ad esempio la seduta di mercoledì scorso, piatto forte della serata la presa di posizione del Sindaco sulla proposta di potenziamento dell’aeroporto. La cittadinanza attendeva una presa di posizione chiara ed autorevole da parte del nostro Comune, per dire un no deciso ad altri carichi di inquinamento. La maggioranza ormai allo sbando da oltre un anno, dopo mesi di gestazione ed incalzata dalle opposizioni, ha invece proposto un documento impresentabile, in cui non si prende sostanzialmente alcuna posizione. Il problema politico - continua Borin - emerge limpido, attraverso l’autorevole intervento di Mumelter capogruppo Svp, laddove con grande senso di responsabilità si evidenziano le contraddizioni ed i rischi legati all’eventuale potenziamento dell’aeroporto. Il sindaco, invece di coadiuvare nel suo grande sforzo l’Svp locale nel fermo no a tale progetto, si imbarca in documenti che hanno come unico obbiettivo quello di tenere la scarpa su due piedi. Polonioli non è più in grado di rappresentare Laives sulle questioni in cui Laives non può non essere rappresentata, non sappiamo se a ridurlo in questo stato d’insipienza siano le frizioni all’interno della sua maggioranza o le troppe energie che sta dedicando alla creazione del Partito Democratico in Alto Adige. Sta di fatto che le decisioni da cui dipenderanno la vivibilità ed il futuro del nostro Comune, richiedono stabilità politica e coesione che la maggioranza guidata da Polonioli ha irrecuperabilmente perso. Comprendo che lo scioglimento anticipato del Consiglio, potrebbe nuocere all’immagine di Polonioli come uomo emergente nel Pd, ma la presa d’atto dell’insostenibilità di questa situazione non potrebbe che essere apprezzata dai più. Polonioli, è ancora il sindaco di questa città ed il suo primo dovere è curarne ad ogni costo gli interessi e le aspettative», conclude Borin.
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venerdì, 31 agosto 2007
Alto Adige 31 AGOSTO 2007
Duro scontro in consiglio sull’aeroporto
Il sindaco difende il compromesso: «Avremo più controlli e tutele». Borin (An): «Continuano a restare nel vago»
BRUNO CANALI

 LAIVES. Scontro sull’aeroporto in consiglio comunale. L’altra sera sono approdati in aula ben tre documenti sul progetto di ampliamento dello scalo. È passato quello proposto dalla giunta, ma sotto il fuoco di fila della minoranza che ha anche abbandonato l’aula. «Chi governa il Comune continua a restare sul vago e si rifiuta di dire un chiaro no all’ampliamento», attacca An.
 Sul progetto dell’aeroporto si sono discussi 3 documenti: una mozione di «Progetto Alto Adige» e 2 ordini del giorno, rispettivamente del consigliere Rosario Grasso (Prc) e della maggioranza. Mentre la prima è stata ritenuta sorpassata dagli stessi proponenti («è passato troppo tempo dalla presentazione»), la battaglia si è concentrata sui 2 ordini del giorno, con tutta l’opposizione schierata in favore di quello presentato da Rosario Grasso, mentre la maggioranza lo ha bocciato in favore di quello della giunta.
 «L’ordine del giorno della maggioranza è generico - ha tuonato Bruno Borin (An) - ed evidenzia l’imbarazzo che questo tema ha creato fra gli stessi componenti della maggioranza. Ci si è nuovamente defilati da una chiara assunzione di responsabilità e invece bisognava dire un chiaro no al progetto per l’aeroporto di San Giacomo. A Laives non ci sono le condizioni minime per discuterne del resto, con tutti i disagi causati dall’inquinamento di ogni tipo. La mediazione? Per fare cosa? È stata una trovata di Durnwalder per sviare la contestazione crescente nei suoi confronti e far decantare una situazione esplosiva che stava lacerando la stessa Svp».
 Il sindaco Polonioli invece ha difeso l’ordine del giorno della maggioranza, sottolineando che pone precise condizioni per i futuri controlli sull’inquinamento; sui voli sportivi e notturni, insieme alla necessità di una stazione ferroviaria a San Giacomo. Posizioni inconciliabili, tanto che alla fine le minoranze sono uscite dall’aula (tranne Grasso e Nicolussi) lasciando alla sola maggioranza il compito di approvarsi il proprio odg. Come noto, il sindaco Polonioli ha sempre appoggiato il compromesso proposto dalla consigliera provinciale Svp Rosa Thaler, ossia non allungare la pista ma in cambio dare il via libera alla costruzione degli hangar.
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mercoledì, 22 agosto 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-08-22

Il consigliere delegato ottimista: siamo interessati ai charter di Alitalia

Air Alps: fino a marzo un accordo di transito

Krapf: «Gli orari invernali non verranno cambiati»

BOLZANO — Slittano le trattative sugli orari invernali dello scalo di Bolzano. Prossima settimana, al più tardi nei primi giorni di settembre, dovrebbero riprendere le trattative tra Air Alps e Alitalia. Tre i punti cruciali che dovranno essere discussi: i voli in code-share su Bolzano, Parma, Perugia, Rimini ed Ancona, la soluzione su dove fare la base operativa di Air Alps in Italia e l'acquisto degli aerei di Alitalia Express da settanta posti che vengono usati come charter.
I VOLI — Hans Krapf, consigliere delegato di Air Alps e imprenditore brissinese, conferma che il business plan dei prossimi anni deve essere ancora definito: «Noi avremmo preferito che l'incontro avvenisse prima dell'inizio delle vacanze — sottolinea — Ma dato che c'è stato un cambio dei vertici in casa Alitalia (il neopresidente è Maurizio Prato, ndr) si è spostata anche la data del cda sul piano industriale che si terrà dunque il 30 agosto. E quindi, dato che non abbiamo potuto chiudere già il nuovo accordo triennale con Alitalia dal 26 ottobre al 30 marzo del 2008 i voli rimarranno quelle di sempre. Questo passaggio è essenziale per noi per capire cosa succederà nei prossimi tre anni». Dipende tutto dunque dal direttivo di Alitalia, che durante la riunione del board per la chiusura dei conti del primo semestre del 12 settembre, dovrebbe avere un quadro completo della situazione.
LA BASE OPERATIVA — «Questo punto è molto delicato — precisa il consigliere delegato di Air Alps — dato che non è ancora chiaro il futuro dell'aeroporto di Bolzano ». Da mesi infatti Air Alps deve decidere su quali rotte puntare. La linea Bolzano Roma sta andando molto bene, il collegamento con Milano invece «stenta a decollare e continua ad essere in perdita». E aggiunge: «Se la situazione non cambierà probabilmente saremo costretti a chiuderla. Ma se vogliamo fare piani per il futuro dobbiamo avere certezze sul destino dell'aeroporto di Bolzano». Anche per quanto riguarda l'hangar La questione è molto semplice: Air Alps vorrebbe potenziare la tratta Roma—Bolzano mettendo a disposizione dei Dash da settanta posti di Alitalia Express, ma all'Abd si può atterrare solamente quando le condizioni meteorologiche sono perfette. Per tanto per i vertici di Air Alps rimane indispensabile l'allungamento della pista. «La mattina il volo per Roma è strapieno e in molti non possono partire» fa notare Krapf. Se a disposizione ci fossero degli aerei più grandi il problema sarebbe risolto e, probabilmente, anche i biglietti costerebbero di meno.
I CHARTER — Lo stesso Krapf conferma le indiscrezioni che settimana scorsa sono state pubblicate su alcuni quotidiani nazionali, e cioè che il presidente di Alitalia starebbe valutando di vendere separatamente la compagnia di voli regionali Alitalia Express. Tra i pretendenti dunque ci sarebbe anche Air Alps: «Ci siamo messi in contatto con il direttivo dell'Alitalia sulla possibilità di acquistare gli aerei a turbo eliche di Alitalia Express. Questo sarà uno dei principali temi — precisa il consigliere delegato — che verrà discusso durante l'incontro di prossima settimana. Gli aerei piccoli per Alitalia sono uno svantaggio e Alitalia Express ha una perdita enorme, quindi il direttivo è interessato a vendere questi aerei». Il vettore della compagnia di bandiera nel trasporto aereo regionale, creato nel 1996 e che appartiene al 100% ad Alitalia ha registrato conti in rosso di 2,9 milioni di perdita netta nel 2006. Dovrebbe arrivare dunque la svolta che vedrà il passaggio di Alitalia Express a privati. Ma secondo indiscrezioni Air Alps non sarebbe l'unica società interessata all'acquista degli aerei a settanta posti. In molti, infatti, puntano su Air France. «Staremo a vedere», conclude Krapf.
Susanna Petrone
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giovedì, 09 agosto 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-08-09

Il presidente sollecita la Provincia: serve un hangar

Cala il deficit Abd Passeggeri, più 8%

Baumgartner: la pista va allungata

BOLZANO — «La richiesta per voli da e per Bolzano aumenta nonostante le limitazioni della corta pista di volo»: lo afferma con soddisfazione il presidente della società Abd Thomas Baumgartner, a conclusione della riunione del consiglio di amministrazione avvenuta ieri pomeriggio.
Nel primo semestre, allo scalo di San Giacomo, si è registrato un aumento del numero dei passeggeri dell' 8,2%. I movimenti di volo sono invece leggermente aumentati, anche se nel mese di luglio si è registrato addirittura un calo del 10,4%. «L'aumento del numero dei passeggeri — spiega Baumgartner — è stato quindi possibile grazie ad un migliore riempimento degli aeromobili. Questo aumento, assieme ad un severo controllo delle spese, hanno reso possibile la riduzione del deficit semestrale di ben 50mila euro portandolo a 785mila euro ». Ma il presidente dell'aeroporto bolzanino aggiunge: «Considerando l'inadatta lunghezza della pista di volo, non sarà mai possibile arrivare ad un risultato economico migliore di questo. Il deficit annuo è di due milioni di euro e resterà tale fino a quando la struttura aeroportuale resterà invariato ».
Il cda è comunque soddisfatto del miglioramento della qualità complessiva della compagnia aerea Air Alps. I voli non effettuati per cause imputabili alla compagnia sono stati ridotti nei primi sette mesi dell'anno all'1,7% dei voli programmati. «Non siamo ancora soddisfatti sia dei ritardi che dei problemi con i bagagli — commenta Baumgartner — ma questi disagi sono però principalmente da ricondurre a disservizi negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa. A Bolzano potremmo ridurre, ad esempio, il rischio di ritardi con la realizzazione di un nuovo hangar, che permetta all'Air Alps di effettuare la manutenzione all'Abd, evitando di spostare ogni sera, a questo scopo, i loro velivoli ad Innsbruck. Attendiamo al riguardo la decisione della giunta provinciale ».
Il consiglio d'amministrazione si è occupato anche dell'esito della mediazione, che è stato ritenuto all'unanimità molto negativo per l'infrastruttura aeroportuale: «Il nostro aeroporto è importante per l'Alto Adige, ma deve poter crescere per essere competivo con Verona ed Inn sbruck anziché presentare, come avviene oggi, un'offerta ridotta » afferma Baumgartner.
Infine, il cda ha discusso anche della nuova problematica delle zone di rischio, lato nord della pista di volo, che al momento sono regolamentate dall'Enac. A cause di queste nuove zone di rischio la pista di volo dovrebbe essere spostata per circa 500 metri a sud per depenalizzare la zona industriale. Siccome il regolamento non è ancora in vigore, il cda ha deciso di restare in attesa degli sviluppi.
Luigi Ruggera



Alto Adige 09 AGOSTO 2007
«A fine anno deficit ancora di 2 milioni»
Baumgartner soddisfatto a metà: «Resta il nodo della pista corta»
Bene l’aumento dei passeggeri e il contenimento dei costi. «Molto negativo» l’esito della mediazione
 BOLZANO. Il consiglio d’amministrazione dell’ABD Airport (ovvero la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano) ha tenuto ieri riunione del suo consiglio di amministrazione che ha preso atto del miglioramento del deficit del primo semestre 2007. Esaminato anche l’andamento dei voli. La richiesta per voli da e per Bolzano aumenta nonostante le limitazioni imposte della pista di volo.
 «Nel primo semestre si è registrato un aumento del numero dei passeggeri del 8,2%. I movimenti di volo sono invece leggermente aumentati, anche se nel mese di luglio si è registrato addirittura un calo del 10,4%. L’aumento del numero dei passeggeri era quindi possibile grazie ad un migliore riempimento degli aeromobili» ha sottolineato il presidente di Abd Thomas Baumgartner che ha aggiunto: «L’aumento del numero dei passeggeri e il severo controllo delle spese hanno reso possibile la riduzione del deficit semestrale di ben 50.000 portandolo a 785.000. Considerando l’inadeguatezza della lunghezza della pista di volo un risultato migliore non sarà possibile ed anche questo anno risulterà a fine anno un deficit di circa 2 milioni».
 Soddisfazione è stata espressa nel frattempo per il miglioramento della qualità della compagnia aerea Air Alps.
 Il consiglio d’amministrazione si è occupato anche dell’esito della mediazione, il quale è stato ritenuto all’unanimità “molto negativo” per l’infrastruttura aeroportuale, importante per l’Alto Adige. Si attende ora la decisione della giunta provinciale per concertarsi sulle future soluzioni, accettabili per l’Alto Adige.
 Si è discusso anche della nuova problematica delle zone di rischio, lato nord della pista di volo, che al momento sono regolamentate dall’Enac. A cause di queste nuove zone di rischio la pista di volo dovrebbe essere spostata per circa 500 metri a sud per depenalizzare la zona. «Siccome il Regolamento non è ancora in vigore - conclude la nota diffusa dal Cda di ABD - si rimane per ora in attesa».
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giovedì, 02 agosto 2007
Alto Adige 02 AGOSTO 2007
Treni: metropolitana indispensabile
Polonioli: «Studio di fattibilità per una fermata a San Giacomo»
Il sindaco parla della Seab e dell’aeroporto ed affronta anche i problemi della mobilità «Una strategia concordata con Bolzano»

 LAIVES. Il sindaco Giovanni Polonioli, al centro di reiterate richieste di dimissioni da parte dell’opposizione di centrodestra in questo ultimo periodo, ha deciso di fare chiarezza in merito a varie affermazioni «anche perchè - dice il primo cittadino - sono palesemente errate e fuorvianti, al punto che mi convincono sempre di più a rimanere per amministrare con maggior determinazione». La prima questione che affronta il sindaco è quella dei posti in alcuni consigli di amministrazione.
 «Niente di più falso - afferma il sindaco - tant’è che non abbiamo ancora provveduto a nominare il nostro rappresentante nostro nella Seab, nonostante abbia assunto il servizio di raccolta rifiuti a Laives dal 31 dicembre scorso. Lo stesso vale per l’aeroporto di San Giacomo: non siamo a chiedere un posto in consiglio di amministrazione, come sostengono i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra, ma è stata l’ABD ad offrircelo e noi lo abbiamo subito rifiutato. Per questo respingo al mittente queste accuse gratuite e infondate e ricordo anche che personalmente mi sono battuto per la riduzione dei posti nei consigli di amministrazione ed anche dei compensi, al punto che nella Sasa, da 13 mila euro all’anno lordi che percepiva prima un consigliere, siamo passati al gettone di presenza pari a 250 euro a seduta, che fanno circa 3000 euro l’anno per ciascuno. Questa politica di riduzione dei costi e dei privilegi cerco di portarla avanti ovunque possibile».
 Da parte del comitato di San Giacomo invece si è parlato della necessità di avere una stazione ferroviaria all’altezza dell’abitato, una istanza che va avanti da anni. «È un tema che condividiamo pienamente - dice Polonioli - e facciamo il possibile per arrivarci. Recentemente ho incontrato il sindaco di Bolzano e Trenitalia per parlare del terzo binario e della stazione a San Giacomo e si dovrebbe arrivare allo studio di fattibilità per quest’opera. Sappiamo altresì che l’assessore Thomas Widmann la pensa diversamente ed è più favorevole al tunnel del Brennero. Però si tratta di una soluzione che richiederà tempi inevitabilmente lunghi, mentre noi siamo per la soluzione più ravvicinata, vale a dire la metropolitana di superficie con la stazione all’altezza dell’abitato di San Giacomo. Per questo sottolineo che sono ben felice se anche i nostri cittadini continuano nei richiami su queste questioni, perchè ritengo sia la strada giusta per risolvere il problema».
 Intanto è stata rinviata a lunedì della prossima settimana la riunione di maggioranza prevista per quest’oggi. Il rinvio è stato giustificato con il fatto che oggi c’è il giovedì lungo dei commercianti.
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giovedì, 26 luglio 2007

Alto Adige 26 LUGLIO 2007
Polemica sui continui sforamenti. Secondo Polonioli «bloccare il traffico a livello comunale non sarebbe decisivo»
«Ozono, da soli non possiamo fare nulla»
Il sindaco: il problema esiste ma va affrontato a livello provinciale
BRUNO CANALI

 LAIVES. «Il problema dell’ozono è serio ma di dimensioni sovracomunali. Noi da soli possiamo fare ben poco, nemmeno fermare il traffico solo a Laives porterebbe risultati. Le contromisure devono essere studiate a livello provinciale». Così il sindaco Giovanni Polonioli interviene sulla questione dei frequenti sforamenti dell’ozono in città, sollevata nei giorni scorsi da alcuni Comitati.
 L’ozono è uno degli inquinanti che si presenta puntualmente nei mesi estivi, favorito dalle particolari condizioni atmosferiche. Di recente i Comitati locali hanno messo in guardia dal sottovalutare il problema. Che la situazione sia seria lo sta registrando implacabilmente la centralina di rilevamento installata in zona sportiva Galizia, da dove arrivano dati allarmanti di superamento della soglia. L’ozono - hanno denunciato i Comitati locali citando una relazione del direttore dell’Appa Walter Huber, datata gennaio 1997 - è conseguenza anche dell’inquinamento provocato dai mezzi a motore.
 Sulla questione ozono interviene anche il sindaco Giovanni Polonioli, anche perché gli ambientalisti hanno chiesto all’amministrazione comunale cosa intenda fare di fronte a questa situazione. «Si tratta di uno scenario venuto prepotentemente alla ribalta quest’anno - spiega Polonioli - perché ci sono i dati delle centraline di rilevamento, come quella nella nostra zona Galizia. Direi che il problema rimane comunque in una dimensione sovracomunale, nel senso che noi da soli possiamo ben poco per combattere l’inquinamento da ozono. Sta di fatto che ad esempio a Renon si registrano parimenti livelli allarmanti, così come lo scorso anno successe a Salorno».
 Secondo Polonioli ciò che può fare il Comune «è continuare con la sensibilizzazione a tutti i livelli, raccomandando anche all’Appa di tenerci costantemente aggiornati sui rischi che corriamo con il superamento delle soglie di attenzione e sui possibili interventi da adottare. Ci rendiamo conto che bloccare il traffico non è dirimente, non certo a livello comunale, perché non si inciderebbe sul problema. In questo ambito bisogna studiare contromisure perlomeno a livello provinciale se si vuole ottenere un minimo di risultati».
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giovedì, 26 luglio 2007

Alto Adige 26 LUGLIO 2007
I Comitati: «Assurdo negare l’inquinamento»
Replica alla Cisl. «Dov’era il sindacato durante la mediazione?»
 LAIVES. Non si placa a Laives la polemica sull’aeroporto, dopo che nei giorni scorsi due Comitati hanno lanciato l’allarme a proposito dei frequenti sforamenti dei valori dell’ozono che, secondo gli ambientalisti, sono dovuti proprio ai voli in arrivo e partenza da San Giacomo. Ai Comitati aveva replicato la Fit-Cisl, definendo «ridicola» l’ipotesi e denunciando una continua «demonizzazione» dello scalo e dei suoi lavoratori. Il Centro di attenzione permanente di San Giacomo, però, non vuole lasciare cadere la questione e risponde al sindacato: «Nessuno - afferma il portavoce Merlini - ha mai attaccato i lavoratori dell’aeroporto, la cui attività è altamente professionale e va sostenuta. Vogliamo invece sottolineare che la presenza di un aeroporto su un territorio provoca un forte impatto sulle persone e sull’ambiente».
 Per questo, sostiene il Comitato, «esistono leggi e regolamenti, che però spesso non vengono applicati. Esistono assessorati e uffici pubblici che devono rilevare le sostanze inquinanti e di conseguenza debbono predisporre dei piani di prevenzione, di limitazione e di risanamento. Le centraline posizionate dai tecnici altrettanto professionali dell’Appa non sono indicatori inutili, ma servono proprio per monitorare i territori maggiormente inquinati. La conca atesina è inquinata certo non perché lo sosteniamo noi comitati ma perché i rilevamenti lo hanno constatato: come rileva la Relazione sanitaria della Provincia del 2005 si tratta di Pm10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici».
 E a proposito di tecnici, i Comitati ricordano che in una nota del gennaio 1997 il direttore dell’Appa, Walter Huber, scriveva che «in situazione di allarme deve venire introdotta la possibilità di un divieto almeno per il traffico aereo privato e per i voli di carico, così come per i voli d’esercitazione di ogni tipo». Un divieto generale di partenza e di atterraggio in situazioni di smog, sostengono i Comitati, «dovrebbe però venire osservato anche per i voli di linea. Ciò che viene proposto è semplicemente un provvedimento che ormai viene applicato in inverno, quando si bloccano i mezzi più inquinanti».
 Infine, una stoccata: «Per quanto riguarda le conoscenze aeronautiche, può essere che ce ne manchino molte, ma è altrettanto vero che la Fit-Cisl avrebbe potuto essere d’aiuto alla mediazione aeroportuale con la sua professionalità. Purtroppo non si è vista e sentita in nessuna seduta nonostante i sei mesi di operosità costruttiva. E questo ci è dispiaciuto molto».
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mercoledì, 25 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-25

IL VERTICE

Asse Trento-Bolzano su aeroporto e divieti Spa, ipotesi di fusione


BOLZANO — Pieno accordo tra Luis Durnwalder e Lorenzo Dellai, nel vertice di San Michele, sulle limitazioni al traffico dei mezzi pesanti inquinanti sull'autostrada e sulla statale del Brennero. La giunta trentina frena, invece, sull'aumento dei pedaggi A22.
La provincia di Trento è disponibile all'acquisto di piccola quota di Abd, la società che gestisce l'aeroporto di San Giacomo. Piena intesa sulle compartecipazioni incrociate nelle società controllate dalle due province con l'obbiettivo di andare verso la fusione di alcune. Accordo tra Durnwalder e Dellai sulla strategia da attuare nei confronti per il trasferimento delle deleghe.


Piazza Dante acquisterà quote dell'aeroporto altoatesino

SAN MICHELE — Unire le forze per raggiungere obiettivi comuni. Questo il leitmotiv che ha dominato l'incontro di ieri tra la giunta di Trento e quella di Bolzano. Limitazioni ai tir e aumento dei pedaggi autostradali, creazione di un consorzio per la ricerca e l'alta formazione, coordinamento unico per la sanità, compartecipazioni incrociate a società pubbliche, rapporti comuni con Roma. La riunione tenutasi in mattinata all'istituto agrario di san Michele all'Adige ha avuto come risultato un lungo elenco di progetti che dovrebbero sfociare in altrettante collaborazioni tra le due Province. Per il momento, in concreto si è parlato della partecipazione azionaria di Trento all'aeroporto di Bolzano e di un accordo di massima sulla limitazione ai tir inquinanti in A22 e sull'aumento dei pedaggi autostradali.
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martedì, 24 luglio 2007

E' quantomai sorprendente la presa di posizione dei rappresentanti della Fit-Cisl che nell'esposizione risulta piuttosto imprecisa.
Premesso che fino ad oggi non vi è stato alcun attacco ai lavoratori dell'aeroporto (tutti senza distinzioni) e tantomeno discredito, riteniamo piuttosto che le loro attività rappresentino alta qualità professionale e come tale va sostenuta.
Quello che ci interessa sottolineare invece ( al di là delle – virgolettature- sui giornali) è che la presenza di un aeroporto su un qualsiasi territorio provoca un forte impatto sulle persone e sull'ambiente.
Il territorio con i suoi insediamenti va rispettato e le persone che lavorano nell'aeroporto e nei suoi dintorni vanno protetti da ogni possibile inquinamento come ogni altro abitante che vive in prossimità aeroportuale.
Per questo esistono leggi e regolamenti che spesso non vengono applicati.
Esistono assessorati ed uffici provinciali e comunali che hanno il compito di rilevare le sostanze inquinanti e di conseguenza debbono predisporre dei piani di prevenzione, di limitazione e di risanamento.
Ciò viene concordato per gli inquinamenti invernali mentre per gli inquinamenti estivi (ozono e PM 10) appunto, ci si limita a pubblicare nel sito provinciale solo gli sforamenti o gli aumenti dell'inquinamento e nulla più.
Le centraline posizionate dai tecnici altrettanto professionali dell'APPA (Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e la tutela del lavoro di Bolzano) non sono indicatori inutili, ma servono proprio per monitorare i territori maggiormente inquinati.
La conca atesina è inquinata, certo non perchè lo sosteniamo noi comitati, ma perchè i rilevamenti lo hanno constatato e perchè nella relazione sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige già nel 2005 risultava sottolineata in: elevati livelli di PM10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici.
Nella relazione redatta il 13-1-1997 (inquinamento aria) e firmata dal Dott. Walter Huber direttore dell'Agenzia per l'ambiente della Provincia di Bolzano si può leggere fra le molte tesi (letteralmente) : In situazione di allarme deve venire introdotta la possibilità di un divieto per lo meno per il traffico aereo privato e per i voli di carico, così come per i voli d'esercitazione di ogni tipo.
Un divieto generale di partenza e di atterraggio in situazioni di smog dovrebbe però venire osservato anche per i voli di linea.
Ciò che viene proposto è semplicemente un provvedimento che ormai viene applicato frequentemente nei nostri ultimi inverni, ovvero quello della limitazione del traffico automobilistico privato particolarmente inquinante.
Proprio oggi sullo stesso giornale si può leggere che in Provincia verranno messe a punto misure che dovranno limitare fortemente il trasporto merci su gomma, in particolare i mezzi pesanti più inquinanti.
L'aeroporto come l'autostrada A22, la superstrada e nell'insieme tutte le strade sono supporti di inquinamento da traffico seppur nelle diverse proporzioni.
L'inquinamento va semplicemente combattuto per la salute di qualunque cittadino.
Per quanto riguarda le conoscenze aeronautiche, può essere che ci manchino molte conoscenze , ma è altrettanto vero che la Fit-Cisl avrebbe potuto essere d'aiuto alla mediazione aeroportuale proprio perchè capace di esprimere quella sua professionalità particolare.
Purtroppo non si è vista e sentita in nessuna seduta nonostante i sei mesi di operosità costruttiva.
E questo ci è dispiaciuto molto.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini

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martedì, 24 luglio 2007

 Alto Adige24 LUGLIO 2007
«Allarme ozono, l’accusa è ridicola»
La Cisl contro i Comitati: lo scalo e i lavoratori sono demonizzati
 LAIVES. Duro botta e risposta tra sindacati e Comitati di Laives a proposito dell’inquinamento prodotto dall’aeroporto. Pochi giorni fa, come si ricorderà, alcuni ambientalisti - Otham Clementi del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini del Comitato di San Giacomo - avevano puntato l’indice contro lo scalo individuando nei voli da e su San Giacomo uno dei principali motivi dei frequenti sforamenti dell’ozono a Laives. Ora però arriva la secca replica della Fit-Cisl, che nega la responsabilità diretta dell’aeroporto nell’allarme-ozono («si raggiunge il ridicolo»), lamenta una campagna di «informazioni non scientifiche» atta a «demonizzare lo scalo» e aggiunge: «Non è possibile continuare a discreditare i lavoratori dell’aeroporto».
 La posizione della Fit-Cisl è affidata a una dura nota. «Vogliamo dire basta - si legge - ai continui attacchi nei confronti dell’attività di volo. Sta diventando un monologo senza contraddittorio che getta il discredito sui lavoratori del comparto».
 Uno dei capitolo principali di questa campagna, dice il sindacato, è «accusare l’aeroporto anche quando un volo di linea per Roma non parte per motivi tecnici, come se l’aeroporto e le compagnie aeree operanti su di esso fossero la stessa entità». Ma sull’ozono, aggiunge la Fit, «si raggiunge il ridicolo». I Comitati «schierati contro la stessa esistenza dell’aeroporto» affermano «come fossero i depositari della verità assoluta, che “la colpa è dell’aeroporto”, tesi non supportata da alcuno studio scientifico ma dal mero confronto tra una sola centralina di rilevamento e altre in zone non meglio precisate “a Bolzano”. Immediatamente la colpa è dell’aeroporto. Nessuna considerazione dei costanti venti da sud di questi giorni recanti inquinamento da tutta la valle, della conformazione orografica che potrebbe, ad esempio, favorire il convogliarsi di sostanze inquinanti provenienti dal congestionatissimo traffico dell’A22 verso Laives, o altre decine di possibili cause ipotizzabili che, però, non vengono volutamente neanche approfondite».
 E non solo. Gli avversari dell’aeroporto «mostrano una costante mancanza di conoscenze in campo aeronautico, confondono lavoratori di Abd con lavoratori dell’Enav come fossero tutti nello stesso calderone, diffonde pubblicamente messaggi distorti come accaduto recentemente presso un banchetto per la raccolta firme: “Perchè l’aeroporto non ha mai funzionato” si sosteneva, senza rendersi conto che tali affermazioni rasentano la diffamazione, non potendosi confondere la possibilità di utilizzo dell’aeroporto con la sua operatività».
 Insomma: «Non è possibile procedere con il continuo discredito nei confronti di chi in aeroporto vive la propria vita professionale. L’obiettivo del Referendum sull’ampliamento dell’aeroporto è stato raggiunto e questo sindacato ritiene di dover difendere la professionalità dei lavoratori sui quali comincia a pesare l’essere parte di una realtà ingiustamente demonizzata». Ormai, concludono i rappresentanti della Fit, «chi si troverà a decidere sull’aeroporto deciderà. Ma è necessario adesso abbassare i toni, analizzare i problemi, approfondire le conoscenze specifiche invece che pubblicizzare come veritiere le semplici supposizioni, smettere di prendere a pretesto qualunque avvenimento per attaccare a testa bassa».
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domenica, 22 luglio 2007

Alto Adige 22 LUGLIO 2007
Allarme ozono: «Colpa dell’aeroporto»
I Comitati: «Sforamenti continui solo a Laives, a Bolzano nulla»
 LAIVES. Dalla centralina di rilevamento in zona Galizia continuano a arrivare dati allarmanti sull’ozono. «Il livello di guardia stabilito per legge a quota 180 - spiegano Othmar Clementi, del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini, del Comitato di attenzione permanente a San Giacomo - continua ad essere superato e siamo nell’ordine di 205, così come per le polveri sottili». Di fronte a questa situazione preoccupante - che invece, per quanto riguarda l’ozono, non si registra ad esempio nella vicina Bolzano -, i due rappresentanti dei Comitati lanciano l’ennesimo allarme e puntano il dito sull’aeroporto.

di Bruno Canali
Nella vicina Bolzano la soglia non è ancora stata superata «Ma da noi sembra normale»    

 LAIVES. Per quanto riguarda l’ozono, dalla centralina di rilevamento in zona Galizia continuano a arrivare dati allarmanti. «Il livello di guardia stabilito per legge a quota 180 - spiegano Othmar Clementi, del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto e Lorenzo Merlini, del Comitato di attenzione permanente a San Giacomo - continua ad essere superato e siamo nell’ordine di 205, così come per le polveri sottili disperse nell’aria che ogni giorno respiriamo».
 Di fronte a questa situazione preoccupante - che invece, per quanto riguarda l’ozono, non si registra ad esempio nella vicina Bolzano -, i due rappresentanti dei Comitati lanciano l’ennesimo allarme e auspicano, prima di tutto, «che sia l’amministrazione comunale a prendersi carico del problema che interessa la salute di tutti i cittadini». In merito all’ozono - dannoso per l’uomo se presente nell’aria in quantità eccessive - Clementi rimanda a una relazione dell’Agenzia dell’ambiente firmata ancora nel 1997 dal direttore Walter Huber che prendeva in considerazione l’impatto dei voli. «L’emissione di sostanze inquinanti - si legge - soprattutto ossidi di azoto e di idrocarburi quali precursori dell’ozono, in piena estate deve causare secondo le situazioni meteorologiche una accentuata formazione di ozono, soprattutto perché i gas inquinanti vengono emessi ad altezze che provocano una formazione di azoto particolarmente intensa. Gli effetti dell’ozono sulla vegetazione al margine boschivo, nelle rispettive altezze, così come sui pendii montani, non può essere valutato in modo esatto. I danni dell’ozono su frutta ed alter colture, nonché sui boschi, sono già stati registrati in Alto Adige».
 Si sono studiati limiti per i transiti sull’A22, fino ad arrivare eventualmente al blocco dei Tir - dicono quindi i due ambientalisti -, «come mai invece non si prevede altrettanto per i voli aerei, soprattutto per quelli fatti esclusivamente per hobby? Noi chiediamo cosa abbia intenzione di fare in questo senso l’amministrazione comunale. Il sindaco è soddisfatto per il compromesso raggiunto da Rosa Thaler sull’aeroporto, ma c’è ben poco da rallegrarsi perché di compromesso si tratta e non certo di una soluzione in grado di metterci al riparo dai danni dell’inquinamento. Da tempo in zona Galizia funziona la centralina che registra dati preoccupanti e, nonostante questo, nessuno ne parla.
 Sforare i limiti fissati dalla legge, attaccano i due rappresentanti dei Comitati, «sembra divenuta routine e di interventi per limitare i danni nemmeno l’ombra. Ci chiediamo, con preoccupazione, a quale scopo sia perciò stata installata quella centralina e inoltre se esista un piano di emergenza per l’inquinamento che si sta registrando».
sabato, 21 luglio 2007

Si esprimono forti preoccupazioni per i livelli di ozono e polveri sottili PM10 raggiunti in questi giorni.
I valori di soglia dell'ozono (180 µg/m³) superati alcuni giorni fa crescono fino a rggiungere valori sempre più alti:

Stazione di misura di Laives:
14 luglio alle 18 e alle 19 (massima concentrazione oraria 185 µg/m³)
16 luglio dalle 18 alle 19 (massima concentrazione oraria: 187 µg/m³)
17 luglio dalle 19 alle 20 (massima concentrazione oraria: 195 µg/m³)
19 luglio dalle 19 alle 21 (massima concentrazione oraria: 205 µg/m³)
mentre le polveri sottili PM10 si attestano a 61 µg/m³ superando la soglia dei 50 µg/m³.

Già dalla relazione sanitaria del 2005 risulta che in provincia di Bolzano sono ancora elevati livelli di PM10, biossido di azoto, ozono e idrocarburi policiclici aromatici. (http://www.provincia.bz.it/gesundheitswesen/01/publ/publ_getreso.asp?PRES_ID=68706)

Perchè gli assessorati dell'ambiente dei singoli Comuni interessati agli inquinamenti non affrontano le problematiche dovuti all'ozono nel periodo estivo e non danno direttive e comunicazioni alla popolazione ?
A soglie di valori superate è possibile limitare la produzione di ozono?
Qualche cosa si può fare, sopratutto per quella quota di ozono considerata di produzione locale.

Dalla “Presa di posizione dell'agenzia per l'ambiente per l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano” del 13.1.1997 firmata dal direttore dell'Agenia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente e la Tutela del Lavoro si può leggere:
“Quando si prevedono lunghi periodi di alta pressione si possono porre limitazioni del traffico in maniera preventiva.
Negli aeroporti può venire introdotta la possibilità di un divieto per lo meno per il traffico aereo privato così come per i voli di esercitazione di ogni tipo.
Un divieto generale di partenza e di atterrraggio in situazioni di smog dovrebbe venire osservato anche per i voli di linea. “

Perchè non si sono mai presi in considerazione tali interventi?

Facendosi interprete di numerosi cittadini abitanti nella conca atesina,
il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo invita le autorità competenti a realizzare con sollecitudine gli interventi necessari.
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sabato, 21 luglio 2007

Alto Adige 20 LUGLIO 2007
«All’Abd dipendenti dimenticati»
La Cgil all’attacco: i soldi ci sono solo per mediazione e azienda
 BOLZANO. Sono una trentina i dipendenti dell’Abd, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano. Impiegati, addetti al check-in e alla biglietteria, personale che si occupa della manutenzione della pista e dello scarico dei bagagli. «Ottimi lavoratori, motivati e soddisfatti», dice di loro il direttore Mirko Kopfsguter. Michele Barbieri, responsabile del settore trasporti della Cgil, la vede diversamente, dice che il clima di lavoro non è per nulla buono: «Vivono momenti di grande insicurezza. Tutti parlano di aeroporto, ma a loro non pensa nessuno. Stiamo trattando il rinnovo economico del loro contratto, ma l’azienda non vuole andare oltre un aumento di 48 euro lordi mensili. E pensare che per la mediazione sono stati spesi oltre 250 mila euro e che la Provincia ha messo a disposizione quattro milioni per ripianare il bilancio dell’azienda...». La Cgil si rifà ad un accordo siglato proprio nei giorni scorsi a Roma tra ministero dei Trasporti, Enac e organizzazioni sindacali. «In base a questo accordo - spiega Barbieri - l’Enac deve vigilare su tutti gli enti di gestione, e quindi anche sull’Abd, affinché applichino il contratto nazionale. A Bolzano però questo non avviene perché è in vigore un accordo aziendale che però è peggiorativo di quello nazionale». Secondo il sindacato, a Bolzano si guadagna di meno e si lavora di più: «Quaranta ore contro le 38 nazionali, e questo con uno stipendio più basso di alcune centinaia di euro», accusa Barbieri.
 Il direttore dell’Abd però non ci sta: «Il contratto collettivo aziendale - contrattacca Kopfsguter - è stato fatto proprio con i dipendenti. Per quanto ne so, sono soddisfatti dell’accordo. Alla fine dello scorso anno siamo stati noi a chiedere di sederci attorno ad un tavolo per iniziare la trattativa per il rinnovo della parte economica. Saremmo stati disponibili a chiudere già all’inizio dell’anno, ma sono stati i sindacati a rallentare. Se ora la Cgil inizia con queste polemiche, di certo non otterrà nulla a vantaggio dei lavoratori». Il contratto, ammette Kopfsguter, è diverso da quello nazionale, «perché le nostre esigenze non sono quelle di Fiumicino e quindi l’accordo aziendale rispetta la nostra realtà che ha dimensioni diverse rispetto ai grandi aeroporti nazionali».
 La trattativa comunque è in pieno svolgimento. Barbieri: «Chiediamo un incontro all’azienda. La parte economica è scaduta ormai da più di sette mesi e quello che chiediamo noi è un rinnovo a condizioni eque. L’azienda non può proporre un adeguamento inferiore ai 50 euro, quando l’aumento medio a livello nazionale è stato di 75 euro a cui vanno aggiunti una una tantum ed un trattamento più favorevole per quanto riguarda la pensione complementare».
 Intanto la decisione di indire il referendum sull’aeroporto soltanto nel 2009 rischia di mettere l’Abd in difficoltà. Il direttore Kopfsguter è sconsolato: «Purtroppo è difficile competere con altre strutture. E’ un vero peccato, perché l’aeroporto funziona davvero bene. Ma con la pista che abbiamo non possiamo sperare che arrivino nuove compagnie aeree, né che vengano inaugurate nuove rotte. Per fare un confronto, è come se un taxi piccolo e vecchio dovesse fare la concorrenza alle auto di lusso. Noi, più che cercare di sfruttare al massimo il nostro piccolo taxi, non possiamo fare». (mi.m.)
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giovedì, 19 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-18

AEROPORTO

Albergatori, alleanza regionale «Scalo bolzanino, più charter»


BOLZANO — Gli albergatori del Trentino Alto Adige confermano di schierarsi a favore del potenziamento dell'aeroporto del capoluogo in una riunione tra i vertici dell'Hgv e della Associazione albergatori trentini.
L'allungamento della pista di atterraggio dello scalo bolzanino non cessa di alimentare polemiche, anche se ormai la parola dovrebbe definitivamente passare ai cittadini per il referendum che si terrà però solo nel 2009.
Il presidente dell'Asat Natale Rigotti ha sottolineato che «senza voli charter la regione non potrà essere competitiva e questo perchè non solo gli ospiti provenienti da Paesi lontani ma anche quelli dai Paesi limitrofi scelgono sempre più spesso l'aereo per recarsi in vacanza». Secondo lo stesso Rigotti «nè l'areoporto di Verona nè quello di Innsbruck sono alternative valide perchè si tratta di strutture già sfruttate quasi al massimo». Il presidente dell'Hgv Walter Meister ha invece ribadito che «sarebbe necessario che la nostra regione diventasse una destinazione aerea frequentata e già da quest'anno desideriamo esaminare come utilizzare in modo ottimale le possibilità offerte attualmente dall'aeroporto di Bolzano». Ad opporsi al potenziamento della strutture vi sono moltissimi cittadini, associazioni ambientaliste e naturalmente i Verdi. La consigliera provinciale Cristina Kury vede nel referendum da tenersi una concreta possibilità di stoppare il contestatissimo ampliamento dello scalo: «Sono state raccolte 28mila firme per dare la possibilità ai cittadini di esprimersi su questo progetto— sostiene — trovo quindi inutile continuare a fare lobbing per la propria parte quando l'orientamento che uscirà dalle urne andrà rispettata da tutti. Purtroppo per arrivare al voto i tempi sono molto lunghi ma volendo sarebbe possibile tagliarli, è solo una questione di volontà politica». La recente discussione in Consiglio sul bilancio di assestamento ha poi fornito nuova materia di scontro anche sulla questione dell'aeroporto: «Dai capitoli sul trasporto pubblico locale— attacca Kury — sono stati stornati con un emendamento 4 milioni di euro che saranno destinati a colmare il deficit di bilancio della società che gestisce lo scalo bolzanino, un'operazione fatta a spese dei contribuenti».
Marco Armani
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mercoledì, 18 luglio 2007

Alto Adige 18 LUGLIO 2007
Laives. Progetto Alto Adige contro Polonioli: vuole dare ragione a tutti e non affronta i nodi
«Sull’aeroporto il sindaco è ambiguo»
 LAIVES. L’amministrazione comunale ha accolto favorevolmente le conclusioni alle quali è giunto il mediatore per l’aeroporto di San Giacomo, con il compromesso proposto da Rosa Thaler e lo ha sottolineato anche il sindaco Giovanni Polonioli. Questo però non è piaciuto ai rappresentanti del gruppo di opposizione «Progetto Alto Adige», che in una nota parla di un «rinvio del prolungamento della pista, un rimandare i problemi al domani».
 Con la sua posizione, dice l’ex assessore Marco Delli Zotti - «il sindaco evita di prendere una decisione chiara e trasparente in maniera da non scontentare né il presidente della giunta provinciale e nemmeno l’elettorato, in particolare quello di San Giacomo. La soluzione Thaler in questo senso dà ossigeno a una giunta che cerca in tutti i modi di non affrontare il problema che invece dovrebbe essere subito chiarito, anche al fine dell’elaborazione del nuovo piano urbanistico della città che dovrà tenere conto delle scelte per l’aeroporto a San Giacomo». (b.c.)
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martedì, 17 luglio 2007

Alto Adige 17 LUGLIO 2007
«Aeroporto, buon compromesso»
 Polonioli: la proposta-Thaler è quella giusta per San Giacomo
  «Ha ragione Durnwalder quando dice che la nostra città deve essere indennizzata»
  BRUNO CANALI

 LAIVES. Il lavoro del mediatore per l’aeroporto di San Giacomo è terminato e il risultato finale - con la «mediazione Thaler», ossia costruire gli hangar e installare nuove misure di sicurezza e servizi ma non allungare la pista - soddisfa anche il sindaco di Laives, Giovanni Polonioli, che insieme ad altri rappresentanti del Comune ha partecipato agli incontri. «Ma il lavoro - dice - non è finito».
 A quali considerazioni è arrivato al termine della mediazione?
 
Si è trattato di un modo nuovo e inedito per noi di affrontare problemi di questa dimensione. Dobbiamo ringraziare la Provincia per avere messo a disposizione questa possibilità di confronto fra tutti gli attori sulla scena del progetto aeroportuale.
 Il risultato al quale si è giunti, vale a dire il compromesso proposto da Rosa Thaler, va bene anche al Comune di Laives?
 
È certamente un compromesso, ma come Comune possiamo senz’altro accettarlo. Può essere la soluzione giusta per San Giacomo. Inoltre, direi per la prima volta, durante gli incontri con il mediatore si è parlato dei problemi che complessivamente interessano l’intera Bassa Atesina e quindi le comunità che abitano a sud di Bolzano.
 Cosa intende per «analisi complessiva»?
 
È stata affrontata la questione dell’aeroporto ma insieme a tutto il resto della situazione. Che non è semplice se si pensa ad autostrada, ferrovia, impianto di incenerimento dei fanghi, centro guida sicura e quant’altro. In tal senso ha detto bene il presidente Durnwalder quando ha parlato di necessità di indennizzo del nostro ambito territoriale.
 In consiglio comunale rimangono ancora l’ordine del giorno della maggioranza sull’aeroporto e quindi una mozione dell’opposizione sullo stesso argomento. Li discuterete?
 
Naturalmente li porteremo in aula per la discussione e la nostra proposta sarà quella di creare un gruppo di lavoro ristretto, cui partecipino anche cittadini e associazioni, per continuare a monitorare la situazione nell’intera Bassa Atesina.
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lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige14 LUGLIO 2007
«Aeroporto, aspettare il referendum»
Dachverband e Verdi: la Provincia non faccia alcun investimento
 BOLZANO. “Ogni ulteriore finanziamento pubblico prima del referendum può essere interpretato solo come un tentativo da parte della giunta provinciale di arrivare a fatti compiuti che anticipino il referendum popolare e che lo rendano nullo per aspetti essenziali”. Così i Verdi che accusano la Provincia di volere già dall’autunno a Bolzano aerei più grandi e “per questo motivo dovranno essere realizzati nuovi investimenti nelle strutture di sicurezza dell’aeroporto, nella realizzazione degli hangar e nell’adeguamento alle direttive di Schengen”.
 “Non si sta assolutamente parlando di spendere piccole somme. Ancora lo scorso autunno il presidente della giunta provinciale ha parlato di 7 milioni di euro per le presunte urgenti misure di sicurezza. In questo contesto bisogna ricordare come più di 28.000 cittadine e cittadini della nostra provincia si sono conquistate il diritto, attraverso la loro firma, di decidere direttamente loro sul futuro dell’aeroporto. Al più tardi in primavera del 2009 il presidente della giunta provinciale dovrà indire un referendum provinciale, nel quale si chiarirà se si potranno convogliare ulteriori soldi pubblici nell’investimento deficitario dell’aeroporto”, afferma il portavoce Franco Bernard.
 “Questo atteggiamento nei confronti del volere di larga parte della popolazione, mostra di come la giunta provinciale, prenda poco sul serio i propri elettori”.
 Ieri sull’argomento sono intervenuti anche i protezionisti del Dachverband, secondo cui la Provincia non deve intervenire con qualsivoglia intervento presso l’aeroporto di San Giacomo, prima di che abbia avuto luogo il referendum. «La giunta provinciale operi in modo trasparente su questo tema e senza sotterfugi», concludono i protezionisti.
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lunedì, 16 luglio 2007

Alto Adige  13 LUGLIO 2007
In consiglio provinciale maratona notturna per il voto: dirottati 8 milioni alla Sta, la metà andrà alla Abd. «Ancora fondi per l’aeroporto»
Assestamento, polemica dei Verdi su un emendamento di Frick
 BOLZANO. Maratona notturna per l’approvazione dell’assestamento di bilancio in consiglio provinciale. A mezzanotte i consiglieri erano ancora riuniti. La manovra è di 204 milioni di euro. Ma ieri c’è stata ancora polemica e con un emendamento dell’assessore Frick 8 milioni di euro sono stati dirottati dalle spese per il trasporto pubblico locale al bilancio della Sta. «La metà circa andrà alla società aeroportuale Abd», affermano i Verdi che rilanciano il pericolo di nuove spese per l’aeroporto.
 «Nella seduta pomeridiana la giunta provinciale, su proposta dell’assessore Frick, ha presentato un emendamento finanziario di notevole portata: 8 milioni di euro, finora inseriti sul capitolo “Spese per il trasporto pubblico locale”, sono stati trasferiti con un colpo di mano nel capitolo della Sta», afferma la consigliera Kury. “Finora l’aeroporto ha impegnato poco meno di 50 milioni di euro, ogni passeggero è stato sovvenzionato con 140 euro di danaro pubblico. Non è accettabile, che con questa manovra vengano creati fatti compiuti, che gran parte dei cittadini della nostra provincia respingono con fermezza», prosegue la Kury, che sull’argomento ha chiesto ieri una riunione dei capigruppo. Ma poi la seduta è proseguita fino all’approvazione dell’assestamento di bilancio.
 Durante la giornata molti gli ordini del giorno delle opposizioni, tutti bocciati. Quelli di Donato Seppi (Unitalia) su ticket sanitari, sicurezza presso le stazioni di servizio carburante, dimissione dei consiglieri provinciali da cariche di rappresentanza, emolumenti dei componenti l’Ufficio di presidenza del consiglio, tariffe degli impianti sortivi. Respinti gli ordini del giorno di Pius Leitner (bicentenario sudtirolese e controlli finanziari) e ancora Seppi (criteri per l’assegnazione di alloggi Ipes), come quelli di Kury (hotel Terme), Leitner (competenza sulle poste) e Minniti (alloggi Ipes). Sull’ordine del giorno sulle Terme in cui si chiedeva alla giunta di presentare un piano di ammortamento dei costi di finanziamento dell’hotel Terme di Merano sono intervenuti Alberto Pasquali (Forza Italia), che ha chiesto alla giunta di spiegare come si rientrerà dal debito e criticato chi ha sbagliato le previsioni, e Pius Leitner (Die Freiheitlichen), che ha preteso dati sui compensi della direttrice e sui costi di gestione. Tuttavia, l’assessore Widmann ha ritenuto di aver risposto ampiamente già ieri durante la discussione generale, e l’aula ha respinto l’ordine del giorno. Minniti (An) ha presentato la sua proposta di introdurre, come criterio per l’assegnazione di un alloggio Ipes, un sistema che riconosca maggiormente non solo la residenza in Alto Adige, ma anche i periodi di lavoro qui svolti. “Le regole in vigore penalizzano gli altoatesini”, ha sottolineato il capogruppo di An.
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lunedì, 16 luglio 2007

Alto Adige 12 LUGLIO 2007
Tezzele dei Ds Bassa Atesina
«Aeroporto, la soluzione sia duratura»
 EGNA. Non è la soluzione ideale «al 100%», ma un passo avanti «lo è senz’altro». Alexander Tezzele, segretario dei Ds in Bassa Atesina, è soddisfatto del risultato finale della mediazione sull’aeroporto. La proposta che riscuote il maggior consenso è quella di Rosa Thaler: migliorare l’efficienza dell’aeroporto, costruire anche gli hangar, ma non ampliarlo e quindi non aprirlo ad aerei più grandi degli attuali. «È un compromesso ragionevole - afferma Tezzele - l’importante è che sia valido non per i prossimi 2 ma per i prossimi 20 anni. Non vorremmo ridiscutere tutto dopo le provinciali...».
 La mediazione ha avuto soprattutto due aspetti positivi: «Il primo - dice Tezzele - è che tutte le parti in causa sono ora consapevoli dei problemi ambientali che l’ampliamento dell’impianto produrrebbe alla nostra zona. Il secondo motivo è che dell’aeroporto non si parla più come a dicembre: allora Durnwalder dava per scontato che l’ampliamento ci sarebbe stato, oggi non più. La riflessione è servita a cambiare il clima».
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lunedì, 16 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-11

LE REAZIONI

Benedikter è soddisfatto «Aeroporto senza futuro»


BOLZANO — È stato uno dei più strenui oppositori dell'ampliamento ma ora, alla fine della mediazione sull'aeroporto bolzanino e sul suo futuro, può considerarsi uno dei vincitori morali: Rudi Benedikter, ambientalista nonchè esponente di Projekt Bozen in consiglio comunale, accoglie con soddisfazione la fine dei lavori ma preferisce usare la linea morbida. «Coloro che hanno chiesto ed ottenuto questo Masterplan sullo scalo bolzanino — commenta Benedikter — escono certamente ridimensionati ma allo stesso, arricchiti: perché finalmente qualcuno potrà aprire gli occhi, rendendosi conto che la maggioranza degli altoatesini non vuole l'ampliamento dello scalo di San Giacomo ».
Benedikter, alla fine del lungo processo di discussione, si può parlare di vincitori e vinti?
«Certamente, e non è oltretutto difficile individuarli. Coloro che escono con un risultato di rilievo sono i tanti partiti che hanno sempre rifiutato il progetto d'ampliamento dello scalo bolzanino. L'investimento di 230mila euro è stato appropriato ed è ha permesso di fornire un quadro della situazione chiaro e limpido».
Secondo lei è quindi la giunta provinciale ad uscire battuta da questo lungo processo di mediazione?
«Da una parte sicuramente sì. Ma bisogna fare attenzione: i vertici della politica altoatesina hanno voluto insistentemente questo piano di sviluppo ma alla fine, pur avendo perso questa battaglia, hanno capito a lungo andare, quale fosse la soluzione migliore per tutti. Qui si parla di investimenti economici che gravano sui conti pubblici e inoltre di danni ambientali notevoli, per coloro che vivono a stretto contatto con questa realtà. Dagli abitanti della Bassa Atesina a coloro che vivono in prossimità dell'aeroporto, ognuno di queste persone può tirare un sospiro di sollievo. Questo è un primo, ma significativo passo in avanti. Qualcuno, inoltre, si è tirato indietro ».
A chi si riferisce?
«Basti pensare al presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, che se n'è andato sbattendo la porta. È stato un segnale di resa, certamente, ma anche altri politici, convinti sostenitori dell'iniziativa, si sono defilati piano piano. Un segnale chiaro che questo ampliamento non s'ha da fare. La democrazia diretta ha fatto il suo dovere fino in fondo e questo è il risultato».
Non c'è il rischio però di mantenere una cattedrale nel deserto?
«L'unica cosa che funziona all'aeroporto è la tratta Bolzano- Roma. Per il resto, meglio dimenticare. Il buco di bilancio è raddoppiato rispetto allo scorso anno e inoltre non vi è futuro per una struttura che non è competitiva a livello di mercato. Meglio potenziare i collegamenti già esistenti, come le ferrovie per esempio».
E allora quale sarà il futuro dell'aeroporto?
«Non ci sarà futuro, perché con il referendum nella primavera del 2009 sarà scritta la parola fine sull'aeroporto di Bolzano ».
Thomas Laconi
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lunedì, 16 luglio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-07-11

TRASPORTI
LA PISTA DI SAN GIACOMO

Scalo, mediazione conclusa Falk: una vittoria del dialogo

Consegnata la relazione. Kury: lavori sospesi sino al referendum

BOLZANO — Sei mesi di mediazione raccolti in oltre 850 pagine: è il risultato del lavoro che i tre mediatori Gerhard Falk, Veronika Hagleitner Klocker e Gerd Woschnak, hanno condotto per cercare di raggiungere un compromesso sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. Una mediazione che pur non spostando l'ago della bilancia da questa o da quella parte, ha portato sul tavolo della discussione la proposta formulata dalla vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler Zelger. La soluzione transitoria è di non toccare la pista di decollo e di atterraggio sino a che non sarà stato raggiunto un accordo definitivo con le parti interessate, prima di tutto i cittadini.
«Le parti in causa — dice il mediatore Falk — hanno elaborato in questi ultimi sei mesi un'enorme quantità dati, posto quesiti e cercato di proporre soluzioni. Sono riuscite a migliorare la comprensione per i rispettivi punti di vista e posizioni, sono migliorati i rapporti reciproci ed è stata posta in questo modo una base per discussioni future». Ora la palla torna di nuovo nelle mani della giunta provinciale che dovrà stabilire i successivi passaggi. Gli incontri, infatti, sono destinati a continuare, come sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner, tra i rappresentanti della giunta ed una commissione limitata ad un massimo di dieci componenti.
Una soluzione che accontenta anche il Landeshauptmann Luis Durnwalder: «Per il momento daremo corso solo ai lavori che non possono essere procrastinati quali quelli per la messa in sicurezza dell'infrastruttura — spiega il presidente della giunta — la costruzione degli hangar e l'adozione delle misure previste per l'adeguamento della pista agli standard europei. In questo modo potranno atterrare e decollare aeromobili con una capienza di 70 posti. Il resto per il momento può aspettare».
Durnwalder non nasconde che i costi della mediazione sono stati particolarmente elevati. «Lo sapevamo in partenza e sin dall'inizio eravamo contrari — commenta — Sono state le parti ad insistere sulla mediazione e ho preferito accordarla. L'unica utilità è stata quella di essere riusciti a mettere tutte le parti attorno ad un tavolo per la discussione».
Soddisfazione arriva anche dalle parti in causa. Anche i più contrari cantano vittoria per essere riusciti, almeno per il momento, ad evitare l'inizio dei lavori di ampliamento.
La voce fuori dal coro è della consigliera provinciale dei Verdi Cristina Kury. Secondo Kury il risultato della mediazione va a favore sia per coloro che erano contrari, in quanto «sono riusciti ad ottenere il blocco, sia pure temporaneo, dei lavori di ampliamento», sia del presidente Durnwalder «visto che ora può rinviare con una motivazione i lavori di ampliamento». Anche l'esponente dei Verdi critica il costo di questa mediazione: «Un metodo giusto — afferma Kury — quando esiste la possibilità di un accordo, ma inutile in questo caso perché si sapeva che le parti erano distanti».
Soddisfatta, invece, Rosa Thaler Zelger. Le proposte che aveva avanzato nel corso degli incontri di mediazione sono state accolte da entrambe le parti. «È stata risolta una situazione che avrebbe rischiato di provocare una serie di polemiche. In questo modo, invece, si è preferito accettare la mia proposta di non dare corso ai lavori di ampliamento della pista sino a che la situazione non si chiarirà definitivamente. Quello che è importante è che si è fatto ricorso alla mediazione che rappresenta un metodo nuovo e certamente democratico».
Non sono mancate, però, le polemiche sulla mediazione. Da più parti si è rimproverato che l'incarico sia stato affidato ad un'agenzia austriaca e che nelle trattative sia stato dato più spazio alla lingua tedesca piuttosto che a quella italiana, anche se i comuni maggiormente interessati sino quelli di Bolzano e Laives. È l'assessore Thomas Widmann, in questo caso, a difendere le scelte della giunta: «Le agenzie con un'esperienza specifica sul settore aeroportuale — sostiene — erano presenti solamente nei paesi di lingua tedesca. Nel corso degli incontri i tre mediatori si sono avvalsi della collaborazione di traduttori, tanto che i verbali sono stati redatti anche in italiano. Nessuna discriminazione, ma solo una scelta legata alla contingenza dei fatti.
Enrico Barone
DURNWALDER
«Per ora costruiremo solamente gli hangar e adegueremo la struttura alle norme di sicurezza vigenti L'ampliamento può attendere» CONGEDO Il mediatore Falk consegna il documento finale all'assessore Mussner.


SVENTOLA
BANDIERA
BIANCA


Duecentotrentamila euro.
Tanto è costata ai contribuenti la mediazione sull'aeroporto.
Un'operazione salata e pilatescamente demagogica.
La Provincia poteva coinvolgere periti sopra le parti, i quali avrebbero dato un contributo reale su cui basare una decisione.
Invece no. La politica ha preferito sottrarsi ai propri doveri: non ha preso decisioni e ha lasciato che la patata bollente si raffreddasse nelle mani del mediatore.
Risultato: dopo la costosa maratona di incontri, il progetto di ampliamento dello scalo rimane in alto mare. All'orizzonte nessuna decisione. Per qualcuno sarebbe legittimo, a questo punto, avanzare una richiesta di mediazione anche per il nuovo inceneritore oppure per il tunnel del Brennero. Come negarla?
Su Palazzo Widmann sventola bandiera bianca.
(r. m.)
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lunedì, 16 luglio 2007


Alto Adige 11 LUGLIO 2007
Pochi voli e monitoraggio sul rumore
Liste civiche e ambientalisti hanno presentato un loro documento
  BOLZANO. Ambientalisti e rappresentanti dei comitati civici anti-aeroporto hanno consegnato all’assessore Widmann una risoluzione finale, elaborata al termine della mediazione, nella quale formulano precise richieste sul futuro dello scalo bolzanino: la limitazione a 5 voli di linea e 4 charter a settimana, l’utilizzo di velivoli poco inquinanti e rumorosi, lo spostamento (non si dice dove, peraltro) dei voli militari e sportivi ed un monitoraggio costante, anche nel medio-lungo periodo, dell’inquinamento acustico e atmosferico che grava su tutta la zona di Bolzano Sud e Laives. La richiesta in questione è stata firmata dall’Alpenvererin, dalla sezione Bassa Atesina dell’Avs, dal comitato civico di Laives, dalle liste civiche dell’Oltradige, dal centro di attenzione permanente di San Giacomo, dal Gruppo Agruzzo, da Projekt Bozen, Rifondazione Comunista di Bolzano e Laives, dagli Umweltgruppe di Appiano e Salorno, dall’Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Bassa Atesina, dall’Ssb Bolzano e Laives, dai medici del distretto di Laives e dal Südtiroler Jugendring. «La mediazione - ha commentato il consigliere comunale di Projekt Bozen Rudolf Benedikter - è stata un successo a tutto tondo, perchè grazie ad essa è stato possibile fermare il progetto. Le 28.000 firme e le 15 organizzazioni contro l’allungamento della pista rappresentano un segnale inequivocabile». Sia il Comune di di Laives - rappresentato dal sindaco Polonioli - che Alexander Tezzele, segretario dei Ds della Bassa Atesina, hanno dichiarato di sposare la linea Thaler.
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lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige11 LUGLIO 2007
Aeroporto, lunedì via libera agli hangar
Ne discuterà la giunta provinciale Dossier conclusivo sulla mediazione
Per l’assessore Widmann la mediazione è archiviata L’esecutivo stilerà l’elenco dei lavori necessari alla struttura per la sicurezza e il rispetto delle direttive Ue
  BOLZANO. Ultima apparizione, a palazzo Widmann, per il mediatore Gerhard Falk, che ha tirato le somme su 5 mesi di lavoro - costati 250.000 euro - sull’opportunità o meno di ampliare l’aeroporto e sull’impossibilità di conciliare le ragioni dell’economia con quelle dell’ecologia. «Non si può sperare di risolvere tutto - ha detto - schioccando le dita». In realtà la giunta ha archiviato il faldone Falk (825 pagine) e lunedì darà l’«ok» alla costruzione degli hangar.
 La conferma è venuta dall’assessore Thomas Widmann, che non se l’è sentita di bollare come inutile il processo di mediazione, ma ha sottolineato al contempo la necessità dell’aeroporto di adeguarsi agli standard di sicurezza. «La mediazione ha finito il suo compito ed ha confermato come sia difficile arrivare ad una posizione univoca. Cio non toglie che la giunta non potrà esimersi dal rendere più sicuro l’attuale scalo. Ne discuteremo lunedì».
 Sul piatto ci sono, in concreto, l’adeguamento della stazione aeroportuale alle direttive europee (controlli e separazione dei viaggiatori Ue e non, illuminazione e apparati di controllo) e realizzazione degli hangar per Air Alps al fine evitare i due voli a vuoto fra Bolzano e Innsbruck per la manutenzione. In concreto si tratta del compromesso caldeggiato dalla vice presidente del consiglio provinciale Rosa Thaler, interprete del disagio dei residenti della Bassa Atesina. Widmann non se l’è sentita, ieri, in conferenza stampa di prendere un impegno a medio-lungo termine sul fatto che la pista dell’aeroporto non sarà ampliata. «Decideremo come andare avanti in giunta, tenendo conto anche dell’esito della mediazione. Certo, prendere oggi impegni sul futuro dello scalo bolzanino è impensabile».
 L’assessore Svp ha posto nuovamente l’accento sui voli militari. «Spostandoli altrove l’inquinamento acustico e atmosferico si ridurrebbe in modo sensibile. So che il presidente Durnwalder ha già avuto alcuni colloqui informali in tal senso».
 L’idea dell’esecutivo è, dunque, sempre la stessa: realizzare, a San Giacomo, un piccolo aeroporto regionale con 250.000 passeggeri l’anno. Come e soprattutto se si arriverà a questa soluzione in questo momento è obiettivamente difficile da dire. Da parte sua il mediatore austriaco Gerhard Falk, che ha redatto il resoconto finale solo in lingua tedesca («Non c’è stato il tempo materiale per tradurlo»), ha cercato di spiegare l’impossibilità di arrivare ad una soluzione condivisa. «Entrambe le parti hanno ragione. La querelle sull’aeroporto è come una discussione tra coniugi o vicini di casa». Il sindaco di Laives Giovanni Polonioli ha proposto la costituzioni di un altro gruppo di lavoro, in cui siano rappresentati Bolzano, Laives, Provincia, Abd e associazioni. Della mediazione, invece, restano i costi: a Falk sono stati pagati 231 mila euro, per le traduzioni ne sono stati spesi 18.000 e per le bibite 3.600. (max)


ROSA THALER (SVP)
«Il mediatore ha percepito solo un normale onorario»
  BOLZANO. L’intervento più appassionato, alla conferenza stampa di ieri, è stato quello della vice presidente del consiglio provinciale Rosa Thaler, quasi indignata per le polemiche scoppiate sui mass media per i costi elevati della mediazione. «Trovo queste proteste ridicole, anche perchè il mediatore ed il suo team hanno fatto un ottimo lavoto. L’onorario è paragonabile in tutto e per tutto a quello di decine di consulenti incaricati dalla Provincia per altri progetti. Per quanto concerne il futuro ritengo che l’aeroporto dovrà restare di queste dimensioni, pur con tutti gli adeguamenti del caso, hangar compresi. Bisognerà cercare, peraltro, di migliorare il servizio imponendo un tetto massimo di spesa per i biglietti e utilizzando velivoli poco impatattanti dal punto di vista dell’inquinamento acustico e atmosferico. Servono decisioni condivise. Il referendum? Costerà 3 milioni, ben di più del mediatore».

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lunedì, 16 luglio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-07-10

Durnwalder: attendiamo prima di decidere. Falk: creata la base

Aeroporto, stop alla mediazione


BOLZANO — Mentre il Landeshauptmann Luis Durnwalder intende ancora attendere per valutare se un allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano sia realmente necessario o meno — come riportato dal quotidiano tedesco
Dolomiten — oggi, alle 11, avrà luogo un ulteriore forum della mediazione sullo scalo di San Giacomo.
Parteciperà il team della mediazione, Gerhard Falk, Veronika Hagleitner- Klocker e Gerd Woschnak. Il gruppo consegnerà ufficialmente le ottocento pagine di documentazione raccolte attorno al dibattito sull'aeroporto altoatesino. Al forum sono invitati anche le parti in causa della mediazione, come il Gruppo di lavoro di Laives. In rappresentanza della giunta provinciale parteciperanno gli assessori Thomas Widmann e Florian Mussner. Il presidente Durnwalder, invece, non potrà prendere parte all'incontro, dato che si trova a Vienna per la firma di cofinanziamento del tunnel di base del Brennero.
Il lavoro del mediatore Falk (per il quale ha ricevuto 231mila euro) è stato messo in discussione più volte negli ultimi sei mesi da chi non vede di buon occhio l'allungamento della pista. Ma secondo l'esperto le parti in causa hanno imparato ad ascoltare le richieste «di chi non la pensava come loro». E aggiunge: «In questo modo abbiamo creato la base per una discussione seria. In questo modo si possono trovare compromessi e le diverse parti sono più disposte a cooperare con la controparte ». Sempre secondo Falk, l'aeroporto di Bolzano e i suoi numerosi aspetti sono stati largamente discussi, senza dimenticare nessuna opinione sul progetto: «In questo modo le differenti parti hanno potuto dare sfogo alle loro numerose domande, ricevendo altrettante risposte e soluzioni».
Il team tedesco consegnerà a Palazzo Widmann le ottocento pagine di documentazione sullo scalo altoatesino
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lunedì, 16 luglio 2007
Alto Adige 09 LUGLIO 2007
Baumgartner resta «Ma fate gli hangar»
Dimissioni, il presidente dell’Abd cambia idea «Bene il referendum»
 BOLZANO. Aveva annunciato «se non passa l’allungamento della pista, mi dimetto dalla presidenza Abd». Invece Thomas Baumgartner sembra averci ripensato. Ha dichiarato al settimanale Zett «resto a disposizione». E non solo. Dà per scontato il referendum popolare sul progetto di allungamento e si dichiara favorevole: «E’ giusto che la cittadinanza si esprima». Sugli hangar però insiste.
 Si è conclusa pochi giorni fa la mediazione sull’aeroporto gestita da Gerhard Falk e sfociata in una vittoria del fronte ambientalista. E’ passata la linea di lasciare immutata la situazione. Non ha trovato sostenitori neppure la proposta di compromesso ideata da Rosa Thaler: no all’allungamento, sì alla realizzazione degli hangar.
 Baumgartner aveva già lasciato il tavolo della mediazione, annunciando le sue dimissioni da presidente dell’Abd nel caso non fosse stato accolto il masterplan che prevedeva l’intervento sulla pista. Sciolto il gruppo di lavoro di Falk, Baumgartner annuncia di non restituire il mandato. «Se si deve andare avanti, lo dobbiamo fare con la legittimazione dei cittadini», dichiara alla Zett, spiegando il suo appoggio al referendum popolare.
 L’imprenditore spiega di capire il problema della politica: prima delle elezioni non si prendono decisioni di peso. Capisce ma non condivide: «Dal punto di vista imprenditoriale questo non è positivo per l’aeroporto». Ecco perché rilancia il suo appello almeno sulla realizzazione degli hangar e prospetta di nuovo l’ipotesi di dimissioni: «Senza gli hangar sarebbe impossibile fare quadrare i conti. A quel punto cosa potrei fare?». Il presidente Durnwalder, come è noto, si è dichiarato favorevole alla costruzione degli hangar indipendentemente dai tempi del referendum.
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domenica, 01 luglio 2007

Alto Adige 30-6-07

Questo aeroporto piccolo
è solo per i ricchi

 Non credo per nulla a chi urla il sovietico “niet” all’ampliamento dell’aeroporto, assicurando catastrofici giurassici cataclismi nel caso venisse attuato, per il semplice e banale fatto che severamente il tutto fosse così mortalmente inquinante, gli stessi personaggi dovrebbero pretendere anche l’ovvia, immediata e incondizionata chiusura di questa aerostazione e non dimostrarsi d’accordo con il mantenere lo “status quo” della situazione attuale. Come sempre in questi casi, bisogna dunque porsi come Medea e chiedersi: “cui prodest?”. Beh, la risposta è facile: a chi come ora può permettersi il prezzo di un biglietto almeno triplo rispetto all’equivalente da Verona, evitando però la massa che usufruirebbe dell’aeroporto di Bolzano nel caso le tariffe scendessero. Si perderebbero infatti quei privilegi idilliaci che sono garantiti ai ricchi utenti attuali di questa aerostazione: parcheggio gratuito a 20 metri dall’ingresso, code assenti, tempi di check-in e check-out inesistenti... insomma condizioni uniche davvero, tipiche solo di pochi aeroporti privati. E il cittadino che non ha i soldi per i biglietti attuali? Beh, questo ratto comune non ha diritto di inquinare qui a Bolzano; che prenda il suo bus e lo faccia a Verona, che diamine!
Paolo Battisti BOLZANO

Questo aeroporto?
Meglio rifletterci un po’


 Come impiegato per 35 anni all’aeroporto di Francoforte, mi permetto di manifestare il mio modesto parere a riguardo dell’aeroporto di Bolzano. Da parecchio tempo oramai si parla di costruire un “hangar” per l’Air Alps per far si che questa non debba tornare sempre ad Innsbruck per i necessari controlli la sera e poi magari l’indomani rischia di non tornare per effettuare la successive linee! (capitato il sabato 16 giugno, e inoltre il 24 giugno, per poi dovere cancellare la linea su Milano). Poi si parla anche di aerei da 70 posti, tipo Dash, in possesso solo della Tyrolean Airways e non della Air Alps. A che cosa servirebbe in questo caso il “hangar” da costruire per la Air Alps? Verrà di nuovo la Tyrolean per effettuare i voli di linea, o la Air Alps acquisterà i Dash? C’é veramente da chiarire! Poi cosa succede se l’Alitalia non dovesse trovare un acquirente? La Air Alps per il momento effettua diversi voli per l’Alitalia, cosi i voli da Milano per Nizza, Strasburgo, Zagabria, Genova, Perugia, Ancona e infine anche per Bolzano e da Roma sempre per Bolzano e Parma e Rimini! Questi voli che fine farebbero? Mi sa che a Bolzano non si hanno davvero le idee chiare!
É proprio un bene prendersi un attimo di riflessione, prima di allungare la pista!
Giovanni Darocca
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domenica, 01 luglio 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-06-30

IL SUMMIT

Vertice Bolzano-Laives «Sintonia sui trasporti»


BOLZANO — Incontro tra i sindaci ieri in municipio. Quello del capoluogo, Luigi Spagnolli ha accolto il collega di Laives, Giovanni Polonioli per un confronto su temi quali trasporti e mobilità. I due sindaci hanno preso atto in particolare della conclusione del processo di mediazione per quanto riguarda il futuro dell'aeroporto di Bolzano.
Rispetto agli effetti della mediazione, i due sindaci hanno espresso la loro soddisfazione, in particolare laddove si suggerisce il mantenimento dello status quo ed un rinvio di ogni ulteriore decisione solo dopo gli opportuni approfondimenti. I sindaci di Bolzano e Laives auspicano che il processo e il dibattito in atto non si esauriscono qui, ma che il risultato della mediazione possa altresì rappresentare un nuovo punto di partenza. Auspicano entrambi che venga costituito un gruppo di lavoro a valenza istituzionale che oltre alla Provincia comprenda i Comuni di Bolzano e Laives, le associazioni delle categorie economiche e quelle dei cittadini per proseguire con gli approfondimenti (misure anti inquinamento, di sicurezza, e così via) ed arrivare così ad una decisione finale concertata e condivisa.
Spagnolli e Polonioli hanno anche parlato di mobilità sostenibile (treno-tram) per quanto riguarda i collegamenti con il capoluogo dalla Bassa Atesina. Questo rappresenta una priorità nella pianificazione del territorio dei due comuni.



Alto Adige 30 GIUGNO 2007
Spagnolli e Polonioli a confronto sull’aeroporto
  BOLZANO. L’aeroporto e la mobilità sostenibile sono stati al centro di un incontro tra i sindaci di Bolzano e Laives Luigi Spagnolli e Giovanni Polonioli. «Ci sono stati approfondimenti interessanti che senza l’opera di mediazione non sarebbero stati possibili». Spagnolli auspica che «le categorie economiche assumano un ruolo più attivo e non si limitino a stare alla finestra in attesa della decisione definitiva sul futuro dell’aeroporto». Per Polonioli «è importante sottolineare come si sia posto l’accento sulla situazione ambientale e sulla salute dei cittadini dell’intera conca bolzanina che comprende anche i comuni limitrofi. Ambiente e salute rappresentano valori primari, dai quali non può prescindere qualsiasi decisione s’intenda adottare». Per i due sindaci la mediazione deve rappresentare un nuovo punto di partenza ed auspicano che venga costituito un gruppo di lavoro, che oltre alla Provincia comprenda i Comuni di Bolzano e Laives, le associazioni delle categorie economiche e dei cittadini per proseguire con gli approfondimenti (misure anti-inquinamento, sicurezza ecc.) ed arrivare così ad una decisione finale concertata e condivisa. Spagnolli e Polonioli hanno anche parlato di mobilità sostenibile (treno-tram) tra il capoluogo e la Bassa Atesina.
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venerdì, 29 giugno 2007

Alto Adige 29 GIUGNO 2007
Bilancio amaro per il mediatore Falk: «Non è stata trovata una soluzione consensuale»
Aeroporto, problema sicurezza
La questura scrive all’Abd: non faremo più controlli
 
BOLZANO.
Nuovi problemi in arrivo per l’aeroporto. La questura ha inviato una lettera all’Abd in cui spiega di non essere più disposta a svolgere il servizio di controllo: «Il personale ci serve per altri compiti». Alla società aeroportuale è stato chiesto di bandire uno specifico concorso: la spesa prevista è di circa un milione di euro.
 Intanto alla fine della mediazione esultano gli ambientalisti, mentre Provincia, economia e lo stesso mediatore non nascondono il loro malumore. Gerhard Falk, il mediatore costato 231 mila euro alla Provincia (ma se si considerano anche i costi per la traduzione e per le bibite, la spesa per le 18 sedute è stata di oltre 250 mila euro), ammette che «la procedura non ha portato ad una grande soluzione consensuale».
 Eppure era proprio questo il risultato al quale si sarebbe dovuto arrivare. Falk si difende: «È colpa della tempistica. L’aeroporto ha una storia di alcuni decenni, l’argomento andrebbe ancora elaborato». In compenso, dice il mediatore, «il dialogo è stato costruttivo» e «sono state date molte informazioni sull’aeroporto».
 Ma sono state informazioni pagate a caro prezzo, denuncia più d’una delle parti in causa. Sul piede di guerra gli albergatori, che tornano a chiedere a gran voce l’ampliamento della struttura, polemici pure i Freiheitlichen («una spesa inutile, non si sono visti risultati»), delusa la Camera di commercio («il risultato di questa mediazione è antieconomico»). Soddisfatte solo le 14 associazioni ecologiste che hanno redatto un documento comune: «La mediazione ha di fatto bloccato l’ampliamento dell’aeroporto facendo risparmiare alla Provincia 25 milioni», dice Rudi Benedikter.
 In concreto, però, la mediazione non ha proposto nessuna soluzione. Tanto che in molti hanno parlato di «mancata chance». Spiega ancora Falk: «Le posizioni sull’aeroporto ed il suo futuro divergono. Ma il dialogo deve continuare e la situazione ambientale deve essere controllata scientificamente e regolarmente». Insomma, come dice Benedikter: «A questo risultato la Provincia avrebbe potuto arrivare anche prima senza fare ricorso a questo procedimento, visto che i contrari all’ampliamento dell’aeroporto erano in molti».
 Bocciata anche la proposta della Thaler, che sembrava poter accentrare la maggior parte dei consensi: invece, il compromesso che prevedeva di non allungare la pista ma in compenso di realizzare un hangar alla fine non è riuscita ad accontentare nessuna delle parti coinvolte.
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giovedì, 28 giugno 2007

Flugplatz Bozen - MEDIATIONSFORUM - 27. 06. 2007
Abschlusserklärung
Die unterfertigten Vertreter der Organisationen, die den Ausbau des Bozner Flughafens ablehnen, präsentieren zum Abschluss des Mediationsverfahrens allen Mediationsparteien folgenden Konsensvorschlag:
Prämissen
Ausgehend von der grundsätzlichen Fragestellung dieser Mediation:
Rückbau – Beibehaltung status quo – Ausbau des Flughafens Bozen?“
- gestützt auf das Umweltgutachten der TU Wien vom 11.4. und 12.6.2007 (Univ. Prof. Dr. J.M.Schopf), demzufolge die geplante Erweiterung des Flugbetriebes laut Masterplan ABD die lokalen Emissionen des Flugplatzes um 300 bis 400% erhöhen würde, und auf die wissenschaftlichen Analysen der „Arbeitsgemeinschaft lebenswertes Unterland - ALU“;
- festgestellt, dass diese Untersuchungsergebnisse der TU Wien im Laufe der Mediation auch von den Daten der Landesumweltagentur (Dr. Minach) bestätigt wurden;
- in Erwägung, dass die internationalen und lokalen Ziele der Klimaschutzpolitik nur durch eine konsequente CO2-Reduktion in allen Ländern und in allen Sektoren erreichbar sind
- vor dem Hintergrund der rechtlichen und politischen Rahmenbedingungen (EU-Beschlüsse, Klimabündnis, LEROP), die jede Zunahme an CO2 Emissionen verbieten und angesichts der Alpenkonvention, die den erheblichen Ausbau inneralpiner Flughäfen untersagt;
- angesichts der wirtschaftlich marginalen Rolle, die der Flugplatz für die gesamte Volkswirtschaft Südtirols und für die den heutigen Wohlstand des Landes spielt
- festgestellt, dass auch der Vorschlag der Landtagsabgeordneten Rosa Thaler zwar einige interessante Eckpfeiler enthaelt (kein Ausbau der Piste, Ausschreibung der Linienfluege, eine klar definierte Anzahl von Fluegen taeglich), aber letztlich noch genauer diskutiert werden muesste, weil er die Gefahr eines Ausbaues des Flugbetriebes in sich birgt;
- in Erwägung, dass der Bevoelkerung in diesem Gebiet, wo Laerm-, Feinstaub- und Ozonmessungen schon heute allzu oft ueber den gesetzlichen Grenzwerten liegen, eine weitere Zunahme der Umweltbelastungen nicht zumutbar ist;
- angesichts der Ablehnung des Ausbaues durch weite Teile der Südtiroler Bevölkerung, bestens zum Ausdruck gebracht durch die zahlreichen Gemeinden, Verbands- und Parteigremien, die sich seit Beginn dieses Jahres gegen den Ausbau ausgesprochen haben;
- angesichts der soeben abgeschlossenen, erfolgreichen Volksinitiative, die zu über 28.000 Unterschriften für eine Volksabstimmung gegen den Flugplatzausbau und gegen eine weitere öffentliche Finanzierung des Flugplatzes geführt hat -
all dies vorausgeschickt,
Flugplatz Bozen - MEDIATIONSFORUM - 27. Juni 2007
Abschlusserklärung
Seite 2
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erklären die unterfertigten Mediationsparteien:
1. Die Flugplatzausbaupläne haben sich als nicht konsensfähig erwiesen, da sie eine ökologische und ökonomische Belastung für Südtirol darstellen. Der Masterplan der ABD ist daher definitiv zu archivieren.
2. Die Landesregierung wird aufgefordert, zu beschließen:
a) weder Flugplatzstrukturen noch Flugbetrieb auszubauen;
b) ihre Verpflichtungen von 1997 (L.Reg.-Beschluss 27.3.1997) vollinhaltlich umsetzen: den kommerziellen Flugbetrieb auf 5 Linienflüge/Tag und 4 Charterflüge/Woche zu beschränken, für diesen Betrieb nur lärm- und abgasarme Maschinen zuzulassen, die Militärhubschrauber zu verlegen und die Sportfliegerei einzudämmen.
3. Die Landesverwaltung und die Gemeinden Bozen und Leifers werden aufgefordert, die gesamte Umweltbelastung im Ballungsraum Bozen-Süd zu erheben und sie „nachweislich zu senken“ (im Sinne der Zusage der Landeshauptmannes, Mediation 6.6.07) und – zu diesem Zwecke - einen Belastungskataster, kontinuierliche Überwachung, Sanierungspläne und gegebenenfalls auch Entschädigungen für die Bevölkerung vorzusehen.
Bozen, am 27.06.2007

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giovedì, 28 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-28

Nessuna sintesi. L'assessore Mussner: tesi da approfondire

Ampliamento dell'Abd Flop della mediazione

Falck: parti distanti, ne parliamo dopo l'estate

BOLZANO — La mediazione sull'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo, condotta dall'esperto Gerhard Falck e costata quasi 250mila euro, si è conclusa con un nulla di fatto. Al termine degli incontri, protrattisi per quasi cinque mesi, infatti, i rappresentanti delle associazioni invitate al tavolo del confronto sono rimasti arroccati sulle posizioni di partenza. Due i documenti presentanti ieri, nell'ultima seduta, che confermano l'andamento della trattiva e sui quali, con molta probabilità, si discuterà dopo l'estate. Da una parte il piano presentato dalla vicepresidente del consiglio provinciale Rosa Thaler e dall'altra una mozione unitaria condivisa dalle quattordici associazioni contrarie alla realizzazione dell'ampliamento delle strutture aeroportuali, elaborata da Rudolf Benedikter, rappresentante di Projekt Bozen.
«Il compito del mio lavoro — sottolinea il mediatore Falck — non era certamente quello di trovare una soluzione condivisa, ma piuttosto di mettere a confronto le varie posizioni. Su questo ci siamo riusciti anche se ora ci sarà bisogno di un'ulteriore pausa di riflessione prima di una eventuale nuova discussione ».
Un risultato che, forse, nessuno si aspettava. Il commento dell'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner, è su questa linea anche perché ritiene che «questi problemi necessitino di un intervento politico».
L'unica nota positiva, secondo Mussner, è il piano elaborato da Rosa Thaler e, a sorpresa, non condiviso dalle associazioni partecipanti. «Resta sul tappeto solo il progetto Thaler sul quale sarà possibile avviare un nuovo confronto, magari ristretto, ma comunque da condurre in un ambito più spiccatamente politico. Molti i punti che potrebbero essere approfonditi e verificati anche con il vertice di Abd. La posizione della Thaler è contraria, ma lascia comunque uno spazio aperto alla discussione ed anche un rimodellamento dell'organizzazione dell'aeroporto ». Pur non essendo condiviso dal Landeshauptmann, il piano Thaler ha riscosso i favori dell'assessore alla mobilità Thomas Widmann: «Il mio intendimento — annuncia Rosa Thaler — è quello di portare lo studio in giunta provinciale proprio per avviare una discussione politica più approfondita».
Il documento presentato da Rudolf Benedikter, invece, rappresenta una sorta vittoria da parte delle associazioni contrarie all'ampliamento dello scalo di San Giacomo: «Quello che vogliamo — sostiene il rappresentante di Projekt Bozen — è una riduzione drastica dei voli militari con gli elicotteri e dei voli sportivi, oltre ad una limitazione dei voli di linea commerciali ». In pratica nel documento si richiama il contenuto del protocollo del marzo del 1997 della giunta provinciale, nel quale si indicavano chiaramente le limitazioni cui doveva sottostare la struttura aeroportuale.
«Abbiamo chiesto il rispetto di quei sei punti — aggiunge Benedikter — e cioè cinque voli di linea giornalieri, monitoraggio delle norme contro l'inquinamento acustico, chiusura dell'aeroporto alle ore 20 e, comunque, non oltre le 22, la costruzione di barriere antirumore lungo l'autostrada, il trasferimento degli elicotteri militari ed il divieto assoluto ai voli sportivi. Si tratta di punti dai quali non intendiamo assolutamente derogare ».
Il comitato degli abitanti di San Giacomo, rappresentato da Lorenzo Merlini, per contro, ha chiesto un maggiore impegno da parte delle amministrazioni di Bolzano e Laives nel monitoraggio dell'inquinamento acustico dal momento che «la Bassa Atesina è una delle più inquinate della provincia e l'ampliamento dell'aeroporto non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione».
Enrico Barone
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giovedì, 28 giugno 2007

Alto Adige 28 GIUGNO 2007
AEROPORTO Mediazione, «vincono» gli ambientalisti

 BOLZANO. Si è chiusa ieri sera la mediazione sull’aeroporto. Alla fine hanno vinto gli ambientalisti, anche perché il fronte dei sostenitori dell’ampliamento si è pian piano sfaldato e ieri erano presenti solo l’Abd e la Camera di Commercio. Gli oppositori del progetto si sono invece presentati compatti e 14 associazioni hanno firmato un documento comune in cui si chiede il mantenimento dello stato attuale: «Non ci sarà ampliamento della struttura, né del numero dei voli», spiega Rudy Benedikter di Projekt Bozen che commenta: «Siamo riusciti a far risparmiare 25 milioni alle casse pubbliche». Non ha invece trovato una maggioranza la proposta di Rosa Thaler che prevedeva almeno la realizzazione degli hangar.
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mercoledì, 27 giugno 2007
Considerazione a fine mediazione aeroportuale
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo ha voluto impegnarsi attivamente fin dalla fase preliminare della mediazione proposta poi dalla Giunta Provinciale. Le motivazioni sono molto forti perchè nelle periferie del comune di Bolzano e di Laives e naturalmente tutti i comuni della Bassa Atesina e dell'Oltradige, da lungo tempo, sono costretti a subire forti disagi dovuti agli inquinamenti atmosferici e acustici.
Il possibile ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo rappresentava e rappresenta una forzatura ulteriore alla presenza, assai notevole, di altre fonti inquinanti quali: la zona industriale, l' inceneritore, la discarica, il pendolarismo, i parcheggi, la ferrovia, l'autostrada e il traffico più in generale, elementi questi che tengono poco conto della salute dei cittadini riducendo la qualità della vita complessiva nell'ambiente circostante all'aeroporto.
Con serietà, sollevando numerose questioni relative alle diverse fonti di inquinamento, abbiamo cercato di sensibizzare l'amministrazione provinciale, le amministrazioni comunali e i diversi enti competenti: ambiente, aria e rumore - affinchè si potessero trovare soluzioni soddisfacenti a ridurre sensibilmente l'impatto complessivo sulla cittadinanza.
Alcune risposte tecniche ci sono pervenute dimostrando che il territorio complessivo della conca atesina risulta essere uno dei più inquinati dell'Alto Adige.
Grande delusione si è riscontrata nella scarsa presenza e sensibilità da parte dei due comuni direttamente interessati Laives e Bolzano che con la loro attiva partecipazione avrebbero potuto occuparsi, insieme alla Provincia di Bolzano, all'Azienda Sanitaria e all'ENAC (quanto di sua competenza), alla classificazione acustica del territorio prossimo all'aeroporto.
Il monitoraggio del rumore urbano (treno, aerei, veicoli) e la realizzazione di un programma di previsione del rumore, specificatamente calibrato sulle realtà in questione, porterebbero le amministrazioni comunali a predisporre i Piani di Risanamento Acustico contraddistinti da provvedimenti di varia natura quali l'attività pianificatoria e le opere di mitigazione.
Il Centro Attenzione Permanente di San Giacomo, nel ritenere comunque utile gli intenti della mediazione, invita caldamente le diverse amministrazioni ad affrontare con maggior determinazione le problematiche degli inquinamenti che si riversano con maggior frequenza nelle periferie, spesso territori di forte espansione, e che meriterebbero certamente anche nei prossimi PUC maggior considerazione.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lina Montan e Lorenzo Merlini
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mercoledì, 27 giugno 2007
Alto Adige 27 GIUGNO 2007
Aeroporto, mediazione da 250 mila euro
Per 5 mesi di lavoro: 231 mila euro a Falk, 18 mila di traduzioni e 3.600 di bibite
"Albergatori furiosi «Un teatrino pagato a carissimo prezzo» Gli ambientalisti «Ma l’ampliamento costava di più»
  MIRCO MARCHIODI

 BOLZANO. Oggi si chiude il processo di mediazione per l’ampliamento dell’aeroporto. La prima riunione guidata da Gerhard Falk si era tenuta il 24 gennaio. Quella di stasera sarà la numero 18. Risultati? La decisione l’ha già presa il presidente Durnwalder che ha anticipato che la soluzione giusta è quella presentata da Rosa Thaler: niente ampliamento della pista ma in compenso costruzione dell’hangar. Oggi gli ambientalisti torneranno a presentare la loro controproposta che prevede di mantenere lo status quo e in più di abolire voli sportivi e militari. E allo stesso modo anche l’economia ribadirà la propria posizione iniziale, spiegando che l’ampliamento dell’aeroporto è necessario. L’ultima parola spetterà comunque alla Provincia, senza dimenticare che l’Iniziativa per più democrazia ha raccolto più di 28 mila firme per indire un referendum sull’aeroporto.
 Ieri, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere dei Verdi Hans Heiss, l’assessore provinciale ai trasporti Thomas Widmann ha comunicato quanto questo processo di mediazione è costato alle tasche dei contribuenti. Il dettaglio: 240 euro all’ora per il mediatore, il docente universitario austriaco Gerhard Falk. 1000 euro a seduta per la traduzione simultanea, visto che Falk non conosce l’italiano. 200 euro a seduta per le bibite (alle riunione partecipano una quarantina di persone). Il costo complessivo: a Falk sono stati pagati 231 mila euro, per le 18 sedute sono stati spesi 18.000 euro in traduzioni e 3.600 euro in bibite. Totale: più di 250 mila euro, ovvero 14 mila per ognuna delle 18 sedute, compresa quella di stasera.
 Tanto che Walter Meister, presidente dell’Unione albergatori, afferma: «La mediazione è servita? Certo, al mediatore... Battute a parte, questo teatrino avremmo potuto organizzarlo anche spendendo meno». Rudy Benedikter (Projekt Bozen), uno dei leader degli oppositori dell’ampliamento, la vede in maniera diversa: «Se si considera che faremo risparmiare alla Provincia 25 milioni perché l’ampliamento non si farà, allora la spesa è difendibile. Certo che si sarebbe potuti arrivare allo stesso risultato già in partenza». Mirko Kopfsguter, direttore dell’Abd, si defila: «La mediazione non l’abbiamo voluta noi». L’assessore Widmann però è convinto che «la mediazione è stata positiva e porterà a buoni risultati».
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martedì, 26 giugno 2007


COSTI DELLA MEDIAZIONE ABD
Flughafen-Mediation: Falk hat bisher 231.000 Euro kassiert
Wird der Bozner Flugplatz ausgebaut oder nicht und wenn ja, wie? Diese
Fragen sollen im Mediationsverfahren geklärt werden, das seit Januar
 2007
läuft und in den kommenden Wochen zu einem Ergebnis kommen soll. 

Am Dienstag wollte Hans Heiss von den Grünen bei der Fragestunde des
Landtags von Landesrat Thomas Widmann Details zu den Kosten der
Flughafen-Mediation erfahren. Laut Widmann hat der österreichische
 Mediator
Gerhard Falk bisher 231.000 Euro erhalten. Falk verdient 240 Euro pro
Stunde. Die Simultanübersetzungen haben 1.000 Euro pro Sitzung
 gekostet,
Getränke 200 Euro. 

Gerhard Falk ist wissenschaftlicher Bediensteter am
Industriestiftungsinstitut der Alpen-Adria-Uni Klagenfurt. Er ist
eingetragener Mediator im Justizministerium, seit 1994 Trainer und
 Berater
in freier Praxis, vormals Rechtsanwalt und Berater der Ombudsredaktion
 der
Kleinen Zeitung. 1999-2005 war er Leitungsmitglied der Begleitforschung
 zum
Mediationsverfahren am Flughafen Wien sowie des Master-Unilehrganges
„European General Mediator“. 

DOLOMITEN  Dienstag, 26. Juni 2007
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martedì, 26 giugno 2007

Alto Adige  26 GIUGNO 2007
Trasporti. Dopo i disagi nei transfer dei voli charter atterrati al Catullo si cercano nuove soluzioni
Rigotti (Albergatori): «L’aeroporto di Bolzano alternativa a Verona»
 BOLZANO. Un’ora e mezza di volo da Londra a Verona e quasi cinque in autobus dall’aeroporto a Canazei. «Così non va. In questo modo non si resta competitivi» sbotta Natale Rigotti, presidente degli albergatori trentini. «Dobbiamo cercare alternative: guardiamo anche a Bolzano».
 A far assumere questa drastrica decisione quanto accaduto un sabato di un paio di settimane fa. Quattro ore e mezza per raggiungere Canazei in pullman sono francamente troppe. Sopratutto dopo che da Londra a Verona c’è voluta solamente un’ora e venti minuti. I turisti si sono lamentati. La protesta è approdata in tempo reale alla giunta dell’Asat che del problema si era già occupata. E ha deciso che stavolta i tempi erano maturi per passare dalle parole all’azione, incaricando il presidente Rigotti di mettersi in contatto con la società che gestisce l’aeroporto di San Giacomo, alla periferia Sud di Bolzano.
 «Non per abbandonare Verona, ma per valutare se esiste la concreta possibilità di integrare il servizio di transfer» spiega Rigotti «come prima cosa ne parlerò con il collega Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini».
 «Abbiamo deciso di guardare anche a Bolzano. Sappiamo che ci sono problemi per i progetti di allungamento della pista che consentirebbe l’atterraggio a velivoli da cento posti, il minimo per il low cost. Ma vogliamo capire. Per prima cosa» annuncia «ci confronteremo con i colleghi albergatori dell’Hgv. Siamo in ottimi rapporti con il presidente Walter Meister ed anche loro sono interessati al ruolo turistico di San Giacomo, l’aeroporto “delle Dolomiti”. Poi affronteremo il tema con la Airport Dolomiti che gestisce lo scalo e con la Air Alps. L’obiettivo è semplice: istituire collegamenti con il Trentino settentrionale perché non si ripeta l’episodio - ma sta diventano la norma - dell’altro sabato».
 Secondo le valutazioni Asat, da Bolzano - San Giacomo la Val di Fiemme si raggiunge, via Ora, in una cinquantina di minuti e la Val di Fassa, via Val d’Ega, in una quarantina con la possibilità di proseguire anche verso le altre vallate trentine: Andalo è raggiungibile in poco più di un’ora.
 Per i sostenitori dell’allungamento della pista di Bolzano e un più razionale utilizzo dello scalo altaotesino un forte spinta alla realizzazione del progetto per il rilancio definitivo dell’ABD.
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lunedì, 25 giugno 2007

Gli abitanti di San Giacomo e Agruzzo sono molto preoccupati per le  dichiarazioni del Presidente Durnwalder che ha affermato: “L'hangar è indispensabile perchè se la manutenzione degli aerei avverrà a Bolzano ci guadagneranno tutti … un'opera che farà diminuire il rumore e l'inquinamento”.
Se quanto sostenuto fosse vero farebbe pensare che l’hangar sia una struttura passiva, semplicemente un “cappotto” per proteggere gli aerei dal freddo e magari utili per qualche piccola manutenzione. Purtroppo non è così gli hangar vengono costruiti anche per far prove motore dei veivoli che come tutti sanno comportano inquinamenti atmosferici e acustici notevoli.
L’hangar previsto dal Masterplan verrà a trovarsi molto vicino all’abitato di San Giacomo ed in prossimità degli asili e delle scuole della frazione.
Ad Innsbruck gli hangar sono contestati perché rappresentano, con la loro attività, una ulteriore fonte di inquinamento  che va a ripercuotersi sugli abitanti che vivono in prossimità dell’aeroporto.
A San Giacomo gli inquinamenti di certo non diminuiranno.
Altra preoccupazione della presenza dell’ hangar è il suo sfruttamento economico (manutenzione e prove motore per tutti gli aerei?), che di per sé, sembrerebbe utile per le “tasche” dell’Abd, ma non certo per gli abitanti che debbono subire i già notevoli rumori esistenti nel quartiere.
La Giunta Provinciale e le amministrazioni comunali devono promuovere con più sensibilità la qualità della vita e una più corretta gestione del territorio con una maggior rispetto delle zone abitate, ma anche quelle tradizionalmente vocate all’agricoltura.

Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
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lunedì, 25 giugno 2007

Improvvisamente l’altra sera il capogruppo SVP di Laives ha scoperto, a raccolta firme per il referendum ultimata e a pochi giorni dalla chiusura della mediazione, l’urgenza di una presa di posizione dell’amministrazione sull’ampliamento dell’aeroporto. “Non è possibile che il comune maggiormente interessato non abbia ancora espresso una sua posizione!”- ha affermato.
Ci sarebbe da ridere se ci si limitasse a questo, ma il grave è che l’ordine del giorno proposto è del tutto coerente con linea di sudditanza al potere provinciale fin qui tenuta dall’amministrazione. Non sfugge a nessuno infatti che l’appoggio alla proposta Thaler è resa possibile solo dall’avallo datole dal presidente della giunta provinciale ed è quindi del tutto superfluo, se non addirittura contrario all’interesse dei cittadini, che Laives si pronunci favorevolmente alla proposta della consigliera provinciale.
A noi pare estremamente grave voler spacciare per mantenimento dello status quo quello che in realtà è l’ampliamento dell’aeroporto meno l’allungamento della pista fino al dopo elezioni.
Accettare la proposta Thaler-Durnwalder significa infatti:
  1. non sospendere i lavori di ampliamento;
  2. restare all’interno della logica dell’ABD e delle lobbies economiche che perseguono l’aumento infinito di un turismo fondato solo sui numeri senza chiedersi se sia ambientalmente sostenibile;
  3. salvare dal disastro economico chi si è lanciato in un impresa contando non sulle proprie capacità imprenditoriali, ma sugli interventi della politica;
  4. evitare di rispondere alle contestazioni puntuali sulla effettiva necessità per lo sviluppo economico di uno scalo aeroportuale;
  5. non dar corso agli interventi di monitoraggio degli inquinamenti presenti sul territorio e non  predisporre un pacchetto di  interventi per ridurli e portarli sotto controllo, così come previsto al punto tre del contratto di mediazione e dalle normative europee e nazionali.
L’unica mediazione possibile a questo punto è perciò attendere l’esito del referendum senza ulteriori interventi. La sicurezza infatti è già assicurata poiché, altrimenti, l’Enac non potrebbe concedere il permesso di utilizzo dello scalo.
Si operi invece sin da ora per ottenere lo spostamento dei voli sportivi e la riduzione di quelli militari.

                                                                                              Rifondazione Comunista – Laives
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domenica, 24 giugno 2007


Aeroporto/Flughafen- mehr Demokratie/più democrazia
“100.000 non più silenziosi”
 
“100.000 non più silenziosi” sono i cittadini di Bolzano e Bassa Atesina che si trovano al centro di diverse fonti di inquinamento, che mettono a rischio la loro salute e quella dell’ambiente in cui vivono. Una di queste fonti è il traffico aereo e di questo si è parlato venerdì 22.06.07  sera alla Casa Altman a Gries nel corso di una serata informativa sull’Aereoporto di Bolzano, organizzata dal  il Partito della Rifondazione Comunista.
A che punto siamo? A che punto è la mediazione ? Cosa succede con la proposta Thaler ? Come inizia la strada verso i referendum popolari ?
Queste alcune domande che la serata informativa ha cercato di affrontare.  Riportiamo alcuni contenuti, così come li abbiamo capiti noi, aperti a qualsiasi contributo.. 
  
 aeroporto e infrastr.limitrofe                          
 
 eroporto_e_strutture_limitrofe
M.Paolini  ha presentato il Masterplan, il piano di sviluppo presentato dall’ABD, la società che gestisce l’aeroporto, (la società è partecipata al 92,39% dalla Strutture Trasporto Alto Adige S.p.A. – Südtiroler Transportstrukturen AG, che fa capo alla Provincia Autonoma di Bolzano),  che prevedeva un appianamento dell’attuale deficit econonomico dell’ aeroporto di Bolzano, attraverso un aumento dei passeggeri, alla base del quale dovrebbe esserci  un allungamento della pista e la costruzione di altre strutture.
L.Merlini ha fatto un’analisi dettagliata della situazione ambientale attuale e futura della conca Bolzanina e della Bassa Atesina, nelle quali confluiscono numerose fonti di rischio ambientale e che la stessa Appa  individua come zona a rischio.
Massimo Gigliotti ha confutato i dati forniti dalla Camera di Commercio e dall’ABD, nei quali si affermava un rapporto diretto fra presenza dell’aeroporto e sviluppo economico. In particolare nè occupazione ( soprattutto locale), nè turismo ( già al limite e comunque in continuo incremento anche senza aeroporto ) trarrebbero vantaggi da un ampliamento dell’aeroporto. Certamente l’aeroporto  ha poco influsso   sulle esportazioni dall’Alto Adige, visto che Trento, senza aeroporto, esporta molto più di noi.
Infine M.Bove ha presentato una proposta di mediazione in cui si chiede una valutazione di impatto territoriale  e di impatto ambientale e il Piano di sviluppo aeroportuale.
Per ultimo il consigliere Comunale di Bolzano R.Benedikter è entrato più direttamente nella politica, affermando che la mediazione è, secondo lui, praticamente fallita, non per colpa degli oppositori, che anzi hanno dato prova di grande serietà, lavorando e proponendo sempre alternative realizzabili, ma perché il Masterplan proposto dall’ABD era di per sé un piano debole ed è stato facilmente smontato dalle osservazioni degli oppositori. Secondo Benedikter bisogna tornare al 1997, quando di fronte a 38.000 firme contrarie, la Giunta Provinciale fece in apparenza marcia in dietro, con diverse promesse, di fatto non ancora mantenute. Benedikter ha indicato ora come scadenza il prossimo referendum, post elezioni 2008, e ha invitato a respingere la proposta Thaler, che con aerei più potenti e capienti, con alcuni lavori alle strutture ( hangar ) , rappresenta di fatto un ampliamento mascherato, cioè senza allungamento, dell’aeroporto.
In sede di discussione sono emersi alcuni dubbi, visto le passate esperienze( inceneritore, BBT), sulla validità e sull’indipendenza di VIA o VIT.
Sono state respinti i tentativi, fatti anche in mediazione dalla ABD stessa, di far apparire necessari i lavori per motivi di sicurezza: la sicurezza esiste già, altrimenti sarebbe “criminale” far volare dei passeggeri e l’ente di controllo ( ENAC: l’Autorità nazionale per l’aviazione civile.) non darebbe le necessarie autorizzazioni.
E’ stato affrontato anche il problema dei rumori e disturbi da traffico aerei militare ( elicotteri), che però si è detto non dipende dalla Provincia ma dal Ministero, ma rispetto al quale si potrebbero trovare delle soluzioni in accordo con la popolazione che ne subisce i maggiori disturbi.
Molti interventi hanno ricordato come tutto il business aeroporto si regge di fatto sui finanziamenti pubblici, che altrimenti sarebbe già fallito e che il quesito referendario chiede proprio di togliere questi finanziamenti.
R.Benedikter ha inoltre ricordato che alla fine del 2006 è stata firmata la Convenzione delle Alpi, che ritiene le zone alpine a rischio ambientale a causa del traffico aereo e invita a ridurlo il più possibile in queste zone. E’ stato ricordato che il traffico è uno dei principali imputati nella produzione  di  CO2  con tutte le conseguenze, ben chiarite da un manifesto, in cui si diceva : Clima sì.- aerei no”.
Non ultimo, ha affermato un cittadino, nelle valutazioni sul futuro bisognerà tenere conto anche della prossima crisi energetica, dovuta alla fine delle riserve di petrolio.
  
 
Superata la fase della mediazione e raccolte le firme per il referendum, le bocce devono rimanere assolutamente ferme fino alla consultazione popolare del 2009. Qualsiasi aumento di voli, passeggeri, ristrutturazioni , ampliamenti mascherati ( proposta Thaler) costituirebbero in questo momento una scorrettezza nei confronti di tanti cittadini, che hanno scelto di voler far decidere la popolazione.

Video Bolzano 33
22-06-2007 11:00 - CRONACA / PROVINCIALE
Mediazione Aeroporto ,un dialogo a lunga durata

Come si procederà una volta conclusa la mediazione? Verso la fine degli incontri le posizioni si fanno sempre più evidenti. Continuano a pervenire proposte concrete dei partecipanti ma rimangono i dubbi per quanto riguarda la proposta di una valutazione d’impatto territoriale volontaria. Non mancano primi accordi di base.

Secondo il mediatore Gerhard Falk, la dinamica attuale è “tipica delle situazioni in cui vengono prese decisioni”. Evidentemente “le tematiche dell’aeroporto e della tutela dell’ambiente a livello regionale si discuteranno anche dopo la conclusione della mediazione. Rimane da chiarire il ruolo delle parti coinvolte nella mediazione nonché la loro eventuale intenzione di partecipare anche in futuro al processo.”

La partecipazione attiva dei cittadini sin dall’inizio è da considerare una priorità soprattutto per i gruppi civici durante il processo di mediazione. Strettamente legata a questo proposito é la proposta di richiedere presso la giunta provinciale una valutazione d’impatto territoriale volontaria, accompagnata da un foro di dialogo formato da membri delle varie parti. Si è dichiarato favorevole anche il direttore di dipartimento Walter Huber che ha illustrato i relativi dettagli mercoledì sera. Si tratta di rilevare scientificamente l’inquinamento dell’ambiente in un’area da definire tra Bolzano Sud e Laives. In quanto a contenuti, distinzioni, effetti, ecc., il suddetto foro di dialogo potrebbe collaborare significativamente. “Una chance storica per analizzare tutte le fonti di inquinamento acustico e dell’aria, e per prendere contromisure sostenibili”, dice Falk.

Le parti della mediazione non sono riuscite a trovare un accordo su questo punto nella sessione di mercoledì che probabilmente era la penultima. Alcuni partecipanti hanno accolto con entusiasmo l’idea, altri invece (contrari all’ampliamento dell’aeroporto) rifiutano una valutazione d’impatto territoriale, esprimono dubbi sulle conseguenze dei rilevamenti e sollevano il problema della disponibilità di tempo nel caso di una collaborazione. Non si esclude la possibilità che la giunta provinciale commissioni tale valutazione per conto proprio. In tale contesta é stato nuovamente richiesto il coinvolgimento nel progetto dei comuni di Bolzano e Laives, poiché –come qualcuno ha sollevato– sarebbero proprio loro ad avere la responsabilità.

I rappresentanti dei confinanti, Helmut Alessandrini e Ivan Anesi, hanno individuato alcuni aspetti migliorativi nella proposta di Rosa Thaler per il non prolungamento della pista. Hanno espresso preoccupazione in merito al previsto hangar di manutenzione. Infatti, in base a ricerche effettuate, la struttura potrebbe rappresentare un’ulteriore fonte di inquinamento acustico. “Ad Innsbruck è un problema enorme e la comunicazione tra confinanti e gestori dell’aeroporto è scarsa”, afferma Alessandrini.

Il direttore di dipartimento Gianfranco Jellici è intervenuto sollecitando di formulare soluzioni concrete e richieste chiare per giungere ad una soluzione win/win che potrebbe essere presentata alla giunta provinciale sotto forma di documento finale della mediazione.

Alexander Tezzele (Democratici di sinistra) ha proposto l’istituzione di una fermata dei treni a S. Giacomo per il miglioramento della situazione generale. Enrico Lillo (Quartiere Don Bosco) ha nuovamente sottolineato il suo progetto relativo allo spostamento dell’aeroporto sul Colle ai sensi di una “soluzione sostenibile e coraggiosa”.
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domenica, 24 giugno 2007

Alto Adige 24 GIUGNO 2007
Aeroporto ampliato? Nessun parere
Documento della maggioranza: la salute dei cittadini va tutelata

 LAIVES. Pur essendo il Comune principalmente interessato dall’eventuale ampliamento della pista aeroportuale di San Giacomo, Laives ancora non ha espresso un parere ufficiale in merito al progetto. L’occasione per farlo era arrivata con la riunione recente del consiglio comunale ma ordini del giorno e mozione sul tema sono stati rinviati per l’urgenza di affrontare altri argomenti.
 Questo ha sollevato le critiche dell’opposizione pronta per discutere dell’aeroporto. In lista c’erano (e rimangono per la prossima seduta) una mozione di Progetto Alto Adige e due ordini del giorno: uno del consigliere Rosario Grasso (Rifondazione Comunista) e uno della maggioranza. Si confidava nella discussione, anche perché i tempi si fanno sempre più stretti e il mediatore nominato dalla Provincia sta arrivando alle conclusioni del suo lavoro. Per quanto riguarda l’ordine del giorno della maggioranza, vi si legge che «la discussione intorno al prospetto ampliamento dell’aeroporto ha suscitato vivo interesse nella popolazione locale, dimostrato anche dal successo della raccolta di firme per chiedere un referendum. Come è emerso chiaramente anche durante il processo di mediazione al quale ha preso parte anche l’amministrazione comunale - continua il documento - la situazione ambientale della conca bolzanina e della Bassa Atesina è decisamente penalizzata a causa di diverse fonti di inquinamento, acustico ed atmosferico, circostanza questa che rende assolutamente necessario ed urgente l’avvio di un processo di miglioramento complessivo a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente attraverso misure restrittive ed investimenti per una mobilità sostenibile. Per questo si esprime apprezzamento per il risultato che il processo di mediazione sta raggiungendo, con particolare riferimento alle ipotesi di soluzione prospettate dalla consigliera provinciale Rosa Thaler e alle conseguenti aperture di Durnwalder: un sostanziale mantenimento dello status quo, con esecuzione dei soli adattamenti necessari per l’adeguamento alle norme di sicurezza e con una sensibile riduzione dei voli militari e sportivi, con mantenimento del divieto di voli notturni e un equo contingentamento dei voli charter nei fine settimana. Il consiglio comunale auspica anche che la mediazione stessa possa essere l’inizio di un nuovo processo di discussione tra Provincia e comuni interessati, per affrontare in modo organico le diverse tematiche di tipo ambientale e di mobilità sostenibile, prime fra tutte la realizzazione della stazione ferroviaria di San Giacomo, la predisposizione di un monitoraggio continuo relativamente alle fonti di inquinamento e la realizzazione di tutte le misure per apportare benefici in materia».
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domenica, 24 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-24

Ambientalisti e Prc attaccano. Il Landeshauptmann: con l'hangar meno voli

«Progetto Thaler, un tranello»

Aeroporto, unito il fronte del no. Provincia gelida

BOLZANO — S'infiamma lo scontro tra favorevoli e contrari all'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Venerdì sera il fronte del no (comitati della Bassa atesina, Rifondazione e Projekt Bozen) si è dato appuntamento a Casa Altmann per discutere delle strategie future. Al termine del convegno il messaggio è chiaro: fino al referendum, non si dovrà costruire nulla. No categorico, dunque, anche alla proposta di mediazione avanzata da Rosa Thaler (subito l'hangar per la manutenzione e aerei più grandi senza bisogno di allungare la pista). «Un vero e proprio tranello» sostiene Fabio Visentin del Prc.
Secca la replica di Durnwalder: «Se questi signori sono amici dell'ambiente non possono opporsi alla costruzione dell'hangar. Con la manutenzione degli aerei a Bolzano ci saranno quattro voli in meno al giorno».

Aeroporto, si riaccende lo scontro. Mercoledì si chiude la mediazione

Abd, il fronte ecologista boccia il «piano Thaler»

Visentin: prima il referendum. No di Durnwalder

BOLZANO — A pochi giorni dalla fine della mediazione si riaccende lo scontro tra favorevoli e contrari all'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano. Venerdì sera il fronte del no si è dato appuntamento a Casa Altmann per discutere delle strategie future. Al termine del convegno il messaggio è chiaro: fino al referendum non si dovrà costruire nulla, a decidere sul destino dell'Abd dovranno essere i cittadini. Secca la replica del presidente della giunta, Luis Durnwalder: «Se questi signori sono veramente amici dell'ambiente non possono opporsi alla costruzione dell'hangar. Se la manutenzione degli aerei avverrà a Bolzano ci saranno quattro voli in meno ogni giorno».
Dopo il successo nella raccolta firme a sostegno del referendum per la riduzione del traffico aereo (in tutto ne sono state raccolte oltre 28mila) il fonte ambientalista è più compatto che mai. Venerdì sera i rappresentanti dei comitati della Bassa atesina, di Rifondazione comunista e di Projekt Bozen si sono ritrovati a casa Altmann per fare il punto sul processo di mediazione e su come muoversi nelle prossime settimane. A tirare le conclusione è Fabio Visentin, segretario provinciale del Prc: «Il nostro messaggio è chiaro: bocce ferme fino al referendum. Saranno i cittadini a decidere quale sarà il destino dell'Abd. Comunque è falso che senza aeroporto diminuiranno i turisti: in Trentino non ci sono scali ma i visitatori sono in costante aumento». Secco il no alla proposta di mediazione elaborata da Rosa Thaler, numero due della Stella Alpina in Bassa Atesina. Il piano della vicepresidente — subito l'hangar per la manutenzione e aerei più grandi senza bisogno di allungare la pista — viene considerato un vero e proprio tranello. «Un giorno o l'altro — continua Visentin — arriverà l'Enac e dirà che la pista va allungata e allora, dopo che saranno stati spesi milioni per costruire l'hangar, l'ampliamento dell'Abd sarà inevitabile. Così non va, non dimentichiamo che più di 28mila altoatesini hanno chiesto che il traffico aereo diminuisca ».
L'ipotesi che, all'interno del forum di mediazione, possa essere raggiunto un compromesso è più remota che mai. Il piano Thaler piace alla giunta provinciale e a gran parte della Svp ma tanti gli ecologisti quanto l'Abd (per ragioni diametralmente opposte) non ne vogliono sapere. Il Landeshauptmann però sembra aver già preso la sua decisione: «L'hangar è indispensabile perchè se la manutenzione degli aerei avverrà a Bolzano ci guadagneranno tutti. Avremo nuovi posti di lavoro qualificati e — chiarisce Durnwalder — eviteremo i voli inutili. La mattina, l'aereo che parte per Roma, arriva da Innsbruck dove è stato controllato, la sera accade lo stesso. Il volo arriva a Bolzano e poi, nella notte, riparte per Innsbruck. E così ogni giorno. Con l'hangar elimineremo quattro voli inutili, non capisco perchè certi signori che si dicono ambientalisti si oppongono a un'opera che farà diminuire il rumore e l'inquinamento». Ma, e questo Durnwalder lo sa perfettamente, l'hangar è importante soprattutto per Air Alps che, in mancanza di un capannone per la manutenzione, non trasferirà la sede a Bolzano. E la sede della compagnia aerea significa tasse pagate in provincia e posti di lavoro. Un treno, o meglio un aereo, che Durnwalder non vuole lasciarsi sfuggire.
Marco Angelucci
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sabato, 23 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-22

LA MEDIAZIONE

Il «piano Thaler» spacca il fronte dei contrari


BOLZANO — La mediazione è arrivata al rush finale e un compromesso che metta tutti d'accordo è ancora lontano anche perchè una parte del fronte ecologista continua ad opporsi al piano elaborato da Rosa Thaler che prevede l'aumento del traffico senza l'allungamento della pista. Questa sera alle 20.30 intanto Rifondazione e Projekt Bozen presenteranno le loro proposte a Casa Altmann in piazza Gries.
«L'unica soluzione possibile è ridurre i voli militari e mantenere lo status quo, la decisione sul futuro dell'aeroporto — sottolinea Rudi Benedikter consigliere comunale di Projekt Bozen — spetta ai cittadini che nel 2009 saranno chiamati a votare per il referendum per la riduzione del traffico aereo». I Ds e gran parte della Svp invece vedono con favore il piano Thaler. «Si tratta di un buon compromesso ma — precisa Alexander Tezzele, responsabile Ds per la mediazione — la stazione dei treni di San Giacomo va realizzata il prima possibile. Così per San Giacomo ci saranno non solo disagi ma anche vantaggi concreti. Se ora si spendono dei soldi per gli hangar e la struttura dell'aeroporto, sarebbe giusto farlo anche per un mezzo ecologicamente sostenibile come il treno».
Di hangar invece Rudi Benedikter non vuol nemmeno sentir parlare. «Prima di tutto vanno rispettati gli accordi del '97 e — mette in chiaro — va ridotto da subito il numero dei voli militari e i quelli turistici. Poi toccherà ai cittadini decidere, oltre 28mila altoatesini hanno firmato il referendum per la riduzione del traffico aereo». Contrario alla costruzione dell'hangar anche Helmuth Alessandrini, un agricoltore che abita a ridosso dell'Abd e che ha partecipato in prima persona alla mediazione. «Ad Innsbruck l'inquinamento acustico provocato dall'hangar è un problema enorme e la comunicazione tra confinanti e gestori dell'aeroporto è scarsa» avverte.
Il direttivo Svp di Bolzano invece approva in pieno il piano Thaler e chiede di ridurre i voli sportivi (13.600 nel 2005) e quelli militari (6.641). «I voli di linea — chiarisce l'Obmann Christoph Perathoner — devono avere la priorità».

M. An. TEZZELE
Un buon compromesso ma la stazione di San Giacomo va fatta immediatamente

 BENEDIKTER
L'unica possibilità è ridurre il rumore mantenendo la situazione attuale
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sabato, 23 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-22

DURNWALDER

«La manutenzione si farà a Bolzano»


BOLZANO — La giunta provinciale ha tutto l'interesse a creare le condizioni affinchè Air Alps possa trasferire la sua sede a Bolzano. Dunque, dice chiaramente il presidente della giunta Luis Durnwalder, gli hangar si faranno. Così si potranno evitare almeno quattro voli al giorno.
Presidente, Air Alps ha bisogno di un hangar altrimenti non trasferirà la sede a Bolzano. Quando si faranno questi hangar?
«Si devono fare subito e chi si oppone lo fa per principio. Quando avremo un hangar non sarà più necessario volare a Innsbruck per la manutenzione e si avranno automaticamente quattro voli in meno di cui due notturni».
«Esatto. Oggi l'ultimo volo atterra alle 23.30 poi l'aereo deve ridecollare per andare a Innsbruck e tornare la mattina. Con l'hangar aboliremo i voli inutili».
Un'altra richiesta forte che emerge dalla mediazione è quella della stazione a San Giacomo. Si farà?
«La faremo indipendentemente dall'aeroporto, è nostro interesse potenziare il trasporto pubblico anche se è chiaro che non tutti i treni potranno fermarsi altrimenti si rischia di rallentare il traffico».
Però l'offerta per i pendolari potrà essere ampliata, magari nelle ore di punta?
«È nostra intenzione favorire i pendolari e chi abita a San Giacomo. Vanno fatti anche costruite le barriere antirumore e migliorato il materiale rotabile ».
M. An.
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sabato, 23 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-22

Air Alps: subito l'hangar o andiamo via

Krapf: «L'Alitalia ci impone la sede in Italia. Parma pronta a ospitarci»

BOLZANO — «Hangar subito a Bolzano, o saremo costretti a creare la nostra base italiana a Parma». Hans Krapf, consigliere delegato della compagnia aerea (è uno dei cinque imprenditori altoatesini che detengono il 65,5% della società) avverte: «Il nostro partner, Alitalia, pone questa come condizione per rinnovare la partnership ».
IL PATTO — Krapf ha incontrato, la settimana scorsa, Giancarlo Zeni, responsabile marketing e strategie business di Alitalia: «In discussione — spiega l'imprenditore brissinese — c'è il rinnovo della partnership, stavolta non più per un anno ma per almeno un triennio, fino al 2010. L'accordo in vigore scade a ottobre, vorremmo chiudere il nuovo patto entro luglio». Air Alps dal 2005 effettua voli in code sharing per conto di Alitalia. Il network attuale prevede collegamenti tra Bolzano e Roma, Bolzano e Milano; Parma e Rimini con Roma; Ancona con Roma e Milano; Perugia, Genova e Nizza con Milano; Milano con Strasburgo e Zagabria. Ben 11 linee per 24 voli giornalieri di andata e altrettanti di ritorno, tutti effettuati con i Dornier da 31 posti di Air Alps. «Alitalia è molto contenta del nostro servizio — assicura Krapf — perché siamo affidabili, nonostante le critiche esagerate che riceviamo a Bolzano. La percentuale di copertura dei posti ha raggiunto nel complesso il 66%. Ma abbiamo alcuni voli, come Bolzano-Roma, Milano-Strasburgo e Perugia-Milano sfiorano il 100%. Avremmo bisogno degli aerei più grandi, ma prima di acquistarli dobbiamo chiudere il patto con Alitalia. Patto che dipende dalla scelta della sede italiana».
L'HANDICAP — Il problema è noto da sempre.
Air Alps vola con licenze austriache ed ha l'hangar della manutenzione a Innsbruck, dove però viene messa in coda rispetto alla compagnia di casa, la Tyrolean. Non avendo hangar a Bolzano, almeno tre sere su sette i velivoli Dornier devono andare a Innsbruck e ripartire l'indomani, con ritardi e rischio di voli annullati per maltempo. «Questo "giochetto" — chiarisce Krapf — ci costa 800mila euro l'anno. Soldi che, se risparmiati, consentirebbero ad Alitalia di andare in pareggio con il nostro code sharing. Noi, con 3 milioni di euro garantiti e puntuali al mese, copriamo i nostri costi, ma non possiamo permettere che il nostro partner perda denaro, altrimenti prima o poi potrebbe decidere di non rinnovare l'accordo. Ecco perché la stessa Alitalia pretende che individuiamo, prima dell'accordo, la nostra sede italiana. Noi azionisti privati siamo altoatesini, gli enti che ci sostengono sono la Provincia di Bolzano e la Regione Trentino Alto Adige. È ovvio che vorremmo fare base a Bolzano, ma se l'Abd non viene autorizzata a realizzare l'hangar, siamo costretti ad andare altrove. Abbiamo già una proposta dello scalo di Parma, che ha due hangar disponibili e vuoti. Ma dico di più: ci sono contatti con l'aeroporto di Vicenza, interessato ad un volo con Roma e con spazi disponibili. Ad Alitalia si è rivolto anche lo scalo di Salerno per un collegamento con Milano, che potremmo curare noi. Ormai gli aeroporti fanno di tutto per attirare le compagnie aeree, anche piccole come la nostra».
IL FUTURO — Nei desideri degli azionisti di Air Alps c'è l'hangar a Bolzano e un aereo da 70 posti almeno per la linea su Roma: «Premesso che sta crescendo anche il collegamento per Milano, che ha raggiunto il 48% di posti occupati — ricorda Krapf — per Roma dobbiamo per forza potenziare. La pista dell'Abd non sarà allungata? Potremmo sempre utilizzare i nuovi Atr, che anche Alitalia, che dovrebbero poter atterrare pure a Bolzano. Oppure prendere in leasing Dash o Bombardier. Noi ci mettiamo la buona volontà. La Provincia e l'Abd, però, ci diano risposte prima possibile almeno sulle strutture essenziali».
Felice Espro ULTIMATUM
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sabato, 23 giugno 2007
Alto Adige  22 GIUGNO 2007
AEROPORTO
Accordo ancora lontano


 BOLZANO. La mediazione sull’aeroporto di Bolzano è ormai alle battute finali. «Adesso - spiega il mediatore Gerhard Falk - resta da chiarire il ruolo delle parti coinvolte nella mediazione nonché la loro eventuale intenzione di partecipare anche in futuro al processo». L’ultima riunione è in programma tra una settimana. Sono diverse le questioni ancora da chiarire: la proposta di Rosa Thaler di non allungare la pista ma di costruire l’hangar non trova d’accordo gli ambientalisti con in testa Rudy Benedikter che chiede di non investire più nel nuovo aeroporto e di mantenere semplicemente la situazione attuale annullando però i voli sportivi e militari. Da definire anche l’opportunità di realizzare una valutazione di impatto ambientale. Da parte dei Ds arriva la richiesta di istituire una fermata per i treni a San Giacomo, mentre il presidente del quartiere Don Bosco Enrico Lillo è tornato a proporre lo spostamento dell’aeroporto sul Colle. La Provincia con il riettore del dipartimento trasporto Gianfranco Jellici preme infine per una soluzione che trovi d’accordo anche i sostenitori dell’aeroporto.
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sabato, 23 giugno 2007

Alto Adige19 GIUGNO 2007
«Aeroporto, necessaria la Vit»
Rifondazione: valutare il vero impatto sul territorio
 BOLZANO. Venerdì prossimo, alle ore 20.30, nella sala B della Casa Altmann in piazza Gries avrà luogo una serata informativa sull’aeroporto di Bolzano. In quell’occasione ci sarà la presentazione del Masterplan (Marcello Paolini), quella di “100.000 non più silenziosi”, una proposta di mediazione (Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove) e l’intervento di Rudi Benedikter su “l’aeroporto di Bolzano tra passato e futuro”. Seguirà il dibattito.
 Sul tema intervengono il segretario di Rifondazione comunista Fabio Visentin e il consigliere comunale di Laives, Rosario Grasso. «La proposta di Rosa Thaler non è la piattaforma in grado di essere una reale mediazione tra le richieste e le preoccupazioni della popolazione e chi pensa che l’aeroporto di San Giacomo debba essere ampliato. Al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, comprendente i rappresentanti del Centro di attenzione permanente di San Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, hanno presentato le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro», spiegano i due.
 “In due documentate relazioni sono state da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra sono state smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale», dicono Visentin e Grasso. Rifondazione comunista rilancia la richiesta della valutazione d’impatto territoriale, ed ambientale, della zonizzazione, del Piano di sviluppo aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.
 Intanto in tema di referendum Salvatore Cavallo dei Ds commenta favorevolmente il successo della raccolta firme per il referendum “per una legge migliore sulla democrazia diretta”. Anche Vanda Carbone della segreteria della Quercia riconosce in questa raccolta firme un segnale importante.
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domenica, 17 giugno 2007
Non giocate con la salute e i
soldi dei cittadini
Dibattito pubblico sull’ampliamento
dell’aeroporto di Bolzano


No grazie


Venerdì 22 giugno 2007, ore 20.30
“Casa Altmann”
Piazza Gries, 18 - Bolzano


Programma:
• Presentazione del Masterplan (Paolini)
• Presentazione di:“100 Mila non più
silenziosi. Una proposta di mediazione
(Merlini, Gigliotti, Bove)
• L’aeroporto di Bolzano, Tra passato e
futuro. (R. Benedikter)
• Dibattito

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domenica, 17 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-06-17

Il senatore appoggia l'annuncio sullo scalo. Democrazia diretta, Lausch: «Nessuna disparità tra gruppi»

Peterlini: «Aerei da 70 posti, il compromesso giusto»


BOLZANO — L'annuncio fatto dal presidente altoatesino Durnwalder, relativo al fatto che da ottobre l'aeroporto di Bolzano vedrà volare aerei da 70 posti — praticamente il doppio di capienza rispetto a quelli ora in servizio — apre un periodo di «cauta attesa». Gli ecologisti «istituzionali », Verdi in primis, hanno già fatto piovere i propri strali e più di qualcuno teme che, soprattutto dalla zona «Laives - Bassa Atesina» si facciano «sentire» i comitati ambientalisti di base.
Il senatore Oskar Peterlini (Svp) resta tranquillo: «Quanto detto da Durnwalder corrisponde più o meno alla proposta di compromesso della mia vice nel circondario Bassa Atesina, Rosa Thaler — spiega Peterlini — noi abbiamo sempre detto di non poter accettare il prolungamento della pista ma di essere favorevoli a una migliore strutturazione dello scalo esistente. Cosa dice la gente? Le posizioni come sempre sono diverse, io posso dire intanto che come circondario e come partito della Volkspartei lo scenario che si prospetta è favorevole. Io so che qualcuno ha paura che l'arrivo degli aerei da 70 posti sia solo il primo passo verso un potenziamento più vasto, ma non credo che sia così. Per carità — prosegue il senatore — nessuno di noi ha la possibilità di ipotecare il futuro ma al momento la situazione è questa. Forse avvicinandoci alle elezioni, arriverà qualche attacco più marcato». Anche secondo Peterlini, in sostanza, il solo arrivo dei velivoli da 70 passeggeri e non il prolungamento della pista, costituisce «il massimo possibile, evitando di scendere in guerra», con gli ecologisti e con le categorie economiche che chiedono invece un potenziamento imponente dello scalo. Da quest'ultimo punto di vista, Peterlini è sempre stato chiaro: «Bisogna abbandonare anche certe forme di megalomania sullo scalo, anche considerando il fattore geologico che impedirebbe un ampliamento consistente — spiega il senatore — e comunque basta pensare che Cina stanno pianificando aeroporti regionali con bacini di due milioni e mezzo di persone, qui ne abbiamo 500mila. E poi abbiamo due grossi aeroporti vicini, Verona e Innsbruck, il volo per Roma è pieno ma quello per Milano no.
Dobbiamo fare le cose a misura di territorio e quella attuale sembra la via giusta».


FRONTE REFERENDARIO — Intanto, arriva una specificazione dai promotori della raccolta delle oltre 28mila firme per i referendum su democrazia diretta e aeroporto: «Non è vero che ci sia una netta disparità tra cittadini di madrelingua tedesca e italiana, riferita alle adesioni, né tantomeno "timori" degli italiani di venire "schiacciati", o una loro minore disponibilità — spiega Stephan Lausch — caso mai, ai banchetti dove si raccoglievano le firme per i due referendum abbiamo notato che, soprattutto sulla democrazia diretta, i cittadini di madrelingua tedesca erano meglio informati.
Ma noi abbiamo supplito a chi non sapeva abbastanza attraverso materiale informativo e spiegazioni in loco. Per il resto, figuriamoci se facciamo qualcosa per "dividere" i gruppi: la democrazia diretta mira direttamente e indirettamente proprio all'opposto».

Pierluigi Perobelli
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sabato, 16 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-16

San Giacomo, arrivano i «Bombardier»

Durnwalder: in ottobre aerei da settanta posti. No degli ecologisti

BOLZANO — Da ottobre all'aeroporto di Bolzano atterreranno aerei da settanta posti. Lo ha annunciato il presidente della giunta provinciale, Luis Durnwalder che ormai appare più che determinato a portare avanti il «piano Thaler» che punta sull'utilizzo di di velivoli Bombardier Q400 da settanta posti. Aerei che possono atterrare senza bisogno di allungare la pista. «Oramai— mette in chiaro il Landeshauptmann — il voli che collegano Bolzano a Roma sono sovraffollati, così non si può andare avanti, abbiamo bisogno di aerei più grandi. A partire da ottobre utilizzeremo velivoli più grandi da settanta posti». Immediato il no degli ecologisti che proprio ieri hanno consegnato in provincia le 28mila firme raccolte dal comitato promotore del referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto. «Questo risultato dimostra che la gente chiede che l'aeroporto venga progressivamente smantellato. Di ampliamenti mascherati — tuona Thomas Bracchetti del Gruppo ambiente di Bolzano — come quelli previsti dal piano di Rosa Thaler non se ne parla nemmeno».
La questione dello sviluppo dell'aeroporto sembra ormai vicina all'epilogo. Anche se nell'ambito della mediazione non è ancora stato siglato un accordo tra le parti la giunta provinciale sembra ormai aver deciso. L'ipotesi di ampliamento prevista dal Master plan è stata definitivamente accantonata tanto che il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, ha abbandonato la mediazione e di chiudere l'aeroporto, come vorrebbe l'ala dura del movimento ecologista, non se ne parla nemmeno. Dunque non resta che il progetto di Rosa Thaler che è riuscita a trovare un compromesso più o meno gradito a tutte le componenti della Svp. «Credo che a questo punto la discussione sia finita, se l'ipotesi di ampliare la pista di atterraggio è tramontata allora non c'è alcun bisogno di continuare la mediazione» afferma il presidente del Bauernbund, Georg Mayr. Il numero uno dell'associazione dei contadini non è mai stato favorevole all'aeroporto e anche all'interno del forum di mediazione si è opposto alll'ampliamento dello scalo. «Non credo che il nostro turismo dipenda dall'aeroporto comunque se non ci sarà l'allungamento della pista per quanto mi riguarda la discussione è chiusa. L'hangar? Lo facciano pure è una struttura necessaria che non ha impatto sull'ambiente».
I comitati che hanno promosso il referendum però rimangono fermamente contrari al progetto di Rosa Thaler e non sono disposti a digerire nemmeno la costruzione dell'hangar. «Bisognerebbe discutere di smantellamento e non di nuovi lavori » dicono chiaramente i militanti del Gruppo ambiente di Bolzano.
Piccola nota di colore: giovedì sera non tutti i membri della delegazione Svp che hanno incontrato Prodi hanno trovato posto in aereo. Il senatore Oskar Peterlini è dovuto atterrare a Verona. Durnwalder gli lancia una frecciata al vetriolo: «È lui che si è sempre opposto all'aeroporto, se avessimo velivoli più grandi non ci sarebbero di questi problemi ».
Marco Angelucci
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sabato, 16 giugno 2007
Alto Adige 16 GIUGNO 2007
Aeroporto, raccolte 28 mila firme
Durnwalder: stop alla pista ma gli hangar li faremo prima
 
di Maurizio Dallago
 BOLZANO. 28.214 firme per il referendum sull’aeroporto. Qualcosa in meno - 25.810 - per quello sulla democrazia diretta. E ieri mattina i plichi con le adesioni per i due quesiti sono stati consegnati in consiglio provinciale dai rappresentanti delle 40 associazioni che hanno aderito alla raccolta delle firme giunta al traguardo - la soglia minima era quota 13 mila - grazie al lavoro di circa 500 volontari. E Durnwalder? «Faremo i referendum come dice la legge, realizzando nel frattempo gli hangar e mettendo l’aeroporto a norma di sicurezza», spiega il presidente.
 Ieri mattina, proprio durante la presentazione dei risultati sulla raccolta delle firme davanti al consiglio provinciale, Durnwalder entrava nell’adiacente palazzo Widmann. «Viviamo in democrazia, c’è pure una legge che permette i referendum che si terranno tra due anni. Fino a quella data non è previsto l’allungamento della pista ma solo dei lavori per realizzare gli hangar e mettere a norma di sicurezza l’aeroporto», sottolinea il presidente della Provincia. Stando a quest’ultimo, con la realizzazione degli hangar si eviteranno 4 voli giornalieri da e per Innsbruck e quindi «saranno contenti anche gli ambientalisti».
 Ma la scena ieri era tutta per chi ha promosso i due referendum con una serie di associazioni che negli ultimi tre mesi sono andate a braccetto nel raccogliere firme: Acli, Ago, Alu Arbeitsgemeinschaft Lebenswertes Unterland, Arche B Associazione bioedilizia, Asgb, Associazione ambiente e salute, Avs Alpenverein Südtirol, Bund Alternativer Anbauer, Lega delle cooperative/Bund der Genossenschaften, Cgil/Agb, Cittadinanza attiva, Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione, Federazione degli ambientalisti, democracy international, Filmclub, Fondazione Belga Wit, Fondazione llse Waldthaler, Forum delle donne, Gruppo d’iniziativa per una chiesa più umana, Heimatpflegeverband, Imm/Iniziativa mobilità Merano, Katholischer Familienverband Südtirol, Comitato pari opportunità, Lia per natura y usanzes, Mehr Demokratie e.V., Oew Organizzazione per un mondo solidale, Piattaforma Pro Pusteria, Sgb/Cisl, Sindacato dei dipendenti provinciali, sh/asus associazione studenti/esse sudtirolesi, Südtiroler Jugendring, Transitinitiative Sudtirolo, Gruppo ambientalista Bolzano, Gruppo ambientalista Val Venosta, Gruppo ambientalista Appiano, Gruppo ambientalista Salorno, Gruppo ambientalista Val d’Ultimo, Centro Tutela Consumatori/Ctcu, Vke, Wwf Merano. A queste, tutte promotrici del quesito sulla democrazia diretta, si è aggiunto il Dachverband nel suo insieme sul tema-aeroporto. Nel periodo di novanta giorni utile per la raccolta delle firme in 70 comuni sono stati allestiti circa 300 tavoli di raccolta firme. Alla riuscita della iniziativa hanno avuto parte in modo diretto circa 500 persone in tutta la provincia. Oltre 100 funzionari e consiglieri comunali si sono messi a disposizione per autenticare le firme dei cittadini al di fuori dagli uffici comunali.
 “Il sostegno dato alla nostra iniziativa popolare ha sorpreso perfino noi promotori, collaboratori e sostenitori. Ciò è dovuto soprattutto all’insieme di persone impegnate per uno sviluppo più giusto, ecocompatibile e democratico della nostra società, che hanno riconosciuto il ruolo essenziale degli strumenti referendari per avere più poteri di iniziativa e di controllo sulla politica come cittadini”, così Stephan Lausch, coordinatore del comitato per una migliore legge sulla democrazia diretta.
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venerdì, 15 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-15

Abd, ventimila no all'ampliamento

Chiusa la raccolta firme per il referendum. Gli ecologisti esultano

Gli ambientalisti chiedono garanzie sulla riduzione dei voli militari e sulla costruzione di stazioni ferroviarie a San Giacomo e Oltrisarco
BOLZANO — La mediazione non è ancora finita ma il fronte dei contrari all'ampliamento dell'aeroporto ha già ottenuto due successi molto importanti: il master plan redatto dai vertici dell'Abd è stato ormai accantonato e ventimila altoatesini hanno firmato per il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto. Se non è ancora il momento di stappare lo champagne poco ci manca.
Oggi è un giorno di festa per gli ecologisti altoatesini. Il comitato promotore del referendum contro l'ampliamento dell'Abd (la raccolta firme è andata di pari passo con quella per una nuova legge sulla democrazia diretta) consegnerà le 20mila firme in Provincia. In teoria ne sarebbero bastate 13mila ma il risultato è stato molto superiore alle attese. Intimorita dall'exploit degli ambientalisti e dal crescente malcontento degli abitanti della Bassa atesina, la Stella Alpina ha deciso di fare dietrofront e di rinunciare, almeno per il momento, a portare avanti l'ampliamento della pista di atterraggio dello scalo bolzanino. La giunta provinciale ha invece espresso pieno apprezzamento per la proposta di Rosa Thaler che punta sull'uso di aerei da 70 posti in grado di atterrare anche sulla pista attuale. Il prezzo da pagare per evitare la rivolta della valle dell'Adige però è stato molto alto. Thomas Baumgartner, presidente dell'Abd, sentendosi tradito dalla politica ha deciso di non partecipare più alle riunioni del forum di mediazione. «In guerra certi generali vengono mandati avanti, poi — commenta Rudi Benedikter, uno dei leader del fronte del no — quando si capisce che le cose volgono al peggio vengono abbandonati. Capisco la reazione di Baumgartner ma per noi è un grande successo il fatto che sia stata accantonata la sua ipotesi di ampliamento».
Un compromesso sul futuro dell'Abd sembra oramai dietro l'angolo. La bozza presentata da Rosa Thaler piace a Durnwalder ma anche ai Ds e al Bauernbund. L'ala dura del movimento ecologista non è pregiudizialmente contraria ma chiede garanzie precise sulla riduzione dei voli militari, in particolare dei 6mila elicotteri che ogni anno decollano dall'Abd. «Prima di tutto — si legge nel documento redatto da Lorenzo Merlini, Marco Bove e Massimo Gigliotti — servono un piano di sviluppo aeroportuale, una valutazione dell'impatto ambientale dell'ampliamento della pista e un'esame attento dell'impatto di tutte le infrastrutture che vi sono in Bassa atesina. Ma prima di tutto bisogna diminuire il rumore e costruire una stazione dei treni a San Giacomo e una a Oltrisarco ».
Marco Angelucci
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venerdì, 15 giugno 2007

Alto Adige 15 GIUGNO 2007
Il presidente dell’Abd Thomas Baumgartner annuncia le dimissioni per il no al potenziamento
Aeroporto, soluzioni pasticciate

 BOLZANO. Il quadro che si profila per il futuro dell’aeroporto rischia di scontentare tutti, sia imprenditori, sia protezionisti, specie dopo che questi ultimi avrebbero appreso di una futura, ventilata realizzazione di circa 4 mila posti auto a sud di Via Einstein (mentre resta vuoto il parcheggio lungo l’A22) per servire la zona produttiva, a dimostrazione che il problema non risiede solo o soprattutto nell’allungamento della pista, ma in generale nella mancanza di una visione complessiva di traffico e fonti di inquinamento anche esterne. Scontenta altresì l’imprenditoria che, senza una pista adeguata, non vede futuro di efficienza ed economicità per l’impianto.
 Lo conferma il presidente dell’Abd Thomas Baumgartner: “Entro luglio si conoscerà il documento finale della mediazione sull’ampliamento dell’aeroporto: se non comparirà nulla del nostro masterplan, le mie dimissioni saranno inevitabili”: Insomma, il presidente della società che gestisce l’aeroporto, ha lanciato ieri il suo ultimatum, dopo aver definitivamente abbandonato l’altra sera la sala della mediazione condotta da Gerhard Falk.
 «Naturalmente - ha aggiunto - resterò volentieri nel Cda come consigliere, ma è giusto che io lasci il posto alla signora Rosa Thaler (Svp Bassa Atesina e presidente del Consiglio provinciale, n.d.r.). visto che ormai si discute soltanto sul suo progetto che scarta un aspetto fondamentale per una gestione economica dell’aeroporto, cioè l’allungamento della pista».
 La proposta Thaler prevede, oltre alla rinuncia alla pista più lunga, la realizzazione delle infrastrutture legate alla sicurezza (recinzioni esterne, illuminazione dei piazzali, bonifiche, l’impiego di aerei da 70 posti silenziosi e poco inquinanti come il Q 400 Bombardier (che altro non è se non il già noto e usato ex Dash 8/400 della Tyrolean), adeguamento della stazione aeroportuale alle norme Ce, impianto di avvicinamento strumentale, hanger per l’ Air Alps, deposito carburanti, il tutto legato a un obiettivo fondamentale: cioè la riduzione dell’inquinamento soprattutto da rumore.
 Se si arriverà a quest’ultimo risultato, dopo due-tre anni di “collaudo” allora si potrà riparlare di allungamento della pista.
 La proposta ha soddisfatto soltanto il presidente del Bauernbund Georg Mayr che non parteciperà più alle riunioni, e il gruppo Projekt Bozen, ma scontenta tutte le categorie economiche. Dopo il presidente dell’Hgv Meister, anche Rottensteiner della Camera di Commercio, ha preso le distanze. Il guaio è che la situazione che si sta profilando scontenta anche buona parte dei protezionisti.
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giovedì, 14 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-06-14

Aeroporto, ecologisti all'attacco. Merlini: stop ai voli militari

Forum mediazione Abd sbatte la porta

Baumgartner: ignorato il nostro piano

BOLZANO — Il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner abbandona il forum di mediazione sbattendo la porta. «La mia proposta non è stata minimamente presa in considerazione e sostituita da quella di Rosa Thaler. Quindi non ho più intenzione di stare qui a discutere di ricette preparate da altri». Intanto gli ecologisti preparano la controffensiva: i contrari all'ampliamento dell'Abd presenteranno un documento comune smonta le argomentazioni a sostegno dell'ampliamento presentate dal fronte del sì e propone di ridurre i voli militari (in particolare quelli degli elicotteri)e costruire una stazione dei treni a San Giacomo ed una ad Oltrisarco per ridurre il numero di auto di pendolari che ogni giorno attraversano la Bassa atesina.
Il penultimo forum di mediazione — anche se già si vocifera di prorogare il contratto a Gerhard Falk — si è concluso con un colpo di scena. Quando il mediatore ha fatto una sintesi delle proposte emerse fino ad ora ha omesso di citare il business plan elaborato dai vertici dell'Abd. Uno smacco per il presidente dell'Abd, Baumgartner, che ha abbandonato la seduta. «Non parteciperò più a questi forum» mette in chiaro il numero uno dell'Abd. «Ormai — sottolinea — non si parla più della nostra proposta ma solo del piano di Rosa Thaler e delle ipotesi degli ecologisti. Così non va. Io— continua — non sono disposto a fare il presidente di una struttura in perdita. Costruire l'hangar senza allungare la pista non risolverà il deficit economico dell'Abd che continuerà a sopravvivere con i soldi dei contribuenti. Se la giunta deciderà di applicare la ricetta della Thaler credo sia giusto che lei assuma la presidenza ».
L'uscita di scena di Baumgartner era prevedibile dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni. Prima Durnwalder aveva annunciato che la decisione sull'ampliamento della pista sarebbe arrivata dopo le elezioni, poi è comparso il piano della Thaler che punta a far aumentare il numero di passeggeri in transito senza bisogno di allungare la pista. Troppo per Baumgartner che quando accettò di fare il presidente dell'Abd mise in chiaro che il suo obiettivo era risanare i bilanci e rilanciare la struttura.
Intanto gli ambientalisti — che hanno raccolto ventimila firma a sostegno del referendum contro l'ampliamento dell'Abd — contrattaccano e bocciano l'ipotesi Thaler. «La Bassa atesina — avverte Lorenzo Merlini, attivista di San Giacomo — soffre, tutte le infrastrutture più inquinanti sono a sud di Bolzano: inceneritore, autostrada, discariche. Ora ci chiedono di digerire l'ampliamento dell'aeroporto? No grazie». Merlini, insieme a Marco Bove, Massimo Gigliotti e Rudi Benedikter, ha elaborato una proposta che sarà presentata domani. I capisaldi sono la riduzione dei voli militari, il blocco dell'ampliamento della pista e la costruzione di due stazioni: una a San Giacomo e una a Oltrisarco.
Marco Angelucci
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giovedì, 14 giugno 2007

Alto Adige 14 GIUGNO 2007
Air Alps, nuovo volo annullato
«Guasto tecnico», cancellato l’aereo mattutino per Roma E Gennaccaro (Avis) si perde l’udienza con papa Benedetto
 BOLZANO. Doveva essere una giornata da ricordare per sempre. Invece per Francesco Gennaccaro, capogruppo della Margherita in consiglio comunale, resterà una giornata da cancellare il prima possibile. Ieri a Roma Papa Benedetto ha ricevuto i donatori di sangue dell’Avis. C’era anche una delegazione bolzanina, 23 persone in tutto: 22, compreso il presidente Giampaolo Doati, alle 3 di ieri mattina sono salite sul pullman per partire alla volta di Verona, dove li aspettava l’aereo per Roma. Gennaccaro invece, che è anche consigliere nazionale dell’Avis, ha preferito partire da Bolzano, nonostante il surplus sul costo del biglietto, «che è costato più di 400 euro». Ma mentre i suoi compagni partivano alla volta di Roma, Gennaccaro è rimasto vittima dell’ennesimo disguido targato Air Alps. «Poco prima di partire ci hanno detto di un ritardo di un’ora a causa di un guasto tecnico, poi ci hanno rinviato di mezz’ora in mezz’ora fino a quando hanno annullato del tutto il volo».
 Gennaccaro è furioso: «Mi hanno rimborsato il costo del biglietto, tenendosi tra l’altro 25 euro di tasse. Ma il problema è un altro Quando mai potrò avere nuovamente l’occasione di incontrare il Papa faccia a faccia? È davvero una vergogna, se c’era un guasto potevano avvertirci subito. Usare i soldi pubblici per questa struttura non ha più senso».
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mercoledì, 13 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-13

CI SCRIVONO


TRASPORTI Gioco delle parti sull'aeroporto

La settimana scorsa al forum della mediazione sull'aeroporto di Bolzano il Gruppo di lavoro di Laives, i due rappresentanti del Centro di attenzione permanente di San Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro. In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall'Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall'altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell'Alto Adige e la presenza o meno dell'aeroporto; territori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.
Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè non sia svolta un'analisi conoscitiva dello stato di fatto dell'inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione non venga elaborato un pacchetto vincolante d'interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l'inquinamento attuale. Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di impatto territoriale e di impatto ambientale, il Piano di sviluppo aeroportuale e la zonizzazione. Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d'altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle.
Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del «Bombardier Q 400» da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L'obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un ulteriore ampliamento sarà necessario.
È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobby economiche, che infatti non ne contesta nè le scelte, nè le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.
Il presidente della Provincia, valuta positivamente l'idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l'inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell'hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell'Abd reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.
A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all'allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all'attacco.
Intanto si evita di affrontare l'unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di San Giacomo.
Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d'impatto territoriale ed ambientale, della zonizzazione, del Piano di sviluppo aeroportuale e l'apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all'abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.

Fabio Visentin,
segreteria provinciale di Rifondazione comunista
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martedì, 12 giugno 2007

Alto Adige 12 GIUGNO 2007
Trenta passeggeri costretti, a causa di un guasto, a scendere nella città lagunare
 BOLZANO. Non c’è davvero pace per Air Alps, i cui passeggeri domenica hanno dovuto fare i conti con pesanti ritardi - poco meno di 4 ore, poche rispetto alle 15 registrate il 12 maggio scorso - a causa di un non meglio precisato guasto tecnico. Il volo era previsto in partenza alle 17.20 dall’aeroporto di Fiumicino ed aveva circa trenta passeggeri. Dieci minuti prima dell’orario prefissato, quando tutti si aspettavano di salire a bordo, è arrivata la notizia della cancellazione, che ha provocato naturalmente parecchi malumori. I clienti di Air Alps sono stati invitati a rivolgersi all’ufficio informazioni, dove hanno appreso che anche il volo con destinazione Verona era pieno e, pertanto, c’era la necessità di ripiegare per tutti su Venezia. Alle 17.30 gli sfortunati passeggeri sono saliti a bordo di un velivolo che li ha portati nella città lagunare. All’aeroporto gli altoatesini, tra i quali diversi uomini d’affari e liberi professionisti, hanno trovato un pullman, che li ha riportati a Bolzano. I tempi del viaggio si sono dilatati notevolmente e la trentina di persone ha fatto ritorno in Alto Adige verso le 22.40, con poco meno di quattro ore di ritardo rispetto a quanto originariamente preventivato.
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domenica, 10 giugno 2007


Non giocate con la salute e i soldi dei cittadini
La settimana scorsa al forum della “mediazione” sull’aeroporto di Bolzano il “Gruppo di lavoro di Laives”, i due rappresentanti del Centro di Attenzione permanente di S. Giacomo e i due indicati da Rifondazione comunista, presentavano le conclusioni di un lungo e approfondito lavoro.
In due documentate relazioni venivano da una parte riconfermate le preoccupazioni formulate dall’Appa: la Bassa Atesina rimane una delle zone a maggior rischio di inquinamento. Dall’altra venivano smontate ad una ad una le motivazioni a favore di un ampliamento della struttura aeroportuale: non esiste nessun rapporto diretto tra lo sviluppo economico dell’Alto Adige e la presenza o meno dell’aeroporto; terr it ori simili al nostro senza disporre di scali aerei hanno uno sviluppo economico analogo e anche superiore.
Pertanto venivano presentate alcune proposte. Si fermi qualsiasi ipotesi di ampliamento finchè:
1- non sia svolta un’analisi conoscitiva dello stato di fatto dell’inquinamento, identificando tutte le fonti e concordando criteri e strumenti di misurazione, e
2 – non venga elaborato un pacchetto vincolante d’interventi per ridurre a breve, medio e lungo termine l’inquinamento attuale. Su questa base sono stati richiesti la Valutazione di Impatto Territoriale e di Impatto Ambientale, il Piano di Sviluppo Aeroportuale e la zonizzazione.
Su tali proposte silenzio totale, nessuno provava a contestare i dati e le analisi su cui si basavano. Meglio parlare d’altro, anche di proposte che definire folli è un eufemismo, come quella di costruire un aeroporto sul Colle!
Il dibattito di questi giorni è stato invece monopolizzato dalla proposta di Rosa Thaler: la pista per il momento non venga allungata, si faccia uso del Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante, e si costruisca una stazione ferroviaria in corrispondenza dell'aeroporto. L’obbiettivo è di raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, indispensabili allo sviluppo del turismo altoatesino. Chissà poi perché il turismo in Trentino cresce di più di quello nostro anche senza aeroporti. Tra due anni si rifaranno i conti e si vedrà se un’ulteriore ampliamento sarà necessario.
È una logica tutta interna ai ragionamenti delle lobbies economiche, che infatti non ne contesta le scelte, le argomentazioni e che non tiene assolutamente conto del referendum per il quale sono già state raccolte le firme necessarie.
Il presidente della provincia, valuta positivamente l’idea, ma aggiunge che nel frattempo, per diminuire l’inquinamento, bisogna procedere alla costruzione dell’hangar allo scopo di evitare i voli a vuoto per la manutenzione. Il presidente dell’ABD reagisce scandalizzato e propone una presidenza Thaler, ma si guarda bene dal dare le dimissioni.
A noi tutto questo pare un gioco delle parti: si rinuncia per il momento all’allungamento della pista, ma non si bloccano tutti gli altri lavori. Passate le elezioni si tornerà all’attacco. Intanto si evita di affrontare l’unica proposta seria avanzata nella mediazione dal Gruppo di lavoro di Laives e dal Centro di attenzione permanente di S. Giacomo.
La popolazione di Bolzano e della Bassa Atesina ha diritto di sapere quale è la reale situazione dell’ambiente in cui vive. Vuole una riduzione concreta, tangibile, certa degli inquinamenti e vuole anche essere sicura che i soldi pubblici siano investiti in progetti realmente utili alla comunità e non solo alle imprese che appaltano o finanziano i lavori.
Rifondazione comunista rilancia la richiesta della Valutazione d’Impatto Territoriale, ed Ambientale, della zonizzazione, del Piano di Sviluppo Aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.
 
Per la segreteria provinciale di Rifondazione
Fabio Visentin
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domenica, 10 giugno 2007

Alto Adige 10 GIUGNO 2007
Per il Centro attenzione di San Giacomo occorre partire dalla valutazione di impatto territoriale
«Aeroporto, si aspetti il referendum»
Bernard (Verdi): inutili i compromessi, il voto sarà vincolante
LA POLEMICA «Non serve neppure la mediazione»


 BOLZANO. «Di fronte ai vari cosìddetti compromessi sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano, si è forse perso di vista un dettaglio non trascurabile: dopo le elezioni provinciali, con molta probabilità avrà luogo un referendum popolare sul futuro della struttura di San Giacomo». Così i Verdi altoatesini. “La popolazione potrà in questo modo decidere se la Provincia dovrà continuare a spendere soldi pubblici per il mantenimento della struttura e del servizio di volo, o se dovrà uscire da questo cattivo affare. L’esito della votazione sarà vincolante”, spiega il portavoce Franco Bernard, per il quale “si può quindi intuire che a questo punto il destino dell’aeroporto si risolverà da solo e che in seguito spunteranno le idee per una mobilità più intelligente e meno inquinante”.
 “Anche il migliore compromesso, ammesso che esista, non può mettere in dubbio il diritto di oltre 13.000 firmatari della richiesta del referendum di far valere il loro voto. Qualsiasi accordo che sarà preso all’interno del forum di mediazione o anche in giunta provinciale, fra due anni, dopo il referendum, potrebbe risolversi in un bel nulla”, proseguono i Verdi. «Davanti a questo scenario le uscite mediatiche di alcuni esponenti di spicco della Svp della Bassa Atesina non sono altro che tentativi di togliere il problema aeroporto dall’agenda politica. Al contempo questi “compromessi” aprirebbero la strada ai cosìddetti interventi di sicurezza e alla costruzione di capienti capannoni per gli aerei. Ambedue le misure sono da respingere se le spese sono a carico dei contribuenti», conclude Bernard.
 “Ancora una volta come Centro attenzione di San Giacomo e Gruppo di lavoro Laives-Arbeitsgruppe Leifers, dobbiamo ribadire che l’aeroporto deve essere ottimizzato nelle sue attività e rimanere della stessa dimensione. Si deve partire da una valutazione di impatto territoriale accolta, come possibile, dagli uffici competenti dell’ambiente e aria e rumori e da attivarsi immediatamente”, attaccano Gigliotti, Bove e Merlini.
 Rifondazione comunista, infine, rilancia la richiesta della valutazione d’impatto territoriale, ed ambientale, della zonizzazione, del Piano di sviluppo aeroportuale e l’apertura di una discussione puntuale su un pacchetto di interventi che miri all’abbattimento degli inquinamenti a partire dai concreti suggerimenti allegati alla proposta di mediazione.
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sabato, 09 giugno 2007
Bolzano, 08.06.2007

La mediazione sull’aeroporto non sostituisce il referendum!

Qualsiasi “compromesso” si trova ora, in primavera del 2009 decide la popolazione.

Di fronte ai vari cosiddetti compromessi sull’ampliamento del aeroporto di Bolzano, che in questi giorni riempiono i giornali, si è forse perso di vista un dettaglio non trascurabile: Dopo le elezioni provinciali, con molta probabilità avrà luogo un referendum popolare sul futuro della struttura di S.Giacomo. La popolazione potrà in questo modo decidere se la provincia dovrà continuare a spendere soldi pubblici per il mantenimento della struttura e del servizio di volo, o se dovrà uscire da questo cattivo affare. L’esito della votazione sarà vincolante. Si può quindi intuire che a questo punto il destino dell’aeroporto si risolverà da solo e che in seguito spunteranno le idee per una mobilità più intelligente e meno inquinante.
Anche il migliore compromesso, ammesso che esista, non può mettere in dubbio il diritto di oltre 13.000 firmatari della richiesta del referendum di far valere il loro voto. È illusorio pensare che questa volontà popolare possa ancora essere fermata. Qualsiasi accordo che sarà preso all’interno del forum di mediazione o anche in giunta provinciale, fra due anni, dopo il referendum, potrebbe risolversi in un bel nulla.
Davanti a questo scenario le uscite mediatiche di alcuni esponenti di spicco della SVP della Bassa Atesina non sono altro che tentativi di togliere il problema aeroporto dall’agenda politica. Al contempo questi „compromessi“ aprirebbero la strada ai cosiddetti interventi di sicurezza e alla costruzione di capienti capannoni per gli aerei. Ambedue le misure sono da resingere se le spese sono a carico dei contribuenti. Il popolo deciderà in primavera del 2009 che cosa si potrà fare con i suoi soldi e cosa no.

Franco Bernard, portavoce dei Verdi-Grünen-Vërc
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venerdì, 08 giugno 2007
Mediazione aeroportuale e Valutazione Impatto Territoriale

“Una buona base di discussione” è stata l'affermazione di Durnwalder nell'ultimo incontro di mediazione aeroportuale sull'ipotesi prospettata dalla consigliera Thaler.
Sembra non sia così.
Baumgartner continua a pensarla a modo suo: vuole l'allungamento dell'aeroporto, vuole aerei più grandi, vuole i voli charter, vuole raggiungere l'Irlanda, la Russia, la Scandinavia ed in cambio si impegnerebbe a ridurre l'inquinamento acustico della struttura diminuendo i voli militari ed il traffico da diporto fino ad un 10 % impegnandosi a non creare ulteriori inquinamenti acustici.
Ancora una volta come Centro Attenzione di San Giacomo e Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers, dobbiamo ribadire che l'aeroporto deve essere ottimizzato nelle sue attività e rimanere della stessa dimensione . E' stato dimostrato ampiamente alla parte economica che il turismo non ha la necessità di un aeroporto più grande, che i voli charter con aerei jet di più grande dimensione sono particolarmente inquinanti sulla popolazione della conca atesina, che l'aerporto di tipo regionale non può raggiungere tutte le lontane “ideali” destinazioni, ma deve servirsi comunque di altri aeroporti come Vienna, Francoforte, Milano, Roma e così via.
Va detto che Baumgartner non ha nessun potere sui voli militari e lo stesso Durnwalder sostiene che nonostante il suo prolungato e personale impegno probabilmente non riuscirà che a far ridurre in parte i rumori provocati dagli elicotteri.
Baumgartner sa altrettanto bene che non potrà far diminuire il traffico degli aerei privati che rappresenta il 45% dei voli.
Agli abitanti della conca atesina non interessa una semplice riduzione del 10% dell'inquinamento aeroportuale, interessa un forte abbatttimento di tutti gli iquinamenti oggi presenti ed in futuro maggiormente ipotizzabili.
La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” Questa la dichiarazione del Presidente Durnwalder.
Si deve partire da qui, da una Valutazione di Impatto Territoriale (VIT) accolta, come possibile, dagli uffici competenti dell'Ambiente e Aria e Rumori e da attivarsi immediatamente.
Altro punto essenziale e indispensabile per una proposta di mediazione finale – se ci deve essere- dovrà avvenire con il contributo e la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers
Centro Attenzione di San Giacomo

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venerdì, 08 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-08

AEROPORTO

Abd, attacco di Baumgartner

Il presidente: « Ipotesi Thaler? Assuma la presidenza »
BOLZANO — « Se la giunta opterà per realizzare la proposta di Rosa Thaler credo sia giusto che lei assuma la presidenza dell'Abd. Io continuerei a darle una mano dall'interno del cda » . Thomas Baumgartner, presidente dell'aeroporto, vuol prendersi ancora un po' di tempo per valutare la proposta presentata ieri nel forum di mediazione ma su un punto ha già le idee chiare: « Senza l'allungamento della pista non avremo i charter e dunque l'aeroporto non arriveràmai al pareggio di bilancio » . Il messaggio è chiaro: Baumgartner non rimarrà presidente dell'Abd se l'aeroporto continuerà a sopravvivere solo grazie al denaro pubblico. Meglio lasciare il timone a qualcun altro, ad esempio a Rosa Thaler. Intanto il presidente dell'Abd lancia una proposta alternativa: « Ci impegneremo a ridurre l'inquinamento acustico della struttura diminuendo i voli militari ed il traffico da diporto. Quando il rumore sarà stato ridotto del 10 per cento realizzeremo l'allungamento della pista senza creare ulteriore inquinamento acustico. Così — spiega — ci guadagnano tutti: gli abitanti che avranno più tranquillità, Bolzano avrà un aeroporto che funziona. Se poi — aggiunge — vogliamo realizzare la proposta di Rosa Thaler dobbiamo dire con chiarezza che i charter non arriveranno mai perchè per i tour operators non è economicamente sostenibile utilizzare velivoli da settanta posti. E non so se vale la pensa di mantenere un aeroporto solo per i politici che vogliono andare a Roma » . La proposta della vicepresidente del consiglio provinciale viene però accolta con favore dai Ds che rilanciano. « È una buona idea su cui ragionare » commenta Alexander Tezzele, rappresentante della Quercia nel forum di mediazione. Dai Ds della Bassa atesina però arriva un richiesta supplementare. « Bisogna importante costruire una stazione a San Giacomo, l'Abd deve essere raggiungibile anche in treno e poi — aggiunge Tezzele — si ridurrebbe da subito il flusso di pendolari che usano l'auto. La città ne guadagnerebbe molto » . I Ds hanno sottoposto la loro proposta alla Thaler che l'ha fatta propria e col passare delle ore l'ipotesi di una stazione ferroviaria a San Giacomo prende sempre più corpo.
Intanto gli ambientalisti tornano all'attacco. Riprendendo i dati citati dal direttore dell'Appa, Luigi Minach ( secondo cui con l'ampliamento dell'Abd le emissioni inquinanti verrebbero triplicate) i rappresentanti di ProjektBozen e della Bassa atesina tornano a chiedere lo stop all'ampliamento dello scalo. « Se i lavori di ampliamento non vengono bloccati e i voli militari ridotti allora — commenta Rudi Benedikter — significa che la proposta della Thaler è uno specchietto per le allodole.
L'unica proposta sensata è mantenere lo status quo » . Critici anche i Freiheitlichen che per bocca di Arno Mall, dirigente della Bassa Atesina. « Se costruiranno l'hangar — incalza — significa che intendono realizzare l'ampliamento della pista solo dopo le elezioni. È ora di finirla con i trucchetti » . M. An.
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venerdì, 08 giugno 2007

Alto Adige 08 GIUGNO 2007
«Niente pista? Pronto a lasciare»
Baumgartner: Rosa Thaler si prenda pure il mio posto
«Col compromesso l’Abd non raggiungerà mai il pareggio»
  MIRCO MARCHIODI

 BOLZANO. «Sia chiaro, io non mi oppongo al compromesso proposto da Rosa Thaler. Ma se la politica decide che il futuro dell’aeroporto va in quella direzione, allora non sarò più il presidente dell’Abd. La mia idea era un’altra: bilancio in pareggio, prezzi accessibili, struttura utilizzabile da tutta la popolazione. La proposta della Thaler questi obiettivi non può raggiungerli». È pacato nella sua reazione, Thomas Baumgartner. Pacato, ma deciso. Il presidente dell’Abd non cambia idea: l’unica strada per rendere autonomo l’aeroporto è quella indicata dal masterplan. Le alternative possono essere più o meno fattibili, più o meno interessanti, più o meno economiche: ma nessuna - sostiene Baumgartner - renderebbe l’aeroporto indipendente dai finanziamenti pubblici.
 Baumgartner, sembra che la mediazione abbia portato a un compromesso: niente allungamento, ma via libera ad aerei da 70 posti. Che ne pensa?
 
«L’aspetto positivo è che finalmente anche esponenti della Bassa Atesina hanno detto che la struttura dell’aeroporto è importante. Per l’economia, per la cultura, per l’università».
 E oltre a questo?
 
«Rosa Thaler non ha inventato nulla di nuovo. Gli aerei da 70 posti esistono da anni. Il problema è che non gli usa nessuno. Solo la Austrian Airlines ha questo tipo di aerei. Se fosse questa la soluzione, perché nessuno dei miei predecessori ci ha provato?».
 Provi a rispondere lei.
 
«Gli aerei da 70 posti non sono economicamente vantaggiosi. Per questo praticamente nessuna compagnia li adotta. E poi hanno un raggio d’azione limitato, collegamenti potenzialmente interessanti come l’Irlanda, la Russia o la Scandinavia resterebbero mete irraggiungibili da Bolzano. E anche il rumore non diminuirebbe. Infine, ogni volo sarebbe a rischio perché con la struttura attuale il minimo malfunzionamento non permetterebbe ad aerei da 70 posti di atterrare».
 Quindi a lei questa proposta non piace?
 
«Non sarò certo io ad oppormi. La proprietà dell’Abd è in mano ai politici. Sono loro a decidere e se vogliono realizzare la proposta di Rosa Thaler io lavorerò per realizzarla. Però non lo farò da presidente, ma da semplice consigliere. Se passa il compromesso, farò un passo indietro, la presidenza sarebbe meglio affidarla alla Thaler».
 Quale sarà il futuro dell’Abd se si decidesse di attuare la proposta Thaler?
 
«Il futuro sarà uguale al presente: a Bolzano potrà operare una sola compagnia aerea e quindi i prezzi resteranno alti, il bilancio continuerà ad essere in rosso, la Provincia sarà costretta a finanziare la struttura per coprire le perdite. E gli unici a trarne dei vantaggi saranno quei pochi politici che devono andare a Roma...».
 E col suo masterplan cosa cambierebbe?
 
«Siamo convinti che con una pista più lunga e aerei da 120-130 posti potremmo arrivare a 300 mila passeggeri all’anno. Questo permetterebbe all’Abd di andare in pareggio. La maggior concorrenza tra compagnie aeree ridurrebbe i prezzi e tutti gli altoatesini potrebbero partire da Bolzano senza doversi spostare fino a Verona o Monaco. E poi vorrei dire che chi parla tanto di inquinamento dovrebbe ricordarsi che noi abbiamo proposto una riduzione dei voli e dell’impatto ambientale, mentre nella proposta Thaler di tutto questo non c’è nulla».
 Ora cosa succederà?
 
«La mediazione termina a fine giugno. Le decisioni si prenderanno poi».
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giovedì, 07 giugno 2007

Alto Adige 07 GIUGNO 2007
Apertura di Durnwalder all’incontro di mediazione. Prevista una «prova» di due anni. Si faranno gli hangar
Provincia e Abd rinunciano (per ora) all’allungamento. Ma aerei da 70 posti

 BOLZANO. Dopo settimane di logoranti discussioni senza risultati concreti, ieri sera al termine dell’ennesimo confronto con il mediatore, si è finalmente profilata un’ipotesi di accordo su basi realistiche per la sorte dell’aeroporto di Bolzano, propiziata da un probabile compromesso fra Giunta ed Svp della Bassa Atesina.
 Nella sostanza la via d’uscita potrebbe prevedere la sospensione da parte della società aeroportuale Abd, del progetto di prolungamento della pista, spauracchio in verità alquanto enfatizzato, limitandosi agli interventi necessari per la sicurezza, vale a dire: adeguamento della stazione aeroportuale alle direttive europee (controlli e separazione dei viaggiatori Ce e non, illuminazioni, apparati di controllo) e realizzazione dell’hangar per l’Air Alps al fine evitare i due voli a vuoto fra Bolzano e Innsbruck per la manutenzione.
 La schiarita si è avuta sulla base di una proposta illustrata dalla presidente del Consiglio provinciale Rosa Thaler (Svp Bassa Atesina) secondo la quale l’impiego di determinati tipi di aereo (nel caso specifico il turboelica Bombardier Q 400), consentirebbe di aumentare il numero dei passeggeri (circa 70 per ogni volo) senza la necessità di allungare la pista. Se tale soluzione si rivelasse insufficiente per una gestione economicamente e tecnicamente accettabile, solo allora, dopo circa due anni di collaudo, si potrebbe procedere ai lavori di prolungamento.
 Il presidente dell’Abd ha giudicato accettabile l’ipotesi che potrebbe sfociare in un accordo scritto vincolante fra Abd e Comitati, con la Giunta provinciale come garante. Il presidente Durnwalder ha comunque ribadito con fermezza che Bolzano non può rinunciare all’aeroporto e chi sostiene che l’Alto Adige non ne ha bisogno non ha la veste per imporre tesi contrarie anche a nome di quanti invece sostengono la necessità di disporre di collegamenti aerei regionali incoraggiati fra l’altro, con generose sovvenzioni dalla Camera europea delle Regioni.
 L’ipotesi di accordo tra Abd, Provincia e Comitati, lascia tuttavia aperti altri problemi a cominciare dai voli militari e da quelli di di diporto, cioè dell’Aero Club.
 Su questo punto si sono scontrate due tesi; l’Aero Club ha fatto ribattuto ai più critici facendo presente di aver dimezzato in due anni i voli; quanto ai militari, Durnwalder ha detto che si può solo trattare, per ottenere una riduzione ed ha respinto le accuse secondo cui la Giunta avrebbe tradito le promesse di anni addietro, cominciare dal numero dei voli: l’impegno era di 8 al giorno, siamo fermi a cinque; inoltre non è mai atterrato un jet civile.
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giovedì, 07 giugno 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-06-07

Il progetto: niente ampliamento della pista e velivoli da settanta posti

Aeroporto più grande Piace la ricetta Thaler

Durnwalder: proposta valida. Ecologisti cauti
BOLZANO — Il compromesso sul futuro dell'Abd potrebbe essere dietro l'angolo. La soluzione proposta da Rosa Thaler, vicepresidente del consiglio provinciale e vice Obfrau della Svp in Bassa Atesina, ha riscosso ampi consensi anche tra gli ambientalisti e piace molto anche ai sindaci della Stella Alpina e al presidente Luis Durnwalder che la definisce « una buona base di discussione » .
« La pista — spiega la Thaler — non dovrà essere allungata ma bisognerà fare una gara d'appalto per l'assegnazione della tratta Bolzano Roma. Il vincitore potrà avere contributi pubblici ma dovrà impegnarsi ad usare aerei ecologici come il Bombardier Q 400 da settanta posti, poco rumoroso e meno inquinante della media. Inoltre — aggiunge — dovrà essere costruita una stazione dei treni in corrispondenza dell'Abd in modo che lo scalo sia raggiungibile anche con i mezzi pubblici » . La Thaler chiarisce che la sua non è campagna elettorale emette in chiaro: « Ho lavorato mesi su questa proposta » .
Nonostante la sfiducia e lo scetticismo generale, il mediatore incaricato dalla Provincia, Gerhard Falck, potrebbe riuscire a portare a termine un compito che solo qualche mese fa sembrava impossibile: mettere d'accordo ambientalisti e fautori dell'ampliamento dell'aeroporto. La seduta di ieri è stata particolarmente intensa. Si è parlato del numero di volimilitari, dello spostamento dell'aeroporto sul Colle ( bocciato da Durnwalder) e sono statimessi a confronto dati sull'inquinamento. Poi il dibattito si è concentrato sulla proposta di Rosa Thaler. « Non possiamo permetterci di far atterrare Jet e se allunghiamo la pista — chiarisce — non potremo certo impedire a nessuno di atterrare. Se la pista rimane com'è potranno atterrare aerei da settanta posti e in un anno potremmo raggiungere la cifra di 280mila passeggeri, 20mila in meno di quanti ne prevede il Masterplan. . Naturalmente — aggiunge — bisognerà metterci un po' di soldi ma questo fa parte del gioco, se vogliamo il servizio dobbiamo essere disposti a spendere qualcosa » . Una constatazione che ha fatto storcere il naso al presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner che, da buon imprenditore, vorrebbe che l'aeroporto non avesse bisogno del sostegno pubblico.
Durnwalder però mostra di gradire la « ricetta Thaler » . « È un ottima base di discussione, intanto andiamo avanti così poi se riusciremo a diminuire il rumore e l'inquinamento si potrà pensare all'allungamento della pista, magari tra due o tre anni. I voli militari? Parlerò con Roma per farli ridurre » . Marco Angelucci
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lunedì, 04 giugno 2007
Aeroporto al Colle
Uno specchietto di 3 mila metri per ...
non siamo allodole.

E' proprio dei giorni scorsi l'ipotesi di un progetto a dir poco sensazionale: trasferimento di tutta la struttura aeroportuale sulla montagna del Colle sopra la città di Bolzano.
Lo studio proposto già molti anni fa dall'ingegner Wackernell non ha superato tutte le valutazioni di fattibilità come sembrerebbe dalle notizie che circolano, tuttaltro appare sempre più insistente l'idea che il flop della mediazione si aggrappi ad un “disegno fantastico” in cui favorevoli, contrari e scettici all'ampliamento dell'aeroporto trovino finalmente un comune denominatore: un nuovo scenario su cui discutere.
Non è così, la poca credibilità del progetto (nuovo scenario) è dimostrata dal fatto che le stesse organizzazioni ecologiste, la città di Bolzano e i comuni vicini con i relativi abitanti non abbiano reagito con grande fermezza pur sapendo che cosa comporti una pista da 3 mila metri sopra Bolzano con le relative strutture e strade di trasferimento.
Allora è uno specchietto per distogliere l'attenzione dai problemi riguardanti l'ampliamento dell'aeroporto di san Giacomo?
Pare di si, perchè già si parla di un nuovo hangar e pure di un “nuovo terminal”. Se ne parla con insistenza e sempre più fuori dalla mediazione e da qui il flop della stessa.
Noi del Centro Attenzione Permanente, comunque, vogliamo dire chiaramente che siamo contrari a questo megaprogetto.
Il Colle deve rimanere la terrazza della conca bolzanina dove le Dolomiti sbucano maestose ad est, a ottocento metri più in basso la città si adagia silenziosa all'incrocio fra i tre fiumi che la solcano, ad ovest si leggono i profili del Monte Penegal e del Passo della Mendola, dove lo sguardo si perde fino al Gruppo del Tessa ed alle montagne dal ghiaccio perenne.
Tutto ciò non va cancellato. Il Colle è la montagna di tutti noi che ci abitiamo vicini.
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Lorenzo Merlini
Pubblicato anche sull'Alto Adige 5-6-07
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lunedì, 04 giugno 2007

Il Centro  Attenzione Permanente di San Giacomo

nel proporvi alcune piacevoli presentazioni dell'ambiente del Colle, manifesta sdegno e ferma contrarietà a qalsiasi ipotesi di costruzione di un aeroporto sul
Colle, al di sopra di Bolzano. E' una proposta inaccettabile per l'intera popolazione dell'Alto Adige.





Dall'indaffarato e pulsante centro storico ci si arriva in una ventina di minuti: un viaggio in automobile o con i mezzi pubblici verso la stazione a valle della funivia del Colle ed in un salto di sette minuti che quasi sfiora le aghifogli che tracciano il percorso della cabina attraverso il bosco si arriva a 1134 metri di quota.
L'aria che si respira all'uscita dalla stazione a monte è già diversa, il silenzio è percettibile, interrotto solamente dal divertito sorridere degli ospiti del chiosco adiacente.
Accanto alle panche del giardino è esposto il modello della prima funivia al mondo, vezzo e genialità di un albergatore bolzanino che, a dispetto delle formalità consentite al tempo dalla normativa in materia di trasporti, volle la prima "teleferica per persone" al mondo. La cabina era aperta, viaggiava radente al suolo, ma costituiva un'assoluta novità, antesignana di turismo ed economia già all'inizio del 1900.
Da quel tempo poco è cambiato in quest'angolo di Bolzano: il bosco tipicamente alpino ha lasciato poco spazio alle costruzioni di qualche cittadino fortunato che ha costruito il proprio ricovero estivo e a due alberghi poco distanti.
Dalla terrazza e dalla veranda dell'albergo Colle si gode una vista eccezionale che ruota attorno alla conca bolzanina quasi a 360 gradi.






Le Dolomiti sbucano maestose ad est, ottocento metri più in basso la città si adagia silenziosa all'incrocio fra i tre fiumi che la solcano, ad ovest si leggono i profili del Monte Penegal e del Passo della Mendola, lo sguardo si perde fino al Gruppo del Tessa ed alle montagne dal ghiaccio perenne.




Il passaggio dell'uomo ha lasciato poche, ma antiche tracce: la principale è il maso Uhl, la costruzione più datata della parte denominata "Colle dei contadini".
Il suo insediamento risale al 1543 e prende probabilmente nome dal suo primo proprietario, Uhlrich Kohler. Il maso è costituito da un corpo architettonico interessante ed unico con casa abitativa staccata. La struttura muraria arriva fino al tetto ed include il piano fienile: una caratteristica eccezionale per l'epoca, dovuta forse all'esigenza di difendere l'edificio dal freddo e dalle incursioni.
La ristrutturazione dell'immobile, finanziata e terminata dalla Città di Bolzano nel 2003, ha volutamente lasciato intatta la scatola architettonica e la suddivisione degli ambienti, dando risalto alla loro originaria destinazione e lasciando invariata anche l'eccezionale travatura originale del tetto in legno di larice. La struttura ora è destinata a centro ambientale con ambienti capienti (fino a 100 persone) nel piano fienile. Le vecchie stalle sono divenuti laboratori per le scuole corredate di una biblioteca e di un foyer per piccole mostre e corsi. L'aula magna è adatta anche per lo svolgimento di concerti, corsi, seminari. La sua posizione sotto l'albergo consente lo svolgimento di eventi combinati con la piacevole gastronomia e la sua ben fornita cantina del locale.
L'ambiente circostante cancella l'incalzare del tempo: la moderna tecnologia, lo stile ed il servizio sono funzione, non protagonista, del fotogramma di un monte che, nella sua essenza, è rimasto fermo a cento anni fa.
Tutto questo ci può essere tolto
E' necessario reagire


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lunedì, 04 giugno 2007

Alto Adige 04 GIUGNO 2007
Secca bocciatura dell’Ulivo al progetto dell’ingegner Wackernell che andrà in mediazione
Ds contrari all’aeroporto sul Colle
I Democratici di sinistra: no alla cementificazione della montagna

 BOLZANO. I Democratici di sinistra dell’Alto Adige sono contrari al progetto dell’ingegner Wackernell di spostare sul Colle il possibile futuro aereoporto di Bolzano. Il no al progetto è stato espresso con un comunicato stampa in cui si afferma che da parte dei Ds dell’Alto Adige non è mai emersa alcuna ipotesi di appoggio al progetto stesso. La posizione è stata espressa anche da Alexander Tezzele, rappresentante dei Ds/Ulivo nel gruppo della mediazione sul futuro dell’aeroporto di San Giacomo e del suo possibile potenziamento. Il no al progetto Wackernell deriva in primo luogo dalla necessità di evitare «la cementificazione del Colle». Il progetto Wackernell, infatti, prevede la costruzione di un grande aeroporto con una pista lunga tre chilometri che andrebbe a devastare i boschi. «La nostra preoccupazione - scrivono i DS - riguarda lo sviluppo urbanistico della conca di Bolzano comprese le montagne circostanti. Siamo sempre stati disponibili a discutere le modifiche migliorative all’attuale micro-struttura aeroportuale di San Giacomo ma la proposta Wachernell non è per nulla compatibile con un futuro sostenibile per la nostra città e la nostra provincia, nè dimensionata al bisogno reale di Bolzano». Nel documento i Democratici di sinistra esprimono il timore «che certe lobby, portando in gioco progetti comunque irrealizzabili, abbiano come obbiettivo di portare al fallimento l’intera mediazione».

04/06/2007  LH Durnwalder will erst nach Landtagswahl über Flughafenausbau entscheiden
Quelle: www.rmi.it
Landeshauptmann Luis Durnwalder will erst nach den Landtagswahlen eine endgültige Entscheidung zum umstrittenen Ausbau des Bozner Flughafens treffen. Das hat der Landeshauptmann überraschend in einem Interview angekündigt. Laut Polit- Insidern haben Wahlberater der SVP geraten keine Entscheidungen zu umstrittenen Themen wie Flughafenausbau oder Brennerbasistunnel vor den Landtagswahlen im Herbst 2008 zu treffen. Laut den Wahlberatern drohen der SVP ansonsten hohe Stimmenverluste.
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domenica, 03 giugno 2007
Alto Adige  03 GIUGNO 2007
IL PROGETTO SUL COLLE


 Non tutti sono favorevoli al progetto di realizzare l’aeroporto sul Colle, come da proposta che verrà vagliata all’interno del processo di mediazione in atto sul futuro dello scalo di Bolzano. Il clamoroso progetto - ma l’idea non è nuova - è stato messo a punto dall’ingegner Norbert Wackernell e verrà analizzato nella prossima riunione di lavoro prevista a metà settimana. Per il gruppo di Laives che partecipa alla mediazione con tra gli altri Marco Bove e Massimo Gigliotti, si tratta di una proposta che può distogliere l’attenzione dai veri problemi riguardanti l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo.



Alto Adige 03 GIUGNO 2007
Aeroporto, primi interventi per l’hangar
Durnwalder: così si eviteranno i voli inutili a Innsbruck e ritorno
 BOLZANO. «In attesa di prendere una decisione definitiva sull’ampliamento dell’aeroporto, possiamo realizzare l’hangar. Su questo credo che nessuno abbia nulla da ridire. Anzi». L’argomento è delicato soprattutto in vista delle elezioni provinciali, ma il presidente Luis Durnwalder non ha intenzione di rinunciare al progetto. Si va avanti dunque, ma a piccoli passi. E si giustifica con le argomentazioni care agli ambientalisti, la realizzazione della nuova struttura.
 «Ogni sera - spiega - gli aerei dell’Air Alps, devono andare ad Innsbruck per poi tornare a Bolzano il giorno successivo, perché qui non abbiamo l’hangar».
 Il costo è duplice: circa 3-400 mila euro che pesano sul bilancio della società, e ambientale perché bisogna fare più voli. Al mattino poi i velivoli devono effettuare i controlli di routine, ma Tyrolean ha la precedenza: ciò significa che se ci sono ritardi, si ripercuotono sulla tabella di volo di Air Alps.
 «Se si potesse invece tenere due aerei a Bolzano - spiega Gerhard Brandstätter, che siede nel cda dell’Alpen Air la società che controlla Air Alps - tutto questo si potrebbe evitare».
 Il presidente della Provincia insiste sull’aspetto ambientale per convincere gli ambientalisti, contrarissimi all’ampliamento dell’aeroporto, che la realizzazione dell’ hangar «s’ha da fare».
 «La struttura - assicura - non c’entra nulla con l’allungamento della pista. Su cui discuteremo».
 Ma gli ambientalisti hanno già raccolto 13 mila firme per il referendum che punta a bloccare l’ampliamento della struttura. L’Union di firme ne ha raccolte addirittura 15 mila per tre quesiti: referendum obbligatorio per tutte le grandi opere, norme urbanistiche più rigide e taglio alle prestazioni sociali degli immigrati.
 Entrambi puntano a portare gli altoatesini ad esprimersi prima delle elezioni provinciali in programma per l’autunno del 2008.
 L’obiettivo di Durnwalder è esattamente contrario: l’ampliamento dell’aeroporto è contestato anche dai suoi in Bassa Atesini. Meglio quindi rinviare.
 «Non voglio far slittare la consultazione referendaria - assicura il presidente della Provincia -: il problema è che non ci sono i tempi tecnici per farlo. La legge stabilisce infatti che non si possono indire consultazioni popolari nell’anno precedente alle elezioni».
 Ciò significa dunque far slittare inevitabilmente anche l’allungamento della pista?
 «Si può - spiega Durnwalder - trovare un compromesso e realizzare gli interventi di sicurezza che consentono di far arrivare a Bolzano i velivoli da settanta posti». Piccoli passi per arrivare al potenziamento dell’aeroporto che per il presidente della Provincia è irrinunciabile.


Alto Adige 03 GIUGNO 2007
Il direttore Kopfsguter prende subito la palla al balzo
L’Abd ringrazia e rilancia «Ci vuole pure il terminal»
 BOLZANO. Il direttore dell’Abd Mirko Kopfsguter accoglie con soddisfazione le parole del presidente della Provincia Luis Durnwalder. Ma avverte anche che qualsiasi ritardo - e quindi anche qualsiasi progetto alternativo al potenziamento dell’attuale struttura - potrebbe avere conseguenze nefaste per l’aeroporto di San Giacomo.
 Kopfsguter, Durnwalder preme per realizzare subito l’hangar.
 
«Ha ragione. È una priorità, senza contare che si andrebbe incontro anche alle esigenze degli ambientalisti perché gli aerei di Air Alps non dovrebbero più tornare a Innsbruck e quindi avremmo meno voli e di conseguenza meno emissioni».
 Quanto tempo ci vorrebbe per questo intervento?
 
«Circa sei mesi per la sola costruzione, ma per l’entrata in funzione probabilmente un anno».
 Intanto c’è chi lancia proposte alternative, ad esempio quella di realizzare l’aeroporto sul Colle...
 
«La nostra proposta di ampliamento non è una proposta sulla quale si può trattare. È una soluzione tecnica, quella che ottimizzerebbe la situazione. Se si vuole puntare sull’aeroporto, gli interventi da fare sono quelli che abbiamo proposto. Iniziare ex novo un altro progetto significherebbe perdere quattro-cinque anni e non ce lo possiamo permettere».
 Quindi?
 
«Quindi bisogna subito pensare alle priorità. La realizzazione dell’hangar, come dice Durnwalder, ma anche l’adeguamento dell’aerostazione. Non perché lo vogliamo noi, ma perché lo prescrive la legge. Sono questi i due interventi che vanno fatti con la massima urgenza. Poi, se si vogliono azzerare le prospettive dell’aeroporto di Bolzano, basta dirlo..». (mi.m.).


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domenica, 03 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-06-03

S A N G I A C O M O

L ' A M P L I A M E N T O C O N T E S T A T O

Air Alps: in bilico la trattativa Alitalia

Futuro dell'aeroporto, Krapf chiede certezze. Peterlini: mantenere lo status quo
BOLZANO — L'ipotesi che la decisione della giunta provinciale sull'allungamento della pista dell'aeroporto di Bolzano possa arrivare solo dopo le elezioni del 2008 soddisfa i contrari all'ampliamento dell'Abd ma fa storcere il naso al mondo economico sudtirolese. Ad essere preoccupati sono soprattutto i vertici di Air Alps che temono ripercussioni negative sulle trattative in corso con Alitalia.
Il senatore Oskar Peterlini, numero uno della Stella Alpina Bassa Atesina giudica positivamente il fatto che il Landeshauptmann non voglia forzare la mano e ipotizza un compromesso che potrebbe metter tutti d'accordo. « Durnwalder è sempre stato molto attento a quello che pensa la gente e se ha deciso di rinviare la decisione sul futuro dell'Abd è segno che ha capito l'umore dei cittadini.
Comunque — aggiunge Peterlini che nei giorni scorsi ha avuto un durissimo scontro con il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner — io non sono pregiudizialmente contrario all'aeroporto fino a che rimane un piccolo scalo regionale. Se ci saranno solo dei voli per Roma, Milano e, eventualmente, anche Francoforte nulla da obiettare ma se si pensa di far atterrare migliaia di passeggeri allora siamo sulla strada sbagliata.
Bolzano, ha un bacino di utenza di meno di 500mila persone e a pochi chilometri ci sono gli aeroporti di Verona e Innsbruck, a noi basta un piccolo scalo » .
Peterlini sottolinea anche che una decisione unilaterale a pochi mesi dalle elezioni provinciali rischierebbe di avere conseguenze nefaste per la Volkspartei che, molto probabilmente, alle prossime elezioni dovrà vedersela con un nemico in più: la coalizione delle liste civiche.
L'ipotesi che la decisione finale sul destino dell'Abd possa subire un ritardo però preoccupa molto il mondo economico, in particolare gli imprenditori che hanno dato vita alla compagnia aerea Air Alps. In questi giorni Hans Krapf, patron di Duka e consigliere delegato di Air Alps, sta trattando con Alitalia per definire il business plan dei prossimi quattro anni. « I prossimi giorni saranno determinanti perchè bisognerà decidere su quali rotte puntare. Al momento — spiega — la linea Bolzano Roma sta andando molto bene, il collegamento con Milano invece stenta a decollare e continua ad essere in perdita. Se la situazione non cambierà probabilmente saremo costretti a chiuderla. Ma se vogliamo fare piani per il futuro dobbiamo avere certezze sul destino dell'aeroporto di Bolzano » .
La questione èmolto semplice: Air Alps vorrebbe potenziare la tratta Roma — Bolzanomettendo a disposizione dei Dash da settanta posti ma all'Abd si può atterrare solamente quando le condizioni meteorologiche sono perfette. Per tanto è indispensabile l'allungamento della pista. « La mattina il volo per Roma è strapieno e in molti non possono partire » fa notare Krapf.
Se a disposizione ci fossero degli aerei più grandi il problema sarebbe risolto e, probabilmente, anche i biglietti costerebbero di meno.
Al mediatore incaricato dalla Provincia resta ancora qualche settimana per trovare un accordo che soddisfi tutte le parti. La possibilità che ciò avvenga però sembrano molto remote. Mirko Kopfsguter, direttore dell'Abd, rimane fiducioso.
« Attendiamo la fine del processo di mediazione poi, se non si riuscirà a raggiungere un'intesa vedremo che fare. In ogni caso — mette in chiaro — la scelta spetta alla politica, noi come società ci limitiamo a garantire la sicurezza dello scalo realizzando tutti i lavori di manutenzione imposti dalle normative » . Marco Angelucci
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domenica, 03 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige -  2007-06-03

IL CAPOLUOGO

Spagnolli: pausa da non sprecare Lillo: occasione per cambiare sito

BOLZANO — Il dibattito sull'ampliamento dell'aeroporto rischia di spaccare la Svp e la giunta provinciale. Ma Gigi Spagnolli, sindaco della città che più di ogni altra dovrebbe sentire gli effetti ( positivi o negativi) del progetto, non si schioda da una posizione più che coperta.
Qualcuno la definisce addirittura « pilatesca » : come Enrico Lillo, presidente del quartiere Don Bosco, che ha partecipato ai lavori della mediazione. « La giunta Spagnolli — attacca Lillo — fin da subito ha snobbato gli incontri: il delegato Klaus Ladinser si è visto giusto un paio di volte, e il sindaco non ha mai preso una posizione chiara » . Spagnolli respinge le accuse. « Abbiamo fatto volutamente — spiega — un passo indietro rispetto alla mediazione: era giusto che la politica lasciasse emergere le posizioni dei cittadini e delle parti in causa, per poi fare sintesi » .
Quanto alla pausa di riflessione prospettata — a sorpresa da Durnwalder — Spagnolli la vede così. « Nell'immediato l'attività dell'aeroporto può tranquillamente procedere come è avvenuto fino ad oggi. Prendere più tempo per ulteriori approfondimenti non solo è possibile, ma può essere una buona idea. Attenzione però: se si tratta solo di tattica elettorale, il discorso è diverso. Sarebbe grave sprecare un anno per poi ripartire da zero » . Sulla necessità di far fruttare l'inatteso stop Lillo è d'accordo con Spagnolli. « Il rinvio della decisione — osserva — può essere l'occasione giusta per approfondire lo scenario di una nuova localizzazione. A questo proposito, ricordo che nel corso della mediazione, quando per primo sostenni l'idea dell'ingegner Wackernell di un aeroporto sul monte Pozza, mi guardavano come fossi un matto. Prendo atto che gli stessi che mi denigravano, ora iniziano a rivalutare quella proposta. Poco male: ciò che conta è trovare la soluzione migliore nell'interesse pubblico » .
Gli ecologisti accolgono con soddisfazione l'ipotesi, ventilata dal presidente della Provincia, di rinviare la decisione sull'allungamento della pista dell'Abd però non vogliono sentir parlare nè di ampliamento nè di spostamento dello scalo. « Se la giunta metterà veramente in soffitta il progetto di ampliare l'aeroporto sarebbe un grande successo per tutti coloro a cui sta a cuore la tutela del clima . In ogni caso l'unico compromesso possibile è mantenere lo status quo ma — avverte Rudi Benedikter, consigliere comunale di Projekt Bozen — la giunta deve rispettare le promesse del 1998: bisogna farla finita con gli elicotteri militari e ridurre drasticamente i voli turisti e tutto il traffico di diporto » . F. Cle.

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domenica, 03 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-06-03

AEROPORTO

Lavori stoppati Krapf: l'Alitalia ora è più lontana

BOLZANO — La proposta del presidente della Provincia, Durnwalder, di congelare ogni decisione circa l'ampliamento dell'aeroporto a dopo le elezioni fa discutere: gli ecologisti esultano ma il mondo economico storce il naso. « Stiamo trattando con Alitalia per definire il business plan dei prossimi quattro anni e vorremmo certezze sul futuro dell'aeroporto » afferma Hans Krapf, consigliere delegato di Air Alps. Oskar Peterlini, senatore e Obmann della Stella Alpina in Bassa Atesina giudica positivamente il fatto che la giunta non voglia forzare la mano e spiega: « Sarebbe un errore prendere decisioni unilaterali « pochimesi dal voto » .
Secondo il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli la pausa di riflessione proposta da Durnwalder sarebbe salutare mentre Enrico Lillo ( Forza Italia) torna a proporre di spostare l'aeroporto sul Colle.

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sabato, 02 giugno 2007
Corriere dell'Alto Adige2007-06-02

GLI ECOLOGISTI

I dubbi della Kury « Rinvio strategico »

BOLZANO — Come insegna un celebre proverbio è meglio non vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso.
Un insegnamento che il comitato promotore dei referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto e per la riforma della legge sulla democrazia diretta ha deciso di seguire sino in fondo. Pur avendo già raccolto le 13mila firme necessarie per richiedere la consultazione, i promotori non vogliono esultare prima del tempo. Le bottiglie di spumante dunque restano in frigo in attesa che le firme raccolte siano tutte autenticate. Maintanto l'ipotesi di rinviare l'ampliamento dell'Abd a dopo il voto avanzata da Durnwalder viene accolta con grande soddisfazione.
Christina Kury, capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale, però non sembra troppo sorpresa. « Non mi meraviglio, nella Svp ci sono opinioni molto diverse su quale debba essere il futuro dell'aeroporto. Tuttavia — avverte — credo che si tratti di una questione strategica: si aspetta il voto e in base all'esito delle elezioni si deciderà che fare » . Il congelamento dei lavori è comunque una prima vittoria per gli ecologisti che, proprio ieri, sono riusciti a raggiungere quota 13mila firme contro l'allungamento della pista.
La festa però è rimandata. « Invito i cittadini a continuare a firmare » avverte il portavoce dei Verdi, Franco Bernard, che ricorda quanto accaduto a Merano. Per il referendum contro il tunnel di MonteBenedetto erano state raccolte le firme necessarie, ma poi si scoprì che qualcuno aveva firmato due volte e che dunque mancavano qualche centinaio di adesioni. E dunque niente referendum. « In base all'esito delle provinciali la giunta poi deciderà cosa fare »
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sabato, 02 giugno 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-06-02

Abd, Durnwalder congela l'ampliamento

Il presidente: « Se ne riparla dopo le elezioni » . Referendum, altolà all'Union
BOLZANO — « L'ampliamento dell'aeroporto? A questo punto credo che se ne parli dopo le elezioni » . I successi della raccolta di firme per il referendum uniti alla crisi del percorso di mediazione e ai contrasti esplosi in seno alla Stella Alpina, sembrano aver convinto il Landeshauptmann a rinviare a fine 2008 l'allungamento della pista dell'Abd. Un primo successo per gli ecologisti che proprio ieri hanno raggiunto quota 13mila firma, la cifra necessaria per richiedere il referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto. Ma meglio far contenti gli ambientalisti che rischiare, a poco più di un anno dal voto, un colpo di mano che sarebbe mal visto, soprattutto in Bassa Atesina, e rischierebbe di far sprofondare la Volkspartei sotto il 50 per cento. Questo Durnwalder lo sa bene e dunque è meglio congelare il tutto in attesa del responso delle urne. Nel freezer sembrano destinati a finire anche i tre referendum lanciati dall'Union für Südtirol.
« Non ci sono i tempi tecnici per organizzare la consultazione prima delle elezioni » taglia corto il presidentissimo. L'Obmann dell'Ufs, Andreas Pöder però non ha nessuna intenzione di darsi per vinto e mette in chiaro: « Siamo pronti a fare ricorso » .
Le furibonde polemiche dei giorni scorsi hanno lasciato il segno e hanno fatto capire al Landeshauptmann che non sarebbe prudente imporre la realizzazione di un progetto così contestato dalla popolazione della Bassa Atesina, l'unico comprensorio in cui, alle ultime elezioni, l'Svp è riuscita a guadagnare consensi rispetto alla precedente tornata elettorale. Meglio prendere tempo e rinviare la decisione dell'ampliamento dell'Abd a dopo le elezioni magari concedendo più tempo al mediatore Gerhard Falk.
Per gli ambientalisti, ma anche per l'Union für Südtirol è un primo importante successo. Nelle ultimi tre mesi gli ambientalisti sono riusciti a raccogliere 13mila firme ( ma la campagna non è ancora finita) per il referendum che chiede di bloccare l'ampliamento dell'aeroporto. L'Union ha fatto quasi meglio e per i suoi tre quesiti ( referendum obbligatorio per tutte le grandi opere, norme urbanistiche più rigide e taglio alle prestazioni sociali degli immigrati) di firme ne ha raccolte 15 mila.
Il consiglio provinciale avrà tempo fino al primo settembre per trasformare in legge le proposte dell'Ufs poi si andrà al voto. Il punto è quando. Secondo Pöder i referendum dovrebbero tenersi il 21 ottobre ma Durnwalder è orientato a far slittare la consultazione. La legge infatti dice che non si possono organizzare referendum nell'anno che precede le elezioni amministrative che dovrebbero tenersi nel novembre, o ottobre, del 2008. « Non ci sono i tempi tecnici per fare il referendum. Se il primo settembre scadono i termini per fare una legge e bisogna votare prima della fine di ottobre credo che non ci siano le condizioni per informare i cittadini in maniera esauriente. Meglio rinviare a dopo le elezioni » . Dello stesso avviso anche il capogruppo della Svp, Walter Baumgartner: « Non credo sia fattibile fare i referendum in autunno » . Di approvare una legge per scongiurare i referendum però non se ne parla nemmeno. « Facciamo le leggi se siamo convinti non per tagliare l'erba sotto i piedi dei nostri avversari » sottolinea il capogruppo della Stella Alpina.
Il leader dell'Union però non ci sta e avverte: « La Svp ha paura dei nostri referendum e preferisce spostare il problema. Secondo noi ci sono tutte le condizioni per votare il 21 di ottobre, se non sarà così siamo pronti a fare ricorso al Tar » . Marco Angelucci
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sabato, 02 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-02

LA PROTESTA

L'Aero Club insorge: « Non abolire i voli turistici »

BOLZANO — I vertici dell'Aero Club Bolzano temono che i voli turistici vengano sacrificati sull'altare della mediazione. « Abbiamo assistito a diverse prese di posizione pubbliche che prevedono l'allontanamento del volo sportivo dall'aeroporto di Bolzano. La cosa — scrive Andrea Gritti, presidente dell'Aero Club — ci preoccupa molto, temiamo che per volo sportivo si intenda proprio l'attività dei nostri piloti, trasformati in merce di scambio. In pratica ci si dichiara disposti ad ingoiare il rospo del prolungamento della pista e dell'arrivo di nuovi velivoli, come contropartita si chiede la cacciata dell'Aero Club » .
In una breve ma eloquente nota, Gritti mette qualche puntino sulle i e contesta i dati emersi in sede di mediazione. « Al nostro club si attribuisce un'attività frenetica e irreale. La media dei voli effettuati dai nostri velivoli si aggira sulle 1.500 ore annuali e chi parla di 12mila voli privati fa confusione. Non è corretto — aggiunge Gritti — attribuire all'Aero Club i voli di piloti e passeggeri provenienti da fuori provincia con velivoli privati » . Il sodalizio non vuole intervenire sulla spinosa questione dell'ampliamento e si dichiara neutrale, l'importante è non essere sfrattati. « « In Alto Adige, al di fuori di Bolzano, non esistono altre strutture di volo adeguate, praticabili e sicure. Suona beffardo che si chieda la condanna a morte di un gruppo di appassionati dalla storia gloriosa » continua la nota di Gritti. Il presidente tiene a sottolineare anche gli ottimi risultati raggiunti nei suoi oltre 50 anni di esistenza. « Siamo un sodalizio senza scopo di lucro che, dal 1951, ha concesso oltre 2000 brevetti di volo. Il club — ricorda — mette a disposizione dei soci velivolimonomotore che rispettano abbondantemente tutti i parametri di tutela ambientale imposti dalle autorità ed è sempre stato all'avanguardia investendo per dotare la propria flotta di tutti i dispositivi utili alla riduzione del rumore. Per quanto concerne il volo a vela godiamo di indiscusso prestigio internazionale » . M. An.
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sabato, 02 giugno 2007
Alto Adige 02 GIUGNO 2007
«L’aeroporto va trasferito sul Colle»
Il gruppo di mediazione apprezza il progetto dell’ingegner Wackernell
La nuova struttura avrebbe il vantaggio di inquinare meno con collegamento alla stazione ferroviaria in cabinovia

 BOLZANO. La mediazione in atto sul futuro dell’aeroporto di Bolzano sta toccando un punto particolarmente delicato: quello del possibile trasferimento di tutta la struttura aeroportuale sulla montagna del Colle, sopra la città. Il clamoroso progetto - ma l’idea non è nuova - è stato messo a punto dall’ingegner Norbert Wackernell ed è stato analizzato nelle ultime riunioni del gruppo di lavoro. La variante montagna - proposta dall’ingegner Wackernell - ha superato tutte le valutazioni di fattibilità. Insomma realizzare un nuovo aeroporto di Bolzano sul Colle non è risultata una ipotesi tanto balzana.
 In effetti nel corso della seduta del gruppo di lavoro sono stati sottolineati i possibili vantaggi di una simile soluzione. Non sarebbero pochi: in primo luogo vi sarebbe una riduzione delle emissioni e del consumo di cherosene grazie all’altitudine, senza dimenticare la forte riduzione dell’inquinamento acustico e la possibilità di collegare l’impianto con la stazione ferroviaria di Bolzano tramite una nuova e moderna cabinovia. Nel corso della riunione si è parlato anche di costi.
 Sotto questo profilo il gruppo di lavoro ha evidenziato che il progetto potrebbe essere finanziato attraverso la valorizzazione e l’utilizzo alternativo dell’attuale area occupata dall’aeroporto di San Giacomo.
 Alla riunione del gruppo di lavoro (che si occupa degli scenari legati all’ampliamento dell’attuale struttura aeroportuale bolzanina) era presente il presidente dell’Abd Thomas Baumgartner, il direttore Mirko Kopfsguter. Hanno partecipato ai lavori Ivan Anesi (gruppo ambientalista Grutzen), Alexander Tezzele (Democratici di sinistra), Hansjörg Dariz (Unione albergatori e pubblici esercenti), Lina Montan e Lorenzo Merlini del «centro di attenzione permanente di San Giacomo».
 Il gruppo ha deciso all’unanimità di portare la proposta di spostamento dell’aeroporto sulla montagna del Colle alla prossima plenaria del team di mediazione (il prossimo 6 giugno) per ulteriori discussioni ed approfondimenti. All’occasione - si legge in un comunicato stampa - verranno riesaminate anche la protezione del clima e dell’ambiente ed altre questioni su costi e finanziamenti, ma anche le limitazioni.
 Il presupposto per questo scenario - si legge sempre nella nota - è che la Provincia rafforzi le sue competenze nell’ambito aeroportuale. «Le decisioni, limitazioni e misure veramente fondamentali alla fine vengono prese solo dal proprietario che in questo caso a tutt’oggi è lo Stato» ha sottolineato nel corso della riunione il direttore Mirko Kopfsguter.
 Anche nell’ambito della discussione sul possibile trasferimento sulla montagna del Colle dovranno essere tenuti presenti alcuni importanti elementi di valutazione come le fonti di inquinamento. Il trasferimento potrebbe permettere la realizzazione di una stazione ferroviaria per la zona di San Giacomo, coperture antirumore per la ferrovia con limitazioni al traffico degli autocarri. Un’ipotesi da approfondire.



01/06/2007 "Verlegung des Flughafens auf Kohlerer Berg möglich"  Quelle: www.sotl.it
Um die Ausbauszenarien zum Bozner Flughafen ging es am Donnerstag Nachmittag bei einem Mediations-Workshop am Bozner Flughafen-Gelände. Dabei wurde eine Verlegung der gesamten Flughafenstruktur ausführlich erörtert.




01/06/2007 Mediationsverfahren zum Flugplatz geht weiter Quelle: www.rmi.it
  Das Mediationsverfahren zum geplanten Ausbau des Bozner Flughafens geht vorerst weiter. So haben Gegner, Befürworter und Wirtschaftstreibende über die Möglichkeit gesprochen den Flugplatz zu verlegen: Und zwar von St. Jakob, südlich von Bozen, auf den Kohlerer Berg. Ein Flugplatz auf Kohlern wäre nicht nur flugtechnisch möglich, sondern sogar umweltfreundlicher: Durch die Höhe würde weniger Kerosin verbraucht und auch der Lärm wäre geringer. Allerdings bräuchte es eine Verbindung mit dem Zugbahnhof durch eine Umlaufbahn. Die Finanzierung könnte durch den Verkauf des derzeitigen Flughafen- Areals erfolgen. Allerdings müsste dafür das Land die Kompetenzen vom Staat erhalten. Grundsätzlich wurde auch klar gestellt, dass die Mediation noch bis Ende Juni geht, dann entscheidet die Landesregierung ob und wie die Vermittlungsgespräche weitergehen. Die Union für Südtirol fordert mittlerweile, dass der Landeshauptmann oder die Landesräte persönlich für die Kosten der Mediation aufkommen. Freiheitliche und Grüne kritisieren das Mediationsverfahren als zwecklos und rufen zur Teilnahme der Unterschriftenaktion gegen den Flughafenausbau auf.
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venerdì, 01 giugno 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-06-01

I L MEDIATORE

Falck: « Sarebbe meglio maggior collaborazione »

BOLZANO — La mediazione non è affatto fallita.
Gerhard Falck, il consulente incaricato dalla Provincia di mettere attorno ad un tavolo favorevoli e contrari all'ampliamento dell'aeroporto, non ci sta ad alzare bandiera bianca. « Abbiamo ancora qualche settimana di tempo ma — precisa il mediatore — nessuno si aspettava una soluzione che avrebbe fatto esultare tutti dopo così poco tempo. Ma forse siamo molto più avanti di quanto alcuni partecipanti credano » .
Falk preferisce porre l'accento sui passi in avanti compiuti nel corso di questimesi. « Abbiamo elaborato una grande quantità di informazioni che finora non erano disponibili: sui danni all'ambiente e le cause, sul ruolo delle istituzioni coinvolte, sulla base legale.
Inoltre — aggiunge — per la prima volta avremo dati esatti sul numero esatto di voli militari in elicottero.
Già il fatto che i partecipanti, tranne qualche eccezione, abbiamo deciso di ascoltare il punto di vista degli altri è stato un enorme passo in avanti.
L'impegno di tutti è stato grande ma sarebbe meglio se vi fosse più collaborazione » avverte il mediatore. Il quale ricorda che, entro un mese, verrà fatto un primo riassunto comune.
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venerdì, 01 giugno 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-06-01

Abd, l'ampliamento spacca la Svp

Peterlini: non faccio campagna elettorale. Brandstätter: adeguamenti necessari
BOLZANO — Il futuro dell'aeroporto bolzanino divide la Svp: da un lato i sostenitori dell'ampliamento dall'altra coloro che preferiscono il mantenimento dello status quo . E a scontrarsi sono due anime molto importanti del partito di raccolta: l'ala economica ed i rappresentanti della Bassa Atesina guidati dal senatore Oskar Peterlini ( nella foto a sinistra ) e dalla vicepresidente del consiglio provinciale, Rosa Thaler Zelger che non hanno alcuna intenzione di darsi per vinti.
È damesi che la tensione cova sotto la cenerema la polemica è esplosa solo nelle ultime ore, in seguito alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano Dolomiten dal presidente dell'aeroporto, Thomas Baumgartner. « C'è chi usa la mediazione per farsi campagna elettorale » ha detto senza mezzi termini il presidente dell'Abd citando tre nomi: Rudi Benedikter, Oskar Peterlini e Rosa Thaler Zelger. Un'accusa che il senatore dell'Unione — Svp proprio non ha gradito. « Gli attacchi del presidente Baumgartner sono inqualificabili » replica stizzito Peterlini.
Negli ultimi anni non sono certo mancati feroci scontri che hanno messo in pericolo la coesione della Stella Alpina ma, raramente, la polemica aveva raggiunto tali livelli. La mediazione avrebbe dovuto contribuire ad abbassare la tensionemada quando Gerhard Falck ha iniziato il suo lavoro si è registrata una progressiva escalation. Ultimo atto è la polemica tra Baumgartner e Peterlini. L'accusa di agire per mettere al sicuro la propria rielezione ha fatto letteralmente infuriare Peterlini che replica per le rime al presidente dell'Abd.
« È cattivo stile politico il modo con il quale il presidente dell'Abd, Thomas Baumgartner, liquida come mera campagna elettorale le preoccupazioni e le richieste che, come rappresentanti della Bassa Atesina, abbiamo avanzato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano » fa notare Peterlini in una nota siglata anche dalla collega Thaler Zelger.
« Fa parte delle minimali regole di base di una democrazia — proseguono i due esponenti della Stella alpina — rispettare le prese di posizione dei rappresentanti eletti dal popolo, specialmente da parte di chi non gode del consenso dei cittadini. Non ci lasceremo fuorviare da questi inqualificabili e malevoli attacchima — concludono i due — continueremo a rappresentare con chiarezza e determinazione le istanze e le preoccupazioni delle popolazioni della Bassa Atesina, della conca bolzanina e dell'Oltradige » .
I massimi rappresentanti dell'economia altoatesina però si schierano dalla parte del presidente dell'Abd e rilanciano la necessità di adeguare l'aeroporto. « La giunta dovrebbe decidere punto e basta, Bolzano ha bisogno dell'aeroporto » mette in chiaro Christof Oberrauch, presidente di Assoimprenditori.
Sulla stessa linea anche Gerhard Brandstätter, presidente dell'ala economica della Svp e numero uno della Fondazione Carispa. « Non si tratta di un ampliamento ma di un adeguamento per migliorare la sicurezza dello scalo.
Purtroppo — sottolinea Brandstätter — da tempo la discussione tecnica ha lasciato il posto ad una polemica creata artificiosamente. Spero che alla fine prevalga il buon senso e che si facciano i lavori indispensabile » . Secondo Brandstätter non è s o l o l'economia ad aver bisogno di uno scalo più efficiente matutta la città, anzi la regione intera.
« L'Abd è pens a t o come uno scalo regionale, se potranno atterrare aerei più grandi ne beneficeranno le imprese ma anche l'Università, il turismo e Bolzano potrà diventare la città dei congressi.
Essere raggiungibili è fondamentale per questo anche i piccoli centri hanno un aeroporto. Quello dell'inquinamento acustico è un falso problema: i treni fanno molto più rumore e le auto hanno emissioni molto più nocive. Se verrà costruito l'hangar — conclude — avremo posti di lavoro qualificati e si eviteranno gli inutili voli ad Innsbruck necessari per la manutenzione » . Marco Angelucci
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venerdì, 01 giugno 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-06-01

L'alternativa

Il progetto choc di Wackernell « Scalo sul Colle »

BOLZANO — L'aeroporto? Facciamolo sul Colle.
Sembrerebbe un'idea campata in aria ma se i progetti si giudicano anche dal curriculum del proponente allora l'ipotesi di vedere gli aerei atterrare sul monte che sovrasta la conca bolzanina assume una connotazione diversa.
Norbert Wackernell, 80 anni e ingegnere da una vita, ha preparato un progetto dettagliato che ha subito ottenuto il consenso dell'Hgv, l'associazione degli albergatori altoatesini.
L'aeroporto ipotizzato da Wackernell sorgerebbe sul versante meridionale del Colle, a 1.600 metri di quota, e sarebbe raggiungibile da Pineta tramite la ripida salita di La Costa oppure, tramite un'apposita strada, da Nova Ponente. In futuro poi potrebbe essere costruito un ascensori che colleghi lo scalo direttamente con il passante di Bolzano.
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venerdì, 01 giugno 2007

Alto Adige 01 GIUGNO 2007
L’Aeroclub: siamo in regola, non criminalizzateci. I mediatori: ora non fermiamoci
Aeroporto, pioggia di critiche
Durni: meno elicotteri e regolamentiamo i voli sportivi
 BOLZANO. Aeroporto sempre al centro delle polemiche, in particolare riguardo alla mediazione «inconcludente» e ai voli turistici e sportivi.
 La mediazione sul prospettato ampliamento dello scalo per i voli di linea, secondo molte delle parti sociali coinvolte, sarebbe ferma al palo, anche se il mediatore Gerhard Falk e il suo staff «ritengono troppo anticipata la conclusione che la mediazione non abbia portato alcun consenso. Cinque mesi non bastano, occorre andare avanti».
 Rimanendo in tema, il senatore Svp Oskar Peterlini e il consigliere provinciale Rosa Thaler Zelger dichiarano che «è cattivo stile politico il modo con il quale il presidente dell’aeroporto Baumgartner liquida come mera campagna elettorale le preoccupazioni della popolazione della Bassa atesina sull’ampliamento».
 Ora, comunque, l’interesse si concentra sullo status quo, cioè sulle misure antirumore da applicarsi a elicotteri e voli turistici. Per diminuire l’inquinamento acustico il presidente della giunta provinciale ha dichiarato di aver ripetutamente chiesto al ministro della difesa Parisi di far trasferire almeno uno dei due reparti elicotteristi dell’esercito, ma adesso va oltre. «Occorrerà anche regolamentare meglio i voli turistici e sportivi - precisa - perché in alcuni giorni il rumore è davvero eccessivo, specie da parte degli aerei da turismo e di quelli che trasportano in aria gli alianti». «Ultimamente - precisa in una nota il presidente dell’Aeroclub di Bolzano, Andrea Gritti - abbiamo assistito a diverse prese di posizione pubbliche che prevedono l’allontanamento del volo sportivo dall’aeroporto. La cosa ci preoccupa non poco. Temiamo che per volo sportivo si intenda proprio l’attività dei piloti dell’Aeroclub, trasformati in merce di scambio. In pratica ci si dichiara disposti ad ingoiare il rospo del prolungamento della pista e dell’arrivo di alcuni nuovi velivoli; come contropartita si chiede la cacciata dell’Aeroclub». Il sodalizio si dice in posizione di neutralità rispetto all’ampliamento della pista, a patto che la propria attività non subisca delle riduzioni o peggio.
 Intanto, i Verdi hanno presentato una interrogazione al consiglio provinciale perché ci si attivi fattivamente contro i voli turistici in elicottero in alta quota, in Dolomiti e nei parchi naturali. Voli che a detta dei consiglieri Kury, Heiss e Dello Sbarba, proseguirebbero senza sosta a Nova Ponente, Falzes, val Gardena. (da.pa)
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giovedì, 31 maggio 2007
Dolomiten 31-5-07


Corriere dell'Alto Adige  2007-05-31

VOLI SCONTATI DA BOLZANO VERSO 13 DESTINAZIONI ESTERE

Alitalia Assoimprenditori

Una nuova convenzione per le aziende associate Nei giorni scorsi all'Aeroporto di Bolzano il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Christof Oberrauch, ha firmato una convenzione con Alitalia Spa. L'accordo prevede per le aziende associate delle facilitazioni sull'acquisto di voli con partenza da Bolzano, scalo a Roma o Milano ed arrivo nelle seguenti 13 diverse destinazioni all'estero: Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bucarest, Buenos Aires, Dusseldorf, Francoforte, Madrid, Mosca, New York, Praga, Sofia e Stoccarda.
La convenzione stipulata fra Assoimprenditori Alto Adige ed Alitalia offre la possibilità di raggiungere le mete indicate di seguito con la rispettiva scontistica, che varia in base alla disponibilità di posti sui singoli voli, generalmente legata all'anticipo con cui viene effettuata la prenotazione: Amsterdam ( da 7 a 20 percento), Barcellona ( da 12 a 24 percento), Berlino ( da 10 a 18 percento), Bucarest ( da 10 a 22 percento), Buenos Aires ( da 9 ad 11 percento), Düsseldorf ( da 9 a 18 percento), Francoforte ( da 12 a 20 percento), Madrid ( da 11 a 20 percento), Mosca ( da 8 a 20 percento), New York ( da 12 a 28 percento), Praga ( da 12 a 20 percento), Sofia ( da 7 a 14 percento) e Stoccarda ( da 7 a 18 percento).
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giovedì, 31 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige2007-05-31

FORUM DI ALTO ADIGE MARKETING

Widmann: « Necessario un milione di turisti in più »

BOLZANO — « Un milione di turisti in più per compensare la diminuzione della duratamedia delle vacanze » . La richiesta dell'assessore provinciale al turismo, Thomas Widmann, è stata girata ai vertici di Alto AdigeMarketing Smg, che ieri ha organizzato l'annuale Forum.
La serata è stata aperta da Reinhold Marsoner, da poco confermato presidente per il prossimo triennio: « Se vogliamo rimanere competitivi in futuro, dobbiamo prendere adesso decisioni importantissime. Si pensi ai voli low cost: per portare qui 3.500 turisti abbiamo organizzato bus navetta dagli scali del Nord Italia. Il nostro sito internet ha 5milioni di contatto l'anno. Queste sono le nuove strade da seguire: raggiungibilità e comunicazione con i nuovi media » .
Widmann è stato chiaro: « Il turismo è il volano economico di questa provincia. Ha un Pil pari a quello dell'industria, ma occupa più persone.
Se calcoliamo 26,4 milioni di pernottamenti e una spesamedia i 800 euro a turista, raggiungiamo 3 miliardi di euro: questa è la somma che il turismo porta alla nostra economia. Oggi la durata media di un soggiorno è 5,3 giorni, contro i 10 14 giorni di 10 anni fa. Tra dieci anni, con questo trend, arriveremo a vacanze di 4 giorni » .
« Può una famiglia tedesca — si chiede Widmann — stare due giorni qui e fare due giorni di viaggio? Non scherziamo, abbiamo bisogno di essere raggiungibili. Chiedo agli albergatori, ai tour operators, ai commercianti e a tutti coloro che vivono anche grazie al turismo di aiutarci a far approvare il potenziamento dell'aeroporto.
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mercoledì, 30 maggio 2007
Alto Adige  30 MAGGIO 2007
Mediazione o referendum?
  THOMAS BENEDIKTER *


Per illustrare i suoi progetti di ampliamento dell’aeroporto di Bolzano e per trovare un accordo con la folta schiera di oppositori, la Provincia autonoma da un paio di mesi ha avviato una cosiddetta mediazione. Questa procedura, coordinata da un professionista austriaco, segue una metodologia già sperimentata nell’ambito di conflitti fra politici e cittadini a livello comunale e regionale, tesa a trovare una soluzione all’interno di un dialogo fra chi decide un progetto e chi ne deve sopportare gli effetti. Non partecipano singoli cittadini, ma, oltre ai politici, rappresentanti delle associazioni ambientaliste e delle comunità direttamente interessate dagli effetti del costruendo aeroporto.
 Nello stesso tempo da due mesi è in corso la raccolta di firme per un’iniziativa popolare”per la riduzione del traffico aereo“, promosso da 4 grandi associazioni ambientaliste. Questa proposta di legge vieta alla Provincia autonoma di sovvenzionare il traffico aereo e quindi toglierebbe la linfa vitale ad ogni progetto di potenziamento dell’infrastruttura. Stando alla legge provinciale vigente sulla democrazia diretta servono 13.000 firme autenticate per poter richiedere un tale referendum propositivo, che adotta una nuova legge provinciale. Se questa proposta passasse il voto popolare il progetto sull’aeroporto verrebbe affondato, dato che anche Durnwalder ha ammesso che la futura struttura è destinata a produrre deficit perenni che andrebbero coperti da contributi provinciali.
 La mediazione può forse colmare una mancanza di informazione, che la Provincia comunque avrebbe il dovere di pubblicare anziché progettare e decidere tutto nei circoli chiusi composti da politici, tecnici e lobbisti. Questo metodo di comunicazione sociale esplora spazi di compromesso, ma non può escludere l’opzione della rinuncia sul progetto stesso. E, dato che nella mediazione trattano rappresentanti delle due parti, l’ultima parola comunque non può che spettare al cittadino in un referendum ad effetto vincolante. Ma a cosa serve il referendum, se la Provincia già si sforza a trovare un compromesso all’interno di un dialogo mediato con alcuni rappresentanti di cittadini, controbattono i politici responsabili.
 Può in tali casi la mediazione sostituire la votazione referendaria dei cittadini?

***
 La risposta è no, ed i fautori dell’iniziativa popolare contro l’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano giustamente scelgono la via del referendum. Le due forme di partecipazione civica alla politica non si escludono, però un processo di mediazione fra qualche politico, assistito da esperti e tecnici da una parte, e qualche rappresentante dell’associazionismo dall’altra non può sostituire una decisione referendaria. In casi di tale importanza l’ultima parola spetta alla cittadinanza intera, se questa la esige. Ed è questa la novità istituzionale consentita dalla legge sulla democrazia diretta, il cui significato troppo poco s’è ancora diffuso.
 In Provincia di Bolzano da un anno e mezzo esiste il referendum propositivo, uno strumento referendario che non consente solo di abrogare una legge, ma anche di approvare leggi elaborate dai cittadini e firmati da un minimo di 13.000 aventi diritto al voto. È uno strumento cardine di ogni democrazia partecipata, perché finalmente i cittadini possono non solo annullare una norma, ma anche crearne una nuova, stimolare una riforma trascurata dai politici, far valere l’interesse dei cittadini tutti di fronte di poteri forti dominanti nella politica.
 È questa novità che oltre l’Alto Adige solo la Val d’Aosta ha introdotto che va valorizzata. Nella campagna referendaria l’informazione offerta dal processo di mediazione e già inclusa, anzi sarebbe molto più incisiva, perché la Provincia dovrebbe informare tutti i cittadini, dovrebbe chiarire le alternative e trattare a pari livello con l’elettorato sovrano, perché la decisione finale comunque spetta ad essa.

***
 Ma subito si nota una contraddizione: perché mai si vuole fermare il progetto dell’aeroporto di Bolzano con un referendum propositivo, sottoponendo una legge provinciale che regola un settore nel suo insieme e non un singolo caso o una singola opera? Il ricorso a questo strumento si spiega con le eccessive carenze che la legge vigente sulla democrazia diretta presenta. Infatti non è previsto il”referendum in senso stretto“, secondo il modello svizzero e americano, che da ai cittadini la facoltà di sospendere una norma o delibera del Consiglio o della Giunta provinciale.
 Altra grave lacuna: i cittadini non possono votare sui mega progetti, quasi sempre decisi dalla Giunta provinciale. Inoltre la legge presenta regole insufficienti per lo svolgimento delle votazioni: non prevede obblighi di informazione per i cittadini, esclude importanti materie dal voto popolare, non garantisce la trasparenza dei flussi di finanziamento di una campagna e la par condicio nell’accesso ai media di diritto pubblico, richiede un numero di firme troppo alto da raccogliere in tempi troppo brevi, chiede l’autenticazione delle firme, esclude referendum in periodi di elezioni troppo lunghi. Ed infine prevede un quorum di partecipazione del 40%. Stando all’esperienza italiana, un tale quorum sarà sempre un invito aperto a campagne di boicottaggio, di cui l’Italia ha vissuto abbastanza negli ultimi 10 anni. Non bisogna ripetere queste esperienze a livello provinciale.
 È questo il motivo per cui 40 associazioni hanno lanciato una seconda iniziativa popolare per”la legge migliore sulla democrazia diretta“. Si tratta di un’iniziativa importantissima per la democrazia in provincia troppo poco discussa ancora in Alto Adige: si tratta di niente di meno che siano i cittadini stessi a darsi le regole su come partecipare alla politica, ad adottare una democrazia diretta più compiuta, ad integrare i diritti referendari dei cittadini.
 È questa la via maestra per coinvolgere i cittadini nelle decisioni politiche, a cui una procedura di mediazione può dare un supporto, ma la quale non può sostituire.
*Iniziativa per più democrazia, Bolzano
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martedì, 29 maggio 2007
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sabato, 26 maggio 2007
Aeroporto, ancora firme
 LAIVES. Domani, in occasione della fiera annuale, continuerà in città la raccolta di firme per la richiesta di un referendum per una legge migliore sulla Democrazia Diretta e sull’ampliamento dell’aeroporto. Per tutta la durata della manifestazione saranno presenti diversi punti di raccolta in via Kennedy e di fronte al Municipio dove sarà anche disponibile il materiale informativo. «In Bassa Atesina e in particolare nel territorio comunale di Laives - si legge in una nota che è stata diffusa ieri dagli organizzatori - è particolarmente importante raccogliere molte firme essendo queste le zone che subiranno le maggiori conseguenze nel caso l’aeroporto venisse ampliato. Le due raccolte di firme sono supportate da più di 40 organizzazioni provinciali. Maggiori informazioni si possono trovare consultando i siti www.dirdemdi.org e www.noaereibz.it.
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sabato, 26 maggio 2007
Alto Adige 26 MAGGIO 2007
 «Comune fermo: non c’è un piano»
ANTONELLA MATTIOLI

 BOLZANO. «Bolzano? Bella ma anonima. Bisogna far qualcosa per darle un’identità». La sferzata-provocazione è del presidente Durnwalder. Ma cosa manca? Cosa potrebbe renderla speciale? Lo abbiamo chiesto a rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, della cultura e dell’amministrazione comunale.

...          La città commerciale.

È la vocazione storica del capoluogo che per Thomas Baumgartner, imprenditore e presidente di Abd la società che gestisce l’aeroporto, deve essere valorizzata.
 Il «re dei tir» non ha dubbi: bisogna creare quello di cui si parla da anni, ovvero un grande centro commerciale.
 Che però se è sicuramente una necessità per i bolzanini che emigrano in cerca di prezzi più economici, non è certo una cosa originale, visto che Bolzano arriverebbe comunque buona ultima.
 «Proprio per questo - insiste Baumgartner - non penso ad un centro commerciale-scatolone, dove si mettono dentro tanti negozi, ma a struttura grande concepita secondo criteri di costruzione e di vendita avveniristici. In modo da diventare fortemente attrattiva non solo per i bolzanini e non solo per i prezzi». Ma qualsiasi cosa si faccia per dare un’identità al capoluogo, la riuscita - secondo Baumgartner - è condizionata dall’ampliamento dell’aeroporto. «Senza questa premessa - dice - non si va da nessuna parte».
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venerdì, 25 maggio 2007
Alto Adige 25 MAGGIO 2007
Considerati non solo gli aspetti ambientali, ma anche quelli sociali ed economici
Aeroporto, si richiede la «Vit»
Mediazione verso la valutazione di impatto territoriale

 BOLZANO. Aeroporto di San Giacomo: si considera tutt’ora la possibilità di una valutazione d’impatto territoriale volontaria. Questa la decisione unanime presa mercoledì scorso dai partecipanti al processo di mediazione, dove sono inoltre state presentati dalle parti in causa alcuni possibili scenari futuri.
 All’inizio della riunione di mediazione il direttore dell’ufficio aria e rumore della Provincia, Georg Pichler, ha illustrato i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro “rumore“ nonché le misurazioni nella zona limitrofe. La zona è suddivisa per “zone di rumore” con diversi limiti previsti dalla legge. Pichler inoltre ha dimostrato il funzionamento di muri insonorizzanti lungo le strade ed i tracciati ferroviari, indicando anche i programmi dei provvedimenti a favore dell’isolamento acustico e le relativi misurazioni per i prossimi anni. Tra breve verranno fissati - in collaborazione con i partecipanti della mediazione - nuovi punti di misurazione. I risultati saranno integrati nell’obiettivo di mediazione della riduzione dei rumori a lungo termine.
 La presentazione comune di Lorenzo Merlini (Centro di attenzione permanente di San Giacomo) e del gruppo di lavoro Laives, con Massimo Gigliotti e Marco Bove verteva sugli inquinamenti in generale di tutta la zona limitrofe. Sono quindi state poste domande sullo sviluppo generale della conca di Bolzano, inclusi le infrastrutture con piani di ampliamento della zona produttiva di Bolzano-sud, nuovi progetti di strade e parcheggi, inceneritore ed altri. Partendo da dati mirati a confutare il vantaggio politico economico dell’aeroporto si è proposto quanto segue: una valutazione d’impatto territoriale che elabori gli effetti dell’aeroporto su ambiente, economia e la popolazione della zona di Bolzano; dopodiché una Via sul progetto aeroportuale stesso; un piano di sviluppo per l’aeroporto come previsto dall’Enac, nonché lo spostamento o la riduzione dei voli militari e sportivi con controlli severi sull’adempimento delle leggi. In termini di valutazione d’impatto territoriale il direttore del dipartimento ambiente, Walter Huber, ha illustrato normativa in vigore e le relative caratteristiche: essa prevede la valutazione di un concreto progetto di ampliamento (fino ad oggi non disponibile), proprio come avviene nel caso di una Via (valutazione d’impatto ambientale), ma anche dell’impatto economico, sociale e ambientale nel contesto dell’intera conca di Bolzano e oltre. Una valutazione d’impatto territoriale potrebbe essere realizzata - così Huber - anche senza un progetto facendo riferimento al Masterplan attuale, su base volontaria e coinvolgendo le parti in causa della mediazione.
 Tale procedura richiederà tuttavia almeno sei mesi. Proposte concrete sono state poi avanzate dall’Obmann Svp di San Giacomo, Andreas Mumelter che si è soffermato sulle singole fonti d’inquinamento, ovvero ferrovia, strada e aeroporto approfondendo anche le possibilità relative ai voli militari e sportivi.
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giovedì, 24 maggio 2007


Nella seduta della mediazione del 23 maggio 2007 è stata illustrata la presentazione – relazione
100.000” non più silenziosi “Una proposta di mediazione”

redatta da Lorenzo Merlini, Massimo Gigliotti, Marco Bove
Centro Attenzione Permanente di San Giacomo
Gruppo di Lavoro Laives – Arbeitsgruppe Leifers

La relazione suddivisa in tre parti oltre ad essere una proposta di mediazione, vuol essere un momento di riflessione per ricordare passaggi e opinioni manifestate nelle diverse sedute e poco rese visibili anche nei verbali.
Nella prima parte viene affrontata la situazione ambientale attuale e futura a Bolzano e nella Bassa Atesina mostrando gli agenti più inquinanti della zona.
Vengono indicate le numerose attività/passaggi-transiti dei trasporti: ferrovia, aeroporto, trasporto su gomma mettendo in rilievo come il pendolarimo o meglio il traffico proveniente dall'esterno cittadino sia la causa del maggior inquinamento identificato come uno tra i maggiori dell'Alto Adige.
I rumori provocati dal traffico debbono essere eliminati o abbattuti nei loro livelli.
L'inquinamento va rimosso direttamente alla fonte proponendo un servizio pubblico più efficiente e rinunciando a nuove fonti inquinanti che di fatto vanno a compromettere la qualità della vita già di per sè in scarso equilibrio. Gli effetti dell'inquinamento procurano danni ambientali, deprezzamento del territorio, vincoli e limitazioni alla destinazione d'uso del suolo e danni alla popolazione.
Nella seconda parte si affrontano gli aspetti socioeconomici relativi all'ampliamento dell'aeroporto.
Analizzate le necessità più importanti dell'ala economica a sostegno di un ampliamento aeroportuale, utilizzando i loro stessi dati presentati precedentemente, vengono demolite le loro posizioni e viene confermato che l'aeroporto non serve:
Né per aumentare le esportazioni: l’A.A. nel 2006 ha avuto una crescita superiore a tutto il nord-est d’Italia pur non avendo un aeroporto. Non dimentichiamo che la Provincia di Bolzano è attualmente impegnata nella realizzazione del BBT.
Né per aumentare la raggiungibilità della nostra provincia. Come visto ci sono regioni alpine con aeroporti internazionali, ciononostante queste sono meno raggiungibili dell’Alto Adige.
Né per aumentare l’occupazione. E’ sufficiente leggere il “Piano Pluriennale degli interventi di politica del lavoro” della Provincia di BZ per capire su cosa si sta puntando per migliorare l’occupazione.
Né per gli spostamenti degli altoatesini: esistono svariate e concrete alternative all’aeroporto di Bolzano.
Quindi a chi servirà l’aeroporto?
Servirà per far crescere il turismo in Provincia di Bolzano?
Ma cosa pensano gli addetti ai lavori nel settore del turismo altoatesino?
SMG: “Noch nie hatte Südtirol so viele Ankünfte und Übernachtungen wie 2006” (Mediazione del 15/03/07)
SMG: “Südtirol belegt mit seinen knapp 3.100.000 internationalen Ankünften Platz 4 in Italien nach den provinzen Rom, Venedig, Florenz und Platz 20 in Europa.” (Mediazione del 15/03/07)
ASTAT: “L’anno 2006 è stato caratterizzato da un andamento positivo, con un aumento del 3,0% negli arrivi e dell’1,0% nelle presenze rispetto al 2005. Nel 2006 gli arrivi (pari a 5,0 milioni) e le presenze (26,4 milioni)hanno raggiunto i rispettivi valori massimi. A partire dal 1998, anno nel quale si era riscontrato un minimo, le presenze sono aumentate costantemente, riuscendo a superare negli ultimi due anni la soglia dei 26 milioni”.
Nessun dato reale dimostra che il turismo in alto Adige necessiti di un altro ampliamento dell’aeroporto per crescere ulteriormente. La riduzione di un giorno (negli ultimi 10 anni) della durata media dei pernottamenti è stata compensata (nello stesso periodo) da un aumento di oltre 3 milioni di presenze turistiche.
Non si può continuare ad interpretare il turismo solamente da un punto di vista quantitativo. E’ ora che anche l’economia pensi ad un turismo sostenibile nel rispetto della natura fonte primaria del successo dell’industria turistica locale. Bisogna tenere conto dell’impatto di un turismo di massa sul territorio e sulle popolazioni investite dai flussi turistici anche nel rispetto delle tradizioni locali.
Nella terza parte si prevede una proposta di mediazine e si è arrivati:
1) Valutando il contratto di mediazione.
2) Considerando i contenuti emersi durante il processo di mediazione:
2a) sono emerse divergenze sostanziali su valutazioni di dati ambientali. Vedi ad esempio dati ALU, dati ABD, dati delle persone viventi nelle vicinanze dell’aeroporto.
2b) Sono emerse divergenze su valutazioni economiche. L’ ABD ha confermato nella riunione del 16 maggio che il Masterplan non puo’ essere completo in quanto generico e lacunoso per sua natura: Secondo l’ABD ”esistono piu’ verita”.
2c) Le leggittime aspettative di centinaia di famiglie a diretto contatto con la struttura (circa 5000 persone ).
Abbiamo bisogno di uno strumento indipendente che ci permetta di avere un quadro il più possibile oggettivo della situazione della conca di Bolzano ed in particolare della zona attorno all’aeroporto.
1) La proposta è quindi di richiedere ai responsabili politici una “Raumverträglichkeitsprüfung” (RVP)
Eine Raumverträglichkeitsprüfung ermittelt und bewertet die umweltrelevanten, sozialen und auch wirtschaftlichen Auswirkungen eines raumrelevanten Vorhabens auf den betroffenen Raum. Ein solcher Prüfansatz ist dann notwendig, wenn das geplante Projekt soziale, regionalpolitische und umweltrelevante Auswirkungen über den Standort und dessen unmittelbare Umgebung hinaus erwarten lässt. In diesem Ansatz werden auch die Wechselwirkungen mit den Nachbarräumen berücksichtigt. In der RVP wird geklärt, ob ein Vorhaben mit den Erfordernissen der Raumordnung vereinbar ist und in welcher Form es mit anderen Planungen und Maßnahmen (anderer Planungsträger) abgestimmt werden kann. (Quelle: www.eurac.edu)

2) Il progetto di ampliamento dell’aeroporto deve essere sottoposto ad una Valutazione di Impatto Ambientale
UVP:
Ziele der UVP sind der Schutz der menschlichen Gesundheit, die Hebung der Lebensqualität durch bessere Umweltbedingungen, die Erhaltung der Artenvielfalt und der Reproduktionsfähigkeit der Ökosysteme sowie die Vermeidung von Umweltschäden. Zu diesem Zwecke werden in der Umweltverträglichkeitsprüfung die wesentlichen Auswirkungen eines Projekts auf die Schutzgüter Mensch, Fauna, Flora, Boden, Wasser, Luft, Klima, Landschaft, Sachgüter und kulturelles Erbe beschrieben und bewertet. Weiters wird die Wechselwirkung aller oben erwähnten Schutzgüter berücksichtigt. (Quelle: www.provinz.bz.it/umweltagentur)
3) PSA (Piano di sviluppo Aeroportuale)
(Fonte: Presentazione Dr.Mussner ENAC)

Aspettative dei cittadini direttamente interessati all’ampliamento dell’aeroporto (anche in ottemperanza alle volonta’ politiche dopo il primo ampliamento del 1997)
Spostamento esercitazioni militari.
Restrizione generale e controllo degli orari di decollo e arrivo delle aeromobili, anche in relazione della loro classificazione.
Spostamento esercitazioni militari.

Allegato della presentazione: “100.000 non più silenziosi. Una proposta di mediazione”


Indirizzi e proposte per una crescita sostenibile
Azioni compensative e mitigratrici

Riconosciuto che la parte territoriale fra Bolzano, Laives e Conca Atesina più in generale è
particolarmente colpita da numerosi soggetti inquinanti, si chiede che vengano effettuati i seguenti interventi nel rispetto dei bisogni di tutta la popolazione che ci abita:
- Immediata costituzione di un laboratorio di idee e di attività che sviluppi strumenti per lo studio e il monitoraggio della situazione complessiva odierna ed una valutazione previsionale del panorama futuro che tenga conto dei numerosi insediamenti già previsti per i prossimi anni.
- Fare opera di prevenzione e informazione alla popolazione verificando, con essa, i risultati emergenti e le possibili pianificazioni future.
- Riduzione dell'inquinamento alla sorgente, adottando e favorendo mezzi di trasporto e impianti termici tecnologicamente innovativi e di basso impatto ambientale (ingegneria aeronautica e motoristica in genere, energie alternative e nuove progettazione di edifici e strutture).
- Prevedere un Piano di Ampliamento Aeroportuale condiviso con le amministrazioni e gli enti preposti.(vedi ENAC)
- Un VIA territoriale ampio, che raggruppi e analizzi le problematiche provocate dagli agenti inquinanti, in particolare dal traffico pendolare, dal trasporto su gomma, dall'aeroporto (aria e rumori), dalla ferrovia (rumori) e dall'inceneritore.
- Una zonizzazione e un piano specifico sulla qualità dell'aria nel territorio sopra considerato e un costante monitoraggio anche per il futuro.
- Un monitoraggio di medicina ambientale sul territorio finalizzato a determinare possibili patologie provocate dagli inquinamenti.
- Una classificazione acustica del territorio limitrofo all'area aeroportuale con misurazione
degli impatti acustici (livelli notte/giorno). *(vedi ENAC)
- Procedure antinquinamento acustico aeroportuale (antirumore di decollo e atterraggio “ICAO”)
- Un Piano di Rischio Aeroportuale.(art 9 ENAC). Gli incidenti che avvengono durante il decollo e l'atterraggio coinvolgono, oltre i passeggeri e l'equipaggio, un vasto territorio nell'intorno dell'aeroporto e con esso un gran numero di residenti. In alcuni casi hanno pagato un elevato tributo in termini di vite umane.
- Spostamento degli elicotteri delle Forze Armate in altra sede (sono la causa del maggior rumore aeroportuale!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
Nell'attesa del loro trasferimento concordare con l' Esercito, i Carabinieri e la Guardia di Finanza orari più rispettosi per la popolazione e, soprattutto, che tengano conto delle attività scolastiche. Le “lunghe” esercitazioni vanno evitate durante l'orario scolastico e nei week end.
- Spostamento a Trento o altra località degli aerei leggeri ad uso privato e sportivo (sono i voli più numerosi!). Possibilità dichiarata dal presidente Durnwalder.
- Non aumentare gli attuali voli di linea e charter annuali e limitarli nei fine settimana.
- Orari dei voli aerei dalle 7,30 alle 22,00 max.
- Applicare una classificazione più rigida per gli aerei più rumorosi, compresi i privati, impedendone l'accesso aeroportuale (una sorta euro 0 o ero 1 come per gli automezzi pesanti).
- Una classificazione acustica del territorio attiguo alla ferrovia con misurazione dei livelli di rumore soprattutto nelle zone considerate più sensibili (asili, scuole, parchi etc. notte/giorno ). E' un atto politico di pianificazione e gestione territoriale.*
-Predisporre i piani di risanamento da parte delle amministrazioni comunali.
- Per disincentivare il pendolarismo dalla Bassa Atesina attivare, in tempi brevi, treni metropolitani a cielo aperto con la costruzione di nuove stazioni ferroviarie a Oltrisarco e a San Giacomo.
Si ritiene che questo sia possibile con l'ammodernamento della ferrovia che prevede un aumento di passaggi giornalieri da un minimo di 130 a 220/250. Utilizzando un certo numero di questi passaggi, che si renderanno disponibili, è possibile evitare la costruzione di ulteriori, ampi parcheggi all'aeroporto.
Al posto del parcheggio previsto in Masterplan si potrebbe costruire un piccolo parco per bambini, militari e famiglie. Il servizio della nuova stazione di San Giacomo all'aeroporto impedirebbe di far transitare numerosi automezzi da e per l'aeroporto, inquinando meno e alleggerendo il traffico.
- Migliorare la funzionalità dei parcheggi esistenti: uscita A22 e cimitero di Bolzano, evitando la costruzione di ulteriori parcheggi in zona industriale. Il pendolarismo si combatte offrendo treni, autobus, taxi collettivi e non parcheggi che sono solo richiamo di automobilisti con conseguente aumento dell' inquinamento.
- Predisponendo un tunnel sotto la ferrovia in corrispondenza della nuova stazione ferroviaria di San Giacomo (già previsto) è possibile collegare la ciclabile di San Giacomo, in sicurezza, con quella di via Einstein evitando il bruttissimo incrocio con sottopassaggio di Maso della Pieve (cimiteri).
- Nonostante la galleria il traffico a Maso della Pieve e a San Giacomo rimane molto alto. Si chiede che ad Oltrisarco direzione nord – sud prima del sottopasso di via Volta (distributore Agip) venga messo un cartello che indichi Laives direzione via Volta e alla nuova rotonda un cartello Laives direzione via Galvani che porterà alla galleria.
I transiti verso Laives verranno favoriti verso questa nuova direzione alleggerendo San Giacomo e Maso della Pieve che comunque, in futuro, da il parcheggio cimiteriale rafforzato porterà una aggiunta di traffico.
- I transiti di macchine da Bolzano a Laives passando per san Giacomo risultano ancora piuttosto frequenti, nonostante la galleria. E' necessario intervenire drasticamente imponendo una restrizione come ad Oltrisarco oppure dotare di un bollino per solo residenti (dal sottopasso che va in via Einstein fino alla fine di San Giacomo) che permetterà loro di entrare da nord a sud. Tale provvedimento in via sperimentale lo si potrebbe adottare negli orari di punta e se, dopo il monitoraggio, risultasse insufficiente lo si adotterà per le intere 24 ore.
- Intervenire affinchè i navigatori satellitari non facciano passare i camion e le automobili straniere (Germania, Polonia, Italia, ecc.) per la ex statale 12.
- I trasporti con mezzi pesanti dovranno essere trasferiti quanto più possibile sulla ferrovia. Gli autotrasportatori artigiani non utilizzano il trasporto intermodale sovvenzionato dalla Provincia.
- E' necessario favorire anche un trasporto intermodale che faccia viaggiare solamente i containers.
- Le tecniche di gestione dei Materiali Post Consumo (MPC) che comportano le minori emissioni di inquinanti nell'ambiente, la massima riduzione di gas serra ed il massimo risparmio energetico sono: riduzione della produzione alla fonte, riciclaggio, compostaggio.
L'intrinseco vantaggio dei trattamenti meccanico biologici è l'estrema flessibilità. La filiera che presenta il maggiore risparmio di gas serra, il maggiore contenimento delle emissioni nell'ambiente e un'occupazione di suolo confrontabile con quello delle ceneri di un “termovalorizzatore” è la bio-ossidazione con sottrazione del carbonio ossidabile tramite stoccaggio permanente e/o provvisorio del materiale bio-ossidato opportunamente pressato.
Questa soluzione non pregiudica un futuro utilizzo delle potenzialità energetiche dei materiali stoccati, rinviandolo a condizioni di mercato e sviluppo di tecnologie più vantaggiose.
Impianti di bio-ossidazione dimensionati per ogni vallata dell'Alto Adige oltre ad avere i vantaggi sopra descritti eviterebbero i numerosi trasporti dei MPC necessari per mantenere acceso l'unico inceneritore del territorio altoatesino.
- Se AirAlps intende mantenere il contratto di code sharing con Alitalia dovrà spostare la sede tecnica in Italia. Così ha chiesto Alitalia. Alfred Guarriello membro del comitato di gestione AirAlps sostiene che con un piano triennale consentirebbe di programmare investimenti quali l'acquisto di velivoli da 70 posti rispetto gli attuali di 31 (Dornier).
Che venga fatto.
L'aeroporto di San Giacomo è stato dimostrato che può accoglierli fin d'ora. AirAlps, la compagnia tirolese, controllata da imprenditori ed enti sudtirolesi potrà essere sostituita o integrata da altre compagnie che possiedono aerei altrettanto compatibili, ma che dimostrino maggior affidabilità e una maggiore imprenditorialità. Si ritiene che la grandezza dell'aeroporto debba essere messo in sicurezza rimanendo così com'è. C'è la convinzione che vi siano ampi spazi per ottimizzare le potenzialità dell' aeroporto di San Giacomo utilizzando più compagnie aeree, più efficienti dell'attuale, con aerei con max 70 posti che già di fatto possono decollare ed atterrare . Il disavanzo ridotto dalla buona gestione con aerei non superiori ai 70 posti potrà essere ripianato dalla Provincia come altri servizi di trasporto (Sostenuto da Durnwalder).
- I viaggiatori prvenienti dalle lunghe distanze (nord Europa ed est Europa) possono raggiungere Bolzano transitando da Vienna (l'Abd sostiene che i voli per Vienna funzionano particolarmente bene). E' impossibile creare voli da Bolzano per ogni destinazione europea.
- Ogni aeroporto dovrà costituire una Commissione i cui compiti sono: procedere alla classificazione dell'aeroporto stesso, provvedere alla definizione delle procedure antirumore, procedere alla definizione delle tre fasce A – B – C di pertinenza dell'infrastruttura.
- Ogni aeroporto aperto al traffico civile dovrà provvedere alla predisposizione nell'intorno aeroportuale di un sistema di monitoraggio “in continuo” che possa consentire il rilevamento di eventuali superamenti dei limiti. Ciò permette di tenere sotto controllo il “clima” acustico nell'intorno aeroportuale, ma anche di applicare sanzioni ai vettori per il non rispetto dei limiti o delle procedure antirumore. DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99)
- Tassazione “chi inquina paga”. E' necessario favorire la Proposta modificata di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 29-11-2002, COM (2002) 683 def.- Istituzione di una disciplina comunitaria per la classificazione delle emissioni sonore degli aerei subsonici civili ai fini del calcolo delle tasse sul rumore.
- Misure in materia fiscale. Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il soggetto tenuto ad osservare gli obblighi connessi all'imposizione (dichiarazione e versamento) è l'esercente dell'aeromobile. Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia l'ha introdotta con legge Regionale n.12/2003, Legge collegata alla Finanziaria regionale del 2003. Il gettito sarà destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio e disinquinamento acustico e all'indennizzo delle popolazioni residenti in prossimità dell'aeroporto.
- Predisporre una stima (valutazione monetaria) degli impatti ambientali prodotte dai diversi gestori, identificando quantitativamente gli indennizzi da effettuarsi a chi ha subito e subisce i danni. (riferimenti legislativi). Indennizzi volti a migliorare la vita e la salute: infissi, pannelli, isolamenti, sostituzione casa, interventi d'insonorizzazione per edifici ed impianti già esistenti etc.
*La mappatura acustica potrebbe comportare la necessità di adeguare il piano regolatore comunale. Potrebbe essere necessaria una modifica delle destinazioni d'uso dei terreni sottoposti all'inquinamento acustico con la conseguente revisione del valore di mercato di terreni e soprattutto di fabbricati.
---o---
E' importante ricordare quanto il Presidente della Giunta Durnwalder ha dichiarato : “La mediazione dovrà svolgersi con la partecipazione più ampia possibile, dando a tutte le categorie interessate l'opportunità di far sentire la propria voce.” “ La mediazione non dovrà inquadrare esclusivamente l'aeroporto isolato dal suo contesto, ma tener conto di tutte le fonti di inquinamento ambientale e acustico” “Un adeguamento dell'aeroporto sarà eseguito solo a condizione di non aggravare l'impatto complessivo per la cittadinanza”
---o---
Questa è la nostra voce.
Grazie per l'attenzione

Fonti e riferimenti:
LEGGE PROVINCIALE 20 novembre 1978, n. 66 (Provvedimenti contro l'inquinamento prodotto da rumore).
Legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 novembre 1997 (Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).
Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale).
DPR 18.11.1998, n. 459 Rumore ferroviario.
DECRETO 31 ottobre 1997 (Metodologia di misura del rumore aeroportuale).
D.P.R. 11 dicembre 1997, n. 496 (Regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili).
Dm 20 maggio 1999 (sistemi di monitoraggio aeroporti) (Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico).
DIRETTIVA 2002/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 marzo 2002 (che istituisce norme e procedure per l'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità).
DECRETO LEGISLATIVO 17 gennaio 2005, n. 13 ( Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all'introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari ).
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 marzo 2004, n.142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447).
DPR 9.11.99 n. 476 (GU 295 17-12-99). Controllo del clima acustico.
Legge n.342/2000. Introduzione a partire dal 2001 di una imposta regionale o di Provincia Autonoma sulle emissioni sonore degli aeromobili. Capo IV art.90.
ISDE, Inquinamento atmosferico e danni alla salute.
http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=280&Rid=105911
Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Rassegna degli effetti derivanti dall'esposizione al rumore.
2006 ENEA. La politica ambientale tra scelta e non scelta .
Emissioni di bioessicatori e termovalorizzatori a confronto.
Provincia Autonoma di Bolzano
ENAC.
ENAV.
ABD.
AERO CLUB BOLZANO-ALTO ADIGE.
http://www.aeroclub.bz/indexit.htm
A22.
AMMODERNAMENTO ASSE FERROVIARIO DEL BRENNERO.
http://www.verdideltrentino.org/FORRER_infrastr_citta%20asta%20Adige.pdf




giovedì, 24 maggio 2007
Alto Adige 24-5-07

Bolzano città anonima
Dibattito sull’urbanistica «Il capoluogo è fermo vittima di lentezze e burocrazia»


dal convegno, organizzato dalle Acli sul tema: «Sviluppo urbano e sviluppo territoriale in Alto Adige: quali politiche, quali compatibilità?» Il Comune sta predisponendo Piano urbanistico e Piano della mobilità: in ballo il futuro non soltanto urbanistico, ma anche sociale ed economico del capoluogo.

Infrastrutture.

... Durnwalder parla di aeroporto: «Essenziale ampliarlo». E di areale ferroviario: «Una grande chance per la città. Non capisco perché siano già partite le raccolte di firme contro lo spostamento della stazione che nessuno ha deciso di fare».

 I ticket.

Sì dunque ad aeroporto e areale, no all’introduzione di ticket anti-pendolare: «Se li introduce Bolzano, altrettanto faranno i comuni limitrofi. Per esempio Appiano che la domenica è presa d’assalto dai bolzanini che vanno a Monticolo». ...
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mercoledì, 23 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-23

Projekt Bozen e gli ecologisti della Bassa Atesina: « Investimento ingiustificato »

« Più inquinamento con la pista lunga »

Lo studio viennese: emissioni quadruplicate entro il 2015
BOLZANO — « Clima sì, Aeroporto no » . All'insegna di questo slogan si è tenuta ieri la conferenza che ha visto la compartecipazione di Rudi Benedikter, vicepresidente del consiglio comunale, di Projekt Bozen e i gruppi ambientalisti Salurn ed Überetsch. Lo scopo è dire no all'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano come previsto dal piano di sviluppo dell'Abd.
Una delle questioni più importanti sul tavolo della discussone riguarda l'impatto ambientale di tale sviluppo, ovverosia quanto un'operazione di questo tipo inciderà sul livello di inquinamento atmosferico ed in particolare sull'emissione di gas nocivi. E per rispondere a questa domanda è stato delegato il prof. Josef Michael dell'università di Vienna, che ha elaborato una relazione tecnica molto dettagliata sulle emissioni previste fino al 2015. Da questa emerge che il livello di inquinamento prodotto aumenterà globalmente di circa di quattro volte quello attuale, del triplo se si considera la sola Co2 che verrà emessa nell'atmosfera.
« L'aspetto più incisivo del piano di sviluppo dell'Abd — spiegano gli ecologisti — prevede un allungamento della pista di decollo. Si passerà dagli attuali 1.230 ai 1.470 metri. Egià questa operazione priverà la zona di ampi terreni, comprendendo anche le aree di sicurezza e verosimilmente l'ampliamento dei parcheggi esterni, che potrebbero essere utilizzati per scopi più consoni alla vivibilità ed alla tutela dell'ambiente. Inoltre l'allungamento della pista non comporterà un aumento solo del numero dei voli, mainevitabilmente consentirà il decollo di aerei più grandi e quindi più inquinanti. Difficilmente crediamo che l'aumento della possibilità di raggiungere Bolzano da altre città italiane ed europee potrà aumentare l'afflusso di turisti in modo tale da giustificare il prezzo da pagare per un aria meno salubre » .
Intanto la compagnia aerea Air Alps ha confermato le cifre del bilancio 2006 anticipate domenica dal Corriere dell'Alto Adige . Nel 2006, la compagnia aerea regionale ha trasportato 330.000 passeggeri su 15.600 voli, che corrisponde ad una crescita di 105.000 passeggeri, paragonato all'anno precedente. Il loadfactor medio dei voli è stato del 68%, il fatturato di 42 milioni di euro, di cui 1,3 milioni provenienti dai contratti charter. Da Bolzano sono stati eseguiti 3.000 voli sui quali Air Alps ha trasportato 57.000 passeggeri di linea. Il loadfactor sui voli perRoma è aumentato dal 62% al 70% ( Bolzano/ Roma). Nei primi mesi del 2007 la tratta Bolzano Milano ha mostrato un loadfactor del 50%. In aprile, la regolaritá dei voli da e per Bolzano era del 98,8%. Solo il 14,8% dei voli sono decollati con più di 15 minuti di ritardo.
Grazie all'accordodi cooperazione commerciale con Alitalia, Air Alps ha ulteriormente ampliato la rete deipropri voliper, da ed in Italia. Oggi opera con i suoi aerei del tipo Dornier 328 110 turboelica a 31 posti, voli da Bolzano, Parma eRimini per l'hub diRomaFiumicino e collega anche i piccoli aeroporti regionali di Perugia, Genova, Ancona, Zagabria, Strasburgo e Nizza con l'hub importante di Milano Malpensa. I partner charter più importanti sono Alpina Tourdolomit, Alps Fly Falk Tours, Gross Reisen e Christophorus. Vladi Martello Air Alps conferma i dati del 2007 « Regolare il 99% dei voli su Bolzano »

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mercoledì, 23 maggio 2007

Alto Adige 23 MAGGIO 2007
Salorno. Gli amministratori comunali dell’area Margherita-Ulivo hanno parlato di Partito Democratico
«Aeroporto e fanghi, unire le forze» Tutti d’accordo: sui grandi problemi serve un coordinamento

 SALORNO. Gli amministratori comunali della Bassa Atesina - di area Margherita ed Ulivo - si sono incontrati l’altra sera nella sala civica di Salorno per fare il punto sul costituendo Partito Democratico e per verificare le strategie di avvicinamento in vista delle elezioni provinciali del 2008. È stata anche l’occasione per parlare di alcune problematiche extracomunali come l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo, la terza corsia dell’Autobrennero ed anche l’ubicazione dell’impianto per la lavorazione dei fanghi. C’è bisogno di un coordinamento fra amministratori.
 Proprio in merito a queste problematiche, è stata unanime la convinzione che di questi argomenti dovrebbe farsi carico un coordinamento fra amministratori in modo tale da sostenere - con maggiore efficacia - una posizione comune evitando, di conseguenza, prese di posizione singole che hanno poco effetto sia di coinvolgimento degli abitanti che di pressione politica.
 All’incontro non ha potuto partecipare l’onorevole Gianclaudo Bressa; c’erano invece Roberto Bizzo (coordinatore provinciale della Margherita), Christian Tommasini (segretario altoatesino dei Democratici di Sinistra) e l’assessora provinciale Luisa Gnecchi. Presenti vari amministratori comunali di area Ulivo-Margherita oltre ad esponenti della società civile. La costituzione del Partito Democratico - è stato sottolineato - è un passaggio quasi obbligato in vista delle provinciali del prossimo anno e quindi il processo di formazione deve essere seguito con interesse e partecipazione. Nel corso dell’incontro, a fianco dell’entusiasmo e dell’interesse, non sono mancate anche le perplessità in merito al nuovo soggetto politico e quindi vengono ritenuti importanti proprio i colloqui preparatori che saranno ovviamente intensificati prima di arrivare alla costituzione ufficiale. Saranno le segreterie provinciali di Margherita ed Ulivo a fissare le prossime scadenze anche nelle zone periferiche. (e.d.)
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mercoledì, 23 maggio 2007

Alto Adige 23 MAGGIO 2007
«L’aeroporto inquina»
Gli ambientalisti chiedono la «Via» «Cresceranno le  emissioni nocive»

 BOLZANO. Continua il botta e risposta sui dati relativi all’inquinamento che causerebbe il nuovo aeroporto. Dopo lo studio dell’associazione «Bassa Atesina Vivibile» e le controdeduzioni presentate dall’Abd, la società che gestisce lo scalo di San Giacomo, ieri sono tornati alla carica i contestatori dell’ampliamento con in testa Rudy Benedikter di Projekt Bozen.
 Benedikter, assieme agli ambientalisti della Bassa Atesina, ha presentato lo studio di Josef Schöpf, docente universitario viennese. «Questo studio - spiega Benedikter - di fatto è una sorta di valutazione di impatto ambientale del masterplan dell’Abd». E i risultati di questa Via, secondo Benedikter, dimostrerebbero che l’ampliamento dell’aeroporto porterebbe con sé un rilevante incremento delle emissioni ambientali. «Ammesso che i movimenti aerei aumentino del 75%, le emissioni di anidride carbonica salirebbero del 328%. Inoltre raddoppierebbe anche l’inquinamento provocato dal traffico stradale verso l’aeroporto». Infine il punto forte dello studio: «Se davvero l’intenzione è quella di utilizzare i Boeing 737-500, allora non basterebbe nemmeno una pista lunga 1470 metri. In realtà, la Provincia ha scelto questa lunghezza solo per evitare una vera valutazione di impatto ambientale, che per legge è prescritta nel caso in cui la pista raggiunga i 1500 metri di lunghezza».
 Intanto Air Alps ha reso noti i suoi dati di bilancio: nel 2006 sono stati trasportati 330 mila passeggeri, oltre centomila in più rispetto all’anno precedente. Da Bolzano sono stati eseguiti circa tremila voli, 57 mila i passeggeri trasportati. Il volo Bolzano-Roma ha registrato un “loadfactor” del 70% (nel 2005 era stato pari al 62%). Air Alps comunica che nei primi mesi del 2007 la tratta Bolzano-Milano ha avuto un loadfactor del 50%. In aprile, la regolarità dei voli da e per Bolzano è stata del 98,8%.
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categoria:aereoporto san giacomo
domenica, 20 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-20

Air Alps, crescono ricavi e clienti

Trattativa con Alitalia per un accordo valido fino al 2010
BOLZANO — Migliorano i conti di Air Alps, la compagnia tirolese, ma con capitali altoatesini, che entro giugno potrebbe raggiungere un accordo quadriennale con Alitalia. LE CIFRE — L'amministratore delegato Armin Partl non ha dubbi: « È ormai superata la crisi che, nel 2004, ci ha portato ad un passo dal fallimento — ha spiegato al quotidiano di Innsbruck Tiroler Tageszeitung — il bilancio del 2006 dimostra che abbiamo raggiunto l'equilibrio » . I conti verranno approvati a luglio, così come prevede la normativa austriaca, ma le cifre sono già definitive: 42 milioni di euro di fatturato (+ 13% rispetto al 2005) e 330mila passeggeri (+ 46% rispetto ai 225mila del 2005). Nel 2004 Air Alps aveva accumulato 28 milioni di passivo, in parte abbattuti, in parte ripianati, in parte spalmati tramite mutui ancora in corso di pagamento. Un trend positivo che continua anche quest'anno, con grande sollievo per i 145 dipendenti della compagnia. Air Alps, fino al 30 ottobre di quest'anno, opererà in code sharing per conto di Alitalia, servendo scali piccoli ( Bolzano, Parma, Rimini, Perugia e Ancona) con linee verso Milano, Roma o Genova. Opera anche a Nizza, Strasburgo e Zagabria. Alitalia garantisce poco più di 3 milioni di euro al mese, puntualmente pagati, per complessivi 38 milioni di euro l'anno. Le altre entrate arrivano grazie ai volti charter, effettuati grazie agli otto velivoli Dornier da 31 posti. Air Alps ha costi fissi per 40 milioni di euro, più le rate per saldare il passivo arretrato. LE PROSPETTIVE — L'auspicato raggiungimento del break even ( per la verità, mancano poche migliaia di euro per avere un perfetto pareggio) è un segnale colto positivamente dai principali azionisti di Air Alps, ovvero quattro imprenditori altoatesini: Franz Senfter ha il 20,4%, Hans Krapf il 19,8%, Franz Staffler il 15,6% e Alfredo Guarriello il 6,5%. Le altre quote sono in mano alla Regione ( 8%), alla Provincia di Bolzano tramite la Sta ( 19,4%), alle banche ( 2,7% la Bpi, 2,7% la Carispa, 1,2% la Hypo Bank, 0,5% la Btb) e ai soci di AlpenAir ( 3,2%), la holding sudtirolese che nel 2001 rilevò la compagnia.
« Nel 2006 — afferma Hans Krapf — abbiamo raggiunti gli obiettivi previsti, il che significa che non abbiamo sostanziali perdite d'esercizio.
Merito anche di Alitalia, partner affidabilissimo e puntuale nei pagamenti. Ecco perché stiamo lavorando per rendere più duratura la partnership. L'obiettivo è chiudere entro giugno un accordo di 4 anni, valido fino al 31 ottobre 2010. Un periodo di tempo così ci darebbe la possibilità di programmare anche investimenti, in parte chiesti dalla stessa Alitalia. Abbiamo almeno due linee che i nostri Dornier da 31 posti non riescono più a soddisfare. il Perugia Milano e il Milano Bruxelles.
Aggiungerei anche il Bolzano Roma, ma tutti sanno che aerei più grandi a Bolzano non possono atterrare. Abbiamo per le mani soluzioni di leasing decennali per due Atr da 70 posti, che costano 17 milioni di euro. Siamo pronti a fare questo investimento perché Alitalia ha bisogno di compagnie piccole come la nostra che svolgano servizio negli aeroporti di dimensione contenuta e anche perché ci ritiene partner capaci » . LA PERFORMANCE — « Abbiamo il 99% di puntualità nei voli — spiega Krapf — a differenza del 94% della stessa Alitalia, che rispetto a noi ha velivoli pronti in tutti gli scali per sostituire eventuali mezzi guasti. E potremmo fare anche meglio se avessimo l'hangar aBolzano. Ormai lo ripetiamo d anni: i nostri mezzi devono tornare tutte le sere a Innsbruck per la manutenzione, ma sono in coda ai velivoli Tyrolean, che hanno la precedenza perché " padroni di casa". Tutto questo ci fa perdere soldi e tempo. Vorremmo fare la nostra base a Bolzano, ma al momento sull'ampliamento dell'aeroporto non si muove nulla.
Una volta raggiunto l'accordo con Alitalia, prenderemo una decisione: se Bolzano non può ospitarci, valuteremo le offerte di altri scali italiani. Ottimizzando i costi e migliorando le prestazioni, che sono già di alto livello, potremmo anche ottenere un utile in bilancio in tempi relativamente brevi » . Felice Espro LE PROSPETTIVE Nel 2006 fatturato a quota 42 milioni, i passeggeri sono diventati 330mila Krapf: « Pronti a comprare due aerei da 70 posti »

Video Bolzano 33

02-05-2005 11:24 - CRONACA / ECONOMICA
Risanata Air Alps

Venerdì il cda dell’Air Alps ha concluso ,rispettando i termini del 30 aprile,l’aumento di capitale ,ultimo provvedimento del piano di salvataggio della compagnia aerea tirolese.
Il piano di riassetto ha visto l’entrata nel capitale sociale di ben due istituiti di credito,la Carispa e la Poplare di Lodi e l’uscita di gran parte della cordata di imprenditori locali *erano partiti in 30 ,ne sono rimasti 4 ).Le loro quote ( il 55,2% delle vecchie quote di Air Alps detenute da Alpen Air )sono state rilevate daFranz Staffler,Alfredo Guariello,
Franz Senfter e Hans Krapf ,pari a circa 7 milioni di euro.
Alpen Air è uscita di scena ,per sanare l’esposizione con le banche.
Il nuovo assetto:
20,8% Gruppo Senfter
19,8 % Hans Krapf
19,4 % STA ( provinciale ) Suedtiroler Transportstrukturen
15,6% IFI società che fa capo a Franz Staffler
8 % Regione Trentino Alto Adige
6,5 % Alfredo Guariello
2,7 % Carispa ,stesso importo Popolare di Lodi
1,2% Hypo Tirol Bank
3,2% altri azionisti.
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domenica, 20 maggio 2007

Alto Adige 20 MAGGIO 2007
Ieri mattina in via Kennedy il punto di raccolta anche per sollecitare la democrazia diretta alla Provincia
Aeroporto ampliato? No con le firme

 LAIVES. Prosegue in città la raccolta di firme per chiedere alla Provincia l’indizione di un referendum sul progetto di potenziamento dell’aeroporto di San Giacomo. Anche ieri, gli attivisti erano presenti in uno spazio accanto alla via Kennedy con il banchetto dove si poteva firmare e hanno preannunciato che faranno altrettanto anche domenica prossima in occasione della fiera annuale.
 Collegata a questa iniziativa c’era anche quella del bus mediante il quale, girando per tutta la provincia, si effettua pure una raccolta di firme a sostegno della legge che garantisca una democrazia più diretta per i cittadini.
 Tornando all’aeroporto, la posizione delle varie forze politiche presenti in consiglio comunale non è cambiata. Da una parte vi sono coloro che non vogliono un potenziamento dell’aeroporto (per ora sono una buona maggioranza trasversale) mentre dall’altra, la giunta comunale ancora non si è ufficialmente espressa su questo tema, rinviando il tutto a dopo le conclusioni alle quali arriverà il mediatore. Come detto, anche domenica prossima, con la concomitanza della grande fiera annuale lungo via Kennedy, tornerà il banchetto per la raccolta delle firme contro l’aeroporto.
 Invece l’autobus per la democrazia diretta, già oggi sarà ad Egna e quindi domani si sposterà a Chiusa, poi in altri centri provinciali con un tour che si concluderà solo il 26 maggio.
 «Chiediamo che la Provincia vari una legge maggiormente favorevole alla applicazione della democrazia diretta - ha detto Simonetta Stringari, rappresentante delle associazioni richiedenti - in maniera che i cittadini possano dire la loro, mediante il referendum, anche su delibere adottate dalle giunte comunali. Proponiamo inoltre che il referendum si possa chiedere con meno firme delle attuali (oggi ne servono 13 mila e noi proponiamo 10 mila per quello propositivo e 7.500 per quello confermativo) ed un quorum più ridotto: dall’attuale 40 per cento al 15 per cento. In questo modo si garantirebbe veramente una maggiore partecipazione diretta dei cittadini alle attività amministrative che li riguardano da vicino, perché si tratta di quote certamente più abbordabili che non quelle esistenti oggi». Ieri diversi cittadini di Laives hanno chiesto informazioni presso il banchetto allestito accanto all’autobus, firmando anche per la relativa raccolta di firme.
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domenica, 20 maggio 2007

Alto Adige 20 MAGGIO 2007
L’aeroporto di Bolzano e i pendolari della Bassa Atesina
«L’aeroporto di Bolzano è difficile da raggiungere per chi non abita a Bolzano, molto più facile sarebbe intensificare i collegamenti con l’aeroporto di Verona».
 Questo afferma con molto equilibrio il signor Carmelo Cacciamo di Merano nella sua lettera pubblicata in questa rubrica il 19 maggio. E aggiunge che l’Alto Adige è tagliato fuori dalle grandi linee di comunicazione perché anche il treno funziona male. Per cui resta, a suo dire, solo l’A22 che però inquina.
 Io potrei aggiungere che nei periodi di ferie l’A22 è anche inaffidabile per code, incidenti e interruzioni; c’è il rischio di restare bloccati e perdere l’aereo. Come risolvere il problema?
 Intensificando i collegamenti da Bolzano-Trento con Verona?
 Mi pare una ricetta un po’ singolare e anche contraddittoria, suggerita da una persona che evidentemente non ha molte esigenze in fatto di collegamenti rapidi, contrariamente ad altre centinaia di altoatesini. Perché contraddittoria e anche assai discutibile?
 Perché 1) Verona non è un aeroporto “hub”, non offre cioè collegamenti internazionali “globali” diretti e deve fare capo a sua volta a Roma; non dispone neppure di collegamenti diretti con l’hub principale cioè Milano Malpensa, è comodo quindi solo per chi va in vacanza in charter, ma questo si può fare anche a Bolzano;
 2) Rafforzare i collegamenti con Verona? Non col treno evidentemente, visto che è inaffidabile; e io aggiungo che non c’é collegamento diretto su rotaia da Verona Porta Nuova a Villafranca. Dunque si va in bus sull’A 22 con tutte le incognite note.
 3) L’Alto Adige è difficilmente raggiungibile? Bene, risolviamo la situazione chiudendo o soffocando l’aeroporto di San Giacomo. Davvero geniale! La realtà dimostra invece che da quando il trasporto locale è passato alla Provincia a Bolzano ci si arriva benissimo: da Malles via Merano ogni mezz’ora, dal Brennero-Bressanone idem. E altrettanto accadrà, si spera presto, da San Candido lungo la Pusteria.
 Per di più San Giacomo, guarda che fortuna, è l’unico aeroporto italiano, con Fiumicino, ad avere binari “internazionali” (linea del Brennero) proprio davanti all’ingresso dell’aerostazione. In mezz’ora si arriva comodi anche da Trento-via Salorno. In auto ci si arriva senza problemi e il parcheggio è gratis. Certo c’è il problema dell’inquinamento della Bassa Atesina, anche se un po’ enfatizzato. Un ottimo rimedio per contenere il danno ci sarebbe: tutti i pendolari in auto, a cominciare proprio da quelli della Bassa Atesina (e magari anche dai Vip in auto blu, specie se targati Protezione Civile), facciano uno sforzo: lascino in garage i Suv e installino impianti a Gpl o metano sfruttando le consistenti agevolazioni della Provincia (700 euro e tre anni senza bollo), risparmiando anche un sacco di soldi. Oltre che protestare per il proprio orticello, non sarebbe male che ciascuno si sforzasse di dare un proprio contributo personale al disinquinamento.
Giancarlo Ansaloni BOLZANO
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sabato, 19 maggio 2007
Alto Adige 19-5-07

L’aeroporto e il problema dei collegamenti

 La lunghissima ed estenuante controversia sulla necessità o meno di ampliare l’aeroporto di Bolzano ha coinvolto proprio tutti, ma siamo ancora ben lontani dal conoscere quali saranno le scelte operative del Governo provinciale. Che l’aeroporto di Bolzano non possa funzionare così come è strutturato è un dato di fatto ed ognuno di noi ha la sua esperienza negativa in merito. Che gli ambientalisti siano preoccupati per un ulteriore incremento delle diverse forme di inquinamento è un altro dato di fatto. Che occorra una mobilità aerea degna di questo nome, con destinazioni interessanti e prezzi accettabili è un altro dato di fatto, forse anche il più importante affinché un aeroporto sia pure piccolo possa chiamarsi tale. Esiste, però, un altro dato di fatto che non deve essere svalutato, concentrando l’impegno soltanto nel costruire un’altra opera che sia un vanto per il futuro, indicandola oggi come frutto del progresso, utile all’imprenditoria, portatrice di turismo. Il dato di fatto è che questo piccolo aeroporto è difficile da raggiungere per chi non abita a Bolzano. A questo si può aggiungere che, come collegamenti, neanche il treno è all’altezza delle esigenze di mobilità su media e lunga distanza. L’Alto Adige è tagliato fuori dalle grandi linee di comunicazione. Funziona solo la A22. Ma quanto inquina! Occorre, dunque, tenere ben presente che esiste un aeroporto nazionale ed internazionale a Verona, facilmente raggiungibile in auto, ma impraticabile con altri mezzi di trasporto. Da anni speriamo che la Provincia di Bolzano, in accordo con la Provincia di Trento realizzi o promuova collegamenti regolari da e per l’aeroporto di Verona. Ma di questo aspetto nessuno sembra occuparsi. O dobbiamo sospettare che favorendo Verona non ci sarebbero più motivi validi per sviluppare Bolzano?
Carmelo Caccamo MERANO
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giovedì, 17 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-17

Aeroporto, nuovi dati inviati all'Università di Vienna. Benedikter: passo avanti

Emissioni, l'Abd si sottopone all'esame

BOLZANO — L'Abd non rifiuta di sottoporre all'Università tecnica di Vienna i dati sullo sviluppo futuro dell'aeroporto, al fine di valutare l'impatto delle emissioni. È questa la novità più importante emersa nella riunione di ieri sera del Forum di mediazione promosso dalla giunta provinciale.
A coinvolgere gli esperti austriaci è stato il leader di Projekt Bozen Rudi Benedikter, che ieri ha presentato i risultati di una « perizia » condotta dall'università viennese sulla base dei dati forniti dallo stesso consigliere ambientalista. « Prendendo come punto di partenza l'ipotesi di sviluppo minima contemplata nel Masterplan per il periodo 2007 2015 — ha detto Benedikter — viene calcolato un aumento di emissioni del 400% , e del 328% per i soli gas serra » .
I rappresentanti dell'Abd hanno ribattuto che i dati estrapolati dal Masterplan e forniti da Benedikter agli esperti viennesi erano troppo generici per cavarne fuori una stima realistica. Il presidente della società Thomas Baumgartner ha però rilanciato la posta, proponendo di approfondire la questione inviando all'università dati più precisi per rifare i calcoli. Un'apertura questa, accolta positivamente da Benedikter. « Il fatto che l'Abd non rifiuti di sottoporsi a questa " perizia", che ovviamente non sarà l'unica, mi sembra un passo in avanti molto importante » .
La mediazione è seguita con attenzione anche dal consiglio di quartiere Don Bosco, che ha trasmesso al Forum un documento approvato in circoscrizione. « Ciò che chiediamo — spiega il presidente Enrico Lillo — è che non si consideri singolarmente l'impatto dell'aeroporto, ma di tutti gli impianti e le strade concentrate nell'area tra Bolzano Sud e la Bassa atesina » . F. Cle.

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mercoledì, 16 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-16

IL CASO di Enrico Franco

Dubbi e certezze sull'aeroporto La difficoltà di un confronto sereno

Interessante dal punto di vista dell'uso della comunicazione quanto sta avvenendo, da mesi, attorno alla questione aeroporto, ovvero « come manipolare l'opinione pubblica » . Efficace e martellante secondo la teorizzazione che, se goccia a goccia dici qualcosa, è più facile farla passare. Qualcuno ha detto: « Quelli quando hanno deciso qualcosa passano anche sopra ai cadaveri » ( il riferimento è ai potenti soggetti economici che stanno sostenendo l'ampliamento e ai politici che rappresentano i loro interessi). È così che immagino finirà la farsa della mediazione e del confronto, con buona pace di tutti, perché è evidente che anche l'auspicato referendum servirà al massimo a ritardarne i lavori. Basterà, in sostanza, una significativa azione promozionale centrata sui vantaggi turistici per convincere della necessità dell'opera e forse anche un accenno progressista alla modernità costituirà un buon argomento. Ciò che sgomenta sono comunque le tesi: « Dall'aeroporto non inquina » a « il numero dei decibel e inferiore a quello dei camion e soprattutto dei treni merci » . Se poi aggiungiamo che « l'hangar è una necessità » ( è già in costruzione per chi non lo sapesse) e che « finalmente i bolzanini potranno andare in ferie da Bolzano » , il giochetto è fatto.
Non dobbiamo essere illusi: è evidente che l'economia non è al servizio della collettività, ma la collettività pienamente asservita all'economia. Bene, considero che la valutazione d'impatto e la salute dei cittadini siano aspetti del tutto secondari, fondamentalmente irrilevanti.
Marina Ferrari, Laives Gentile signora Ferrari, nella seconda parte della lettera, che ho dovuto sacrificare per ragioni di spazio, lei azzarda gli esiti della cosiddetta « mediazione » , prevedendo che il responso finale sarà favorevole all'aeroporto. Conclusa l'analisi, così ipotizza, si sosterrà che l'ampliamento della struttura a conti fatti ridurrà l'inquinamento, omettendo tutte le considerazioni contrarie.
Non voglio entrare nel merito. Può darsi che lei abbia ragione, oppure no. Ciò che mi preoccupa — per l'aeroporto come per il tunnel e per qualsiasi altro grosso investimento infrastrutturale che interessa il nostro Paese — è la difficoltà di sviluppare un confronto libero da pregiudizi.
Da una parte i pasdaran dello sviluppo, per i quali ogni dubbio è fuori luogo, ogni allarme ingiustificato e ogni prudenza un pretestuoso ostacolo al progresso; dall'altra i pasdaran dell'ambiente, per i quali qualsiasi intervento dell'uomo porterà alla catastrofe.
Non so come si possa uscire dalla logica del muro contro muro e ammetto che entrambi i fronti hanno qualche ragione nell'alimentare i propri sospetti riguardo i rispettivi avversari. È certo comunque che tale situazione — portando a procedere per forzature contrapposte — non consente di maturare le scelte migliori.
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mercoledì, 16 maggio 2007

Ambiente e salute 15-05-07
Mentre i voli dell’ Air Alps mettono in conto l’ennesimo inconveniente ( passeggeri costretti a passare la notte a Verona, ritardo all’arrivo di 15 ore) continua con sempre maggior successo e con entusiasmo la raccolta delle firme per il referendum sull’ ampliamento dell’aeroporto e per una nuova legge di democrazia diretta che faciliti l' uso dello strumento referendario.
Siamo alla stretta finale e le iniziative si moltiplicano, come quella che pubblichiamo sul sito.
Mentre l’ Alpenverein ( 50.000 iscritti in Alto Adige ) ribadisce la sua contrarietà all’ampliamento dell’aeroporto,” I soldi - secondo Vonmetz - potrebbero essere spesi meglio, se investiti nella tassa sul nonno, ovvero per i cittadini non autosufficienti“, i fautori dell’ampliamento, l’avvocato Brandstaetter in primis ( nel Cda dell’ Alpen Air la società che controlla Air Alps)  si affannano a giustificare le diverse peripezie dei costosissimi e poco  affidabili aerei della compagnia, invocando per ogni problema la stessa soluzione: “ l’ampliamento dell’ aeroporto di Bolzano”. Se i conti sono in rosso bisogna ampliare, se si rompe un motore bisogna ampliare, se i cittadini preferiscono altri aeroporti bisogna ampliare, e così via… Un continuo rilancio su dati solamente negativi, uno sbattere la testa contro il muro, un progetto probabilmente già dato per fatto, ma che la civile e ferma opposizione di molti cittadini stanno facendo naufragare, andando ogni giorno a centinaia, in tutta la Provincia a firmare ai tavoli predisposti nelle piazze e nelle vie o recandosi nel loro Comune o Centro Civico. 
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mercoledì, 16 maggio 2007
Alto Adige 16 MAGGIO 2007
Aeroporto di San Giacomo

Aeroporto 1 / Quello
che non si dice


 Interessante, dal punto di vista dell’uso della comunicazione, quanto sta avvenendo da mesi attorno alla questione aeroporto ovvero “come manipolare l’opinione pubblica”. Efficace e martellante secondo la teorizzazione che se dici qualcosa goccia a goccia è più facile farla passare. L’annuncio della notizia trasforma un’idea in un fatto.
 Qualcuno ha detto “quelli quando hanno deciso qualcosa passano anche sopra ai cadaveri”! (il riferimento è ai potenti soggetti economici che stanno sostenendo l’ampliamento e ai politici che rappresentano i loro interessi). Ed è così che immagino che finirà la farsa della mediazione e del confronto con buona pace di tutti perché è evidente che anche l’auspicato referendum servirà al massimo a ritardarne i lavori.
 Basterà, in sostanza, una significativa azione promozionale centrata sui vantaggi turistici per convincere della necessità dell’opera e forse anche un accenno progressista alla modernità costituirà un buon argomento.
 Ciò che sgomenta sono comunque le tesi: da “l’aeroporto non inquina” a “il numero dei decibel e inferiore a quello dei camion e soprattutto dei treni merci”, se poi aggiungiamo che “l’hangar è una necessità” (è già in costruzione per chi non lo sapesse) e che “finalmente i bolzanini potranno andare in ferie da Bolzano”, il giochetto è fatto. Non dobbiamo essere illusi è evidente che l’economia non è al servizio della collettività ma la collettività pienamente asservita all’economia.
 Bene, considero che la valutazione d’impatto, la salute dei cittadini siano aspetti del tutto secondari e fondamentalmente irrilevanti. Azzardo gli esiti della mediazione: “L’aeroporto certamente apporterà un contributo in termini d’emissione di gas tuttavia limitata; in parte potrà risentire la popolazione che vive nei pressi ma sarà possibile attraverso alcuni accorgimenti limitare i danni, fra questi l’utilizzo di moderni aeroveicoli in grado di limitare sia l’emissione dei gas stessi che la rumorosità”.
 E ancora diranno: “Occorre, altresì pensare che la vicinanza dell’aeroporto ridurrà l’utilizzo dei veicoli che attualmente, per fruire dei voli, attraversano parte della provincia per recarsi a Monaco o Verona” (mica ti dicono che anche dal Trentino si muoveranno in macchina per prendere l’aereo). “Indubbiamente l’aumento dei voli determinerà un rientro del deficit e soprattutto l’economia nel suo insieme ne trarrà beneficio” (più posti di lavoro per la popolazione e bla bla bla...) quindi: si faccia.
 Ora ciò che non dicono e su questo mentono, spudoratamente mentono, sono le prospettive quando crei un impianto lo vuoi sfruttare al massimo e oggi dici 10 aerei in media il giorno e domani diventano 30; ciò che non dicono è che presumibilmente vi sarà un interesse anche per il trasporto delle merci, ciò che non dicono è che hanno già deciso ma... Bolzano è una bella città, e anche i suoi vicini paesini, peccato che sia in una conca. Buona sgasata a tutti.

Marina Ferrari LAIVES

Aeroporto 2 / Questa
non è democrazia


 Molti di noi sono contrari all’aeroporto! Chiediamo più democrazia e coinvolgimento nelle grandi decisioni politiche. Quotidianamente contribuiamo però con i nostri soldi, contro la nostra volontà e quindi in maniera molto “democratica” al mantenimento di quest’infrastruttura deficitaria. E’ molto semplice no?
 A questa situazione d’impotenza e all’opinione purtroppo molto diffusa nella nostra Provincia che il grande Luis ha in sostanza già deciso, possiamo ancora dare, tutti uniti, un bel colpo di timone. Qui ci sono in gioco la salute di tutti gli Altoatesini (!) e lo sperpero dei nostri soldi.
 Alternative? Continuiamo a dare il nostro contributo “volontario”, teniamoci i voli di linea, ne riceveremo molti di più, ovviamente tanti nuovi voli charter (altrimenti la nostra economia va a rotoli) e, prossimamente, forse anche una “Fly-Trans” per il trasporto merci in tutta Europa, perché una flotta di camion per il trasporto su strada esiste già. In questo modo si potrebbero trasportare merci in tempo reale ed in modo razionale! Poco importa se il pedaggio autostradale aumenta, tanto la benzina per i voli non è tassata! A proposito, avete mai sentito parlare tanto di classi EURO degli aeroplani e di quali porcherie ci “gocciolano” sulle nostre teste? Mi chiedo, se noi Altoatesini “ribelli e contrari” siamo veramente un gruppo di poveri “montanari” solo perché non vogliamo l’aeroporto e ci battiamo per la tutela dell’ambiente e la nostra sacrosanta salute?

Oskar Gardener LAIVES
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mercoledì, 16 maggio 2007
Alto Adige16 MAGGIO 2007
«Ampliare l’aeroporto»
Forza Italia: ha ragione Brandstätter su hangar e allungamento della pista
 BOLZANO. Forza Italia è favorevole al potenziamento dell’aeroporto di San Giacomo: “un’opera incompiuta che, ovviamente, non può funzionare come se fosse stata completata”. Gli “azzurri”, che con le parole della coordinatrice regionale Michaela Biancofiore, sono da sempre, “dalla parte di chi vuole il progresso non solo economico ma anche sociale della provincia”, condividono e sostengono le affermazioni di Gerhard Brandstätter, componente del consiglio di amministrazione dell’Alpen Air, controllante dell’Air Alps, per il quale inse l’aeroporto si completasse con le indispensabili infrastrutture - ad esempio, gli hangar e l’allungamento della pista - quei disservizi scomparirebbero e “l’utilizzo reso possibile di aerei più grandi farebbe automaticamente abbassare il prezzo del viaggio”. «La voce di Brandstätter si armonizza e fa da contrappunto espressivo a quella del presidente dell’Assoimprenditori Oberrauch che volle emblematicamente effettuare la prima riunione del 2007 della sua associazione, parlando dalla scaletta di un aereo per sottolineare la colpevole incompletezza di un aeroporto che, insieme alle altre negatività causate dalla finanziaria di Prodi, rendeva quasi “eroica” ogni lungimirante iniziativa economico-commerciale», prosegue in una nota Forza Italia. Per quest’ultimo partito “la soluzione non è acquisire gli hangar dell’esercito che, al contrario, servono anche per la sicurezza dello scalo, bensì acquisire i terreni verso San Giacomo ed espandere la zona aeroportuale di rullaggio”. “E’ finalmente ora di capire che i nostri imprenditori non possono competere su un mercato ormai globalizzato con le mani legate dalla passività di una classe politico-amministrativa che si fa fortemente condizionare da gruppi che campano politicamente sulla costante e irrazionale negazione di tutto ciò che può far progredire le società”, così Forza Italia.
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martedì, 15 maggio 2007
Alto Adige 15 MAGGIO 2007
Baumgartner (Abd) difende la compagnia aerea
«Air Alps è affidabile Serve l’ampliamento»

 BOLZANO. «Sarebbe ora di far capire che l’aeroporto con i ritardi dell’Air Alps non c’entra nulla. Ma allo stesso tempo bisogna dire che, nonostante le continue polemiche, Air Alps è una delle compagnie aeree più affidabili: non lo diciamo noi, lo dicono i dati ufficiali». Attraverso il presidente Thomas Baumgartner, l’Abd replica per l’ennesima volta alle critiche piovute addosso all’aeroporto a causa dell’odissea vissuta dai 28 passeggeri che per completare il viaggio tra Roma e Bolzano hanno impiegato ben 15 ore.
 Baumgartner non vuole entrare nel merito del megaritardo dell’altro giorno («problemi tecnici possono capitare sempre»), ma ci tiene a ribadire i dati sull’affidabilità della compagnia aerea: «Nel mese di aprile - afferma il presidente dell’Abd - sono stati cancellati solo l’1,19% dei voli. Parliamo di tre voli, non di più. Una percentuale che è tra le più basse d’Europa, la media internazionale è del 4%».
 Eppure i ritardi Air Alps si sommano... «Forse perché fanno più notizia. Con gli aerei è così, non si potrà mai raggiungere il 100% di puntualità». Secondo Baumgartner, però, la situazione potrebbe essere migliorata: «Ha ragione Brandstätter quando chiede l’hangar all’aeroporto. Nel nostro business plan è previsto, ci permetterebbe di effettuare i lavori di manutenzione direttamente a Bolzano e questo sarebbe già un grosso passo in avanti». Il presidente dell’Abd dà ragione anche a Walter Meister, che aveva invocato una maggiore concorrenza tra compagnie aeree per migliorare il servizio: «Un ragionamento giustissimo. Anche in questo caso però il problema è l’inadeguatezza dell’attuale struttura. Con una pista di atterraggio così corta, possono operare solo aerei di piccole dimensioni ed in questo momento Air Alps è l’unica compagnia che ha a disposizione questi tipi di velivoli. Se potessimo allungare la pista come chiediamo da tempo, Bolzano si aprirebbe a nuove compagnie».
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martedì, 15 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige 2007-05-15

Passa il decreto in commissione consiliare. Pasquali: come fanno i piloti a riconoscere le zone naturalistiche?

« Omnibus » ambientale, scontro sui voli sopra i biotopi

BOLZANO — Nella giornata in cui — fatto già prefigurato tempo fa — l'Alpenverein si conferma come parte integrante del fronte ambientalista contro l'ampliamento dell'aeroporto, proprio sui voli sopra i biotopi dell'Alto Adige si scatena la bagarre nella commissione consiliare competente dove ieri si è approvata la legge Omnibus.
La suddetta proposta è passata con tre voti a favore e due astensioni, nella seconda Commissione legislativa. Il gruppo di lavoro era da tempo impegnato nell'analisi dei tanti temi ecologici di quello che è conosciuto come « ddl 115/ 07 » , ovvero « Modifiche di leggi provinciali in vari settori » , presentato dalla Giunta provinciale su proposta diretta del presidente dell'esecutivo Luis Durnwalder.
Presieduti da Rosa Thaler Zelger, i lavori della Commissione legislativa del consiglio provinciale sono stati particolarmente animati.
Sulla cosiddetta « Omnibus » si sono espressi positivamente la stessa Thaler Zelger ( Volkspartei) e i colleghi di partito Seppl Lamprecht e Martha Stocker, mentre si sono astenuti Pius Leitner ( Freiheitlichen) e Alberto Pasquali ( Forza Italia).
Dopo che la scorsa settimana aveva approvato i primi 20 articoli, la Commissione ha esaminato questo pomeriggio i restanti 15, che riguardanoappunto temi ambientali, tra l'altro la gestione dei rifiuti, la tutela del paesaggio, le attività di volo a motore, la qualità dell'aria, il recepimento di normative comunitarie in campo agricolo, gli appalti, il patrimonio, la tutela dei consumatori.
« L'articolo sui voli a motore — riferisce la presidente Thaler Zelger — è stato tra i più discussi, tanto che la prima parte non è stata approvata » .
Proprio questo articolo è definito dal consigliere Pasquali « un attentato alla libertà, perché prevede molti divieti, tra cui quello di superare i 1.600 metri e quello di sorvolare parchi naturali e biotopi: come è possibile per un pilota conoscere tutti i biotopi dell'AltoAdige? Inoltre, vieta di praticare l'eliski, e questo potrebbe pregiudicare l'organizzazione di importanti gare internazionali nella nostra provincia.
Infine, le sanzioni sono troppo pesanti » . Pasquali esprime inoltre delle riserve sul « metodo Omnibus » , che « richiede di essere tuttologi » . Analoga critica viene dal consigliere Leitner, secondo cui « questa legge riguarda le competenze di ben 11 assessori. I testi Omnibus sono diventati cosi lunghi ed articolati, da non essere più gestibili » . Il capogruppo dei Freiheitlichen ha annunciato la presentazione di una relazione diminoranza.
Il ddl « Omnibus » può ora approdare all'esame definitivo, quello dell'aula consiliare. A. S. 
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lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
Compagnie aeree «Con più concorrenza un servizio migliore»
 BOLZANO. Una sola compagnia aerea per un aeroporto intero è troppo poco, anche se l’aeroporto è di dimensioni ridotte come quello di Bolzano. Ne è convinto Walter Meister, presidente degli albergatori altoatesini. «Certo che sarebbe positivo se ci fossero più compagnie aeree, ma il problema è che senza ampliamento non possono operare su Bolzano gli aerei da 70 e più posti e quindi molte compagnie aeree restano automaticamente escluse». Un peccato, secondo l’Hgv, anche perché ogni problema di Air Alps finisce inevitabilmente per diventare un problema dell’aeroporto. «In questo modo - continua Meister - gli oppositori dell’ampliamento rafforzano la loro posizione. Un bel problema, perché la pista più lunga è vitale per l’aeroporto e per tutta l’economia. Basta sentire i nostri ospiti, per loro arrivare a Bolzano in aeroporto sarebbe molto più comodo».
 Meister non mette in croce Air Alps («non voglio fare l’avvocato del diavolo, ma se i loro dati sono veri allora la compagna è abbastanza affidabile») e punta il dito anche su altre inefficienze: «Quello che è successo l’altro giorno è un caso limite, e poi non si dice mai quello che accade in altri aeroporti, ad esempio Monaco o Milano. Oppure i ritardi dei treni, con tutto quello che ci investiamo». Gli investimenti, già. Per i lavori di ampliamento servirebbero 25 milioni: «Non sono poi così tanti - dice il presidente dell’Hgv - se pensiamo che ogni anno spendiamo 70 milioni per le piste ciclabili. Eppure chi è contro l’aeroporto riesce a far credere alla gente che l’ampliamento porterebbe solo inquinamento e costi alti. Ma queste sono tutte invenzioni».
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lunedì, 14 maggio 2007
Alto Adige 14 MAGGIO 2007
«Due hangar a Bolzano e si evitano i ritardi»
Brandstätter (Alpen Air): ciò che è successo dimostra che l’aeroporto va adeguato
Intanto si attende la fine del giro di consultazioni del mediatore: poi la Provincia deciderà se ampliare lo scalo
 BOLZANO. «Per chi capita, ovviamente, è un’enorme scocciatura. Però bisogna anche dire che quando un aereo dell’Air Alps ha un problema, scoppia il finimondo. E questo fa gioco al partito di chi vorrebbe chiudere l’aeroporto. Non so cosa sia successo, ma i disguidi succedono a tutti. La compagnia comunque è tra le migliori per puntualità». L’avvocato Gerhard Brandstätter, che siede nel cda dell’Alpen Air la società che controlla Air Alps, cerca di smorzare i toni della polemica, dopo che una tempesta di critiche si è abbattuta sulla compagnia per l’ultimo volo di venerdì sera da Roma.
 Partito dalla capitale alle 21.30 era atteso a Bolzano per le 22.40; in realtà i passeggeri sono arrivati a casa alle 13.40 di sabato e non in aereo ma con un pullmino da Verona. Un incubo durato 15 ore che dà fiato ai contestatori.
 Proprio adesso che il mediatore, incaricato dal presidente della Provincia Durnwalder di parlare con la popolazione, le categorie e le associazioni, sta finendo le consultazioni e la Provincia deve decidere sull’ampliamento della struttura.
 «E invece - auspica Brandstätter - dovrebbe essere esattamente il contrario: se si verificano certi disguidi, in parte sono dovuti a fattori non sempre prevedibili, ma in parte sono causati dalla mancanza di infrastrutture nello scalo bolzanino. Non ci sono gli hangar e i velivoli di Air Alps, la sera, devono rientrare a Innsbruck. Questo ha un duplice costo: circa 3-400 mila euro che pesano sul bilancio della società, e ambientale perché bisogna fare più voli. Al mattino poi i velivoli devono effettuare i controlli di routine, ma Tyrolean ha la precedenza: ciò significa che se ci sono ritardi, si ripercuotono sulla tabella di volo di Air Alps. Se si potesse invece tenere due aerei qui, tutto ciò si potrebbe evitare. Per questo chiediamo non l’ampliamento ma l’adeguamento dell’aeroporto. Spero che alla fine vinca il buonsenso».
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domenica, 13 maggio 2007

Alto Adige 13 MAGGIO 2007

Odissea AirAlps

Venerdì il volo è stato cancellato a causa di un guasto tecnico rilevato dopo l’imbarco
Roma - Bolzano con 15 ore di ritardo
eri a Verona i 28 passeggeri non hanno trovato il pullman promesso per rientrare
I Dopo il no dei tassisti del Catullo il rientro su minibus di fortuna «Così l’aeroporto è inutile»

 BOLZANO. L’odissea dei 28 passeggeri del volo Air Alps AZ7280, che da Roma doveva arrivare a Bolzano alle 22.30 di venerdì, si è conclusa ieri pomeriggio con il ritorno in pullmino - alle 13.40 - all’aeroporto Baracca di San Giacomo, con un ritardo complessivo superiore alle 15 ore. Su quel volo c’erano sindacalisti, manager, dirigenti pubblici e ristoratori, tutti inviperiti per la scarsa attenzione dimostrata nei loro confronti. «Ci hanno lasciato in balia di noi stessi - sbotta il sindacalista bolzanino della Uil Danilo Tomasini - e non ci hanno certo reso un buon servizio. Se non ci fossimo prodigati per la necessità di rientrare in fretta e furia per precedenti impegni di lavoro saremmo ancora lì ad aspettare».
 L’odissea dei 28 passeggeri, in gran parte altoatesini di ritorno da un’intensa giornata di lavoro trascorsa nella capitale, è iniziata alle 21 di venerdì. Dopo il rituale check-in i bolzanini si sono imbarcati ed il loro pensiero era rivolto, probabilmente, al meritato riposo sul divano di casa. Orari alla mano sarebbero dovuti atterrare, infatti, alle 22.30.
 «Eravamo già in pista - racconta Tomasini - quando il pilota ci ha comunicato che dovevamo scendere a causa di un’avaria al motore».
 A differenza di altre occasioni non è stato possibile imbarcare i viaggiatori già in serata su un altro volo. E così il gruppo è rimasto a terra ed è stato accompagnato con il pullman in hotel per la notte. «Siamo stati alloggiati - continua Tomasini - all’Hotel Hilton e sulla sistemazione non abbiamo avuto nulla da eccepire. I problemi sono sorti dopo, nella mattinata di sabato».
 Il programma prevedeva, alle 9.30, la partenza di un volo per Verona e da lì il viaggio in pullman - per tutti i 28 passeggeri - fino a Bolzano.
 «Siamo partiti alle 9.35 e arrivati alle 10.40 nella città scaligera».
 In considerazione dei disagi sopportati la sera precedente i passeggeri si aspettavano un paio di hostess di Air Alps ad attenderli e soprattutto la messa a disposizione di un pullman per fare ritorno a Bolzano nel più breve tempo possibile. «Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con un’altra brutta sorpresa: non c’era nessuno ad attenderci e nessuno era al corrente del nostro arrivo».
 Ad alcuni passeggeri ha iniziato a ribollire il sangue nelle vene e coloro che erano di fretta hanno dovuto optare per soluzioni alternative. Sedici dei 28 passeggeri, in mancanza di informazioni e assistenza, hanno preso una macchina a noleggio o si sono fatti venire a prendere. Gli altri, invece, hanno iniziato a darsi da fare per procacciarsi un passaggio per tornare a Bolzano.
 «Abbiamo chiamato sia l’aeroporto di Bolzano che l’Air Alps ad Innsbruck. Le risposte sono state vaghe e ciò ci ha spazientito. Ci è stato detto di chiedere ad alcuni tassisti, ma il tentativo è andato a vuoto. Ci hanno spiegato di attendere, da tempo, i rimborsi da un’altra compagnia e si sono defilati».
 Air Alps, a quel punto, si è attivata da Innsbruck ed ha promesso l’arrivo di due pullmini Mercedes da 7 posti. I due pulmini sono arrivati poco prima di mezzogiorno e per i 12 passeggeri rimasti è stata una sorta di liberazione. I due autisti hanno pigiato sull’acceleratore: alle 13.30 è arrivato il primo e alle 13.40 il secondo. I passeggeri, quasi tutti uomini, sono usciti con la barba lunga, stizziti e con la ferma intenzione di sporgere reclamo. All’accettazione, in aeroporto, la signorina interpellata è stata gentile e con un sorriso di circostanza ha messo loro a disposizione i prestampati per ricostruire quelle 15 ore di disagio. Bruno Salin, direttore dell’Agenzia del demanio, ironizza. «Più che sull’ampliamento dell’aeroporto bisognerebbe cercare di concentrarsi sulla riduzione dei tempi e dei costi dei voli».
 Peter Castelforte, gestore di Castel Rundegg, non usa mezzi termini. «Vado nella capitale 7/8 volte l’anno e solitamente prendevo l’aereo da Verona. Non ho mai avuto un problema. Questa volta ho scelto Bolzano perchè era più comodo. Visti i risultati tornerò all’antico».
 L’osteopata francese Alain Jourcin ha una gran fretta. «Ho un appuntamento di lavoro alle 14 e devo muovermi. Chiamo un taxi, forse arrivo in tempo. Il volo? Non ci sono parole». Un altro passeggero, che preferisce l’anonimato, sbotta. «L’aeroporto così non serve a nessuno. Devono ampliarlo o chiuderlo».

IL DIRETTORE
«È pubblicità negativa per lo scalo»
 BOLZANO. Mirko Kopfsguter, direttore dell’aeroporto, è dispiaciuto soprattutto per la pubblicità negativa che ricadrà inevitabilmente sullo scalo bolzanino. «Noi dobbiamo far funzionare l’aeroporto, che è un’infrastruttura, e non le linee aeree. Se i passeggeri restano a terra a Verona possiamo fare ben poco, è compito di Air Alps intervenire. Certo, episodi come questo vanno a danno della qualità complessiva del servizio».
 Come si può uscire da questa situazione? «Allungando la pista».
 E cosa cambierebbe, concretamente, per i passeggeri? «L’allungamento della pista è condizione essenziale per l’arrivo di altre compagnie. Più compagnie significa più concorrenza ed un aumento della qualità media del servizio». Stupito dalla rabbia dei passeggeri? «No, la comprendo e mi auguro che in futuro ci siano più voli e quindi più alternative da Roma per Bolzano».

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domenica, 13 maggio 2007
Alto Adige 13 MAGGIO 2007

  Odissea  con AirAlps

Bruno Salin, direttore dell’Agenzia del demanio, è stato tra i primi a raggiungere ...

 Bruno Salin, direttore dell’Agenzia del demanio, è stato tra i primi a raggiungere il banco dell’accettazione per sporgere reclamo. «Più che sull’allungamento della pista sarebbe utile concentrarsi sulla puntualità dei voli. Il ritardo è stato eccessivo, ma a mancare è stata l’assistenza a terra. Serve più organizzazione».
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domenica, 13 maggio 2007
Alto Adige 13 MAGGIO 2007
 Odissea  con AirAlps

Danilo Tomasini, sindacalista della Uil, è rimasto deluso dalla scarsa assistenza a Verona. «Ringrazio ...

 Danilo Tomasini, sindacalista della Uil, è rimasto deluso dalla scarsa assistenza a Verona. «Ringrazio Air Alps per aver individuato per tempo il guasto, ma ciò che è successo sabato ha dell’incredibile. Siamo stati dimenticati al Catullo. Quando si pagano prezzi fuori mercato - 468 euro - per una tratta così breve non deve accadere».
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sabato, 12 maggio 2007
Corriere dell'Alto Adige 2007-05-12

REFERENDUM

Aeroporto, no di Unitalia

BOLZANO — Unitalia si salda al fronte ambientalista che si batte contro l'ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo. « Voglio ribadire — scrive il consigliere comunale Luigi Schiatti — la contrarietà al prolungamento della pista verso sud.
In questo senso ho inteso offrire un contributo concreto comitato civico promotore dell'iniziativa referendaria su base provinciale, offrendo il massimo supporto possibile per la raccolta delle firme e dando piena disponibilità alla certificazione in qualità di consigliere comunale di Bolzano » .
Sabato 26 maggio Schiatti sarà presso i banchi di raccolta delle firme attivati dal comitato.

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sabato, 12 maggio 2007
Alto Adige 12 MAGGIO 2007
Gruppo di bolzanini bloccati a Roma ieri sera
L’aereo resta a terra Notte in hotel per 28

 BOLZANO. E’ successo di nuovo, un aereo Air Alps è rimasto a terra ieri sera prima di iniziare il volo Roma-Bolzano. «Avaria al motore», hanno spiegato le hostess a 28 infuriati passeggeri. A differenza di altri casi d’emeregnza, non è stato possibile imbarcare i viaggiatori in serata su un altro volo. E così il gruppo è rimasto a terra, accompagnato in pullman in hotel per passare la notte.
 «Siamo molto arrabbiati, tutti molto arrabbiati», fa sapere Danilo Tommasini, sindacalista della Uil-Post, che si è improvvisato portavoce dei compagni di sventura, «Alcuni di noi avevano impegni, restare a Roma è un problema e il rientro a Bolzano non si annuncia semplice. Ci metteremo diverse ore». L’agenda per oggi prevede alle 9.30 la partenza di un volo per Verona e da lì viaggio in pullman fino a Bolzano.
 Il guasto al motore è stato scoperto quando era già stato effettuato l’imbarco. Fino a quel momento era andato tutto bene. Imbarco bagagli, controllo biglietti e tutti in aereo. Una volta imbarcati però non è successo nulla. «C’è un problema al motore» è stato l’annuncio. L’11 aprile paura durante il volo Bolzano-Roma. Per un problema a uno dei motori l’aereo è rientrato in aeroporto poco dopo il decollo.
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venerdì, 11 maggio 2007

Alto Adige11 MAGGIO 2007
di Marco Rizza
Settecento firme contro l’aeroporto
Riunione delle «civiche» della Bassa «La gente adesso sa e si fa sentire»

 CALDARO. Settecento firme in una sola mattina: è quanto hanno raccolto le liste civiche della Bassa Atesina nella giornata di mobilitazione a favore del referendum contro l’ampliamento dell’aeroporto. L’exploit è stato esaminato nel corso dell’ultima riunione del coordinamento delle liste. Ribadite anche le perplessità sull’impianto di combustione dei fanghi. Per quanto riguarda Caldaro, si chiede che l’ex polveriera venga interamente destinata a biotopo.
 Nella sala consiliare di Caldaro si sono riuniti gli esponenti delle liste civiche di Aldino, Ora, Bronzolo, Appiano, Egna, Termeno e Caldaro. Paesi, amministrazioni e territori diversi ma con molti problemi in comune. Uno di questi è senz’altro l’ampliamento dell’aeroporto di San Giacomo. L’opposizione al progetto infatti accomuna tutte le liste ma, dicono i loro rappresentanti, «si tratta di un sentimento molto diffuso anche tra la popolazione». Un esempio sono le 700 firme a sostegno del referendum contro il progetto (e per la modifica della legge provinciale sulla democrazia diretta) raccolte in Bassa Atesina in una sola mattina. «La popolazione è sensibile, interessata e anche ben informata», raccontano gli esponenti delle civiche, che giudicano «positivo» il traguardo delle 700 firme («ma l’impegno - dicono - proseguirà»). Qualche ostacolo invece nel processo di mediazione: «È difficile che gli avversari del progetto riescano a fare sentire la propria voce».
 È stato inoltre analizzato il proposito dell’amministrazione provinciale - in concerto con il comune di Caldaro - di voler destinare parte dell’ex zona militare - la polveriera a sud del lago - a verde agricolo in cambio di altrettante zone agricole locate oggi nell’esistente biotopo. Le civiche auspicano che l’eventuale zona acquisita sia destinata interamente a biotopo in forma di prato selvaggio, «trattandosi dell’unico prato residuo nel distretto». Dovrebbe essere destinata a verde agricolo «solo l’area necessaria a compensare l’abbandono volontario dei fondi agricoli nel biotopo esistente».
 Si è discusso anche dell’impianto termovalorizzatore con incenerimento dei fanghi che dovrebbe essere realizzato in Bassa Atesina. Le liste civiche esprimono in merito molto scetticismo soprattutto sul procedimento tecnico-amministrativo intrapreso fino ad oggi.
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mercoledì, 09 maggio 2007

  Alto Adige 09 MAGGIO 2007
«A TERRA» IL SENATORE PINZGER
Volo per Roma bloccato a Innsbruck, Air Alps in ritardo

 BOLZANO. Nuovi disagi per i clienti Air Alps. Ieri a subire le conseguenze per un forte ritardo del volo da Bolzano a Roma è stato, tra gli altri, il senatore della Svp Manfred Pinzger. «Come sempre quando devo essere a Roma in mattinata, ho preso l’aereo delle 6.45. Una volta in aeroporto, però, ci sono stati una serie di annunci di ritardi. Alla fine - racconta - siamo partiti soltanto alle 10.30 arrivando a Roma verso mezzogiorno. Il ritardo può capitare, ma se ci avessero informato subito che non si sarebbe potuto partire prima delle 10.30, allora avremmo potuto partire da Verona. Così invece ho perso tutta la mattinata e come me gli altri passeggeri. L’aereo era pieno, anche perché il collegamento con Roma funziona bene. Peccato per i disagi, la spiegazione che ci è stata data è che l’aereo non poteva decollare da Innsbruck». A causa della mancanza di un hangar a Bolzano, i voli Air Alps la mattina devono infatti sempre arrivare dal Tirolo.
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martedì, 08 maggio 2007

Alto Adige 08 MAGGIO 2007
Il trasloco
Aves Altair, Holzmann chiede lumi
 BOLZANO. Il deputato di Alleanza Nazionale Giorgio Holzmann in una interrogazione al ministro della difesa, chiede di sapere se è ipotizzabile un trasferimento del reparto dell’aviazione Aves Altair e in caso affermativo di conoscerne le ragioni ed i tempi presunti. In passato il trasferimento del Reggimento Elicotteri “Aves Altair” di Bolzano presso la base di Venaria Reale a Torino era stato accantonato in quanto tale base non era ancora predisposta per accogliere il reparto e necessitava di lavori piuttosto onerosi. «Inoltre il reggimento “Aves Altair” poteva contare a Bolzano su una base perfettamente efficiente ed in gran parte ristrutturata», afferma Holzmann. «La soppressione della base di Bolzano determinerebbe un vuoto da Torino a Casarsa e quindi sguarnirebbe il tratto più importante e più ampio dell’arco alpino. E’ ipotizzabile che con il trasferimento del reparto Aves Altair anche il reggimento “Monte Cervino” sarà costretto al trasferimento. La perdita di questi due reparti comporterebbe il trasferimento di circa 1.000 militari e delle relative famiglie, con un gravissimo danno per la consistenza della comunità di lingua italiana di Bolzano», conclude Holzmann.
 Sullo stesso argomento anche la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore ha annunciato un’interrogazione nella quale chiede chiarimenti sull’ipotesi, definita “incomprensibile”, di un trasferimento da Bolzano del Reggimento “Aves Altair”.
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martedì, 08 maggio 2007

Alto Adige08 MAGGIO 2007
Aeroporto, nuove polemiche
Sono già state raccolte 7000 firme per il referendum
 BOLZANO. Si fa sempre più infuocata la discussione attorno all’ampliamento dell’aeroporto. Mentre il processo di mediazione dovrebbe ormai andare verso la fase di conclusione, le parti sembrano essere ancora distanti come e più di prima. Continua infatti lo scontro a distanza tra gli ambientalisti e l’Abd (la società che gestisce lo scalo bolzanino): ad iniziare era stata l’associazione Bassa Atesina Vivibile presentando un dossier sull’inquinamento aggiuntivo che avrebbe creato l’allargamento dell’aeroporto. Pochi giorni fa è arrivata la replica dell’aeroporto: «Dati sballati, non ci sarà inquinamento aggiuntivo», avevano spiegato i responsabili dell’Abd. Ora la nuova puntata, con il Dachverband, l’associazione che raccoglie le associazioni ambientaliste, che torna all’attacco: «Siamo davvero sorpresi di come si stia muovendo l’Abd - dice il presidente Roman Zanon - visto che stanno cercando di mettere in dubbio dei dati assolutamente verificabili e addirittura contraddicono il loro stesso masterplan». Il Dachverband chiede «dati oggettivi, sui quali poter finalmente ragionare». Dati che dovrebbero arrivare a breve, visto che proprio durante la mediazione è stato dato il via libera alla consulenza di un esperto esterno.
 Dall’altra parte si fanno invece sentire l’associazione dei liberi professionisti attraverso il proprio presidente Markus Kuntner: «La nostra provincia - spiega - continua ad aumentare il proprio peso economico. Anche per noi liberi professionisti la posizione geografica di Bolzano è decisiva e ci permette di fare da intermediari tra l’area italiana e quella mitteleuropea. Ma se vogliamo continuare su questa strada e mantenere la nostra competitività a livello internazionale, è fondamentale che si migliori la raggiungibilità di questa provincia e si aumenti la mobilità. Per questo siamo convinti che un aeroporto che si possa collegare meglio con i grandi scali internazionali sia di fondamentale importanza e possa dare nuovi impulsi alla nostra economia. Con un aeroporto più grande ci sarebbero vantaggi per il turismo, si migliorerebbe il sistema infrastrutturale della provincia e si aumenterebbero i posti di lavoro. Il progetto è troppo importante per essere affrontato in maniera così emozionale».
 Tra tante polemiche, continua a raccogliere adesioni l’iniziativa referendaria sull’ampliamento dell’aeroporto. «Abbiamo raccolto già oltre la metà delle 13 mila firme richieste dalla legge provinciale - spiega il coordinatore dell’Iniziativa per più democrazia Stephan Lausch - ma ci sarà ancora bisogno di uno sforzo notevole per raggiungere questa soglia nelle cinque settimane di tempo che ci restano. Siamo comunque convinti che riusciremo a raggiungere l’obiettivo». Sabato e domenica sarà organizzato un “fine settimana di raccolta firme”, con numerosi tavoli allestite nelle piazze dei singoli Comuni. «A Bolzano - aggiunge Lausch - i cittadini hanno anche la possibilità di firmare per il referendum in qualsiasi centro civico».
 Il referendum sull’aeroporto non riguarda direttamente l’ampliamento dello stesso (non sarebbe ammissibile, visto che si tratta di una struttura di interesse statale), ma la riduzione del traffico aereo. I promotori entro il 10 giugno dovranno riuscire a raccogliere le 13 mila firme necessarie. Se tutto andrà come si augurano, il referendum si potrebbe tenere nel 2009 (prima non è più possibile a causa delle elezioni provinciali del 2008). Accanto alla raccolta firme per il referendum sull’aeroporto, è stata promossa anche quella per un ulteriore quesito referendario che riguarda la democrazia diretta e prevede una serie di misure per aumentare la partecipazione della popolazione alle decisioni politiche. (mi.m.)
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martedì, 08 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO -
2007-05-08

DEMOCRAZIA DIRETTA

Referendum aeroporto Difficoltà per le firme

BOLZANO — A metà strada del periodo utile per la raccolta firme a sostegno dei referendum per la legge sulla democrazia diretta e contro l'ampliamento dell'aeroporto di Bolzano sono state raccolte poco più della metà delle 13mila firme richieste. « Soprattutto fra i cittadini di lingua italiana — dice una nota dei promotori — la raccolta è faticosa dato che scarseggia l'informazione. Più attenzione si riscontra in periferia, ma urgono altri sforzi per raggiungere fra 5 settimane circa la soglia delle 13mila firme » .

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domenica, 06 maggio 2007

Alto Adige 06 MAGGIO 2007
BIANCOFIORE
Reparti volo, «Durni vuole cacciarli»

 BOLZANO. Lunedì sarà presentata alla Camera una interrogazione sull’annunciato spostamento, sollecitato da Durnwalder, dei reparti militari di volo, Aves-Altair, Finanza e carabinieri, da Bolzano ad un’altra città italiana.
 Lo rende noto l’onorevole Micaela Biancofiore, (Fi), che precisa: «Già durante il governo Berlusconi la Svp, incurante del disagio che avrebbe causato alle famiglie dei militari, sradicate dalle loro case - circa 600 persone di madrelingua italiana - aveva chiesto che il reggimento fosse spostato a Venaria, in provincia di Torino, dove peraltro non vi erano nemmeno gli hangar, col palese fine di pervenire alla progressiva smilitarizzazione italiana dell’Alto Adige non senza un palese significato simbolico avverso alla presenza dello Stato italiano. In questi ultimi giorni Durnwalder ha dato notizia di un colloquio avuto con il ministro della Difesa inerente il reiterato spostamento non solo dell’Aves Altair, ma anche degli altri reparti militari di volo, quindi di carabinieri e guardia di finanza, in un’altra regione d’Italia. Colloquio che, secondo i consueti toni di Durnwalder, sembrerebbe andato a buon fine». (da.pa)
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sabato, 05 maggio 2007

Corriere dell'Alto Adige  2007-05-05

L'Abd contesta gli ecologisti. Projekt Bozen: « Anche le loro analisi sono allarmanti »

Aeroporto, scontro sui dati dello smog

BOLZANO — L'Abd ha pubblicato un dossier in cui espone la sua confutazione rispetto ai dati relativi all'impatto ambientale resi noti dall'Alu, l'associazione lavoratori della Bassa Atesina che si è espressa contraria all'idea di ampliamento dell'aeroporto di San Giacomo alla luce di alcuni dati poco lieti per ciò che concerne l'inquinamento.
« È importante far capire ai cittadini che i dati dell'Alu sono sproporzionati e non corrispondono alla verità — afferma il presidente dell'Abd Thomas Baumgartner — Lo scalo di Bolzano c'è e va sfruttato al meglio. Non è assolutamente vero che l'ampliamento della pista e il conseguente aumento di voli producano un maggiore inquinamento. L'impatto ambientale è sicuramente maggiore ora, e viene creato dai passeggeri che non volano ed usano le automobili per raggiungere gli aeroporti di Verona o Innsbruck, aumentando così il traffico autostradale » .
Il direttore Abd Mirko Kopfsguter ci spiega come siano enormi le discrepanze tra i risultati dell'Alu e quelli dell'Abd: « Abbiamo preso in considerazione la tratta Bolzano Salorno pari a 26 chilometri.
Ebbene, i dati dell'Alu rilevano che per compiere questi 26 chilometri un aereo ad elica da 55 passeggeri consuma 500 litri di cherosene. Se venisse utilizzato un aereo più moderno si otterrebbe un risparmio notevole, poiché il consumo di cherosene sarebbe pari a 113 litri. Sempre l'Alu spiega che non è vero che l'utilizzo di aerei più grandi capaci di portare il doppio dei passeggeri comporta un consumo di cherosene tre volte maggiore » . Ma se da una parte si calcola che un aereo nel volo Bolzano Roma consuma 36 litri al minuto, l'Alu sostiene invece che siano ben 81.
« È sempre importante basarsi su dati relativi e mai su dati assoluti che sono difficilmente comprensibili — continua Josef Rottensteiner, segretario generale della camera di commercio — Voglio ricordare che le emissioni di anidride carbonica incidono del 0,4 per cento rispetto a quello che emettono i camion in autostrada, e dal 1 al 3 per cento sulle emissioni di tutti i veicoli in generale » .
Rudi Benedikter del Projekt Bozen non vede di buon occhio le illustrazioni dell'Abd: « Cercano di confutare i dati dell'Alu con i propri calcoli che sono tutt'altro che confortanti, oserei dire allarmanti. In virtù del proprio rapporto si evince un che l'ampliamento dell'aeroporto porterebbe ad un emissione di Co2 cinque volte più alto, confermando così la perizia dell'università di Vienna » . Ste. P. 
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sabato, 05 maggio 2007

Alto Adige 05 MAGGIO 2007
L’Abd all’attacco: non inquiniamo
«I camion sull’autostrada molto peggio degli aerei»
Critiche all’associazione Bassa Atesina Vivibile: «Ha diffuso dati falsi»
  MIRCO MARCHIODI


 BOLZANO. C’è ancora molto da fare per Gerhard Falk, il mediatore che sta cercando un compromesso tra chi vuole allargare l’aeroporto e chi invece vorrebbe chiuderlo. Pochi giorni fa l’Alu, associazione «Bassa Atesina Vivibile», ha presentato un suo dossier sull’inquinamento provocato dall’aeroporto in caso di ampliamento. «Verrebbero consumati 2,8 milioni di litri di carburante, quello che consumerebbero 322 mila Tir in più sull’autostrada», la denuncia dell’associazione. Ieri l’Abd è andata al contrattacco. Fornendo a sua volta un dossier di una quindicina di pagine in cui vengono smontati i numeri presentati dagli ambientalisti. Il risultato a cui arriva l’Abd è questo: «Consumo annuale di 765.100 litri, ovvero quello che si consuma in un anno facendo 97 viaggi giornalieri col camion da Bolzano a Salorno». La distanza tra le due posizioni è enorme, pensare che si possa ridurre nel corso delle poche settimane di mediazione che ancora restano (l’ultima riunione è fissata per fine maggio), sembra difficile, anche se il presidente dell’Abd Thomas Baumgartner si dice ottimista: «Se la Provincia si impegnerà a ridurre l’inquinamento prodotto da altre fonti, sono convinto che riusciremo a trovare un accordo».
 Torniamo ai dati sull’inquinamento presentati dal direttore dell’Abd Mirko Kopfsguter: «Secondo i manuali di volo, per i 26 chilometri tra Bolzano e Salorno un aereo ad elica da 50 posti consuma 90 litri di carburante al decollo e 23 per l’atterraggio, mentre un jet da 105 posti consuma rispettivamente 560 e 39 litri». Secondo gli ambientalisti, invece, il consumo per volo sarebbe pari a 500 litri per l’aereo ad elica e a 1.811 litri per il jet. «Dati sballati, sproporzionati e privi di qualsiasi riferimento alla realtà», commenta l’Abd.
 Con i dati sui consumi dell’Abd, ed ipotizzando 50% di voli di linea e 50% di voli charter, per arrivare a trasportare 346 mila passeggeri servirebbero 2.149 voli per un consumo complessivo di 765.100 litri. «Quello che consumano in un anno 97 camion che si muovono tra Bolzano e Salorno ogni giorno». Secondo l’Abd, non si tratterebbe di inquinamento aggiuntivo, «perché chi non parte da Bolzano non rinuncia all’aereo che andrebbe comunque a prendere a Verona o Innsbruck, inquinando con l’auto o con l’autobus».
 I dati corretti, secondo l’Abd, sono quelli forniti dall’agenzia provinciale per l’ambiente: «Gli esperti ci hanno detto che i movimenti aerei provocano soltanto lo 0,4% dell’inquinamento complessivo tra Bolzano e Salorno», afferma Kopfsguter. Ma le tesi dell’aeroporto difficilmente convinceranno gli scettici: già si preannunciano altre battaglie.
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venerdì, 04 maggio 2007
Alto Adige 04 MAGGIO 2007
«Fanno rumore quanto gli aerei, ma più a lungo»
Mediazione aeroporto Gli elicotteri nel mirino

 BOLZANO. Gli elicotteri sono più rumorosi degli aerei. Lo ha spiegato il direttore della ripartizione provinciale ambiente Walter Huber durante l’ultima riunione della mediazione sull’aeroporto. Sotto accusa è quindi finita la base militare dell’Ale-Altair.
 Huber ha spiegato che le misurazioni fatte nei pressi della pista hanno rilevato che il rumore prodotto da un aereo arriva a superare la soglia dei 90 decibel, «ma questo rumore - ha aggiunto - dopo pochi secondi scompare sovrastato dal rumore generale». Diversa la situazione per gli elicotteri: «Il rumore è simile a quello degli aerei, ma la durata è molto più lunga».
 Proprio per valutare meglio l’impatto dei voli militari sull’inquinamento acustico attorno all’aeroporto, nelle prossime settimane saranno forniti per la prima volta i dati relativi al numero dei voli, finora mai divulgati dall’Enav.
 Intanto è ancora polemica sul calcolo dei consumi dei velivoli. Da una parte c’è la stima dell’Abd, dall’altra quella degli ambientalisti. Stime molto distanti l’una dall’altra, tanto che ci si avvarrà della perizia elaborata da un esperto dell’università di Vienna.
 Restano infine ancora da approfondire alcune questioni giuridiche che riguardano l’aeroporto, ad esempio la normativa sulle attività di volo ed i relativi controlli, visto che in merito sono in vigore leggi provinciali, statali e internazionali.

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martedì, 01 maggio 2007
La mediazione sull'ampliamento dell'aeroporto e gli inquinamenti che vi stanno nei dintorni non è materia per pochi eletti.
Gli argomenti spesso sintetizzati in pochi “numeri” proposti dalla stampa provocano irritazione e confusione. Gli abitanti che subiscono gli inquinamenti hanno bisogno di chiarezza e possibilmente di certezze, cosa che non si sta verificando.
L'esperto di Wienna Joseph Michael Schoepf, credo, sarà ben accolto nella mediazione e potrà produrre i dati necessari per sostenere una tesi piuttosto che un'altra; i presenti potranno confrontarsi e verificare gli enunciati che verranno proposti.
Ancora non abbiamo potuto valutare lo studio dell'esperto. Appena ne verremo a conoscenza faremo le nostre valutazioni come tutti i partecipanti.
Lo faremo anche per il livello di inquinamento acustico: sul giornale si legge che l'ENAC nel suo rilevamento acustico annuale ha accertato una rumorosità “pari a zero”. L'ENAC e l'Abd non hanno mai fornito questi dati in mediazione e ci spieghino pure cosa significhi rumorosità “pari a zero” (16.574 passaggi aerei più una stima di 3000-3500 attività di elicotteri).
Va detto, per onor di cronaca, che l'argomento rumore (aeroportuale, ferroviario e trasporto su gomma) con le possibili rilevazioni verrà trattato solamente nella prossima seduta di mediazione del 2 Maggio.
Una riflessione va fatta sulla dichiarazione del dottor Luigi Minach, direttore dell'Agenzia dell'ambiente, che recita secondo il giornale: «L’inquinamento prodotto attualmente dall’aeroporto è irrilevante, mentre le fonti più pesanti restano senza ombra di dubbio il traffico stradale, autostrada compresa, e gli impianti di riscaldamento. Nella sua attuale frequenza di voli l’aeroporto non produce alcun effetto notevole», la riflessione è questa:
in futuro con aerei più grandi, con i nuovi insediamenti, con l'aumento del traffico quanto sarà l'inquinamento?
La sovrapposizione dei numerosi inquinamenti per le strutture presenti nel territorio: zona industriale, aeroporto, inceneritore, autostrada, strada statale, via Siemens, discarica Ischia Frizzi, guida sicura, pista go-kart, in prospettiva, saranno sempre irrilevanti?
Centro Attenzione Permanente San Giacomo
Lorenzo Merlini
* Pubblicato anche sull'Alto Adige del 3-5-2007

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martedì, 01 maggio 2007
Alto Adige 01 MAGGIO 2007
«L’Abd inquina poco»
L’Appa smentisce Benedikter: livelli molto più bassi di A22 e riscaldamento
 BOLZANO. «L’inquinamento prodotto attualmente dall’aeroporto è irrilevante, mentre le fonti più pesanti restano senza ombra di dubbio il traffico stradale, autostrada compresa, e gli impianti di riscaldamento». Parola di Luigi Minach, direttore dell’Agenzia per l’ambiente che ha formulato la sua diagnosi per conto della Provincia. «Nella sua attuale frequenza di voli l’aeroporto non produce alcun effetto notevole». E’ l’indiretta risposta all’ultima “bordata” contro il progetto (accolta con disappunto sia in Provincia, sia dalla società Abd in quanto ritenuta una violazione dell’impegno “fra gentiluomini” sulla riservatezza fino alla fine del confronto con il mediatore). Si tratta di uno studio commissionato da Rudi Benedikter di “Projekt Bozen”e dall’Heimatpflege, ad un esperto di Vienna, Joseph Michael Schoepf, secondo il quale l’ampliamento dell’aeroporto causerebbe un aumento del 400% dell’inquinamento.
 Secca la replica dell’Abd per bocca del presidente Thomas Baumgartner: «Poiché l’incidenza del traffico aereo sull’inquinamento dell’aria è pari a 0,40%, anche quadruplicando il dato, si arriverebbe ad una quota pari all’1,60%, un dato che parla da sé e che resta altresì ancora tutto da verificare». Si fa notare fra l’altro che il contestato allungamento di 400 metri della pista, temuto anche come potenziale richiamo perfino per Boeing 737, si ridurrebbe, al netto, ad appena 70 metri, risultato della differenza fra quanto dichiarato inagibile nella parte nord dalle nuove normative di sicurezza, e il nuovo tronco da costruire a sud, per arrivare ai regolamentari 1.470 metri originari. Nei ventilati 400 metri di allungamento infatti è compresa anche una striscia di “sicurezza” non agibile agli aerei, se non per emergenze.
 Ma c’è un altro dato significativo: il livello di inquinamento acustico rilevato annualmente dall’Enac. La rumorosità accertata all’aeroporto di San Giacomo è valutata “pari a zero”. Questo non significa regni un idilliaco silenzio, bensì che l’intensità del rumore è rilevabile solo entro l’area portuale, poiché all’esterno il livello sarebbe troppo basso per essere “captato”. Dal centro della pista fino a 30 metri di distanza, sulla destra e sulla sinistra, i decibel possono arrivare a quota 85 in decollo sui primi 300 metri, per scendere decisamente una volta che l’aereo ha preso l’abbrivio scendendo fino a 55-60 decibel, pari al rumore diurno in una zona di normale traffico. Un camion a 10 metri può arrivare a 90 decibel. (gi. an.)
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domenica, 29 aprile 2007
Corriere dell'Alto Adige  2007-04-29

Diffusi i dati elaborati dall'università di Vienna. Sullo studio è già polemica

« Ampliamento dell'aeroporto Emissioni del 400 per cento »

Benedikter: vogliono i Boeing. La Provincia smentisce
BOLZANO — Se l'aeroporto di Bolzano verrà ampliato come previsto dal Masterplan le emissioni inquinanti aumenteranno del 400 per cento mentre la concentrazione di anidride carbonica nell'aria sopra Bolzano aumenterà del 328 per cento. Ma soprattutto sulla nuova pista di 1470 metri potranno atterrare anche i Boeing 737 da 130 posti, anche se solo a « mezzo carico » . Queste le conclusioni a cui è giunto il professor Michael Schopf, esperto di trasporto aereo e docente all'istituto di studi sul traffico della Technische Universität di Vienna.


  Josef Michael Schopf   

La sua analisi, commissionata da Projekt Bozen e dall'Heimat p f l e g e V e r band, analizza le conseguenze che l'ampliamento dello scalo ed il conseguente aumento de l traffico aereo potranno avere sulla qualità dell'aria.
« È uno studio indipendente e — avverte Benedikter — vorrei che se ne parlasse apertamente all'interno del forum dimediazione » . Mercoledì prossimo il consigliere comunale bolzanino chiederà ufficialmente al mediatore, Gerhard Falk, di prevedere un apposito incontro per esporre e discutere i risultati dell'analisi del professor Schopf.
« L'ampliamento dell'Abd — spiega Benedikter — avrà pesanti conseguenze sull'ambiente. Il raddoppio del traffico aereo infatti comporterà l'aumento di emissioni inquinanti che, rispetto ad oggi, quadruplicherebbero. Al tempo stesso — aggiunge Benedikter dati alla mano — aumenterebbe anche il traffico di automezzi da e per l'aeroporto.
Nelle zone circostanti le emissioni di CO2 aumenterebbero del 230 per cento » .
Ma quello delle emissioni inquinanti è solamente un aspetto del problema.
Gli ecologisti infatti temono che l'ampliamento previsto nel Master plan sia solamente il primo passo di un percorso molto più lungo. Se sarà realizzato il discusso ampliamento che porterà la lunghezza della pista a 1470 metri, oltre aiDornier da 30 posti nello scalo bolzanino potranno atterrare anche gli Atr con 70 passeggeri a bordo. E, dice Schopf, anche i Boeing 737. Mezzi pieni o mezzi vuoti a seconda dei punti di vista. « Nella perizia della TechnischeUniversität — spiega — si dice chiaramente che potranno atterrare anche i Boeing a mezzo carico » . Il timore degli è che, prima o poi, si proceda ad un secondo ampliamento con l'obiettivo di far atterrare anche grandi velivoli a pieno carico. Un prospettiva che la Provincia ha sempre scartato. L'assessore ai trasporti Thomas Widmann e anche il Landeshauptmann hanno sempre assicurato che di far atterrare i Boeing non se ne parla nemmeno.
Marco Angelucci

LA REPLICA DELL'ABD

Baumgartner: « Dichiarazioni scorrette »

BOLZANO — Thomas Baumgartner, presidente di Abd, non crede alle proprie orecchie quando apprende dello studio che Rudolf Benedikter, leader di Projekt Bozen, avrebbe ricevuto dall'università di Vienna.
Presidente, la situazione diventerà più difficile con i dati diffusi da Benedikter? « Non conosco ancora questo studio e la cosa che mi meraviglia è che se ne parli senza tirare fuori i dati. Le dichiarazioni fatte ai quattro venti non sono da considerare. È facile parlare e basta » .
Secondo le indicazioni viennesi, però, con l'ampliamento l'inquinamento ambientale aumenterebbe di quattro volte? « Sinora non ha mai parlato nessuno di questo. Se Benedikter è in possesso di queste rilevazioni le dovrebbe presentare in una delle tante riunioni che abbiamo in programma. Noi abbiamo portato il direttore dell'Appa, l'agenzia ambientalista della provincia, Minach, il quale ha chiaramente detto che l'inquinamento prodotto dai pochi voli che utilizzano adesso l'aeroporto è ininfluente. E questo lo ha dichiarato dati alla mano. Una posizione questa di gran lunga più credibile. Quando Benedikter presenterà il suo studio allora se ne potrà parlare » . possa essere utilizzato dai Boeing che potrebbero atterrare a mezzo carico? « È un'assurdità in piena regola. Nessuno ha mai parlato di Boeing e di altro. Si sta solamente discutendo di ampliamento della pista per motivi di sicurezza. Si tratta di quattrocento metri e basta. E questo l'abbiamo detto chiaramente nelle riunioni che stiamo tenendo e nessuno ha mai parlato di Boeing » .
Il Dachverband, però, ha iniziato questa campagna,? « Non mi sembra corretto fare dichiarazioni quando sono in corso i colloqui con il mediatore. Se qualcuno vuole dire omostrare qualcosa lo deve fare nelle riunioni con il mediatore che è la sede più indicata. Lanciare messaggi di questo tipo non è assolutamente corretto. Siamo disponibili ad ogni chiarimento purché sia supportato da dati e non solamente da parole e basta » .
Enrico Barone
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domenica, 29 aprile 2007

Alto Adige29 APRILE 2007
«Aerei inquinanti: i cittadini vengono presi in giro»
Il Wwf appoggia il gruppo Bassa Atesina Vivibile: «Non siamo un’isola felice»
 EGNA. Anche in Alto Adige bisogna iniziare a discutere dell’inquinamento ambientale prodotto dagli aerei. È quanto sostengono Anna Schgraffer e Alessandro Cosi del Wwf, che prendono lo spunto dal dossier presentato nei giorni scorsi dall’associazione «Bassa Atesina Vivibile». «Quei dati - dicono ora i due esponenti del Wwf - riportano nei giusti termini della questione un aspetto che è stato lasciato cadere e trascurato non solo dagli esponenti degli imprenditori interessati all’ampliamento dell’aeroporto, ma anche dagli uffici provinciali che avrebbero il compito di controllare la qualità dell’aria. Tutti gli studiosi e climatologi a livello mondiale concordano sull’innegabile, elevato impatto ambientale degli aerei. E qui? In Alto Adige sembra che siamo al riparo da tutto questo. Qui da noi gli aerei non solo non sporcano l’aria, ma non fanno nemmeno rumore...»
 Le cose, proseguono, stanno però diversamente: «Queste tesi insultano l’intelligenza dei cittadini e in particolare di quelli che nel rispetto della campagna “Aria pulita” si spostano quotidianamente in bicicletta o con i mezzi pubblici. Esiste anche un problema dell’inquinamento globale che non si liquida tanto semplicemente auspicando l’introduzione di una tassazione del carburante».
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domenica, 29 aprile 2007

Alto Adige 28 APRILE 2007
San Giacomo: una nota del Centro di attenzione
«Elicotteri, rumori alti serve spostare la base»
 LAIVES. La notizia che gli aerei sportivi possano essere spostati tutti da Bolzano a Trento, come annunciato di recente dal presidente Durnwalder, fa piacere agli abitanti di San Giacomo che attendono con fiducia questa decisione in relazione anche alla mediazione in corso sull’ampliamento dello scalo aeroportuale. Lo sostiene il Centro Attenzione Permanente della frazione che proprio l’altro giorno ha diffuso una nota in cui evidenzia - fra le altre cose - anche la necessità «di spostare la base militare dell’Ale-Altair con i suoi velivoli visto e considerato che gli elicotteri, purtroppo, fanno un grande rumore, probabilmente il più forte, nei dintorni dell’aeroporto dove sono situate strutture particolarmente sensibili come gli asili, le scuole e i parchi. Di certo concertare un tale spostamento non sarà semplice, troppe volte è stata proclamata tale volontà senza poi arrivare a fatti concreti. La popolazione si aspetta una dichiarazione ufficiale dal ministro Parisi altrimenti ogni dichiarazione potrebbe sembrare veramente uno zuccherino per calmare gli animi di chi è contrario all’ampliamento dell’aeroporto». (b.c.)
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venerdì, 27 aprile 2007

Alto Adige 27 APRILE 2007
Numerose sottoscrizioni anche alla fiera di Ora
Aeroporto ampliato? No con 250 firme in piazza
 LAIVES/ORA. Mentre a livello di comune di Laives le schermaglie sono di natura politica (il consigliere comunale di Rifondazione, Rosario Grasso, se la prende con la giunta civica per il perdurante silenzio), si allarga la mobilitazione per l’aeroporto. Ad Ora, l’altro giorno, non solo bancarelle con piante, fiori, vestiario, chincaglieria, attrezzi agricoli e gastronomia varia alla tradizionale fiera di San Marco. Mercoledì pienone fra le vie con qualche polemica, seppur velata. I promotori per il referendum propositivo contro l’ampliamento dell’aeroporto non hanno voluto lasciarsi scappare l’occasione ed hanno installato, nei pressi del Municipio, un banchetto per accogliere le firme dei contrari allo scalo aereo di San Giacomo ampliato. Nel corso della giornata, molta la gente che, stracarica di piante e borse, si è soffermata per porre la propria firma. Al termine della «raccolta» a notte inoltrata, il comitato promotore, supportato anche dal vicesindaco Claudio Mutinelli, si è ritenuto ampiamente soddisfatto: nella sola giornata di mercoledì sono state raccolte più di 250 sottoscrizioni contro l’aeroporto. Queste firme vanno ad aggiungersi alle 190 raccolte nel corso dello scorso fine settimana e alle 85 già depositate al Comune di Ora. «Puntiamo - dicono gli organizzatori dell’iniziativa - ad ottenere entro il 10 giugno prossimo un totale di 13 mila firme che potrebbero rappresentare un fermo segnale di protesta contro il progetto dell’ampliamento dell’aeroporto». A dare una mano al comitato promotore, è arrivato, nel pomeriggio, anche il presidente del Consiglio provinciale Riccardo Dello Sbarba che si è soffermato a lungo al banchetto delle firme. Qualche decina di metri più in là, nello stand dei vigili del fuoco, c’era anche la vice presidente del Consiglio provinciale, Rosa Thaler. Qualcuno si è illuso di ottenere la sua firma contro l’aeroporto. No, la Thaler ha preferito sfornare a ripetizione «Strauben» (dolci fritti) da vendere ai visitatori per raccogliere fondi da devolvere allo sfortunato ex presidente della Pro loco di Andriano. (b.t.)
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giovedì, 26 aprile 2007

Alto Adige 26 APRILE 2007
Grasso (Rifondazione)
«Troppi silenzi sul progetto dell’aeroporto»
 LAIVES. Continua con successo la raccolta delle firme per la consultazione referendaria sull’ampliamento dell’aeroporto. In merito, in una nota, il consigliere comunale Rosario Grasso evidenzia che finora è mancato «da parte del mondo politico di Laives un sostegno convinto e tangibile. Finora, oltre a Rifondazione, solo i Verdi ed il consigliere Nicolussi si sono impegnati concretamente nella raccolta delle firme; di recente anche i Ds locali hanno deciso di partecipare al buon esito dell’iniziativa referendaria». Secondo Grasso «persiste invece l’assordante silenzio da parte dell’amministrazione comunale, incapace di prendere una posizione chiara sullo scalo di San Giacomo e sui problemi ambientali e di salute che il previsto ampliamento solleva. Saremmo pertanto curiosi di sapere fin d’ora cosa risponderanno la maggioranza nel suo complesso ed i rappresentanti della Svp in particolare quando verrà chiesto loro cosa hanno fatto per difendere il diritto dei loro amministrati ad esprimersi ed a veder salvaguardati salute ed ambiente. È evidente che a quel punto sarà troppo tardi per dare una mano nella raccolta delle firme e si sarà persa la possibilità di far pesare nella mediazione l’opinione dei cittadini. Un numero eccezionale di firme sarebbe uno strumento di straordinaria pressione sulla mediazione. Se a ciò si aggiunge che, come più volte dichiarato dal sindaco, si rinuncia ad un ruolo attivo nel processo di mediazione lasciando che siano altri a prendere le decisioni, si comprende perché siano sempre di più i cittadini diffidenti della politica».
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